Ass culturale insolitaguida visita ai quartieri spagnoli e case chiuse
1.
2. Ogni quartiere ha un proprio nome, ma, quando si vuole indicare il quartiere "Montecalvario"
di Napoli, è sufficiente dire "I Quartieri".Essi risalgono al 1536, quando iniziò la lunga
dominazione spagnola a Napoli.I Quartieri spagnoli si estendono su una superficie di 765.016
mq. e sono compresi tra il C. Vittorio Emanuele e Via Toledo.Quest'ultima prende il nome dal
suo fondatore, il viceré Don Pedro di Toledo, il quale decise la costruzione del quartiere verso
il 1536, al fine di ospitare i suoi soldati che avevano il compito di reprimere eventuali ribellioni
napoletane. Inoltre, in questi palazzi, erano anche ospitate le truppe spagnole dirette su altri
fronti di guerra, che facevano tappa a Napoli.Don Pedro di Toledo si insediò nella città
partenopea nel 1533 e dette subito inizio ad una serie di interventi sulla vita e sul costume
della città. Egli volle la costruzione di molte strade per collegare Napoli con l'Abruzzo, la
Puglia e Roma e, poiché in quel tempo si verificò un notevole sviluppo demografico, il viceré
provvide all'indispensabile adeguamento delle strutture cittadine.
In breve tempo la città subì molte trasformazioni: furono costruite strade, tra cui la splendida
Via Toledo; il viceré fece costruire un grande ponte, detto il Ponte Nuovo, successivamente
distrutto, disfece Porta Dannarso e la riedificò di lato alla chiesa di S. Maria di Costantinopoli;
ordinò la ristrutturazione di Porta Capuana abbellita con due statue marmoree di S. Gennaro e
di S. Angelo.Nei quartieri spagnoli i soldati andavano in cerca di divertimento, per cui si
sviluppò rapidamente un grave fenomeno, la prostituzione. Infatti, le povere fanciulle
napoletane, per motivi economici, erano costrette a vendere il proprio corpo in cambio di
denaro. Queste ed altre vicende indussero Don Pedro ad emanare nuove leggi, tra cui l'editto
che stabiliva pene severe per le prostitute e i loro "amici" colti in flagranza di reato.Queste
leggi, però, non vennero rispettate, anzi fu subito trovato il modo di violarle. Infatti, tra le
stradine dei quartieri, là dove lo spazio lo permetteva, vennero sistemate varie baracche di
legno che servivano per gli incontri tra i soldati e le loro "compagne di piacere".Un altro grave
problema che caratterizzò i quartieri spagnoli fu la criminalità. Questi fattori negativi sono stati
a lungo gli elementi caratteristici della vita nei quartieri spagnoli . Comunque, al di là di ciò, è
bene mettere in luce l'importanza storica e culturale dei quartieri spagnoli, che vanno
riscoperti e valorizzati per la loro ricchezza storica. Ed ancora oggi non devono rappresentare
un segno di degrado della nostra splendida città , ma soltanto una testimonianza concreta di
quello che migliaia di secoli di storia e un susseguirsi di dominazioni che hanno plasmato il
nostro DNA in un miscuglio di caratteristiche somatiche, intellettuali e spirituali che hanno
3. Insolitaguida della dott. Luigia Salino nella persona di Paola questa volta ci
farà da guida nelle zone considerate del Peccato fino dalla dominazione
Spagnola anche se ai limiti della “Napoli bene”
4.
5. Naturalmente la prima parte è riservata alle notizie base dei luoghi che
andremo a vedere
84. Qui incontriamo l’ultimo personaggio di cui non vi riveliamo l’identità, noto
scrittore che da giovane, per pagarsi gli studi lavorava alla Suprema
tenendo i libri contabili in ordine