L’informazione geografica ha assunto un ruolo insostituibile per le tematiche connesse agli interventi sulle aree urbane e sul territorio. I Sistemi Informativi Territoriali sono lo strumento operativo che ne permette la gestione organica e costituiscono un valido supporto per pianificatori e progettisti. I più recenti sistemi considerano pienamente la tridimensionalità dei dati acquisiti; ne deriva una crescente attenzione per la modellazione urbana e per la cartografia in cui la posizione in quota di ogni oggetto sia
deducibile dalle coordinate della primitiva geometrica associata all’oggetto e non un attributo.
A fronte di queste nuove esigenze e considerata la presunta facilità di elaborazione dei dati digitali con il conseguente accreditamento di modelli all’apparenza persuasivi quanto spesso inaffidabili sotto il profilo metrico (fatto giustificabile solo quando dichiaratamente prodotti con finalità divulgative e non progettuali), diviene necessario diffondere corrette metodologie di rilievo integrato, per consentire il riconoscimento dei requisiti di qualità dei dati di origine. I concetti di accuratezza posizionale e di metadati (cos’è quel dato, quanto è affidabile, come si può usare) ad esempio, devono essere, con le specifiche di contenuto, trasferiti dal mondo della ricerca a quello della formazione se si vuole contribuire alla corretta diffusione di una cultura dell’informazione geografica.
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Le mura di Asciano (SI): un'esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro
1. ANNO ACCADEMICO 2006 - 2007
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE
FACOLTÀ DI ARCHITETTURA
TESI
DI
LAUREA
Le mura di Asciano (SI):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro
RELATORE: Prof. Grazia TUCCI
CORRELATORE: Arch. Alessandra ANGELONI
LAUREANDA: Alessia NOBILE
2. ANNO ACCADEMICO 2006 - 2007
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE
FACOLTÀ
TESI
DI
DI
ARCHITETTURA
LAUREA
Le mura di Asciano (SI):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro
RELATORE: Prof. Grazia TUCCI
CORRELATORE: Arch. Alessandra ANGELONI
LAUREANDA: Alessia NOBILE
1
3. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Ho cominciato
quest’avventura quando ero
poco più di una bambina...
... adesso che volge al
termine e sono una donna,
dedico questo giorno, il più
importante della mia vita,
alle due persone che l’hanno
reso possibile...
... Grazie mamma e papà
1
4. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Indice
Indice
CAPITOLO I
6
Indagine storico - cartografica
1. Introduzione
2. Documentazione storica
2. 1
2. 2
2. 3
2. 4
Il nome
La nascita del borgo cittadino
L’evoluzione storica dell’insediamento
L’emblema
3. Documentazione cartografica
3. 1 Documentazione cartografica storica dal 1813 al 1894
3. 2 Documentazione cartografica storica dal 1903 al 1932
3. 3 Documentazione cartografica a confronto: analisi dello
sviluppo del centro storico
4. Analisi degli elementi caratterizzanti la cinta muraria
4. 1 Porta Senese o del Bianchi (P1)
4. 2 Tratto di mura (M1)
4. 3 Torre (T1)
4.4 Tratto di mura (M2)
4. 5 Torre delle Vallesi (T2)
4. 6 Palazzo del Podestà (T3)
4. 7 Tratto di mura (M3)
4. 8 Tratto di mura (M5)
4. 9 Tratto di mura (M6)
4. 10 Torre (T4)
4. 11 Tratto di mura (M6)
4. 12 Edificio residenziale (E1)
4. 13 Torre (T5)
4. 14 Tratto di mura (M7)
4. 15 Torre (T6)
4. 16 Tratto di mura (M8)
4. 17 Edificio commerciale (E2)
4. 18 Edificio ecclesiastico (E3)
4. 19 Tratto di mura (M9)
4. 20 Cappella del Sacro Chiodo o dei Sacri Chiodi (T7)
4. 21 Tratto di mura (M10)
5. Le porte scomparse della cinta muraria
5. 1 La Porta Occidentale o del Comune
5. 2 La Porta della Fonte o Porticciola
5. 3 La Porta Maggiore o Massini o di S. Agata
2
5. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Indice
5. 4 La Porta Orientale
Note bibliografiche
CAPITOLO II
55
Il rilievo metrico
1. Introduzione al tema di analisi
2. Il progetto di rilievo: aspetti metodologici
3. La strumentazione topografica
3. 1 Elementi fondamentali della Stazione Totale
4. La costruzione della rete di inquadramento
4. 1 La schedatura delle monografie
4. 2 Calcolo della poligonale chiusa
5. La celerimensura
5. 1 La schedatura degli eidotipi
6. Il rilievo per il fotoraddrizzamento
6. 1 La fase di presa fotografica
Note bibliografiche
CAPITOLO III
92
La restituzione grafica
1. L’elaborazione dei dati
2. La restituzione fotogrammetrica
2. 1 I contributi della fotografia e della geometria descrittiva
alla fotogrammetria
2. 2 Il raddrizzamento fotografico matematico
2. 3 Il raddrizzamento fotografico grafico
2. 4 Il software per il raddrizzamento: SISCAM ARCHIS 2D
3. La restituzione vettoriale
3. 1 La referenziazione
3. 2 La vettorializzazione dell’immagine
4. Il Photo - editing con ADOBE PHOTOSHOP
CAPITOLO IV
110
Il rilievo GPS
1. Introduzione al GPS
3
6. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Indice
1. 1 Da GPS a GNSS
1. 2 Tecnologia GNSS applicata alla topografia
2. I sistemi di riferimento
2. 1 La Rete di Stazioni Permanenti Toscana
3. Il segnale GPS
3. 1 Gli errori sistematici
3. 2 Modalità di esecuzione delle misure
4. Il rilievo GPS delle mura di Asciano
4. 1 La rete GPS
4. 2 La strumentazione GPS
4. 3 La georeferenziazione
Note bibliografiche
CAPITOLO V
126
Il rilievo stratigrafico
1. Cenni metodologici
1. 1 Gli indicatori cronologici: datazione relativa e datazione
assoluta
2. Analisi stratigrafica delle mura di Asciano
2. 1 Ipotesi di sviluppo delle fasi costruttive
Note bibliografiche
Conclusioni
137
Ringraziamenti
138
BIBLIOGRAFIA
139
ELABORATI GRAFICI
Tavole Storiche
TAV_1
TAV_2
Indagine storico - cartografica
Analisi della cinta muraria
Tavole di Rilievo Metrico e Restituzione Grafica
TAV_3 Rilievo metrico: aspetti metodologici
TAV_4 Restituzione grafica: aspetti metodologici
TAV_5 Rilievo metrico: pianta, prospetti e sezioni
TAV_6 Restituzione vettoriale: sviluppo attraverso l’uso dei
fotopiani
4
7. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Indice
TAV_7 Restituzione vettoriale: sviluppo attraverso l’uso dei
fotopiani
Tavola di Rilievo GPS
TAV_8
GPS: Georeferenziazione del rilievo
Tavole di Rilievo Stratigrafico
TAV_9 Rilievo stratigrafico della Porta del Bianchi (CF1)
TAV_10 Rilievo stratigrafico del tratto di mura M1 (CF2) e del
sedime della cinta muraria (CF7)
TAV_11 Rilievo stratigrafico della Torre T1 (CF3)
TAV_12 Rilievo stratigrafico del tratto di mura M2 (CF4)
TAV_13 Rilievo stratigrafico del tratto di mura M2 (CF5)
TAV_14 Rilievo stratigrafico della Torre delle Vallesi (CF6)
TAV_15 Analisi stratigrafica: fasi costruttive
TAV_16 Analisi stratigrafica: fasi costruttive
TAV_17 Rilievo del degrado: esemplificazione
5
8. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
INDAGINE
STORICO - CARTOGRAFICA
6
9. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
1
Indagine storico-cartografica
a
1. Introduzione
Asciano, piccolo paese toscano a sud-est di Siena nell’alta valle
del fiume Ombrone, si trova al centro del sistema delle note crete
senesi, rappresentate da caratteristiche ondulazioni del terreno
di natura calcarea, incise da profonde erosioni e marcate
dalla quasi totale assenza di zone alberate. Cambiano colore
(dal viola, all’oro, al bianco) secondo le stagioni e sono quanto
rimane dei fondali di un mare poco profondo, assente ormai da
un milione di anni.
L’illustre storico ascianese, Renato Lucatti, autore di numerosi
libri e racconti storici sul proprio paese natale, descrive il luogo
come « [...] un luogo fertilissimo dalle colture varie e dai raccolti
abbondanti. Era l’ambiente naturale per la coltivazione della
vite e dell’ulivo, dei cereali e delle piante foraggiere. Gli etruschi,
oltre che coltivare i campi pascolavano gregge e mandrie. Fonti
di ricchezza erano le numerose sorgenti che rendevano ospitale
la zona. La produzione agricola e l’allevamento sopperivano
largamente alle necessità quotidiane della vita. Il commercio
era intenso. Nel cuore di quella pianura feconda, gli etruschi
scavavano i pozzi per irrigare il terreno e per abbeverare
gli animali, lavoravano il travertino che affiorava sul suolo,
modellavano l’argilla per realizzare vasi [...] » b.
1_ Le crete senesi
2. Documentazione storica
2.1 Il nome
La nascita del nome di Asciano è intimamente connessa alle
origini della città di Siena. La leggenda racconta che gli epici
fratelli Senio e Aschio, figli di Remo, per liberarsi dei soprusi dello zio
Romolo, divenuto re di Roma dopo aver commissionato la morte
del fratello, si accamparono l’uno lungo gli argini del torrente
Tressa e l’altro sulla sponda sinistra del nascente fiume Ombrone.
Dal consolidamento dei due nuovi villaggi, dopo lunghe lotte
con gli Etruschi, si sarebbero originate Siena, fondata da Senio,
ed Asciano, la città di Aschio.
2.2 La nascita del borgo cittadino
Il territorio di Axianum, prima di diventare una colonia romana,
fu sede di numerose comunità etrusche. Sicuramente fin dal VII
secolo a. C. le più cospicue furono quelle degli Hepni e dei Marcni
che avevano stabilito la loro dimora sotto i colli del Lecceto
accanto ai molti gruppi etnici dell’Etruria centrale. Significative
in proposito sono le documentazioni offerte dai reperti della
7
10. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
necropoli di Poggio Pinci e del tumulo del Mulinello, sul versante
occidentale del Lecceto. Il tumulo del Mulinello, appartenente
alla famiglia dei Marconi e risalente ai secoli VII - VI a. C., è costituito
da tombe a camera. I reperti rinvenuti sono momentaneamente
depositati presso la Soprintendenza Archeologica di Firenze, in
attesa di essere raccolti nel Palazzo Corboli unitamente a quelli
della necropoli di Poggio Pinci. La struttura classica dell’impianto
funerario è costituita da grosse pietre parallelepipedi ricavate
dai giacimenti locali di travertino.
La sepoltura è particolarmente interessante non solo sotto il
profilo storico, ma anche per conoscere la posizione di questi
primi insediamenti etruschi rispetto al paese.
Favorevole all’insediamento umano era la posizione del grande
praedium, un’area ben definita sotto il profilo geografico: dalle
sorgenti a monte del torrente Asso (tributario dell’Orcia), alla
sponda sinistra del fiume Ombrone, tagliata longitudinalmente
dal pigro borro della Copra a meridione e dal corso del Bèstina
a settentrione.
L’impianto di colonie romane nel latifondo di Asciano avvenne
intorno agli anni 83 – 80 a. C. quando gli Etruschi furono
costretti a cedere i loro territori alla Roma repubblicana. Nella
prima età imperiale, Asciano scrisse le sue pagine di storia
con i rosoni e gli stelloni policromi di un pavimento a mosaico,
insieme testimonianza storica e opera d’arte. Il mosaico, grande
circa 180 mq, situato sopra la valle del fiume Lama dove il
torrente Bèstina termina in una cascata, apparteneva ad
un’antica villa patrizia romana (probabilmente primo edificio
di uno stabilimento termale alimentato dalle acque calcaree
e solforose del Bèstina), costruita da Gneo Domizio Afro per far
parte del patrimonio privato dell’imperatore Marco Aurelio. La
proprietà è documentata da un’iscrizione sul mosaico tramite un
bollo rotondo di fabbrica riportante l’iscrizione “Domitiorum”. Fu
scoperto nel 1899, seminterrato nell’orto della famiglia Francini
Naldi, presso l’attuale via del Canto, restaurato nel ventennio
successivo e consolidato recentemente. Decorato con tessere
musive policrome importate e molto pregiate, echeggianti il
lavoro di una elegante e raffinata tarsia, si compone di motivi
floreali associati a figure geometriche: stelloni a otto punte, rosoni
disposti a raggiera, trecce, ovuli, scacchi, alternati con foglie
dentate disposte a croce.
Il primo nucleo abitato di Asciano si insediò nei dintorni di questa
antica villa, laddove erano situate le dimore dei servitori e le
capanne dei servi della gleba.
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
2_ Necropoli etrusca di Poggio Pinci sul versante
occidentale del Lecceto.
2_ Pavimento mosaicato dell’antica villa patrizia
romana costruita dai Domizi.
2.3 L’evoluzione storica dell’insediamento
Nel periodo longobardo (dal 568 al 774), la comunità ascianese,
divenne una curtis regia cingendosi di mura e fortificazioni di
difesa del castello. E’ possibile dedurre dai dati in nostro possesso
che il borgo cittadino assunse una tale rilevanza sociale e
militare da necessitare di un’adeguata protezione e richiedere
l’edificazione di una autonoma cinta muraria. E’ questa la I
cerchia muraria attribuibile all’abitato di Ascianoc.
Di tale originaria cerchia gli studiosi sono concordi nel sostenere
che non si conserva alcun resto visibile nelle attuali strutture
cittadine.
Al 715 risale la contesa tra i vescovi di Siena e di Arezzo per il
possesso di alcune pievi, tra cui la chiesa romanica di S. Agata
8
11. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
ad Asciano.
Nel IX secolo, in età carolingia (dal 774 al 1000) il paese era feudo
dei conti Cacciaconti, che proprio da Assìanum (o Scanum o
Scianum o Sciano), il centro più importante dei loro possedimenti,
presero il nome di Scialenghi. Nel 1168 passò sotto il dominio di
Siena, che ne fece sede di vicariato. Nel 1174 i fiorentini, mentre
tentavano di portare rifornimenti a Montalcino, si scontrarono con
i senesi presso Asciano e li sconfissero. Gli ascianesi, desiderosi
di recuperare le proprie terre, combatterono contro i senesi e
rimasero sotto la protezione dei fiorentini fino all’anno 1176.
Successivamente, non potendo ottenere sufficienti garanzie di
protezione dalla lontana città fiorentina, furono costretti a trovare
un accordo con Siena, promettendo di demolire le fortificazioni
e di riconsegnare le armi che, gli stessi senesi, avevano perduto il
giorno della vittoria fiorentina ad Asciano.
L’importanza economica e strategica del paese favorì
nuovamente l’interesse dei fiorentini che, nel 1234, lo devastarono.
La rocca fortificata di Asciano fu distrutta, insieme alle prima
mura cittadined, segno di rivalsa di Firenze contro i continui rifiuti
di protezione di Asciano.
A Montaperti, il 4 Settembre 1260, i senesi e i fiorentini si
affrontarono in una delle più cruente battaglie del Medioevo.
L’esercito fiorentino disponeva di 35.000 uomini, mentre i senesi
contavano circa 20.000 soldati compresi gli alleati.
I motivi per cui le due città si affrontarono sono legati a fattori
economici. Firenze, comune in espansione, avendo ottenuto
l’egemonia nei confronti delle città vicine, cercava di
assoggettare anche Pisa e Siena.
Alcuni si ritirarono, altri si arresero, ma gli ordini erano precisi:
nessuno doveva essere risparmiato, così iniziò una carneficina.
Un gruppo di aretini, lucchesi, sangimignanesi, pratesi, pistoiesi
e orvietani si rifugiò nel Castello di Montaperti. Chi rimase
fuori fu trucidato e i combattimenti furono talmente violenti
da sembrare che scorresse sangue nei fiumi, come scrisse un
contemporaneo:
3_ Facciata della pieve di S. Agata
4_ Veduta della navata della pieve di S.
Agata.
« [...] Tutte le strade e’ poggi, e ogni rigo d’acqua pareva un
grosso fiume di sangue [...] »
e come riporterà Dante Alighieri nell’inferno:
« [...] Lo strazio e il grande scempio che fece l’Arbia
colorata in rosso, tal orazion fa far nel nostro tempio [...] »
e poi ancora « [...] Se tu non vieni a crescer la vendetta
di Monteaperti, perchè mi molesti? [...] » e.
Lo scontro si concluse con un successo imprevedibile per i
ghibellini, caddero sul campo circa 18.000 fiorentini e meno
di 1.000 senesi. Alla fine, visto il valore e la fedeltà con le quali
Asciano si distinse nel combattimento, nacque l’appellativo di
garbati ascianesi o Paese del Garbo.
Nel 1403 fu confermata loro la cittadinanza senese attraverso
un provvedimento che recitava « […] gli uomini di Asciano, sia
maschi che femmine, nati e che da loro nasceranno, siano veri
cittadini senesi, e debbano essere trattati come veri e legittimi
cittadini, come se fossero in tutto originari della città […] ».
L’epiteto venne aggiunto come nota distintiva a tutto ciò facesse
9
12. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
parte della comunità di Asciano.
I senesi, per evitare nuovi attacchi nemici fecero costruire nuove
mura di cinta (II cerchia muraria).
Assoggettato alla signoria dei Tolomei nel corso del XIII
secolo, Asciano si arricchì dell’abbazia benedettina di Monte
Oliveto Maggiore, fondata nel 1313 da Bernardo Tolomei,
che rappresentò un importante centro religioso, culturale ed
economico, diventando particolarmente nota e vitale nel
periodo rinascimentale.
Nel decennio 1342 – 1352 f i senesi ampliarono la vecchia cinta
muraria (III cerchia muraria, unica conservata). Nel 1449 una
petizione popolare cittadina denuncia le condizioni precarie
della cinta muraria, ormai vecchia e malridotta a causa di un
recente terremoto g. Alcune fonti ricordano che furono compiute
le opere necessarie a ripristinare ed accrescere le mura di cinta h:
la Porta Senese, già esistente, fu restaurata assumendo la nuova
denominazionei di Porta del Bianchi.
Nel 1528, per volere dello Stato senese, il celebre architetto
Baldassare Peruzzi, esperto in fortificazioni militari, fu incaricato
del restauro e del miglioramento della cinta muraria di Asciano,
come testimoniato da una lettera di Ansano Biringucci del 24
maggio 1528 alla Balìaj (figura 6).
Nel 1555, Asciano passò sotto il Principato Mediceo adornandosi
del loro stemma sulla Porta del Bianchi. Fu in questo periodo
che gli ascianesi ricostruirono il loro paese dalle fondamenta
e ristabilirono i loro antichi e floridi commerci: allevamento del
bestiame (ovini e suini); attività agricole produttrici di cereali,
foraggi, zafferano e patate; viti, olivi, gelsi e alberi da frutto;
manifattura tessile per la lavorazione della seta e per le tintorie;
fornaci di terraglie e maioliche, esportate poi a Firenze e ad
Arezzo.
Nel 1676, il giudice Bartolomeo Gherardini, auditore della rota di
Siena, facendo visita ad Asciano disse:
« […] è cinta di mura co’ suoi merli e torri in proporzionata distanza,
tutte di pietra e un terzo d’esse sono doppiek dalla parte verso il
Convento de’ Francescani. Quattro sono le porte, una a levante
verso la Valdichiana, altra a ponente verso la città di Siena, altra
a tramontana e altra a mezzogiorno. La figura d’essa è assai più
lunga che larga, tutta mattonata, da una porta all’altra» l.
Le quattro porte erano, rispettivamente:
1. Porta Massini o di Sant’Agata o Porta Maggiorem;
2. Porta Senese o del Bianchin;
3. Porta Orientaleo per Rapolano prospiciente la cascata della
Lama;
4. Porta Occidentale o Porta del Comunep per Buonconvento,
presso il ponte della Copra.
Tuttavia esisteva una quinta porta, Porta della Fonte o Porticciola,
appartenente al perimetro delle mura trecentesche. Era un
piccolo accesso secondario al borgo medievale, aperto in
prossimità di una vicina fonte, in direzione di un podere Vallidoli e
di un sentiero che portava al convento di San Francesco. Le sue
ridotte dimensioni le fecero assumere l’appellativo di Porticciola
(demolita tra il 1676 e il 1813).
5_ Abbazia benedettina di Monte Oliveto
Maggiore
6_ ASS, Balìa 574, cc. 34r-39v, lettera di Ansano
Biringucci alla Balìa (24 maggio 1528). Il
Biringucci chiede, sulle opere da realizzare ad
Asciano, un ‘disegno esplicativo’ al celebre
architetto Baldassare Peruzzi.
Dopo un lungo silenzio documentario, torniamo ad avere nuove
10
13. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
notizie di Asciano nel 1813q. Il processo di degrado iniziato in
precedenza si accentua e le mura, ormai persa del tutto la
loro originaria funzione, passano in possesso di cittadini privati,
ai quali appartenevano i terreni su cui si attestavano. Nascono
infatti intorno a tale data le prime richieste di demolizione di tratti
di mura ormai fatiscenti (figura 7) e delle porte d’ingresso alla
città. Un esempio di richiesta di demolizione è quello della Porta
del Bianchir (figure 8 e 9) chiesta allo scopo di rendere più salubre
l’aria del paese e di agevolare il passo a chi doveva entrare in
città.
7_ ACA, 471, Edifici ed opere pubbliche
(1859-1890), Rapporto sullo stato delle Mura
Castellane di Asciano, 9 maggio 1869.
Relazione inviata dall’ingegnere Lorenzo Pini al
sig. Cavaliere Sindaco di Asciano. Tale rapporto
ci indica come, a quella data, l’antica cinta
muraria cittadina fosse già in avanzato stato di
degrado.
8_ ACA, 471, Edifici ed opere pubbliche
(1859-1890), comune di Asciano, processo
verbale dell’adunanza straordinaria tenuta
dal Consiglio, 29 dicembre 1868. Il Cav. Carlo
Bianchi Bandinelli presenta un progetto per la
demolizione della Porta Senese, a sue spese, e
chiede il riutilizzo privato del materiale ricavato
da questa demolizione.
A tali richieste, ostacolate in un primo tempo dall’amministrazione
pubblica, seguirono poi le pressanti esigenze di espansione edilizia
cittadina dovuta all’inurbamento verificatosi anche ad Asciano
tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX secolos. Fenomeno
che portò in breve tempo alla reale scomparsa dell’unitarietà
11
14. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
della cinta muraria cittadina fino ad allora conservatasi, come
si può riscontrare dalla mappa d’impianto del catasto generale
toscano relativa alla comunità di Asciano datata 1813.
9_ ACA, 471, Edifici ed opere pubbliche (18591890), Rapporto sulla Barriera alla Porta Bianchi
e Tavole grafiche allegate, 15 ottobre 1868.
Lettera inviata ai sig.ri Nannini e Doganelli del
Consiglio municipale di Asciano. Il progetto non
fu nè approvato nè realizzato.
Da tale data in poi si inizia con il costruire fabbricati là dove
alle mura erano già addossati piccoli edifici, per poi edificare
nuove costruzioni in appoggio alla cinta, e infine con il demolirne
altri tratti ormai fatiscenti, fino a ridurli a poco più che muri di
contenimento.
Progressivamente scompaiono anche le porte secondarie sul
lato sud-ovest, la Porta del Comunet e la Porta della Fonteu e
al loro posto rimangono grandi slarghi per consentire l’accesso
stradale all’interno del borgo antico.
L’ultima guerra mondiale distrusse le mura su piazza regina Elena
e l’antica Porta Maggiore (figura 10). Anche la Porta del Bianchiv
fu danneggiata e fu demolito il camminamento sull’attuale
giardino ornamentale.
10_ ACA, X. A. 13, Lavori pubblici, (1944-1947),
comune di Asciano, ufficio tecnico.
Relazione dell’ingegnere Rodolfo Palagi al
presidente del comitato di liberazione, 28
agosto 1944. Riassunto dei lavori eseguiti ad
economia dal comune e delle spese per
danni di guerra sostenute dal 3 luglio 1944 al 28
agosto 1944. Da questa perizia si ha conferma
della definitiva demolizione dell’antica Porta
Maggiore o Massini.
Verbale di deliberazione del Commissario
prefettizio, 7 settembre 1944. Ripristino opere
pubbliche danneggiate da azioni belliche.
Le mura castellane oggi superstiti sono quelle costruite nel
decennio 1342 – 1352 come si legge da una targa apposta sulle
stesse mura accanto alla Porta Senese.
12
15. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
2.4 L’emblema
Asciano, unita alla città di Siena nel bene
e nel male, volle associare il suo stemma a
quello senese rappresentato dalla Balzana,
lo scudo nero e argenteo. Questa immagine
è ancora oggi scolpita sulle restanti
costruzioni medievali di Asciano, insieme a
quella ascianese rappresentata da « […]
una zampa recisa di leone (simbolo della
forza), che afferra il manico di un’ascia. […]
La comunità di Asciano, quindi, scegliendo
per suo stemma la figura dell’ascia (e, per
di più, dell’ascia afferrata da una zampa di leone), intendeva
mostrare il coraggio aperto e generoso per “vincere” contro
ogni forma di violenza e di sopraffazione: il “potere” che trae
vantaggio dalla difesa, ma non dall’offesa […]»w. Asciano, infatti,
difendeva la propria libertà e si mostrava orgoglioso delle sue
origini e del suo territorio.
3. Documentazione cartografica
Le carte del catasto generale toscano conservate presso
l’Archivio di Stato di Siena, danno la possibilità di ricostruire pressoché in dettaglio l’antico andamento della cerchia muraria cittadina, corrispondente all’ultimo ampliamento trecentesco.
11_ ASS, Mappa del catasto toscano, Sezione
R detta della Ville di Asciano, foglio Unico n. 34,
anno 1813. Periodo francese, la nomenclatura
è totalmente in lingua francese.
Il rilievo dell’antico borgo (figura 11), effettuato nel 1813 dagli
ufficiali francesi appartenenti alle truppe napoleoniche, e una
mappa catastale databile al 1830-1832 ca. (figura 12), riportano
anche le mura castellane allora presenti.
Il confronto tra le due carte di rilievo, tra le successive variazioni
geometriche contenute nei relativi cartoncini della sezione R e
tra le altre due carte degli inizi del XX secolo (figure 13 e 14), ci
consente di documentare in dettaglio con fonti cartografiche e
iconografiche le modifiche avvenute alle mura da quella data
sino ad oggi.
13
16. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
12_ ASS, Mappe del catasto italiano, Sezione R
detta della Terra di Asciano, foglio Unico n. 82,
s.d. (anno 1830-1832 ca. ).
13_ ASS, Mappe del XX secolo, Sezione R detta
del Paese di Asciano, foglio Unico n. 100, anno
1903.
14_ ASS, Mappe del XX secolo, Sezione R detta
del Paese di Asciano, foglio Unico n. 101, anno
1903.
14
17. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
3.1 Documentazione cartografica storica dal 1813 al
1894
15_ La planimetria di base è fornita dalla mappa
di impianto del Catasto Generale Toscano della
Comunità di Asciano, Archivio di Stato di Siena,
Mappe del catasto italiano, Sezione R detta
della Terra di Asciano, foglio Unico n. 82, s.d.
(anno 1830-32 ca.).
E’ stata realizzata usando un precedente rilievo,
risalente al periodo fracese, datato 1813, cfr.
Archivio di Stato di Siena, Mappe del catasto
italiano, Sezione R detta della Ville di Asciano,
foglio Unico n. 34, anno 1813 (periodo francese,
la nomenclatura è totalmente in lingua
francese).
Originali in scala 1:1250.
Cinta muraria
Aree di riferimento dei disegni presenti
nei cartoncini di trascrizione delle
modificazioni
Le sigle a lato della cartografia, con numero
ed anno, si riferiscono a riproduzioni parziali dei
cartoncini contenenti le correzioni geometriche
rispetto alla mappa di impianto.
E’ leggibile la posizione della cinta muraria
(evidenziata in rosso) e il tipo di modificazione.
Attraverso la consultazione delle fonti bibliografiche ed il
confronto delle cartografie francesi che documentano la
crescita e le trasformazioni urbane tra il 1813 ed il 1903 è stato
possibile ricostruire la perimetrazione della cerchia muraria ed il
posizionamento degli elementi significativi, quali torri e porte, e le
relative trasformazioni.
La cartografia del 1813 mostra come la cortina muraria, completa
e ben chiusa nel 1676x, come possiamo dedurre dalla parole del
Gherardini durante la sua visita ad Asciano, è sostanzialmente
modificata. Numerosi tratti delle mura del lato est, compresa
la Porta Orientale, sono distrutti o crollati, probabilmente per
carenza di manutenzione, essendo questo lato già “difeso” dalla
conformazione orografica ripida sul costone roccioso.
Le ampie lacune oggi presenti sono dunque da riferirsi in parte
a ciò che avvenne tra il 1676 e il 1813, e in parte al periodo
successivo al 1813, nel quale il progressivo degrado dell’intera
cinta muraria ebbe come risultato, nel lato ad est, la completa
scomparsa anche dei resti allora presenti. La conformazione
orografica del terreno, con le sistemazioni a terrazzamenti
sulla ripida scarpata che scende al torrente Bèstina, conferma
l’ipotesi di un andamento della cerchia muraria pressappoco
corrispondente al percorso di via dei Mulini.
Al 1813 sono due i tratti nei quali osserviamo le lacune:
1. Il primo sul retro della Collegiata in corrispondenza del vecchio
camposanto. Si suppone sia andato perso addirittura in epoca
antica, attorno al XVI-XVII secolo, in concomitanza con l’esigenza
di abbattere tale confine per ampliare il vecchio cimitero verso
(10) n. 30 del 1894
ASS, Cartoncini, Sezione R, 30, stato dei
cambiamenti 119, anno 1894: Le mura a nord
nel tratto in cui la vallecola del Bèstina si apre
a occidente.
15
18. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
l’esterno.
2. Il secondo, di maggiori dimensioni, nei pressi dell’antica Porta
Orientale. E’ presumibile sia andato perso nel periodo successivo
al 1676, quando divennero prevalenti le esigenze di sfruttare
al meglio il sistema delle acque del vicino torrente Bèstina e
migliorare la produzione dei molti mulini vicini.
Risultano, invece, ancora presenti molti elementi significativi quali
le torri di guardia e le quattro Porte sull’attuale via delle Fonti,
Porta del Bianchi, Porta del Comune, Porta della Fonte e Porta
Massini.
I cartoncini della Sezione R dell’Archivio di Stato di Siena
evidenziano:
a. la presenza della Porta occidentale, o Porta del Comune, fino
al 1884 (1), (8);
b. l’integrità delle mura nel tratto a nord della Porta Senese, o del
Bianchi, fino al 1847 (2);
c. l’innesto delle mura con il Palazzo del Podestà e la cortina
edilizia interna distaccata (3);
d. l’edificazione del complesso della Collegiata in aderenza alle
mura (6);
e. la costruzione del bacino di accumulo delle acque per
l’alimentazione dei mulini (7);
f. la demolizione della Porta delle Fonti, o Porticciola, e delle mura
ad essa adiacenti (9);
g. la completezza delle mura nel tratto nord (10);
h. la costruzione di un edificio civile addossato alle mura (4);
i. la realizzazione della tombatura del fosso di collegamento tra le
Fonti e la Copra (5);zione della tombatura del fosso che dalle Fonti prosegue
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
(1) n. 4 del 1844
ASS, Cartoncini, Sezione R,
4, arroto 13, anno 1844: La
Porta Occidentale o Porta
del Comune nel 1844.
(8) n. 24 del 1884
ASS, Cartoncini, Sezione R,
24, stato dei cambiamenti
8, anno 1884: La Porta del
Comune ancora esistente
al 1884.
(2) n. 7 del 1847
ASS, Cartoncini, Sezione R,
7, arroto 42, anno 1847: Le
mura nel tratto a nord della
Porta Senese o del Bianchi
nel 1847.
(3) n. 8 del 1848
ASS, Cartoncini, Sezione R, 8,
arroto 5, anno 1848: Le mura
all’innesto con il Palazzo del
Podestà e la cortina edilizia
interna distaccata.
nella Copra (5).
(5) n. 18 del 1871
ASS, Cartoncini, Sezione R, 18, arroti 1,
5 e 6, anno 1871: Tombatura del fosso
che dalle Fonti si buttava nella Copra
ed acquisizione pubblica di aree nei
pressi del Palazzo del Podestà.
(4) n. 15 del 1864
ASS, Cartoncini, Sezione R, 15, arroto
31, anno 1864: Costruzione di edificio
civile addossato alle mura (figura in
basso).
(6) n. 20 del 1876
ASS, Cartoncini, Sezione R,
20, stato dei cambiamenti
83, anno 1876: Edificazione
in aderenza alle mura a
nord del complesso della
Collegiata.
(7) n. 23 del 1882
ASS, Cartoncini, Sezione R,
23, stato dei cambiamenti
22, anno 1882: Costruzione
di bacino di accumulo di
acqua per l’alimentazione
dei mulini.
(9) n. 29 del 1890
ASS, Cartoncini, Sezione R,
29, stato dei cambiamenti
37, anno 1890: Demolizione
delle
mura
presso
la
Porticciola o Porta delle
Fonti.
16
19. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
3.2 Documentazione cartografica storica dal 1903 al
1932
16_ La planimetria di base è fornita dalle mappe
del XX secolo, Sezione R detta del Paese di
Asciano, foglio Unico n. 101, (anno 1903).
Originali in scala 1:1250.
Cinta muraria
Aree di riferimento dei disegni presenti
nei cartoncini di trascrizione delle
modificazioni
Le sigle a lato della cartografia, con numero
ed anno, si riferiscono a riproduzioni parziali dei
cartoncini contenenti le correzioni geometriche
rispetto alla mappa di impianto.
E’ leggibile la posizione della cinta muraria
(evidenziata in rosso) e il tipo di modificazione.
La cartografia del 1903 evidenzia le trasformazioni subìte dalla
cerchia muraria rispetto alla cartografia del 1813:
a. la demolizione della Porta del Comune, e delle mura ad essa
adiacenti, tra il 1884 ed il 1903 quando furono realizzati i lavatoi
comunali (figura 17);
b. la torre di guardia, posizionata sulla cortina muraria sul lato
nord-ovest accanto alla Porta del Bianchi, presente nella
cartografia del 1813, è stata sostituita tra il 1830 ed il 1903 con un
edificio privato in stile neoclassico;
17_ Edificio dei lavatoi comunali costruito tra il
1884 ed il 1903.
c. il tratto di mura verso l’antica Porta della Fonte, demolita
nel 1890, è stato considerevolmente ridotto nell’altezza, fino a
diventare poco più che un muro di contenimento del terrapieno
per gli orti posti entro le mura, al livello superiore (figura 18). In
questa porzione della cinta muraria la tombatura del canale
verso la Fonte, realizzata nel 1871, aveva creato sottomura una
fascia unitaria a verde, che esaltava e valorizzava la presenza
della pur modesta porzione di mura residue (3).
La successiva frammentazione di questo spazio, frazionato con
la creazione di piccoli orti privati (4), ha invece compromesso
l’integrità e la conservazione degli elementi storici ancora
presenti;
(4) n. 33 del 1926
ASS, Tipi di frazionamento, Sezione R, 33, anno
1926: Il tratto di mura risulta ancora continuo; si
nota (cerchiata) la tombatura di un fosso per la
realizzazione di un accesso alla strada.
d. le mura nella parte orientale scompaiono a seguito di lavori
edilizi di ristrutturazione ed ampliamento (1);
I cartoncini della sezione R dell’Archivio di Stato di Siena mettono
in evidenza alcune fasce inalterate della cerchia muraria rispetto
18_ Vista
del
terrapieno
frazionato sovrastante
le mura
ridotte a
muro di
contenimento.
17
20. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
alla cartografia del 1813:
a. presso la ex porta delle Fonti (2);
b. ad ovest della Porta del Bianchi (6);
c. in adiacenza alla Porta Massini (5);
(1) n. 33 del 1914
ASS, Cartoncini, Sezione R, 33, anno 1914: Le
mura scompaiono a seguito di lavori edilizi di
ristrutturazione e ampliamento.
(3) volt. n. 87 del 1925
ASS, Tipi di frazionamento, Sezione R,
voltura n. 87 del 1925: Le proprietà lungo
le mura al di fuori della cerchia risultano
ancora poco parcellizzate.
(2) n. 34 del 1923
ASS, Cartoncini, Sezione R,
34, anno 1923: La situazione
delle mura presso la ex
Porta delle Fonti.
(6) n. 37 del 1932
ASS, Cartoncini, Sezione R,
37, anno 1932: Le mura ad
ovest presso la Porta del
Bianchi.
(5) n. 39 del 1931
ASS, Cartoncini, Sezione R, 35, anno 1931:
La consistenza del complesso della Porta
Massini.
18
21. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
3.3 Documentazione cartografica a confronto: analisi
dello sviluppo del centro storico
19_ La tavola è ottenuta mediante la
sovrapposizione delle carte storiche del 1813,
del 1830 ca. e del 1903. Archivio di Stato di
Siena: a) Mappe del catasto toscano, Sezione
R detta della Ville di Asciano, foglio Unico n. 34,
anno 1813. Periodo francese, la nomenclatura
è totalmente in lingua francese; b) Mappe del
catasto italiano, Sezione R detta della Terra di
Asciano, foglio Unico n. 82, s.d. (anno 1830-1832
ca.); c) Mappe del XX secolo, Sezione R detta
del Paese di Asciano, foglio Unico n. 100, anno
1903; d) Mappe del XX secolo, Sezione R detta
del Paese di Asciano, foglio Unico n. 101, anno
1903.
Isolati ed edifici antecedenti al 1813
Isolati ed edifici costruiti tra il
1830 e il 1903
_______
_
_
Isolati ed edifici costruiti tra il
1813 e il 1830
Isolati ed edifici posteriori al
1903
Tratti di cinta muraria esistenti
_ Tratti di cinta muraria scomparsi
(storicamente documentati)
- - - - - - Tratti di cinta muraria
(presunti dall’analisi)
La sovrapposizione delle cartografie storiche del 1813 e del 1903,
con le relative correzioni geometriche fornite dai cartoncini
della sezione R dell’Archivio di Stato di Siena, fornisce un quadro
completo dell’evoluzione dell’insediamento urbano.
Sono ancora visibili all’occhio del comune osservatore le tracce
delle antiche sette torri di guardia. Alcune, di forma quadrata o
rettangolare, si sono conservate pressoché intatte, come la Torre
delle Vallesiy (figura 20); altre sono inglobate ormai da secoli in
edifici destinati ad altro uso come il Palazzo del Podestàz e la
Cappella del Sacro Chiodoaa (figura 21).
Numerose le demolizioni dei tratti di cinta muraria e le sue
superfetazioni come dimostrano i cartoncini relativi alle correzioni
geometriche delle mappe d’impianto del catasto generale
toscano della comunità ascianese, di datazione compresa tra il
1830-1832 ca. e il 1945 ab:
a. il tratto di mura, tra la Torre delle Vallesi e l’edificio dei lavatoi
comunali ha subito gravi trasformazioni per la realizzazione
di un edificio, intorno al 1960, che ha utilizzato le mura come
appoggio;
scomparsi
20_ Torre delle Vallesi
21_ Cappella del
Sacro Chiodo
b. l’edificio accanto al Palazzo del Podestà, costruito intorno al
1960, copre completamente la visuale sulla cinta muraria (figura
22) mentre, di seguito, una palazzina a tre piani è stata costruita
demolendo un tratto delle antiche mura.
Questa mancanza di attenzione e sensibilità nelle edificazioni ha
compromesso in maniera sensibile la percezione e la riconoscibilità
delle caratteristiche della cortina muraria;
c. la torre, posizionata a sud, sull’attuale giardino ornamentale
19
22. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
sottomura, nella cartografia fino al 1903 ha un ingombro
planimetrico ben diverso dall’attuale, segno di un evidente
demolizione e rimaneggiamento successivo; anche le mura
in questo tratto sono individuate in cartografia con un doppio
segno, forse ad indicare una parte dell’antico camminamento;
d. il Palazzo del Podestà (figura 23), antico baluardo della cinta
muraria, ridotto già nel 1500 alla metà della sua antica mole, è
stato ampliato successivamente al 1903 con la costruzione di una
porzione laterale, utilizzando materiali e finiture con caratteristiche
molto diverse da quelle del manufatto originario.
Sul lato esterno, verso Siena, è possibile leggere la tamponatura di
un accesso, segno evidente della presenza del camminamento
sulle mura che collegava le torri di guardia.
Questo edificio, dall’aspetto imponente, con un poderoso sprone
su roccia (figura 24) nel lato esterno alle mura, è una struttura
così caratterizzata che, nonostante la presenza limitrofa degli
edifici di moderna fattura, costituisce sicuramente un elemento
rappresentativo nella storia dell’insediamento di Asciano;
e. la parte orientale della città ha subito molte modifiche,
posteriori al 1903, con la costruzione di nuovi edifici, strade ed
attrezzature sportive, tanto che tutto il tratto di via Fiume ha
un aspetto poco caratterizzato, con la convivenza di elementi
eterogenei per stile e funzione. La cerchia muraria, presente solo in
alcuni tratti già nella cartografia francese del 1813, ulteriormente
ridotta per frazionamenti ed ampliamenti di edifici dopo il 1903, è
caratterizzata da pochi resti, alcuni completamente avviluppati
dalla vegetazione infestante che ne sta provocando ulteriori
crolli;
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
22_
Edificio
costruito intorno
al 1960, a ridosso
delle
mura
a
sud del Palazzo
del
Podestà,
coprendone
totalmente
la
visuale.
23_
Facciata
del Palazzo del
Podestà lungo la
via delle Fonti.
24_
Basamento
roccioso
del
Palazzo
del
Podestà.
f. la piazza Regina Elena ha subìto notevoli manomissioni a seguito
della demolizione, nel 1944, del baluardo che conteneva Porta
Massini. Nella ricostruzione post bellica gli edifici hanno seguito
il tracciato delle antiche mura, conservando nelle murature
perimetrali i resti in pietra dell’antica Porta. L’edificio, sede
della Cassa Rurale e Artigiana, è stato realizzato con caratteri
architettonici moderni, con paramento murario rivestito di
travertino.
La Cappella del Sacro Chiodo, costruita sui resti del torrione
angolare, baluardo difensivo della cinta muraria verso la
Valdichiana, mostra le medesime dimensioni presenti nella
cartografia del 1813.
g. le mura a nord - est, ancora presenti a piccoli tratti in prossimità
dei due mulini accanto alla chiesa di S. Agostino, versano in
pessimo stato di manutenzione. Le strutture dei mulini, costruiti
con poderosi cantonali in pietra, forse riutilizzando parte dei
massi delle antiche mura, conservano la memoria di un’antica
ecomia locale.
Questa parte della città, pur non conservando testimonianze
significative dell’antica cinta muraria, ha mantenuto nell’integrità
della sua struttura dei caratteri estremamente significativi nella
percezione degli spazi, negli scorci visuali, nell’articolato tessuto
urbano del limitrofo centro storico.
Da queste considerazioni appare evidente come la crescita
urbana e lo sviluppo della città abbiano influito sulle modificazioni
20
23. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
delle mura cittadine, sia per la necessità di assecondare un
bisogno di espansione del territorio residenziale anche all’esterno
della cinta muraria, sia per un atteggiamento che portava a
privilegiare il soddisfacimento delle esigenze abitative rispetto
all’attenzione ai caratteri degli elementi architettonici, del loro
pregio e della loro potenzialità riqualificativa della città stessa.
Purtroppo in alcuni casi gli interventi hanno irreversibilmente
pregiudicato i caratteri originari della cinta muraria; è di
fondamentale importanza quindi individuare elementi di valore
quali riferimenti percettivi e visuali di qualità per il recupero, la
conservazione e conseguentemente per la valorizzazione della
cinta muraria e della città di Asciano.
21
24. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4. Analisi degli elementi caratterizzanti la cinta
muraria
25_ Classificazione degli elementi caratterizzanti
la cinta muraria
M
Tratti di mura
P
Porte
T
Torri
E
Edifici
_______ Tratti di cinta muraria esistenti
_
_
Tratti di cinta muraria scomparsi
_ (storicamente documentati)
Tratti di cinta muraria
- - - - - - (presunti dall’analisi)
scomparsi
I numeri attribuiti identificano le schede di analisi
dei manufatti indicati nella cartografia.
L’analisi della cinta muraria è stata sviluppata attraverso rilievi a
vista ed indagini che hanno portato all’elaborazione di una serie
di schede contenenti:
a. l’ identificazione dell’oggetto di analisi attraverso una sigla di
riferimento (P,T,E) e denominazione storica e/o di uso comune.
b. la localizzazione dell’oggetto di analisi, con evidenziazione
cromatica sulla planimetria di riferimento della Regione Toscana,
che permette l’individuazione puntuale dell’oggetto di studio
rispetto al contesto urbano in cui è inserito.
c. le notizie storiche relative alla datazione dell’oggetto di analisi,
con individuazione di eventuali interventi di consolidamento o
trasformazione storicamente documentati.
d. il rilievo geometrico di massima dell’oggetto di analisi al fine di
quantificare, con un’accettabile approssimazione, le dimensioni
dell’oggetto dello studio, sia nello sviluppo planimetrico che nelle
altezze, evidenziando per gli edifici il numero dei piani fuori terra
ed il tipo di copertura.
e. la definizione della tecnologia costruttiva della tessitura muraria,
delle caratteristiche dei materiali utilizzati, con individuazione
degli interventi di rimaneggiamento e modificazione del
paramento murario. Questi elementi permettono di individuare le
caratteristiche storiche ed originarie dei manufatti ed evidenziare
gli elementi estranei, per programmare interventi qualificati di
recupero e restauro.
22
25. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.1 Porta Senese o del Bianchi (P1)
La Porta Senese o del Bianchi, è l’unica porta rimasta delle
cinque esistite lungo la cerchia di mura. Costruita in blocchi di
travertino ben squadrati e mattoni, presenta elementi decorativi
in laterizio (coronamento architravato con volute) e tre stemmi in
pietra individuati dallo storico ascianese Renato Lucatti come gli
stemmi della Balzana di Siena, della comunità di Asciano e della
famiglia Bandinelli.
Posta sul lato nord delle mura, sulla direttrice per Siena, la porta
appartiene al perimetro della terza cerchia muraria costruita
nel 1342-1352, probabilmente coincidente con il tracciato delle
due precedenti cerchie fortificate cittadine (I cerchia, epoca
longobarda - II cerchia, 1287).
Il Manganelli afferma che fu costruita nel 1468aj; in realtà a tale
data deve riferirsi il restauro della porta già esistente. Nel 1868 fu
presentato un progetto per la demolizione della porta a spese
di un privato cittadino (il cavaliere Carlo Bianchi Bandinelli,
dal quale assunse l’appellativo). Il Bianchi chiese di utilizzare
privatamente il materiale ricavato dalla demolizioneak, pratica
di recupero probabilmente in uso per buona parte del materiale
lapideo delle antiche mura.
La porta fu seriamente danneggiata dall’esercito tedesco nel
1944.
26_ Inquadramento planimetrico.
27_ Prospetto della facciata interna alle mura.
28_ Rilievo a vista.
L’impatto visivo della porta è limitato dalla presenza degli
edifici costruiti sul lato esterno delle mura, il palazzotto in stile
neoclassico sulla sinistra e la casa unifamiliare sulla destra per chi
raggiunge Asciano da Siena; inoltre sul coronamento della porta
era presente il camminamento ancora visibile nel successivo
tratto di mura M1, che potrebbe essere ripristinato come simbolo
e testimonianza delle strutture di fortificazione.
Ai lati della Porta sono evidenti tracce di due aperture tamponate,
probabilmente due nicchie semicircolari posizionate a destra e
sinistra della porta per accesso alle feritoie.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto); il coronamento è costituito da
elementi decorativi con copertura in laterizio.
29_ Prospetto della facciata esterna alle mura.
30_ Particolare degli stemmi decorativi della
porta: della Balzana di Siena, della comunità di
Asciano e della famiglia Bandinelli.
23
26. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.2 Tratto di mura (M1)
Il tratto di mura considerato appartiene alla terza cerchia muraria
costruita nel decennio 1342-1352; probabilmente coincide
con l’antico tracciato delle due precedenti cerchie fortificate
cittadine (I cerchia, epoca longobarda - II cerchia, 1287).
Tale tratto, compreso tra la Porta del Bianchi e la prima torre T1,
è fiancheggiato da via della Peschiera sulla quale si apre un
grande arco in mattoni di accesso allo spazio verde esterno lungo
le mura. E’ caratterizzato dalla presenza di un camminamento
sommitale (unico conservato), di collegamento tra la torre T1 e
la porta P1, al quale si accede attraverso una piccola porta al
primo piano della torre T1.
31_ Inquadramento planimetrico.
la tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze
di pietra di altezze diverse (filaretto); tracce di intonaco sul
paramento murario su via della Peschiera. Il coronamento è
costituito dai resti del camminamento sulle mura.
32_ Prospetto esterno.
33_ Rilievo a vista.
34_ Prospetto interno.
24
27. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.3 Torre (T1)
Prima torre lungo le mura a partire da nord, appartiene al
perimetro della terza cerchia muraria, probabilmente coincide
con l’antico tracciato delle due precedenti cerchie fortificate
cittadine (I cerchia, epoca longobarda - II cerchia, 1287).
Questo ci fa ipotizzare che la sua edificazione possa essere riferita
ad opera dei senesi almeno al 1287, per evitare nuovi attacchi
nemici.
La torre conserva solo la parte inferiore dell’antica struttura
poichè la parte superiore fu abbattuta da Cosimo I dei Medici
nel 1555 per esigenze di controllo e sottomissione della comunità
al nascente stato senese.
A pianta rettangolare, vi si accede da via della Peschiera sulla
quale presenta una grande apertura ad arco tamponata.
Sui prospetti laterali si osservano due porte a livello del
camminamento sulle mura; una tamponata verso sud dove
il tratto di mura M2 è stato ridotto nella sua altezza, l’altra dà
accesso al camminamento sul tratto di mura M1 verso la Porta
del Bianchi.Presenza di una feritoia sul fronte sud.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto); presenta cantonali in pietra.
E stata pesantemente rimaneggiata con inserti in laterizio
principalmente sui prospetti anteriore e posteriore. Si riscontrano
tracce di intonaco sui prospetti. La copertura è a capanna con
orditura in legno e manto di copertura in coppi di laterizio.
35_ Inquadramento planimetrico.
36_ Prospetto della facciata esterna alle mura.
37_ Rilievo a vista.
38_ Prospetto su via della Peschiera e sul lato
sud con in evidenza l’apertura tamponata a
livello del l’antico camminamento sommitale
scomparso.
25
28. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.4 Tratto di mura (M2)
Il tratto di mura considerato appartiene alla terza cerchia muraria
costruita nel decennio 1342-1352; probabilmente, la porzione
adiacente alla torre T1, prima di compiere una svolta ad angolo
retto, coincide con l’antico tracciato delle due precedenti
cerchie fortificate cittadine (I cerchia, epoca longobarda - II
cerchia, 1287).
Questa porzione muraria è stato fortemente rimaneggiato lungo
via della Peschiera; già ridotta nella sua altezza in adiacenza alla
torre T1 (doveva almeno arrivare al primo piano della torre come
dimostra l’apertura tamponata), è stata ulteriormente abbassata
e rettificata a cemento in modo incoerente.
39_ Inquadramento planimetrico.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto); il coronamento è costituito da
elementi di laterizio sul tratto di via della Peschiera.
40_ Prospetto interno.
41_ Rilievo a vista.
42_ Prospetto esterno.
26
29. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.5 Torre delle Vallesi (T2)
Seconda torre lungo le mura a partire da nord, appartiene alla
terza cerchia muraria, in corrispondenza del tracciato dove si
presume sia stato il loro ultimo ampliamento e dunque edificata
dal governo dei Nove nel corso del decennio 1342-1352. Era
una tipica torre di guardia, avente funzione di piccolo baluardo
difensivo contro le incursioni nemiche. Prende il nome dalla
presenza nei suoi pressi, nei secoli XIII-XV, di una comunità di
preti di religione valdese. Fu ridotta nella sua altezza per volere di
Cosimo I dei Medici nel 1555.
A pianta quadrata, è accessibile dal vicolo delle Vallesi. Presenta
due grandi aperture ad arco tamponate al piano terra ed al primo
piano, raggiungibile attraverso una scala in pietra realizzata sul
sedime della cinta muraria.
43_ Inquadramento planimetrico.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze
di pietra di altezze diverse (filaretto); la copertura è piana con
terrazza praticabile.
E’ stata recentemente restaurata come evidenziano le stuccature
a raso dei giunti tra le bozze di pietra.
44_ Prospetto esterno.
45_ Rilievo a vista.
46_ Prospetto interno suol vicolo delle Vallesi.
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30. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.6 Palazzo del Podestà (T3)
L’edificio fu costruito sui resti di uno dei più solidi baluardi della
trecentesca cinta muraria. Più volte danneggiato dalle frequenti
incursioni degli esrciti mercenari, già nel 1531 il palazzo era ridotto
alle sue dimensioni attuali. La torre, sulla quale fu costruito, venne
presumibilmente edificata nel corso del decennio 1342-1352 ad
opera del governo dei Nove. L’edificio ha subito modifiche ed
ampliamenti nel corso del XX secolo.
Palazzo di Giustizia o del Podestà della comunità di Asciano, ha la
facciata principale su via Bartolenga, con la base leggermente
a scarpa e cartella superiore. Accoglie vari stemmi podestarili
in pietra ed in terracotta invetriata dei secoli XV, XVI e XVII ed
un piccolo arco a sesto acuto in pietra. La facciata posteriore
presenta uno sprone nell’angolo sud-ovest e basamento in
pietra.
Fonti locali riferiscono che in passato l’edificio è stato utilizzato
come sala da ballo e per proiezioni cinematografiche; ha avuto
anche destinazione di granaio, coincidente con il toponimo
della piazza su cui si affaccia.
Adiacente all’edificio un passaggio voltato che conduce alla
scalinata di collegamento tra piazza del Grano e via delle Fonti
posta ad un livello inferiore (figura 50).
47_ Inquadramento planimetrico.
48_ Prospetto interno ed esterno.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto); cantonali in pietra nel prospetto
ovest sul quale si nota un evidente sopraelevazione; paramento
murario rimaneggiato con inserti di laterizio. La copertura è a
padiglione con manto di copertura in coppi e tegole di laterizio,
gronda del fronte principale con pianelle in laterizio.
49_ Rilievo a vista.
50_ Scala di collegamento tra via Bartolenga e
via delle Fonti.
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31. Le mura di Asciano (Siena):
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Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.7 Tratto di mura (M3)
Il tratto di mura considerato appartiene alla terza cerchia muraria
costruita nel decennio 1342-1352; probabilmente coincide
con l’antico tracciato delle due precedenti cerchie fortificate
cittadine (I cerchia, epoca longobarda - II cerchia, 1287).
Posto a sud rispetto il Palazzo del Podestà, rimane per massima
parte nascosto alla vista dalla presenza di un edificio residenziale
costruito su via delle Fonti. Lungo il lato interno la presenza di
uno spazio privato, recintato da un alto muro su via Bartolenga,
rende la cinta muraria ugualmente inaccessibile alla vista.
51_ Inquadramento planimetrico.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto); appare compromessa dalla
presenza di molti inserti in mattoni e pietra; alla base sono evidenti
affioramenti rocciosi. Il coronamento è costituito da elementi di
laterizio.
52_ Prospetto interno su via Bartolenga.
53_ Rilievo a vista.
54_ Affioramento roccioso e prospetto esterno
occultato dall’edificio costruito intorno al 1960.
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32. Le mura di Asciano (Siena):
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Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.8 Tratto di mura (M4)
Il tratto di mura considerato appartiene alla terza cerchia muraria
costruita nel decennio 1342-1352; probabilmente coincide
con l’antico tracciato delle due precedenti cerchie fortificate
cittadine (I cerchia, epoca longobarda - II cerchia, 1287).
Posto a nord della quarta torre T4, risulta ridotto nella sua altezza.
Funziona attualmente da muro di contenimento del terrapieno
che si sviluppa sul lato interno delle mura ed è caratterizzato
dalla presenza di orti privati coltivati sia sul terrapieno che nella
fascia inferiore esterna lungo le mura.
55_ Inquadramento planimetrico.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze
di pietra di altezze diverse (filaretto), appare pesantemente
rimaneggiata. Il coronamento è quasi inesistente, in parte
costituito da elementi di laterizio
56_ Prospetto esterno su via delle Fonti.
57_ Rilievo a vista.
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33. Le mura di Asciano (Siena):
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Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.9 Tratto di mura (M5)
Il tratto di mura considerato appartiene alla terza cerchia muraria
costruita nel decennio 1342-1352; probabilmente coincide
con l’antico tracciato delle due precedenti cerchie fortificate
cittadine (I cerchia, epoca longobarda - II cerchia, 1287).
Posto a nord della quarta torre T4, risulta ridotto nella sua
altezza dalla sbrecciatura nella muratura delle torre. Funziona
attualmente da muro di contenimento del terrapieno che si
sviluppa sul lato interno delle mura ed è caratterizzato dalla
presenza di orti privati coltivati sia sul terrapieno che nella fascia
inferiore esterna lungo le mura.
58_ Inquadramento planimetrico.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto); il coronamento è inesistente.
58_ Inquadramento planimetrico.
60_ Rilievo a vista.
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34. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.10 Torre (T4)
La torre appartiene alla terza cerchia muraria (1342-1352), in
corrispondenza del tracciato dove si presume sia stato il loro
ultimo ampliamento. Posta tra due aperture secondarie della
cinta muraria, denominate Porta del Comune e Porta della
Fonte, era una tipica torre di guardia avente la funzione di
piccolo baluardo difensivo contro le incursioni nemiche. Nel 1555
fu mozzata per volere di Cosimo I dei Medici, accomunando la
sua sorte a quella delle altre torri appartenenti alle mura.
Ha la pianta pressoché rettangolare, il fronte esterno leggermente
a cuneo con cantonali in pietra ed arciere archibugiere alla
base. Sul prospetto nord-ovest presenta una grande apertura ad
arco tamponata. Sul paramento laterale dei prospetti laterali è
evidente la demolizione delle mura nella loro altezza originaria.
61_ Inquadramento planimetrico.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto); la copertura è a due falde con
manto di copertura in coppi e tegole di laterizio.
62_ Prospetto interno sugli orti privati.
63_ Rilievo a vista.
64_ Prospetto esterno su via delle Fonti.
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35. Le mura di Asciano (Siena):
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Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.11 Tratto di mura (M6)
Il tratto di mura considerato appartiene alla terza cerchia muraria
costruita nel decennio 1342-1352; probabilmente coincide
con l’antico tracciato delle due precedenti cerchie fortificate
cittadine (I cerchia, epoca longobarda - II cerchia, 1287).
Posto a sud della quarta torre T4, risulta ridotto nella sua
altezza dalla sbrecciatura nella muratura delle torre. Funziona
attualmente da muro di contenimento del terrapieno che si
sviluppa tra le mura e la via interna, con orti privati coltivati sia
sul terrapieno che sulla fascia inferiore esterna lungo le mura. La
cinta muraria continua nei seminterrati degli edifici realizzati in
prossimità della Porta della Fonte demolita.
65_ Inquadramento planimetrico.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto), molto compromessa da rattoppi
ed integrazioni. Il coronamento è totalmente inesistente.
66_ Prospetto esterno lungo via delle Fonti.
67_ Rilievo a vista.
68_ Vista panoramica degli orti privati.
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36. Le mura di Asciano (Siena):
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Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.12 Edificio residenziale (E1)
L’edificio è stato costruito tra il 1830 e il 1903, come emerge dal
confronto delle relative cartografie storiche.
L’edificio, localizzato accanto alla Porta della Fonte (demolita
nel 1890), è caratterizzato da un prospetto con tessitura muraria
a filaretto che potrebbe corrispondere all’antica cinta muraria
essendo costruito in aderenza alla stessa.
L’edificio, probabilmente, è stato ampliato in altezza come mostra
la tessitura mista ed irregolare della parte sommitale. Il prospetto
laterale lungo il vicolo del Bove è intonacato. La copertura è a
capanna con manto di copertura in laterizio.
69_ Inquadramento planimetrico.
70_ Prospetto frontale
71_ Rilievo a vista.
72_
Prospetto
laterale.
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37. Le mura di Asciano (Siena):
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Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.13 Torre (T5)
La torre, costruita nel corso del decennio 1342-1352, aveva
proporzioni regolari e funzione di piccolo avamposto difensivo
contro le frequenti incursioni degli eserciti mercenari. Fu diminuita
in altezza per ordine di Cosimo I dei Medici nel 1555, insieme alle
altre torri della città per esigenze di controllo e sottomissione
della comunità di Asciano. Non appare più come torre isolata in
seguito alla costruzione di un edificio residenziale adiacente tra
la seconda metà del XIX e gli inizi del XX secolo.
Quinta torre lungo le mura a partire da nord, adiacente alla Porta
della Fonte (demolita nel 1890). Ha pianta rettangolare e presenta
un grande arco tamponato sul fronte nord, una feritoia sul fronte
sud e una apertura tamponata sul fronte est che conduceva
presumibilmente sul camminamento. Osserviamo una mancanza
di ammorsamento tra la torre e il tratto di mura adiacente M7
e la presenza di cantonali in pietra indipendenti. Si nota anche
una sopraelevazione dell’alloggiamento dell’orditura del solaio
rispetto all’originario.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto); ha cantonali in pietra su tutti
e quattro gli angoli; evidente la sopraelevazione dalla tessitura.
La copertura è a due falde con manto di copertura in coppi e
tegole di laterizio.
73_ Inquadramento planimetrico.
74_ Prospetto frontale
75_ Rilievo a vista.
76_
Prospetto
laterale.
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38. Le mura di Asciano (Siena):
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Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.14 Tratto di mura (M7)
Il tratto di mura considerato appartiene alla terza cerchia muraria
costruita nel decennio 1342-1352; probabilmente coincide
con l’antico tracciato delle due precedenti cerchie fortificate
cittadine (I cerchia, epoca longobarda - II cerchia, 1287).
Compreso tra le torri T5 e T6, mostra in sopraelevazione un
edificio residenziale con tessitura muraria in mattoni di laterizio
non intonacati.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto), presenza di buche pontaie nel
paramento murario. Il coronamento è inesistente.
77_ Inquadramento planimetrico.
78_ Prospetto esterno sul giardino ornamentale
79_ Rilievo a vista.
80_
Edificio
residenziale
in
mattoni costruito
sulla
sommità
delle mura.
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39. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.15 Torre (T6)
La torre, posta nelle vicinanze della Porta Massini, demolita a
seguito della seconda guerra mondiale, fu costruita nel corso
del decennio 1342-1352. Fu diminuita in altezza per ordine di
Cosimo I dei Medici nel 1555, insieme alle altre torri della città per
esigenze di controllo e sottomissione della comunità di Asciano.
Appare ridotta anche nelle dimensioni planimetriche rispetto a
quelle verificabili sulla cartografia del 1813.
A pianta rettangolare, di dimensioni piccolissime, ha l’accesso
dal prospetto nord e presenta una feritoia sul lato ovest e
un’apertura nel tratto di mura adiacente (M8) che permette di
raggiungere un piccolo vano seminterrato sotto la torre.
81_ Inquadramento planimetrico.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto), presenta cantonali in pietra su
tutti gli angoli. La copertura è piana.
82_ Rilievo a vista.
83_
Prospetto
frontale
sul
g i a r d i n o
ornamentale.
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40. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.16 Tratto di mura (M8)
Il tratto di mura considerato appartiene alla terza cerchia muraria
costruita nel decennio 1342-1352; probabilmente coincide
con l’antico tracciato delle due precedenti cerchie fortificate
cittadine (I cerchia, epoca longobarda - II cerchia, 1287).
Posto ad est della torre T6, è caratterizzato da un percorso
sommitale coltivato ad orto e delimitato da un doppio tratto di
cinta muraria accessibile dalla via Bartolenga attraverso gli spazi
di pertinenza degli edifici residenziali. Un’apertura sul lato esterno
conduce ad un piccolo vano seminterrato.
84_ Inquadramento planimetrico.
la tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto); il coronamento è in mattoni
posti di piatto.
85_ Prospetto frontale con in evidenza il doppio
tratto di mura
86_ Rilievo a vista.
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41. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.17 Edificio commerciale (E2)
L’edificio rappresenta i resti della Porta Massini e delle mura
castellane che furono minate e abbattute dall’esercito tedesco
in ritirata nel 1944. Dal confronto con la cartografia ottocentesca
l’ingombro planimetrico del fabbricato risulta inalterato. L’edificio
fu costruito in occasione dei lavori necessari alla realizzazione
della scalinata prospiciente la vicina Basilica di Sant’Agata detta
anche la Collegiata.
L’edificio presenta un fronte in travertino su piazza P. Amedeo
e un fronte, caratterizzato dai resti in pietra della Porta Massini,
su piazza Regina Elena. Sulla facciata sono stati murati, dopo la
distruzione della porta, una targa con iscrizione latina che riporta
“... fatta al tempo del vescovo Diffello, demolita, fu riattivata per
volontà degli Ascianesi l’anno 1281 e chiamata Porta S. Agata”
in onore della santa patrona; ed uno stemma in pietra del 1488
sul quale si legge “al tempo e per sollecitudine del cavaliere e
priore Nicola Andrea Borghesi”, a testimonianza delle opere di
consolidamento dopo le distruzioni di guerra.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze
di pietra di altezze diverse (filaretto), ha cantonali in pietra;
fortemente rimaneggiata, è evidente la sopraelevazione con
ricorsi in mattoni e la formazione del parapetto in pietra. La
copertura è costituita da un piano praticabile pavimentato in
pietra.
87_ Inquadramento planimetrico.
88_ Rilievo a vista
89_ Prospetto in
pietra su piazza
Regina Elena.
90_ Pilastro sul
quale poggiava
l’arco
della
vecchia
Porta
Massini. I due
arpioni
sono
soltanto un ricordo
della trecentesca
s t r u t t u r a
castellana.
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42. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.18 Edificio ecclesiastico (E3)
L’edificio, noto come il complesso della Collegiata, è realizzato
sul sedime dell’andamento curvo delle mura castellane,
fortificazione posta a difesa verso la Valdichiana dagli attacchi
degli eserciti mercenari. Dal confronto con la cartografia
ottocentesca l’ingombro planimetrico del fabbricato risulta
pressoché inalterato. Nel dopoguerra è stato oggetto di un
progetto dell’architetto Egisto Bellini per la “Ricostruzione dell’Asilo
sulle Antiche Mura Castellane”.
L’edificio, localizzato accanto alla Porta Massini (demolita nel
1944) ha la facciata in travertino e la base a scarpa. Presenta
una serie di aperture con cornici in travertino che rettificano le
preesistenti aperture ad arco ribassato in pietra.
91_ Inquadramento planimetrico.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto), ha cantonali in pietra di cui
uno rimaneggiato da inserti in laterizio; Si riscontrano discontinuità
nella parte sommitale dell’edificio più alto. La copertura
dell’edificio più alto è ad una falda, con manto di copertura in
coppi e tegole; dell’edificio più basso è a due falde, con manto
di copertura a marsigliesi.
92_ Prospetto generale dell’edificio
93_ Rilievo a vista
40
43. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.19 Tratto di mura (M9)
Il tratto di mura considerato appartiene alla terza cerchia muraria
costruita nel decennio 1342-1352; probabilmente coincide
con l’antico tracciato delle due precedenti cerchie fortificate
cittadine (I cerchia, epoca longobarda - II cerchia, 1287).
Compreso tra il complesso della Collegiata e la torre angolare
T7, è caratterizzato dall’essere un muro di contenimento per lo
spazio di proprietà ecclesiastica recintato da mura e coltivato a
orto sul terrapieno.
94_ Inquadramento planimetrico.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto); il coronamento è inesistente.
95_ Prospetto generale del tratto di mura con
vista degli orti nella parte sommitale.
96_ Rilievo a vista
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44. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.20 Cappella del Sacro Chiodo o dei Sacri Chiodi
(T7)
Posta in prossimità della Collegiata e del vecchio cimitero, tale
cappella fu costruita sui resti di un imponente baluardo difensivo
appartenente, probabilmente, alla trecentesca cerchia muraria
cittadina. La cappella era officiata dalla compagnia laica del
Sacro Chiodo la quale, da statuto, aveva come attività principale
il suffragio delle anime dei defunti. Dopo lo smantellamento del
vecchio cimitero avvenuto tra il 1897 e il 1898, nelle sue adiacenze
è stato costruito lo stadio comunale Guglielmo Marconi.
Ha pianta quadrata con base a scarpa sormontata da toro
e cantonali in pietra. Presenta due ali quadrate. Sul prospetto
ovest è collocato un portale di fattura rinascimentale in mattoni;
sul prospetto est si apre una finestra con sguanci.
97_ Inquadramento planimetrico.
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto); la copertura del corpo centrale
è a padiglione con manto di copertura in coppi e tegole di
laterizio; quella dell’ala nord è ad una falda in coppi e tegole;
quella dell’ala ovest è a capanna con marsigliesi.
98_ Particolare del portale d’ingresso del lato
interno.
99_ Rilievo a vista
100_ Prospetto sud su piazza Regina Elena e
prospetto dell’ala nord.
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45. Le mura di Asciano (Siena):
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Capitolo I
Indagine storico - cartografica
4.21 Tratto di mura (M10)
Il tratto di mura considerato appartiene alla terza cerchia muraria
costruita nel decennio 1342-1352; probabilmente coincide
con l’antico tracciato delle due precedenti cerchie fortificate
cittadine (I cerchia, epoca longobarda - II cerchia, 1287).
La tessitura muraria è a corsi orizzontali e paralleli con bozze di
pietra di altezze diverse (filaretto); il coronamento è inesistente.
101_ Inquadramento planimetrico.
102_ Prospetto del lato interno sul giardino
privato e prospetto esterno occultato dalla
vegetazione infestante.
103_ Rilievo a vista
43
46. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
5. Le porte scomparse della cinta muraria
104_ Localizzazione delle antiche porte delle
mura di Asciano.
_______ Tratti di cinta muraria esistenti
_
_
_ Tratti di cinta muraria scomparsi
(storicamente documentati)
- - - - - - Tratti di cinta muraria
(presunti dall’analisi)
scomparsi
La ricostruzione cartografica della localizzazione delle antiche
porte delle muraah di Asciano è stata possibile confrontando le
cartografie storiche francesi del 1813 e del 1903 e verificando i
dati bibliografici raccolti.
“Le porte sono generalmente predisposte in cortina con un arco
superiore di mattoni o di pietre ben lavorate, talvolta formato da
conci sagomati in modo da risultare sempre più lunghi verso la
chiave […]” ai.
Le porte della città di Asciano, elementi di connessione
con l’esterno, erano posizionate strategicamente rispetto ai
collegamenti e agli usi correnti:
1. Porta del Bianchi: sulla direttrice per Siena, è l’unica porta
rimasta;
2. Porta del Comune: su piazza del Grano, centro di mercati e
fiere;
3. Porta della Fonte: accanto all’antica fonte;
4. Porta Massini: sulla direttrice per Sinalunga e la Valdichiana;
5. Porta Orientale: sulla scarpata del torrente Bèstina, verso
Rapolano.
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47. Le mura di Asciano (Siena):
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Capitolo I
Indagine storico - cartografica
5.1 La Porta Occidentale o del Comune
Della Porta del Comune, accesso secondario al borgo medievale
in prossimità della vicina piazza del Grano, non esiste alcun
resto. Apparteneva al perimetro dell’ultimo ampliamento della
cerchia muraria del decennio 1342-1352 e fu demolita tra la fine
del XIX e l’inizio del XX secolo (1884-1903) nello stesso periodo in
cui vennero realizzati i lavatoi comunali.
105_ Cartografia storica al 1830 1832
106_ Cartografia storica al 1903
La sua esistenza è documentata dalla cartografia storica francese
del 1813 e dall’esame dei cartoncino relativi alle correzioni
geometriche delle mappe d’impianto del catasto generale
toscano, datati 1844 e 1884.
Sulla cartografia successiva del 1903, non esiste alcun riferimento
dell’esistenza della Porta del Comune. Di questa porta non
sono pervenuti né riferimenti iconografici, né descrittivi delle
caratteristiche costruttive.
107_ ASS, Cartoncino n. 4,
arroto 13 del 1844, Sezione
R: La Porta Occidentale o
Porta del Comune.
108_ ASS, Cartoncino dello
stato dei cambiamenti n.
8 del 1884, Sezione R, 24:
La Porta del Comune.
45
48. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
5.2 La Porta della Fonte o Porticciola
Era posizionata strategicamente accanto alla fonte, dalla quale
prende il nome, risultava localizzata in direzione di un podere
denominato Vallidoli e di un sentiero che portava al Convento di
San Francesco nel corso del XIX secolo (1890).
La fonte era la parte terminale dell’antico sistema delle acque,
di cui è possibile ancora vedere le antiche bocche con formelle
in travertino e parte delle canalizzazioni all’interno della cantina
dell’edificio limitrofo (ex lavatoi comunali).
109_ Cartografia storica al 1830 1832
110_ Cartografia storica al 1903
Di piccole dimensioni, da cui il nome di Porticciola, ancora
presente nella cartografia francese del 1813, viene demolita nel
1890, come testimoniato dal cartoncino relativo alle correzioni
geometriche delle mappe d’impianto del catasto generale
toscano. Di questa porta non sono pervenuti né riferimenti
iconografici, né descrittivi delle caratteristiche costruttive.
Della Porta, denominata anche della Porticciola per la sua
configurazione di piccolo accesso secondario al borgo
medievale, non esiste alcun resto.
111_ ASS, Cartoncino dello
stato dei cambiamenti
n. 37 del 1890, Sezione
R, 29: Demolizione della
Porticciola o Porta delle
Fonti e delle mura ad
essa adiacenti.
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49. Le mura di Asciano (Siena):
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5.3 La Porta Maggiore o Massini o di S. Agata
La Porta, appartenente al perimetro dell’ ultimo ampliamento
della cerchia muraria risalente al decennio 1342-1352, era
l’accesso principale al borgo dalla Valdichiana: da qui l’antica
denominazione di Porta Maggiore.
Costruita nella parte basamentale di un baluardo fortificato,
ben visibile nelle cartografie francesi e nel cartoncino relativo
alle correzioni geometriche delle mappe d’impianto del catasto
generale toscano del 1913, è stata restaurata e consolidata più
volte nel corso dei secoli.
114_ ASS, Cartoncino
n. 39 del 1931, Sezione
R: La consistenza del
complesso della Porta
Massini.
115_ Pilastro sul quale
poggiava l’arco della
vecchia Porta Massini.
I
due
arpioni
sono
soltanto un ricordo della
trecentesca
struttura
castellana.
112_ Cartografia storica al 1830 1832
113_ Cartografia storica al 1903
Nel 1944 venne minata e distrutta dall’esercito tedesco in ritirata.
“Non è rimasto che un pilastro sul quale poggiava l’arco della
vecchia Porta Massini e, nel pilastro, due arpioni sono soltanto un
ricordo della trecentesca struttura castellana” al.
Della Porta Massini rimangono molte immagini, foto storiche e
disegni a testimonianza dell’antico aspetto della piazza Regina
Elena e dell’antico accesso al borgo fortificato.
Dalle fotografie di inizio secolo la Porta risulta inglobata in un
edificio di civile abitazione.
116_ Porta Massini agli inizi del ‘900 (foto del sig.
Alessandro Bari - da Lucatti R., 1990)
117_ Porta Massini prima del 1911 (da Tanganelli
G. - 1968)
47
50. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
5.4 La Porta Orientale
La Porta Orientale, posizionata su via del Canto e di accesso alla
agli orti sul torrente Bèstina, non è presente in alcuna cartografia
storica reperita, né tantomeno esistono immagini di riferimento. E’
l’unica porta della cinta muraria della quale non sono riscontrabili
documenti cartografici nè alcun tipo di annotazione gometrica.
La sua esistenza è riscontrabile esclusivamente nei riferimenti
bibliograficiam che permettono di datare la sua demolizione tra il
1676 ed il 1813.
Non esiste attualemente alcun resto nè a terra nè sugli edifici
limitrofi.
118_ Cartografia storica al 1830 -1832. Non
esiste alcuna traccia della Porta Orientale,
probabilmente demolita tra il 1676 e il 1813.
48
51. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
Note bibliografiche
a Un ringraziamento all’architetto Paola Venturi per avere condotto un’indagine
approfondita sulle trasformazioni subìte dalla cerchia muraria di Asciano. Quanto
trattato in questo primo capitolo è opera di VENTURI P., Studio di analisi e ricognizione
storico documentaria riguardante la cinta muraria dell’insediamento di Asciano
con funzione di orientamento tecnico preliminare per la programmazione dei
progetti di recupero, Dicembre duemila.
b
Dal libro “Storia di Asciano” di Renato Lucatti, edito dalla Cassa rurale ed
artigiana di Asciano, Asciano, 1993, pp. 14 - 15.
c
Sulla prima testimonianza dell’esistenza di questa originaria antica cerchia
muraria e sull’impegno preso dai signori del feudo di Asciano a rendere deboli e
permeabili le difese cittadine allora presenti si cfr. ASS, Caleffo Vecchio, cc. 20r e
segg. (inizio 1175), copia del 1204, pubblicata in CECCHINI G., Il Caleffo Vecchio del
Comune di Siena, vol. I, Firenze, 1992, pp. 45 - 47 [I conti Scialenghi fanno pace
col comune di Siena, obbligandosi a restituire i prigionieri e le prede fatte ai senesi
e ad abbattere le mura di Asciano].
d
Tale notizia sulle mura di Asciano è tratta dalle memorie storiche redatte
intorno alla metà del Settecento dal Pecci (cfr. ASS, ms. D67, cc. 145r e segg.,
PECCI G. A., Memorie storiche, politiche, civili e naturali delle città, terre e castella,
che sono, e sono state suddite alla Città di Siena, raccolte dal Cav.re Gio. Antonio
Pecci, patrizio senese, s.d., 1758 ca., voce su Asciano, cc. 145r - 154v).
e
Il secondo passo è riferito al tradimento di Boca degli Abati che, amputando
con la spada le mani di Jacopo de’ Pazzi, vessillifero dei cavalieri guelfi, determinò
una delle cause alla sconfitta fiorentina.
f
Di tale periodo coincidente con il senese ‘Governo dei Nove’, si possono
documentare opere di ampliamento e miglioramento della cinta muraria. Su
tale argomento si cfr. i seguenti documenti, i soli oggi conosciuti, sul contenuto
dei quali gli studiosi hanno basato le loro considerazioni: ASS, Consiglio generale,
deliberazioni 140, c. 50r (Delibera del 1346). Supplica alla Repubblica a
concedere il permesso a mettere mano ai lavori concorrendo all’occorenza alla
spesa poiché, a tale data, nonostante siano state date precedenti indicazioni
sulle riparazioni, le mura di Asciano si trovano nelle medesime condizioni.
g
LIBERATI A., Asciano, in «Bullettino senese di storia patria», 1937, XLIV, pp. 307
- 308, documento contenuto in ASS, Concistoro, scritture 2144, n. 106 (Delibera
del 13 gennaio 1449).
h
VITI A., Asciano, in «La toscana fine ‘800», Prato, 1980, riproduzione anastatica
«Le cento città d’Italia», p. 51.
i
TANGANELLI G., Asciano e le sue terre. Notizie storiche e canti della Mencia,
49
52. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
Siena, 1968, p. 28.
j
Cfr. ASS, Balìa 574, cc. 34r - 39v, lettera di Ansano Biringucci alla Balìa (24
maggio 1528)
k
Interpretando le parole del Gherardini “un terzo d’esse sono doppie dalla
parte verso il Convento de’ Francescani”, sembra logico supporre che voglia
riferirsi ad un camminamento, posto nella parte superiore delle mura, nel tratto
posto a sud, nei pressi dell’antica Porta Massini di fronte al promontorio dove
anche allora si trovava il convento di San Francesco.
l
Cfr. ASS, ms. D82, cc. 59 e segg., Dalla Visita Fatta e Relazione Stesa di tutto
lo Stato della Città di Siena dall’Autidore Bartolomeo Gherardini l’anno 1676,
copia eseguita nel 1725, pubblicata in TRONCONE T., apolano terme, Asciano, Serre,
Avellino, 1984, pp. 271 - 297.
m
La porta apparteneva al perimetro delle mura trecentesche. Era l’accesso
principale al borgo. Per questo anticamente assunse la denominazione di
Porta Maggiore, poiché principale collegamento al sistema viario esterno verso
la Valdichiana. Aperta alla base di un solido baluardo, con ogni probabilità
fornito di merli e feritoie, fu consolidata, assieme al bastione, nel 1488. Fu chiusa
temporaneamente nel 1496 a causa della peste che infestò il territorio ascianese.
Fu gravemente danneggiata nel 1555 dai soldati mercenari di Carlo V, agli ordini
del Marchese di Marignano. Era chiamata anche Porta Sant’Agata in onore
della santa patrona della città. Restaurata per volontà della famiglia Massini ne
prese il nome fino al 1944, quando fu minata e abbattuta, assieme ai tratti di
mura limitrofi, dall’esercito tedesco in ritirata. Un’iscrizione in latino, pressoché
illeggibile, oggi murata sui resti della cinta muraria in prossimità del luogo dove
la vecchia porta si trovava, testimonia come forse tale manufatto appartenesse
già alla primitiva cerchia longobarda. Infatti l’iscrizione ricorda la Porta Maggiore
“ […] fatta al tempo del vescovo Diffello, demolita, fu riattivata per volontà degli
Ascianesi l’anno 1281 e chiamata porta S. Agata”.
n
La porta appartiene al perimetro della cerchia muraria trecentesca. E’
l’unica ancora oggi esistente. Anticamente assunse la denominazione di Porta
Senese per la direzione verso la quale era collegata al sistema viario esterno.
Con ogni probabilità nel 1468 subì consistenti opere di restauro. Concluse tali
opere assunse una nuova denominazione. E’ possibile che gli interventi di tale
anno siano da riferirsi alla possibilità che la porta, aperta sulla strada maestra
verso Siena, abbia avuto in origine un’altra collocazione, posta cioè pochi metri
più in alto, in direzione nord, rispetto al luogo dove oggi si trova. Probabilmente
in conseguenza di un andamento originario più rettilineo della viabilità verso
Siena. Il tracciato della cinta muraria sulla quale essa insiste forse coincide con
il tracciato delle due precedenti cerchie fortificate cittadine Attorno al 1555 i
Medici apposero il loro stemma sopra l’arco di valico. La porta fu seriamente
danneggiata dall’esercito tedesco in ritirata nel 1944.
50
53. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
o La porta apparteneva al perimetro orientale della cerchia muraria cittadina.
Era un accesso secondario al borgo medievale, aperto nella direzione che
conduceva verso Rapolano. Probabilmente di piccole dimensioni, apparteneva
a quel tratto della cinta muraria, che per posizione geografica, meno necessitava
di imponenti opere di fortificazione. Fu demolita tra il 1676 e il 1813.
p La porta apparteneva al perimetro delle mura trecentesche. Era un accesso
secondario al borgo medievale, aperto in prossimità della vicina piazza del Grano.
Fu demolita tra il 1884 il 1903, nello stesso lasso di tempo nel quale si realizzarono
i lavatoi comunali.
q Risale a tale data il primo significativo documento cartografico dove vengono
rappresentate le mura di Asciano. Cfr. ASS, Mappe del catasto toscano, Sezione
R detta della Valle di Asciano, foglio Unico n. 34, anno 1813 (periodo francese, la
nomenclatura è totalmente in lingua francese).
r
Si cfr. l’ampio carteggio contenuto in ACA, 471, Edifici ed opere pubbliche
(1859 - 1890):1) comune di Asciano, Processo verbale dell’adunanza straordinaria
tenuta dal Consiglio, 29 dicembre 1868. Il Cav. Carlo Bianchi Bandinelli presenta
un progetto per la demolizione della Porta Senese, a sue spese, e chiede il
riutilizzo privato del materiale ricavato da questa demolizione; 2) Rapporto sulla
Barriera alla Porta del Bianchi, 15 ottobre 1868. Lettera con due tavole grafiche
consegnate in allegato, inviata dai si g.ri Nannini e Doganelli ai componenti del
Consiglio municipale di Asciano; 3) Rapporto sullo stato delle Mura Castellane di
Asciano, 9 maggio 1869. Relazione per uso amministrativo inviata dall’ingegnere
Lorenzo Pini al signor Cavaliere Sindaco di asciano. Di questo progetto non fu
realizzata opera alcuna. Tale importante ultimo rapporto ci indica come, a quella
data, l’antica cinta muraria cittadina fosse già in avanzato stato di degrado.
s
Sull’argomento si confrontino, ad esempio, le denunce di costruzione in
appoggio alle mura castellane portate a conoscenza del consiglio comunale
nel 1897, opere compiute dai signori Roberto Foschini (cfr. ACA, 471, Edifici ed
opere pubbliche (1859 - 1890), comune di Asciano, Estratto del processo verbale
dell’adunanza straordinaria tenuta dal Consiglio comunale, 17 agosto 1897.
Costruzione di una fabbrica ad uso limonaia) a Angiolo Liporiani (cfr. ACA, 471,
Edifici ed opere pubbliche (1859 - 1890), comune di Asciano, Estratto del processo
verbale dell’adunanza straordinaria tenuta dal consiglio comunale, 17 agosto
1897. Costruzione di due capannoni in muratura).
t
Fu demolita tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo (1884 - 1903). Si confronti
il cartoncino datato 1884 (cfr. ASS, Cartoncini, Sezione R detta della Terra di
Asciano, 24, stato dei cambiamenti 8, anno 1884), dove essa è ancora presente
con una delle due mappe catastali del 1903 (cfr. ASS, Mappe del XX secolo,
Sezione R detta del Paese di Asciano, foglio Unico n. 101, anno 1903) dove
51
54. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
quest’ultima risulta già demolita.
u
Fu demolita nel corso del 1890. Cfr. ASS, Cartoncini, Sezione R detta della
Terra di Asciano, 29, stato dei cambiamenti 37, anno 1890.
v
Cfr. ACA, X. A. 13, Lavori pubblici (1944 - 1947):1) comune di Asciano, ufficio
tecnico, Relazione dell’ingegnere Rodolfo Palagi al Presidente del comitato
di liberazione, 28 agosto 1944. Riassunto dei lavori eseguiti ad economia dal
comune e delle spese per danni di guerra sostenute dal 3 luglio 1944 al 28 agosto
1944; 2) comune di Asciano, Verbale di deliberazione del Commissario prefettizio,
7 settembre 1944. Ripristino opere pubbliche danneggiate da azioni belliche.
Dalla perizia dell’ingegnere Palagi e dalla successiva delibera del Commissario
prefettizio si ha conferma della definitiva demolizione dell’antica Porta Maggiore
o Massini. Sulla Porta del Bianchi e sulla Porta Massini, un precedente interessante
documento ci indica le loro dimensioni interne nell’anno 1924. Cfr. ACA, X.A. 7
Lavori pubblici (1924), Relazione sui lavori per il rifacimento del lastrico stradale in
via Vittorio Emanuele, 1924. In allegato a tale relazione, colorata ad acquerello,
la planimetria dell’intera via maestra con disegnati alle estremità gli ingombri
interni delle due principali porte cittadine.
w
Dal libro “Storia di Asciano” di Renato Lucatti, edito dalla Cassa rurale ed
artigiana di Asciano, Asciano, 1993, pp. 10 - 11 - 12.
x
Cfr. ASS, ms. D82, cc. 59 e segg. Dalla Visita Fatta e Relazione Stesa di tutto lo
Stato della Città di Siena dall’Auditore Bartolomeo Gherardini l’anno 1676, copia
eseguita nel 1725, pubblicata in TRONCONE T., Rapolano Terme, Asciano, Serre,
Avellino 1984.
y
La torre appartiene alla terza cerchia muraria. Era una tipica torre di guardia,
avente funzione di piccolo baluardo difensivo contro le incursioni nemiche.
Prende il nome dalla presenza, nei secoli XIII - XV, di una comunità di preti di
religione valdese. Anch’essa come le altre appartenenti all’ultima cerchia
cittadina fu mozzata per volere di Cosimo I attorno al 1555. Nella sua tessitura
muraria restano tracce di antiche feritoie e di grandi archi a tutto sesto nel lato
prospiciente il borgo cittadino. E’ stata oggetto di un recente restauro da parte
dell’attuale proprietà privata.
z
Il palazzo di Giustizia o del Podestà della comunità di Asciano fu costruito
sui resti di uno dei più solidi baluardi della trecentesca cinta muraria. Più volte
danneggiato dalle frequenti incursioni degli eserciti mercenari, già nel 1531 il
palazzo era ridotto pressoché alle sue dimensioni attuali, meno della metà della
sua antica mole. La torre sulla quale fu costruito, o meglio il baluardo difensivo
che esso ingloba, fu costruita tra il 1342 e il 1352.
aa
Denominata anche Cappella dei Sacri Chiodi. Posta a sinistra dell’antica
52
55. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
Porta Maggiore o Massini e in prossimità della Collegiata e del vecchio cimitero,
tale Cappella fu costruita sui resti di un imponente baluardo difensivo, avente
funzione di torrione angolare, appartenente con ogni probabilità alla trecentesca
cinta muraria cittadina. La Cappella era officiata dalla compagnia laica del
Sacro Chiodo, la quale, da statuto, aveva come attività principale il suffragio alle
anime dei defunti. Dopo lo smantellamento del vecchio cimitero avvenuto tra il
1897 e il 1898, nelle sue adiacenze di recente è stato costruito lo stadio comunale
Guglielmo Marconi.
ab
Per il dettaglio di ogni singolo cartoncino esistente contenente correzioni
geometriche interessanti le mura castellane si cfr. le FONTI ARCHIVISTICHE in calce
al presente scritto. Sono ben trenta i documenti cartografici ritrovati contenenti
informazioni sulla cinta muraria.
ac
Cfr. PELLEGRINI E., Le Fortezze della Repubblica di Siena, Siena, 1992.
ad
Cfr. LUCATTI R., Asciano 3. Altri racconti storici e documenti inediti, Firenze,
1990.
ae
L’edificio privato E1, dal confronto delle cartografie storiche, risulta costruito
tra il 1830 e il 1903.
af
L’edificio E2, oggi sede di un esercizio commerciale, dall’analisi della
cartografia ottocentesca risulta inalterato nelle dimensioni dell’ingombro e della
localizzazione.
ag
L’edificio E3, di proprietà ecclesiastica, dal confronto con la cartografia
ottocentesca risulta pressoché inalterato nell’ingombro planimetrico.
ah
VENTURI P., Studio di analisi e ricognizione storico documentaria riguardante la
cinta muraria dell’insediamento di Asciano con funzione di orientamento tecnico
preliminare per la programmazione dei progetti di recupero, Dicembre duemila.
ai
Cfr. PELLEGRINI E., Le Fortezze della Repubblica di Siena, Siena, 1992.
aj
Cfr. TANGANELLI G., Asciano e le sue terre. Notizie storiche e canti della Mencia,
Siena, 1968.
ak
Archivio Storico del Comune di Asciano, 471, Edifici ed opere pubbliche,
(1859-1890).
al
am
LUCATTI R., Asciano. Racconti storici sul “Paese del Garbo”, Firenze, 1987.
Cfr. ASS, ms. D82, cc. 59 e segg. Dalla Visita Fatta e Relazione Stesa si tutto
53
56. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo I
Indagine storico - cartografica
lo Stato della Città di Siena dall’Auditore Bartolomeo Gherardini l’anno 1676,
copia eseguita nel 1725, pubblicata in TRONCONE T., Rapolano Terme, Asciano,
Serre, Avellino, 1984.
an
Cfr. LUCATTI R., Asciano 3. Altri racconti storici e documenti inediti, Firenze,
1990.
54
57. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
IL RILIEVO
METRICO
58. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
2
Il rilievo metrico
1. Introduzione al tema di analisi
1_ Cinta muraria conservata con in evidenza il
tratto di mura analizzato.
La lettura e la definizione delle condizioni oggettive del manufatto,
aiutate da un’accurata e approfondita indagine storica,
costituiscono la base indispensabile per un recupero attento
e rispettoso delle mura. La necessità di adottare metodiche e
strumentazioni adeguate riveste un ruolo fondamentale quando
si interviene su siti e manufatti degradati e quindi di difficile
lettura.
Allo stato attuale la cerchia muraria di Asciano ha uno sviluppo
complessivo di circa 510 metri lineari, di cui circa 140 metri
sono costituiti da tratti inglobati nei muri perimetrali degli edifici,
delle torri e della Porta del Bianchi, mentre circa 370 metri sono
conservati liberi da superfetazioni, con altezza variabile dai 2 ai 7
metri nel lato esterno e da 1 a 2 metri nel lato interno. Fa eccezione
per questo ultimo dato il tratto di mura M1, accanto alla Porta
del Bianchi fino alla torre T1, che conserva nella parte interna
della cerchia un’altezza di circa 6 metri. Questa variazione nelle
altezze è data in parte dall’adattamento della cinta muraria
alla morfologia del luogo, in parte da forti demolizioni di porzioni
della cortina muraria avvenute nel corso del tempo, mutilazione
particolarmente evidente nella zona di via delle Fonti con gli orti
a due livelli, dove le mura costituiscono il terrapieno degli orti
superiori, senza alcun elemento di cimasa o parapetto e dove
56
59. Le mura di Asciano (Siena):
un’esperienza di rilievo integrato per il progetto di restauro - ALESSIA NOBILE
Capitolo II
Il rilievo metrico
la presenza di sbrecciature nelle murature laterali della torre T4 è
un’ulteriore testimonianza di modifiche e variazioni.
Anche nel loro tracciato planimetrico le mura hanno subito
mutilazioni, come risulta evidente anche dai cartoncini relativi alle
correzioni geometriche delle mappe d’impianto del catasto.
L’attenta valutazione della complessità delle mura, di ciò che si
è conservato e dello stato di degrado, ha indirizzato lo studio di
analisi metrica e stratigrafica sull’area compresa tra la Porta del
Bianchi, unica superstite, e la Torre delle Vallesi.
L’obiettivo iniziale era quello di riprodurre un campione della
cinta muraria in grado di rappresentarne esaustivamente le sue
caratteristiche significative. Da qui la scelta è apparsa obbligata:
nessun’altra porzione avrebbe racchiuso contemporaneamente
una porta di accesso al centro urbano (P1) e un tratto di mura
(M1) pressoché inalterato dimensionalmente nel corso dei secoli:
la sua altezza è quella originaria (7 metri sul terrapieno esterno
alle mura e 6 metri su via della Peschiera) e il suo camminamento
sommitale, elemento caratteristico di tutta la cortina muraria, è
l’unico oggi conservato (anche se inutilizzabile per l’assenza di
protezioni laterali).
Queste valutazioni, unite allo stato di abbandono in cui versa
il terrapieno antistante e a confronto con le altre porzioni
maggiormente valorizzate, hanno conferito a questa tratta
muraria un’importanza prioritaria.
V I
A
G A R B O
P1
D
M1
E L
L A
T1
P E S
C H I
E R A
V I A
D E L
M2
V I A
D E L L E
F O N T I
T2
2_ Porzione muraria interessata dallo studio di
analisi.
M1
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P1
V
T1
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G
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A
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B
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3_ Vista 3D del tema di studio
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