4. C - salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente e delle risorse idriche riciclo delle risorse idriche primarie per gli usi possibili e consentiti FINALITÀ DEL PIANO DI CONSERVAZIONE DELLA RISORSA IDRICA ASPETTI QUANTITATIVI A - conservazione e risparmio della risorsa idrica B - utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali ASPETTI QUALITATIVI FINALITÀ DEL PIANO DI RIUTILIZZO
5. A - CONSERVAZIONE E RISPARMIO DELLA RISORSA IDRICA Ottimizzazione dei consumi unitari Contenimento degli sprechi Riduzione delle perdite di rete Riduzione dei prelievi Azioni Risutato
6. Fonti alternative per usi diversi da quello potabile: - s viluppo dell’utilizzo delle acque del CER - riutilizzo di acque depurate per usi non potabili (v. piano di riutilizzo) B - UTILIZZAZIONE ACCORTA E RAZIONALE DELLE RISORSE NATURALI Redistribuzione dei prelievi idrici tra le diverse fonti in ragione delle tipologie di utilizzo Maggiore ricorso alle risorse superficiali: - interne (Invaso del Conca, galleria filtrante sul Marecchia) - esterne (maggiore impiego dell’acquedotto di Romagna nelle annate favorevoli) Azioni Risutato
7. C - SALVAGUARDIA, TUTELA E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’AMBIENTE E DELLE RISORSE IDRICHE Protezione e tutela della risorsa idrica Delimitazione delle Zone di protezione, di rispetto e di tutela assoluta Adozione di limitazioni e prescrizioni per gli insediamenti civili, produttivi, turistici, agroforestali e zootecnici Controllo scarichi puntuali e diffusi Collettamento e depurazione
13. Risorse attualmente disponibili La stima della disponibilità di risorse idriche sotterranee compiuta nel PdA fissa valori di soglia pari a : • 22,5 milioni di m³/anno (soglia di sicurezza); • 26,0 milioni di m³/anno (equilibrio normale); • 30,0 milioni di m³/anno (soglia di criticità). Acque sotterranee (risorse interne) Ridracoli (risorse esterne) • 11,5 milioni di m³/anno (variabile per disponibilità naturale e/o scelte gestionali)
14. A decorrere dal 1999 lo sfruttamento della falda ha sempre superato la soglia di sicurezza e ripetutamente la soglia di equilibrio. Nel 2002 e nel 2007 lo sfruttamento ha superato la soglia di criticità
16. Stato ambientale (SAAS) della falda del Marecchia • BUONO: Impatto antropico ridotto sulla qualità e/o quantità della risorsa; • SUFFICIENTE: Impatto antropico ridotto sulla quantità, con effetti significativi sulla qualità tali da richiedere azioni mirate ad evitarne il peggioramento; • SCADENTE: Impatto antropico rilevante sulla qualità e/o quantità della risorsa con necessità di specifiche azioni di risanamento; • NATURALE PARTICOLARE: Caratteristiche qualitative e/o quantitative che pur non presentando un significativo impatto antropico, presentano limitazioni d’uso della risorsa per la presenza naturale di particolari specie chimiche o per il basso potenziale quantitativo. Falda superficiale ≤ 50 m Falda profonda ≥ 50 m nitrati ferro, manganese
22. Obiettivi di riduzione del tasso di crescita tendenziale dei consumi idrici Crescita popolazione Aumento attività turistiche Aumento della domanda complessiva Misure di risparmio Politiche tariffarie 150 litri/ab giorno 160 litri/ab giorno 2016 2008
23.
24. Obiettivi di riduzione delle perdite da acquedotto del Piano d’Ambito 78,5% 3,62 2006 86,4% 83,9% Rendimento Reti 1,95 2,48 Perdite lineari (m³/m anno) 2024 2014
25.
26. 1 - Tutela delle fonti di approvvigionamento Adeguamento dei piani generali e settoriali per le zone di protezione delle aree di ricarica della falda e delle acque superficiali (PTA, norme tecniche di attuazione artt. 45 e 46) Nel PTA sono delimitate le aree indicate al Titolo III, Capo I del D.Lgs. 152/99: • aree vulnerabili all’inquinamento da nitrati di origine agricola (delibera del Consiglio Regionale 11 febbraio 1997, n. 570) dettagliate dalla Provincia di Rimini che ha approvato (D.C.P. 27/98) la propria “Carta provinciale dello spandimento dei liquami zootecnici sul suolo agricolo” individuando le zone di divieto e le zone vulnerabili • aree di salvaguardia cioè le aree di ricarica, quali zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio di pedecollina – pianura La delimitazione delle emergenze naturali della falda, delle zone di riserva, delle zone di tutela assoluta e di rispetto delle captazioni e derivazioni, costituiscono un adempimento demandato alle Province in sede di perfezionamento del PTA. È demandata ai PTCP la perimetrazione delle zone di protezione nel territorio collinare-montano e ad un'apposita Direttiva regionale le disposizioni per quanto concerne le zone di tutela assoluta e le zone di rispetto.
28. A - Aree caratterizzate da ricarica diretta della falda, generalmente a ridosso della pedecollina; B - Aree caratterizzate da ricarica indiretta della falda, generalmente comprese tra la zona A e la media pianura; C -Bacini imbriferi di primaria alimentazione dei settori di tipo A e B D - Fasce adiacenti agli alvei fluviali (250 m per lato) con prevalente alimentazione laterale subalveo. Zone di protezione
29. 2 - Redistribuzione dei prelievi idrici da fonti primarie “Le acque di sottosuolo della conoide del Fiume Marecchia: analisi quali-quantitativa a supporto della gestione sostenibile della risorsa idrica”, è lo studio realizzato dall’ARPA Emilia-Romagna per la definizione del prelievo di equilibrio e la individuazione dell’origine dei nitrati presenti nelle acque della conoide. Dalle falde più superficiali vengono prelevati circa 600-1000 l/s e il deflusso a mare è stimato in circa 1000 l/s . Dalle falde più profonde vengono prelevati circa 400-700 l/s. Il deflusso verso mare costituisce una valida alternativa al prelievo idropotabile che avviene nelle falde profonde (a spese delle riserve e a fronte del pericolo della subsidenza). La rimodulazione dei prelievi prevede di aumentare i volumi sollevati dalla falda superficiale più direttamente interessata dalla ricarica stagionale (acquifero A1), riducendo i prelievi dalle falde profonde in modo proporzionale alla profondità delle stesse.
30. L’origine dei nitrati nelle acque sotterranee della conoide del Marecchia è da addebitare ai concimi chimici usati in agricoltura, a perdite dalle reti fognarie o agli scarichi delle acque di depurazione (non sono presenti importanti attività zootecniche). Un’ efficace politica di protezione della risorsa idrica può pertanto conseguire l’obiettivo di rendere disponibile per gli usi idropotabili la risorsa accumulata nella falda più superficiale
31.
32. 3 - Riduzione del tasso di crescita tendenziale dei consumi Utenze civili e commerciali Utenze pubbliche e collettive Nuove costruzioni Impianti idrici per il riutilizzo delle acque grigie domestiche (piano di riutilizzo) 6 Utenze civili, commerciali, produttive, Campagne di sensibilizzazione e informazione circa l'importanza del risparmio idrico, gli accorgimenti tecnologici disponibili e i comportamenti adottabili, nonché gli aspetti economici relativi alla politica tariffaria adottata 5 Utenze civili, commerciali, produttive Politica tariffaria premiante il risparmio idrico, con tariffe progressivamente superiori per consumi maggiori 4 Gestori servizio idrico, utenze civili Promozione di applicazioni sperimentali innovative finalizzate al risparmio civile domestico o assimilabile 3 Utenze pubbliche e collettive (scuole, amministrazioni, ospedali, strutture sportive) Installazione dei dispositivi tecnologici di risparmio più "elementari" quali aeratori, WC a flusso ridotto e simili 2 Gestori servizio idrico Installazione di contatori per ogni singola utenza 1 Attuatore Misura
33. 4 - Recupero di efficienza delle reti Attuazione degli interventi del Piano d’Ambito : Realizzazione di modelli idraulici e distrettualizzazione Coriano, Gemmano, Misano A., Mondaino, Montecolombo, Montefiore Conca, Montegridolfo, Montescudo, Marciano di R., Poggio Berni, Saludecio San Clemente, San Giovanni in M., Torriana, Verucchio: 1 distretto per comune Bellaria, Cattolica e Santarcangelo: 2 distretti per comune Riccione: 4 distretti Rimini: 10 distretti Totale distretti ipotizzati: 34 Ricerca delle perdite fisiche di rete Bonifica delle condotte critiche