2. Diciamo innanzitutto che…
• Le radici della Logoterapia
“Rimandano alla sensibilità di un giovane
studente che, attento ai gridi di aiuto di
tanti suoi coetanei, ha saputo rimboccarsi
le maniche e avviare iniziative originali e di
avanguardia” ( Fizzotti ).
3. Frankl dichiara:
“ Quel che io chiamo cura medica
dell’anima, per esempio,
rappresenta un aspetto
importante nella pratica della
logoterapia, eppure è indicata
precisamente in quei casi in cui
un’effettiva terapia è
impossibile, perché il paziente
si trova a soffrire di un male
incurabile. Eppure, nel senso
più ampio possibile, la
logoterapia è un trattamento
anche allora: è il trattamento
dell’atteggiamento del paziente
verso un destino che non può
essere cambiato”.
4. Che cosa non è la Logoterapia
• Non è una panacea;
• Non è possibile applicare lo stesso
metodo in qualsiasi caso;
• Non è possibile che qualsiasi terapeuta
applichi ogni metodo con la stessa
efficacia;
5. La relazione: una equazione a due
incognite
la personalità unica del paziente e la
personalità unica e irripetibile del
terapeuta
6. La differenza che fa la differenza...
La Psicoanalisi vede nelle nevrosi La terapia comportamentale
il risultato di processi psicodinamici e, di vede nella nevrosi il prodotto di processi
conseguenza, tenta di curarla facendo di apprendimento o di condizionamento e
intervenire nuovi processi psicodinamici si sforza quindi di influenzarla, avviando
una sorta di riorientamento e di
ristrutturazione cognitiva.
La logoterapia non si ferma al piano delle nevrosi, bensì le oltrepassa e si
spinge nella dimensione dello specificamente umano. Penetra nella dimensione umana
ed accoglie nel suo strumentario i fenomeni specificamente umani IN CUI ESSA SI
IMBATTE ALL’INTERNO DI TALE DIMENSIONE.
7. Nel testo “CHE COS’E’ LA LOGOTERAPIA”
Frankl dichiara
“ Si tratta niente di più e niente di meno che delle
due caratteristiche antropologiche fondamentali
dell’esistenza umana: in primo luogo la sua auto
trascendenza, e in secondo luogo la capacità di
auto distanziamento, che non è meno distintiva
dell’esistenza umana in quanto tale, in quanto
umana”.
8. L’AUTOTRASCENDENZA
• marca il fatto antropologico fondamentale per cui l’essenza
umana rimanda sempre a qualcosa che non è essa stessa, a
qualcosa o a qualcuno, ossia a un senso da attuare o
all’esistenza di un proprio simile da incontrare.
Si può dominare il male, illuminando l’inconscio, non negando,
fuggendo, evitando o contrastando ciò che si teme.
• Nell’autotrascendenza il nostro soffrire diventa irrilevante,
poiché dal momento in cui impariamo a guardarci dall’alto, non
siamo più né il nostro sentire né il nostro fare, ma ci
riconosciamo nelle mete che vogliamo raggiungere e tramite
queste possiamo affrancarci dal dolore e dall’assurdo.
• Se la mancanza di senso porta all’insofferenza ed
all’autocommiserazione, la visibilità di ciò a cui si tende, ci
consente di affrancarci dalle emozioni negative, di decidere di
volta in volta che cosa essere e come essere.
9. SCRIVE FRANKL
“ Tu hai un dolore, un problema, un sintomo, ma
niente e nessuno ti obbliga a temerlo, a
considerarlo importante, ad osservarlo, ad
assoggettarti ad esso, e gettare via per questo la
tua vita. Tu puoi invece accettarlo, ignorarlo, o
trasformarlo in qualcosa di positivo, e se vuoi,
persino riderci sopra”.
10. • Impedimenti, ostacoli, difficoltà possono venire
tramutati in positive provocazioni del destino con le
quali cimentarsi per migliorarci; a patto che non ci
concentriamo su un presunto nemico recriminando o
accusando, ma , ritornando a noi stessi, andiamo alla
ricerca di quelle risposte che sono più in sintonia con
la nostra unicità.
• E’ tramite le provocazioni del destino, anche le più
dolorose, che possiamo imparare a diventare
responsabili delle nostre risposte ad un domandare
radicale, che spesso si ripropone solo nei momenti di
crisi: In questo momento della mia vita che significato
hanno per me, l’amore, la morte e la colpa. ( triade
colpa
tragica ).
11. l’amore, la morte e la colpa…..
Ogni tipo di devianza è una ricerca e risposta a
questa triade.
Come sostiene Viktor Frankl, se non vi è
nell’individuo una precisa volontà di conoscere
e di significare, non vi è in lui neppure la
significare
capacità di autodeterminarsi e di individuarsi.
12. VUOI GUARIRE O ESSERE GUARITO?
Per Frankl la Logoterapia si attua nella forma di
un’analisi esistenziale che parte
dall’incontestabile responsabilità umana e mira
al riconoscimento integrale di questa realtà di
fatto da parte del paziente.
Il terapeuta contribuisce all’ancoraggio spirituale, dando
al paziente un punto fermo nello spirituale.
13. Un nuovo rapporto terapeuta - paziente
• Nel nostro approccio vi è un ribaltamento dell’idea che
la guarigione fosse di esclusiva responsabilità e
spettanza del terapeuta, nel senso che toccasse al
terapeuta dare la vera interpretazione eziologica del
disturbo e,di conseguenza, fornire le indicazioni del
trattamento, lasciando al paziente un puro e semplice
adeguamento passivo.
• Il paziente non deve essere considerato come una
persona. E’ persona. E’ capace di andare oltre il piano
persona
puramente psichico, intrapsichico, ambientale ed è
capace di orientarsi verso la ricerca di valori e di
significati.
14. • La ricerca di senso ha un orientamento, è
orientamento
rivolta verso quella possibilità di valore
assegnata a ogni singola persona umana
e che deve essere realizzata.
• La ricerca di senso è orientata verso quei
valori che ogni singolo uomo ha da
realizzare nell’unicità della propria
esistenza e nella singolarità del proprio
spazio vitale.
15. LA NEUTRALITÀ ALL’INTERNO DEL RAPPORTO
TERAPEUTICO
• Frankl afferma:
“ Ci troviamo di fronte al dilemma – da una parte
la necessità e la presupposizione di valori,
dall’altra, l’impossibilità morale di
un’imposizione. E ritengo che sia possibile una
soluzione, ma solo una determinata condizione.
Esiste un valore etico formale che costituisce la
condizione indispensabile di ogni altra
valutazione, senza per questo determinare
alcuna gerarchia: La responsabilità! Essa
gerarchia
rappresenta quel valore limite di neutralità etica
verso cui la stessa psicoterapia, può e deve
inoltrarsi.
16. Cosa accade nel trattamento?
• Il paziente giunge ad una profonda
consapevolezza della propria responsabilità,
come caratteristica essenziale della propria
esistenza, perviene a delle valutazioni che sono
in consonanza con se stesso, con la sua
personalità unica e con il suo proprio irripetibile
destino.
• La responsabilità costituisce il lato soggettivo,
mentre sul lato oggettivo si trovano i valori: la
valori
loro scelta, il loro riconoscimento senza alcuna
imposizione da parte del terapeuta.
17. …asserisce Scheler
• Il mondo dei valori è costituito da valori gradevoli e
spiacevoli, vitali e non vitali, spirituali e non spirituali, da
questo complesso si dipartono i modi del sentimento:
godere, soffrire, stimare, odiare, amare.
• Il valore è una necessità interna al possibile non ancora
effettuato.
effettuato
Il valore corrisponde alla nozione soggettiva del bene, e ciò che
deve essere oggetto di preferenza e di scelta, senza valori non ci
sono scelte.
18. • Il terapeuta, quindi, non deve essere solo
un abile tecnico, ma deve essere prima di
tutto un saggio, capace di
compenetrazione e di empatia, pronto al
dialogo e disponibile al confronto ,
rispettoso dei valori del paziente e
fermamente appassionato della libertà e
della responsabilità.
19. La differenza che fa la differenza…
La Psicoanalisi si promette di rendere consapevoli i pazienti di
quanto è realmente accaduto loro nel passato.
La logoterapia si sforza di rendere il paziente consapevole del
proprio spirito in particolare, come analisi esistenziale, tende a
rendere l’uomo pienamente edotto del suo essere responsabile, in
quanto fondamento essenziale della propria esistenza.
La responsabilità comporta l’aver di fronte un significato e il
significato più importante è il significato della vita, dell’esistere in
questo mondo.
20. Quella dell’uomo non è una presenza
naturalistica , l’uomo agisce per realizzarsi. Il
realizzarsi
lavoro, la sofferenza non sono lo scopo finale,
ma un mezzo per realizzare valori i quali se
sono realmente tali, sono trascendentali, sono
al di là della nostra esperienza e contribuiscono
a costituirla e ad unificarla.
unificarla
21. ORIGINI SOCIOGENE
• Frankl ebbe un precoce interesse per le problematiche
della gioventù viennese e questo interesse lo
sviluppò sul campo, con una serie di iniziative di
carattere psicopedagogico e terapeutico che
esprimono il radicamento esistenziale della
logoterapiae la sua originaria intenzionalità
preventiva.
• Fin da queste iniziali esperienze è possibile ravvisare
in Frankl una preoccupazione eminentemente
pedagogica, più orientata alla prassi che ad una
sistematica teoria dell’educazione.
dell’educazione
22. In “Autotrascendenza e formazione “ -
Bruzzone afferma:
• “ Approfondendo teoricamente e sperimentalmente
l’intuizione giovanile della frustrazione esistenziale come
possibile causa di disagio psicologico e ricercando la
soluzione al fenomeno multiforme e dilagante della nevrosi
noogena, Frankl si mantenne costantemente fedele
all’intenzione di operare eminentemente in senso profilattico
e dunque educativo, non soltanto clinico e terapeutico”.
• Secondo Bruzzone, proprio in relazione ai fenomeni della
criminalità, della tossicodipendenza e del suicidio, che nella
terminologia logoterpaeutica vengono designati come la
Triade della nevrosi di massa, siano importanti tanto la
profilassi quanto l’educazione.
• Secondo Frankl, infatti, la mancanza di senso della vita ha
origini sociogene, fatto questo confermato da vari studi su
soggetti tossicodipendenti.
23. Una correlazione tra devianza e
mancanza di significato
• All’interno di questa categoria a rischio, si è notata
una correlazione tra devianza e mancanza di
significato o frustrazione esistenziale.
• Anche a riguardo la problematica allarmante della
dilagante condotta suicidaria tra le giovani
generazioni la letteratura logoterapeutica, ben oltre
indagini statistiche, sociologiche e categorie
diagnostiche, i logoterapeuti individuano il criterio
d’intervento in un’attività preventiva di
sensibilizzazione al senso della vita
24. • Questa attività preventiva si esplica in ambito
educativo, favorendo il passaggio da un
atteggiamento psicologico Auto centrato ad un
atteggiamento Eterocentrato.
25. SEDICENNI INCINTE PER NOIA
Così titola repubblica: Esce in Italia – 17
ragazze, ispirato ad una storia vera: le
giovani protagoniste decidono di fare un
figlio tutte insieme. Alla faccia della
maternità consapevole e del sesso
sicuro. E continua … 17 ragazze allieve
di uno stesso liceo che, in una piccola
città francese sull’Atlantico, ( luogo dove
è stato girato il film, la vicenda vera è
avvenuta in America) - prendono la
decisione di restare incinte tutte insieme,
nell’arco di poche settimane, spinte dal
desiderio di contrastare solitudine e noia,
sognando un futuro più bello, da
costruire assieme.
26. • “ abbiamo trovato il gesto di queste ragazze disperato
ma bello nella sua utopia”.
• Questo non è un racconto sulla disillusione e la
perdita dell’innocenza, ma anzi incoraggia a
continuare a sognare e a immaginare qualcosa di
diverso per cambiare una realtà che sta stretta.
• A differenza di altri film che parlano di adolescenza,
questo è molto positivo poiché le giovani
protagoniste non hanno un atteggiamento
autodistruttivo – non si drogano, non si tatuano –
ma creano nuova vita.
27. • Le registe definiscono “ un atto di libertà, di
rivolta, di ribellione, d’amore: l’utopia di una
d’amore
gravidanza collettiva- che coinvolge, in una
sorta di contagio il gruppo di studentesse: in
una realtà squallida e senza prospettive, con gli
adulti quasi sempre assenti, queste adolescenti
non trovano di meglio, per combattere la noia,
che farsi mettere incinte.
incinte
28. Partorire un figlio è un gesto “Fico”
• La prima ragazza è una femminista che scopre di aspettare
un bimbo – per un incidente, non per scelta – E’ così
persuasiva che convince le amiche: Partorire un figlio è un
gesto Fico. Su come crescere i nascituri, come mantenerli, non
si pongono quesiti. I personaggi femminili fumano
continuamente sigarette e spinelli e corrono in auto in maniera
imprudente. Il film non si pone il problema del sesso sicuro
e della prevenzione dell’Aids. La maggior parte delle ragazze
si fa mettere incinta a una festa, da partner assolutamente
casuali. Solo un ragazzo il giorno prima del rapporto aveva fatto
il test per gioco. Giovani donne portatrici di una volontà di
rinnovamento, secondo le due autrici. Che invece ai ragazzi
con cui concepiscono i figli – senza porsi minimamente il
problema di diventare padri, o addirittura per soldi –non
concedono alcun pensiero e alcun diritto.
29. Torniamo ora a Frankl
• “ Io mi permetto di affermare che la libido
sessuale può ipertrofizzarsi solo in un vuoto
esistenziale e che questo vuoto esistenziale
può essere una spiegazione, almeno parziale
dell’attuale inflazione del sesso. Come avviene
purtroppo in ogni inflazione, anche l’inflazione
del sesso è associata ad una svalutazione, e
più specificamente ad una disumanizzazione”.
30. …il sesso è sempre qualcosa di più
che semplice sesso
• Ogni atto, viene minacciato nella sua esecuzione
quando gli si presta volutamente troppa attenzione e
quando su di esso si investe eccessivamente in modo
diretto.
• In psicoterapia nella pratica medica afferma: “ Quanto
più l’amante osserva se stesso, tanto meno egli può
donarsi immediatamente alla persona amata”.
amata
• “ E lo è nella misura in cui assolve la funzione di
essere l’espressione fisica di qualcosa che è meta
sessuale, vale a dire l’espressione fisica dell’amore”
( D. Bruzzone ).
31. • L’amore si qualifica come la forma più elevata
dell’erotismo e colui che veramente ama, non ama
soltanto una caratteristica fisica o psichica della
persona amata, non ama solo questa o quella qualità
ch’essa possiede, ma ama ciò che la persona e, nella
sua unicità.
• Se la sessualità umana è dal punto di vista
fenomenologico l’autentica espressione fisica di un
sentimento amoroso, allora è naturale che si debba
educare il malato meno ad una potenza sessuale
normale, che alla capacità di amare.
32. Promiscuità, pornografia, ed altri
fenomeni di massa…
massa
• …non sono proponibili quali indicatori di un presunto
progresso, ma sono da intendersi come sintomi di un
preoccupante regresso e di un ritardo generalizzato
nella maturazione psicosessuale della popolazione
media.
• Bruzzone afferma: “ogni assolutizzazione o
strumentalizzazione dell’esercizio della sessualità in
chiave puramente edonistica e commercialistica
conduce ad una inevitabile perdita di senso: l’isolare la
senso
genialità, infatti, esclude il rapporto con il partner. E’
per così dire una sessualità senza considerare la
persona”.
33. Ma Frankl va oltre:
“ Questo significa degradare l’essere umano.
Ridurre l’uomo a un semplice mezzo in vista di
un fine è uno dei modi più profondi di umiliarlo,
perché significa non prenderlo assolutamente
più in considerazione in quanto uomo”.
Ciò di cui vi è bisogno è una vera educazione sessuale, e la
sessuale
famiglia deve essere il centro motore di questo tipo di
educazione, testimoniando ai figli una serena intesa sessuale
educazione
vissuta come espressione fisica ed incarnazione di un amore
mutuo ed esclusivo.
34. Per Frankl l’amore è per sua propria natura un fenomeno
tipicamente umano, il sesso si umanizza soltanto come risultato di
un processo di sviluppo, quindi come prodotto di una maturazione
progressiva. Tale maturazione ha nella relazione fedele ed
esclusiva di un rapporto stabile da persona a persona il suo fine
naturale e la sua piena realizzazione.
“ Un’autentica pedagogia sessuale dovrà perseguire la
progressiva integrazione dell’oggetto della pulsione sessuale con
l’oggetto dell’intenzione erotica ( amorosa), fino ad una loro
completa identificazione; si tratta qui di quella sintesi che è il verso
scopo di ogni igiene sessuale psichica: essere consci della propria
responsabilità e più particolarmente di ogni pedagogia sessuale:
la conciliazione di eros e sessualità”. ( Bruzzone ).
35. Le parole sofferte di Frankl contro la
fabbrica della tecnica dell’amore
• … che nutre gli psicopatici sessuali con film e
riviste di curiosità. Questa commercializzazione
concorre al vuoto esistenziale, al senso di
esistenziale
frustrazione e di significato della vita.
• Nella vita c’è sempre una persona che siamo
chiamati ad amare, una persona che ci sta
amare
vicino, che condivide le nostre aspirazioni e
sofferenze, che ci dona il suo amore.
36. • “ Diventiamo noi stessi nella misura in cui
amiamo. Tanti aspettano da noi, e solo da noi,
una parola di gioia e di speranza, così come
tanti aspettano di donare a noi, e solo a noi, il
loro amore. Solo a questa condizione potremo
farcela. Solo se allarghiamo i nostri orizzonti”.
( Fizzotti)