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DEVIANZA / DEVIANZE :
Domanda e ricerca di Senso
        Prof. Carlo D’Angelo
Diciamo innanzitutto che…
• Le radici della Logoterapia

“Rimandano alla sensibilità di un giovane
  studente che, attento ai gridi di aiuto di
  tanti suoi coetanei, ha saputo rimboccarsi
  le maniche e avviare iniziative originali e di
  avanguardia” ( Fizzotti ).
Frankl dichiara:
      “ Quel che io chiamo cura medica
         dell’anima, per esempio,
         rappresenta un aspetto
         importante nella pratica della
         logoterapia, eppure è indicata
         precisamente in quei casi in cui
         un’effettiva terapia è
         impossibile, perché il paziente
         si trova a soffrire di un male
         incurabile. Eppure, nel senso
         più ampio possibile, la
         logoterapia è un trattamento
         anche allora: è il trattamento
         dell’atteggiamento del paziente
         verso un destino che non può
         essere cambiato”.
Che cosa non è la Logoterapia

• Non è una panacea;

• Non è possibile applicare lo stesso
  metodo in qualsiasi caso;

• Non è possibile che qualsiasi terapeuta
  applichi ogni metodo con la stessa
  efficacia;
La relazione: una equazione a due
            incognite



   la personalità unica del paziente e la
      personalità unica e irripetibile del
                  terapeuta
La differenza che fa la differenza...

La Psicoanalisi vede nelle nevrosi             La terapia comportamentale
il risultato di processi psicodinamici e, di   vede nella nevrosi il prodotto di processi
conseguenza, tenta di curarla facendo          di apprendimento o di condizionamento e
intervenire nuovi processi psicodinamici       si sforza quindi di influenzarla, avviando
                                               una sorta di riorientamento e di
                                               ristrutturazione cognitiva.




La logoterapia         non si ferma al piano delle nevrosi, bensì le oltrepassa e si
spinge nella dimensione dello specificamente umano. Penetra nella dimensione umana
ed accoglie nel suo strumentario i fenomeni specificamente umani IN CUI ESSA SI
IMBATTE ALL’INTERNO DI TALE DIMENSIONE.
Nel testo “CHE COS’E’ LA LOGOTERAPIA”
                 Frankl dichiara




“ Si tratta niente di più e niente di meno che delle
   due caratteristiche antropologiche fondamentali
   dell’esistenza umana: in primo luogo la sua auto
   trascendenza, e in secondo luogo la capacità di
   auto distanziamento, che non è meno distintiva
   dell’esistenza umana in quanto tale, in quanto
   umana”.
L’AUTOTRASCENDENZA
• marca il fatto antropologico fondamentale per cui l’essenza
  umana rimanda sempre a qualcosa che non è essa stessa, a
  qualcosa o a qualcuno, ossia a un senso da attuare o
  all’esistenza di un proprio simile da incontrare.

Si può dominare il male, illuminando l’inconscio, non negando,
       fuggendo, evitando o contrastando ciò che si teme.

• Nell’autotrascendenza il nostro soffrire diventa irrilevante,
  poiché dal momento in cui impariamo a guardarci dall’alto, non
  siamo più né il nostro sentire né il nostro fare, ma ci
  riconosciamo nelle mete che vogliamo raggiungere e tramite
  queste possiamo affrancarci dal dolore e dall’assurdo.

• Se la mancanza di senso porta all’insofferenza ed
  all’autocommiserazione, la visibilità di ciò a cui si tende, ci
  consente di affrancarci dalle emozioni negative, di decidere di
  volta in volta che cosa essere e come essere.
SCRIVE FRANKL

“ Tu hai un dolore, un problema, un sintomo, ma
   niente e nessuno ti obbliga a temerlo, a
   considerarlo importante, ad osservarlo, ad
   assoggettarti ad esso, e gettare via per questo la
   tua vita. Tu puoi invece accettarlo, ignorarlo, o
   trasformarlo in qualcosa di positivo, e se vuoi,
   persino riderci sopra”.
• Impedimenti, ostacoli, difficoltà possono venire
  tramutati in positive provocazioni del destino con le
  quali cimentarsi per migliorarci; a patto che non ci
  concentriamo su un presunto nemico recriminando o
  accusando, ma , ritornando a noi stessi, andiamo alla
  ricerca di quelle risposte che sono più in sintonia con
  la nostra unicità.


• E’ tramite le provocazioni del destino, anche le più
  dolorose, che possiamo imparare a diventare
  responsabili delle nostre risposte ad un domandare
  radicale, che spesso si ripropone solo nei momenti di
  crisi: In questo momento della mia vita che significato
  hanno per me, l’amore, la morte e la colpa. ( triade
                                         colpa
  tragica ).
l’amore, la morte e la colpa…..
Ogni tipo di devianza è una ricerca e risposta a
                   questa triade.



Come sostiene Viktor Frankl, se non vi è
 nell’individuo una precisa volontà di conoscere
 e di significare, non vi è in lui neppure la
       significare
 capacità di autodeterminarsi e di individuarsi.
VUOI GUARIRE O ESSERE GUARITO?

Per Frankl la Logoterapia si attua nella forma di
 un’analisi esistenziale che parte
 dall’incontestabile responsabilità umana e mira
 al riconoscimento integrale di questa realtà di
 fatto da parte del paziente.

Il terapeuta contribuisce all’ancoraggio spirituale, dando
        al paziente un punto fermo nello spirituale.
Un nuovo rapporto terapeuta - paziente
• Nel nostro approccio vi è un ribaltamento dell’idea che
  la guarigione fosse di esclusiva responsabilità e
  spettanza del terapeuta, nel senso che toccasse al
  terapeuta dare la vera interpretazione eziologica del
  disturbo e,di conseguenza, fornire le indicazioni del
  trattamento, lasciando al paziente un puro e semplice
  adeguamento passivo.

• Il paziente non deve essere considerato come una
  persona. E’ persona. E’ capace di andare oltre il piano
               persona
  puramente psichico, intrapsichico, ambientale ed è
  capace di orientarsi verso la ricerca di valori e di
  significati.
• La ricerca di senso ha un orientamento, è
                             orientamento
  rivolta verso quella possibilità di valore
  assegnata a ogni singola persona umana
  e che deve essere realizzata.

• La ricerca di senso è orientata verso quei
  valori che ogni singolo uomo ha da
  realizzare nell’unicità della propria
  esistenza e nella singolarità del proprio
  spazio vitale.
LA NEUTRALITÀ ALL’INTERNO DEL RAPPORTO
                  TERAPEUTICO

• Frankl afferma:
“ Ci troviamo di fronte al dilemma – da una parte
  la necessità e la presupposizione di valori,
  dall’altra, l’impossibilità morale di
  un’imposizione. E ritengo che sia possibile una
  soluzione, ma solo una determinata condizione.
  Esiste un valore etico formale che costituisce la
  condizione indispensabile di ogni altra
  valutazione, senza per questo determinare
  alcuna gerarchia: La responsabilità! Essa
           gerarchia
  rappresenta quel valore limite di neutralità etica
  verso cui la stessa psicoterapia, può e deve
  inoltrarsi.
Cosa accade nel trattamento?

• Il paziente giunge ad una profonda
  consapevolezza della propria responsabilità,
  come caratteristica essenziale della propria
  esistenza, perviene a delle valutazioni che sono
  in consonanza con se stesso, con la sua
  personalità unica e con il suo proprio irripetibile
  destino.

• La responsabilità costituisce il lato soggettivo,
  mentre sul lato oggettivo si trovano i valori: la
                                          valori
  loro scelta, il loro riconoscimento senza alcuna
  imposizione da parte del terapeuta.
…asserisce Scheler
  • Il mondo dei valori è costituito da valori gradevoli e
    spiacevoli, vitali e non vitali, spirituali e non spirituali, da
    questo complesso si dipartono i modi del sentimento:
    godere, soffrire, stimare, odiare, amare.

  • Il valore è una necessità interna al possibile non ancora
    effettuato.
    effettuato

 Il valore corrisponde alla nozione soggettiva del bene, e ciò che
deve essere oggetto di preferenza e di scelta, senza valori non ci
                             sono scelte.
• Il terapeuta, quindi, non deve essere solo
  un abile tecnico, ma deve essere prima di
  tutto un saggio, capace di
  compenetrazione e di empatia, pronto al
  dialogo e disponibile al confronto ,
  rispettoso dei valori del paziente e
  fermamente appassionato della libertà e
  della responsabilità.
La differenza che fa la differenza…

 La Psicoanalisi si promette di rendere consapevoli i pazienti di
          quanto è realmente accaduto loro nel passato.

  La logoterapia si sforza di rendere il paziente consapevole del
  proprio spirito in particolare, come analisi esistenziale, tende a
rendere l’uomo pienamente edotto del suo essere responsabile, in
      quanto fondamento essenziale della propria esistenza.

   La responsabilità comporta l’aver di fronte un significato e il
significato più importante è il significato della vita, dell’esistere in
                          questo mondo.
Quella dell’uomo non è una presenza
 naturalistica , l’uomo agisce per realizzarsi. Il
                                   realizzarsi
 lavoro, la sofferenza non sono lo scopo finale,
 ma un mezzo per realizzare valori i quali se
 sono realmente tali, sono trascendentali, sono
 al di là della nostra esperienza e contribuiscono
 a costituirla e ad unificarla.
                     unificarla
ORIGINI SOCIOGENE
• Frankl ebbe un precoce interesse per le problematiche
  della gioventù viennese e questo interesse lo
  sviluppò sul campo, con una serie di iniziative di
  carattere psicopedagogico e terapeutico che
  esprimono il radicamento esistenziale della
  logoterapiae la sua originaria intenzionalità
  preventiva.

• Fin da queste iniziali esperienze è possibile ravvisare
  in Frankl una preoccupazione eminentemente
  pedagogica, più orientata alla prassi che ad una
  sistematica teoria dell’educazione.
                     dell’educazione
In “Autotrascendenza e formazione “ -
                  Bruzzone afferma:
• “ Approfondendo teoricamente e sperimentalmente
  l’intuizione giovanile della frustrazione esistenziale come
  possibile causa di disagio psicologico e ricercando la
  soluzione al fenomeno multiforme e dilagante della nevrosi
  noogena, Frankl si mantenne costantemente fedele
  all’intenzione di operare eminentemente in senso profilattico
  e dunque educativo, non soltanto clinico e terapeutico”.

• Secondo Bruzzone, proprio in relazione ai fenomeni della
  criminalità, della tossicodipendenza e del suicidio, che nella
  terminologia logoterpaeutica vengono designati come la
  Triade della nevrosi di massa, siano importanti tanto la
  profilassi quanto l’educazione.

• Secondo Frankl, infatti, la mancanza di senso della vita ha
  origini sociogene, fatto questo confermato da vari studi su
  soggetti tossicodipendenti.
Una correlazione tra devianza e
       mancanza di significato
• All’interno di questa categoria a rischio, si è notata
  una correlazione tra devianza e mancanza di
  significato o frustrazione esistenziale.

• Anche a riguardo la problematica allarmante della
  dilagante condotta suicidaria tra le giovani
  generazioni la letteratura logoterapeutica, ben oltre
  indagini statistiche, sociologiche e categorie
  diagnostiche, i logoterapeuti individuano il criterio
  d’intervento in un’attività preventiva di
  sensibilizzazione al senso della vita
• Questa attività preventiva si esplica in ambito
     educativo, favorendo il passaggio da un
 atteggiamento psicologico Auto centrato ad un
         atteggiamento Eterocentrato.
SEDICENNI INCINTE PER NOIA
         Così titola repubblica: Esce in Italia – 17
         ragazze, ispirato ad una storia vera: le
         giovani protagoniste decidono di fare un
         figlio tutte insieme. Alla faccia della
         maternità consapevole e del sesso
         sicuro. E continua … 17 ragazze allieve
         di uno stesso liceo che, in una piccola
         città francese sull’Atlantico, ( luogo dove
         è stato girato il film, la vicenda vera è
         avvenuta in America) - prendono la
         decisione di restare incinte tutte insieme,
         nell’arco di poche settimane, spinte dal
         desiderio di contrastare solitudine e noia,
         sognando un futuro più bello, da
         costruire assieme.
• “ abbiamo trovato il gesto di queste ragazze disperato
  ma bello nella sua utopia”.

• Questo non è un racconto sulla disillusione e la
  perdita dell’innocenza, ma anzi incoraggia a
  continuare a sognare e a immaginare qualcosa di
  diverso per cambiare una realtà che sta stretta.

• A differenza di altri film che parlano di adolescenza,
  questo è molto positivo poiché le giovani
  protagoniste non hanno un atteggiamento
  autodistruttivo – non si drogano, non si tatuano –
  ma creano nuova vita.
• Le registe definiscono “ un atto di libertà, di
  rivolta, di ribellione, d’amore: l’utopia di una
                           d’amore
  gravidanza collettiva- che coinvolge, in una
  sorta di contagio il gruppo di studentesse: in
  una realtà squallida e senza prospettive, con gli
  adulti quasi sempre assenti, queste adolescenti
  non trovano di meglio, per combattere la noia,
  che farsi mettere incinte.
                      incinte
Partorire un figlio è un gesto “Fico”
• La prima ragazza è una femminista che scopre di aspettare
  un bimbo – per un incidente, non per scelta – E’ così
  persuasiva che convince le amiche: Partorire un figlio è un
  gesto Fico. Su come crescere i nascituri, come mantenerli, non
  si pongono quesiti. I personaggi femminili fumano
  continuamente sigarette e spinelli e corrono in auto in maniera
  imprudente. Il film non si pone il problema del sesso sicuro
  e della prevenzione dell’Aids. La maggior parte delle ragazze
  si fa mettere incinta a una festa, da partner assolutamente
  casuali. Solo un ragazzo il giorno prima del rapporto aveva fatto
  il test per gioco. Giovani donne portatrici di una volontà di
  rinnovamento, secondo le due autrici. Che invece ai ragazzi
  con cui concepiscono i figli – senza porsi minimamente il
  problema di diventare padri, o addirittura per soldi –non
  concedono alcun pensiero e alcun diritto.
Torniamo ora a Frankl

• “ Io mi permetto di affermare che la libido
  sessuale può ipertrofizzarsi solo in un vuoto
  esistenziale e che questo vuoto esistenziale
  può essere una spiegazione, almeno parziale
  dell’attuale inflazione del sesso. Come avviene
  purtroppo in ogni inflazione, anche l’inflazione
  del sesso è associata ad una svalutazione, e
  più specificamente ad una disumanizzazione”.
…il sesso è sempre qualcosa di più
        che semplice sesso
• Ogni atto, viene minacciato nella sua esecuzione
  quando gli si presta volutamente troppa attenzione e
  quando su di esso si investe eccessivamente in modo
  diretto.

• In psicoterapia nella pratica medica afferma: “ Quanto
  più l’amante osserva se stesso, tanto meno egli può
  donarsi immediatamente alla persona amata”.
                                          amata

• “ E lo è nella misura in cui assolve la funzione di
  essere l’espressione fisica di qualcosa che è meta
  sessuale, vale a dire l’espressione fisica dell’amore”
  ( D. Bruzzone ).
• L’amore si qualifica come la forma più elevata
  dell’erotismo e colui che veramente ama, non ama
  soltanto una caratteristica fisica o psichica della
  persona amata, non ama solo questa o quella qualità
  ch’essa possiede, ma ama ciò che la persona e, nella
  sua unicità.

• Se la sessualità umana è dal punto di vista
  fenomenologico l’autentica espressione fisica di un
  sentimento amoroso, allora è naturale che si debba
  educare il malato meno ad una potenza sessuale
  normale, che alla capacità di amare.
Promiscuità, pornografia, ed altri
             fenomeni di massa…
                         massa

• …non sono proponibili quali indicatori di un presunto
  progresso, ma sono da intendersi come sintomi di un
  preoccupante regresso e di un ritardo generalizzato
  nella maturazione psicosessuale della popolazione
  media.

• Bruzzone afferma: “ogni assolutizzazione o
  strumentalizzazione dell’esercizio della sessualità in
  chiave puramente edonistica e commercialistica
  conduce ad una inevitabile perdita di senso: l’isolare la
                                            senso
  genialità, infatti, esclude il rapporto con il partner. E’
  per così dire una sessualità senza considerare la
  persona”.
Ma Frankl va oltre:

“ Questo significa degradare l’essere umano.
  Ridurre l’uomo a un semplice mezzo in vista di
  un fine è uno dei modi più profondi di umiliarlo,
  perché significa non prenderlo assolutamente
  più in considerazione in quanto uomo”.

  Ciò di cui vi è bisogno è una vera educazione sessuale, e la
                                                sessuale
    famiglia deve essere il centro motore di questo tipo di
 educazione, testimoniando ai figli una serena intesa sessuale
 educazione
 vissuta come espressione fisica ed incarnazione di un amore
                       mutuo ed esclusivo.
Per Frankl l’amore è per sua propria natura un fenomeno
tipicamente umano, il sesso si umanizza soltanto come risultato di
un processo di sviluppo, quindi come prodotto di una maturazione
progressiva. Tale maturazione ha nella relazione fedele ed
esclusiva di un rapporto stabile da persona a persona il suo fine
naturale e la sua piena realizzazione.


“ Un’autentica pedagogia sessuale dovrà perseguire la
progressiva integrazione dell’oggetto della pulsione sessuale con
l’oggetto dell’intenzione erotica ( amorosa), fino ad una loro
completa identificazione; si tratta qui di quella sintesi che è il verso
scopo di ogni igiene sessuale psichica: essere consci della propria
responsabilità e più particolarmente di ogni pedagogia sessuale:
la conciliazione di eros e sessualità”. ( Bruzzone ).
Le parole sofferte di Frankl contro la
      fabbrica della tecnica dell’amore

• … che nutre gli psicopatici sessuali con film e
  riviste di curiosità. Questa commercializzazione
  concorre al vuoto esistenziale, al senso di
                       esistenziale
  frustrazione e di significato della vita.

• Nella vita c’è sempre una persona che siamo
  chiamati ad amare, una persona che ci sta
                amare
  vicino, che condivide le nostre aspirazioni e
  sofferenze, che ci dona il suo amore.
• “ Diventiamo noi stessi nella misura in cui
  amiamo. Tanti aspettano da noi, e solo da noi,
  una parola di gioia e di speranza, così come
  tanti aspettano di donare a noi, e solo a noi, il
  loro amore. Solo a questa condizione potremo
  farcela. Solo se allarghiamo i nostri orizzonti”.
( Fizzotti)
Grazie!

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LOGOTERAPIA

  • 1. DEVIANZA / DEVIANZE : Domanda e ricerca di Senso Prof. Carlo D’Angelo
  • 2. Diciamo innanzitutto che… • Le radici della Logoterapia “Rimandano alla sensibilità di un giovane studente che, attento ai gridi di aiuto di tanti suoi coetanei, ha saputo rimboccarsi le maniche e avviare iniziative originali e di avanguardia” ( Fizzotti ).
  • 3. Frankl dichiara: “ Quel che io chiamo cura medica dell’anima, per esempio, rappresenta un aspetto importante nella pratica della logoterapia, eppure è indicata precisamente in quei casi in cui un’effettiva terapia è impossibile, perché il paziente si trova a soffrire di un male incurabile. Eppure, nel senso più ampio possibile, la logoterapia è un trattamento anche allora: è il trattamento dell’atteggiamento del paziente verso un destino che non può essere cambiato”.
  • 4. Che cosa non è la Logoterapia • Non è una panacea; • Non è possibile applicare lo stesso metodo in qualsiasi caso; • Non è possibile che qualsiasi terapeuta applichi ogni metodo con la stessa efficacia;
  • 5. La relazione: una equazione a due incognite la personalità unica del paziente e la personalità unica e irripetibile del terapeuta
  • 6. La differenza che fa la differenza... La Psicoanalisi vede nelle nevrosi La terapia comportamentale il risultato di processi psicodinamici e, di vede nella nevrosi il prodotto di processi conseguenza, tenta di curarla facendo di apprendimento o di condizionamento e intervenire nuovi processi psicodinamici si sforza quindi di influenzarla, avviando una sorta di riorientamento e di ristrutturazione cognitiva. La logoterapia non si ferma al piano delle nevrosi, bensì le oltrepassa e si spinge nella dimensione dello specificamente umano. Penetra nella dimensione umana ed accoglie nel suo strumentario i fenomeni specificamente umani IN CUI ESSA SI IMBATTE ALL’INTERNO DI TALE DIMENSIONE.
  • 7. Nel testo “CHE COS’E’ LA LOGOTERAPIA” Frankl dichiara “ Si tratta niente di più e niente di meno che delle due caratteristiche antropologiche fondamentali dell’esistenza umana: in primo luogo la sua auto trascendenza, e in secondo luogo la capacità di auto distanziamento, che non è meno distintiva dell’esistenza umana in quanto tale, in quanto umana”.
  • 8. L’AUTOTRASCENDENZA • marca il fatto antropologico fondamentale per cui l’essenza umana rimanda sempre a qualcosa che non è essa stessa, a qualcosa o a qualcuno, ossia a un senso da attuare o all’esistenza di un proprio simile da incontrare. Si può dominare il male, illuminando l’inconscio, non negando, fuggendo, evitando o contrastando ciò che si teme. • Nell’autotrascendenza il nostro soffrire diventa irrilevante, poiché dal momento in cui impariamo a guardarci dall’alto, non siamo più né il nostro sentire né il nostro fare, ma ci riconosciamo nelle mete che vogliamo raggiungere e tramite queste possiamo affrancarci dal dolore e dall’assurdo. • Se la mancanza di senso porta all’insofferenza ed all’autocommiserazione, la visibilità di ciò a cui si tende, ci consente di affrancarci dalle emozioni negative, di decidere di volta in volta che cosa essere e come essere.
  • 9. SCRIVE FRANKL “ Tu hai un dolore, un problema, un sintomo, ma niente e nessuno ti obbliga a temerlo, a considerarlo importante, ad osservarlo, ad assoggettarti ad esso, e gettare via per questo la tua vita. Tu puoi invece accettarlo, ignorarlo, o trasformarlo in qualcosa di positivo, e se vuoi, persino riderci sopra”.
  • 10. • Impedimenti, ostacoli, difficoltà possono venire tramutati in positive provocazioni del destino con le quali cimentarsi per migliorarci; a patto che non ci concentriamo su un presunto nemico recriminando o accusando, ma , ritornando a noi stessi, andiamo alla ricerca di quelle risposte che sono più in sintonia con la nostra unicità. • E’ tramite le provocazioni del destino, anche le più dolorose, che possiamo imparare a diventare responsabili delle nostre risposte ad un domandare radicale, che spesso si ripropone solo nei momenti di crisi: In questo momento della mia vita che significato hanno per me, l’amore, la morte e la colpa. ( triade colpa tragica ).
  • 11. l’amore, la morte e la colpa….. Ogni tipo di devianza è una ricerca e risposta a questa triade. Come sostiene Viktor Frankl, se non vi è nell’individuo una precisa volontà di conoscere e di significare, non vi è in lui neppure la significare capacità di autodeterminarsi e di individuarsi.
  • 12. VUOI GUARIRE O ESSERE GUARITO? Per Frankl la Logoterapia si attua nella forma di un’analisi esistenziale che parte dall’incontestabile responsabilità umana e mira al riconoscimento integrale di questa realtà di fatto da parte del paziente. Il terapeuta contribuisce all’ancoraggio spirituale, dando al paziente un punto fermo nello spirituale.
  • 13. Un nuovo rapporto terapeuta - paziente • Nel nostro approccio vi è un ribaltamento dell’idea che la guarigione fosse di esclusiva responsabilità e spettanza del terapeuta, nel senso che toccasse al terapeuta dare la vera interpretazione eziologica del disturbo e,di conseguenza, fornire le indicazioni del trattamento, lasciando al paziente un puro e semplice adeguamento passivo. • Il paziente non deve essere considerato come una persona. E’ persona. E’ capace di andare oltre il piano persona puramente psichico, intrapsichico, ambientale ed è capace di orientarsi verso la ricerca di valori e di significati.
  • 14. • La ricerca di senso ha un orientamento, è orientamento rivolta verso quella possibilità di valore assegnata a ogni singola persona umana e che deve essere realizzata. • La ricerca di senso è orientata verso quei valori che ogni singolo uomo ha da realizzare nell’unicità della propria esistenza e nella singolarità del proprio spazio vitale.
  • 15. LA NEUTRALITÀ ALL’INTERNO DEL RAPPORTO TERAPEUTICO • Frankl afferma: “ Ci troviamo di fronte al dilemma – da una parte la necessità e la presupposizione di valori, dall’altra, l’impossibilità morale di un’imposizione. E ritengo che sia possibile una soluzione, ma solo una determinata condizione. Esiste un valore etico formale che costituisce la condizione indispensabile di ogni altra valutazione, senza per questo determinare alcuna gerarchia: La responsabilità! Essa gerarchia rappresenta quel valore limite di neutralità etica verso cui la stessa psicoterapia, può e deve inoltrarsi.
  • 16. Cosa accade nel trattamento? • Il paziente giunge ad una profonda consapevolezza della propria responsabilità, come caratteristica essenziale della propria esistenza, perviene a delle valutazioni che sono in consonanza con se stesso, con la sua personalità unica e con il suo proprio irripetibile destino. • La responsabilità costituisce il lato soggettivo, mentre sul lato oggettivo si trovano i valori: la valori loro scelta, il loro riconoscimento senza alcuna imposizione da parte del terapeuta.
  • 17. …asserisce Scheler • Il mondo dei valori è costituito da valori gradevoli e spiacevoli, vitali e non vitali, spirituali e non spirituali, da questo complesso si dipartono i modi del sentimento: godere, soffrire, stimare, odiare, amare. • Il valore è una necessità interna al possibile non ancora effettuato. effettuato Il valore corrisponde alla nozione soggettiva del bene, e ciò che deve essere oggetto di preferenza e di scelta, senza valori non ci sono scelte.
  • 18. • Il terapeuta, quindi, non deve essere solo un abile tecnico, ma deve essere prima di tutto un saggio, capace di compenetrazione e di empatia, pronto al dialogo e disponibile al confronto , rispettoso dei valori del paziente e fermamente appassionato della libertà e della responsabilità.
  • 19. La differenza che fa la differenza… La Psicoanalisi si promette di rendere consapevoli i pazienti di quanto è realmente accaduto loro nel passato. La logoterapia si sforza di rendere il paziente consapevole del proprio spirito in particolare, come analisi esistenziale, tende a rendere l’uomo pienamente edotto del suo essere responsabile, in quanto fondamento essenziale della propria esistenza. La responsabilità comporta l’aver di fronte un significato e il significato più importante è il significato della vita, dell’esistere in questo mondo.
  • 20. Quella dell’uomo non è una presenza naturalistica , l’uomo agisce per realizzarsi. Il realizzarsi lavoro, la sofferenza non sono lo scopo finale, ma un mezzo per realizzare valori i quali se sono realmente tali, sono trascendentali, sono al di là della nostra esperienza e contribuiscono a costituirla e ad unificarla. unificarla
  • 21. ORIGINI SOCIOGENE • Frankl ebbe un precoce interesse per le problematiche della gioventù viennese e questo interesse lo sviluppò sul campo, con una serie di iniziative di carattere psicopedagogico e terapeutico che esprimono il radicamento esistenziale della logoterapiae la sua originaria intenzionalità preventiva. • Fin da queste iniziali esperienze è possibile ravvisare in Frankl una preoccupazione eminentemente pedagogica, più orientata alla prassi che ad una sistematica teoria dell’educazione. dell’educazione
  • 22. In “Autotrascendenza e formazione “ - Bruzzone afferma: • “ Approfondendo teoricamente e sperimentalmente l’intuizione giovanile della frustrazione esistenziale come possibile causa di disagio psicologico e ricercando la soluzione al fenomeno multiforme e dilagante della nevrosi noogena, Frankl si mantenne costantemente fedele all’intenzione di operare eminentemente in senso profilattico e dunque educativo, non soltanto clinico e terapeutico”. • Secondo Bruzzone, proprio in relazione ai fenomeni della criminalità, della tossicodipendenza e del suicidio, che nella terminologia logoterpaeutica vengono designati come la Triade della nevrosi di massa, siano importanti tanto la profilassi quanto l’educazione. • Secondo Frankl, infatti, la mancanza di senso della vita ha origini sociogene, fatto questo confermato da vari studi su soggetti tossicodipendenti.
  • 23. Una correlazione tra devianza e mancanza di significato • All’interno di questa categoria a rischio, si è notata una correlazione tra devianza e mancanza di significato o frustrazione esistenziale. • Anche a riguardo la problematica allarmante della dilagante condotta suicidaria tra le giovani generazioni la letteratura logoterapeutica, ben oltre indagini statistiche, sociologiche e categorie diagnostiche, i logoterapeuti individuano il criterio d’intervento in un’attività preventiva di sensibilizzazione al senso della vita
  • 24. • Questa attività preventiva si esplica in ambito educativo, favorendo il passaggio da un atteggiamento psicologico Auto centrato ad un atteggiamento Eterocentrato.
  • 25. SEDICENNI INCINTE PER NOIA Così titola repubblica: Esce in Italia – 17 ragazze, ispirato ad una storia vera: le giovani protagoniste decidono di fare un figlio tutte insieme. Alla faccia della maternità consapevole e del sesso sicuro. E continua … 17 ragazze allieve di uno stesso liceo che, in una piccola città francese sull’Atlantico, ( luogo dove è stato girato il film, la vicenda vera è avvenuta in America) - prendono la decisione di restare incinte tutte insieme, nell’arco di poche settimane, spinte dal desiderio di contrastare solitudine e noia, sognando un futuro più bello, da costruire assieme.
  • 26. • “ abbiamo trovato il gesto di queste ragazze disperato ma bello nella sua utopia”. • Questo non è un racconto sulla disillusione e la perdita dell’innocenza, ma anzi incoraggia a continuare a sognare e a immaginare qualcosa di diverso per cambiare una realtà che sta stretta. • A differenza di altri film che parlano di adolescenza, questo è molto positivo poiché le giovani protagoniste non hanno un atteggiamento autodistruttivo – non si drogano, non si tatuano – ma creano nuova vita.
  • 27. • Le registe definiscono “ un atto di libertà, di rivolta, di ribellione, d’amore: l’utopia di una d’amore gravidanza collettiva- che coinvolge, in una sorta di contagio il gruppo di studentesse: in una realtà squallida e senza prospettive, con gli adulti quasi sempre assenti, queste adolescenti non trovano di meglio, per combattere la noia, che farsi mettere incinte. incinte
  • 28. Partorire un figlio è un gesto “Fico” • La prima ragazza è una femminista che scopre di aspettare un bimbo – per un incidente, non per scelta – E’ così persuasiva che convince le amiche: Partorire un figlio è un gesto Fico. Su come crescere i nascituri, come mantenerli, non si pongono quesiti. I personaggi femminili fumano continuamente sigarette e spinelli e corrono in auto in maniera imprudente. Il film non si pone il problema del sesso sicuro e della prevenzione dell’Aids. La maggior parte delle ragazze si fa mettere incinta a una festa, da partner assolutamente casuali. Solo un ragazzo il giorno prima del rapporto aveva fatto il test per gioco. Giovani donne portatrici di una volontà di rinnovamento, secondo le due autrici. Che invece ai ragazzi con cui concepiscono i figli – senza porsi minimamente il problema di diventare padri, o addirittura per soldi –non concedono alcun pensiero e alcun diritto.
  • 29. Torniamo ora a Frankl • “ Io mi permetto di affermare che la libido sessuale può ipertrofizzarsi solo in un vuoto esistenziale e che questo vuoto esistenziale può essere una spiegazione, almeno parziale dell’attuale inflazione del sesso. Come avviene purtroppo in ogni inflazione, anche l’inflazione del sesso è associata ad una svalutazione, e più specificamente ad una disumanizzazione”.
  • 30. …il sesso è sempre qualcosa di più che semplice sesso • Ogni atto, viene minacciato nella sua esecuzione quando gli si presta volutamente troppa attenzione e quando su di esso si investe eccessivamente in modo diretto. • In psicoterapia nella pratica medica afferma: “ Quanto più l’amante osserva se stesso, tanto meno egli può donarsi immediatamente alla persona amata”. amata • “ E lo è nella misura in cui assolve la funzione di essere l’espressione fisica di qualcosa che è meta sessuale, vale a dire l’espressione fisica dell’amore” ( D. Bruzzone ).
  • 31. • L’amore si qualifica come la forma più elevata dell’erotismo e colui che veramente ama, non ama soltanto una caratteristica fisica o psichica della persona amata, non ama solo questa o quella qualità ch’essa possiede, ma ama ciò che la persona e, nella sua unicità. • Se la sessualità umana è dal punto di vista fenomenologico l’autentica espressione fisica di un sentimento amoroso, allora è naturale che si debba educare il malato meno ad una potenza sessuale normale, che alla capacità di amare.
  • 32. Promiscuità, pornografia, ed altri fenomeni di massa… massa • …non sono proponibili quali indicatori di un presunto progresso, ma sono da intendersi come sintomi di un preoccupante regresso e di un ritardo generalizzato nella maturazione psicosessuale della popolazione media. • Bruzzone afferma: “ogni assolutizzazione o strumentalizzazione dell’esercizio della sessualità in chiave puramente edonistica e commercialistica conduce ad una inevitabile perdita di senso: l’isolare la senso genialità, infatti, esclude il rapporto con il partner. E’ per così dire una sessualità senza considerare la persona”.
  • 33. Ma Frankl va oltre: “ Questo significa degradare l’essere umano. Ridurre l’uomo a un semplice mezzo in vista di un fine è uno dei modi più profondi di umiliarlo, perché significa non prenderlo assolutamente più in considerazione in quanto uomo”. Ciò di cui vi è bisogno è una vera educazione sessuale, e la sessuale famiglia deve essere il centro motore di questo tipo di educazione, testimoniando ai figli una serena intesa sessuale educazione vissuta come espressione fisica ed incarnazione di un amore mutuo ed esclusivo.
  • 34. Per Frankl l’amore è per sua propria natura un fenomeno tipicamente umano, il sesso si umanizza soltanto come risultato di un processo di sviluppo, quindi come prodotto di una maturazione progressiva. Tale maturazione ha nella relazione fedele ed esclusiva di un rapporto stabile da persona a persona il suo fine naturale e la sua piena realizzazione. “ Un’autentica pedagogia sessuale dovrà perseguire la progressiva integrazione dell’oggetto della pulsione sessuale con l’oggetto dell’intenzione erotica ( amorosa), fino ad una loro completa identificazione; si tratta qui di quella sintesi che è il verso scopo di ogni igiene sessuale psichica: essere consci della propria responsabilità e più particolarmente di ogni pedagogia sessuale: la conciliazione di eros e sessualità”. ( Bruzzone ).
  • 35. Le parole sofferte di Frankl contro la fabbrica della tecnica dell’amore • … che nutre gli psicopatici sessuali con film e riviste di curiosità. Questa commercializzazione concorre al vuoto esistenziale, al senso di esistenziale frustrazione e di significato della vita. • Nella vita c’è sempre una persona che siamo chiamati ad amare, una persona che ci sta amare vicino, che condivide le nostre aspirazioni e sofferenze, che ci dona il suo amore.
  • 36. • “ Diventiamo noi stessi nella misura in cui amiamo. Tanti aspettano da noi, e solo da noi, una parola di gioia e di speranza, così come tanti aspettano di donare a noi, e solo a noi, il loro amore. Solo a questa condizione potremo farcela. Solo se allarghiamo i nostri orizzonti”. ( Fizzotti)