1. Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
Facoltà di Economia
Master in “STUDI EUROPEI E RELAZIONI INTERNAZIONALI”
LA POLITICA DI SVILUPPO RURALE
NEL CICLO 2007-2013
ANTONIO BONETTI
Roma, 30 ottobre 2006
2. Antonio Bonetti
La politica di sviluppo
rurale nel ciclo 2007-2013
1. La nuova politica di sviluppo rurale
L’impianto strategico della nuova Pol. Sviluppo Rurale per il ciclo 2007-2013 scaturisce da
una serie di fattori, parzialmente esogeni ed endogeni alle strategie di policy per lo sviluppo
rurale applicate nel ciclo 2000-2006, che modificano il quadro complessivo.
Fattori parzialmente esogeni:
- l’allargamento dell’UE a 10 nuovi SM il 1 maggio 2004, a cui si aggiungeranno due
altri SM il 1 gennaio 2007, Paesi caratterizzati tutti da un esteso settore agricolo e
potenzialmente in grado, quindi, di assorbire una quota consistente delle risorse della
politica agraria dell’UE, a meno di riformarla progressivamente;
- la spinta verso la liberalizzazione dei rapporti commerciali nell’ambito del WTO
(World Trade Organization), che comporta parimenti una spinta verso l’abolizione dei
sistemi di protezione delle produzioni agricole (sussidi ai prodotti e/o ai produttori
agricoli).
Fattori endogeni:
- le varie riforme della PAC (segnatamente quella del 2003) e l’applicazione del
principio di rimodulazione dal primo al secondo pilastro;
- la volontà dell’UE di rafforzare la multifunzionalità dei sistemi agricoli, che sono
anche produttori di servizi di interesse generale, quali la tutela del territorio e del
patrimonio naturale;
- la volontà dell’UE di garantire che, anche per gli interventi a sostegno dello sviluppo
rurale, vi sia una maggiore omogeneità di programmazione a livello di SM (approccio
strategico alla programmazione);
- la necessità di semplificare un quadro di strumenti di attuazione delle politiche di
sviluppo rurale eccessivamente articolato e quindi, inevitabilmente, ridondante e
eccessivamente oneroso sul piano amministrativo.
2. Il quadro normativo
Nel ciclo 2000-2006 i regolamenti di riferimento sono il Reg. (CE)1257/99 sugli interventi a
sostegno dello sviluppo rurale (modificato poi dal Regolamento 1783/2003) e il relativo
regolamento di attuazione, ossia il Reg. (CE) 1750/99.
Il PIC LEADER è disciplinato da una Comunicazione specifica pubblicata sulla GUCE C139
del 18 maggio 2000.
Sulla PAC e sulle politiche di sviluppo rurale nel ciclo 2007-2013 è stato trovato un accordo
nel giugno 2005 e quindi sono già stati emanati i due regolamenti specifici, uno relativo alla
PAC e uno relativo allo sviluppo rurale e al FEASR. I due regolamenti sono:
- Reg. (CE) 1290/2005 relativo al finanziamento del primo pilastro della PAC, ovvero
l’organizzazione dei mercati e i contributi ai produttori;
- Reg. (CE) 1698/2005 del 20 settembre 2005, relativo al finanziamento del secondo
pilastro – appunto lo sviluppo rurale - tramite il FEASR.
Nel febbraio 2006 sono già stati approvati dal Consiglio dell’UE gli Orientamenti Strategici
Comunitari per lo sviluppo rurale nel ciclo 2007-2013.
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3. Antonio Bonetti
La politica di sviluppo
rurale nel ciclo 2007-2013
3. I nuovi strumenti finanziari della politica di sviluppo rurale e della politica della pesca
La nuova Pol. Sviluppo Rurale nel nuovo ciclo verrà finanziata da un solo fondo: il FEASR.
Esso, pertanto, tende a unificare procedure e meccanismi del FEOGA Garanzia e del FEOGA
Orientamento.
Il Reg. (CE) 1290/2005 prevede la sostituzione del FEOGA Garanzia con il FEAGA (Fondo
Europeo Agricolo per la Garanzia) e l’istituzione del FEASR che va a sostituire il FEOGA
Orientamento.
Il FEOGA e lo SFOP vengono stralciati dal novero dei FS (venendo spostati dalla rubrica I
del bilancio 2007-2013 alla rubrica II “Gestione delle risorse naturali”) e sostituiti da:
- FEASR: Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (finanzierà il secondo
pilastro della Politica Agricola Comune, ossia appunto lo sviluppo rurale);
- FEP: Fondo Europeo per la Pesca.
4. Quadro indicativo sulle principali innovazioni della politica di sviluppo rurale
Istituzione di un unico Fondo (FEASR) per finanziare il secondo pilastro della Politica agraria
comunitaria, che unifica il duplice meccanismo finanziario del FEOGA.
Il FEASR, diversamente dal passato, non viene inserito nella stessa linea di bilancio dei Fondi
strutturali nell’ambito delle prospettive finanziarie 2007-2013. Esso sarà inserito nell’ambito
della rubrica II Gestione delle risorse naturali.
In parte, tuttavia, le regole di funzionamento generali del FEASR saranno assimilabili a quelle
dei Fondi strutturali1.
Approccio strategico alla programmazione, per rispettare più adeguatamente le priorità di
policy generali dell’UE.
Rafforzamento dell’approccio bottom up alla programmazione attraverso l’inserimento del
c.d. “approccio LEADER” nel mainstream degli interventi di sviluppo rurale.
5. Elementi caratterizzanti l’approccio strategico alla programmazione della Politica di
Coesione e della Pol. Sviluppo Rurale nel ciclo 2007-2013
Definizione top down delle priorità di intervento sulla base degli indirizzi generali delle
politiche comunitarie (agenda di Lisbona, sviluppo sostenibile, SEO e agenda sociale
europea) e inclusione della Politica di Coesione e della Pol. Sviluppo Rurale nel “ciclo
annuale di coordinamento” delle politiche comunitarie.
Semplificazione delle procedure amministrative e rafforzamento della “multilevel
governance” (partenariato istituzionale).
Abolizione dei Complementi di Programmazione (CdP) dei programmi pluriennali
cofinanziati dai Fondi strutturali e dal FEASR.
1
Ai “nuovi” Fondi FEASR e FEP, di fatto, verranno applicate le stesse regole che disciplinano i nuovi FS 2007-
2013 e il “tetto massimo” in termini di percentuale del PIL al trasferimento di risorse agli Stati Membri, tramite i
FS (c.d. capping). Per il ciclo 2007-2013 il tetto al trasferimento di risorse viene modulato sulla base della
capacità di assorbimento degli SM (per il ciclo 2000-2006 era del 4%) e interessa solo il nuovo Ob. 1, definito
Ob. “Convergenza”.
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4. Antonio Bonetti
La politica di sviluppo
rurale nel ciclo 2007-2013
6. Il percorso di programmazione degli interventi di sviluppo rurale
Per il FEASR è previsto lo stesso approccio strategico alla programmazione dei FS e quindi:
- l’approvazione di OSC da parte del Consiglio UE (gli OSC per lo sviluppo rurale sono
stati già approvati nel febbraio 2006);
- la definizione da parte degli Stati Membri di Piani Strategici Nazionali per lo Sviluppo
Rurale (e di un documento di gestione nazionale);
- la definizione da parte degli Stati Membri di Programmi di Sviluppo Rurale (a livello
nazionale o a livello regionale).
7. Coerenza “interna” della Pol. Sviluppo Rurale e complementarità con le altre
politiche dell’UE più influenti sul sistema agricolo e sulla filiera agroalimentare
La nuova programmazione degli interventi a sostegno dello sviluppo rurale dovrà essere
caratterizzata al tempo stesso da:
1. integrazione sinergica degli interventi nell’ambito dei nuovi Programmi per lo Sviluppo
Rurale 2007-2013, che potrà essere:
- integrazione territoriale,
- integrazione tematica (in relazione a determinati problemi e/o obiettivi strategici),
- integrazione all’interno di una filiera agroalimentare2;
2. elevata complementarità con:
- il primo pilastro della PAC;
- gli interventi della Pol. Coesione cofinanziati dai Fondi strutturali (segnatamente con
il FESR);
- la politica della pesca riformata e con il relativo strumento di attuazione, ossia il FEP.
8. I limiti del sistema di programmazione 2000-2006
Eccessivo numero di strumenti finanziari e programmi che concorrono allo stesso obiettivo.
Due diversi meccanismi di finanziamento (che significa anche diversi assetti gestionali) per
gli interventi FEOGA G. (PSR) e per quelli cofinanziati dal FEOGA Or.
Circuiti finanziari imperniati sull’Autorità di Pagamento (AdP) nel caso dei Programmi
cofinanziati da FS e dei Programmi LEADER regionali e sull’Organismo Pagatore nel caso
dei PSR cofinanziati dal FEOGA G.
Nelle regioni Ob. 1 quasi tutte le misure previste dal Reg. (CE) 1257/1999 sono state
cofinanziate dal FEOGA Or. e 4 di queste sono state cofinanziate dal FEOGA G. nell’ambito
di Programmi (i PSR) distinti dai POR.
2
Per “filiera” si intende “uno spaccato del sistema agroalimentare che consente di isolare gli operatori e le
aziende che concorrono alla produzione e alla distribuzione di un solo prodotto o di una famiglia di prodotti fino
alla utilizzazione finale” (Malassis, Ghersi, 1995).
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5. Antonio Bonetti
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rurale nel ciclo 2007-2013
9. Principali modifiche nella gestione finanziaria degli interventi di sviluppo rurale
Programmazione 2000-2006 Programmazione 2007-2013
Gestione finanziaria secondo i principi dei FS per i Meccanismi di gestione finanziaria unici
POR e per i Programmi regionali Leader
Gestione finanziaria con i meccanismi del FEOGA
G. per i Piani di Sviluppo Rurale
Regioni Ob. 1
Presenza di una AdP per i POR e per i Programmi Presenza di un Organismo pagatore per i
regionali Leader Programmi di Sviluppo Rurali (PSR)
Presenza di un Organismo pagatore per i Piani di
Sviluppo Rurale (FEOGA G.)
Disimpegno in base alla regola “n+2” per i POR e Disimpegno in base alla regola “n+2”
per i Programmi regionali Leader
Disimpegno in base alle previsioni annuali per i
Piani di Sviluppo Rurale
Gestione finanziaria secondo i principi dei FS per i Meccanismi di gestione finanziaria unici
Programmi regionali Leader
Gestione finanziaria con i meccanismi del FEOGA
Regioni fuori Ob. 1
G. per i Piani di Sviluppo Rurale
Presenza di una AdP per i Programmi regionali Presenza di un Organismo pagatore per i
Leader Programmi di Sviluppo Rurali (PSR)
Presenza di un Organismo pagatore per i Piani di
Sviluppo Rurale (FEOGA G.)
Disimpegno in base alla regola “n+2” per i Disimpegno in base alla regola “n+2”
Programmi regionali Leader
Disimpegno in base alle previsioni annuali per i
Piani di Sviluppo Rurale
Fonte: INEA (2005)
10. Caratteristiche del FEASR e vantaggi del superamento del doppio sistema di
finanziamento e di gestione del FEOGA
Il FEASR introduce degli elementi di omogeneità nella gestione, nell’implementazione e nella
rendicontazione degli interventi a sostegno dello sviluppo rurale.
Esso mutua dal FEOGA Orientamento alcuni principi che lo accomunano ai FS:
- sistema gestionale e di sorverglianza imperniato sulla c.d. Autorità di Gestione e sul
Comitato di Sorveglianza;
- applicazione del principio di disimpegno automatico dei crediti comunitari non
impegnati entro due anni (clausola “n+2”);
- regole di ammissibilità delle spese stabilite a livello di SM;
- applicazione del principio del “capping” a livello di SM.
Esso mutua dal FEOGA Garanzia alcuni principi che, tradizionalmente, hanno caratterizzato
gli interventi di sostegno diretto agli agricoltori e di accompagnamento della PAC. Tra questi,
spicca il meccanismo di erogazione dei crediti imperniato sul c.d. “Organismo pagatore” (ora
da istituire a livello regionale per tutti i nuovi Programmi di Sviluppo Rurale 2007-2013; a
livello nazionale quale “Organismo pagatore” è attiva l’AGEA).
La disponibilità di un unico strumento di finanziamento consente una gestione integrata di
tutti gli interventi a sostegno della filiera agroalimentare e del territorio rurale.
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6. Antonio Bonetti
La politica di sviluppo
rurale nel ciclo 2007-2013
11. La programmazione 2000-2006 degli interventi di sviluppo rurale
Regioni del Centro Nord
14 PSR Feoga G.
14 Programmi Leader regionali
14 CdP
Feoga Or.
Regioni Ob. 1
QCS Ob. 1
7 POR Ob. 1 7 CdP
7 PSR Feoga G.
7 Programmi Leader regionali
7 CdP
Feoga Or.
Fonte: INEA (2005)
12. La programmazione 2007-2013 degli interventi di sviluppo rurale per tutte le regioni
Programma Contenuto
Orientamenti Strategici Comunitari Adottati dal Consiglio UE, definiscono le priorità strategiche
(OSC) ai fini della realizzazione degli obiettivi prioritari
Piano Strategico Nazionale (PSN) Descrive le priorità e gli obiettivi specifici dell’intervento
nello SM e si attua attraverso Programmi di Sviluppo Rurali
(PSR)
Documento nazionale di gestione Descrive gli elementi comuni di gestione dei PSR nazionali.
Viene adottato dagli SM qualora prevedano elementi comuni
di gestione ed è approvato dalla Commissione
Programmi di Sviluppo Rurali (PSR) Documento di attuazione della strategia di sviluppo rurale,
articolato in misure dettagliate nel Reg. (CE) 1698/2005
Fonte: INEA (2005)
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7. Antonio Bonetti
La politica di sviluppo
rurale nel ciclo 2007-2013
13. Obiettivi prioritari e blocchi di misure della nuova politica di sviluppo rurale per il
ciclo 2007-2013
Assi Blocchi di misure
1 Miglioramento della competitività del 1.a. Misure per promuovere la conoscenza e sviluppare il potenziale umano
settore agricolo e forestale 1.b. Misure per sviluppare il capitale fisico e promuovere l'innovazione
1.c. Misure per migliorare la qualità della produzione e dei prodotti agricoli
2 Miglioramento dell'ambiente e dello 2.a. Misure per l'uso sostenibile dei terreni agricoli
spazio rurale 2.b. Misure per l'uso sostenibile delle sueprfici forestali
3 Qualità della vita nelle zone rurali e 3.a. Misure per diversificare l'economia rurale
diversificazione dell'economia rurale 3.b. Misure per migliorare la qualità della vita nelle zone rurali
3.c. Misura in materia di formazione e informazione
3.d. Misura per acquisire competenze in vista dell'attuazione di strategie di
sviluppo locale
4 LEADER Piani di sviluppo locale gestiti dai GAL
14. L’approccio LEADER e il potenziamento dell’integrazione sinergica nei nuovi PSR
Nel ciclo 2007-2013 si punta su un rafforzamento delle strategie integrate e fondate sui
partenariati pubblici-privati, che caratterizzano il c.d. “approccio LEADER”, non solo a
livello territoriale (Asse 4 LEADER dei PSR), ma anche a livello intersettoriale (filiere
agroalimentari).
Questo significa che nel prossimo ciclo si punterà non solo su interventi integrati sul
territorio, ma anche tra settori diversi delle filiere agroalimentari (interventi che quindi
prevedono l’integrazione fra misure diverse).
Schema di progettazione collettiva nell’ambito della bozza di PSR Campania
Tipologia di progetti integrati Progetti integrati
PSL: Piani di Sviluppo Locali
Territoriali (solo determinate aree)
PIAR: Progetti Integrati per le Aree Rurali
PIF: Progetti Integrati di Filiera
Settoriali (intero territorio regionale)
PTS: Progetti Tematici di Sviluppo
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8. Antonio Bonetti
La politica di sviluppo
rurale nel ciclo 2007-2013
Appendice
I PRS 2007-2013: l’articolazione in Assi e misure
Assi Cluster di misure Misure
Misure intese a promuovere la Azioni nel campo della formazione professionale e
conoscenza e sviluppare il dell’informazione (inclusa quella inerente conoscenze
potenziale umano scientifiche e pratiche innovative)
Insediamento di giovani agricoltori
Prepensionamento degli imprenditori e dei lavoratori
1. Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale
agricoli
Utilizzo dei servizi di consulenza
Avviamento di servizi di consulenza aziendale, di
assistenza alla gestione aziendale e di servizi di consulenza
forestale
Misure intese a ristrutturare e Ammodernamento delle aziende agricole
sviluppare il capitale fisico e a Accrescimento del valore economico delle foreste
promuovere l’innovazione
Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e
forestali
Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e
tecnologie nei settori agricolo, alimentare e forestale
Infrastrutture connesse all’adeguamento e allo sviluppo
dell’agricoltura e della silvicoltura
Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato
da calamità naturale e misure di prevenzione
Misure intese a migliorare la Sostegno agli agricoltori per conformarsi alla normativa
qualità della produzione e dei comunitaria
prodotti agricoli Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di
qualità alimentare
Sostegno alle associazioni di produttori per attività di
informazione e promozione riguardo ai prodotti che
rientrano nei sistemi di qualità alimentare
Misure transitorie per i nuovi -
SM
(continua)
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9. Antonio Bonetti
La politica di sviluppo
rurale nel ciclo 2007-2013
(segue)
Assi Cluster di misure Misure
Misure intese a promuovere Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane
2. Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale
l’utilizzo sostenibile dei terreni Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate
agricoli da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane
Indennità Natura 2000 e connesse alla Dir. 2000/60/CE
Pagamenti agroambietali
Pagamenti per il benessere degli animali
Sostegno agli investimenti non produttivi
Misure intese a promuovere Imboschimento dei terreni agricoli
l’utilizzo sostenibile delle Primo impianto di sistemi agroforestali su terreni agricoli
superfici forestali
Imboschimento di superfici non agricole
Indennità Natura 2000
Pagamenti silvoambientali
Ricostituzione del potenziale forestale e interventi
preventivi
Sostegno agli investimenti non produttivi
Misure intese a diversificare Diversificazione in attività non agricole
3. Qualità della vita nelle zone
l’economia rurale Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle microimprese
rurali e diversificazione
dell’economia rurale
Incentivazione di attività turistiche
Misure intese a migliorare la Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale
qualità della vita nelle zone Sviluppo e rinnovamento dei villaggi
rurali
Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale
Formazione e informazione rivolta agli operatori economici impegnati nei settori che rientrano
nell’Asse 3
Animazione e acquisizione di competenze in vista dell’elaborazione e dell’attuazione di
strategie di sviluppo locale
Fonte: Reg. (CE) 1698/2005 del 20 settembre 2005
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