2. 1. L’organizzazione del seminario sul bilancio UE
2. Presentazione del bilancio annuale e della struttura delle
entrate e delle spese del bilancio UE.
2. Presentazione del sistema finanziario nel suo insieme e del
significato delle Risorse Proprie e delle Prospettive
Finanziarie.
3. Presentazione dei principali Programmi di spesa.
4. Presentazione delle modalità di accesso ai finanziamenti e
delle caratteristiche principali di Sovvenzioni e Contratti
pubblici.
3. 2. Il bilancio delle Comunità europee
Il bilancio delle Comunità europee è il documento attraverso il
quale, ogni anno, le Autorità di bilancio dell’UE autorizzano le
spese per la realizzazione delle politiche comunitarie.
Il bilancio dell’UE implica ogni anno una spesa che è di poco
superiore all’1% del RNL di tutti gli SM dell’UE. Questo per il
fatto che ormai la UE finanzia molte politiche comuni, ma sono
escluse dal bilancio UE politiche che incidono in misura rilevante
nei bilanci pubblici di tutti gli Stati, quali: (i) sanità; (ii) assistenza
sociale; (iii) previdenza sociale.
4. 3. Assetto istituzionale dell’UE e bilancio
delle Comunità europee
A partire dal 1992, con la ratifica del Trattato dell’UE, la ex CEE
diviene una Organizzazione internazionale che ingloba i tre pilastri
istituzionali dell’UE che rafforzano i legami fra gli allora 12 SM:
- la Comunità Europea;
- la Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC);
- la Cooperazione in materia di Giustizia e Affari Interni.
Il bilancio UE, quindi, interessa i tre pilastri della UE istituita nel
1992 e la Comunità Europea per l’energia atomica (EURATOM),
istituita nel 1957.
5. 4. Richiami sul processo di integrazione europea
(i) 1950: Dichiarazione Shuman (9.05.1950) sulla necessità di
sottoporre la produzione franco-tedesca del carbone e dell’acciaio
a un’Alta Autorità aperta anche ad altri Stati europei;
(ii) 1951: Trattato di Parigi sulla CECA (Comunità Europea sul
Carbone e sull’Acciaio) che ha cessato di esistere nel 2002;
(iii) 1957: Trattati di Roma sulla Comunità Economica Europea
(CEE) e sulla Comunità Europea per l’energia atomica
(EURATOM);
(iv) 1986: approvazione dell’AUE che rivede il Trattato di Roma
sulla CEE e istituisce nuove politiche comuni;
(v) 1992: istituzione dell’UE e ratifica del Trattato di Maastricht.
6. 5. Le Istituzioni dell’UE
Le Istituzioni dell’UE sono:
- il Consiglio dell’UE (Consiglio dei Ministri);
- il Parlamento Europeo;
- la Commissione Europea.
Il vertice politico dell’UE, de facto, è rappresentato dal Consiglio
Europeo in cui siedono i 27 Primi ministri degli SM e il
Presidente della Commissione.
Le altre Istituzioni in senso proprio dell’UE sono poi la Corte di
Giustizia Europea e la Corte dei Conti.
7. 6. Le Istituzioni dell’UE e il bilancio
Il ruolo delle Istituzioni dell’UE nella procedura di bilancio
annuale e nella gestione del bilancio è il seguente:
- il Consiglio dell’UE e il Parlamento Europeo sono le Autorità
di bilancio, ossia sono quelle che in effetti definiscono anno per
anno le entrate e le spese. L’approvazione finale del bilancio
annuale è ratificata dal Presidente del Parlamento Europeo;
- la Commissione Europea ha la responsabilità politica della
gestione del bilancio, in quanto organo esecutivo.
Ha un ruolo cruciale anche la Corte dei Conti, delegata al
controllo della regolare esecuzione del bilancio.
8. 7. La base giuridica del sistema
finanziario dell’UE
TUE di Nizza TUE di
(artt. 268-280) 1. TRATTATI Lisbona
2. Legislazione secondaria
3. Accordo InterIstituzionale sulle PF
9. 8. La legislazione secondaria
1. Decisione sulle Risorse Proprie (viene adottata all’unanimità
dal Consiglio dell’UE e deve essere ratificata dagli SM);
2. Regolamento di attuazione della Decisione sulle Risorse
Proprie;
3. Regolamento finanziario sull’esecuzione del bilancio (v.
Regolamento 1605/2002 emendato nel 2007);
4. Regolamento di attuazione del Regolamento finanziario (v.
Regolamento n. 478/2007 della Commissione);
5. Regolamento sulla disciplina di bilancio (concerne i
meccanismi di contenimento della crescita della spesa PAC);
6. Regolamento sul Fondo di garanzia per le azioni esterne.
10. 9. Il sistema finanziario dell’UE nel suo insieme
Entrate (Risorse Proprie)
Bilancio annuale
Uscite (Prospettive
Finanziarie)
11. 10. Sistema finanziario dell’UE e
relativa base giuridica
- Decisione sulle Risorse Proprie
Entrate (Risorse Proprie) - Regolamento di esecuzione
del Consiglio sulle RP
Bilancio annuale
- AII sulle PF
- Approvazione bilancio;
- Decisioni sui Programmi
Uscite (PF)
- Regolamento finanziario
- Regolamento di esecuzione
12. 11. La procedura di bilancio annuale
La procedura di bilancio annuale è il percorso legislativo che
conduce all’approvazione del bilancio per l’anno seguente.
In questo iter legislativo (destinato ad essere modificato una volta
che entrerà in vigore il Trattato di Lisbona) la Commissione
propone inizialmente un “progetto preliminare di bilancio” (PPB).
Sono poi le due Autorità di bilancio a “correggere” il PPB e ad
addivenire a un accordo sul bilancio annuale.
N.B. La procedura di bilancio annuale, tuttavia, non va altro che
ad attuare decisioni pluriennali su entrate e spese della UE.
13. 12. L’esecuzione del bilancio annuale
L’esecuzione del bilancio, formalmente affidata alla
Commissione, in realtà implica una responsabilizzazione di spesa
anche per Autorità nazionali, Regioni e, in relazione alle politiche
“esterne”, anche per PT e Organizzazioni internazionali a seconda
delle modalità di gestione dei fondi UE (v. oltre).
Negli anni recenti oltre il 75% delle spese è implementato
congiuntamente da Commissione, SM e Regioni sulla base del
principio di gestione “concorrente” che interessa quasi tutte le
spese del I pilastro della PAC, le spese per lo sviluppo rurale, i
Fondi strutturali e i fondi per la Politica della Pesca.
14. 13. I principi di bilancio
La definizione e l’esecuzione del bilancio, sono informate a 8
principi che, generalmente, sono comuni a tutti i bilanci pubblici:
1. Unità e veridicità;
2. Universalità;
3. Annualità;
4. Pareggio del bilancio;
5. Specializzazione;
6. Sana gestione finanziaria;
7. Unità di conto;
8. Trasparenza.
15. 14. Significato ed eccezioni del principio di unità
Il principio di unità significa che tutte le entrate e tutte le spese
delle Istituzioni comunitarie devono figurare in un unico
documento di bilancio, per motivi di trasparenza.
In realtà ci sono delle categorie di spese che non vengono
riportate nel bilancio annuale, ossia:
- operazioni di assunzioni e di erogazione di prestiti dell’UE;
- strumenti finanziari gestiti dalla BEI e dal FEI;
- il Fondo Europeo per lo Sviluppo (FES) che finanzia la
cooperazione dell’UE con i Paesi Terzi dell’Africa, dei Caraibi e
del Pacifico (Paesi ACP).
16. 15. Significato ed eccezioni del
principio di universalità
Tutte le entrate devono concorrere indistintamente al
finanziamento di tutte le spese (non deve sussistere un
collegamento diretto fra entrate e tipologie di spese
specifiche) e non devono sussistere forme di compensazione
fra entrate e spese.
Esistono comunque delle eccezioni, fra le quali si segnalano
le donazioni all'UE e le sanzioni agli SM che registrano
disavanzi di bilancio eccessivi previste dal c.d. Patto di
Stabilità e Crescita fra gli SM.
17. 16. Significato ed eccezioni del
principio di annualità
Il principio di annualità significa che tutte le entrate e tutte le
spese devono essere riferite a un dato esercizio (anno solare).
In realtà ci sono delle categorie di stanziamenti di impegno che
comportano l’esecuzione di spese su più esercizi.
Si distingue, pertanto, fra:
- Stanziamenti Non Dissociati, per i quali gli stanziamenti di
impegno e gli stanziamenti di pagamento coincidono e trovano
integrale esecuzione nel corso di un dato esercizio finanziario;
- Stanziamenti Dissociati destinati a finanziare interventi
caratterizzati da un ciclo dei pagamenti pluriennale.
18. 17. Significato ed eccezioni del
principio di pareggio (equilibrio)
Tale principio, confermato dall'art. 310 del Trattato di Lisbona,
impone il pareggio del bilancio ex ante. Ne consegue il divieto di
finanziare eventuali deficit con strumenti di debito comunitari.
I rigidi vincoli alla spesa imposti dal principio del pareggio del
bilancio, peraltro, vengono ulteriormente rafforzati dall'art. 5 del
Regolamento finanziario che impone che le spese trovino copertura
nel bilancio solo se ritenute strettamente necessarie.
Generalmente, a posteriori si registra un saldo positivo fra entrate e
spese che viene "riportato" all'esercizio successivo (meccanismo dei
“residui attivi” caratteristico di tutti i bilanci pubblici).
19. 18. Significato ed eccezioni del
principio di specializzazione
Il bilancio annuale è alquanto rigido per effetto del principio di
specializzazione che impone de facto la definizione di una
specifica struttura delle spese.
Gli stanziamenti di impegno e gli stanziamenti di pagamento del
bilancio sono specificati per titoli e capitoli. Gli stanziamenti, in
altri termini, devono avere una specifica finalizzazione di spesa,
all'interno delle "rubriche" delle PF e anche all'interno di titoli e
capitoli del bilancio annuale. Sono comunque possibili, in misura
molto contenuta, degli storni rettificativi degli stanziamenti del
bilancio annuale.
20. 19. Significato del principio
di sana gestione finanziaria
L'esecuzione del bilancio deve essere informata a principi di
efficacia ed efficienza nell'utilizzo dei contributi dei cittadini
europei (“value for money”).
Tutte le spese del bilancio, pertanto, sono oggetto di valutazione
della efficacia e dell'efficienza tanto di singoli progetti di spesa,
tanto di quei Programmi complessi che vengono gestiti in modo
decentrato nell'ambito delle politiche di "solidarietà interna"
(Politica di Coesione) e in quelle di "solidarietà esterna" (aiuti allo
sviluppo per Paesi Terzi non industrializzati).
21. 20. Significato dei principi
di unità di conto e di trasparenza
Il bilancio è espresso in una unica unità di conto (a partire dal
1999 l'Euro). Per alcune operazioni si possono utilizzare le
monete nazionali, secondo le disposizioni del Regolamento
attuativo.
Il bilancio annuale (e i bilanci rettificativi) devono essere
pubblicati nella GUUE. I nomi dei beneficiari dei fondi, inoltre,
devono essere pubblicati sui siti delle Direzioni della
Commissione e/o delle Autorità nazionali e delle Regioni, nel
caso dei finanziamenti a gestione concorrente.
22. 21. Il principio di trasparenza e i
sistemi di controllo e di audit
Tale principio e l’ampia quota di fondi UE gestiti
congiuntamente da Commissione, SM e Regioni impongono
l’organizzazione di un complesso sistema di audit e controllo
che chiama in causa in primo luogo le Direzioni della
Commissione e le Agenzie esecutive, ma anche SM, Regioni e
altri Organismi nel caso di fondi a gestione concorrente e/o
decentrata.
Un ruolo fondamentale nelle attività di controllo rivestono la
Corte dei Conti (istituita nel 1975) e lo stesso Parlamento
Europeo.
23. 22. La struttura del bilancio annuale
Il bilancio annuale, ai sensi del Regolamento finanziario del
2002, come emendato nel 2007, riporta:
lo stato generale delle entrate e delle spese;
lo stato delle entrate e delle uscite suddivise per Sezioni.
Le Sezioni di bilancio in questione non sono altro che le
Istituzioni comunitarie le cui entrate e le cui spese sono
registrate nel bilancio.
N.B. Tra le Istituzioni dell’UE solo per la Commissione sono
registrate sia spese amministrative, sia spese operative.
24. 23. Le Sezioni del bilancio annuale
Le Istituzioni comunitarie le cui entrate e le cui spese sono
registrate nel bilancio (Sezioni del bilancio) sono:
- Consiglio dell'UE,
- Commissione,
- Parlamento Europeo,
- Corte di Giustizia,
- Corte dei Conti,
- Altre (Comitato Economico e Sociale, Comitato delle Regioni;
Mediatore europeo, Garante europeo della protezione dei dati).
25. 24. La “nomenclatura” delle spese del bilancio
Lo stato delle spese amministrative e operative del bilancio,
in sostanza, è strutturato in:
Sezioni (corrispondono, come detto, alle Istituzioni);
titoli (settori politici di attività), capitoli (specifiche
attività), articoli e voci (si veda art. 41 del Regolamento
finanziario), a seconda della natura o della destinazione, sulla
scorta del c.d. “principio di specializzazione”.
26. 25. La “nomenclatura” delle spese
della Commissione
La "nomenclatura delle spese" (stato delle uscite) della
Commissione è informato al "principio di redazione del bilancio per
attività" ("activity based budgeting"), principio che si sostanzia in
una specifica classificazione per titoli (32 settori specifici
approssimativamente corrispondenti alle Direzioni della
Commissione) e per capitoli (le specifiche attività operative) delle
spese della Commissione.
L'applicazione del c.d. "activity based budgeting" (ABB) quale
criterio di configurazione delle spese della Commissione implica
una migliore e più trasparente connessione tra le priorità di policy
comunitarie e la ripartizione delle risorse finanziarie.
27. 26. Le “riserve” del bilancio annuale
La specifica Sezione di bilancio della Commissione, ai sensi del
Reg. (CE, EURATOM) 1525/2007 riporta due tipi di riserve che
rendono meno rigido il bilancio annuale:
una riserva che prevede un massimale annuo di 200 Milioni di
Euro per finanziare spese necessarie e chiaramente identificate che
non troverebbero copertura all'interno dei massimali di spese
previsti per le rubriche delle PF;
una riserva per gli aiuti di urgenza a favore di Paesi Terzi
(aiuti soprattutto di carattere umanitario).
28. 27. Cicli di programmazione dell’UE, Prospettive
Finanziarie e Risorse Proprie
A partire dal 1988 le spese dell’UE vengono quantificate
annualmente in base a una struttura e di spesa e a dei massimali
definiti nelle Prospettive Finanziare (PF) che coprono dei cicli di
programmazione pluriennale delle politiche UE.
All’inizio di ogni ciclo vengono stabilite le PF all’interno di un
Accordo InterIstituzionale (AII) fra Consiglio, Commissione e
Parlamento Europeo.
I cicli di programmazione che si sono succeduti sono: 1989-1993;
1994-1999; 2000-2006 (“agenda 2000”) e, in corso, 2007-2013.
Anche ammontare e articolazione delle Risorse Proprie vengono
decisi all’inizio di ogni ciclo finanziario della UE.
29. 28. Le entrate del bilancio
Risorse Proprie
Entrate Altre Risorse (circa 1% del totale):
surplus del bilancio dell’anno
precedente; sanzioni a SM e imprese
previste dal Dir.Comunitario, imposte
su salari e pensioni dei funzionari
dell’UE, altre.
30. 29. Le Risorse Proprie
Le Risorse Proprie (entrate del bilancio) sono le seguenti:
- le Risorse Proprie Tradizionali (RPT);
- la Risorsa IVA: consiste nell’applicazione di un’aliquota unica su
una base imponibile IVA armonizzata fra i vari SM (l’aliquota è
fissata allo 0,30%);
- la Risorsa RNL degli SM: è la risorsa “residuale” nel senso che
una volta stabilito l’ammontare annuale delle spese, la differenza
fra le spese e la somma delle due altre Risorse Proprie viene coperta
dalla Risorsa RNL.
31. 30. Le Risorse Proprie Tradizionali
Le Risorse Proprie Tradizionali (RPT), in linea di principio, si
possono dividere in:
- i dazi doganali sull’importazione di beni e servizi da PT;
- i dazi sull’importazione di beni agricoli da PT;
- i prelievi agricoli e i contributi sui produttori di zucchero (sono
destinati idealmente a coprire le spese della PAC e quelle per il
sostegno alla produzione interna di zucchero).
A partire dall’introduzione nel Diritto Comunitario dell’accordo sul
commercio mondiale del 1994, non ha più ragione d’essere la
distinzione fra dazi commerciali e dazi e prelievi agricoli. Nel
bilancio dell’UE, quindi, ormai si parla indistintamente di RPT.
32. 31. Il significato delle Risorse Proprie (I)
Le Risorse Proprie (own resources) sono le fonti di finanziamento
delle politiche comunitarie e vengono così indicate proprio per
evidenziare che esse appartengono all’UE.
Questo vale anche per la Risorsa RNL (i contributi sul RNL sono
messi direttamente a disposizione dagli SM, ma sono considerati di
proprietà dell’UE).
L’introduzione delle RP nel 1970 conferisce all’allora CEE piena
autonomia fiscale (e, non meno importante, ne rafforza anche
l’autonomia politica).
Fin dal 1970 vennero introdotte RPT e Risorsa IVA (tale risorsa,
tuttavia, viene riscossa solo a partire dal 1980).
33. 32. Il significato delle Risorse Proprie (II)
Le Risorse Proprie conferiscono una natura ben diversa all’UE
rispetto ad altre Organizzazioni internazionali che operano grazie ai
contributi diretti degli Stati che aderiscono a tali Organizzazioni.
Le RP conferiscono all’UE una autentica capacità impositiva
autonoma e tanto maggiore è l’ammontare delle Risorse Proprie e
tanto maggiore sarà anche l’autonomia politica dell’UE.
Questo è il motivo principale per cui gli SM sono particolarmente
restii ad accettare sia incrementi nelle spese comunitarie, sia nei
contributi nazionali alle finanze pubbliche dell’UE. Per le RP,
quindi, viene fissato un rigido massimale che si attesta sull’1,24%
del RNL dell’UE (pari alla somma del RNL di tutti gli SM).
34. 33. Saldi di bilancio e diatribe fra gli
Stati Membri sulle Risorse Proprie
Gli SM, fin dall’introduzione delle RP, sono particolarmente attenti a
due questioni:
1. entità del saldo fra contributi degli SM al bilancio dell’UE e
“ritorno” sui territori nazionali di risorse pubbliche europee
attraverso i finanziamenti a gestione “concorrente”;
2. contenimento sia della dimensione assoluta del bilancio dell’UE
sia dei contributi nazionali.
Tali questioni sono state sempre alla base di aspri negoziati fra gli
SM, soprattutto dopo l’introduzione nel 1984 del c.d. “sconto
britannico” (UK rebate) a favore del Regno Unito.
35. 34. Alcune considerazioni politiche
di sintesi sulle Risorse Proprie
L’ammontare e l’articolazione delle RP vengono stabilite all’inizio
di ogni ciclo finanziario della UE nell’ambito di una Decisione presa
all’unanimità dal Consiglio dell’UE. La Decisione del Consiglio,
inoltre, deve essere ratificata dagli SM secondo le procedure
costituzionali interne (in genere l’approvazione da parte dei
Parlamenti nazionali).
Negli anni recenti si è registrato un forte incremento dell’incidenza
della risorsa RNL (ormai superiore ogni anno al 65%), ossia del
contributo degli SM.
Tutto questo contribuisce alla preponderanza dell’approccio
intergovernativo su quello comunitario nella gestione delle finanze
pubbliche dell’UE e, quindi, all’indebolimento politico dell’UE
rispetto ai singoli SM.
36. 35. Le Prospettive Finanziarie (PF)
Il bilancio pluriennale della UE (PF) fornisce le “previsioni” di
spesa per le politiche della UE e razionalizza la procedura di
bilancio annuale.
Le PF (MultiAnnual Financial Framework) sono state
introdotte nel 1988 soprattutto per volontà dell’allora Presidente
della Commissione Delors proprio per:
- rafforzare la “disciplina di bilancio”, in quanto fissano dei
massimali sia per gli stanziamenti di impegno, sia per quelli di
pagamento;
- per evitare i conflitti interistituzionali che si erano registrati nei
primi anni Ottanta nel corso delle procedure di bilancio annuali.
37. 36. Il “pacchetto “Delors I” e
l’introduzione delle PF
I principali aspetti da ricordare del I ciclo finanziario
1988-1992 (“Delors I”) sono:
- l’introduzione della “risorsa RNL” (contributi diretti degli
SM al bilancio UE) fra le Risorse Proprie;
- la riforma dei Fondi strutturali (in quella fase erano: FESR,
FSE e FEOGA – Sezione Orientamento) sulla base di alcuni
principi ancora oggi validi, ossia programmazione,
concentrazione, partenariato istituzionale e addizionalità;
- l’introduzione di un meccanismo di contenimento della
spesa agricola (c.d. “direttrice agricola”).
38. 37. I successivi cicli finanziari
I cicli finanziari successivi al “pacchetto Delors I” sono:
- ciclo 1993-1999 (“Delors II”), relativo ad un’UE a 15 SM a
partire dal 1995 e caratterizzato dall’obiettivo precipuo di
realizzare l’UEM (istituzione della moneta unica nel 1999);
- ciclo 2000-2006 (“agenda 2000”), caratterizzato
dall’obiettivo primario di favorire l’allargamento dell’UE (nel
2004 e nel 2007 si registra l’ingresso di 12 nuovi SM;
- ciclo 2007-2013, che si caratterizza per l’obiettivo politico
primario di rilanciare la crescita economica (“agenda di
Lisbona”).
39. 38. Alcuni caratteri comuni ai cicli finanziari
successivi al “pacchetto Delors I”
1. Trovato conferma tanto le PF quanto l'AII quali strumenti per
garantire un ordinato sviluppo delle spese;
2. si registra una sistematica inerzia della struttura delle PF rispetto
a quella del precedente ciclo, con una revisione dell'allocazione
delle risorse fra rubriche e capitoli sempre limitata e inadeguata
rispetto al mutamento del quadro generale di policy;
3. le proposte iniziali della Commissione costantemente mirano ad
ampliare il massimale delle risorse proprie e le spese comunitarie,
ma vengono fortemente osteggiate dagli SM. L'AII finale, pertanto,
tende a ridurre sia la portata innovativa sia la dimensione assoluta
delle spese.
40. 39. La base giuridica delle PF (I)
Le PF non trovano fondamento legale nel Trattato dell'UE
vigente ratificato a Nizza, dove si può rintracciare un
riferimento solo nell'art. 161, concernente l'approvazione delle
PF e delle risorse da destinare ai Fondi strutturali.
Solo con il Trattato di Lisbona, ancora in corso di approvazione
definitiva, acquisiscono una valenza giuridica sulla base della
legislazione comunitaria primaria (art. 312).
41. 40. La base giuridica delle PF (II)
Le PF, fin dalla loro introduzione nel 1988, sono state
disciplinate da un Accordo InterIstituzionale (AII) fra le
Autorità di bilancio e la Commissione, accordo che fa seguito
a quello politico fra tutti gli SM sancito al massimo livello nel
corso del Consiglio europeo dei Capi di Stato e di governo.
Tale Accordo, raggiunto all’inizio dei cicli di
programmazione, de facto, fissa sia il massimale delle risorse
proprie che sono assegnabili al bilancio sia, indirettamente, il
massimale delle spese (in forza del principio di pareggio del
bilancio ex ante).
42. 41. Il negoziato sulle PF
La Commissione, in vista della chiusura di ogni ciclo di
programmazione, propone l’inquadramento delle spese della
Comunità per il ciclo successivo. La proposta delle PF apre un
lungo e aspro confronto negoziale su due livelli:
(i) quello fra gli SM, sovente molto conflittuale, che si chiude
in genere con un accordo politico ai massimi livelli
nell’ambito del Consiglio europeo;
(ii) quello fra la Commissione, il Consiglio dell’UE e il
Parlamento Europeo.
43. 42. Le criticità nel negoziato fra gli SM
Il negoziato fra gli SM, di regola è molto conflittuale, in
quanto l’allocazione delle risorse sulle varie rubriche di policy
e la determinazione dei meccanismi generali di spesa
comportano effetti molto differenziati sia sui contributi che gli
SM devono versare al bilancio comunitario, sia sui “ritorni”
finanziari a ciascuno di essi che si determinano attraverso le
spese dell’UE.
N.B. Tale negoziato è reso ancora più aspro dalla presenza del
c.d. “sconto britannico” a favore del Regno Unito, introdotto
nel 1984 e mai più rimosso.
44. 43. La disciplina di bilancio imposta dalle PF
Una volta sancito l'AII, gli stanziamenti di impegno e di pagamento
vengono sostanzialmente confermati dalla “procedura di bilancio”
annuale, a meno di revisioni tecniche che la Commissione effettua
all'inizio di ogni "procedura di bilancio" annuale.
Tali revisioni sono di due tipi: (i) adeguamento, sulla base
dell'inflazione registrata, del quadro finanziario iniziale definito a
prezzi costanti; (ii) aggiornamento dei dati sul RNL di SM e
dell'UE27 (il massimale delle risorse proprie e il contributo degli
SM sono espressi in funzione del RNL dell'UE27 e, quindi, ogni
anno vanno aggiornati i dati sul RNL).
45. 44. PF e massimali di spesa
Le PF, sancite dall’AII fra Consiglio, Parlamento e
Commissione sono inevitabilmente vincolate dalla Decisione
del Consiglio sulle risorse proprie.
Tale decisione, de facto, fissa sia il massimale delle risorse
proprie sia, indirettamente, il massimale delle spese.
La somma degli stanziamenti di impegno e degli stanziamenti
di pagamento forniscono un massimale per gli impegni e per
le spese che devono attestarsi al di sotto del massimale delle
Risorse Proprie (1,24% del RNL dell’UE nel corrente ciclo).
46. 45. La struttura delle Prospettive Finanziarie
Le PF sono articolate in rubriche (headings) e sotto-rubriche che
corrispondono alle principali priorità di policy dell’UE nei vari cicli
di programmazione. Vige il principio di rigida separazione fra
rubriche e sotto-rubriche delle PF.
Le rubriche delle PF, quindi, sono le grandi categorie di spesa al cui
interno trovano finanziamento i Programmi pluriennali di intervento
dell'UE. In merito i principali aspetti da evidenziare sono due:
1. i Programmi pluriennali interessano tanto le politiche interne,
quanto le politiche esterne, che a partire dai primi anni Novanta
hanno assunto una crescente rilevanza;
2 . ciascun Programma per essere attuato necessita di una propria
base giuridica (v. oltre).
47. 46. Strumenti e Programmi finanziari
non coperti dalle PF
Alcuni Programmi/strumenti dell'UE non trovano copertura
finanziaria nell'ambito delle PF. Bisogna distinguere fra:
(i) gli strumenti che, sebbene siano coperti anno per anno oltre i
massimali delle PF, sono tuttavia disciplinati dall'AII (quali lo
Strumento di solidarietà dell'UE istituito nel 2002) e le loro spese
sono incluse nel bilancio annuale;
(ii) il Fondo Europeo di Sviluppo (FES), caratterizzato da un
sistema di governance del tutto avulso dal sistema di finanziamento
fin qui presentato (non viene disciplinato dall'AII) e le cui spese
sono a carico degli SM e non del bilancio annuale dell'UE. Il FES
finanzia la cooperazione dell’UE con i Paesi ACP.
48. 47. Strumenti non coperti dalle PF inclusi
nel bilancio annuale
Tali strumenti sono:
il Fondo Europeo di Aggiustamento della Globalizzazione,
istituito nel 2006 e che ha una grande rilevanza politica, in quanto
per la prima volta viene assegnato anche al bilancio dell’UE una
funzione “anticiclica” (dotazione finanziaria massima di 500
Milioni di Euro all’anno);
il Fondo Europeo di Solidarietà istituito nel 2002;
lo Strumento di flessibilità;
la Riserva per aiuti d'emergenza, di cui all'art. 45 del
Regolamento finanziario.
49. 48. La struttura delle PF 2007-2013
Le PF 2007-2013 sono suddivise in 6 rubriche.
1. Sviluppo sostenibile (1A Competitività e 1B Politica di
coesione);
2. Gestione risorse naturali (I pilastro della PAC, Sviluppo
rurale e altri programmi per l’ambiente);
3. Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia (3A Libertà,
sicurezza e giustizia e 3B Cittadinanza);
4. UE come partner mondiale (politiche e strumenti per
implementare le relazioni esterne con i PT);
5. Amministrazione;
6. Compensazioni (alcune spese di entità limitata implicate
dall’ingresso nel 2007 di Romania e Bulgaria).
50. 49. La Rubrica 1 delle PF 2007-2013
La Rubrica 1 Sviluppo sostenibile include quell’insieme di
strumenti finanziari destinati a ridare vigore alle crescita e alla
competitività economica dell’UE, in un quadro di solidarietà
sociale fra aree forti e deboli e di sviluppo sostenibile.
La Sotto-rubrica 1A, quindi, include i Programmi finalizzati a
realizzare la c.d. agenda di Lisbona e le “reti” (telematiche, di
trasporto ed energetiche).
La Sotto-rubrica 1B è quella attuativa della Politica di Coesione
che è volta a garantire migliori condizioni strutturali di sviluppo
a tutte le regioni dell’UE e il catching up delle regioni in ritardo
di sviluppo.
51. 50. I principali Programmi della Sotto-rubrica 1A
- VII Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico;
- Competitiveness and Innovation Programme (CIP);
- TransEuropean Network (“reti TEN”);
- Marco Polo II;
- LifeLong Learning (Comenius; Erasmus; Leonardo da Vinci;
Grundtvig);
- Erasmus-Mundus 2009-2013;
- Progress;
- Altri (Galileo; Dogane 2008-2013; Fiscalis 2008-2013;
Smantellamento degli impianti nucleari).
52. 51. Il VII PQ di R&ST
http://europa.eu/research/fp7
Il VII Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo
Tecnologico è stato adottato dal Consiglio dell’UE il
18.12.2006 e si caratterizza rispetto al VI PQ 2002-2006 per:
- la maggiore durata (copre l’intero ciclo 2007-2013);
- il forte incremento delle risorse finanziarie (ammontano a
54.547,47 Milioni di Euro, per un aumento del 63% delle
risorse);
- la copertura finanziaria del Centro Europeo di Ricerca che
svolge attività di ricerca direttamente per conto dell’UE alle
dipendenze della DG Ricerca della Commissione.
53. 52. La struttura del VII PQ di R&ST
http://europa.eu/research/fp7
Il VII Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico in
senso stretto si articola in quattro Programmi specifici:
1. Cooperazione: finanzia attività di ricerca in specifiche aree
tematiche condotte in collaborazione da vari potenziali beneficiari
(imprese, Centri ricerca, Università…);
2. Idee (finanzia le attività di ricerca più avanzate sulla “frontiera”
scientifica e tecnologica);
3. Persone: finanzia azioni di sostegno ai singoli ricercatori;
4. Capacità: finanzia le infrastrutture di ricerca e il potenziale
innovativo delle regioni più arretrate.
A latere si pongono i finanziamenti del Centro Europeo di Ricerca e
dell’EURATOM per l’energia nucleare.
54. 53. Il Competitiveness and Innovation Programme
http://ec.europa.eu/cip (I)
Il Competitiveness and Innovation Programme (CIP) è un
Programma-quadro specificamente indirizzato a rafforzare
l’efficienza del sistema produttivo europeo. Sostiene anche gli
interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica e lo
sviluppo delle energie rinnovabili.
Nell'attuazione di tali strumenti (orientati soprattutto
all'imprenditoria privata) sono ampiamente coinvolte anche la
BEI e il FEI, soprattutto per quel che concerne la gestione degli
strumenti di ingegneria finanziaria.
Per il ciclo 2007-2013 è previsto un importo di risorse
finanziarie pari a 3.621,3 Milioni di Euro.
55. 54. Il Competitiveness and Innovation Programme
http://ec.europa.eu/cip (II)
Il CIP è articolato in tre sottoprogrammi che riprendono e
razionalizzano Programmi già attuati nel ciclo 2000-2006:
- Entrepreneurship and Innovation Programme (EIP): sostiene
l’accesso al credito delle PMI, la cooperazione e lo scambio di
informazioni fra le PMI e i processi innovativi;
- Information and Communication Technologies (ICT): ha la
finalità di migliorare l’accesso a sistemi e reti telematiche, sia da
parte delle imprese, sia da parte dei cittadini;
- Intelligent Energy Europe (IEE): finanzia gli interventi di
sostegno per le energie rinnovabili e per l’efficienza energetica.
56. 55. La Rubrica 1B e i Fondi Strutturali nel ciclo
2000-2006 e nel ciclo 2007-2013
Ciclo 2000-2006 Ciclo 2007-2013
FESR FESR
FSE FSE
FEOGA Or.
FONDO DI COESIONE
SFOP
FONDO DI COESIONE
57. 56. Il principio di concentrazione dei Fondi
Strutturali e gli obiettivi nel ciclo 2007-2013
Obiettivi territoriali Obiettivo orizzontale
Ob. Convergenza (ex Ob. 1)
Ob. Cooperazione
Territoriale Europea
Ob. Competitività Regionale
e Occupazione
58. 57. Obiettivi territoriali e “aree obiettivo”
nel ciclo 2007-2013
A pieno titolo: Sicilia; Calabria
Puglia; Campania
CONVERGENZA
“per effetto statistico”: Basilicata
in phasing in: Sardegna
COMPETITIVITA’
E OCCUPAZIONE
a pieno titolo: 12 Regioni del CN,
le 2 PP. AA. e il Molise
59. 58. Altre forme di intervento
della Politica di Coesione
Sono state definite nuove forme di intervento gestite dalla DG
Regio (e anche da altre Istituzioni della UE) per rafforzare
l’efficacia della politica regionale:
JESSICA - Joint European Support forSustainable Investment in City
Areas: autentico strumento di ingegneria finanziaria per
sostenere gli investimenti nelle aree urbane;
JASPERS - Joint Assistance in Supporting Projects in European
Regions: finanzia Studi di Fattibilità al fine di realizzare progetti
di rilevanti dimensioni, specialmente nei nuovi SM;
JEREMIE - Joint European REsources for MIcro to medium
Enterprises: strumento finanziario per facilitare l’accesso al
credito da parte delle PMI.
60. 59. La Rubrica 2 delle PF 2007-2013
La PAC e la Politica comune per la pesca
I finanziamenti della PAC (sia il I pilastro sui contributi diretti ai
produttori agricoli, sia il II pilastro sullo sviluppo rurale) seguono
la procedura attuativa a gestione concorrente.
I finanziamenti del I pilastro sono affidati dalla Commissione ad
agenzie nazionali (in Italia l’AGEA).
I finanziamenti del II pilastro sono gestiti in modalità concorrente
con la Commissione dalle Regioni attraverso i PSR.
Un meccanismo attuativo analogo a quello dello sviluppo rurale
vige per la Politica della Pesca e il FEP.
61. 60. La Rubrica 2 delle PF 2007-2013
Il FEAGA e il FEASR
I finanziamenti del I pilastro della PAC (coperti dal Fondo
Europeo Agricolo di GAranzia) sono disciplinati dal Reg.
(CE)1290/2005 e sono distribuiti ai produttori agricoli che
rispettino i c.d. principi di condizionalità (produzioni improntate
alla tutela dell’ambiente, della qualità dei terreni e del benessere
degli animali).
I finanziamenti del II pilastro (Fondo Europeo Agricolo per lo
Sviluppo Rurale) sono eseguiti tramite dei Programmi regionali
per lo Sviluppo Rurale (PSR), disciplinati dal Reg.
(CE)1290/2005 e dal Reg. (CE) 1698/2005. Il Programma
quadro di riferimento è il Piano Strategico Nazionale.
62. 61. La Rubrica 2 delle PF 2007-2013
Il Programma LIFE +
LIFE + è lo strumento principale dell'UE per l'attuazione e
lo sviluppo della politica ambientale e della normativa
comunitaria in materia ambientale, con particolare riguardo
alla lotta ai cambiamenti climatici e alla tutela delle
biodiversità e delle aree protette.
Si divide in tre componenti: (i) informazione e
comunicazione ambientale; (ii) politica ambientale; (iii)
Natura 2000 e biodiversità.
La dotazione finanziaria è di 2.143,4 Milioni di Euro.
63. 62. La Sotto-rubrica 3A delle PF 2007-2013
Le principali tematiche di intervento della Sotto-rubrica 3A
“Libertà, sicurezza e giustizia” sono:
- gestione dei flussi migratori (i principali strumenti di
intervento sono: Fondo europeo per le frontiere esterne;
Fondo europeo per i rifugiati; Fondo europeo per
l’integrazione dei cittadini dei PT);
- tutela della sicurezza e delle libertà individuali;
- diritti fondamentali e giustizia.
64. 63. La Sotto-rubrica 3B delle PF 2007-2013
I principali strumenti di intervento della Sotto-rubrica 3B
“Cittadinanza” sono:
- Europa per i cittadini;
- Cultura 2007-2013;
- Media 2007-2013;
- Gioventù in azione (Youth in Action).
65. 64. La Rubrica 4 delle PF 2007-2013
Gli strumenti geografici
Le PF 2007-2013 si caratterizzano per una forte
razionalizzazione degli strumenti di intervento geografici, che
nel nuovo ciclo saranno solo 4:
- Instrument for Pre Accession Assistance (IPA);
- European Neighbourhood and Partnership Instrument (ENPI);
- Strumento per la Cooperazione allo sviluppo (strumento
diverso dal FES, che viene finanziato fuori bilancio);
- Strumento per la Cooperazione con i Paesi industrializzati.
66. 65. La Rubrica 4 delle PF 2007-2013
Gli strumenti orizzontali
I principali strumenti di intervento orizzontali nel nuovo ciclo
saranno:
- Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani;
- Strumento per gli aiuti umanitari (in PT vittime di catastrofi
naturali o conflitti e conseguenti crisi umanitarie);
- Strumento di stabilità;
- Strumento per l'assistenza macro-finanziaria;
- Strumento per la cooperazione in materia di sicurezza nucleare.
67. 66. La Rubrica 4 e il finanziamento della PESC
Nell'ambito della Rubrica 4 annualmente trova copertura
finanziaria anche la Politica Estera e di Sicurezza Comune
(PESC) che, tuttavia, presenta delle modalità di finanziamento
particolari.
Le spese amministrative della PESC sono automaticamente poste a
carico del bilancio annuale, mentre per le spese operative il
Consiglio dell’UE può deciderle di ripartirle fra gli SM.
Ciò che va ricordato è che le spese per la difesa e le spese militari
della PESC sono sempre poste a carico degli SM.
68. 67. La Politica di pre-adesione e lo strumento IPA
IPA è lo strumento cardine della politica di pre-adesione dei
prossimi anni. Esso si articola in 5 Sezioni specifiche e interessa:
- i Paesi formalmente candidati all'adesione (Turchia,
Macedonia e Croazia);
- altri Paesi potenziali candidati dei Balcani occidentali (Albania,
Serbia, Montenegro; Bosnia-Herzegovina e Kosovo).
IPA finanzia tanto singoli progetti di institutional building e di
cooperazione transfrontaliera, quanto Programmi pluriennali
programmati e gestiti secondo procedure mutuate dai Fondi
strutturali e dal FEASR
69. 68. Le Sezioni dello strumento IPA
I. Sostegno alla transizione e institutional building (aperta a tutti i
Paesi beneficiari);
II. Cooperazione regionale e transfrontaliera (aperta a tutti i Paesi
beneficiari);
III. Sviluppo regionale (interventi assimilabili a quelli del FESR,
aperti solo ai Paesi formalmente candidati);
IV. Capitale umano (interventi assimilabili a quelli del FSE, aperti
solo ai Paesi formalmente candidati);
V. Sviluppo rurale (interventi assimilabili a quelli del FEASR,
aperti solo ai Paesi formalmente candidati).
70. 69. L’allocazione delle risorse nelle PF 2007-2013
L’accordo intergovernativo – fra SM - finale sul budget dell’UE
per il ciclo 2007-2013 e l’AII prevedono:
(i) un ammontare di stanziamenti di impegno pari a circa 864,3
Miliardi di Euro a prezzi 2004, corrispondenti in media annua
all’1,048% del RNL dell’UE;
(ii) una massa di pagamenti pari a circa 820,7 Miliardi di Euro,
corrispondenti in media annua all’1% del RNL;
(iii) una forte concentrazione di risorse, come nel passato, sulle
spese agricolo del I pilastro della PAC e sui Fondi strutturali
(incidono per il 35,6% sul totale degli impegni)
71. 70. Le risorse finanziarie per
la Politica di Coesione (I)
Per il ciclo 2007-2013 vengono assegnati agli attuali 27 SM
dell’UE 308.041 Milioni di Euro, a prezzi 2004, a titolo della
Politica di Coesione (35,6% del totale). L’81,6% di tali risorse è
stato riservato a SM destinatari del Fondo di Coesione e regioni
incluse nell’Ob. Convergenza.
Agli altri due Obiettivi della Politica di Coesione sono stati
assegnati rispettivamente il 16% e il 2,4% delle risorse.
Si noti che il Fondo di Coesione (interessa 13 SM nel ciclo in
corso) incide il 20% sul montante totale di risorse finanziarie.
72. 71. Le risorse finanziarie per
la Politica di Coesione (II)
In assoluto lo SM che potrà usufruire dell’ammontare maggiore
dei Fondi è la Polonia: beneficerà nel settennio del 19,4% dei
Fondi e del 31,8% delle risorse del Fondo di Coesione.
Si noti che gli unici altri NSM che beneficeranno di una quota
rilevante dei Fondi sono la Repubblica Ceca (7,7% del totale),
l’Ungheria (7,3%) e la Romania (5,6%).
Per quel che concerne gli SM dell’UE15 emerge come il
pacchetto finanziario complessivo destinato all’Italia sia
certamente rilevante. Fra gli SM dell’UE15 solo la Spagna
riceverà un ammontare più consistente di risorse, pari al 10,2%
del montante totale dei Fondi.
73. 72. Le modalità di gestione del bilancio
1. Modo centralizzato
L'implementazione dei Programmi è gestita direttamente dalle
DG della Commissione o da Agenzie esecutive (sia Agenzie di
diretta emanazione della Commissione, sia Agenzie nazionali, ad
esempio in Italia, l'ISFOL per il Programma Leonardo da Vinci).
2. Modo concorrente e/o decentrato
3. Modo congiunto con Organizzazione Internazionali
74. 73. Le modalità di gestione
concorrente e/o decentrata
Gestione concorrente Gestione decentralizzata
Le funzioni di esecuzione
(e i finanziamenti) Le funzioni di esecuzione
sono affidate sono affidate ai PT.
ad Amministrazioni nazionali
e regionali degli SM.
75. 74. Finanziamenti diretti e indiretti
La distinzione fra gestione centralizzata e gestione concorrente
del bilancio è alla base della più nota distinzione fra
1. finanziamenti diretti. Per i finanziamenti diretti, sono le stesse
DG della Commissione e le Agenzie esecutive a gestire le
procedure di assegnazione dei fondi (sovvenzioni e appalti
pubblici).
2. finanziamenti indiretti (quelli a gestione concorrente o
decentrata nel caso di alcune forme di aiuto ai PT).
76. 75. Finanziamenti indiretti
- Regimi di sostegno agricolo diretto ai produttori previsti
nell'ambito del I pilastro della PAC (rubrica 2 delle PF
2007-2013) dal Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA);
- il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR),
che viene attuato tramite Programmi pluriennali gestiti dalle
Regioni (Programmi di Sviluppo Rurale);
- i Fondi strutturali (FESR e FSE) attuati tramite Programmi
nazionali e regionali e il Fondo di Coesione, attuato tramite
Programmi nazionali;
- - il Fondo Europeo per la Pesca (rubrica 2 delle PF 2007-2013),
disciplinato dal Reg. (CE) 1198/2006.
77. 76. I Programmi di finanziamento diretto
Tutti i Programmi a gestione diretta sono proposti dalle DG della
Commissione per le politiche di loro competenza, come già
accennato, per essere concretamente finanziati devono essere
dotati, ai sensi dell'art. 49 del Regolamento finanziario, di una
propria base giuridica che, di regola, è costituita da:
- Decisione di approvazione del Programma da parte del
Consiglio (o congiuntamente del Consiglio e del Parlamento
Europeo nel caso di procedura di codecisione);
- Regolamento finanziario;
- Regolamento di attuazione del Regolamento finanziario.
78. 77. Finanziamenti diretti, Grants
e Public contracts
I Programmi a finanziamento diretto possono essere
implementati attraverso:
- Grants (Sovvenzioni), che conducono al finanziamento di
progetti che contribuiscono a realizzare una specifica politica
europea e, al contempo, consentono ai beneficiari di portare
avanti la loro mission istituzionale. Le sovvenzioni, risultando
funzionali a finalità istituzionali dei beneficiari, impongono la
loro compartecipazione finanziaria
- Public contracts (Bandi di gara), che conducono
all’acquisizione da parte della Commissione di servizi. Gli
appalti pubblici sono coperti integralmente dai fondi europei per
l'importo aggiudicato tramite gara.
79. 78. Le caratteristiche dei Grants
Le Sovvenzioni (grants), che inter alia caratterizzano
Programmi quali il VII Programma Quadro 2007-2013 per la
Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico, il Programma LIFE, il
Programma Cultura 2007-2013 e gli interventi a sostegno dei
progetti realizzati dalle Organizzazioni Non Governative (ONG),
sono accordati a titolo di liberalità per finanziare azioni volte a
promuovere la realizzazione di un obiettivo che si iscrive nel
quadro di una politica dell'UE (art. 108 del Regolamento
finanziario).
Esse si caratterizzano pertanto per un approccio bottom up.
Vengono attuate attraverso delle call for proposals (chiamata di
progetti).
80. 79. Le caratteristiche dei Public contracts
Gli appalti pubblici (public contracts) sono contratti a titolo
oneroso aggiudicati dalle Direzioni Generali della Commissione
per l'acquisizione da fornitori specializzati di beni mobili o
immobili, per la realizzazione di opere e per l'acquisizione di
forniture e di servizi consulenziali (art. 88 del Regolamento
finanziario).
Essi si caratterizzano pertanto per un approccio top down.
Vengono attuati attraverso delle call for tenders (procedure di
affidamento di servizi e/o lavori attraverso gara).
81. 80. Le call for tenders
Le DG della Commissione gestiscono concretamente
l’affidamento di lavori, servizi etc. attraverso la pubblicazione
periodica di bandi di gara (call for tenders) su:
- il loro sito,
- la GUUE Serie S;
- la banca dati TED - Tender Electronic Daily.
Le procedure più utilizzate di aggiudicazione di servizi sono
appunto le call for tender (procedura aperta, senza una
preselezione dei potenziali proponenti) e anche le call for
expressions of interest (le EOI seguono una procedura ristretta
con pre-qualifica dei proponenti).
82. 81. Le modalità di reperimento delle
informazioni e la GUUE
In generale, la principale fonte di informazione è la Gazzetta
Ufficiale dell'Unione Europea (GUUE) - a cui si accede
gratuitamente attraverso il sito EUR-Lex (http://europa.eu.int/eur-
lex/lex/it/index.htm) - in cui viene riportata tutta la documentazione
inerente il diritto comunitario, a partire dai Trattati fino alle
Comunicazioni e agli avvisi pubblici per sovvenzioni e appalti
pubblici.
La GUUE si divide in Serie L (Legislazione), Serie C
(Comunicazioni, informazioni; avvisi di call for proposals per
sovvenzioni) e Serie S (Supplemento (riporta bandi per appalti
pubblici disponibili anche sul sito web http://ted.europa.eu).
83. 82. I principali siti informativi del server dell’UE
La Commissione fornisce direttamente informazioni sui
finanziamenti attraverso tre canali internet:
1. i siti “Aiuti e Prestiti” e "Appalti pubblici" disponibili sul
portale dell'UE in lingua inglese, francese e tedesca;
2. il sito delle DG che gestiscono i Programmi a finanziamento
diretto e gli appalti pubblici di interesse;
3. la banca dati TED - Tender Electronic Daily (accessibile al
sito web http://ted.europa.eu) che è la versione on line della
Serie S della GUUE.
84. 83. La banca dati TED
La banca dati TED è la versione on line della Serie S della
GUUE e riporta a titolo gratuito tutti gli appalti pubblici
suddivisi per Paese, Regioni e settori di interesse nelle 23 lingue
ufficiali dell'UE.
La GUUE Serie S (accessibile attraverso la banca dati TED)
contiene anche i bandi di gara e gli appalti promossi dall’UE per
realizzare interventi di cooperazione con i PVS e con quelli in
via di adesione e associati (si veda il sito web tematico
dell'Ufficio di cooperazione della Commissione denominato
Europe Aid).
In Italiano informazioni sui bandi si trovano sul sito della
Rappresentanza permanente in Italia della Commissione.
85. 84. Richiamo di alcuni canali informativi in Italia
Rappresentanza permanente in Italia della Commissione;
Rappresentanza permanente in Italia del Parlamento Europeo;
Regioni ed altri Enti Locali;
Camere di Commercio e strutture semi-istituzionali partecipate
(Business Innovation Centre del Lazio o FILAS Lazio);
Agenzia APRE per i finanziamenti del VII PQ di R&ST;
Rete Enterprise Europe Network (EEN);
Rete dei centri Europe Direct;
Rete Eurodesk che fornisce informazioni inerenti soprattutto le
opportunità per i giovani.
86. 85. La partecipazione alla gara
L’informazione maggiormente rilevante
- Decisione di approvazione del Programma (GUUE Serie L);
- Testo delle call (GUUE serie C o GUUE Serie S/TED);
- Info package - Guida per i proponenti (sito delle DG);
- Formulario di candidatura (sito delle DG);
- Format per i Piani finanziari (fogli Excel a celle bloccate);
- altra documentazione disponibile sul sito della DG o sullo
specifico sito dedicato al Programma (in primis valutazioni rese
pubbliche sulle proposte di precedenti calls for proposals).
87. 86. Esercitazione – Lettura di un Bando
* Individuazione di:
- Tipologia di finanziamento;
- Tipologia di spese co-finanziate;
- Paesi ammissibili a beneficio;
- Termini e modalità di presentazione delle proposte.
88. GRAZIE PER L’ATTENZIONE
ANTONIO BONETTI
Mailto: a.bonetti@ymail.com
Mobile phone: 335.5914711