1. Banca Nazionale del Lavoro
Gruppo BNP Paribas
Via Vittorio Veneto 119
00187 Roma
Autorizzazione del Tribunale
di Roma n. 159/2002
del 9/4/2002
Le opinioni espresse
non impegnano la
responsabilità
della banca.
Fondo di Garanzia:
importi finanziati e garantiti
(milioni)
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Finanziamenti attivati
Importi garantiti
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico
A fine 2013 in Italia lo stock dei finanziamenti al comparto produttivo risultava di
€909 miliardi, €108 miliardi in meno rispetto al massimo raggiunto a novembre 2011;
le consistenze dei prestiti alle società non finanziarie sono diminuiti di €101 mld
arrivando a €814 mld, quelle delle famiglie produttrici sono scesi a €95 mld.
06
18 febbraio
2014
Direttore responsabile:
Giovanni Ajassa
tel. 0647028414
giovanni.ajassa@bnlmail.com
Al fine di sostenere le imprese a far fronte agli impegni finanziari già presi e per
superare le difficoltà legate all’ottenimento di nuovi fondi, già all’indomani dello
scoppio della crisi, le autorità hanno adottato diverse misure. Il sistema bancario ha
contribuito con l’”Accordo per il credito” e con le “Nuove misure per il credito alle
Pmi”, disposizioni che hanno consentito soprattutto la moratoria delle rate di rimborso
dei prestiti e l’allungamento delle scadenze.
Un ruolo cruciale nel sostegno al credito alle imprese di minori dimensioni è
rappresentato dalla garanzia pubblica. La conferma viene dall’esperienza
internazionale e anche dai numeri del Fondo Centrale di Garanzia: in Italia, nel 2013
le domande accolte sono salite a oltre 77mila (+26%), gli importi erogati a €10,8 mld
(+33%) e l’ammontare garantito a €6,4 mld(+60%).
2. 18 febbraio 2014
Fondo Centrale di Garanzia: un supporto strutturale, ma
sensibile alla congiuntura
C. Russo 06-47028418 – carla.russo@bnlmail.com
A fine 2013 lo stock dei prestiti alle imprese residenti in Italia ammontava a €814
miliardi, 101 in meno rispetto al picco massimo di novembre 2011. La
contrazione dei finanziamenti è risultata più intensa per le imprese di grandi
dimensioni (-6% a/a a novembre) che hanno raccolto risorse finanziare anche
attraverso il collocamento di obbligazioni societarie. Secondo Dealogic, lo
scorso anno sono state 95 le aziende italiane che hanno emesso corporate bond
per un ammontare di €31 miliardi, valori che risultano rispettivamente triplicati e
raddoppiati rispetto a due anni prima.
La contrazione dei finanziamenti alle imprese di dimensioni piccole e micro è
stata meno marcata (-5,2% e -4% a/a a novembre rispettivamente) e, secondo
l’ultima indagine sull’accesso al credito presso le banche, nei prossimi mesi
dovrebbe realizzarsi un allentamento dei criteri di concessione dei finanziamenti
proprio nei confronti delle Pmi. Per contro, alcuni sondaggi presso le aziende
indicano come le imprese di piccole dimensioni segnalino più frequentemente
rispetto alle grandi un deterioramento delle condizioni di offerta; la maggiore
rischiosità determina spesso la richiesta di maggiori garanzie.
A sostegno del credito concesso alle imprese di minori dimensioni un elemento
cruciale è rappresentato dalla garanzia pubblica. La conferma viene
dall’esperienza internazionale e anche dai numeri: in Italia, nel 2013 sono
risultate in robusto aumento le domande di finanziamento (+26%), gli importi
erogati (+33%) e l’ammontare garantito (+60%).
Italia: a dicembre rallenta la flessione del credito alle imprese
Gli ultimi dati sul credito alle imprese in Italia segnalano un’attenuazione del trend
negativo. A dicembre scorso i prestiti alle società non finanziarie risultano diminuiti del
5,3% su base annua (-6% a novembre, -2% a dicembre 2012) portando lo stock a
€814 miliardi, 101 in meno rispetto al massimo raggiunto a novembre 2011. Di €6,7
mld è invece sceso lo stock dei prestiti alle famiglie produttrici nel confronto con
novembre 2011, arrivando a €95 mld.
La Banca d’Italia 1 evidenzia come la contrazione dei finanziamenti sia risultata più
marcata per le imprese di media-grande dimensione (-5,9% a/a a novembre) e più
contenuta per quelle piccole (-5,2%) e micro (-4%) 2.
Riguardo alla durata, la flessione si presenta più intensa per i prestiti con scadenza fino
ad un anno (-6,6%), andamento che potrebbe riflettere l’avanzare del programma di
rimborso dei prestiti della Pubblica Amministrazione.
Dopo un calo di €24 mld nel 2012, lo scorso anno sono venuti meno altri €62 mld di
nuove erogazioni alle imprese posizionando il flusso annuo a €405 mld. La contrazione
dei nuovi finanziamenti ha riguardato in particolare le operazioni superiori al milione di
euro (-€75 mld nello scorso biennio), prestiti destinati prevalentemente alle grandi
1
Banca d’Italia, Bollettino Economico, gennaio 2014.
La Banca d’Italia distingue le imprese secondo il seguente criterio: le imprese di medio-grande
dimensione hanno oltre venti addetti, le imprese piccole fino a venti addetti, le micro imprese (famiglie
produttrici) fino a 5 addetti.
2
2
3. 18 febbraio 2014
aziende che però hanno parzialmente sostituito i finanziamenti bancari con un più
accentuato ricorso al mercato obbligazionario. Nel 2013 in Italia sono state 95 le
emissioni di corporate bond per un controvale lordo di €31 mld, valori che risultano
rispettivamente triplicati e raddoppiati rispetto a due anni prima (30 emissioni per €16
mld).
Italia: prestiti bancari alle imprese
(var. % a/a)
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
-4
-5
-6
dic.
2011
mar.
giu.
set.
dic.
mar.
giu.
Imprese
set.
nov.
dic.
2013
2012
medio-grandi
piccole
micro
Fonte: Banca d’Italia
Sull’andamento del credito pesano i riflessi del debole contesto macroeconomico e di
aspettative ancora incerte che influenzano sia la domanda sia l’offerta. L’ultima
indagine sulle condizioni del credito rileva in Italia, ancora nel IV trimestre, il perdurare
di politiche di offerta su livelli restrittivi (pur se in attenuazione rispetto al trimestre
precedente) legati soprattutto all’elevato rischio di credito. Ulteriori sondaggi 3
evidenziano per le imprese con meno di 50 addetti un deterioramento delle condizioni
di offerta ancora più intenso rispetto a quello con cui si confrontano le imprese
maggiori (con oltre 249 addetti); in particolare, le piccole imprese, tradizionalmente più
rischiose, registrano la richiesta di maggiori garanzie.
Al fine di sostenere il comparto produttivo a far fronte agli impegni finanziari già presi e
per superare le difficoltà legate all’ottenimento di nuovi fondi, già all’indomani dello
scoppio della crisi, le autorità hanno adottato diverse misure a favore delle Pmi, una
realtà che nel nostro paese rappresenta il 99,4% delle imprese, il 67,9% del totale degli
addetti e realizza oltre il 50% del valore aggiunto. Dal 2009 tra l’Associazione Bancaria
Italiana (ABI) e le associazioni imprenditoriali è attivo un accordo (più volte rinnovato 4)
per assicurare sostegno finanziario alle pmi in difficoltà ma con buone prospettive di
attività e in regola con i pagamenti. Il sostegno si realizza in forma di sospensione dei
rimborsi, allungamento delle scadenze e finanziamento per l’incremento di mezzi
propri 5.
3
Banca d’Italia, Supplementi al Bollettino Statistico, Indagini campionarie, Sondaggio congiunturale sulle
imprese industriali e dei servizi, 6 Novembre 2013.
4
L'accordo segue l'Avviso comune del 3 agosto 2009 e l'Accordo per il credito alle Pmi del 16 febbraio
2011.
5
Con le “Nuove misure per il credito alle Pmi”, avviate a febbraio 2012, le banche hanno sospeso 114mila
finanziamenti a livello nazionale (che si aggiungono ai 260mila dell’Avviso comune scaduto il 31 luglio
3
4. 18 febbraio 2014
Si è poi provveduto al potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia (FCG)
ampliandone operatività e risorse. La persistente dinamica negativa del credito ha
infatti portato ad estendere ed implementare la garanzia pubblica quale viatico alla
ripresa dell’erogazione di prestiti contrastando così gli effetti della fase avversa del
ciclo economico. Grazie infatti alla “ponderazione zero” assicurata dalla garanzia dello
Stato sulla copertura prestata dal Fondo, il rischio per le banche sulla quota di
finanziamento garantita è nullo, circostanza che riduce il fabbisogno patrimoniale.
Anche nell’esperienza internazionale 6 l’estensione degli interventi pubblici di garanzia
ai prestiti alle Pmi è risultato lo strumento principale adottato nel mitigare gli effetti
negativi della crisi sul finanziamento alle imprese.
Il Fondo Centrale di Garanzia
La garanzia pubblica dei crediti in Italia è stata istituita dal 1996 attraverso la Legge n.
662 allo scopo di fornire “una parziale assicurazione ai crediti concessi dagli istituti di
credito a favore delle piccole e medie imprese”. Nell’ambito del Ministero dello Sviluppo
Economico (Mise) è stato creato il Fondo Centrale di Garanzia amministrato da un
Comitato di gestione che si riunisce con cadenza settimanale ed è composto dai
rappresentati delle Amministrazioni centrali, locali, dell’Abi e delle confederazioni di
diverse categorie (industria, commercio, artigianato). L’attività del Fondo è delegata ad
un consorzio formato da cinque istituti bancari 7.
Il Fondo non eroga direttamente finanziamenti ma accorda una garanzia pubblica che
integra e, a volte, sostituisce le (scarse) garanzie reali apportate dalle imprese.
Secondo il Mise in oltre il 99% dei casi le imprese hanno ottenuto un finanziamento
proprio per la copertura statale, in mancanza di proprie garanzie.
L’operatività del fondo si realizza attraverso la concessione della garanzia diretta alle
banche e agli intermediari finanziari, la controgaranzia (riassicurazione) a beneficio dei
Confidi e di altri fondi di garanzia. Il Fondo può operare anche in qualità di cogarante.
Molteplici risultano essere le positive ricadute dell’attività del Fondo: secondo il Mise,
grazie ad un effetto leva pari a 20 (con un euro di dotazione aggiuntiva del fondo alle
imprese si attivano 20 euro di finanziamenti) il fondo presenta un rapporto
costi/benefici migliore a qualsiasi altra agevolazione. Inoltre, si tratta di un fondo
rotativo che si alimenta con il rimborso dei finanziamenti e le insolvenze riguardano
solo il 2% delle operazioni, fattore non trascurabile visto che in caso di escussione
della garanzia l’importo incide sul debito pubblico.
Le recenti novità del Fondo
Dopo gli importanti interventi del 2009 con i quali si è potenziata la dotazione e
ampliata la platea delle imprese beneficiarie e con le quali si è istituita la “ponderazione
zero”, recentemente sono state previste altre modifiche alla luce del protrarsi della
difficile fase congiunturale. La copertura del Fondo infatti è estesa anche ai
professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali
individuate dal Mise e sono stati rivisti i parametri per l’accesso alla garanzia. I criteri di
valutazione sono stati differenziati per tipo di procedura (ordinaria, semplificata,
importo ridotto, istanza attraverso i Confidi, ammissione senza valutazione) e per
2011), pari a €34,9 mld di debito residuo (in aggiunta ai €70 mld dell’Avviso comune) con una liquidità
liberata di €5,4 mld (oltre ai €15 mld con l’Avviso comune).
6
Ocse (2013), Financing SMEs and Entrepreneurs: An OECD Scoreboard.
7
Mediocredito Centrale Spa (capogruppo mandataria), Artigiancassa Spa, MPS Capital Service Banca per
le imprese Spa, Mediocredito Italiano Spa, Istituto centrale delle banche popolari italiane Spa.
4
5. 18 febbraio 2014
settore economico. Ne deriva una valutazione dell’impresa sulla base di molteplici
indicatori di bilancio o di dichiarazioni fiscali. Per bilanciare l’ampliamento dei potenziali
beneficiari e l’”ammorbidimento” dei criteri di valutazione è stato disposto di innalzare
l’accantonamento minimo all’8% dell’importo garantito dal Fondo sulle singole
operazioni. Nel complesso, il Mise stima che la riforma raddoppierà il numero delle
imprese con i requisiti necessari per accedere alla garanzia statale.
Per fare fronte ai crescenti impegni del Fondo ne è stato stabilito un rifinanziamento
pari a €1,2 miliardi per il periodo 2014-16.
La dinamica di utilizzo del Fondo nel 2013
L’inasprimento della crisi e l’ampliamento della platea di beneficiari hanno prodotto un
forte impulso all’attività del Fondo a partire dal 2009 quando furono accolte 24.600
domande (10mila domande in più rispetto all’anno precedente). Dall’avvio
dell’operatività e fino allo scorso dicembre il Fondo ha soddisfatto 325mila richieste,
offerto garanzie per €28 mld, attivato finanziamenti per €52 mld.
Fondo di Garanzia: domande accolte
Fondo di Garanzia:
importi finanziati e garantiti
(numero)
(milioni)
12.000
77.234
61.408
50.076
55.206
10.000
8.000
6.000
4.000
24.598
6.492
3.893 5.700
1.213 1.752 2.229
8.592
2.000
12.886 13.938
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Finanziamenti attivati
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico
Importi garantiti
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico
Le domande accolte nel 2013 sono state 77.234 (+26%) per un importo garantito di
€6,4 mld (+60%) generando finanziamenti per 10,8 mld (+33%). Gli importi sono stati
erogati per il 56% alle imprese del Nord, per il 16% al Centro e per il 28% al
Mezzogiorno.
FCG: domande accolte per area
territoriale
FCG: finanziamenti attivati per area
territoriale
(composizione %)
(miliardi)
6,6
2013
50,9
21,4
4,5
2012
48,5
20,3
2011
2012
2013
27,7
4,6
31,2
2,4
2011
46,4
18,9
Nord
Centro
Mezzogiorno
1,4
34,7
Nord
1,5
Centro
1,9
2,1
2,4
Mezzogiorno
5
6. 18 febbraio 2014
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico
Sotto il profilo della numerosità le richieste provengono soprattutto dalle micro imprese
(57%), seguite dalle piccole aziende (32%). L’erogazione dei finanziamenti vede invece
al primo posto le piccole imprese (€4,4 mld), al secondo le medie (€3,9 mld) e infine le
piccole (€2,5 mld). Le domande e gli importi risultano destinati in prevalenza a
soddisfare esigenze di liquidità (84% delle richieste e 80% dello stock) mentre più
equilibrata è la distribuzione delle durate: il 54% delle domande e 45% degli importi
sono destinati ad operazioni a breve termine.
FCG: domande e finanziamenti per
dimensione aziendale
FCG: domande e finanziamenti per
durata
(composizione %)
(miliardi)
7
5,0
43.906
4,5
41.739
5,9
4,0
37.142
3,5
3,0
24.911
4
2,0
1,5
8.385
5.370
Media
5
4,9
2,5
18.859
35.495
1,0
0,5
Piccola
2012
Domande
Micro
Media
Piccola
Micro
2013
Finanziamenti attivati - mld (sc. dx)
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico
6
3
2
1
0,0
Breve termine
Domande (numero)
Medio-lungo termine
0
Finanziamenti - mld (sc. dx)
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico
Relativamente al settore di destinazione dei finanziamenti si evidenziano quote rilevanti
per il commercio di autoveicoli (17%), l’edilizia (10%), la fabbricazione e lavorazione di
prodotti in metallo (9%), la fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici (6,5%) e
il commercio al dettaglio (6,3%). Se si esclude il comparto dell’agroalimentare, che
concentra il 5,8% degli importi finanziati garantiti, l’incidenza delle altre attività
produttive presenta pesi molto ridotti.
Alcuni dati sui finanziamenti alle imprese
I dati relativi ai finanziamenti erogati con garanzia del Fondo non sono pubblicati
regolarmente; secondo la Banca d’Italia a fine 2012, i finanziamenti garantiti (€8,2 mld)
erano pari al 3,5% dei prestiti alle imprese con meno di 20 addetti operanti nei settori di
attività del Fondo. 8 Pur non disponendo di analoghe statistiche relative ai prestiti per
classe dimensionale, un’approssimazione delle consistenze dei finanziamenti che
potrebbero essere erogati con sostegno del Fondo si può ottenere grazie alle
rilevazione dei finanziamenti per cassa utilizzati, assumendo quelli di valore fino €2,5
milioni come proxy dei prestiti alle piccole imprese. A settembre scorso lo stock di
questi prestiti era pari a €220 mld, €50 mld dei quali relativi alle micro-imprese (che
secondo la classificazione Banca d’Italia contano fino a 5 addetti), mentre €170 mld
sono quelli erogati alle società non finanziarie. Anche dall’osservazione del tasso di
decadimento si traggono osservazioni incoraggianti: i tassi più contenuti si hanno nelle
classi di affidamento più basse (fino a €500mila euro) e il valore medio delle operazioni
coperte dal fondo nel 2013 è stato pari a €140mila.
8
Un sistema finanziario per la crescita, intervento del Vice Direttore Generale della Banca d’Italia Fabio
Panetta, Milano 27 gennaio 2014.
6
7. 18 febbraio 2014
Italia: tasso di decadimento dei
prestiti alle imprese per classe di
grandezza del fido
Italia: prestiti alle imprese per classe
di fido accordato fino a €2,5 milioni
(utilizzato; miliardi)
(%)
5,0
4,7
4,5
4,5
4,0
3,5
201
198
199
180
3,4
3,0
170
2,7
2,5
2,0
1,5
1,0
63
0,5
64
64
T3 - 2009
T3 - 2010
T3 - 2011
55
50
T3 - 2012
T3 - 2013
0,0
2007
2008
2009
< €125.000
>=€ 500.000 Valore
Fonte: Banca d’Italia
2010
2011
2012
DA €125.000 A < €500.000
TOTALE (>= 0)
2013
Società non finanziarie
Famiglie produttrici
Fonte: Banca d’Italia
7
8. 18 febbraio 2014
Un cruscotto della congiuntura: alcuni indicatori
Indice Itraxx Eu Financial
Indice Vix
400
60
350
300
50
250
40
200
30
150
100
20
50
gen-14
set-13
nov-13
lug-13
mag-13
gen-13
mar-13
set-12
nov-12
lug-12
mag-12
gen-12
mar-12
set-11
nov-11
lug-11
mag-11
gen-11
0
mar-11
gen-14
set-13
nov-13
lug-13
mag-13
gen-13
mar-13
set-12
nov-12
lug-12
mag-12
gen-12
mar-12
set-11
nov-11
lug-11
mag-11
gen-11
10
mar-11
0
Fonte: Thomson Reuters
Fonte: Thomson Reuters
I premi al rischio passano da 94 a 87 pb.
L’indice Vix nell’ultima settimana scende a
quota 14.
Cambio euro/dollaro e quotazioni Brent
Prezzo dell’oro
(Usd per barile)
(Usd l’oncia)
2.000
130
1,5
1.900
125
1,45
1.800
1,4
1.700
nov-13
gen-14
set-13
lug-13
mar-13
mag-13
dic-13
nov-12
lug-13
gen-13
feb-13
set-12
set-12
lug-12
apr-12
1.200
mar-12
nov-11
1,15
1.300
mag-12
giu-11
1,2
Cambio euro/dollaro sc.ds.
nov-11
90
gen-11
Brent scala sin.(in Usd)
gen-12
95
1.400
set-11
1,25
100
1.500
lug-11
1,3
105
1.600
mar-11
1,35
110
mag-11
115
gen-11
120
Fonte: Thomson Reuters
Fonte: Thomson Reuters
Il tasso di cambio €/$ a 1,37. Il petrolio di qualità
Brent quota $109 al barile.
Il prezzo dell’oro raggiunge i 1.300 dollari
l’oncia.
8
9. 18 febbraio 2014
Borsa italiana: indice Ftse Mib
Tassi dei benchmark decennali:
differenziale con la Germania
(punti base)
24.000
1.400
22.000
1.200
1.000
20.000
800
18.000
600
400
16.000
giu-11
nov-11
apr-12
set-12
feb-13
lug-13
Italia
dic-13
Spagna
Irlanda
ott-13
gen-14
lug-13
apr-13
ott-12
gen-13
lug-12
apr-12
gen-12
ott-11
lug-11
12.000
gen-11
0
apr-11
14.000
gen-11
200
Portogallo
Fonte: Thomson Reuters
Fonte: elaborazioni Servizio Studi BNL su dati
Thomson Reuters
Il Ftse Mib sale oltre quota 20.000.
I differenziali con il Bund sono pari a 313 pb
per il Portogallo, 158 pb per l’Irlanda, 185 pb
per la Spagna e 194 pb per l’Italia.
Indice Baltic Dry
Euribor 3 mesi
(val. %)
12.000
6
10.000
5
8.000
4
Fonte: Thomson Reuters
Fonte: Thomson Reuters
L’indice Baltic Dry nell’ultima settimana
continua a scendere sotto quota 2.000.
set-13
gen-14
set-12
gen-13
mag-13
set-11
gen-12
mag-12
set-10
gen-11
mag-11
0
set-09
gen-10
mag-10
0
set-08
gen-09
mag-09
1
set-07
gen-08
mag-08
2
2.000
set-06
gen-07
mag-07
3
4.000
gen-08
apr-08
lug-08
ott-08
gen-09
apr-09
lug-09
ott-09
gen-10
apr-10
lug-10
ott-10
gen-11
apr-11
lug-11
ott-11
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apr-12
lug-12
ott-12
gen-13
apr-13
lug-13
ott-13
gen-14
6.000
L’euribor 3m resta stabile a 0,30%.
Il presente documento è stato preparato nell’ambito della propria attività di ricerca economica da BNLGruppo Bnp Paribas. Le stime e le opinioni espresse sono riferibili al Servizio Studi di BNL-Gruppo BNP
Paribas e possono essere soggette a cambiamenti senza preavviso. Le informazioni e le opinioni riportate in
questo documento si basano su fonti ritenute affidabili ed in buona fede. Il presente documento è stato
divulgato unicamente per fini informativi. Esso non costituisce parte e non può in nessun modo essere
considerato come una sollecitazione alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti finanziari ovvero come
un’offerta di acquisto o di scambio di strumenti finanziari.
9