Convegno dibattito sulla raccolta differenziata, visto che le discariche abusive sono uno degli elementi che deturpano il nostro paesaggio. Il 21 novembre essendo la giornata nazionale dell’albero si parlerà anche degli alberi che possono avere un ruolo funzionale alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, come ad esempio gli alberi che naturalmente possono contribuire alla bonifica dei terreni dove ci sono stati sversamenti leciti o meno.
L'iniziativa rientra tra le attività organizzate in occasione dell'Ottava Settimana UNESCO di educazione allo sviluppo sostenibile “I paesaggi della bellezza: dalla valorizzazione alla creatività” ed è indetta dalle associazioni “Civica Mente”, “Mulieres donne per il sud”, “Non sei sola” con sede in Battipaglia (SA), dalla sezione di Battipaglia della “F.I.D.A.P.A.” e “Luna e l’altra” di Eboli (Sa).
Interventi:
prof. Vincenzo Venditto docente di chimica industriale e ricercatore presso l'università di Salerno;
avv. Dario Barbirotti, componente della settima commissione consiliare permanente della regione Campania "Ambiente, Energia, Protezione Civile",
Carmine Sica, esperto di tutela dell’ambiente, membro del comitato cittadino per le bonifiche;
dott.ssa Rosa Ferro, esperta di tutela dell’ambiente, per presentare l’adesione alla Agenda 21 della nostra città e la convenzione di Aarhus;
avv. Antonio Amatucci delegato alle politiche ambientali nella precedente amministrazione comunale.
Settimana UNESCO a Battipaglia - Lo sviluppo sostenibile - Il ciclo dei rifiuti: legislazione ed economia (di Vincenzo Venditto)
1. Gestione dei rifiuti
dalle radici del problema alle possibili soluzioni
Prof. Vincenzo Venditto - Università di Salerno -
8° settimana Unesco di educazione allo sviluppo sostenibile
“I paesaggi della bellezza: dalla valorizzazione alla creatività”
alle radici del problema rifiuti
la produzione dei rifiuti, caratteristiche e dati
approccio UE al "problema" rifiuti
gestione integrata, gerarchia della azioni,
responsabilità estesa del produttore
esempi di buone pratiche
riduzione della produzione, raccolta differenziata
1
2. alle radici del problema rifiuti...
non si fa la differenziata !!
...c’è la matematica
corollario: i cittadini non hanno la cultura
non c’è l’impiantistica !!
corollario: è colpa dei cittadini che hanno la sindrome NIMBY
2
3. perché i rifiuti sono oggi un problema urgente?
la produzione dei rifiuti ha una crescita esponenziale
la velocità con cui si raggiunge una soglia di
rischio riduce le possibilità di intervento
crescita di lieviti
in una soluzione
zuccherina
Immaginate di avere un laghetto
Un giorno nel laghetto spunta
una ninfea, una pianta che
raddoppia le proprie dimensioni
ogni giorno e che in 30 giorni
soffocherebbe la vita nel laghetto
la morte della colonia viene
rallentata riciclando i rifiuti prodotti
All’inizio la pianta sembra così piccina…
Ma quanto tempo avrete per intervenire quando
la pianta avrà ricoperto per metà il laghetto?
dati forniti da: Roberto CAVALLO
President of E.R.I.C.A. and A.I.C.A.
Member of the board of directors of ACRR
UN SOLO GIORNO !
3
4. la produzione dei rifiuti ha una crescita esponenziale
produzione italiana di Rifiuti Solidi Urbani periodo 2002-1012
crescita annua RSU = 2.3%
media UE 2011
-1% su 2010
2011-2012
riduzione del 7,7%
-2,5 milioni di tonnellate
-2006560
kg /ab*anno
-2012504
kg/ab*anno
media UE15 2011
541 kg /ab
...dal 2009 c’è una netta diminuzione del PIL e delle “spese delle famiglie”
4
5. la produzione dei rifiuti ha una crescita esponenziale
composizione merceologia dei RSU
Osservatorio Nazionale Rifiuti 2004
Rifiuti Solidi Urbani
31’386’220 t/a
ISPRA 2004
2011
1,45
composizione
RSU
definizione imballaggio:
l’insieme di confezione e
imballo in cui si impacchetta
una merce (“packaging” )
ISPRA 2012
imballaggi
imballaggi
49%
53%
di RD
tutti i possibili
contenitori
delle merci
ISPRA 2010
immesso a consumo imballaggi UE
79 Mln ton +3% di 2009
Italia 5° posto fra i
produttori di imballaggi
11.4 Mln ton +4.6% di 2009
5
6. la crescita esponenziale degli imballaggi: un problema recente!!
composizione dei RSU (media italiana)
1973
umido
72%
2004
2012
umido
umido
40%
28%
di RD
1993
umido
42%
Osservatorio Nazionale Rifiuti
-dati 2004-
6
7. approccio UE al "problema" rifiuti
direttiva Europea
IPPC (96/61/CE)
le fasi del ciclo dei rifiuti devono essere integrate (omogenee) fra loro
linee guida per il ciclo dei
rifiuti -COM 301/2003/UE-
gerarchia delle
azioni del
Ciclo dei Rifiuti
recupero di materia
legislazione
Italiana
Dlgs 22/97-Ronchiora: Dlgs 152/06
incentivare la prevenzione
della produzione dei rifiuti
in fase di progettazione
in fase di produzione
RIDUZIONE della
PRODUZIONE
obiettivo primario
dell’approccio
“integrato” UE
incentivare le forme
di raccolta che
migliorano la qualità
merceologica
dei rifiuti raccolti
RACCOLTA
DIFFERENZATA
Belgiorno et al.
massimizzare il
recupero di materia
recuperare l’energia
contenuta in rifiuti
non più riciclabili
RECUPERO
smaltire solo i
rifiuti non più
recuperabili
SMALTIMENTO
7
in discarica
8. approccio UE al "problema" rifiuti
Dlgs 22/97-Ronchiora: Dlgs 152/06
gestione omogenea (integrata)
di tutte le fasi del ciclo dei rifiuti
Gestione Integrata dei Rifiuti
ex DPR 915/82
rifiuto sinonimo di discarica
RACCOLTA
Gestione Rifiuti
Dlgs 22/97 ora Dlgs 152/06
discarica è una fase residuale
del Ciclo dei Rifiuti
va in discarica solo ciò che
non è più recuperabile
SMALTIMENTO
raccolta per la messa in discarica
PRODUZIONE
RACCOLTA
ha un ruolo centrale
nella normativa
RECUPERO
SMALTIMENTO
opportune tecniche
di TRATTAMENTO
8
9. direttiva 2008/98/CE introduce il principio
della “responsabilità estesa del produttore”
D.Lgs 205/2010
attuazione della direttiva UE
Gli Stati Membri possono adottare misure volte ad assicurare che chi
sviluppi, fabbrichi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti sia
soggetto ad una responsabilità estesa del produttore.
Tali misure possono includere l'accettazione dei prodotti restituiti e dei
rifiuti che restano dopo l'utilizzo di tali prodotti, nonché la successiva
gestione dei rifiuti e la responsabilità finanziaria per tali attività.
Responsabilità estesa del produttore
costituisce uno stimolo a modificare le caratteristiche progettuali dei prodotti
per promuoverne la riciclabilità o ridurre la produzione dei rifiuti
incentiva i produttori a ridurre il costo del riutilizzo e del riciclo dei loro prodotti,
utilizzando soluzioni progettuali o materiali pensati per il riciclo
…possono essere adottati decreti …per l’introduzione della responsabilità estesa
del produttore del prodotto nell’organizzazione del sistema di gestione dei rifiuti e
nell’accettazione dei prodotti restituiti e dei rifiuti che restano dopo il loro utilizzo.
(art. 178 - bis )
I decreti potranno prevedere anche che i costi della gestione dei rifiuti siano
9
sostenuti parzialmente o interamente dal produttore del prodotto
10. COM 301/2003 -UE-”Verso una strategia tematica di prevenzione e riciclo dei rifiuti”
obiettivi di una Gestione Integrata dei Rifiuti:
sfruttare le risorse ancora contenute nei rifiuti
per ridurre il bisogno di materie prime vergini
tendere vs una “società europea del riciclaggio”
recupero di materia
obiettivo primario dell’approccio “integrato” UE è la prevenzione
prevenzione
“di processo”
prevenzione
“di prodotto”
tenere sotto controllo le emissioni degli impianti
direttiva
2008/98/CE
ridurre l’impatto ambientale di tutte la fasi del ciclo di
vita dei prodotti
incoraggiare ogni soggetto interessato a migliorare le
proprie prestazioni ambientali
incentivare la prevenzione in fase di
progettazione attraverso una politica dei
prezzi che tenga conto dei costi ambientali
prevenzione della
PRODUZIONE
approccio:
“dalla culla alla tomba”
prevenzione e riduzione
degli imballaggi
10
11. Imballaggi Inutili
esempio:
la confezione “multimateriale” di orzo
la parte superiore è composta
da tre diversi materiali:
plastica, ferro e alluminio
anche la scatola è composta da tre
materiali: cartone, alluminio, plastica
questo imballaggio è costituito da materiali non differenziabili e quindi non riciclabili
… ma è indispensabile un
imballaggio del genere per
questo prodotto?
NO !!!
già oggi esistono contenitori
in vetro che “imballano” lo
stesso prodotto
questo imballaggio è progettato male perché fa aumentare i rifiuti
prodotti ed i costi del loro smaltimento graveranno sulla collettività
11
12. PRO-2
La riduzione dei rifiuti ha come traguardo ideale un sistema economico a emissioni zero
Le articolazioni del processo vs “rifiuti zero” sono:
1.La promozione della ricerca sui materiali e sulle relative potenzialità di recupero
2.Un sistema informativo che consenta di individuare …per tutti gli input/output della
produzione e del consumo, le soluzioni tecnologicamente accessibili
3.La promozione dei mercati dei materiali riciclati con incentivi e disincentivi sia per le
imprese ... sia per i consumi pubblici e privati …
4.La promozione dell’eco-design (progettare riducendo il peso, l’ingombro e i consumi
connessi all’uso di un bene, nonché facilitando il suo recupero e il riciclaggio delle sue
componenti a fine vita)
5.La promozione della raccolta dei residui di produzione/consumo mediante la rete logistica
su cui viaggiano prodotti, semi-lavorati, e materie prime
6.La promozione dell’industria del riciclo
7.La promozione di accordi volontari pubblico-privato con le imprese industriali e di servizio
per adozione di pratiche di prevenzione.
modello produttivo a rifiuti zero:
la concatenazione fra processi produttivi e consumi è tale che
quello che è scarto per gli uni è materia prima per gli altri e vice versa
12
13. PRO-2
conclusioni
Esistono moltissime buone pratiche in Italia, ma si tratta di esperienze locali,
poco decisive per modificare in modo significativo la crescita dei rifiuti.
È evidente che soltanto interventi su larga scala possono
davvero far decrescere sostanzialmente la produzione dei rifiuti
…è tempo che le istituzioni nazionali si facciano
finalmente carico di questa fase importante del
ciclo beni/rifiuti, sinora la meno applicata
recupero di materia
13
14. buone pratiche: politica di prevenzione della produzione di RSU
PIANO D’AZIONE PER LA RIDUZIONE DEI RSU IN REGIONE LOMBARDIA
Azioni di prevenzione della formazione dei rifiuti
(inizialmente sul territorio di Brescia )
in collaborazione con Asm S.p.A (ora A2A)
DGR. N. VIII/5645
del 23 ottobre 2007
laboratorio finalizzato ad individuare le migliori pratiche
applicabili localmente e da replicare in tutta la regione
1. Vendita alla spina presso la Grande Distribuzione Organizzata
2. Comunicazione all’utenza della Grande Distribuzione Organizzata
dei prodotti meno imballati
3. Recupero dell’invenduto dalla GDO con destinazione mense sociali
4. Acqua alla spina;
5. Riduzione del consumo di carta negli uffici;
6. Riduzione della pubblicità commerciale distribuita nelle abitazioni;
7. Farm delivery;
8. Intervento di filiera corta
9. Compostaggio domestico;
prevista una adesione dei cittadini corrispondente
10. Pannolini riutilizzabili;
ad una probabilità di successo del 70%
11. Recupero ingombranti;
14
15. buone pratiche: politica di prevenzione della produzione di RSU
stima della riduzione dei rifiuti prodotti in
una situazione “a regime” (dopo il 4° anno)
costi di gestione operativa evitati
106.000 ton/anno
17.162.264 Euro/anno
riduzione costi per singola azione
Azione 11: Recupero Ingombranti
- 21% di RSU
Azione 9: Compostaggio domestico
- 21% di RSU
Azione 6: Carta nelle cassette postali
- 11% di RSU
Azione 3: Recupero di cibo invenduto e
non scaduto da destinare a mense sociali
- 11% di RSU
15
16. buone pratiche: Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
R.Cavallo
esempi virtuosi:
Villafranca d’Asti
Villafranca d’Asti:
2.800 abitanti
13 km2
a 40 km da Torino e 15 da Asti
Centro industriale e commerciale sulla direttrice Torino - Asti
E’ famosa per la produzione vinicola !!
16
17. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
R.Cavallo
Villafranca d’Asti
introduzione della raccolta differenziata
costi raccolta
indifferenziata
umido e
sfalci di
giardino
costi raccolta
differenziata
plastica
carta
alluminio
e acciaio
vetro
pannolini
basata su bidoni da
240 L distribuiti in 20
“centri di raccolta”
umido
sfalci di giardino
carta
vetro
alluminio e acciaio
plastica
pannolini
le buste per queste
frazioni sono distribuite
periodicamente senza
aggravi per l’utente
17
18. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
R.Cavallo
Villafranca d’Asti
la raccolta dei rifiuti residui (multimateriali indifferenziati) è
organizzata con un sistema porta a porta utilizzando buste di
plastica (LDPE) trasparenti (viola)
le buste “abusive” non sono raccolte e i
responsabili, se identificati, pagano un multa
le buste viola per l’indifferenziato sono distribuite in
numero limitato (*): quote aggiuntive vanno acquistate
dimensioni
buste viola
30 L 50x60 cm
70 L 70x70 cm
100 L 70x100 cm
chi pratica il compostaggio
domestico ha una riduzione del
30% della quota fissa della TIA
(*) le buste viola non hanno data di “scadenza”: possono
essere usate anche negli anni successivi all’acquisto
18
19. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
Villafranca d’Asti
R.Cavallo
la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) è divisa in tre parti:
una tassa fissa per coprire i costi amministrativi e di trasporto
una tariffa proporzionale alla composizione familiare, per coprire i costi di raccolta
e trattamento delle frazioni differenziate (p.e. compostaggio)
una tariffa proporzionale alla produzione di rifiuti indifferenziati (basata sul n. di
buste violette consumate), per coprire i costi di raccolta, trattamento e smaltimento
delle frazioni indifferenziate
l’introduzione del nuovo sistema di
raccolta è stata accompagnata da una
intensiva campagna informativa
19
20. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
R.Cavallo
Villafranca d’Asti
Risultati
Villafranca è stato nel 2004 il comune
più “riciclone” d’Italia con una
percentuale di RD del 84,48 %
nel 2005
RD = 85,38%
nel periodo 2001-2003
rifiuti residui
in discarica
-87%
RD + 302%
costi raccolta frazioni
differenziata &
indifferenziata
+32%
rifiuti prodotti
-24%
costi trattamento frazioni
differenziata &
indifferenziata
-68%
costi totali del nuovo
sistema di raccolta
-33%
20
21. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:
I Comuni del Consorzio Priula
di Pamela Pizzolon
parametri tecnici:
dimensioni e caratteristiche dell’Area di Raccolta
Analisi Geografica & Sociale
Territorio a prevalenza pianeggiante
(alcuni Comuni si estendono in collina)
Densità del Consorzio 368 ab/Km
(Comune di Preganziol 708 ab/Km2)
Sviluppo urbanistico a prevalenza orizzontale
con zone centrali a sviluppo verticale
(condomini da 4/6 piani)
1° gennaio 2001:
il Consorzio è gestore unico
del Ciclo di Gestione dei RSU
consorzio@priula.it
Attivazione di un unico sistema di raccolta
differenziata “porta a porta” esteso a tutto il
territorio e a tutte le utenze.
21
22. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:
I Comuni del Consorzio Priula
di Pamela Pizzolon
parametri tecnici:
TIA
Tariffa di
Igiene Ambientale
OMOGENEITA’
DI TARIFFAZIONE
Passaggio da tassa a tariffa
Applicazione di una tariffa unica, calcolata in base
all’effettiva produzione di rifiuti (tariffa puntuale)
Applicazione di una % di riduzione
per la pratica del compostaggio domestico
Copertura del 100% di dei costi di gestione
UTENZE DOMESTICHE
UTENZE NON DOMESTICHE
QUOTA FISSA: commisurata
al volume del contenitore
QUOTA FISSA: uguale per tutte le famiglie
QUOTA VARIABILE: in base al numero di
svuotamenti del contenitore del secco non
riciclabile (meccanismo del “trasponder”)
22
23. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:
I Comuni del Consorzio Priula
parametri tecnici:
ogni bidone del secco non riciclabile è dotato di:
di Pamela Pizzolon
meccanismo del “trasponder”
un codice contenitore come targhetta visibile
trasmettitore di segnale “transponder” che
individua univocamente il contenitore
I “transponder” sono letti da un’antenna montata
sui volta-contenitori dei mezzi di raccolta.
Il codice del transponder viene registrato su
memory card e in modo ridondante in un PC
installato nell’abitacolo del mezzo.
Oltre ai dati, il sistema registra anche la data e
l’ora di conferimento.
23
24. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:
I Comuni del Consorzio Priula
di Pamela Pizzolon
parametri tecnici:
- Frequenza di raccolta
indifferenziato
- Tipo di contenitori
vpa = vetro, plastica, alluminio, acciaio
24
25. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:
I Comuni del Consorzio Priula
di Pamela Pizzolon
parametri tecnici:
Tipo di contenitori
bidone marrone
sacchetto mater-bi
sacco bianco
bidone blu
bidone giallo
bidone verde
sacchetto verde
25
26. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:
I Comuni del Consorzio Priula
CERD : CENTRI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA (*)
di Pamela Pizzolon
RIFIUTI RACCOLTI
STRUTTURA
DELL’IMPIANTO
T/F = tossici & infiammbili
(*) le “isole ecologiche” Campane
26
27. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:
I Comuni del Consorzio Priula
RISULTATI QUANTITATIVI
diminuzione
RSU -200215 %
crescita
RD -200295 %
AUMENTO % RACCOLTA DIFFERENZIATA
+ 3,6 % anno
DIMINUZIONE PRODUZIONE
DI RIFIUTI (dati pro-capite)
residuo organico
nella frazione secca
9,2%
Impurezze
merceologiche
nel rifiuto umido
0,5 %
27
28. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:
I Comuni del Consorzio Priula
di Pamela Pizzolon
analisi dei costi di gestione per singola frazione
tariffe di smaltimento (trattamento & discarica)
(RSU pericolosi)
totale
Il sistema porta a porta riducendo la quantità di RSU prodotti e da
smaltire è meno dipendente dagli aumenti dei costi di smaltimento
28
29. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:
I Comuni del Consorzio Priula
1° parametro da valutare nella Gestione RSU: parità di bilancio
di Pamela Pizzolon
macrovoci
di entrate
macrovoci
di costo
entrate tariffa
86 %
entrate
CONAI & altri
6%
composizione TIA (tariffa)
QUOTA FISSA: 70,57 €
+IVA10% + trib. prov.3%
QUOTA VARIABILE: 8,73 €/ritiro
+IVA10% + trib.prov.3%
-26%
quota variabile per famiglia di 4 comp.
55% TIA
29
30. Progettare il Ciclo di Gestione dei RSU
esempi virtuosi:
I Comuni del Consorzio Priula
di Pamela Pizzolon
variazioni della tariffa
media domestica a
partire dalla nascita
del Consorzio Priula
+3%
BENEFICI
OCCUPAZIONALI DELLA
RACCOLTA
“PORTA A PORTA
nel primo anno
c’è stata una
riduzione !!!
30
31. … il sito web del Consorzio
Servizi
Regole e Consigli
Pratici per ridurre
gli imballaggi e non
acquistare rifiuti
Tariffe
meccanismo del
trasponder:
“contatore” di
produzione rifiuti
31
32. Regole e Consigli Pratici per ridurre gli imballaggi e non acquistare rifiuti
Cercate di RIDURRE GLI SPRECHI comperando solo ciò di cui AVETE BISOGNO e
scegliendo il contenitore più ECOLOGICO, quello con meno strati di carta e plastica.
Preferite le RICARICHE e gli IMBALLAGGI SALVASPAZIO.
Comperate frutta e verdura fresca "A PESO" e affettati e formaggi AL BANCO:
eviterete inutili confezioni già pronte.
Preferite confezioni "FORMATO FAMIGLIA": fanno risparmiare soldi e imballaggi.
Evitate le MINI CONFEZIONI per succhi, the, tonno, passate di pomodoro, ecc.
Evitate i prodotti "USA E GETTA", come rasoi, tovaglie e tovaglioli di carta, posate,
piatti e bicchieri di plastica. Questi oggetti sono comodi, ma diventano subito rifiuti.
Evitate confezioni con IMBALLAGGI DOPPI E NON ESSENZIALI. Acquistate, ad
esempio, maionese e dentifricio senza il tubo di cartone.
… il meccanismo del trasponder:
... il servizio di raccolta dei rifiuti si è allineato agli altri servizi pubblici "a rete", come
l'erogazione dell'acqua, del gas, dell'energia elettrica ...la fatturazione dell'asporto
rifiuti ha ora un contatore standardizzato che ne misura il consumo … è il cassonetto
verde dotato di "transponder
32
33. le macchine mangia-rifiuti
non esistono
Il miglior rifiuto è quello
che non è prodotto
Wolfgang Sacks
Wuppertal Institute per il clima,
l’ambiente e l’energia
grazie per
l’attenzione
“…le persone intelligenti trovano la
soluzione per un problema, ma le persone
le bacchette
sagge il problema lo prevengono”
magiche
esistono solo
nelle favole
33
34. azioni
a monte
politiche “pubbliche” di PREVENZIONE dei Rifiuti
distribuzione di prodotti sfusi
attraverso al grande distribuzione
L’ECO POINT CRAI
modalità self-service
evitata l’immissione al consumo
di 60.000 imballaggi all’anno
il latte alla spina
in Piemonte esistono 22
distributori di latte alla spina
ogni distributore fa
risparmiare l’uso di circa
100 bottiglie al giorno
in un anno in Piemonte i distributori di latte
alla spina hanno evitato l’immissione al
consumo di 20.000 kg di materie plastiche
34
da R.Cavallo
35. azioni
a monte
politiche “pubbliche” di PREVENZIONE dei Rifiuti
distribuzione di prodotti sfusi
attraverso al grande distribuzione
detersivi alla spina
modalità self-service
risultati a due mesi dall’inaugurazione
dei punti di distribuzione
35
da R.Cavallo
36. gli imballaggi inutili sono dannosi !!
gli imballaggi inutili sono dannosi
sia per il singolo consumatore
sia per tutta la collettività
il singolo consumatore:
la collettività:
li paga quando progettare
li acquista
prodotti che siano
paga per la raccolta, il trattamento
adatti componenti
e lo e sicuro dei
deve differenziare ia un recupero adeguatosmaltimento e rifiuti
dell’imballo quando smaltimento compatibile con l'ambiente
a uno si libera dei rifiuti
paga per i danni ambientali e
paga per i rifiuti che produce
sanitari prodotti dai rifiuti
eliminare gli imballaggi inutili
significa ridurre i rifiuti prodotti
come eliminare gli imballaggi inutili
&
ridurre i prodotti che producono rifiuti non riciclabili ?
recupero di materia
36
37. riprogettazione?
nuova direttiva comunitaria sui rifiuti
2008/98/CE
dati forniti da: Roberto CAVALLO
President of E.R.I.C.A. and A.I.C.A.
articolo 8: la
“Responsabilità estesa
del produttore”
2. Gli Stati Membri possono adottare misure appropriate per incoraggiare
una progettazione dei prodotti volta a ridurre i loro impatti ambientali e la
produzione di rifiuti durante la produzione e il successivo utilizzo …
…incoraggiare, tra l'altro, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione
di prodotti adatti all'uso multiplo, tecnicamente durevoli e che, dopo essere
diventati rifiuti, sono adatti a un recupero adeguato e sicuro e a uno
smaltimento compatibile con l'ambiente.
1. …adottare misure volte ad assicurare che “chi” sviluppi, fabbrichi,
trasformi, tratti, venda o importi prodotti sia soggetto ad una responsabilità
estesa del produttore. Tali misure possono includere l'accettazione dei
prodotti restituiti e dei rifiuti che restano dopo l'utilizzo di tali prodotti, nonché
la successiva gestione dei rifiuti e la responsabilità finanziaria per tali attività.
la “Responsabilità estesa del produttore” è
centrale per le iniziative di prevenzione/riduzione
dei rifiuti e per l’effettivo recupero di materia.
37