2. Sicilia
Grecia V-IV secolo A.C. :
Oratoria di apparato
Oratoria giudiziaria
Oratoria epidittica
STILI:
Elevato(Gorgia);
Medio (Trasimacodicalcedone)
Tenue (Lisia)
Nuove Figure:
Sofista;
Logografo;
Retore;
3. Oratoria giudiziaria V-IV secolo A.C.
Tisia: scrive un manuale nel quale indicava il modo di esporre i fatti e le
prove in base a vari casi;
• Prooèimion (esordio);
• Dièhghsis (esposizione dei fatti);
• Pèistis (argomentazione);
• Dièalusis (confutazione);
• Epèilogos (conclusione);
4. OratoriaPoliticaV-IVsecoloA.c.
La figura del retore acquista maggior rilievo all’interno
della scena politica ateniese ed accetta come vera e
propria professione l’attività politica.
Due tipi di tradizione :
• diretta (raccolte di demegorie)
• indiretta (storiografia)
Distinzioni tra i ruoli (tradizione diretta) :
• retori minori;
• ‘’signori del tumulto e dell’urlo’’;
5. Oratoriaepiditticav-iv secoloa.c.
Aveva lo scopo di evidenziare le doti di un personaggio e
veniva pronunciata in occasioni pubbliche.
Forme di elogio:
• Panéhguris (panegirico)
• Léogos epitéafios (elogio funebre)
Schema :
• Esordio ed excusatio;
• Elogio degli antenati;
• Elogio della politeéia;
• Rievocazione dell’evento bellico;
• Commiato ai sopravvissuti.
6. Isocrate
(436 a.C. demo di Erchia – 388 a.C. Atene)
• Famiglia benestante;
• Educazione sofistica (Gorgia, Prodico, Protagora );
• Attività di logografo;
• Non si dedica alla vita politica;
• 390 a.C. scuola di eloquenza;
• 60 orazioni.
Personalità emergenti:
• Logografo Iseo;
• Oratori Licurgo e Iperide;
• Politico Timoteo;
• Storici Eforo e Teopompo.
7. Orazioni giudiziarie(409-391 a.C. )
Trattano di specifici casi legali, eccezione: Antéidwsis (354 a.C. )
in cui si difende dalle varie accuse.
• Prosa d’arte quasi al livello della poesia;
• Argomentazioni più rigorose rispetto a quelle tradizionali;
• E’ impossibile che la sua opera corrompa i giovani;
• Atteggiamento antiplatonico:
L’uomo non può raggiungere l’epistèhmh,
ma deve accontentarsi della dèoxa, per
questo ha bisogno di un’istruzione
basata sulla fèusis, sulla paideèia e
sull’epimèeleia.
Scopo del filosofo Abituare i suoi discepoli a saper valutare il meglio
anche da un punto di vista morale.
8. Orazioni parenetiche
A Nicocle( 373 a.C) Nicocle
L’obiettivo è quello di
trattare i temi
dell’educazione del
principe e della scienza
politica.
Caratteristiche
dell’eunoméia.
Orazione pronunciata dallo stesso
Nicocle, con lo scopo di convincere i
sudditi degli aspetti positivi della
monarchia e delle sue capacità
personali.
9. Orazioni deliberative
• Panegirico 380 a.C.( redatta sottoforma di opuscolo scritto in occasione delle Olimpiadi del 380 )
• Plataico ( discorso fittizio per i cittadini di Platea, città distrutta per ben due volte dai Tebani )
• Archidamo 366 a.C. ( immagina che il re di Sparta,Archidamo, tenti di convincere gli Spartani a
non concludere la pace con Tebe).
• Sulla pace ( rivolta a Eubulo, finanziere che diede inizio alla politica di raccoglimento che mirava a restaurare
le finanze ateniesi ).
• Il Filippo ( discorso protreptico, cioè di esortazione, per filippo di Macedonia,il quale doveva favorire la pace
tra le péoleis ).
10. Orazioni epidittiche
• Evagora (encomio in cui esalta le doti fisiche e morali di Evagora, re di Cipro, padre di Nicocle)
• Elogio di Elena (omonima opera di Gorgia, il quale rivaluta la figura di Elena ).
• Busiride (feroce re egiziano che uccideva i suoi ospiti; in quest’opera mette in pratica gli insegnamenti
sofistici maturati in adolescenza)
• Contro i sofisti (argomento antisofistico)
• Panatenaico (celebrazione nostalgica ed utopistica di Atene; ultima opera del retore).
11. Lo stile
• Accurato;
• Ampi periodi;
• Scelta appropriata delle parole;
• Clausole metriche;
• Figure retoriche;
• Digressioni;
Notas del editor
Queste parti consentivano un quadro ben articolato delle motivazioni dei fatti.
Lasciavano al logografo la libertà di delineare il carattere delle parti in causa, di fare appello ad aspetti del costume, della morale, e anche del comportamento sancito dalle leggi cittadine.
Demegorie: discorsi pronunciati di fronte all’assemblea
‘’signori del tumulto e dell’urlo’’ :
Orazione di Demostene e Eschine ha lo scopo di distruggere la figura dell’avversario e non di esprimere i motivi per cui si era favorevoli o meno a un progetto politico; questo influisce sullo stile, sulla retorica e sul tipo di argomentazione; le frasi ad effetto vengono esposte nei proemi e nelle conclusioni. Le argomentazioni ricordano quelle dell’oratoria epidittica
PANEGIRICO: discorso per la festa
Fonès ikanès kai tòlme (privo della voce e del coraggio necessario). Cicerone paragona la scuola di Isocrate al cavallo di Troia = come dal cavallo anche dalla scuola uscirono personalità eccezionali.
Kairòs = opportunità pù adatta per l’attività dell’eloquenza sfruttando quanto più possibile ogni potenzialità.
Eunomìa: buon governo
Tuttavia le sue opere erano ‘ritardatarie’ poiché nel curarle peculiarmente impiegava molto tempo.