1. AMBIENTE FISICO
Istituto di istruzione secondaria superiore
“IISS O. Notarangelo – G. rosati”
Docente: Prof.ssa Leonarda Malgieri
Lucia Di Pierro
3^C Economo Dietista
24/01/2011
2. Ambiente Fisico
L'ambiente fisico influenza fortemente le
condizioni di vita di una società: il clima, il
tipo di terreno, fertile o improduttivo,
l'altitudine, la prossimità dell'acqua e molti
altri fattori stimolano l'affermarsi di società
che basanoil proprio sostentamento su
economie e, più in generale, su
organizzazioni differenti.
3. Inquinamento
Atmosferico
Si può definire l’inquinamento atmosferico come la presenza
nell’atmosfera di sostanze che causano un effetto misurabile sull’esser
umano, sugli animali, sulla vegetazione o sui diversi materiali.
Due tipi di inquinanti sono:
Quelli di origine antropica Quelli di origine naturale
cioè prodotti dall’uomo
I contaminanti atmosferici, possono anche essere classificati i primari vale a dire
liberati nell’ambiente come tali e secondari che si formano successivamente in
atmosfera attraverso reazioni chimico – fisiche.
4. I principali inquinanti dell’atmosfera sono:
Monossido di carbonio
Cause: è causato da alcune lavorazioni industriali, ma in misura
molto maggiore dalle automobili. Deriva dalla combustione
incompleta dei combustibili fossili e si trova in quantità maggiori
nei pressi delle zone più trafficate.
Effetti: si lega all’emoglobina, rendendo
difficoltoso il trasporto di ossigeno. Causa quindi mal di testa,
fatica e problemi respiratori. In dosi eccessive e in seguito a
un’esposizione prolungata, può essere fonte di avvelenamento.
5. Piombo
Cause: il piombo è un metallo pesante presente nella benzina, la
cui combustione lo libera nell’aria sotto forma di cloruro o
ossido di piombo. L’introduzione delle benzine verdi, ovvero
senza piombo, ha ridotto la sua presenza nell’aria, ma anche gli
elementi utilizzati in sua sostituzione (come il benzene) possono
avere effetti dannosi.
Effetti: è neurotossico, quindi pericoloso in particolare per il
cervello. Si accumula nelle ossa, nelle ghiandole e nel fegato e
spesso può essere cancerogeno.
6. Anidride carbonica
Cause: deriva anch’esso dalla combustione,
soprattutto dei motori a scoppio a idrocarburi,
tranne il metano.
Effetti: è una delle cause principali del
surriscaldamento globale.
7. Ozono
Cause: l’ozono presente nella stratosfera serve a farci da barriera
contro le radiazioni UV del sole, ma quando presente nella
troposfera, causato di solito dalle automobili, è nocivo. Si tratta
di un inquinante secondario, ovvero deriva da reazioni
fotochimiche di altre sostanze.
Effetti: infiammazioni delle vie respiratorie che possono portare
a tosse e asma.
8. Ossidi di azoto
Cause: viene prodotto dalle combustioni che utilizzano grandi
quantità di ossigeno ad elevate temperature, quindi
inevitabilmente da combustioni a legna, centrali idroelettriche e
motori a scoppio.
Effetti: può provocare irritazioni agli occhi, problemi alle vie
respiratorie, soprattutto nelle persone soggette ad asma, e può
causare la produzione di metaemoglobina nel sangue, che
ostacola il trasporto dell’ossigeno.
Per quanto riguarda l’ambiente, legandosi alle particelle
d’acqua, è una delle cause delle piogge acide e dello smog.
9. Ossidi di zolfo
Cause: in natura vengono dispersi dalle eruzioni vulcaniche.
Dall’uomo attraverso le combustioni di carburanti che
contengono zolfo, principalmente dalle industrie
metallurgiche, inceneritori, impianti di riscaldamento, nella
produzione della plastica e dalle centrali termoelettriche.
Effetti: causano irritazioni a pelle e occhi, nonché problemi alle
vie respiratorie, fino a portare all’asfissia in caso di dosi eccessive.
10. Il particolato
Con questo termine si intende la presenza di particelle solide, che
vengono indicate con la sigla PTS(Polveri Totali Sospese). Vengono
misurate in micron, un millesimo di millimetro, e quanto più sono
sottili, tanto più riescono a raggiungere le vie respiratorie fino agli
alveoli polmonari, causando diversi disturbi.
Ad essere nocive sono già le PM10, ovvero inferiori ai 10 micron di
diametro. Ma di recente si sta concentrando l’attenzione sulle
PM2,5 le particelle dette polveri supersottili che sono le più
pericolose per la salute. È stato rilevato che in Europa occidentale
fanno perdere ai cittadini quasi 9 mesi di vita e per questo motivo
sono state sostituite alle PM10 come misura di riferimento nelle
rilevazioni delle polveri sottili nell’aria.
11. Piogge acide
D i solito si usa questo term ine per ind icare le precipitazioni
caratterizzate d a un alto livello d i acid ità. In realtà queste
rappresentano solo una parte d el fenom eno: la d eposizione acid a
um id a. Q uand o invece le sostanze inquinanti non si legano a
gocce d ’acqua, raggiungono il suolo attraverso una d eposizione
secca.
12. Il buco dell’ozono
Nella stratosfera l’ozono forma una coltre che ci
protegge dalle radiazioni ultraviolette emanate
dal sole, altrimenti pericolose per le vegetazioni e
per l’uomo. Durante il periodo primaverile
dell’emisfero australe questo strato si assottiglia,
per cause naturali, nell’area sovrastante il Polo
Sud, ma dalla metà degli anni ‘70 questo
fenomeno sta aumentando e si sta espandendo
in altre zone con effetti dannosi.
13. Effetto serra
Questo termine in realtà definisce un fenomeno
indispensabile per la vita sulla terra. Si tratta di un membrana
formata dai gas serra (soprattutto anidride carbonica, vapore
acqueo e metano) in quantità moderate, che permette ai raggi
del sole di passare attraverso l’atmosfera e impedisce la
dispersione di quello emanato dalla terra, come una vera e
propria serra.
Senza questa coltre gassosa la temperatura della terra
sarebbe in media inferiore di 30° e la maggior parte delle
forme di vita presenti non esisterebbero.
14. Il traffico
Come emerso dalla classificazione degli agenti inquinanti, la
combustione utilizzata dalle automobili è la principale causa
dell’inquinamento, essendo alla base della quasi totalità delle particelle
dannose presenti nell’aria. Per quanto riguarda la sola anidride
carbonica, il traffico è responsabile del 40% della sua emissione.
I motori a scoppio utilizzano un carburante e l’aria come agente
ossidante. All’interno di un impianto di alimentazione producono calore,
che si trasforma in lavoro meccanico, e gas che viene eliminato
attraverso un impianto di scarico.
Questo è il gas che vediamo ogni giorno uscire dalle marmitte di colore
piuttosto scuro, fino ad alzarsi nell’aria e scomparire.
Nonostante si allontani dalla nostra vista, rimane nell’atmosfera
sottoforma di quelle particelle che abbiamo sopra elencato.
15. L O S TA TO D EL PI A N ETA
Si stima che circa il 40% della CO2 emessa
provenga dall’uso di combustibili solidi, un altro
40% dai combustibili liquidi e il 16% dal gas
naturale.
17. Effetti sull’uomo
Gli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla salute
dell’uomo non sono mai stati sufficientemente chiari ed è
difficile rilevarne l’influenza sull’aumento di alcune patologie e
decessi.
Certo è che, come abbiamo visto, può essere causa di diverse
forme di irritazione a occhi e pelle e di problemi legati
all’apparato circolatorio e cardiovascolare. Molti gas nocivi
presenti nell’aria sono incolori e inodori, per cui difficilmente ci
accorgiamo di inalarli, se non quando siamo immersi nel traffico
e percepiamo gli odori sgradevoli dei gas di scarico. Ovviamente
bambini e anziani sono i più a rischio, nonché persone soggette
a malattie cardiovascolari o respiratorie come bronchiti e forme
d’asma che possono subire peggioramenti.
18. Il grande smog a Londra
l Grande Smog è stata una catastrofe ambientale che colpì Londra nel dicembre
1952.
Una coltre di smog, nebbia densa e maleodorante, avvolse Londra a partire dal 5
dicembre 1952 e durò fino al 9 dicembre 1952. Causò la morte di 12 000
persone a cui si devono aggiungere anche 100 000 malati[1].
La colonna di Nelson durante il Grande smog del 1952
19. Rimedi e regolamentazioni
Gli interventi contro l’inquinamento atmosferico si basano
prevalentemente sull’utilizzo di energie alternative
-quella eolica, ma anche il gas GPL o il gas naturale
compresso GNC, al posto di benzina e diesel.
-l’altra innovazione che permette di ridurre le
emissioni dannose è l’invenzione di marmitte
in grado di trasformare i gas di scarico in
sostanze meno inquinanti.
20. Inquinamento acustico
L'inquinamento acustico altrimenti
detto inquinamento da rumore una delle
forme più subdole e dannose di inquinamento.
Nelle società moderne e industrializzate, basti
pensare al rumore prodotto da stabilimenti
industriali e artigianali, traffico veicolare
(stradale, ferroviario, aeroportuale), attività
ricreative (discoteche, cinema, sale da ballo) o
ludico sportive (autodromi, palestre, sale
giochi) o anche didattiche (asili, scuole).
21. Traffico stradale
Il trasporto su gomma e senza dubbio la principale fonte di
inquinamento acustico a livello mondiale per l'alta diffusione di questa
modalità di circolazione di persone e mezzi.
Possibili soluzioni: progettare autoveicoli a basso impatto
acustico del motore, realizzare gli edifici civili il più lontano
possibile dalle arterie viarie principali e dalle strade più trafficate,
ricorrere alle barriere acustiche sul ciglio delle strade più
rumorose per conseguire un significativo abbattimento acustico.
22. Traffico ferroviario
Il treno è un mezzo di trasporto ad impatto acustico elevato, specie ove la linea ferrata sia
presente in prossimità di insediamenti abitativi, ciò a causa dei rumori generati sia dai
locomotori che dai forti attriti che coinvolgono le parti metalliche costitutive del mezzo di
trasporto e della ferrovia.
Possibili soluzioni: Realizzare motrici silenziose, dislocare i binari fuori dai centri abitati e ove
ciò non sia fattibile, installare barriere antirumore efficaci.
23. Traffico aereo
Il rumore generato dalle turbine degli aeroplani è senza dubbio uno dei più
potenti in termini di livelli sonori raggiungibili e rappresenta un grave
problema per le popolazioni che risiedono in prossimità degli aeroporti. Il
disagio è particolarmente elevato per cospicui volumi di traffico di pertinenza
dell'aeroporto.
Possibili soluzioni: costruire aeroporti il più lontano possibile dai centri
abitati, distribuire i voli su rotte tali da minimizzare il disturbo, utilizzare
vetrate doppie o triple o infissi multipli per un più efficiente isolamento
acustico.
24. Attività industriali e artigianali
Il rumore prodotto dalle fabbriche (es: industria metallurgica, tessile,
manifatturiera) ma anche da alcuni laboratori artigianali (es: officine
meccaniche, tornitori, falegnamerie, carrozzerie) costituisce certamente un serio
pericolo per la salute dei lavoratori impiegati, ma può rappresentarlo anche per
quei cittadini che abitano nelle vicinanze di detti insediamenti.
Possibili soluzioni: distinguere nettamente nei piani regolatori le zone industriali
e artigianali da quelle per insediamenti abitativi, dislocare fabbriche e officine
rumorose lontano dai centri abitati, progettare i macchinari con materiali atti a
ridurre la rumorosità, insonorizzare le macchine rumorose e/o i locali nei quali si
sviluppa la rumorosità con apposite tecniche (cappotto antirumore, pannelli
fonoassorbenti, pavimento galleggiante)
25. Cantieri
Costituiscono un coacervo di rumori di ogni genere e di elevata intensità, tuttavia
per la loro transitorietà, le normative che ne disciplinano l'attivita sono piuttosto
elastiche in relazione alla limitata durata nel tempo degli stessi. Il carattere
contingente e imprevisto dei rumori di cantiere (es: escavatori, compressori,
martelli pneumatici, bitumiere) se da un lato produce un disturbo mal tollerato dai
residenti d'altro canto impedisce l'insorgere di disturbi cronici da rumore.
Possibili soluzioni: utilizzare macchinari silenziati, disporre protezioni
antirumore lungo il perimetro del cantiere.
26. Discoteche
All'interno di discoteche e sale da ballo si raggiungono notevoli livelli di
inquinamento, che costituiscono un grave rischio di danno uditivo per i clienti ma
anche una fonte di rumore intollerabile per chi vive nelle immediate vicinanze di
questi locali.
Possibili soluzioni: costruire le discoteche lontano dagli edifici per civile
abitazione, ridurre il volume d'ascolto all'interno dei locali, creare delle "oasi
acustiche" ossia delle zone in cui la musica è assente o cmq si può ascoltare
a basso volume.
27. Attivita ricreative
Alcune attività destinate ad occupare il tempo libero o a sviluppare le proprie
passioni ed hobby possono rappresentare un'importante causa di inquinamento
acustico per i cittadini ove le stesse siano esercitate all'interno dei centri abitati (es:
cinema, palestre, pub, bar, kartodromi, sale giochi, sale bingo)
Possibili soluzioni: ove possibile, se non necessario, posizionare i centri più
rumorosi lontano dalle case. Nei casi che consentono un'intervento correttivo,
ricorrere ad idonee tecniche di insonorizzazione per limitare i disagi della
popolazione circostante.
28. Attività domestiche
Le liti condominiali per immissioni rumorose sono tutt'altro che infrequenti si pensi
all'abbaiare dei cani, agli schiamazzi causati dai bambini che giocano, alle immissioni
acustiche di chi suona strumenti musicali (es: pianoforte, chitarra, batteria), a chi
ascolta la TV o impianti hi-fi ad alto volume.
Possibili soluzioni: a parte il ricorso alle elementari norme di buon senso ed educazione
civica, occorre ove possibile intervenire mediante insonorizzazione dei locali interessati.
29. Dispostivi di protezione antirumore
In tutti questi casi, quale estrema ratio, al fine di salvaguardare l'udito e il benessere
psicofisico è possibile ricorrere a mezzi di protezione individuale come tappi
auriculari o cuffie protettive antirumore.
30. CONCLUSIONE
In conclusione, sarebbe un errore considerare l'inquinamento acustico un
ineludibile problema connesso alla produttività e frenesia del mondo moderno,
perchè spesso va ricollegato anche alla mancanza di cultura ed educazione da parte
dei soggetti inquinatori, in una cd. "società civile" che molte volte di civile ha ben
poco e di cui la classe politica talora non è in grado di cogliere i segni più deleteri. La
risoluzione delle problematiche di inquinamento acustico passa infatti in primo
luogo attraverso una comprensione approfondita della materia da parte dei politici
e degli amministratori locali che devono essere in grado di produrre leggi contro il
rumore e di garantirne il rispetto in maniera efficace.