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VITAMINE PER LA COMUNICAZIONE VISIVA
                       Laura Zavalloni
                      Eleonora Polacco
                       11 APRILE 2013
09/04/13
art director e copywriter, la strana
coppia

Art director e copywriter lavorano insieme,
integrando parole e immagini per realizzare la
comunicazione visiva.

L’art director è colui che studia e realizza la parte
visuale, grafica e tipografica della comunicazione
di un prodotto o servizio

Il copywriter è colui che scrive i testi della
comunicazione di un prodotto o servizio

Entrambi elaborano idee creative a partire da una
strategia di comunicazione
È IMPOSSIBILE NON COMUNICARE



“Quando smettete di parlare,
avete perso il vostro cliente”

Estee Lauder (Fondatrice del Gruppo
Estée Lauder Companies, casa cosmetica)
il primo rapporto con l’immagine fin da piccoli
avviene attraverso il segno, ma pensiamo anche
agli uomini primitivi, che dipingevano scene di
caccia nelle caverne
L’estetica costituisce un fattore
determinante in tutti gli ambiti, dalla
 vita personale, sociale e lavorativa.
  è il famoso “primo impatto” che
       sarebbe meglio non fallire.
MODALITÀ DI COMUNICAZIONE:

Nelle attività commerciali, la comunicazione
viene intesa principalmente per il suo ruolo
  tra l’azienda e il mercato, è il mezzo
  attraverso il quale si raggiunge il proprio
       pubblico e si lascia il segno.
Il brand è la relazione emotiva e psicologica che si ha con il cliente



DIFFERENZA TRA BRAND E LOGO
                                           il logo



Il brand NON è :                            il prodotto


                                          la campagna pubblicitaria



                                    la scenografia del punto vendita
IL BRAND È COMPOSTO DA
elementi fisici: aspetto fisico o prestazionale
personalità: carattere della marca
cultura: valori derivati dagli oggetti/servizi che produce.
relazione: rapporto tra brand e consumatori
immagine riflessa: come ti vedono gli altri
immagine di sè : immagine che il target ha di se stesso, e che deve
trovare conferma nel brand “scelto”

                         posizionamento: nel mercato rispetto alla concorrenza

                         storytelling: avere qualcosa da raccontare

                         design

                         prezzo: valore economico  status symbol

                         relazione: fa sentire i clienti “speciali” e parte di qualcosa
                         di grande
La strategia di comunicazione indica una direzione e impone
una disciplina


Tutto comincia con un brief

to brief = dare istruzioni

Il brief raccoglie le informazioni, gli
obiettivi e le richieste del cliente
con lo scopo di mettere in luce i
punti focali e i vantaggi competitivi
della strategia di comunicazione
I CONTENUTI PRIMA DELLO STILE


 Un cartello di sei metri dice: è tutto intorno a te. Ma ti
 guardi attorno e invece non c’è niente
                                     Lorenzo Cherubini




Prima di dire qualcosa è fondamentale sapere cosa dire,
quali sono i contenuti che vogliamo comunicare.
La strategia di comunicazione permette di individuare e
chiarire i contenuti della comunicazione visiva.
La strategia di comunicazione è la mappa
che indica dov’ è sepolto il tesoro e dice:
                  SCAVARE QUI
LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE AVRÀ                        IL   COMPITO      DI
RISPONDERE ALLE SEGUENTI DOMANDE:

1.Qual   è    l’insight,        il   vantaggio      competitivo       di   un
prodotto/servizio?
Ovvero individuare quella verità nascosta in grado di catturare l’attenzione
delle persone perché agisce nella sfera di un sentimento intimo, realmente
sentito, condiviso e in cui ci si riconosce.


La motivazione profonda e rilevante sulla quale costruire il messaggio.

Significa “guardare dentro”, un’intuizione introspettiva per cogliere le radici
più autentiche di emozioni, comportamenti e contenuti.

Implica un approccio non superficiale della comunicazione.
LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE AVRÀ IL COMPITO DI
  RISPONDERE ALLE SEGUENTI DOMANDE:

2. Cosa c’è di interessante da dire su questo prodotto/servizio/azienda?

  Ovvero trova la storia da raccontare

3. A chi stiamo parlando?
  Ovvero immagina le persone reali che potranno ascoltare

4. Che voce devo usare per farmi ascoltare?
  Ovvero parla un linguaggio umano

• Qual è il messaggio che voglio comunicare?
  Ovvero costruisci un messaggio di valore, autentico, trasparente e privo
  di furbizie retoriche e ti ascolteranno
Un lampo di identificazione è alla radice
di gran parte della buona comunicazione.
È vero di un quadro o di un romanzo. Ed
è vero anche della pubblicità


                David Abbot - copywriter
Fonzies
se non ti lecchi le dita godi solo a metà

                                  Qual è l’ insight?



                                  Chi non si lecca le dita
                                  dopo aver mangiato le
                                  patatine?



                                  gesto condiviso
Birra Goldstar
Thank God you’re a man

                           Qual è l’ insight?

                         La complessità della
                         donna e la semplicità
                         dell’uomo



                         credenze e atteggiamenti
                         condivisi
Voltaren
When everyday moments seem impossible
                                         Qual è l’ insight?



                                        Con il mal di
                                        schiena anche il
                                        semplice gesto di
                                        allacciarsi    una
                                        scarpa diventa una
                                        faticaccia

                                        Esperienza
                                        condivisa
Le Trefle Emma (La carta ha un grande
 futuro)




Qual è l’ insight?

 nell’eterno dilemma carta o non carta nell’era di schermi e pc
 sempre più smart, il concetto è chiaro: c’è una carta della
 quale non potremo mai fare a meno

 Pensiero condiviso
Ci siamo persi per strada la comunicazione.
Abbiamo smarrito la rilevanza, la pertinenza, i
messaggi, gli insight, le verità.
           Paolo Iabichino – direttore creativo Ogilvy Italia
CONCEPT= IDEA CREATIVA
 proposta concettuale che riassume i valori che
    l’azienda vuole trasmettere, non è infatti
            possibile raccontare tutto
        dell’identità di un’organizzazione.
       Occorre selezionare le idee migliori
mediare tra “luogo comune” e
innovazione”.
Ed ora è il momento di declinare la strategia di
comunicazione sui diversi strumenti
PLASMARE IL MESSAGGIO E
          RENDERLO ADATTO AI
         POTENZIALI STRUMENTI

 Gli strumenti della comunicazione visiva sono molteplici e
           vanno studiati a seconda dell’obiettivo

_ BIGLIETTO DA VISITA
_ INSEGNA
_ BROCHURE
_ HOUSE ORGAN
_ COMPANY PROFILE
_FLYER
_MANIFESTI
_SITO
_SOCIAL NETWORK
_INSERZIONI VARIE
_MAGAZINE
_CAMPAGNA PUBBLICITARIA
_ECC...
Il LOGO deve essere
senza tempo, unico e
     memorabile
“Complicare è facile, semplificare è difficile.
Per complicare basta aggiungere, tutto
quello che si vuole: colori, forme, azioni,
decorazioni, personaggi, ambienti pieni di
cose. Tutti sono capaci di complicare.
Pochi sono capaci di semplificare”

(Bruno Munari - artista e designer italiano)
non esistono loghi belli o
brutti, solo loghi giusti o
sbagliati.

Sagi Haviv
LOGOTIPO
PITTOGRAMMA
DIAGRAMMA
1958                     1991
             Gerald Holtom             Visual Aids
            (Campaing for Nuclear       (Red Ribbon)
               Disarmement)




questi simboli sono oggi emancipati, vivono slegati dal loro
contesto originale e appartengono a tutti noi, sono diventati
                         dei brand
PSICOLOGIA DEL COLORE


  La luce che colpisce la retina
 crea onde differenti a seconda
   del colore, che passano poi
dal nostro ipotalamo come impulsi
  elettrici, generando stimoli e
  impulsi che si trasformano in
    risposte psicologiche .
SCELTA DEI COLORI DA
          UTILIZZARE

Valutare bene il settore in cui opera
l’azienda, studiando anche i marchi
concorrenti e cercando di capire a
 fondo i valori che dovranno essere
      trasmessi dal nuovo logo.

    il 60-80% delle decisioni di acquisto
            si basano sul colore
l colore verde ha assunto un grande significato negli
 ultimi anni diventando il colore e la parola più usata
                     del decennio
È importante integrare il colore del brand a tutti i
livelli – dal logo, al sito e al packaging – questo
permette di raggiungere il massimo impatto.


Guardando ai migliori (le 100 marche che
valgono di più si scopre che:
              )

i colori più usati sono
 Blu (33%)
 Rosso (29%)
 Nero o grigio (28%)
 Giallo o oro (13%)

il 95% dei marchi usa solo uno o due colori;

il 41% usa solo testo;

il 9% non contiene il nome dell’azienda.
ROSSO evoca una reazione viscerale e passionale. Fa aumentare il battito cardiaco, la respirazione e
attiva l’ipofisi

VIOLA è un colore sofisticato e misterioso, che rende omaggio all’eleganza e alla regalità

BLU è senza dubbio la scelta più popolare. È un colore rilassante perché richiama il cielo e il mare

VERDE è sinonimo di calma, freschezza e salute. Nelle tonalità più scure indica benessere (anche
materiale), in quelle più chiare serenità

GIALLO comunica speranza e ottimismo, stimola la creatività e l’energia. Data la sua brillantezza, è
spesso usato per attrarre lo sguardo del consumatore

ARANCIONE combina la brillantezza del giallo e l’audacia del rosso in un colore pieno di vita e di
emozione

MARRONE richiama alla terra, alla semplicità, alla forza e alla solidità, ma va usato con attenzione in
quanto fa anche pensare alla sporcizia

NERO è usato da aziende che vogliono comunicare un’eleganza classica e sofisticata. Molto usato per i
prodotti di lusso

BIANCO rappresenta il colore della purezza (l’abito da sposa) e della pulizia (il camice del medico).
Perfetto, quindi, per le aziende del settore cosmetico-farmaceutico e per prodotti relativi all’infanzia.
I FONT


 la tipografia esiste per valorizzare il
contenuto, attirare l’attenzione, essere
  efficace in modo armonico e originale
      seguendo la logica del testo.



Usarne pochi… ma selezionarli con cura.
LOGHI “EQUIVOCI”




  Logo progettato nel 1973 per la Commissione arcidiocesana
               della Gioventù della Chiesa cattolica.
Vinse addirittura un premio dell’Art Directors Club di Los Angeles.
prima e dopo la “gaffe”...
Locum è una società svedese che si occupa di gestione immobiliare.
    Il designer deve aver pensato che sostituire la “o” con un cuore
  avrebbe scaldato il tutto e dato un’aria rassicurante al logo peccato
   che si legga “I love cum” doppio senso imbarazzante nella lettura
.
Logo di candidatura dell'expo di Milano 2015




   Logo scelto per l'expo di Milano 2015
UN LOGO COME PROVOCAZIONE




Il logo della A-Style è nato ben prima della linea di abbigliamento – fu progettato nel
1989 e commercializzato in Italia dal 1999. Fu infatti una invenzione del creatore della
marca che successivamente iniziò ad attaccare nelle città italiane adesivi su sfondo
giallo (SCELTA DEI COLORI COME LA SEGNALETICA DEL “PERICOLO” >
attenzione, pericolo di prenderlo nel...) con il logo dell’A-Style (un esempio di
guerriglia marketing), seguito da altre città tra cui Miami, Mosca e Londra. I giornali e
la televisione hanno cominciato ad interessati dalle strane apparizioni del logo, e
presto la società iniziarono la commercializzazione dei prodotti con marchio A-Style.
TOP 100 FAMOUS LOGOS
ALLA RICERCA DEL MITO PERDUTO
RESTYLING DELLA COMUNICAZIONE
 gli strumenti di rappresentazione (suoni, colori,
segni), si possono adattare in base al tempo e al
   contesto, spesso in maniera coerente con il
    passato per rendere sempre riconoscibile
            l’azienda/prodotto/servizio.

   UNA PERDITA DI INDENTITÀ RICHIEDE
     UN INVESTIMENTO IN VISIBILITÀ
LA STORIA DEL LOGO APPLE
LA STORIA DEL LOGO SHELL
identità verbale: NAMING
Il nome è legato al prodotto e deve tenere conto delle
peculiarità culturali dei vari paesi, del mercato, delle leggi e
delle mode considerando il presente ma anche il futuro.

Deve “dialogare” con il pubblico di riferimento soprattutto
oggi, nell’era dell’economia globale, in cui la
comunicazione è immediata, multi-linguistica
e multi-culturale


  NON SI TRATTA DI SCEGLIERE IL NOME
              CHE PIACE,
      MA QUELLO CHE FUNZIONA
un naming più accurato aiuta il
posizionamento
del proprio prodotto o servizio ed è
quindi fondamentale.

Nei rari casi riusciti il successo del
nome è tale da rappresentare tutta la
categoria dei prodotti di cui fa parte.

(Scotch, Post-it,    Jeep,    Kleenex,
Scottex...)
STORIA ED ETIMOLOGIA DEL NOME
       DI BRAND FAMOSI, PER CAPIRE QUALE
        SIA STATO IL PROCESSO DI NAMING:




        Il suo nome era un’evoluzione di un errore di battitura.
  Originariamente la società era chiamata “BACKRUB”, ma poi il
       nome fu cambiato in “GOOGOL” identifica un numero
     praticamente infinito. Il nome fu scritto in modo errato come
       “Google” nel 1998 e da allora non è stato più cambiato.
Il logo è stato aggiornato nel 2010 e a seconda degli eventi viene
                          modificato > doodle
1972 logo trifoglio:
spirito olimpico




   Onestamente, quanti di voi conoscono il vero significato della
   parola Adidas? Sono certo che starete pensando
   “All Day I Dream About Sport” giusto? Bene, non è così.

   Il nome di Adidas è in realtà derivato dal nome del fondatore
   Adolf (Adi) Dassler. Oggi il logo Adidas è composto da tre
   strisce parallele che simboleggiano una montagna e gli obiettivi
   e le sfide che ci attendono nella vita.
Oggi il catalogo Ikea è il libro
       più stampato al mondo dopo la Bibbia




L’acronimo IKEA ha una storia molto interessante alle spalle. Si
tratta di una combinazione delle iniziale del nome del fondatore
Ingvar Kamprad più le prime lettere del villaggio dove è
cresciuto, Elmtaryd Agunnaryd, abbreviato così come IKEA.
Il famoso marchio automobilistico fu chiamato così in onore
della figlia di uno degli ingegneri che crearono il primo
motore della casa.
Mercedes era solamente il nomignolo della bambina!
la stella a 3 punte sta a dire:
“realizzare veicoli per acqua, terra e cielo”.
_ Fiat Gingo, ritornata a chiamarsi Panda perché il nome era troppo simile a Twingo.
  I francesi hanno minacciato cause miliardarie e la Fiat ha cambiato subito idea. Senza
dimenticare che anche la Panda costò alla casa torinese una “generosa” offerta al WWF.
“Jetta” della Volkswagen non evocava praticamente nulla in Germania,
 ma in Italia era piuttosto raro imbattersi in una vettura che significava
                                 “sventura”
La società americana Estee Lauder ha diffuso in Germania il cosmetico denominato
  Country Mist (in inglese “nebbiolina di campagna”) senza sapere che in tedesco
                               ‘mist’ significa ‘letame’
La responsabilità della comunicazione e della
pubblicità: solo uno spunto di riflessione…


La pubblicità non nasce “nel vuoto”.
Rispecchia e amplifica e semplifica gli usi e i costumi e i
pregiudizi più diffusi. Trasmette il gusto dei suoi referenti
aziendali. Si esprime all’interno del più ampio sistema dei
media.
…ha responsabilità grandi proprio perché è efficace anche
quando diffonde e rafforza modelli di ruolo arcaici, sistemi di
disvalori, stereotipi deleteri.
                                               Annamaria Testa
 Si possono riconoscere gli ideali di una nazione dalla sua
 pubblicità
                                              Norman Duglas
Piacere, sono una Copywriter

  Posso essere una editor, una
  web    writer,  una   content
  qualcosa…
  O più semplicemente sono
  quella che scrive.
  Stiamo parlando di un’attività di scrittura che sì, è individuale nel suo
  svolgersi, ma non produce risultati autosufficienti sotto il profilo
  espressivo.
  Parole perfette per le immagini che le accompagnano possono
  apparire, da sole, irrilevanti o indecifrabili. E, d’altra parte, un testo
  brillante che non riesce a dialogare con le immagini serve, quasi
  sempre, a poco.
                                                      Annamaria Testa
Scrivere è sempre compiere una scelta che produce un
nuovo senso

• le parole hanno un potere
• il linguaggio merita rispetto
• i contenuti hanno un senso

Perciò fate uno sforzo e …
date un significato a ciò che scrivete, o fate scrivere, nei
  vostri messaggi di comunicazione
possibilmente scrivete in un italiano corretto
attribuite un valore alle parole, non siate scontati
siate pertinenti e concisi
smettete di pensare “tanto i testi non li legge nessuno” … io
  lo faccio e tanti altri come me… Google per primo!
STOP alla pigrizia mentale!
  Basta con:
  le frasi fatte
  le parole che non parlano
  le formule fisse
  EVITIAMOLE
                •   consulenza a tutto campo
                •   nella splendida cornice
                •   a 360 gradi
                •   una vasta gamma
                •   soluzione personalizzata
                •   siamo l’azienda leader del settore …
                •   le molteplici esigenze
                •   soluzioni innovative
                •   appositamente studiato
                •   altamente qualificati
                •   la costante ricerca
                •   Etc. etc.


L’aggettivo deve essere l’amante del sostantivo e non già la moglie
legittima. Tra le parole ci vogliono legami passeggeri e non un
matrimonio eterno.
                                               Alphonse Daudet
Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi
venga scoperto
                                          Italo Calvino
Soluzione personalizzata, nelle prime 2
pagine di Google è per:

coperture edili e tetti
trattamenti per la pelle
siti web
consulenza aziendale
documentazione SAP
finanziamenti, dilazioni di pagamento
allestimenti fieristici
KIT antizanzare
apparecchi acustici
software per l’autonoleggio
showroom su misura
impianto fotovoltaico
guide lineari per carichi pesanti
campagne pubblicitarie
Le parole del Copywriter
Headline/slogan
Bodycopy
Payoff


Fra parole e immagine (visual) c'è sempre un rapporto.
L'immagine può rafforzare, alleggerire, contraddire, commentare e
attribuire un contenuto emotivo alla parola.

Le parole il più delle volte non sono usate per il loro significato sul
dizionario, ma per i giochi di parole, i doppi sensi, i modi di dire, le
reazioni emotive, le associazioni di idee e le metafore a cui
possono dare origine.
Lo scopo?
Creare     un     ricordo,      possibilmente       piacevole,      del
prodotto/servizio/azienda .
Le parole del Copywriter
Headline (anche slogan, claim) = il titolo, la frase
principale.
•efficace e chiara
•deve andare d’accordo con l’immagine
•non deve ripetere quello che dice l’immagine
•onesta
•memorabile

Bodycopy = testo di accompagnamento

Payoff (saldare, conclusione) = la frase conclusiva .
Indovina chi è lo slogan

Cosa vuoi di più dalla vita?               AMARO LUCANO
Chi mangia sano trova la natura            BARILLA MULINO BIANCO
E chi sono io? Babbo Natale?               BISTEFANI
 Più bianco non si può                     DASH
Ascolta la tua sete                        SPRITE
Just do it                                 NIKE
 Fate l’amore con il sapore                MULLER
 I’m Lovin’It                              MC DONALD’S
 Se ti piace la frutta, mangiatela tutta   NESTLE’ FRUTTOLO
 La potenza è nulla senza controllo        PIRELLI
 The Freshmaker                            MENTOS
 Du’ gust is megl che uan                  MOTTA MAXIBON
Slogan… chi era costui?
FERRERO NUTELLA           Che mondo sarebbe senza Nutella
 CALFORT                   La lavatrice vive di più con Calfort

 COOP                      La coop sei tu
                           L’analcolico biondo fa impazzire il mond
 CRODINO
 LEVISSIMA                 Altissima, purissima, Levissima
KIT KAT                    Fai un break, spezza con Kit Kat
 GEOX                      La scarpa che respira
 GRANBISCOTTO              Crudo o cotto? Granbiscotto
 RED BULL                  Red Bull ti mette le aliii!
  RAI                      Rai. Di tutto. Di più
  MARTINI                  No Martini, no party!
  LOCATELLI                Locatelli fa le cose per bene
Alcuni payoff più famosi


BARILLA                 Dove c’è Barilla c’è casa NOKIA
                     Connecting      people      OMNITEL
VODAFONE         Life is NowPEUGEOT 206
Enfant terrible GALBANI                Vuol dire fiducia
ROWENTA                     Per chi non si accontenta
ZOPPAS                  Zoppas li fa e nessuno li
distruggeIKEA                      Spazio alle idee
LAVAZZA                 Più lo mandi giù e più ti tira su
AMARO LUCANO            Voglio il meglio
Breve e parziale elenco delle cose che mi è capitato di
 scrivere
Progetti di comunicazione
Headline
Testi di siti internet
Testi per annunci radiofonici
Documenti di strategia di marketing e comunicazione
Brochure per tecnici
Brochure per gente comune, altrimenti detta per la “signora Maria”
Company profile
Editoriali
Articoli tecnici
Articoli di viaggio
Newsletter
House organ
Sceneggiature di video promozionali
Testi di inviti
Testi di auguri
Programmi
Comunicati stampa
Schede tecniche e libretti di istruzione
Contenuti social media
La responsabilità della comunicazione e della
pubblicità: solo uno spunto di riflessione…


La pubblicità non nasce “nel vuoto”.
Rispecchia e amplifica e semplifica gli usi e i costumi e i
pregiudizi più diffusi. Trasmette il gusto dei suoi referenti
aziendali. Si esprime all’interno del più ampio sistema dei
media.
…ha responsabilità grandi proprio perché è efficace anche
quando diffonde e rafforza modelli di ruolo arcaici, sistemi di
disvalori, stereotipi deleteri.
                                               Annamaria Testa
 Si possono riconoscere gli ideali di una nazione dalla sua
 pubblicità
                                              Norman Duglas
Nota ufficiale dell’azienda: “… stupire, creare scandalo, attirare
l’attenzione e ci siamo riusciti…”


"Non lo faremo più, non prenderò più la Minetti per sfilare. Non riesco
più a guardare la nostra pagina Facebook per gli insulti che hanno
scritto: 'vergogna', 'fate schifo', 'dovete fallire'.
Pubblicità offensive contro le donne
1999: con humor e leggerezza


e quando i seni diventano
inflazionati…
Pubblicità sessiste e violente
Non solo offensive verso le donne…


                                                        s   i
                                                 li obe
                                         t   ro g
                                      con




              contro i transessuali




    contro gli atei
La migliore pubblicità con il migliore slogan di
sempre.
Logorama
Premio Oscar 2010 come miglior cortometraggio




09/04/13
laura@cambiamenti.net

epolacco@cambiamenti.net

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  • 1. VITAMINE PER LA COMUNICAZIONE VISIVA Laura Zavalloni Eleonora Polacco 11 APRILE 2013 09/04/13
  • 2. art director e copywriter, la strana coppia Art director e copywriter lavorano insieme, integrando parole e immagini per realizzare la comunicazione visiva. L’art director è colui che studia e realizza la parte visuale, grafica e tipografica della comunicazione di un prodotto o servizio Il copywriter è colui che scrive i testi della comunicazione di un prodotto o servizio Entrambi elaborano idee creative a partire da una strategia di comunicazione
  • 3. È IMPOSSIBILE NON COMUNICARE “Quando smettete di parlare, avete perso il vostro cliente” Estee Lauder (Fondatrice del Gruppo Estée Lauder Companies, casa cosmetica)
  • 4. il primo rapporto con l’immagine fin da piccoli avviene attraverso il segno, ma pensiamo anche agli uomini primitivi, che dipingevano scene di caccia nelle caverne
  • 5. L’estetica costituisce un fattore determinante in tutti gli ambiti, dalla vita personale, sociale e lavorativa. è il famoso “primo impatto” che sarebbe meglio non fallire.
  • 6. MODALITÀ DI COMUNICAZIONE: Nelle attività commerciali, la comunicazione viene intesa principalmente per il suo ruolo tra l’azienda e il mercato, è il mezzo attraverso il quale si raggiunge il proprio pubblico e si lascia il segno.
  • 7. Il brand è la relazione emotiva e psicologica che si ha con il cliente DIFFERENZA TRA BRAND E LOGO il logo Il brand NON è : il prodotto la campagna pubblicitaria la scenografia del punto vendita
  • 8. IL BRAND È COMPOSTO DA elementi fisici: aspetto fisico o prestazionale personalità: carattere della marca cultura: valori derivati dagli oggetti/servizi che produce. relazione: rapporto tra brand e consumatori immagine riflessa: come ti vedono gli altri immagine di sè : immagine che il target ha di se stesso, e che deve trovare conferma nel brand “scelto” posizionamento: nel mercato rispetto alla concorrenza storytelling: avere qualcosa da raccontare design prezzo: valore economico  status symbol relazione: fa sentire i clienti “speciali” e parte di qualcosa di grande
  • 9. La strategia di comunicazione indica una direzione e impone una disciplina Tutto comincia con un brief to brief = dare istruzioni Il brief raccoglie le informazioni, gli obiettivi e le richieste del cliente con lo scopo di mettere in luce i punti focali e i vantaggi competitivi della strategia di comunicazione
  • 10. I CONTENUTI PRIMA DELLO STILE Un cartello di sei metri dice: è tutto intorno a te. Ma ti guardi attorno e invece non c’è niente Lorenzo Cherubini Prima di dire qualcosa è fondamentale sapere cosa dire, quali sono i contenuti che vogliamo comunicare. La strategia di comunicazione permette di individuare e chiarire i contenuti della comunicazione visiva.
  • 11. La strategia di comunicazione è la mappa che indica dov’ è sepolto il tesoro e dice: SCAVARE QUI
  • 12. LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE AVRÀ IL COMPITO DI RISPONDERE ALLE SEGUENTI DOMANDE: 1.Qual è l’insight, il vantaggio competitivo di un prodotto/servizio? Ovvero individuare quella verità nascosta in grado di catturare l’attenzione delle persone perché agisce nella sfera di un sentimento intimo, realmente sentito, condiviso e in cui ci si riconosce. La motivazione profonda e rilevante sulla quale costruire il messaggio. Significa “guardare dentro”, un’intuizione introspettiva per cogliere le radici più autentiche di emozioni, comportamenti e contenuti. Implica un approccio non superficiale della comunicazione.
  • 13. LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE AVRÀ IL COMPITO DI RISPONDERE ALLE SEGUENTI DOMANDE: 2. Cosa c’è di interessante da dire su questo prodotto/servizio/azienda? Ovvero trova la storia da raccontare 3. A chi stiamo parlando? Ovvero immagina le persone reali che potranno ascoltare 4. Che voce devo usare per farmi ascoltare? Ovvero parla un linguaggio umano • Qual è il messaggio che voglio comunicare? Ovvero costruisci un messaggio di valore, autentico, trasparente e privo di furbizie retoriche e ti ascolteranno
  • 14. Un lampo di identificazione è alla radice di gran parte della buona comunicazione. È vero di un quadro o di un romanzo. Ed è vero anche della pubblicità David Abbot - copywriter
  • 15. Fonzies se non ti lecchi le dita godi solo a metà Qual è l’ insight? Chi non si lecca le dita dopo aver mangiato le patatine? gesto condiviso
  • 16. Birra Goldstar Thank God you’re a man Qual è l’ insight? La complessità della donna e la semplicità dell’uomo credenze e atteggiamenti condivisi
  • 17. Voltaren When everyday moments seem impossible Qual è l’ insight? Con il mal di schiena anche il semplice gesto di allacciarsi una scarpa diventa una faticaccia Esperienza condivisa
  • 18. Le Trefle Emma (La carta ha un grande futuro) Qual è l’ insight? nell’eterno dilemma carta o non carta nell’era di schermi e pc sempre più smart, il concetto è chiaro: c’è una carta della quale non potremo mai fare a meno Pensiero condiviso
  • 19. Ci siamo persi per strada la comunicazione. Abbiamo smarrito la rilevanza, la pertinenza, i messaggi, gli insight, le verità. Paolo Iabichino – direttore creativo Ogilvy Italia
  • 20. CONCEPT= IDEA CREATIVA proposta concettuale che riassume i valori che l’azienda vuole trasmettere, non è infatti possibile raccontare tutto dell’identità di un’organizzazione. Occorre selezionare le idee migliori mediare tra “luogo comune” e innovazione”.
  • 21. Ed ora è il momento di declinare la strategia di comunicazione sui diversi strumenti
  • 22. PLASMARE IL MESSAGGIO E RENDERLO ADATTO AI POTENZIALI STRUMENTI Gli strumenti della comunicazione visiva sono molteplici e vanno studiati a seconda dell’obiettivo _ BIGLIETTO DA VISITA _ INSEGNA _ BROCHURE _ HOUSE ORGAN _ COMPANY PROFILE _FLYER _MANIFESTI _SITO _SOCIAL NETWORK _INSERZIONI VARIE _MAGAZINE _CAMPAGNA PUBBLICITARIA _ECC...
  • 23. Il LOGO deve essere senza tempo, unico e memorabile
  • 24. “Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare” (Bruno Munari - artista e designer italiano)
  • 25. non esistono loghi belli o brutti, solo loghi giusti o sbagliati. Sagi Haviv
  • 29. 1958 1991 Gerald Holtom Visual Aids (Campaing for Nuclear (Red Ribbon) Disarmement) questi simboli sono oggi emancipati, vivono slegati dal loro contesto originale e appartengono a tutti noi, sono diventati dei brand
  • 30. PSICOLOGIA DEL COLORE La luce che colpisce la retina crea onde differenti a seconda del colore, che passano poi dal nostro ipotalamo come impulsi elettrici, generando stimoli e impulsi che si trasformano in risposte psicologiche .
  • 31. SCELTA DEI COLORI DA UTILIZZARE Valutare bene il settore in cui opera l’azienda, studiando anche i marchi concorrenti e cercando di capire a fondo i valori che dovranno essere trasmessi dal nuovo logo. il 60-80% delle decisioni di acquisto si basano sul colore
  • 32. l colore verde ha assunto un grande significato negli ultimi anni diventando il colore e la parola più usata del decennio
  • 33. È importante integrare il colore del brand a tutti i livelli – dal logo, al sito e al packaging – questo permette di raggiungere il massimo impatto. Guardando ai migliori (le 100 marche che valgono di più si scopre che: ) i colori più usati sono  Blu (33%)  Rosso (29%)  Nero o grigio (28%)  Giallo o oro (13%) il 95% dei marchi usa solo uno o due colori; il 41% usa solo testo; il 9% non contiene il nome dell’azienda.
  • 34. ROSSO evoca una reazione viscerale e passionale. Fa aumentare il battito cardiaco, la respirazione e attiva l’ipofisi VIOLA è un colore sofisticato e misterioso, che rende omaggio all’eleganza e alla regalità BLU è senza dubbio la scelta più popolare. È un colore rilassante perché richiama il cielo e il mare VERDE è sinonimo di calma, freschezza e salute. Nelle tonalità più scure indica benessere (anche materiale), in quelle più chiare serenità GIALLO comunica speranza e ottimismo, stimola la creatività e l’energia. Data la sua brillantezza, è spesso usato per attrarre lo sguardo del consumatore ARANCIONE combina la brillantezza del giallo e l’audacia del rosso in un colore pieno di vita e di emozione MARRONE richiama alla terra, alla semplicità, alla forza e alla solidità, ma va usato con attenzione in quanto fa anche pensare alla sporcizia NERO è usato da aziende che vogliono comunicare un’eleganza classica e sofisticata. Molto usato per i prodotti di lusso BIANCO rappresenta il colore della purezza (l’abito da sposa) e della pulizia (il camice del medico). Perfetto, quindi, per le aziende del settore cosmetico-farmaceutico e per prodotti relativi all’infanzia.
  • 35. I FONT la tipografia esiste per valorizzare il contenuto, attirare l’attenzione, essere efficace in modo armonico e originale seguendo la logica del testo. Usarne pochi… ma selezionarli con cura.
  • 36.
  • 37. LOGHI “EQUIVOCI” Logo progettato nel 1973 per la Commissione arcidiocesana della Gioventù della Chiesa cattolica. Vinse addirittura un premio dell’Art Directors Club di Los Angeles.
  • 38.
  • 39. prima e dopo la “gaffe”...
  • 40.
  • 41.
  • 42.
  • 43. Locum è una società svedese che si occupa di gestione immobiliare. Il designer deve aver pensato che sostituire la “o” con un cuore avrebbe scaldato il tutto e dato un’aria rassicurante al logo peccato che si legga “I love cum” doppio senso imbarazzante nella lettura .
  • 44.
  • 45.
  • 46.
  • 47.
  • 48.
  • 49.
  • 50.
  • 51. Logo di candidatura dell'expo di Milano 2015 Logo scelto per l'expo di Milano 2015
  • 52. UN LOGO COME PROVOCAZIONE Il logo della A-Style è nato ben prima della linea di abbigliamento – fu progettato nel 1989 e commercializzato in Italia dal 1999. Fu infatti una invenzione del creatore della marca che successivamente iniziò ad attaccare nelle città italiane adesivi su sfondo giallo (SCELTA DEI COLORI COME LA SEGNALETICA DEL “PERICOLO” > attenzione, pericolo di prenderlo nel...) con il logo dell’A-Style (un esempio di guerriglia marketing), seguito da altre città tra cui Miami, Mosca e Londra. I giornali e la televisione hanno cominciato ad interessati dalle strane apparizioni del logo, e presto la società iniziarono la commercializzazione dei prodotti con marchio A-Style.
  • 53. TOP 100 FAMOUS LOGOS
  • 54. ALLA RICERCA DEL MITO PERDUTO
  • 55.
  • 56.
  • 57.
  • 58.
  • 59.
  • 60.
  • 61. RESTYLING DELLA COMUNICAZIONE gli strumenti di rappresentazione (suoni, colori, segni), si possono adattare in base al tempo e al contesto, spesso in maniera coerente con il passato per rendere sempre riconoscibile l’azienda/prodotto/servizio. UNA PERDITA DI INDENTITÀ RICHIEDE UN INVESTIMENTO IN VISIBILITÀ
  • 62. LA STORIA DEL LOGO APPLE
  • 63. LA STORIA DEL LOGO SHELL
  • 64.
  • 65.
  • 66. identità verbale: NAMING Il nome è legato al prodotto e deve tenere conto delle peculiarità culturali dei vari paesi, del mercato, delle leggi e delle mode considerando il presente ma anche il futuro. Deve “dialogare” con il pubblico di riferimento soprattutto oggi, nell’era dell’economia globale, in cui la comunicazione è immediata, multi-linguistica e multi-culturale NON SI TRATTA DI SCEGLIERE IL NOME CHE PIACE, MA QUELLO CHE FUNZIONA
  • 67. un naming più accurato aiuta il posizionamento del proprio prodotto o servizio ed è quindi fondamentale. Nei rari casi riusciti il successo del nome è tale da rappresentare tutta la categoria dei prodotti di cui fa parte. (Scotch, Post-it, Jeep, Kleenex, Scottex...)
  • 68. STORIA ED ETIMOLOGIA DEL NOME DI BRAND FAMOSI, PER CAPIRE QUALE SIA STATO IL PROCESSO DI NAMING: Il suo nome era un’evoluzione di un errore di battitura. Originariamente la società era chiamata “BACKRUB”, ma poi il nome fu cambiato in “GOOGOL” identifica un numero praticamente infinito. Il nome fu scritto in modo errato come “Google” nel 1998 e da allora non è stato più cambiato. Il logo è stato aggiornato nel 2010 e a seconda degli eventi viene modificato > doodle
  • 69. 1972 logo trifoglio: spirito olimpico Onestamente, quanti di voi conoscono il vero significato della parola Adidas? Sono certo che starete pensando “All Day I Dream About Sport” giusto? Bene, non è così. Il nome di Adidas è in realtà derivato dal nome del fondatore Adolf (Adi) Dassler. Oggi il logo Adidas è composto da tre strisce parallele che simboleggiano una montagna e gli obiettivi e le sfide che ci attendono nella vita.
  • 70. Oggi il catalogo Ikea è il libro più stampato al mondo dopo la Bibbia L’acronimo IKEA ha una storia molto interessante alle spalle. Si tratta di una combinazione delle iniziale del nome del fondatore Ingvar Kamprad più le prime lettere del villaggio dove è cresciuto, Elmtaryd Agunnaryd, abbreviato così come IKEA.
  • 71. Il famoso marchio automobilistico fu chiamato così in onore della figlia di uno degli ingegneri che crearono il primo motore della casa. Mercedes era solamente il nomignolo della bambina! la stella a 3 punte sta a dire: “realizzare veicoli per acqua, terra e cielo”.
  • 72. _ Fiat Gingo, ritornata a chiamarsi Panda perché il nome era troppo simile a Twingo. I francesi hanno minacciato cause miliardarie e la Fiat ha cambiato subito idea. Senza dimenticare che anche la Panda costò alla casa torinese una “generosa” offerta al WWF.
  • 73. “Jetta” della Volkswagen non evocava praticamente nulla in Germania, ma in Italia era piuttosto raro imbattersi in una vettura che significava “sventura”
  • 74.
  • 75. La società americana Estee Lauder ha diffuso in Germania il cosmetico denominato Country Mist (in inglese “nebbiolina di campagna”) senza sapere che in tedesco ‘mist’ significa ‘letame’
  • 76. La responsabilità della comunicazione e della pubblicità: solo uno spunto di riflessione… La pubblicità non nasce “nel vuoto”. Rispecchia e amplifica e semplifica gli usi e i costumi e i pregiudizi più diffusi. Trasmette il gusto dei suoi referenti aziendali. Si esprime all’interno del più ampio sistema dei media. …ha responsabilità grandi proprio perché è efficace anche quando diffonde e rafforza modelli di ruolo arcaici, sistemi di disvalori, stereotipi deleteri. Annamaria Testa Si possono riconoscere gli ideali di una nazione dalla sua pubblicità Norman Duglas
  • 77. Piacere, sono una Copywriter Posso essere una editor, una web writer, una content qualcosa… O più semplicemente sono quella che scrive. Stiamo parlando di un’attività di scrittura che sì, è individuale nel suo svolgersi, ma non produce risultati autosufficienti sotto il profilo espressivo. Parole perfette per le immagini che le accompagnano possono apparire, da sole, irrilevanti o indecifrabili. E, d’altra parte, un testo brillante che non riesce a dialogare con le immagini serve, quasi sempre, a poco. Annamaria Testa
  • 78. Scrivere è sempre compiere una scelta che produce un nuovo senso • le parole hanno un potere • il linguaggio merita rispetto • i contenuti hanno un senso Perciò fate uno sforzo e … date un significato a ciò che scrivete, o fate scrivere, nei vostri messaggi di comunicazione possibilmente scrivete in un italiano corretto attribuite un valore alle parole, non siate scontati siate pertinenti e concisi smettete di pensare “tanto i testi non li legge nessuno” … io lo faccio e tanti altri come me… Google per primo!
  • 79.
  • 80. STOP alla pigrizia mentale! Basta con: le frasi fatte le parole che non parlano le formule fisse EVITIAMOLE • consulenza a tutto campo • nella splendida cornice • a 360 gradi • una vasta gamma • soluzione personalizzata • siamo l’azienda leader del settore … • le molteplici esigenze • soluzioni innovative • appositamente studiato • altamente qualificati • la costante ricerca • Etc. etc. L’aggettivo deve essere l’amante del sostantivo e non già la moglie legittima. Tra le parole ci vogliono legami passeggeri e non un matrimonio eterno. Alphonse Daudet
  • 81. Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto Italo Calvino Soluzione personalizzata, nelle prime 2 pagine di Google è per: coperture edili e tetti trattamenti per la pelle siti web consulenza aziendale documentazione SAP finanziamenti, dilazioni di pagamento allestimenti fieristici KIT antizanzare apparecchi acustici software per l’autonoleggio showroom su misura impianto fotovoltaico guide lineari per carichi pesanti campagne pubblicitarie
  • 82. Le parole del Copywriter Headline/slogan Bodycopy Payoff Fra parole e immagine (visual) c'è sempre un rapporto. L'immagine può rafforzare, alleggerire, contraddire, commentare e attribuire un contenuto emotivo alla parola. Le parole il più delle volte non sono usate per il loro significato sul dizionario, ma per i giochi di parole, i doppi sensi, i modi di dire, le reazioni emotive, le associazioni di idee e le metafore a cui possono dare origine. Lo scopo? Creare un ricordo, possibilmente piacevole, del prodotto/servizio/azienda .
  • 83. Le parole del Copywriter Headline (anche slogan, claim) = il titolo, la frase principale. •efficace e chiara •deve andare d’accordo con l’immagine •non deve ripetere quello che dice l’immagine •onesta •memorabile Bodycopy = testo di accompagnamento Payoff (saldare, conclusione) = la frase conclusiva .
  • 84.
  • 85. Indovina chi è lo slogan Cosa vuoi di più dalla vita? AMARO LUCANO Chi mangia sano trova la natura BARILLA MULINO BIANCO E chi sono io? Babbo Natale? BISTEFANI Più bianco non si può DASH Ascolta la tua sete SPRITE Just do it NIKE Fate l’amore con il sapore MULLER I’m Lovin’It MC DONALD’S Se ti piace la frutta, mangiatela tutta NESTLE’ FRUTTOLO La potenza è nulla senza controllo PIRELLI The Freshmaker MENTOS Du’ gust is megl che uan MOTTA MAXIBON
  • 86. Slogan… chi era costui? FERRERO NUTELLA Che mondo sarebbe senza Nutella CALFORT La lavatrice vive di più con Calfort COOP La coop sei tu L’analcolico biondo fa impazzire il mond CRODINO LEVISSIMA Altissima, purissima, Levissima KIT KAT Fai un break, spezza con Kit Kat GEOX La scarpa che respira GRANBISCOTTO Crudo o cotto? Granbiscotto RED BULL Red Bull ti mette le aliii! RAI Rai. Di tutto. Di più MARTINI No Martini, no party! LOCATELLI Locatelli fa le cose per bene
  • 87. Alcuni payoff più famosi BARILLA Dove c’è Barilla c’è casa NOKIA Connecting people OMNITEL VODAFONE Life is NowPEUGEOT 206 Enfant terrible GALBANI Vuol dire fiducia ROWENTA Per chi non si accontenta ZOPPAS Zoppas li fa e nessuno li distruggeIKEA Spazio alle idee LAVAZZA Più lo mandi giù e più ti tira su AMARO LUCANO Voglio il meglio
  • 88. Breve e parziale elenco delle cose che mi è capitato di scrivere Progetti di comunicazione Headline Testi di siti internet Testi per annunci radiofonici Documenti di strategia di marketing e comunicazione Brochure per tecnici Brochure per gente comune, altrimenti detta per la “signora Maria” Company profile Editoriali Articoli tecnici Articoli di viaggio Newsletter House organ Sceneggiature di video promozionali Testi di inviti Testi di auguri Programmi Comunicati stampa Schede tecniche e libretti di istruzione Contenuti social media
  • 89. La responsabilità della comunicazione e della pubblicità: solo uno spunto di riflessione… La pubblicità non nasce “nel vuoto”. Rispecchia e amplifica e semplifica gli usi e i costumi e i pregiudizi più diffusi. Trasmette il gusto dei suoi referenti aziendali. Si esprime all’interno del più ampio sistema dei media. …ha responsabilità grandi proprio perché è efficace anche quando diffonde e rafforza modelli di ruolo arcaici, sistemi di disvalori, stereotipi deleteri. Annamaria Testa Si possono riconoscere gli ideali di una nazione dalla sua pubblicità Norman Duglas
  • 90. Nota ufficiale dell’azienda: “… stupire, creare scandalo, attirare l’attenzione e ci siamo riusciti…” "Non lo faremo più, non prenderò più la Minetti per sfilare. Non riesco più a guardare la nostra pagina Facebook per gli insulti che hanno scritto: 'vergogna', 'fate schifo', 'dovete fallire'.
  • 92. 1999: con humor e leggerezza e quando i seni diventano inflazionati…
  • 94. Non solo offensive verso le donne… s i li obe t ro g con contro i transessuali contro gli atei
  • 95. La migliore pubblicità con il migliore slogan di sempre.
  • 96. Logorama Premio Oscar 2010 come miglior cortometraggio 09/04/13

Editor's Notes

  1. Direttore creativo (copy = testo scritto di un messaggio pubblicitario + to write = scrivere)
  2. Briefing è un sostantivo inglese che deriva dal verbo
  3. I mercati sono conversazioni Conversazioni tra esseri umani suonano umane e si svolgono con voce umana (3) Cluetrain manifesto Il manifesto è stato scritto nel 1999 e lanciato in rete da un gruppo di comunicatori (consulente IBM) L’obiettivo è una vera “riforma” del linguaggio con cui le aziende comunicano 95 tesi
  4. Birra israeliana
  5. Carta igienica francese L’idea viene tradotta in un divertente siparietto in cui il tecnologico padre di famiglia si prende gioco della moglie che ‘si ostina’ a far studiare la figlia utilizzando libri, ad attaccare post it al frigorifero per le mansioni di casa, a giocare a soduku sul suo giornale. L’uomo pronuncia con ironia il nome della moglie (unica parola che udiamo nello spot) come a voler dire “Guarda un pò qua, io lo faccio sul mio tablet”, e lei impassibile incassa
  6. David MacKenzie Ogilvy (West Horsley, 23 giugno 1911 – Touffou, 21 luglio 1999) è stato un pubblicitario britannico. Nel 1948 ha fondato l'agenzia Ogilvy & Mather.
  7. Scrittore inglese che ha scritto Vento del sud Alcune aziende spregiudicate usano lo scandalo e la provocazione come amplificatori dell’investimento, secondo la vecchia logica del «purché se ne parli»
  8. in passato anche scrittori famosi si sono impegnati nella realizzazione di slogan pubblicitari (Gabriele D’Annunzio). Annamaria Testa è colei che ha coniato Liscia Gassata o Ferrarelle
  9. consulenza a tutto campo aggiornato in tempo reale ha valenza strategica tra virgolette influenzare pesantemente monitorare la concorrenza si è letteralmente scatenata a livello di discorso di vendita ognuno può toccare con mano occorre dare valore aggiunto bisogna mettere a fattor comune puntuale e preciso supportare finalizzare è un discorso da gestire impatto e approccio mettere sotto controllo i dati della gestione lo scopo è quello di portare a casa quattrini una bella fetta di mercato modelli di implementazione lo snodo della formazione continua occorre il governo dei processi le sinergie sono finalizzate a posizionato nella fascia alta approcciare serenamente i problemi che emergono.
  10. La comunicazione visiva si esprime, di solito, con poche parole:
  11. Slogan pubblicitario o claim è una frase efficace concisa utilizzata nella propaganda e nelle campagne pubblicitarie. Il lessema slogan deriva dal gaelico “ sluagh-ghairm ” (nemico-urlo) e indicava “ grido di guerra ” . Il termine slogan ha assunto il significato di frase facilmente memorizzabile. Lo slogan pubblicitario viene utilizzato per associare una frase a un prodotto.
  12. Scrittore inglese che ha scritto Vento del sud Alcune aziende spregiudicate usano lo scandalo e la provocazione come amplificatori dell’investimento, secondo la vecchia logica del «purché se ne parli»
  13. il problema non è il corpo nudo in sé, ma il corpo nudo usato a sproposito. Il problema non è la sessualità, ma la provocazione sessuale.
  14. In Italia ogni due giorni una donna viene uccisa da mariti, fidanzati ed ex partner e subisce violenze nelle mura domestiche relish
  15. Tua moglie ti ha spaventato stanotte? Tradiscila (cliente sito di incontri) America Gara di differenze toilet tra una donna e un trasessuale (lipgloss, mascara, reggiseno…) la donna vince per l’assorbente interno Nuova Zelanda Un ateo è un uomo che crede di essere un incidente uomo senza cervello Sud Africa chiesa di Johannesburg
  16. Autore Lorenzo Marini Canard Immaginate una casalinga mentre armeggia in cucina con la televisione accesa a volume sostenuto. Dopo dieci pubblicità piene di parole e confusione, arriva il silenzio. Voi non vi girereste a guardare cosa è successo? Silenzio, parla Agnesi…Geniale!