24. All'età degli dei successe quella degli eroi, tutti in qualche modo ritenuti figli degli dei stessi e di Giove in ultima analisi. Essi avrebbero dato origine alle umane stirpi, considerandosi superiori per nobiltà e per virtù (pietà religiosa, prudenza, temperanza, forza e coraggio, magnanimità) a quella parte della popolazione che rimaneva in condizione bestiale e che doveva quindi a loro assoggettarsi in condizione servile. Ora le comunità umane venivano governate da poteri aristocratico-oligarchici.
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34. L'interpretazione idealistica invece sottolinea l'importanza di questa determinazione di libertà, sia dal punto di vista teorico, che pratico. In questo modo lo spirito della provvidenza si fonde con lo spirito umano, creando quella capacità creativa immanente e finalizzata – affine alla fenomenologia della ragione hegeliana – che rende l'inalienabilità dell'azione umana.
35. Questa inalienabilità è stata utilizzata dalla corrente interpretativa positivistica e marxista per sottolineare ed accentuare il carattere sovra-strutturale del richiamo religioso vichiano. Lo spazio della predeterminazione religiosa nelle prime età dell'uomo risulta effettivamente da una personalizzazione delle forze naturali, mentre il Dio cristiano dell'età successiva – quando si forma alla mente umana l'orizzonte della ragione universale – può essere visto come una trasposizione della propria stessa potenza immaginativa e sensibile.