4. EMPEDOCLE: I 4 ELEMENTI Aria, acqua, terra e fuoco , i quattro elementi fondamentali impiegati da Empedocle per descrivere il mondo in cui viviamo, sono tra loro interconnessi. Il fuoco – l’energia – viene oggi utilizzato dall’uomo e consumato cos ì dissennatamente, in particolare dalle sue fonti fossili e fissili , da compromettere i cicli della biosfera, dando luogo ad un inarrestabile degrado dell’aria, dell’acqua, della terra.
34. IL CICLO ENTROPICO: economia e vita: output=godimento della vita Tempo Ordine e Crescita Rifiuti Materia Ordinata Disordine Energia Nobile Energia Termica
42. “ Impronta ecologica” nel mondo Popolazione in milioni (2002) I = Impronta pro capite in ettari B = Disponibilità di biocapacità in ettari D = B-I Deficit ecologico pro capite USA 288,0 9,5 4,9 4,7 Australia 19,4 7,7 19,2 -11,5 Brasile 174 2,2 10,2 -8 Olanda 16,0 4,7 0,8 4 Francia 59,6 5,8 3,1 2,8 Germania 82,3 4,8 1,9 2,9 Italia 57,5 3,8 1,1 2,7 Cina 1292,6 1,5 0,8 0,8 India 1033,4 0,8 0,4 0,4 Mondo 6148,1 2,2 1,8 0,4
44. Riserve di energia solare (annuali) > 2130 TWh entro il 2020 Africa > 450 TWh Asia – Oceania > 270 TWh Latin America > 270 TWh Middle East > 200 TWh India: > 180 TWh Australia – Japan - NZ > 130 TWh Europe > 90 TWh North America > 180 TWh China > 220 TWh East Europe – Ex URSS > 130 TWh Based on data from B. Dessus & UNESCO ’s Summer School of rural electrification Yearly kWh by m² 1200 1700 1950 2450 850 600
59. Il ruolo dell’energia elettrica nei consumi finali Ripartizione % della produzione lorda di energia elettrica nel mondo per fonte energetica - 2008
78. Per 650.000 anni fino al 1750 180<[CO 2 ]<300 ppm Per 10.000 anni fino al 1750 265 <[CO 2 ]<280 ppm Negli ultimi 150 anni [CO 2 ] fino a 385 ppm nel 2006 L’aumento dei gas serra dal 1750 è dovuto principalmente alle emissioni da combustione di combustibili fossili, dalle attività agricole e da cambio uso del territorio Fonte: IPCC WGI - Fourth Assessment Report, 2007 385
79. Energia e cambiamenti climatici Emissioni di CO 2 da combustione di metano, petrolio e carbone. Periodo 1990-2009
82. Quanta CO2? 1 litro gasolio: 2,7 kg CO 2 1 litro benzina: 2,4 kg CO 2 1 kg carbone = 3,7 kg CO 2 1 kWh elettrico da petrolio = 0,6 kg CO 2
83. Produciamo circa 520 kg a testa di rifiuti all’anno! Energia e materie prime “nascoste” nel prodotto Italia: 200.000 tonnellate/anno di plastica per imbottigliare 11 miliardi di litri d'acqua, 193 litri/ persona all’anno 1 kg di plastica = 2 kg di petrolio e 10 kWh di energia (1 bottiglia da 1,5 l = 35 g di plastica) Il riciclo consente di utilizzare solo 3 kWh/kg bottiglie di plastica = – energia – emissioni – rifiuti – inceneritori! 1 t di carta = 10 alberi+ 15 m 3 d‘acqua + 6000 kWh I RIFIUTI
97. Percentage change in average crop yields for the climate change scenario. Effects of CO 2 are taken into account. Crops modeled are: wheat, maize and rice. Jackson Institute, University College London / Goddard Institute for Space Studies / International Institute for Applied Systems Analysis Variazioni delle produttività agricole (previsioni 2020 ,2050 e 2080 )
101. In base ai risultati dei convenzionali modelli economici, il Rapporto prevede che se non interverremo , il costo complessivo e i rischi delle mutazioni climatiche equivarranno ad una perdita del cinque per cento del prodotto nazionale lordo annuo globale, da oggi e per sempre. Se si considera una gamma più ampia di rischi e conseguenze, si calcola che il danno potrebbe arrivare fino al 20% del prodotto nazionale lordo, o anche di più. Mentre il costo di un intervento, che riduca le emissioni di gas nocivi per evitare le conseguenze peggiori delle mutazioni climatiche, può essere contenuto nell'1% circa del prodotto nazionale lordo mondiale annuo. Rapporto Stern Rapporto Stern
104. L’ITALIA CAMPIONE D’EUROPA PER EMISSIONI DI CO2 SE NON RISPETTEREMO LA DELIBERA EUROPEA SUI PARAMETRI DI KYOTO ENTRO IL 2012, DOVREMO ACQUISTARE “ CERTIFICATI VERDI” DA ALTRI PAESI EUROPEI
108. Il 4° Rapporto IPCC La temperatura globale nel 2100: tra 1.8 e 4 °C in più Le previsioni sul clima futuro sono basate su differenti scenari di emissione di gas serra (che tengono conto dello sviluppo tecnologico e socio-economico della popolazione). I modelli non sono infallibili, rimangono incertezze su alcuni elementi (aerosol, fenomeni di feedback), ma sono l’unico mezzo che abbiamo per ragionare sul futuro Alta emissione di gas serra = riscaldamento maggiore Riduzione emissioni = riscaldamento minore Emissioni nulle = riscaldamento residuo (gas serra già emessi)
115. LA TERRA E ’ MALATA Come ferite non curate, le macchie rosse che indicano concentrazioni elevate di NO 2 (generato dalla combustione), coincidono con le zone più industrializzate: le principali città del Nord America e dell'Europa . In particolare in Italia, tutta la zona della Pianura Padana presenta valori altissimi.
120. 2007:Domanda mondiale di energia Il gas cresce più veloce in termini assoluti Le fonti rinnovabili di energia più veloce in termini % il petrolio rimane comunque il combustibile dominante nel 2030 Source: WEO 2009
125. IL FUTURO NON E'PIU' QUELLO DI UNA VOLTA... CONTIAMO IL TEMPO A RITROSO!
126.
127.
128. Mitigazione dei cambiamenti climatici : ridurre le emissioni e potenziare gli assorbimenti di gas serra Risparmio energetico ↔ tecnologie + “ stili di vita” Maggiore efficienza ↔ Cambiamento tecnologico Produzione di energia non fossile ↔ tecnologie Stoccaggio della CO 2 fossile ↔ tecnologie + pratiche agricole Numerosi studi hanno mostrato che la riduzione delle emissioni è possibile, sviluppando opportunamente alcune tecnologie Questo non significa che i cambiamenti saranno facili e indolori. La strada è percorribile, ma gli ostacoli non mancano.
130. Obiettivo di fondo: 2°C rispetto ai livelli pre-industriali Picco globale entro il 2020 Emissioni globali: - - 50% entro il 2050 (rispetto al 1990) Paesi sviluppati: riduzione del 80-95% entro il 2050 (rispetto al 1990) Riduzione maggiore ?
134. www.wbcsd.org Worls Business Council for Sustainable development Facts and Trends to 2050, Energy and climate change Pacala e Socolow, Science, 305, 5686 , pag. 968-972 “Stabilization wedges”, Princeton Wedges Model INTERNATIONAL ENERGY AGENCY World Energy Outlook IPCC - Quarto Rapporto di Valutazione Terzo Gruppo di Lavoro (Mitigazione dei cambiamenti climatici) Potsdam Institute for Climate Impact Research Technology Options for Low Stabilisation - ADAM Model Comparison Gruppi di ricerca sulle potenzialità delle diverse tecnologie e pratiche per ridurre le emissioni globali
146. Cella fotovoltaica La tecnologia fotovoltaica consente la trasformazione diretta della luce solare in energia elettrica utilizzando materiali semiconduttori (in particolare silicio). L’eleganza del flusso solare
202. Decommissioning: i debiti che lascia il nucleare Il costo del “decommissioning” Francia : 70 Miliardi di Euro a prezzi 2004 Gran Bretagna : 104 Miliardi di Euro a prezzi 2007 USA : 54 Miliardi di Dollari (prezzi 1998) solo per il deposito permanente dello Yucca Mountain. D ai 200 ai 1.000 miliardi di dollari e dai 70 ai 100 anni per raccogliere e conservare in maniera sicura le oltre 77.000 tonnellate di rifiuti radioattivi, ora giacenti in 131 depositi di fortuna sparsi nel paese. Italia : 5,2 Miliardi di Euro a prezzi 2008 (non ancora tutti stanziati) Fonte: rapporti delle Corti dei Conti di FR, GB e IT
203.
204. Risorse accertate e residue stimate di uranio per classi di prezzi di estrazione - 2009
210. Perché diciamo no all’atomo Il ciclo nucleare non è carbon free Emissioni di CO2 per KWh, ripartito nelle varie fasi del ciclo nucleare, per un reattore attivo per 31 anni e che utilizza uranio contenente lo 0,15% di U3O8
211. Ogni kWh prodotto da una centrale nucleare è responsabile dell’emissione in atmosfera tra 95 e 134 grammi di CO 2 Il ciclo dell’uranio e la CO 2 Per produrre il combustibile di uranio si emettono 55g. di CO 2 /kWh 1 Per costruire una centrale nucleare si emettono 12g. di CO 2 /kWh 2 Per trattare le scorie e smantellare gli impianti si emettono 28-66 g. di CO 2 /kWh 3
221. Impianto di arricchimento di Tricastin – Francia – 16 km 2 4 centrali per 3.000 MW servono solo a far funzionare l’impianto L’occupazione del territorio – quello che NON ci fanno vedere
222. L’occupazione del territorio – quello che non ci dicono Secondo il Brookhaven National Laboratory e la Columbia University, gli impianti nucleari USA utilizzano 120 m 2 /GWh. Un impianto da 1.000 MW che sia operativo per 40 anni ha bisogno di un territorio di 38 km 2 Su 38 km 2 si possono installare 2.400 MW di solare Fotovoltaico e produrre 3.500 GWh all’anno di Energia Elettrica.
237. Il futuro energetico per uno sviluppo sostenibile Quale risposta dare dunque ai problemi connessi al progressivo esaurimento delle fonti fossili, ai cambiamenti climatici, alla crescita demografica, alla diffusa povertà, ad uno sviluppo che privilegia pochi e che emargina gran parte della popolazione e che diviene sempre più insostenibile ambientalmente, democraticamente, socialmente ed economicamente non solo per le future ma anche attuali generazioni?
238. Passata la crisi finanziaria ed economica tutto ritornerà come prima? ieri ? visibilità oggi domani
239. LA CRISI ATTUALE (crisi da finanziaria a economica e strutturale) Popolazione mondiale molto elevata Alto consumo di energia fossile Rifiuti, inquinamento e distruzione dell’ambiente Perdita di biodiversità e agricoltura industriale elevatissimi costi di “riparazione” e concentrazione dei danni in aree povere
240. Crisi di sostenibilità Gli attuali modelli di produzione e consumo sprecano più del 90% delle risorse e dell’energia
253. Disoccupazione I dati relativi al 2009 mostrano che i mercati del lavoro continuano a deteriorarsi in reazione alla crisi economica. La disoccupazione è in aumento, le offerte di lavoro sono ancora in calo e le imprese continuano ad annunciare sostanziali riduzioni di posti di lavoro in diversi settori... Le ultime previsioni della Commissione Europea registrano una contrazione dell’occupazione del 2,6% nel 2009 e di un ulteriore 1,4% nel 2010, che equivale a circa 8 milioni e mezzo di perdite di posti di lavoro per i due anni considerati.
269. UN NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI RETI CORTE RETI CORTE RETI CORTE RETI CORTE = RINNOVABILI RETI LUNGHE = RISPARMIO E COLLETTIVO
270. Contratto mondiale sull’energia L’energia è un bene comune Conservare le risorse energetiche e Ridurre i consumi Tecnologie per lo sfruttamento locale Autoproduzione da fonti rinnovabili Controllo pubblico della produzione e distribuzione Nuovi vettori energetici a basso impatto e trasporto collettivo
275. Il potenziale di risparmio in Europa al 2020 (100 mld di euro al 2020) Action Plan for Energy Efficiency: Realising the Potential, EC 19 Ottobre 2006 Settori Consumi (Mtep 2005) Consumi (Mtep 2020) Previsione di crescita (% 2020) Potenziale risparmio (% 2020) Edilizia residenziale 280 338 20% 27% Edilizia commerciale 157 211 34% 30% Trasporti 332 405 22% 26% Industria manifatturiera 297 382 27% 25% TOTALE 1066 1336 25% 26%
283. Possibilità offerte da 20/20/20 Le politiche energetiche del cosiddetto pacchetto Clima - Energia “20-20” entro il 2020 potranno garantire un’opportunità di business e di sviluppo occupazionale. La finestra di investimento in tecnologie rinnovabili nel settore elettrico nello scenario condizionato dalle politiche del pacchetto Clima-Energia raggiunge per l’Italia un valore complessivo di circa 100 miliardi di euro nei prossimi dodici anni, con un valore medio annuo di più di 8 miliardi di euro. Il potenziale occupazionale totale potrebbe raggiungere le 250.000 unità lavorative nel 2020. (GSE-Bocconi)
284. I veri concorrenti del Nucleare …1 82.000 GWh 19,5 % al 2020 Costo 5 Miliardi di Euro 1 - L’ Efficienza Energetica Potenziale Economicamente Conveniente (costo < di 6 €cent/kWh) Fonte: Rapporto eERG, Politecnico di Milano - 2008 Benefici Economici 65 Miliardi di Euro al netto degli investimenti Benefici Occupazionali 63.000 posti di lavoro stabili
285. I veri concorrenti del Nucleare …2 10.000 MW ele al 2020 25.000 GWh Investimenti 15 Miliardi di Euro Occupazione 165.000 posti di lavoro stabili 2 - la Generazione Distribuita Fonti Rinnovabili aggiuntive al 2020 Co-generazione a gas (produzione combinata di Energia Elettrica e di Calore) Investimenti 48 Miliardi di euro Occupazione 440.000 posti di lavoro stabili 3 - le Fonti Rinnovabili di Energia
286. I veri concorrenti del Nucleare …3 Nucleare – Sono stati stimati tra i 20.000 e i 25.000 posti di lavoro: - 10.000 per il settore elettromeccanico (stima ANIE) - 10-15.000 per il settore delle costruzioni e movimento terra (stima ANCE)
287.
288.
289. Il potenziale di energia da fonti rinnovabili Viene fatto 1 il potenziale idro L’insieme delle energie rinnovabili forniscono 3078 volte il fabbisogno di energia attuale
290.
291. Le tecnologie rinnovabili, soffocate per anni dalle lobby del petrolio e del nucleare, oggi possono fornire alla terra tutta l’energia di cui ha bisogno. Esse rendono oltre trenta volte l’energia impiegata per produrle. Pannelli solari, pale eoliche e turbine ci danno gli strumenti per vincere la sfida del clima, la sfida della fame e la sfida per una società equa e solidale. Dal sole: fotovoltaico, termico, termodinamico, pannelli rigidi, a film sottile, a concentrazione a inseguimento. Dal vento: grande eolico, mini e micro eolico, eolico ad asse verticale, senza pale, su aquiloni. Dall’acqua: grande idroelettrico, mini e micro idro, idro ad acqua fluente, e dalle maree. Dalla terra: geotermia a alta, media e bassa entalpia, per energia o solo per calore, a ciclo chiuso. IL NOSTRO FUTURO E' TUTTO RINNOVABILE
292. Il solare Fotovoltaico, a concentrazione o termodinamico. Utilizzando il 3% della superficie agricola terrestre, per produrre energia rinnovabile, potremmo soddisfare l’intero fabbisogno energetico mondiale. Potremmo ridurla ancora se solarizzassimo anche tetti e parcheggi delle città; se i pannelli fossero trattati come le parabole satellitari o i motori dei condizionatori non avremmo di questi problemi. Il pannello solare fotovoltaico ha una vita media di circa 40 anni e, con sufficienti programmazioni nella costruzione e adempimenti nel riuso si ricicla quasi interamente, non rilascia sostanze inquinanti ed emissioni elettromagnetiche.
293.
294. Società Sunedison in provincia di Rovigo – 72 MW installati su di una superficie agricola di 850 mila mq (circa 120 campi da calcio) QUANDO IL FOTOVOLTAICO E’ INFELICE
295.
296.
297.
298. Un impianto fotovoltaico di potenza nominale da 1 Kwp produce mediamente in un anno nel centro Italia 1300 Kwh. Prendendo in esame un impianto standard per una famiglia di 4 persone (potenza nominale 3 Kwp), otteniamo una produzione media annua di energia di 3.900 Kwh. Fotovoltaico per famiglie
302. PV: Benefici ambientali (anno 2008) 200.000.000 kWh 540 gr / kWh 108.000 Tonnellate di CO2 Debito evitato: 1.566.000 € ( a 14,50 €/tCO2 )
303. INVESTIMENTO CON CAPITALE PROPRIO Vecchio conto energia COSTO CHIAVI IN MANO + IVA 10 € 14.000,00 TARIFFA APPLICATA € 0,402 ENERGIA PRODOTTA 3900 Kwh/annui RICAVO ANNUO DALLA TARIFFA € 1.567,80 RISPARMIO ANNUO SUL CONSUMO € 741,00 TOTALE RICAVO ANNUO € 2.308,80 RIENTRO INVESTIMENTO 6 ANNI RICAVO FINALE IN 20 ANNI € 46.176,00
304. INVESTIMENTO CON PRESTITO BANCARIO A 12 ANNI Vecchio conto energia COSTO CHIAVI IN MANO + IVA 10% € 14.000,00 TARIFFA APPLICATA € 0,402 ENERGIA PRODOTTA 3.900 Kwh/annui RICAVO ANNUO DALLA TARIFFA € 1.567,80 RISPARMIO ANNUO SUL CONSUMO € 741,00 TOTALE RICAVO ANNUO € 2.308,80 RATA ANNUALE PER 12 ANNI € 1.600,00 RICAVO FINALE IN 20 ANNI € 26.976,00
305. INVESTIMENTO CON PRESTITO BANCARIO A 12 ANNI Vecchio conto energia COSTO CHIAVI IN MANO + IVA 10% € 396.000,00 TARIFFA APPLICATA € 0,422+5%= 0,4431 ENERGIA PRODOTTA 128.700 Kwh/annui RICAVO ANNUO DALLA TARIFFA € 57.026,97 RICAVO ANNUO DALLA VENDITA DI ENERGIA € 13.101,66 TOTALE RICAVO ANNUO € 70.128,63 RATA ANNUALE PER 12 ANNI € 44.678,60 RICAVO FINALE IN 20 ANNI € 866.424,56
307. Fotovoltaico termico a concentrazione SOLAR RESOURCE FOR CSP TECHNOLOGIES (DNI) ON THE CONTRARY IN CASE OF PV TECHNOLOGY RELYING ON DIRECT RADIATIONS (CPV) IS AN OPTION
308.
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311. 15% European electricity demand by CSP, envisaged by IEA, should be mostly imported from MENA DESERTEC REQUIRES LONG DISTANCE HV DC GRIDS TOO Il progetto Desertec + offshore Mare del Nord
313. Eolico Grande eolico, mini, micro, offshore, senza pale (tornado like), ad asse verticale e su aquiloni (Kite gen). È l’energia più conveniente a certe latitudini, e non avrebbe più bisogno di incentivi. È vittima del primo conto energia di Matteoli, basato sui contributi in conto capitale che ha creato molti megaimpianti a pale... ferme! Ora che è incentivato solo se produce, si dice che è brutto. Moltissime persone pensano che invece sia bello: un segno di pace tra uomo e natura, il movimento lento delle pale predispone l’uomo a convivere con i ritmi naturali, assecondandoli e imparando ad usarne l’energia perpetua. Oggi le pale possono essere da pochi kw per una abitazione domestica fino a 7 Mw per dare energia ad un paese di oltre 7000 abitanti.
319. Eolico e fotovoltaico: quanto costano Costo totale del kWh elettrico tra il 1985 e il 2009 Tecnologia competitiva con le principali fonti Il nuovo Conto Energia prevede l’installazione di 8 GW entro il 2020
320.
321.
322.
323. Le fonti rinnovabili discontinue L’idrogeno come sistema di accumulo Elettrolisi Accumulo H 2 Fuel cell EE da RES EE = 70% = 50% = 35% Elevati costi di investimento ~ 25.000 €/kW eq (Eolico) ~ 60.000 €/kW eq (PV) Elevate quantità di idrogeno da accumulare ~ 24.000 Nm 3 @ 100 kW eq (15 giorni)
324. L'ENERGIA IDROELETTRICA UN'ENERGIA SOLARE La quantità di acqua presente sul nostro pianeta è sempre la stessa ed il Sole, grazie all'energia che cede incessantemente alla Terra, la tiene in costante movimento. E' proprio l'energia solare che ha innescato e mantiene il ciclo dell'acqua attraverso il quale il prezioso liquido, evaporando dai mari e dagli specchi d'acqua, L'acqua è molto potente ed infatti, a parità di velocità della corrente e di superficie della turbina un sistema idrico sviluppa una potenza 10 volte superiore rispetto ad un sistema eolico. .
What is WBCSD? The World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) is a coalition of 170 international companies united by a shared commitment to sustainable development via the three pillars of economic growth, ecological balance and social progress. Our mission is to provide business leadership as a catalyst for change toward sustainable development, and to promote the role of eco-efficiency, innovation and corporate social responsibility. Disclaimer This brochure is released in the name of the WBCSD. Like other WBCSD publications, it is the result of a collaborative effort by members of the secretariat and executives several member companies. Drafts were reviewed by a wide range of members, so ensuring that the document broadly represents the majority view of the WBCSD membership. It does not mean, however, that every member company agrees with every word.
I principali argomenti propagandati dal Governo per convincere la popolazione italiana della necessità di ritornare al nucleare sono: Che l’energia elettrica prodotta con il nucleare costerà di meno; Che gli impianti nucleari sono carbon free, cioè non emettono CO2 e quindi consentono di combattere l’effetto serra; Che il problema delle scorie … è vero … non è ancora stato risolto, ma una soluzione prima o poi la si troverà … Che le centrali nucleari occupano poco spazio … con 300 ettari di terreno si fa un impianto che produce 12 miliardi di kWh all’anno, mentre per produrre la stessa energia con il solare occorrono 80 km2 di territorio Che il nucleare ci assicura una maggiore sicurezza nelle forniture di combustibile, perché l’uranio arriva da paesi politicamente stabili, come il Canada e l’Australia, mentre il petrolio e il gas arrivano dai paesi arabi, dalla Russia e dalla Libia. Infine che le centrali nucleari sono sicure. E’ vero che ci sono stati degli incidenti gravi, come Chernobil, ma ormai abbiamo imparato la lezione e i nuovi reattori sono costruiti con tecnologie molto più sicure. Ora tutte queste argomentazioni sono false e questo libro lo dimostra.
When talking about nuclear reactor designs, it’s becoming common to refer to them in terms of generations Gen I: Early prototype reactors of the 1950’s and 60’s Gen II: Vast majority of reactors currently operating around the world: Western designed LWRs (PWRs and BWRs), the Canadian heavy water moderated reactors (CANDU), and Russian designed reactors Gen III: so called advanced LWRs developed through mid-90’s; they have been built so far only in Asia (to my knowledge) and are evolutionary advances Gen III+: Further evolutionary improvements targeting mainly better economics Gen IV: Future Generation systems; goal of the R&D is for these systems to be …
A partire dal 2003 tutti i più importanti centri di ricerca si sono cimentati per prevedere quale sarà il costo dell’energia elettrica prodotta con i nuovi impianti nucleari. Nel 2003 il Massachusset Institute of Technology di Boston indicava un costo di produzione di 48€/MWh, aggiornato a 60€/MWh nel 2007 IL Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti ha stimato nel 2004, per impianti al 2020 il costo di 63€/MWh Il Keystone center, per impianti al 2012 ha stimato un costo di 69€/MWh. All’inizio del 2010 la più grande banca americana, CityGroup, ha valutato che per meno di 70€/MWh un impianto nucleare non può stare sul mercato. Enel continua a sostenere che l’energia nucleare italiana costerà 30€/MWh. Le dichiarazioni Enel sono basate sul costo di previsione del reattore di Olkiluoto (Finlandia), costruito da Areva, di 3 Mld. di Euro … … che è già arrivato a 6 Mld di Euro e … … che si prevede arriverà, a impianto finito, a 8 Mld di Euro. D’altra parte la stessa Areva ha offerto recentemente 2 EPR allo Stato dell’Ontario in Canada a 8,3 Mld di Euro ciascuno.
La Corte dei Conti francese ha calcolato che per smantellare le centrali nucleari presenti in Francia serviranno 70 miliardi di Euro Il National Audit Office inglese, equivalente alla Corte dei Conti, ha stimato che, in Gran Bretagna serviranno 104 miliardi di Euro. Le cifre in gioco negli Stati Uniti sono ancora più grandi: 54 miliardi di Dollari solo per realizzare il deposito permanente dello Yucca Mountain nello stato del Nevada; Dai 200 ai 1.000 miliardi di dollari per 70-100 anni per smalire le oltre 77.000 tonnellate di rifiuti altamente radioattivi, che ora giacciono in 131 depositi provvisori sparsi nel paese; In Italia ce la caviamo con poco: la Corte dei Coni ha stimato in 5,2 miliardi di € il costo per smantellare le quattro centrali atomiche dismesse 20 anni fa: Trino Vercellese, Caorso, Garigliano e Latina.
La produzione dell’uranio è una tipica attività mineraria che comporta l’escavazione del minerale, la frantumazione, la macinazione e la preparazione dell’ossido di uranio chiamato anche yellocake. Poi quest’uranio deve essere arricchito per portarlo ad una concentrazione tale da poter alimentare i reattori commerciali con un processo estremamente costoso in termini energetici. Tutto ilprocesso di preparazione del combustibile nucleare comporta l’emissione di 56 grammi di CO2 per ogni kWh che verrà poi prodotto dalla centrale nucleare. Per costruire una centrale nucleare servono mediamente 10 anni con l’utilizzo di 150 milioni di tonnellate di cemento e 10 milioni di tonnellate di acciaio. E’ stato calcolato che per costruire una centrale nucleare si emettono 12 grammi di CO2 per ogni kWh che verrà prodotto dalla centrale stessa. Infine lo smantellamento del reattore e l’enorme debito energetico che la gestione delle scorie si porta dietro comportano un debito di emissioni di CO2 stimato tra i 28 e i 66 grammi di CO2 per kWh prodotto. Non bisogna dimenticare infatti che la gestione delle scorie nucleari occuperà i successivi 80-100 anni e il grado di incertezza è molto ampio, essendo difficile prevedere cosa succederà tra 100 anni. In conclusione ogni kWh prodotto da una centrale nucleare è responsabile dell’emissione in atmosfera tra i 96 e i 134 grammi di CO2 per kWh prodotto.
Per spingere il mercato verso le liberalizzazioni, l’Unione europea ha imposto alla Francia di aprire il mercato alla concorrenza, ma Electricité de France, il monopolista elettrico francese sostiene che, per aprire il mercato elettrico, la tariffa attuale dell’energia elettrica di 32 €/MWh, regolata dal Governo, deve salire da subito a 40 €/MWh per arrivare nel 2020 almeno a 60 €/MWh. Ma come farà l’Enel, una volta costruite le centrali nucleari, a vendere l’energia elettrica che produrrà a costi fuori mercato? Semplice: nel luglio del 2009 il Governo ha varato una legge che dispone che l’energia nucleare prodotta sul territorio nazionale abbia priorità nell’immissione in rete, al pari delle fonti rinnovabili. Ciò vuol dire che, indipendentemente da quanto costerà, saremo obbligati a consumare energia nucleare. Inoltre il Governo ha stabilito di realizzare una campagna di informazione alla popolazione italiana sull’energia nucleare, con particolare riferimento alla sua sicurezza e alla sua economicità. Basterà quindi inondare il paese di spot pubblicitari e i cittadini si convinceranno che l’energia nucleare costa di meno.
L’impianto francese di Tricastin per l’arricchimento dell’uranio. In primo piano, 4 centrali nucleari per un totale di 3.000 MW sono consacrate a produrre energia elettrica per alimentare l’impianto di arricchimento, in secondo piano. Tutto il sito occupa 16 km2
Negli Stati Uniti vi sono circa 250 miniere di uranio abbandonate per una estensione totale di circa 1.500 km2, un’area grande quanto la Provincia di Milano. Ne sud-ovest queste miniere non sono nemmeno recintate. Cartelli come questo avvertono che l’area è radioattiva, che non bisogna fermarsi per più di un giorno all’anno e soprattutto sconsigliano di campeggiare.
Per sintetizzare, riteniamo che in Italia non ci sia bisogno di costruire centrali nucleari e che queste serviranno solo a fare aumentare il costo dell’energia elettrica. Investendo in efficienza energetica, in generazione distribuita e in fonti rinnovabili si può ottenere energia 4 volte superiore a quella che produrrebbero quattro reattori atomici, spendendo 6 volte di meno. Se i cittadini sapranno rendersi conto dell’imbroglio che c’è dietro il nucleare, forse riusciranno a reagire, informandosi, cooperando, organizzandosi localmente, minimizzando i consumi senza dover rinunciare agli standard di comfort ai quali sono abituati, sfruttando gli ultimi ritrovati della tecnica, imparando a prodursi la propria energia ed evitare così di dover dipendere dalla “Nuova Energia di Stato”. La globalizzazione è anche questo, e la conoscenza globalizzata può liberarci dalle catene dei grandi impianti centralizzati, siano essi alimentati da carbone, da gas o da nucleare. La generazione diffusa è già una realtà e in fondo, se usata bene, di energia ne basta molto poca; il sole, l’acqua, il vento possono ancora darci quello che ci serve. Le maestose quanto dispendiose centrali atomiche moriranno prima ancora di cominciare a produrre un’energia che nessuno più vorrà.
La maggior parte degli analisti energetici ritengono che la partita dell’energia elettrica si giochi tra Carbone, Gas naturale e Nucleare. Questo è sbagliato e fuorviante. I veri concorrenti del nucleare sono 3 1 – L’efficienza energetica. Secondo uno studio effettuato dal Politecnico di Milano, in Italia, il potenziale economicamente conveniente di risparmio energetico, cioè che costa meno che comperare energia elettrica, è di 82.000 GWh al 2020, equivalenti a 8 centrali nucleari. Inoltre spendendo 5 milardi di Euro si attivano 63.000 posti di lavoro stabili e si producono benefici economici stimati in 65 Miliardi di euro al netto degli investimenti..
Il secondo temibile concorrente del nucleare è la generazione distribuita, cioè piccoli impianti di co-generazione a gas che producono contemporaneamente sia energia elettrica sia calore. E’ stato calcolato che da qui al 2020 verranno investiti 15 miliardi di euro per realizzare 10.000 nuovi MW di piccoli impianti di cogenerazione a gas che creeranno 165.000 posti di lavoro Infine le Fonti Rinnovabili che per loro natura sono fonti estremamente distribuite sul territorio. Qui i numeri variano molto a seconda delle tecnologie considerate. Globalmente però si prevede un potenziale al 2020 di 32.000 MWh con una spesa di oltre 42 miliardi di euro e l’attivazione di oltre 400.000 posti di lavoro stabili.
Per sintetizzare, riteniamo che in Italia non ci sia bisogno di costruire centrali nucleari e che queste serviranno solo a fare aumentare il costo dell’energia elettrica. Investendo in efficienza energetica, in generazione distribuita e in fonti rinnovabili si può ottenere energia 4 volte superiore a quella che produrrebbero quattro reattori atomici, spendendo 6 volte di meno. Se i cittadini sapranno rendersi conto dell’imbroglio che c’è dietro il nucleare, forse riusciranno a reagire, informandosi, cooperando, organizzandosi localmente, minimizzando i consumi senza dover rinunciare agli standard di comfort ai quali sono abituati, sfruttando gli ultimi ritrovati della tecnica, imparando a prodursi la propria energia ed evitare così di dover dipendere dalla “Nuova Energia di Stato”. La globalizzazione è anche questo, e la conoscenza globalizzata può liberarci dalle catene dei grandi impianti centralizzati, siano essi alimentati da carbone, da gas o da nucleare. La generazione diffusa è già una realtà e in fondo, se usata bene, di energia ne basta molto poca; il sole, l’acqua, il vento possono ancora darci quello che ci serve. Le maestose quanto dispendiose centrali atomiche moriranno prima ancora di cominciare a produrre un’energia che nessuno più vorrà.
Localement et globalement
Il n’y a pas d’ideologie de la decroissance, les activistes, chercheurs et autres acteurs de la décroissance combinent et viennent de sources philosophiques différentes