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LE INIZIATIVE DI EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ECONOMICA
Indagine sulla realtà italiana nel contesto internazionale. Edizione 2012
EDUCAZIONEFINANZIARIAVS
ECONOMICA
# L’educazione finanziaria consiste nell'insieme di competenze e conoscenze che permette a un individuo di
prendere decisioni informate ed adeguate alle sue esigenze finanziarie. Attiene alla finanza personale, in
particolare ai temi del risparmio, del budgeting, delle assicurazioni, della previdenza, ecc.
# Due sono gli aspetti importanti: il trasferimento di informazioni e la promozione dell’educazione che incide sui
comportamenti.
# Per cittadinanza economica, invece, si intende quell’insieme di conoscenze, capacità e competenze che
permettano al cittadino di divenire agente consapevole nell'arco della propria vita economica e sociale.
# Un cittadino diventa agente economico consapevole e rispettoso delle regole del vivere civile non solo grazie
alla comprensione di informazioni economiche e finanziarie, ma anche attraverso lo sviluppo di quei processi
cognitivi, di quelle capacità e di quelle competenze che gli consentono di comprendere il mondo economico che
ci circonda, di padroneggiare quegli aspetti emotivi e psicologici che influiscono sulle scelte, di contribuire non
Perché è più corretto parlare di educazione alla cittadinanza economica?
VSCITTADINANZA
ci circonda, di padroneggiare quegli aspetti emotivi e psicologici che influiscono sulle scelte, di contribuire non
solo al benessere economico individuale, ma anche a quello sociale.
2
L’EDUCAZIONEALLACITTADINANZA
ELACRISI
# Il 12,5% degli intervistati, massimo storico dall’avvio della rilevazione, dichiara di non riuscire a far fronte alle
necessità della vita quotidiana.
# Il 21% del campione prevede che non disporrà di un reddito sufficiente una volta raggiunti i 65-70 anni, una
percentuale in aumento rispetto al 19% circa rilevato con le indagini del 2009 e del 2010.
# La quota degli intervistati che dichiarano di non essere in grado di risparmiare supera nel 2012 il 61%, ben otto
punti in più rispetto all’anno precedente.
# Agli occhi degli intervistati, la crisi finanziaria figura tra i maggiori responsabili delle difficoltà attuali.
# La difficoltà delle famiglie a guardare serenamente al futuro è il tema dominante dell’indagine 2012. senza
fiducia non si progetta, non si rischia, non si investe, non si cresce*
# Il problema della financial illiteracy è un fenomeno globale, non solo italiano.
# Negli Stati Uniti, solo il 39% degli intervistati tiene traccia delle spese effettuate, nonostante che più del 66%
degli stessi abbia due o più carte di credito.
Alcuni dati per comprendere la gravità della crisi
CITTADINANZAECONOMICA
degli stessi abbia due o più carte di credito.
# Il 40% non ripaga mensilmente l’intero ammontare delle spese effettuate con carta di credito, incorrendo in
onerosi interessi e solo il 30% si dichiara interessato ad acquisire maggiori conoscenze in campo finanziario.
# Il 65% della popolazione si ritiene sicuro delle proprie capacità di gestione dei risparmi.**
# Anche in Australia, una recente indagine evidenzia che i consumatori si ritengono in possesso di un adeguato
livello di cultura finanziaria; tuttavia, se il 67% del campione intervistato dichiarava di conoscere e comprendere
la nozione di interesse composto, solo il 28% degli intervistati rispondeva correttamente a domande riferite a
tale concetto.***
3
*Russo G. (a cura di), Indagine sul Risparmio e sulle scelte degli italiani 2012. Le difficoltà del risparmio e le nuove priorità delle famiglie, Centro Luigi
Enaudi, Banca Intesa Sanpaolo, realizzata in collaborazione con DOXA, 2012.
** Princeton Survey Research Associates International, 2010
***ANZ and Roy Morgan Research, Survey of adult financial literacy in Australia, 2011
L’EDUCAZIONEALLACITTADINANZA
LACRISI
# L’alfabetizzazione finanziaria ed economica è positivamente correlata alla partecipazione nei mercati finanziari e
negativamente correlata all'uso di fonti informali di prestito.
# Gli individui con un più alto grado di alfabetizzazione finanziaria ed economica hanno più probabilità di registrare
livelli di reddito e di capacità di spesa superiori.
# La correlazione fra financial literacy e disponibilità di reddito è maggiore durante la crisi finanziaria, ne discende
che l’educazione finanziaria ed economica può servire a contrastare gli shock macroeconomici****
# La crisi finanziaria ha messo in evidenza infatti che la mancanza di educazione finanziaria è stata una delle cause
principali di decisioni finanziarie irrazionali e che tali decisioni provocano, a loro volta, evidenti spill-over negativi
(Gerardi, Goette, Meier 2010).
# I consumatori si trovano di fronte ad una maggiore insicurezza finanziaria, occupazionale, previdenziale e
sanitaria, proprio in un momento in cui i governi stanno cercando di stimolare la domanda ed il credito.
# Queste politiche devono essere accompagnate da un comportamento consapevole delle famiglie per evitare crisi
L'educazione economica e finanziaria per superare la crisi
CITTADINANZAECONOMICAE
# Queste politiche devono essere accompagnate da un comportamento consapevole delle famiglie per evitare crisi
future.
# L’educazione economico-finanziaria e le campagne informative aiutano gli individui a comprendere i rischi e i
prodotti finanziari e quindi ne accrescono la capacità di assumere decisioni adeguate alle proprie esigenze.
# La financial literacy è condizione necessaria per l’efficienza dei mercati finanziari.
# Un’indagine condotta sui paesi Ocse ed alcuni non Ocse mostra come spesso i consumatori sovrastimano le
informazioni e le capacità detenute.
4
**** L. F. Klapper, A. Lusardi, G. A. Panos, Financial Literacy and the Financial Crisis, 2012.
L'INDAGINEANNUALEDELLA
La terza edizione dell'Indagine annuale sull'educazione alla cittadinanza economica
# Dal 2010 la Fondazione Rosselli conduce, con il Consorzio PattiChiari, una indagine annuale sul tema
dell'educazione alla cittadinanza economica.
# L'Indagine, i cui risultati confluiscono in un report annuale, ha l'obiettivo di monitorare le iniziative di educazione
alla cittadinanza economica avviate dai diversi soggetti pubblici e privati in Italia e nel mondo, al fine di
valorizzare quanto ad oggi sviluppato e ragionare sulle possibili strategie di sviluppo della formazione in questo
ambito , sia per i giovani che per gli adulti.
# Nel corso dei primi due anni, il lavoro d’indagine ha previsto la realizzazione di un CAWI sui soggetti pubblici e
privati erogatori delle iniziative, oltre che lo studio di buone prassi straniere e interviste in profondità sulle
principali iniziative italiane.
# La terza edizione, arricchita del patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Direzione
per gli Ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica, oltre a proporre un'analisi delle tendenze
internazionali e un aggiornamento dei dati dei principali programmi nazionali, ha previsto un approfondimento
specifico sui programmi rivolti al mondo scolastico.
5
FONDAZIONEROSSELLI
specifico sui programmi rivolti al mondo scolastico.
# Nel dettaglio, sono stati realizzati:
* un monitoraggio sulle attività educative realizzate dagli istituti scolastici in tema di cittadinanza
economica (CAWI su Istituti primari e secondari);
* un focus di ricerca sul ruolo della famiglia nell’educazione alla cittadinanza economica dei figli (focus
group con le Associazioni italiane dei Genitori).
INDAGINESULLESCUOLE
I partecipanti
Distribuzione percentuale per tipologia di soggetti
partecipanti all'indagine
L'indagine sulle scuole ha previsto:
# la realizzazione di un focus group che ha coinvolto 10
docenti provenienti da 5 scuole primarie e secondarie
italiane, volto a verificare la struttura del questionario e i
temi affrontati;
# la somministrazione di un questionario online, seguito da
sollecitazione telefonica. L’indagine CAWI Computer
Assisted Web Interviewing) è stata realizzata su un
campione di 9.138 Istituti scolastici (primarie, secondarie
di I grado, secondarie di II grado) ed ha ottenuto una
percentuale di adesione del 23% (2.097 istituti
partecipanti.
La metodologia di indagine
Scuola
Secondaria
di I grado
38%
Scuola
Secondaria
di II grado
33%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
6
Totale campione : 9. 138
Scuola
Primaria
29%
38%
0%
10%
20%
30%
40%
Totale partecipanti 2.097
23%
All'indagine hanno partecipato:
# le scuole primarie;
# le scuole secondarie di I grado;
# le scuole secondarie di II grado.
Il tasso di risposta è egualmente distributo fra i diversi gradi
scolastici, con una leggera prevalenza della scuola
secondaria di I e II grado (38% e 33%).
Tale dato è determinato dal fatto che la maggior parte delle
iniziative sul tema cittadinanza sono rivolte alle scuole
secondarie , dunque vi è famigliarità e conoscenza del tema.
LACITTADINANZAECONOMICA
SCUOLE?
Cittadinanza economica, parte integrante dei curricola
scolastici
La cittadinanza economica deve diventare parte
integrante dei programmi e dei curricola scolastici?
L'educazione alla cittadinanza economica deve essere parte
integrante della programmazione scolastica .
Gli Istituti che hanno partecipato all'indagine sono d'accordo
sulla necessità che i programmi educativi in ambito
economico e finanziario siano da sviluppare e rendere
integrati nella programmazione scolastica annuale(86% dei
partecipanti). Il 91,8% ha inserito il progetto nel POF.
Tale necessità è sentita in egual modo al centro (86,7%), al
sud (92,2%), isole (90,6%) e un po’ meno al nord (81,3%) , e
nei diversi livelli scolastici, in particolar modo nelle scuole
superiori , dove tocca percentuali del 91,4%
86,1 %
13,9 %
Si No
L'educazione alla cittadinanza economica è un obiettivo
formativo da raggiungere come? Attraverso:
7
a partire dalle scuole primarie fino alle
scuole secondarie di secondo
ECONOMICAVAINSEGNATANELLE
12, %
49,9 %
38,2 %
l'introduzione di una materia autonoma all'interno del programma
didattico
lo sviluppo di un percorso di insegnamento trasversale a diverse
materie
la collocazione di argomenti specifici nell'ambito di "Cittadinanza e
Costituzione"
Quasi il 90% degli istituti scolastici
intervistati sostiene che il MIUR debba dare
alle scuole indicazioni nazionali che
supportino lo sviluppo di un efficace
percorso educativo nell'ambito della
cittadinanza economica.
L'87% delle scuole intervistate ritiene che il
coinvolgimento di altri soggetti esterni nella
realizzazione di progetti educativi in ambito
economico sia un valore aggiunto.
47,9 %
40,2 %
11,4 %0,1 %
0,4 %
a partire dalle scuole secondarie di
primo grado fino alle scuole secondarie
di secondo grado
solamente nelle scuole secondarie di
secondo grado
solamente nelle scuole primarie
solamente nelle scuole secondarie di
primo grado
LEESPERIENZEREALIZZATENELLE
La distribuzione delle scuole che hanno realizzato
programmi nelle diverse aree geografiche
Le iniziative di educazione
alla cittadinanza
economica attivate nelle
scuole italiane negli ultimi
3 anni
si
40,7 %
no
59,3 %
La distribuzione delle scuole che hanno realizzato
programmi nei diversi livelli scolastici
37,8%80,0%
100,0%
55,4 %
42,9 % 1,8 %
Incrementarle
Mantenerle stabili
Le intenzioni del mondo
scolastico nei prossimi
anni
8
45,8% 39,8% 35,8% 33,4%
54,2% 60,2% 64,2% 66,6%
0,0%
20,0%
40,0%
60,0%
80,0%
100,0%
nord centro sud isole
no
si
NELLESCUOLEITALIANE
I progetti educativi di cittadinanza economica sono presenti in
quasi la metà delle scuole italiane, con una maggiore incidenza al
nord (45,8%) rispetto a centro, sud e isole. Gli isitituti che non
hanno attivato programmi dichiarano di non averlo fatto perché
non erano sufficientemente informati (20,7%) o perché non
avevano le risorse economiche (30%) e organizzative (19,2%)per
realizzarli e gestirli.
Le scuole superiori hanno attivato e sono state coinvolte in
maggiori iniziative rispetto agli altri livelli scolastici, con una
scarto percentuale molto forte (più del doppio degli istituti
primari e secondari di I grado).
Tale dato conferma quanto rilevato dalle indagini degli scorsi
anni, ovvero che i soggetti che propongono iniziative di
educazione economica si rivolgono in misura minore ai livelli
scolastici inferiori.
Ben il 55,4% delle scuole intende incrementare le iniziative
realizzate e il 42,9% mantenerle stabili. Tale intenzione è più
marcata al sud dove il 74% intende incrementarle e il 25%
mantenerle stabili e nelle scuolle secondarie di II grado (il 63,4%
incrementarle, il 35,5% mantenerle stabili).
Quasi il 41% degli istituti scolastici che hanno
partecipato all'indagine hanno accolto
iniziative di educazione alla cittadinanza
economica, con una maggiore incidenza al
nord (45,8%) e nelle scuole secondarie di II
grado (62,2%).
29,8% 30,9%
62,2%
71,1% 69,1%
37,8%
0,0%
20,0%
40,0%
60,0%
80,0%
scuola primaria scuola
secondaria di I
grado
scuola
secondaria di II
grado
no
si
Ridurle
CONCHICOLLABORABNOLESCUOLE
L'iniziativa di educazione alla cittadinanza economica si
sviluppa su proposta di soggetti esterni
Gli istituti scolastici indagati realizzano attività educative
prevalentemente proposte da soggetti esterni, con cui
collaborano attivamente allo sviluppo e alla realizzazione.
Solo nel 33,4% dei casi i programmi nascono da iniziativa
dell'istituto.
Nelle scuole primarie, la presenza di progetti autonomi
mostra delle percentuali leggermente maggiori (40,6%). La
maggiore progettualità presente a questo livello scolastico è
legata al modello didattico e organizzativo utilizzato, che
concede ai docenti maggiore flessibilità nell'organizzazione e
nella pianificazione educativa.
Le collaborazioni più frequenti riguardano i seguenti soggetti
erogatori di iniziative/programmi: singoli Istituti bancari e
Consorzio PattiChiari (32,5%) e Banca d'Italia e MIUR (25,3%).
I programmi del Consorzio PattiChiari + Istituti bancari
Le scuole, la progettualità, le collaborazioni con soggetti
esterni
33,4 %
66,6 %
è indipendente, nata e sviluppata all'interno
dell'istituto scolastico
è stata proposta da un altro ente/soggetto e
sviluppata in collaborazione con l'istituto scolastico
9
SCUOLE?
I soggetti esterni alle scuole che collaborano alla
realizzazione di programmi educativi
I programmi del Consorzio PattiChiari + Istituti bancari
mostrano una maggiore incidenza nelle aree geografiche del
nord (39%), mentre le iniziative di Banca d'Italia + MIUR sono
diffuse prevalentemente al centro (36%) e al sud (39%) e nelle
isole (28%).
7,0% 18,3% 11,8% 20,7% 2,5%
0,5%
0,4%
7,9% 1,9%
2,6%
26,4%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
MIUR Banca d'Italia Consorzio PattiChiari
Istituto bancario Fondazione bancaria Associazione dei consumatori
Assicurazione Ente locale Ente di ricerca specializzato
Altro istituto scolastico Altro
25,3 % 32,5 %
INCHEMODOLESCUOLESONO
INIZIATIVE?
In che modo gli istituti vengono a conoscenza delle
iniziative?
L'educazione alla cittadinanza economica è un obiettivo
formativo da raggiungere come? Attraverso:
10
Le scuole coinvolte dichiarono di venire a conoscenza delle
iniziative realizzate attraverso contatto diretto del soggetto
proponente (46,4%) o attraverso comunicazione ufficiale da parte
del MIUR e/o dell'USR (26,2%), con cui i diversi soggetti erogatori
hanno stipulato precedentemente protocolli d'intesa.
Molto differente la situazione tra nord e sud d’Italia: nel primo
caso la forbice si amplia e ben il 52,8% delle scuole hanno avviato
iniziative attraverso il contatto diretto con il soggetto proponente
di turno, mentre solo il 17,5% si è attivata su comunicazione
ufficiale del MIUR/USR; al sud, invece, le scuole vengono
coinvolte in attività educative in ambito economico
prevalentemente attraverso iniziativa del MIUR e dell’USR
(42,6%), meno attraverso rapporto diretto dei soggetti
proponenti (32,4%).
9,2%
26,2%
1,2%
1,0%
5,3%
4,7%
60,0%
70,0%
80,0%
90,0%
100,0% Altro
Attraverso
partecipazione a
Convegni/Seminari
Annunci su media
(stampa, radio, tv)
Passaparola con altre
scuole
SONOINFORMATEDELLE
Il 46,4% degli istituti viene a conoscenza
delle iniziative attraverso contatto diretto
del soggetto proponente.
Tale situazione riguarda soprattutto il
nord, nel sud le scuole avviano progetti
prevalentemente grazie al rapporto con
MIUR e/o dell'USR46,4%
6,0%
9,2%
0,0%
10,0%
20,0%
30,0%
40,0%
50,0% Comunicazione ufficiale
da parte del MIUR/USR
Attraverso
brochure/materiale
informativo cartaceo
Attraverso il web (motore
di
ricerca, siti, forum, blog,
portali)
Contatto diretto del
soggetto proponente
(qualora diverso
dall'istituto scolastico di
appartenenza)
IDOCENTI:RUOLOESTRATEGIE
Gli istituti in cui l'iniziativa educativa ha previsto un
programma formativo per i docenti
Da chi è proposta l'iniziativa di educazione ecoomico-
finanziaria?
11
26,3 %
34,7 %
8,4 %
1,1 %
29,1 %
0,4 %
Un singolo docente
Un gruppo di docenti
Il consiglio di classe
Il consiglio d'istituto
Il Dirigente Scolastico
Un genitore/un
gruppo di genitori
si
31,3
%
no
68,7
%
La maturità del dibattito sul tema ha
ormai chiarito la necessità di
coinvolgere, a valle della
progettazione delle iniziative, non
solo degli esperti in materia, ma
anche i docenti, per la loro capacità di
selezionare modelli e strumenti
didattici più efficaci. Tuttavia, la
frammentarietà delle iniziative rende
più difficile la realizzazione di
programmi formativi rivolti ai
docenti, che li aiutino a integrare le
materie economiche in maniera
strutturale nella programmazione
scolastica.
STRATEGIEDIFORMAZIONE
I contenuti dell'iniziativa sono sviluppati da:
Le iniziative formative nascono su iniziativa sia dei docenti che dei dirigenti scolastici.Vi è
una più forte propositività dei dirigenti scolastici nella scuola primaria (40,8%), e dei docenti
nella scuola secondaria di II grado (39,7%).
18,9 %
46,7 %
31,2 %
3,2 %
Esperti/studiosi esterni alla scuola
Docenti della scuola
Esperti/studiosi esterni alla scuola e
docenti della scuola, attraverso un
lavoro di gruppo
Altro specificare
34,1 %
33,3 %
32,7 %
Il corpo docente
Esperti esterni
Entrambi
I contenuti dell'iniziativa sono erogati da:
COSAINSEGNANOIPROGRAMMI
ECONOMICO-FINANZIARIA?
I temi trattati nelle iniziative educative realizzate nelle scuole
12
8,1%
3,6%
4,8%
10,6%
7,4%
18,1%
14,6%
3,5%
Problem solving
Educazione previdenziale
Prevenzione dell'indebitamento
Educazione all'imprenditorialità
Educazione al rischio
Educazione all'utilizzo consapevole del denaro
Conoscenza del sistema bancario
Altro
PROGRAMMIDIEDUCAZIONE
13,5%
6,8%
9,0%
8,1%
0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16% 18% 20%
Alfabetizzazione al denaro e ai prezzi e conoscenza
della moneta
Consumo presente e consumo futuro
La gestione del budget
Problem solving
L’educazione all’uso consapevole del denaro sembra essere il tema maggiormente ricorrente nei programmi dedicati alle scuole
(18%), seguito dalla comprensione del funzionamento delle banche (14,6%) e dall’alfabetizzazione al denaro e ai prezzi (13,5%).
Molta attenzione è rivolta anche all’educazione all’imprenditorialità (10,6%) e all’acquisizione di competenze nella gestione del budget.
Si tratta di temi trasversali dell’educazione economico-finanziaria, mentre compaiono in misura ridotta contenuti verticali come
l’educazione previdenziale o l’educazione al rischio (nonostante vi sia un programma specifico su questo tema: Io&irischi di
ANIA), l’educazione al risparmio e la comprensione della differenza fra consumo presente e futuro, indispensabili, invece, per la
costruzione di un corretto e duraturo senso di cittadinanza economica nei giovani.
COSAINSEGNANOIPROGRAMMI
ECONOMICO-FINANZIARIA?
I temi trattati nelle iniziative educative realizzate nei diversi livelli scolastici
13
7,7%
1,7%
4,4%
2,2%
6,9%
3,9% 7,7%
15,0%
5,8%
0,0%
8,2%
23,4%
22,9%
14,9%
10,5%
14,6% 16,6%
2,8% 4,2% 3,6%
60%
80%
100% Altro
Conoscenza del sistema
bancario
Educazione all'utilizzo
consapevole del denaro
Educazione al rischio
Educazione all'imprenditorialità
Prevenzione dell'indebitamento
PROGRAMMIDIEDUCAZIONE
23,4%
16,7%
9,4%
8,8%
9,6%
5,2%
9,9%
10,8%
8,3%
2,1%
7,8%
4,4%
5,1%
6,0%
0%
20%
40%
Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Scuola secondarie di II grado
Educazione previdenziale
Problem solving
La gestione del budget
Consumo presente e consumo
futuro
Alfabetizzazione al denaro e ai
prezzi e conoscenza della
moneta
Il 32,4% delle scuole dichiara che l’iniziativa formativa ha coinvolto diverse
materie, mentre 1 scuola su 2 ha inserito le docenze sul tema economico-finanziario
nell’ambito di una sola disciplina.
COMESIINSEGNAL'EDUCAZIONE
ECONOMICA?
14
2,3%
15,6%
4,9%
9,7%
5,5%
22,3%
2,8%
Lezioni online
Testimonianze del mondo
economico
Stage
Giochi di ruolo
Concorsi
Distribuzione di materiale
didattico/informativo
Altro
Le modalità e il luogo di erogazione dei contenuti
formativi
39,3%
2,5% 1,7%
2,5%
8,7%
14,4% 18,7%0,3%
2,2%
7,6%
16,1%
14,0%
5,3%5,6%
3,9% 6,4%
27,2%
21,6% 21,0%
2,5% 2,8% 3,0%
20%
40%
60%
80%
100%
Le scelte dei diversi livelli scolastici
EDUCAZIONEALLACITTADINANZA
36,8%
2,3%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40%
Lezioni in presenza
Lezioni online
37,2% 39,3% 35,6%
0%
20%
Scuola primaria Scuola secondaria di I
grado
Scuola secondaria di
II grado
Lezioni in presenza
Lezioni online
Testimonianze del mondo economico
Stage
Giochi di ruolo
Concorsi
Distribuzione di materiale didattico/informativo
Altro
I programmi prevedono metodologie formative tradizionali, invece che quelle modalità
capaci di favorire l’integrazione, l’esplorazione e la sperimentazione di ambienti di
apprendimento compositi, capaci di unire tradizione e novità
75, %
10,5 %
14,5 %
In classe
Presso sedi di soggetti/enti
esterni
Altro
SCUOLA,FAMIGLIAEEDUCAZIONE
ECONOMICA
15
E' utile il coinvolgimento dei genitori? Strumenti utili al coinvolgimento dei genitori
si
64,2 %
no
35,8 %
45,4%
7,4%
14,2%
1,8%
50,0%
60,0%
70,0%
80,0%
90,0%
100,0%
Altro
Consigli di classe
allargati ai genitori
Blog/Forum on line
EDUCAZIONEALLACITTADINANZA
I programmi formativi analizzati non
prevedono il coinvolgimento delle
famiglie nelle attività di educazione
economica, nonostante il fatto che le
principali conoscenze e comportamenti
dei giovani si sviluppino e si imparino in
ambito famigliare.
31,2%
0,0%
10,0%
20,0%
30,0%
40,0%
Incontri in presenza
Divulgazione di
materiale informativo
sul web
IPROGRAMMIDIEDUCAZIONE
ECONOMICASONOVALUTATI?
16
Si realizzano attività di monitoraggio dei programmi
formativi?
I destinatari delle attività di monitoraggio
si
56, %
no
44, % 70,2%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
EDUCAZIONEALLACITTADINANZA
?
Le attività di monitoraggio sono più
presenti al centro (63,3%) e al sud
(62,1%), rispetto al nord (52,4%) e nelle
scuole secondarie (60,6%) di II
grado, rispetto alle scuole primarie
(45,1%).
9,1%
15,5%
5,2%
0%
10%
20%
Studenti Docenti Studenti e
docenti
Altro
Nelle scuole primarie:
-11,3% rispetto alla media nazionale di
attività di verifica rivolte ai docenti
+4,3% sulla media nazionale dei
monitoraggi rivolti al corpo docente
+3% sulla media nazionale dei
monitoraggi rivolti a docenti e studenti
LESCUOLE:CRITICITÀEELEMENTI
PROGRAMMIREALIZZATI
Criticità delle iniziative messe in campo
28,5%
2,1%
3,8%
5,0%
9,4%
60,0%
70,0%
80,0%
90,0%
100,0% Altro
Scarso interesse delle
famiglie
Scarso interesse dei
docenti
Scarso interesse degli
studenti
20,7%
4,8%
16,6%
19,5%
1,9%
30,0%
40,0%
50,0%
60,0%
70,0%
80,0%
90,0%
100,0% Altro
Aumento della
motivazione degli
studenti
Continuità dell'iniziativa
negli anni successivi
Alto coinvolgimento del
corpo docente
Elementi positivi delle iniziative messe in campo
17
ELEMENTIPOSITIVIDEI
I progetti educativi realizzati presentano, secondo le scuole
intervistate, due principali criticità:
# basso coinvolgimento del corpo docente, legato molto spesso
anche alla struttura degli interventi proposti, che poco
coinvolgono i docenti, ma preferiscono l'utilizzo di soggetti
esterni;
# estemporaneità delle iniziative realizzate, che, non essendo
incardinate nella programmazione didattica annuale, spesso
non portano i risultati sperati in termini di acquisizione di
conoscenze e competenze negli studenti e nei docenti;
e un elemento positivo molto confortante: un buon
coinvolgimento degli studenti.
9,9%
21,2%
20,0%
0,0%
10,0%
20,0%
30,0%
40,0%
50,0%
Difficoltà legata
all'estemporaneità
delle iniziative
realizzate
Basso coinvolgimento
del corpo docente
Difficoltà degli
studenti nella
comprensione dei
contenuti proposti
Difficoltà di
coinvolgimento degli
studenti
36,5%
0,0%
10,0%
20,0%
30,0%
Buona comprensione
dei contenuti proposti
da parte degli studenti
Buon coinvolgimento
degli studenti
LAFAMIGLIAEL'EDUCAZIONE
# Per favorire lo sviluppo della cittadinanza economica nei giovani è necessario che ci sia interazione e
integrazione tra scuola e famiglia.
# I genitori, in primo luogo, condividono l’idea di Cittadinanza Economica proposta e il suo inserimento all’interno
dell’ambito scolastico di Cittadinanza e Costituzione:
# un cittadino che oggi non abbia una visione globale e complessiva del mondo in cui vive non può neanche
essere un cittadino che contribuisce a decidere la direzione in cui va il mondo, un cittadino attivo che possa
un domani anche determinare le strade in cui il Paese si direziona;
# i temi devono però essere trattati collegandoli alla quotidianità dei ragazzi.
L’opinione dell’associazione dei genitori
La famiglia è il primo contesto di apprendimento
# L’educazione dei figli alla gestione dei soldi, al risparmio, alla programmazione delle spese, ecc. da sempre è un
EDUCAZIONEECONOMICA
18
# L’educazione dei figli alla gestione dei soldi, al risparmio, alla programmazione delle spese, ecc. da sempre è un
compito naturale delle famiglie.
# Da tempo (Danes, 1994) è stato messo in evidenza come la famiglia svolga un ruolo fondamentale nella aiutare
il bambino e poi il ragazzo nella percezione del denaro
# La prima alfabetizzazione economica avviene in famiglia (Kourilsky 1977; Moschis 1985; Rettig and Mortenson
1986), e pur tuttavia sempre di meno le famiglie si rivelano capaci di accompagnare i giovani in questo percorso
di apprendimento.
# La capacità da adulti di affrontare con più padronanza i fatti economici è correlata all’educazione ricevuta in casa
(Clarke et al., 2005).
# Williams (2009) conferma il ruolo determinante della famiglia nell’educazione finanziaria: più i genitori si
sentono a loro agio con i temi economici, più dialogano con i figli, trasferendogli i concetti base dell’economia. I
genitori insegnano ai figli in diverso modo, alcuni si impegnano a spiegare i concetti fondamentali sin dalla
scuola primaria, altri aspettano che i figli siano già adolescenti.
LAFAMIGLIAEL'EDUCAZIONE
Educare i genitori?
# Serve un’azione di sensibilizzazione sulle famiglie per supportarle in quest’ambito attraverso contenuti e
strumenti da impiegare nella costruzione della cittadinanza economica dei figli. Tutto quello che può essere
oggetto di apprendimento a scuola, deve diventare campo di esperienza in famiglia, perché il sapere si trasformi
in consapevolezza e, successivamente, in comportamenti.
# I genitori hanno, dunque, un ruolo fondamentale nel percorso di Cittadinanza Economica, è però difficile
coinvolgerli in attività extrascolastiche perché:
# ci sono difficoltà nella comunicazione scuola/famiglia. C’è un timore di giudizio reciproco tra genitore e
insegnante sul proprio ruolo educativo;
# il lavoro dei genitori rende difficile la loro partecipazione;
# la durata degli incontri spesso non è ben definita;
# il tema sovente è mal presentato o è indicato solo il titolo dell’evento;
# non viene percepito il valore di un incontro ben fatto
EDUCAZIONEECONOMICA
19
Le caratteristiche di un progetto di educazione alla cittadinanza economica che coinvolga anche le
famiglie
# Secondo i genitori, in un progetto che intende coinvolgere famiglia e scuola ci sono alcuni elementi centrali che
favoriscono al meglio la collaborazione delle figure educative fondamentali nello sviluppo del bambino:
# la qualità del materiale didattico e l’ergonomicità del percorso educativo proposti;
# il positivo (o negativo) impatto determinato dalle caratteristiche del soggetto proponente esterno al
mondo scolastico;
# la necessità di chiarezza e trasparenza negli obiettivi da parte di chi promuove le iniziative;
# l’intesa su obiettivi reali e sui valori di fondo tra i vari soggetti che partecipano ad un progetto;
# il coinvolgimento delle famiglie nell’elaborazione di un’iniziativa. Se si vogliono coinvolgere i
genitori, infatti, è importante farli partecipare, perché questo genera un senso di appartenenza che
permette di lavorare tutti insieme per un obiettivo comune.
# non viene percepito il valore di un incontro ben fatto
20
Stefania Farsagli: stefania.farsagli@fondazionerosselli.it
Francesca Traclò: francesca.traclo@fondazionerosselli.it
www.fondazionerosselli.it
www.manifestocittadinanzaeconomica.it
Annalisa Garis: annalisa.garis@fondazionerosselli.it
Marco Riva: marco.riva@fondazionerosselli.it

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"LE ESPERIENZE DI CITTADINANZA ECONOMICA Indagine sulla realtà italiana nel contesto internazionale. Edizione 2012

  • 1. LE INIZIATIVE DI EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ECONOMICA Indagine sulla realtà italiana nel contesto internazionale. Edizione 2012
  • 2. EDUCAZIONEFINANZIARIAVS ECONOMICA # L’educazione finanziaria consiste nell'insieme di competenze e conoscenze che permette a un individuo di prendere decisioni informate ed adeguate alle sue esigenze finanziarie. Attiene alla finanza personale, in particolare ai temi del risparmio, del budgeting, delle assicurazioni, della previdenza, ecc. # Due sono gli aspetti importanti: il trasferimento di informazioni e la promozione dell’educazione che incide sui comportamenti. # Per cittadinanza economica, invece, si intende quell’insieme di conoscenze, capacità e competenze che permettano al cittadino di divenire agente consapevole nell'arco della propria vita economica e sociale. # Un cittadino diventa agente economico consapevole e rispettoso delle regole del vivere civile non solo grazie alla comprensione di informazioni economiche e finanziarie, ma anche attraverso lo sviluppo di quei processi cognitivi, di quelle capacità e di quelle competenze che gli consentono di comprendere il mondo economico che ci circonda, di padroneggiare quegli aspetti emotivi e psicologici che influiscono sulle scelte, di contribuire non Perché è più corretto parlare di educazione alla cittadinanza economica? VSCITTADINANZA ci circonda, di padroneggiare quegli aspetti emotivi e psicologici che influiscono sulle scelte, di contribuire non solo al benessere economico individuale, ma anche a quello sociale. 2
  • 3. L’EDUCAZIONEALLACITTADINANZA ELACRISI # Il 12,5% degli intervistati, massimo storico dall’avvio della rilevazione, dichiara di non riuscire a far fronte alle necessità della vita quotidiana. # Il 21% del campione prevede che non disporrà di un reddito sufficiente una volta raggiunti i 65-70 anni, una percentuale in aumento rispetto al 19% circa rilevato con le indagini del 2009 e del 2010. # La quota degli intervistati che dichiarano di non essere in grado di risparmiare supera nel 2012 il 61%, ben otto punti in più rispetto all’anno precedente. # Agli occhi degli intervistati, la crisi finanziaria figura tra i maggiori responsabili delle difficoltà attuali. # La difficoltà delle famiglie a guardare serenamente al futuro è il tema dominante dell’indagine 2012. senza fiducia non si progetta, non si rischia, non si investe, non si cresce* # Il problema della financial illiteracy è un fenomeno globale, non solo italiano. # Negli Stati Uniti, solo il 39% degli intervistati tiene traccia delle spese effettuate, nonostante che più del 66% degli stessi abbia due o più carte di credito. Alcuni dati per comprendere la gravità della crisi CITTADINANZAECONOMICA degli stessi abbia due o più carte di credito. # Il 40% non ripaga mensilmente l’intero ammontare delle spese effettuate con carta di credito, incorrendo in onerosi interessi e solo il 30% si dichiara interessato ad acquisire maggiori conoscenze in campo finanziario. # Il 65% della popolazione si ritiene sicuro delle proprie capacità di gestione dei risparmi.** # Anche in Australia, una recente indagine evidenzia che i consumatori si ritengono in possesso di un adeguato livello di cultura finanziaria; tuttavia, se il 67% del campione intervistato dichiarava di conoscere e comprendere la nozione di interesse composto, solo il 28% degli intervistati rispondeva correttamente a domande riferite a tale concetto.*** 3 *Russo G. (a cura di), Indagine sul Risparmio e sulle scelte degli italiani 2012. Le difficoltà del risparmio e le nuove priorità delle famiglie, Centro Luigi Enaudi, Banca Intesa Sanpaolo, realizzata in collaborazione con DOXA, 2012. ** Princeton Survey Research Associates International, 2010 ***ANZ and Roy Morgan Research, Survey of adult financial literacy in Australia, 2011
  • 4. L’EDUCAZIONEALLACITTADINANZA LACRISI # L’alfabetizzazione finanziaria ed economica è positivamente correlata alla partecipazione nei mercati finanziari e negativamente correlata all'uso di fonti informali di prestito. # Gli individui con un più alto grado di alfabetizzazione finanziaria ed economica hanno più probabilità di registrare livelli di reddito e di capacità di spesa superiori. # La correlazione fra financial literacy e disponibilità di reddito è maggiore durante la crisi finanziaria, ne discende che l’educazione finanziaria ed economica può servire a contrastare gli shock macroeconomici**** # La crisi finanziaria ha messo in evidenza infatti che la mancanza di educazione finanziaria è stata una delle cause principali di decisioni finanziarie irrazionali e che tali decisioni provocano, a loro volta, evidenti spill-over negativi (Gerardi, Goette, Meier 2010). # I consumatori si trovano di fronte ad una maggiore insicurezza finanziaria, occupazionale, previdenziale e sanitaria, proprio in un momento in cui i governi stanno cercando di stimolare la domanda ed il credito. # Queste politiche devono essere accompagnate da un comportamento consapevole delle famiglie per evitare crisi L'educazione economica e finanziaria per superare la crisi CITTADINANZAECONOMICAE # Queste politiche devono essere accompagnate da un comportamento consapevole delle famiglie per evitare crisi future. # L’educazione economico-finanziaria e le campagne informative aiutano gli individui a comprendere i rischi e i prodotti finanziari e quindi ne accrescono la capacità di assumere decisioni adeguate alle proprie esigenze. # La financial literacy è condizione necessaria per l’efficienza dei mercati finanziari. # Un’indagine condotta sui paesi Ocse ed alcuni non Ocse mostra come spesso i consumatori sovrastimano le informazioni e le capacità detenute. 4 **** L. F. Klapper, A. Lusardi, G. A. Panos, Financial Literacy and the Financial Crisis, 2012.
  • 5. L'INDAGINEANNUALEDELLA La terza edizione dell'Indagine annuale sull'educazione alla cittadinanza economica # Dal 2010 la Fondazione Rosselli conduce, con il Consorzio PattiChiari, una indagine annuale sul tema dell'educazione alla cittadinanza economica. # L'Indagine, i cui risultati confluiscono in un report annuale, ha l'obiettivo di monitorare le iniziative di educazione alla cittadinanza economica avviate dai diversi soggetti pubblici e privati in Italia e nel mondo, al fine di valorizzare quanto ad oggi sviluppato e ragionare sulle possibili strategie di sviluppo della formazione in questo ambito , sia per i giovani che per gli adulti. # Nel corso dei primi due anni, il lavoro d’indagine ha previsto la realizzazione di un CAWI sui soggetti pubblici e privati erogatori delle iniziative, oltre che lo studio di buone prassi straniere e interviste in profondità sulle principali iniziative italiane. # La terza edizione, arricchita del patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Direzione per gli Ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica, oltre a proporre un'analisi delle tendenze internazionali e un aggiornamento dei dati dei principali programmi nazionali, ha previsto un approfondimento specifico sui programmi rivolti al mondo scolastico. 5 FONDAZIONEROSSELLI specifico sui programmi rivolti al mondo scolastico. # Nel dettaglio, sono stati realizzati: * un monitoraggio sulle attività educative realizzate dagli istituti scolastici in tema di cittadinanza economica (CAWI su Istituti primari e secondari); * un focus di ricerca sul ruolo della famiglia nell’educazione alla cittadinanza economica dei figli (focus group con le Associazioni italiane dei Genitori).
  • 6. INDAGINESULLESCUOLE I partecipanti Distribuzione percentuale per tipologia di soggetti partecipanti all'indagine L'indagine sulle scuole ha previsto: # la realizzazione di un focus group che ha coinvolto 10 docenti provenienti da 5 scuole primarie e secondarie italiane, volto a verificare la struttura del questionario e i temi affrontati; # la somministrazione di un questionario online, seguito da sollecitazione telefonica. L’indagine CAWI Computer Assisted Web Interviewing) è stata realizzata su un campione di 9.138 Istituti scolastici (primarie, secondarie di I grado, secondarie di II grado) ed ha ottenuto una percentuale di adesione del 23% (2.097 istituti partecipanti. La metodologia di indagine Scuola Secondaria di I grado 38% Scuola Secondaria di II grado 33% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 6 Totale campione : 9. 138 Scuola Primaria 29% 38% 0% 10% 20% 30% 40% Totale partecipanti 2.097 23% All'indagine hanno partecipato: # le scuole primarie; # le scuole secondarie di I grado; # le scuole secondarie di II grado. Il tasso di risposta è egualmente distributo fra i diversi gradi scolastici, con una leggera prevalenza della scuola secondaria di I e II grado (38% e 33%). Tale dato è determinato dal fatto che la maggior parte delle iniziative sul tema cittadinanza sono rivolte alle scuole secondarie , dunque vi è famigliarità e conoscenza del tema.
  • 7. LACITTADINANZAECONOMICA SCUOLE? Cittadinanza economica, parte integrante dei curricola scolastici La cittadinanza economica deve diventare parte integrante dei programmi e dei curricola scolastici? L'educazione alla cittadinanza economica deve essere parte integrante della programmazione scolastica . Gli Istituti che hanno partecipato all'indagine sono d'accordo sulla necessità che i programmi educativi in ambito economico e finanziario siano da sviluppare e rendere integrati nella programmazione scolastica annuale(86% dei partecipanti). Il 91,8% ha inserito il progetto nel POF. Tale necessità è sentita in egual modo al centro (86,7%), al sud (92,2%), isole (90,6%) e un po’ meno al nord (81,3%) , e nei diversi livelli scolastici, in particolar modo nelle scuole superiori , dove tocca percentuali del 91,4% 86,1 % 13,9 % Si No L'educazione alla cittadinanza economica è un obiettivo formativo da raggiungere come? Attraverso: 7 a partire dalle scuole primarie fino alle scuole secondarie di secondo ECONOMICAVAINSEGNATANELLE 12, % 49,9 % 38,2 % l'introduzione di una materia autonoma all'interno del programma didattico lo sviluppo di un percorso di insegnamento trasversale a diverse materie la collocazione di argomenti specifici nell'ambito di "Cittadinanza e Costituzione" Quasi il 90% degli istituti scolastici intervistati sostiene che il MIUR debba dare alle scuole indicazioni nazionali che supportino lo sviluppo di un efficace percorso educativo nell'ambito della cittadinanza economica. L'87% delle scuole intervistate ritiene che il coinvolgimento di altri soggetti esterni nella realizzazione di progetti educativi in ambito economico sia un valore aggiunto. 47,9 % 40,2 % 11,4 %0,1 % 0,4 % a partire dalle scuole secondarie di primo grado fino alle scuole secondarie di secondo grado solamente nelle scuole secondarie di secondo grado solamente nelle scuole primarie solamente nelle scuole secondarie di primo grado
  • 8. LEESPERIENZEREALIZZATENELLE La distribuzione delle scuole che hanno realizzato programmi nelle diverse aree geografiche Le iniziative di educazione alla cittadinanza economica attivate nelle scuole italiane negli ultimi 3 anni si 40,7 % no 59,3 % La distribuzione delle scuole che hanno realizzato programmi nei diversi livelli scolastici 37,8%80,0% 100,0% 55,4 % 42,9 % 1,8 % Incrementarle Mantenerle stabili Le intenzioni del mondo scolastico nei prossimi anni 8 45,8% 39,8% 35,8% 33,4% 54,2% 60,2% 64,2% 66,6% 0,0% 20,0% 40,0% 60,0% 80,0% 100,0% nord centro sud isole no si NELLESCUOLEITALIANE I progetti educativi di cittadinanza economica sono presenti in quasi la metà delle scuole italiane, con una maggiore incidenza al nord (45,8%) rispetto a centro, sud e isole. Gli isitituti che non hanno attivato programmi dichiarano di non averlo fatto perché non erano sufficientemente informati (20,7%) o perché non avevano le risorse economiche (30%) e organizzative (19,2%)per realizzarli e gestirli. Le scuole superiori hanno attivato e sono state coinvolte in maggiori iniziative rispetto agli altri livelli scolastici, con una scarto percentuale molto forte (più del doppio degli istituti primari e secondari di I grado). Tale dato conferma quanto rilevato dalle indagini degli scorsi anni, ovvero che i soggetti che propongono iniziative di educazione economica si rivolgono in misura minore ai livelli scolastici inferiori. Ben il 55,4% delle scuole intende incrementare le iniziative realizzate e il 42,9% mantenerle stabili. Tale intenzione è più marcata al sud dove il 74% intende incrementarle e il 25% mantenerle stabili e nelle scuolle secondarie di II grado (il 63,4% incrementarle, il 35,5% mantenerle stabili). Quasi il 41% degli istituti scolastici che hanno partecipato all'indagine hanno accolto iniziative di educazione alla cittadinanza economica, con una maggiore incidenza al nord (45,8%) e nelle scuole secondarie di II grado (62,2%). 29,8% 30,9% 62,2% 71,1% 69,1% 37,8% 0,0% 20,0% 40,0% 60,0% 80,0% scuola primaria scuola secondaria di I grado scuola secondaria di II grado no si Ridurle
  • 9. CONCHICOLLABORABNOLESCUOLE L'iniziativa di educazione alla cittadinanza economica si sviluppa su proposta di soggetti esterni Gli istituti scolastici indagati realizzano attività educative prevalentemente proposte da soggetti esterni, con cui collaborano attivamente allo sviluppo e alla realizzazione. Solo nel 33,4% dei casi i programmi nascono da iniziativa dell'istituto. Nelle scuole primarie, la presenza di progetti autonomi mostra delle percentuali leggermente maggiori (40,6%). La maggiore progettualità presente a questo livello scolastico è legata al modello didattico e organizzativo utilizzato, che concede ai docenti maggiore flessibilità nell'organizzazione e nella pianificazione educativa. Le collaborazioni più frequenti riguardano i seguenti soggetti erogatori di iniziative/programmi: singoli Istituti bancari e Consorzio PattiChiari (32,5%) e Banca d'Italia e MIUR (25,3%). I programmi del Consorzio PattiChiari + Istituti bancari Le scuole, la progettualità, le collaborazioni con soggetti esterni 33,4 % 66,6 % è indipendente, nata e sviluppata all'interno dell'istituto scolastico è stata proposta da un altro ente/soggetto e sviluppata in collaborazione con l'istituto scolastico 9 SCUOLE? I soggetti esterni alle scuole che collaborano alla realizzazione di programmi educativi I programmi del Consorzio PattiChiari + Istituti bancari mostrano una maggiore incidenza nelle aree geografiche del nord (39%), mentre le iniziative di Banca d'Italia + MIUR sono diffuse prevalentemente al centro (36%) e al sud (39%) e nelle isole (28%). 7,0% 18,3% 11,8% 20,7% 2,5% 0,5% 0,4% 7,9% 1,9% 2,6% 26,4% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% MIUR Banca d'Italia Consorzio PattiChiari Istituto bancario Fondazione bancaria Associazione dei consumatori Assicurazione Ente locale Ente di ricerca specializzato Altro istituto scolastico Altro 25,3 % 32,5 %
  • 10. INCHEMODOLESCUOLESONO INIZIATIVE? In che modo gli istituti vengono a conoscenza delle iniziative? L'educazione alla cittadinanza economica è un obiettivo formativo da raggiungere come? Attraverso: 10 Le scuole coinvolte dichiarono di venire a conoscenza delle iniziative realizzate attraverso contatto diretto del soggetto proponente (46,4%) o attraverso comunicazione ufficiale da parte del MIUR e/o dell'USR (26,2%), con cui i diversi soggetti erogatori hanno stipulato precedentemente protocolli d'intesa. Molto differente la situazione tra nord e sud d’Italia: nel primo caso la forbice si amplia e ben il 52,8% delle scuole hanno avviato iniziative attraverso il contatto diretto con il soggetto proponente di turno, mentre solo il 17,5% si è attivata su comunicazione ufficiale del MIUR/USR; al sud, invece, le scuole vengono coinvolte in attività educative in ambito economico prevalentemente attraverso iniziativa del MIUR e dell’USR (42,6%), meno attraverso rapporto diretto dei soggetti proponenti (32,4%). 9,2% 26,2% 1,2% 1,0% 5,3% 4,7% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% 100,0% Altro Attraverso partecipazione a Convegni/Seminari Annunci su media (stampa, radio, tv) Passaparola con altre scuole SONOINFORMATEDELLE Il 46,4% degli istituti viene a conoscenza delle iniziative attraverso contatto diretto del soggetto proponente. Tale situazione riguarda soprattutto il nord, nel sud le scuole avviano progetti prevalentemente grazie al rapporto con MIUR e/o dell'USR46,4% 6,0% 9,2% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% Comunicazione ufficiale da parte del MIUR/USR Attraverso brochure/materiale informativo cartaceo Attraverso il web (motore di ricerca, siti, forum, blog, portali) Contatto diretto del soggetto proponente (qualora diverso dall'istituto scolastico di appartenenza)
  • 11. IDOCENTI:RUOLOESTRATEGIE Gli istituti in cui l'iniziativa educativa ha previsto un programma formativo per i docenti Da chi è proposta l'iniziativa di educazione ecoomico- finanziaria? 11 26,3 % 34,7 % 8,4 % 1,1 % 29,1 % 0,4 % Un singolo docente Un gruppo di docenti Il consiglio di classe Il consiglio d'istituto Il Dirigente Scolastico Un genitore/un gruppo di genitori si 31,3 % no 68,7 % La maturità del dibattito sul tema ha ormai chiarito la necessità di coinvolgere, a valle della progettazione delle iniziative, non solo degli esperti in materia, ma anche i docenti, per la loro capacità di selezionare modelli e strumenti didattici più efficaci. Tuttavia, la frammentarietà delle iniziative rende più difficile la realizzazione di programmi formativi rivolti ai docenti, che li aiutino a integrare le materie economiche in maniera strutturale nella programmazione scolastica. STRATEGIEDIFORMAZIONE I contenuti dell'iniziativa sono sviluppati da: Le iniziative formative nascono su iniziativa sia dei docenti che dei dirigenti scolastici.Vi è una più forte propositività dei dirigenti scolastici nella scuola primaria (40,8%), e dei docenti nella scuola secondaria di II grado (39,7%). 18,9 % 46,7 % 31,2 % 3,2 % Esperti/studiosi esterni alla scuola Docenti della scuola Esperti/studiosi esterni alla scuola e docenti della scuola, attraverso un lavoro di gruppo Altro specificare 34,1 % 33,3 % 32,7 % Il corpo docente Esperti esterni Entrambi I contenuti dell'iniziativa sono erogati da:
  • 12. COSAINSEGNANOIPROGRAMMI ECONOMICO-FINANZIARIA? I temi trattati nelle iniziative educative realizzate nelle scuole 12 8,1% 3,6% 4,8% 10,6% 7,4% 18,1% 14,6% 3,5% Problem solving Educazione previdenziale Prevenzione dell'indebitamento Educazione all'imprenditorialità Educazione al rischio Educazione all'utilizzo consapevole del denaro Conoscenza del sistema bancario Altro PROGRAMMIDIEDUCAZIONE 13,5% 6,8% 9,0% 8,1% 0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16% 18% 20% Alfabetizzazione al denaro e ai prezzi e conoscenza della moneta Consumo presente e consumo futuro La gestione del budget Problem solving L’educazione all’uso consapevole del denaro sembra essere il tema maggiormente ricorrente nei programmi dedicati alle scuole (18%), seguito dalla comprensione del funzionamento delle banche (14,6%) e dall’alfabetizzazione al denaro e ai prezzi (13,5%). Molta attenzione è rivolta anche all’educazione all’imprenditorialità (10,6%) e all’acquisizione di competenze nella gestione del budget. Si tratta di temi trasversali dell’educazione economico-finanziaria, mentre compaiono in misura ridotta contenuti verticali come l’educazione previdenziale o l’educazione al rischio (nonostante vi sia un programma specifico su questo tema: Io&irischi di ANIA), l’educazione al risparmio e la comprensione della differenza fra consumo presente e futuro, indispensabili, invece, per la costruzione di un corretto e duraturo senso di cittadinanza economica nei giovani.
  • 13. COSAINSEGNANOIPROGRAMMI ECONOMICO-FINANZIARIA? I temi trattati nelle iniziative educative realizzate nei diversi livelli scolastici 13 7,7% 1,7% 4,4% 2,2% 6,9% 3,9% 7,7% 15,0% 5,8% 0,0% 8,2% 23,4% 22,9% 14,9% 10,5% 14,6% 16,6% 2,8% 4,2% 3,6% 60% 80% 100% Altro Conoscenza del sistema bancario Educazione all'utilizzo consapevole del denaro Educazione al rischio Educazione all'imprenditorialità Prevenzione dell'indebitamento PROGRAMMIDIEDUCAZIONE 23,4% 16,7% 9,4% 8,8% 9,6% 5,2% 9,9% 10,8% 8,3% 2,1% 7,8% 4,4% 5,1% 6,0% 0% 20% 40% Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Scuola secondarie di II grado Educazione previdenziale Problem solving La gestione del budget Consumo presente e consumo futuro Alfabetizzazione al denaro e ai prezzi e conoscenza della moneta Il 32,4% delle scuole dichiara che l’iniziativa formativa ha coinvolto diverse materie, mentre 1 scuola su 2 ha inserito le docenze sul tema economico-finanziario nell’ambito di una sola disciplina.
  • 14. COMESIINSEGNAL'EDUCAZIONE ECONOMICA? 14 2,3% 15,6% 4,9% 9,7% 5,5% 22,3% 2,8% Lezioni online Testimonianze del mondo economico Stage Giochi di ruolo Concorsi Distribuzione di materiale didattico/informativo Altro Le modalità e il luogo di erogazione dei contenuti formativi 39,3% 2,5% 1,7% 2,5% 8,7% 14,4% 18,7%0,3% 2,2% 7,6% 16,1% 14,0% 5,3%5,6% 3,9% 6,4% 27,2% 21,6% 21,0% 2,5% 2,8% 3,0% 20% 40% 60% 80% 100% Le scelte dei diversi livelli scolastici EDUCAZIONEALLACITTADINANZA 36,8% 2,3% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% Lezioni in presenza Lezioni online 37,2% 39,3% 35,6% 0% 20% Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado Lezioni in presenza Lezioni online Testimonianze del mondo economico Stage Giochi di ruolo Concorsi Distribuzione di materiale didattico/informativo Altro I programmi prevedono metodologie formative tradizionali, invece che quelle modalità capaci di favorire l’integrazione, l’esplorazione e la sperimentazione di ambienti di apprendimento compositi, capaci di unire tradizione e novità 75, % 10,5 % 14,5 % In classe Presso sedi di soggetti/enti esterni Altro
  • 15. SCUOLA,FAMIGLIAEEDUCAZIONE ECONOMICA 15 E' utile il coinvolgimento dei genitori? Strumenti utili al coinvolgimento dei genitori si 64,2 % no 35,8 % 45,4% 7,4% 14,2% 1,8% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% 100,0% Altro Consigli di classe allargati ai genitori Blog/Forum on line EDUCAZIONEALLACITTADINANZA I programmi formativi analizzati non prevedono il coinvolgimento delle famiglie nelle attività di educazione economica, nonostante il fatto che le principali conoscenze e comportamenti dei giovani si sviluppino e si imparino in ambito famigliare. 31,2% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% Incontri in presenza Divulgazione di materiale informativo sul web
  • 16. IPROGRAMMIDIEDUCAZIONE ECONOMICASONOVALUTATI? 16 Si realizzano attività di monitoraggio dei programmi formativi? I destinatari delle attività di monitoraggio si 56, % no 44, % 70,2% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% EDUCAZIONEALLACITTADINANZA ? Le attività di monitoraggio sono più presenti al centro (63,3%) e al sud (62,1%), rispetto al nord (52,4%) e nelle scuole secondarie (60,6%) di II grado, rispetto alle scuole primarie (45,1%). 9,1% 15,5% 5,2% 0% 10% 20% Studenti Docenti Studenti e docenti Altro Nelle scuole primarie: -11,3% rispetto alla media nazionale di attività di verifica rivolte ai docenti +4,3% sulla media nazionale dei monitoraggi rivolti al corpo docente +3% sulla media nazionale dei monitoraggi rivolti a docenti e studenti
  • 17. LESCUOLE:CRITICITÀEELEMENTI PROGRAMMIREALIZZATI Criticità delle iniziative messe in campo 28,5% 2,1% 3,8% 5,0% 9,4% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% 100,0% Altro Scarso interesse delle famiglie Scarso interesse dei docenti Scarso interesse degli studenti 20,7% 4,8% 16,6% 19,5% 1,9% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% 100,0% Altro Aumento della motivazione degli studenti Continuità dell'iniziativa negli anni successivi Alto coinvolgimento del corpo docente Elementi positivi delle iniziative messe in campo 17 ELEMENTIPOSITIVIDEI I progetti educativi realizzati presentano, secondo le scuole intervistate, due principali criticità: # basso coinvolgimento del corpo docente, legato molto spesso anche alla struttura degli interventi proposti, che poco coinvolgono i docenti, ma preferiscono l'utilizzo di soggetti esterni; # estemporaneità delle iniziative realizzate, che, non essendo incardinate nella programmazione didattica annuale, spesso non portano i risultati sperati in termini di acquisizione di conoscenze e competenze negli studenti e nei docenti; e un elemento positivo molto confortante: un buon coinvolgimento degli studenti. 9,9% 21,2% 20,0% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% Difficoltà legata all'estemporaneità delle iniziative realizzate Basso coinvolgimento del corpo docente Difficoltà degli studenti nella comprensione dei contenuti proposti Difficoltà di coinvolgimento degli studenti 36,5% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% Buona comprensione dei contenuti proposti da parte degli studenti Buon coinvolgimento degli studenti
  • 18. LAFAMIGLIAEL'EDUCAZIONE # Per favorire lo sviluppo della cittadinanza economica nei giovani è necessario che ci sia interazione e integrazione tra scuola e famiglia. # I genitori, in primo luogo, condividono l’idea di Cittadinanza Economica proposta e il suo inserimento all’interno dell’ambito scolastico di Cittadinanza e Costituzione: # un cittadino che oggi non abbia una visione globale e complessiva del mondo in cui vive non può neanche essere un cittadino che contribuisce a decidere la direzione in cui va il mondo, un cittadino attivo che possa un domani anche determinare le strade in cui il Paese si direziona; # i temi devono però essere trattati collegandoli alla quotidianità dei ragazzi. L’opinione dell’associazione dei genitori La famiglia è il primo contesto di apprendimento # L’educazione dei figli alla gestione dei soldi, al risparmio, alla programmazione delle spese, ecc. da sempre è un EDUCAZIONEECONOMICA 18 # L’educazione dei figli alla gestione dei soldi, al risparmio, alla programmazione delle spese, ecc. da sempre è un compito naturale delle famiglie. # Da tempo (Danes, 1994) è stato messo in evidenza come la famiglia svolga un ruolo fondamentale nella aiutare il bambino e poi il ragazzo nella percezione del denaro # La prima alfabetizzazione economica avviene in famiglia (Kourilsky 1977; Moschis 1985; Rettig and Mortenson 1986), e pur tuttavia sempre di meno le famiglie si rivelano capaci di accompagnare i giovani in questo percorso di apprendimento. # La capacità da adulti di affrontare con più padronanza i fatti economici è correlata all’educazione ricevuta in casa (Clarke et al., 2005). # Williams (2009) conferma il ruolo determinante della famiglia nell’educazione finanziaria: più i genitori si sentono a loro agio con i temi economici, più dialogano con i figli, trasferendogli i concetti base dell’economia. I genitori insegnano ai figli in diverso modo, alcuni si impegnano a spiegare i concetti fondamentali sin dalla scuola primaria, altri aspettano che i figli siano già adolescenti.
  • 19. LAFAMIGLIAEL'EDUCAZIONE Educare i genitori? # Serve un’azione di sensibilizzazione sulle famiglie per supportarle in quest’ambito attraverso contenuti e strumenti da impiegare nella costruzione della cittadinanza economica dei figli. Tutto quello che può essere oggetto di apprendimento a scuola, deve diventare campo di esperienza in famiglia, perché il sapere si trasformi in consapevolezza e, successivamente, in comportamenti. # I genitori hanno, dunque, un ruolo fondamentale nel percorso di Cittadinanza Economica, è però difficile coinvolgerli in attività extrascolastiche perché: # ci sono difficoltà nella comunicazione scuola/famiglia. C’è un timore di giudizio reciproco tra genitore e insegnante sul proprio ruolo educativo; # il lavoro dei genitori rende difficile la loro partecipazione; # la durata degli incontri spesso non è ben definita; # il tema sovente è mal presentato o è indicato solo il titolo dell’evento; # non viene percepito il valore di un incontro ben fatto EDUCAZIONEECONOMICA 19 Le caratteristiche di un progetto di educazione alla cittadinanza economica che coinvolga anche le famiglie # Secondo i genitori, in un progetto che intende coinvolgere famiglia e scuola ci sono alcuni elementi centrali che favoriscono al meglio la collaborazione delle figure educative fondamentali nello sviluppo del bambino: # la qualità del materiale didattico e l’ergonomicità del percorso educativo proposti; # il positivo (o negativo) impatto determinato dalle caratteristiche del soggetto proponente esterno al mondo scolastico; # la necessità di chiarezza e trasparenza negli obiettivi da parte di chi promuove le iniziative; # l’intesa su obiettivi reali e sui valori di fondo tra i vari soggetti che partecipano ad un progetto; # il coinvolgimento delle famiglie nell’elaborazione di un’iniziativa. Se si vogliono coinvolgere i genitori, infatti, è importante farli partecipare, perché questo genera un senso di appartenenza che permette di lavorare tutti insieme per un obiettivo comune. # non viene percepito il valore di un incontro ben fatto
  • 20. 20 Stefania Farsagli: stefania.farsagli@fondazionerosselli.it Francesca Traclò: francesca.traclo@fondazionerosselli.it www.fondazionerosselli.it www.manifestocittadinanzaeconomica.it Annalisa Garis: annalisa.garis@fondazionerosselli.it Marco Riva: marco.riva@fondazionerosselli.it