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PINKWASHING
Non si tratta di diritti omosessuali...
STORIA
                                                        3
     DELL'OCCUPAZIONE
1948: la Nakba o Catastrofe, in cui i Palestinesi
    sono stati spinti a lasciare la loro terra e le
    loro case, spesso con la violenza. Così è
    stato fondato lo Stato di Israele, con
    l'espulsione di oltre 700,000 profughi
    Palestinesi, un numero che oggi ha raggiunto
    i 4.7 milioni.

1967: la Guerra dei Sei Giorni con la quale Israele
    ha occupato la Cisgiordania, la striscia di
    Gaza, il Sinai e le alture del Golan.

1987-1993: la prima Intifada, “sollevamento”, del
    popolo Palestinese contro l'occupazione
    israeliana: una mobilitazione di massa di
    donne, uomini e bambini Palestinesi,
    caratterizzata da molte pratiche di
    disobbedienza civile, resistenza e auto-
    organizzazione.

1994-1995: gli Accordi di Oslo. L'Autorità
    Nazionale Palestinese (ANP) diventa
    responsabile dell'amministrazione di alcuni
    aspetti sociali, legali e politici della vita dei
    Palestinesi. Comincia la costruzione del Muro
STORIA
                                                                3

 DELL'OCCUPAZIONE
            2000-2004 Seconda Intifada scoppiata, in
                risposta alla provocatoria visita di Ariel
                Sharon al Monte del Tempio, con le
                proteste dei Palestinesi a Gerusalemme.
                Dopo che i soldati israeliani sparano a 6
                manifestanti disarmati, cominciano
                manifestazioni e scontri nei territori
                occupati, violentemente repressi dalle
                Israeli Defence Forces, che tornano ad
                invadere e mettere sotto coprifuoco le città
                palestinesi sotto l'autorità dell'ANP in base
                agli Accordi di Oslo.

            2006 Israele lancia una guerra di 33 giorni contro
                Hezbollah in Libano, in particolare al Sud: in
                risposta al fuoco dei razzi bombarda
                cittadine, villaggi e infrastrutture Libanesi.

            2008-2009 Guerra a Gaza/Operazione Cast
                Lead. Israele senza preavviso comincia a
                bombardare Gaza con l'obiettivo di mettere
                fine ai lanci di razzi provenienti da lì. In 22
                giorni, rade al suolo vaste aree uccidendo
                1400 Palestinesi.
CONDIZIONI                                          4

        DEI PALESTINESI
I Palestinesi in CisGiordania vivono sotto
     l'occupazione Israeliana. I loro spostamenti
     sono tenuti sotto controllo grazie a centinaia
     di checkpoints e blocchi stradali.

La società Palestinese é soggetta alla presenza
    militare Israeliana fin dentro le proprie case,
    in particolare nelle zone occupate anche dai
    coloni Israeliani.

Comunità e famiglie Palestinesi sono divise dal
   Muro Israeliano dell'Apartheid che circonda
   la CisGiordania.
CONDIZIONI DEI                                         5

             PALESTINESI
I Palestinesi in CisGiordania, Gaza e Gerusalemme
     Est vivono sotto la minaccia della demolizione
     delle proprie case per “costruzione senza
     permesso” (che include qualsiasi tipo di aggiunta
     o rifacimento di un edificio esistente), quando é
     quasi impossibile per un Palestinese ottenere
     questo tipo di permesso.

Almeno 70 leggi israeliane sanciscono forme di
    discriminazione anche per i Palestinesi che
    vivono “legalmente” in Israele, dove vige un
    sistema di discrinazione istituzionalizzata.

I residenti nella Striscia di Gaza sono confinati da
      Israele da tutti i lati, con severe restrizioni dei
      loro spostamenti e del loro accesso a beni e
      servizi. I residenti a Gaza di fatto vivono in una
      prigione a cielo aperto controllata da Israele.
CONDIZIONI DEI                                         6

               PALESTINESI
Attualmente:
61,8% del Muro é stato completato. Ben 85% del
tragitto totale previsto si trova oltre la Green Line, con
l'annessione a Israele di terreni che facevano parte
della Cis Giordania.

Israele ha fondato 121 colonie ufficiali e circa 100
avamposti non ufficiali. L'espansione/costruzione delle
colonie continua nonostante queste siano illegali
secondo le legge internazionale.

Israele ha costruito 232 km di strade in CisGiordania,
riservate agli Israeliani, e vi hanno edificato 99 stazioni
di controllo per limitare e monitorare gli spostamenti
dei Palestinesi.
OMONAZIONALISMO                            7




Omonazionalismo indica l'accettazione e
   l'inclusione di alcuni omosessuali nello stato-
   nazione.

La nuova cittadinanza gay, accettata sulla base
    dell'appartenenza alla nazione, viene creata
    alle spese di coloro che rappresentano forme
    di alterità razzializzate o sessualizzate,
    coloro che non potranno mai pienamente
    appartenere alla nazione.

L'omosessualità nazionalista viene rigirata come
    un marchio che regola chi può essere
    considerato un cittadino gay per bene,
    mentre rinforza stereotipi razziali e sessuali,
    giustificando l'esclusione sociale di intere
    popolazioni.
ESEMPI GLOBALI                  8



PAESI BASSI:

I partiti, sia di destra che di sinistra,
     incluso Geerts Wilders ed il suo
     partito di estrema destra, il "Partito
     per la libertà", parte della
     coalizione di governo in
     Olanda,usano la protezione dei
     diritti gay come giustificazione
     delle loro posizioni contro l'Islam e
     contro l'immigrazione.

Improvvisamente, l'accettazione delle
    persone queer diventa un metro
    del livello di democrazia e libertà.
    Distogliendo l'attenzione
    dall'oppressione strutturale delle
    minoranze.
ESEMPI GLOBALI                   9




USA:

L'invasione dell'Irak viene in parte legittimata
     presentando le società arabe come
     omofobiche.

Non si chiede, non si dice: la battaglia per
   ammettere apertamente lesbiche, gay e
   bisessuali nell'esercito è stata anche la
   battaglia omonazionalista per permettere
   loro di provare il loro patriottismo
   combattendo contro i musulmani, dipinti
   come sessisti ed omofobici.
PRINCIPI DI                                          10

       OMONAZIONALISMO
Omonormatività:

Le persone LGBT, soprattutto i patrioti consumatori
    bianchi e di classe media, copiano le
    fondamenta eteronormative della nazione, a cui
    ormai hanno ottenuto accesso alle spese di
    "altri" considerati tali su base razziale o
    sessuale.

Questa normatività comporta copiare forme di
   parentela eteronormative, un'aspirazione ad
   essere considerati bianchi, ed il fatto di avere la
   possibilità di spendere e di viaggiare. E' basata
   su un modello di integrazione finalizzato all'
   assimilazione.

Certe comunità gay vengono così trattate come una
    delle nicchie del mercato neoliberale, la loro
    partecipazione al mercato li legittima come
    membri della nazione e bravi cittadini, mentre
    altre comunità queer sono ancora più escluse
    dai vantaggi della cittadinanza e della piena
    appartenenza nazionale.
PRINCIPI DI                                         11

        OMONAZIONALISMO
Antiterrorismo:

La costruzione della persona LGBT per bene,
    omonormata quale cittadino accettabile per
    la nazione, sostiene la costruzione del
    terrorista, queer deviante, inesorabilmente
    fuori dalla nazione.

Le politiche contro il terrorismo vengono
    legittimate travestendole come interventi a
    favore dei diritti umani, e in particolare a
    favore dei diritti delle donne e dei gay. Il
    superficiale riferimento ai diritti dei gay viene
    usato per dissimulare altri tipi di violazioni dei
    diritti umani.
PRINCIPI DI                                        12

        OMONAZIONALISMO
Eccezionalismo:

Una nazione si impegna per i diritti gay, o adotta il
    gergo liberale dell'emancipazione gay per
    vendersi come nazione democratica, tollerante e
    diversa.

Viene usato non solo per presentare la nazione come
    eccezionale ma anche per etichettare intere
    popolazioni come "barbare" e omofobiche
    rispetto a quest'ultima.

Gli "altri" su base razziale o sessuale diventano
     indefinitamente stranieri rispetto alla nazione.

Diventa necessario per la nazione difendersi contro
    questa alterità che potrebbe potenzialmente
    compromettere le fondamenta
    etero/omonormative della nazione.
PRINCIPI DI                                                                              13

        OMONAZIONALISMO
Approccio securitario:

L'immagine di eccezionalità dello stato nazione ora
    include alcuni omosessuali, la cui presenza
    legittima la chiamata della nazione a potenziare
    le proprie misure securitarie

Le misure securitarie sono indirizzate contro i
    soggetti "altri" su base razziale o sessuale che
    vengono ricreati come minaccia per la società.

Questo avviene sia dentro che fuori dai confini della
   nazione.

La razzializazione e sessualizzazione del discorso
     sulla sicurezza sostiene la domanda di
     potenziamento delle misure securitarie contro
     intere popolazioni identificate con il terrorismo.

                                                          Time Out: “You see here a threat,
                                                          we see here an opportunity”
OMONAZIONALISMO                              14

          IN ISRAELE
L'omonazionalismo in Israele è in
    ascesa:

I sostenitori dell'omonazionalismo in
     Israele riarticolano l'affermazione
     secondo cui le critiche alle politiche
     dello stato corrispondono a
     posizioni anti semite anti-gay,
     refutando il diritto dei Palestinesi
     all'auto determinazione e ignorando
     la distinzione tra Giudaismo e
     Sionismo.

L'emancipazione gay va a braccetto con
    il militarismo Israeliano ed il
    desiderio di servire visibilmente
    nell'IDF.

Gli ebrei israeliani queer possono
     soltanto fare outing in quanto Queer
     sionisti depoliticizzati.
OMONAZIONALISMO                       15

         IN ISRAELE
Esempi:

L'aumento di bandiere israeliane al
    Pride. L'identità gay diventa
    inseparabile dalla nazionalità
    israeliana che causa
    l'esclusione dei soggetti "altri"
    su base razziale o sessuale.

Un film porno per uomini gay,
    girato nelle rovine di un
    vecchio villaggio palestinese,
    sottolinea l'eccezionalità di
    Israele: il trionfo dei diritti gay
    sulla società araba barbara e
    omofonica.
OMONAZIONALISMO                                                                                             16

            IN ISRAELE
L'uso crescente e l'investimento nei social media che supportano gli interessi dello stato israeliano e
     l'occupazione della Palestina, sottolineando l'eccezionalità dei diritti gay in Israele in confronto al
     resto del Medio Oriente.
CHE COS'E' IL                                                      20



                 PINKWASHING ?
Pinkwashing é parte di una campagna di PR, lanciata nel 2005, in modo
    da distogliere l'attenzione internazionale e nazionale dal dominio
    coloniale israeliano e dai crimini di guerra strumentalizzando i "diritti
    gay".

Pinkwashing é il tentativo di giustificare l'occupazione israeliana della
    Palestina, ritraendo Israele come un paese progressista e come l'unico
    "paradiso" per i soggetti LGBTQ, in diretto contrasto con il resto della
    società in Palestina e in Medio Oriente.

Pinkwashing é il tentativo di squalificare i vicini di Israele per giustificare la
    necessità dell'esistenza dello Stato di Israele con ogni mezzo, sulla
    base dell'immagine di una democrazia isolata al limite della
    sopravvivenza circondata da società violente, intolleranti, misogine e
    arretrate.
IL CONTESTO DEL                               21

           PINKWASHING
(Re)Brand Israel: una campagna ufficiale di
    Israele cominciata nel 2005 con l'obiettivo
    di dargli una nuova immagine come un
    luogo associato con la ricerca, la tecnologia,
    l'arte, la cultura, i diritti dei gay e delle
    donne, e valori progressisti piuttosto che il
    conflitto, l'occupazione, la repressione e la
    guerra.

Il pubblico identificato per questa campagna è la
     comunità internazionale in generale, nella
     speranza di alimentare il supporto popolare
     per Israele a livello globale.

Soltanto nei suoi primi due anni, questa
     campagna aveva un budget governativo di 4
     milioni di Dollari. Questa campagna ha
     anche ricevuto fondi supplementari da
     organizzazioni dall'estero, corporations e
     donatori individuali.
IL CONTESTO DEL                                                                        22

            PINKWASHING
                                         La missione di ISRAEL21c é di focalizzare
                                         l'attenzione dei media e del pubblico su
                                         Israele del XXI secolo, Israele oltre il conflitto.
Oltre alla Campagna "Brand Israel" ci    Evidenziando, enfatizzando e promuovendo
    sono diverse organizzazioni, in      immagini positive di Israele e degli Israeliani,
                                         la gente comincerà a vedere gli Israeliani
    particolare negli Stati Uniti, che
                                         come più simili a sé, e comprenderà la
    usano molte di queste tattiche con   rilevanza di Israele nelle proprie vite.
    gli stessi obiettivi.
                                         L'opera di ISRAEL21c é focalizzata sullo
                                         sviluppare e disseminare dei contenuti usati
Il Pinkwashing é una delle tattiche      per portare avanti la missione. Il risultato di
     principali di "Brand Israel".       questo processo é un maggiore sostegno a
                                         Israele durante i momenti difficili ed un
                                         maggiore apprezzamento per il ruolo che
                                         Israele ha nelle vite delle persone di tutto il
                                         mondo.

                                         ISRAEL21c.com, “About Us”
PINKWASHING                                                                                     23

      NON E' ACCIDENTALE
Pinkwashing é:
                                                   "..questo sentiero di libertà non viene
una campagna di pubbliche relazioni ben            tracciato soltanto tramite le elezioni.
    organizzata e ben finanziata, avviata dal      Viene tracciato quando il governo
    Governo Israeliano.                            permette le proteste nelle piazze
                                                   cittadine, quando il potere dei governanti
                                                   viene sottoposto a dei vincoli, quando i
una campagna molto diffusa che va oltre gli
                                                   giudici sono sostenuti dalle leggi e non
    sforzi del Governo Israeliano ma
                                                   dagli uomini, e quando i diritti umani non
    comprende anche organizzazioni private
                                                   possono essere schiacciati da fedeltà
    come Stand with US e la AntiDefamation
                                                   tribali o dal dominio della folla. Israele ha
    League.
                                                   sempre abbracciato quesot percorso, in
                                                   un Medio Oriente che lo ha a lungo
un mera appropriazione di voci gay e della lotta   rifiutato. In una regione dove le donne
    per i diritti gay al fine di nascondere i      vengono lapidate, i gay impiccati, i
    crimini dello Stato Israeliano.                cristiani perseguitati. Israele spicca. E'
                                                   differente."
                                                   Benjamin Netanyahu rivolto al Congresso
                                                   U.S.A. [Maggio 2011]
PINKWASHING NON TRATTA
     DI DIRITTI GAY
                                                                         25



Pinkwashing cerca di ritrarre un Israele progressista e
    civilizzato, perchè tratta bene i gay, cosicché tutte le altre
    violazioni di diritti umani che commette possono essere
    spazzate sotto il tappeto.

Pinkwashing: si tratta di Israele che usa i diritti dei gay come
    un diversivo. Combattere il pinkwashing non vuol dire
    ritrarsi dalla lotta per i diritti omosessuali, - piuttosto
    fermare il pinkwashing vuol dire impedire che i diritti
    omosessuali vengano strumentalizzati per opprimere altri.

Israele si presenta come il bastione dei diritti omosessuali, ma
     come si può trattare di reali "diritti omosessuali", se questi
sono applicati selettivamente solo ad alcuni nella società
     israeliana, mentre molti diritti umani di base, inclusi i diritti
     omosessuali, vengono negati ai Palestinesi da Israele?

Tutti i Palestinesi, gay, etero, o altro, soffrono quotidianamente
      per la discriminazione, l'occupazione, il controllo, le
      violazioni di diritti umani commesse da Israele. Israele
      non fa eccezioni per i queer palestinesi.
TATTICHE DI PINKWASHING                                        26


1.   Mostrificare i paesi Arabi e Musulmani
     confinanti, dipingendoli come barbari, incivili e
     brutali, mentre ritrae Israele come un paradiso
     variopinto per gli omosessuali in giro per il
     mondo
  Operando uno slittamento nei criteri secondo cui una
   società civilizzata viene valutata in base al rispetto
   dei diritti gay invece che dei diritti umani in generale.

  Condanna generalizzata dei paesi arabi in quanto
   barbari e violenti, in modo che il pubblico sottovaluti
   le sue numerose violazioni dei diritti umani, e il fatto
   che tutti i Palestinesi subiscono quotidianamente
   discriminazione, occupazione e persecuzione da
   parte del governo israeliano.

  Questa inquadratura sottovaluta inoltre il fatto che è
   legalmente impossibile per un Palestinese queer che
   vive in CisGiordania o a Gaza chiedere asilo in
   Israele, e che anche in Israele i cittadini o residenti
   Palestinesi non godono di eguali diritti rispetto agli
   altri.
TATTICHE DI PINKWASHING                                                                                   28




2.   Cercare di ottenere il supporto della
     comunità queer a livello globale

Presentando Israele come paradiso per i gay in
    una regione altrimenti ostile, la campagna
    Re Brand Israel mira ad ottenere il supporto
    delle soggettività queer (e dei loro governi) a
    livello globale.
La campagna parte dal presupposto che molti
    soggetti queer, in particolare in Occidente,
    potrebbero simpatizzare con la causa
    palestinese, e mira a indirizzare le loro
    simpatie verso Israele.                           Presentando i palestinesi e i loro sostenitori come
                                                      omofobi e associati al terrorismo, questo video mira
E.g. Hoax video about "Mark", il supposto attivista a delegittimare non solo
     gay americano a cui sarebbe stata negata la l'attivismo pro palestinese ma anche il punto di vista
     partecipazione alla Freedom Flottilla a causa pro palestinese. Questa tattica associa "pro-
     della sua sessualità. Il video era stato diffuso palestinese" a "anti-gay", e dipinge gli attivisti queer
     dal Governo Israeliano.                          propalestinesi come autolesionisti.
TATTICHE DI PINKWASHING                                                                                  28


3.   Promuovere il turismo gay
     usando codici sessisti, e
     basati sul privilegio e sul
     consumismo

A partire dall'immagine queer friendly
    che Israele sta cercando di
    crearsi, il Ministro del Turismo
    promuove l'immagine di Israele
    come un paradiso per i queer (in
    particolare per uomini gay), un
    posto dove poter venire in
    vacanza nella sicurezza che la
    propria sessualità sia accettata.
          Il sito web gayisrael.com, gestito dal governo, usa espressioni come "le nostre spiagge
          sono le piu' calde e friendly del Medio Oriente". Sessismo e consumismo sono qui
          strettamente legati tra loro nella promozione di un esperienza legata al consumo (e.g.
          costosi drink in vendita ai bar e clubs gay). ma anche esoticizzazione e feticismo come
          per esempio: "Questo splendente pezzo di paradiso gay contiene la combinazione
          perfetta per una vacanza perfetta per donne e uomini: ragazzi bellissimi ballano nei club
          più caldi, ragazze belle da far sbalordire si godono le nostre coste incontaminate, gallerie
          d'arte moderna e contemporanea, abbigliamento all'ultima moda, cucina locale ed
          internazionale"
TATTICHE DI PINKWASHING                                                                            29



4.   Metter in luce a livello internazionale
     la cultura ed il consumismo gay in
     Israele

Intorno al 2008, Brand Israel ha selezionato
     una serie di città, tra cui Toronto, Tokyo,
     Boston e Londra, come città pilota per
     programmi consistenti in campagne
     publicitarie proIsraele, eventi di
     promozione di prodotti Israeliani, festival
     di cinema ed altri eventi di promozione
     della cultura israeliana.

Gruppi basati in Nord America hanno anche          "Out in Israel" è un Festival di Cultura LGBT
    condotto campagne publicitarie pro             che ha avuto luogo a San Francisco nel
    Isreale, in particolare nelle stazioni di      2010. Questo evento è stato parzialmente
    trasporti pubblici. Ciò è avvenuto di          finanziato dal Consolato Generale
    recente nelle stazioni dei treni di            Israeliano per il Nord Est del Pacifico, un
    Chicago nel Giugno Luglio 2011. Simili         ente facente capo al Governo di Israele.
    publicità sono anche state esposte nella
    rete di transito pubblica di San
    Francisco da standwithus.com.
TATTICHE DI PINKWASHING                                                                                        31



 5. Appropriarsi del termine "Pinkwashing"

 Alcuni gruppi sviluppano le tattiche del
     pinkwashing fino ad appropriarsi non
     soltanto delle rivendicazioni queer per
     coprire le violazioni dei diritti umani in
     Israele, ma anche del linguaggio usato
     per contrastare il loro impegno.

 Questi gruppi si sono infatti appropriati dello
    stesso termine "pinkwashing",                  "...le persone LGBT a favore di Israele hanno sentito la
    intendendo "brainwashing", il lavaggio                necessità di prendere questo concetto del
    del cervello operato da quelli che loro         "Pinkwashing" e rivoltarlo contro i nostri nemici. Così
    chiamano "gruppi che odiano Israele".             per neutralizzare il suo potenziale offensivo contro
                                                     Israele e mettere i nostri aggressori sulla difensiva."
 Questi poster sono stati prodotti per i Pride       "...hanno fatto una cosa davvero geniale, invece di
    2011 di New York e Toronto, anche se           usare il concetto di Pinkwashing quale furba traslazione
    non è chiaro quale gruppo o gruppi               del concetto di Whitewashing, l'hanno cooptato nel
    hanno creato la prima immagine. Le                 senso di Brainwashing, lavaggio del cervello."
    altre due immagini in questo album
                                                                         Scott Piroo,
    vengono dal fb group "Queer Support for          http://www.facebook.com/ SupportIsraelLGBT
    Israel", e sono state condivise da
    Kulanu Toronto.
CONSEGUENZE                                     18

           PER I PALESTINESI

1. I Queer Palestinesi son esclusi dalle forme di
   appartenenza e cittadinanza nazionale.

2.     I Palestinesi Queer vengono rappresentati
     alternativemente come la vittima, l'esotico o il
     mostro terrorista, (tutte e tre sono presenti nel
     film di Eytan Fox "La bolla"), ma non vengono
     mai presentati come soggetti agenti.

3.    Il rafforzamento delle rappresentazioni
     dell'omosessualità quale fenomeno
     occidentale.
CONSEGUENZE                                    19

       PER I PALESTINESI
4.   La società Palestinese viene presentata
     come omofobica e arretrata, agli antipodi
     del moderno e democratico Israele.

5.   Queste rappresentazioni legittimano
     l'occupazione, che viene inquadrata
     come una necessaria securitizzazione
     della nazione Israeliana contro
     l'intrusione di valori omofobici e arretrati
     e "prevalenti" in Medio Oriente.

6.   Tale legittimazione dell'occupazione
     occulta l'ineguaglianza di base alle
     dinamiche di potere tra Palestinesi ed
     Israele, che impone una occupazione e
     apartheid di matrice statale.
LA SITUAZIONE ATTUALE                                  6

    DEI QUEER IN PALESTINA
I queer, come tutti i palestinesi, soffrono
     dell'occupazione israeliana, e quelli in Cis-
     Giordania e Gaza non possono chiedere asilo
     in Israele.

I queer confrontano problemi universali di identità,
     accettazione, ruoli di genere...

Inoltre i Queer hanno problemi nella società
     palestinese:
una società tradizionale con norme collettive ed
     una morale che lasciano poco spazio
     all’espressione individuale;
strutture familiari patriarcali;
taboo sulla sessualità in genere;
eteronormatività e ruoli di genere gerarchizzati;
omofobia;
LA SITUAZIONE ATTUALE                           6

   DEI QUEER IN PALESTINA
Ciònonostante sin dal 1957 non ci sono leggi
    che criminalizzano ufficialmente
    l'omosessualità nei Territori Occupati;

L'omofobia esiste dappertutto e non è certo
    un fenomeno isolato alla società araba o
    palestinese;

Combattere l'omofobia ed esprimersi contro di
   essa nella società palestinese è
   responsabilità dei queer palestinesi;

Ci sono organizzazioni queer palestinesi
     come Al Qaws, Aswat e PQBDS, che si
     stanno occupando di questi problemi e
     sono ormai attive da una decina di anni;
BUONE INTENZIONI E                                                                                             31

COMPLICITA' INTERNAZIONALE
                                                 Lo slogan mette sullo stesso piano l'occupazione illegale della
                                                      terra palestinese con l'omofobia in Palestina come se
     Marcia "Free Palestine" 2005, Londra:
                                                      fossero lo stesso tipo di violenza.
"Israele: stop persecuzioni contro i
     palestinesi, Palestina: stop persecuzioni
     contro i queer"                             Questo slogan partecipa delle suggestioni della
                                                     securitizzazione, e sembra implicare che per essere liberi i
                                                     Palestinesi devono prima smettere di essere omofobici.
                                                     Associa una intera popolazione all'omofobia e riarticola
                                                     l'immagine dell' eccezionalismo occidentale.

                                                 L'omofobia è una fenomeno da cui Israele ed altri paesi non
                                                     sono ovviamente immuni.

                                                 Il discorso sull'omofobia è di provenienza occidentale, ed
                                                       impone una unica strategia di visibilità alle communità
                                                       queer quando questa non è necessariamente adatta alle
                                                       loro società.

                                                 Questo discorso divide il mondo secondo la banalizzazione del
                                                     dualismo omofobia vs. LGBT ed i loro alleati, ignorando il
                                                     contesto sociale e politico dell'omofobia, ed il suo
                                                     radicamento in strutture più ampie di discriminazione
                                                     sessuale e di genere.
COME COMBATTERE                                                                                       32

       PINKWASHING
     Intersezioni tra le lotte: combattendo per i diritti delle
     minoranze queer oppresse e marginalizzate non può
     essere separato dalla lotta contro tutte le forme di
     oppressione, quindi combattere per i nostri diritti gay
     non può essere separato dalla nostra lotta contro
     l'occupazione.

Individualmente:
Impara a conoscere il pinkwashing: il primo passo per
     poterlo combattere é saperlo riconoscere.

Puntagli il dito contro: spiega il Pinkwashing ad altri e         Judith Butler ha rifiutato il Civil Courage
    chiedi loro il loro sostegno per resistergli.                 Award nel Christopher Street Day a Berlino.
                                                                  Gruppi queer radicali l'avevano allertata a
Rifiutati di partecipare al Pinkwashing: non lavorare per         rifiutare il premio, a causa delle tendenze
     organizzazioni complici con il Pinkwashing.                  razziste, islamofobiche e nazionaliste degli
                                                                  organizzatori dell'evento. Gli organizzatori
Collettivamente:                                                  hanno pubblicamente respinto queste
Organizza eventi sul pinkwashing nella tua comunità.              rivendicazioni, affermando pubblicamente
Unisciti a gruppi dedicati a supporto del BDS ed a                che "queste persone non sono la
    contrastare il Pinkwashing.                                   maggioranza qui".
Avvia un nuovo gruppo.
COME COMBATTERE                                              33

     PINKWASHING
    BDS - Boycott, Disvestment and Sanction against
    Israel. Questo è un metodo ben avviato di resistenza
    non violenta. La lotta contro il pinkwashing è parte
    della lotta contro l'occupazione israeliana, e BDS è
    uno dei mezzi più diffusi e più organizzati per
    resistere all'Occupazione Israeliana.

Perché BDS?
E' espressione della società civile, con l'adesione di più di
     170 gruppi, organizzazione ed unioni.
Una forma di resistenza ben costruita: non violenta,
     definita, con chiare strategie.
Storicamente ha funzionato per mettere fine all'apartheid in
     Sud Africa e risulta sempre più attuale.
Ideologie e strategie quali processi di pace, negoziazione
     e coesistenza risultano non pertinenti, e non hanno
     dato risultati negli ultimi 63 anni.

Solo la pressione economica, culturale e accademica a
    livello internazionale può dare degli effetti.
PINKWASHING                                  34


                        IN BREVE
Pinkwashing è il cinico uso dei diritti gay e delle
    rivendicazioni queer per occultare le violazioni dei
    diritti umani da parte di Israele.

Pinkwashing ritrae Israele come un paradiso per i gay in
    Medio Oriente, mentre demonizza i paesi e le società
    circostanti.

Pinkwashing tenta di rimpiazzare i diritti umani con i diritti
    omosessuali quale metro di una società progressista.
Pinkwashing fornisce una copertura ideologica ed un
    esplicito supporto al militarismo ed all'occupaizone
    israeliana.

Pinkwashing permette la soppressione e la diffusa
    stereotipizzazione delle comunità Palestinesi
    associate all'immagine dei "terroristi" Palestinesi.

Homonationalism, usando pinkwashing, nega la possibilità
   che qualcuno possa indentificarsi allo stesso tempo
   come queer e Palestinese.
NOTE                                                            36




•   Slide 3
          BBC
          Amnesty International
          MidEastWeb

•   Slide 4-6
          OCHA
          Btselem 1
          Btselem 2

•   Slide 7-14:
          Jasbir K. Puar: Terrorist Assemblages: homonationalism in queer times
•   Slide 20
          Electronic Intifada
•   Slide 33:
          No Homonationalism Blogspot

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Pinkwashing presentazione

  • 1. 1 PINKWASHING Non si tratta di diritti omosessuali...
  • 2. STORIA 3 DELL'OCCUPAZIONE 1948: la Nakba o Catastrofe, in cui i Palestinesi sono stati spinti a lasciare la loro terra e le loro case, spesso con la violenza. Così è stato fondato lo Stato di Israele, con l'espulsione di oltre 700,000 profughi Palestinesi, un numero che oggi ha raggiunto i 4.7 milioni. 1967: la Guerra dei Sei Giorni con la quale Israele ha occupato la Cisgiordania, la striscia di Gaza, il Sinai e le alture del Golan. 1987-1993: la prima Intifada, “sollevamento”, del popolo Palestinese contro l'occupazione israeliana: una mobilitazione di massa di donne, uomini e bambini Palestinesi, caratterizzata da molte pratiche di disobbedienza civile, resistenza e auto- organizzazione. 1994-1995: gli Accordi di Oslo. L'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) diventa responsabile dell'amministrazione di alcuni aspetti sociali, legali e politici della vita dei Palestinesi. Comincia la costruzione del Muro
  • 3. STORIA 3 DELL'OCCUPAZIONE 2000-2004 Seconda Intifada scoppiata, in risposta alla provocatoria visita di Ariel Sharon al Monte del Tempio, con le proteste dei Palestinesi a Gerusalemme. Dopo che i soldati israeliani sparano a 6 manifestanti disarmati, cominciano manifestazioni e scontri nei territori occupati, violentemente repressi dalle Israeli Defence Forces, che tornano ad invadere e mettere sotto coprifuoco le città palestinesi sotto l'autorità dell'ANP in base agli Accordi di Oslo. 2006 Israele lancia una guerra di 33 giorni contro Hezbollah in Libano, in particolare al Sud: in risposta al fuoco dei razzi bombarda cittadine, villaggi e infrastrutture Libanesi. 2008-2009 Guerra a Gaza/Operazione Cast Lead. Israele senza preavviso comincia a bombardare Gaza con l'obiettivo di mettere fine ai lanci di razzi provenienti da lì. In 22 giorni, rade al suolo vaste aree uccidendo 1400 Palestinesi.
  • 4. CONDIZIONI 4 DEI PALESTINESI I Palestinesi in CisGiordania vivono sotto l'occupazione Israeliana. I loro spostamenti sono tenuti sotto controllo grazie a centinaia di checkpoints e blocchi stradali. La società Palestinese é soggetta alla presenza militare Israeliana fin dentro le proprie case, in particolare nelle zone occupate anche dai coloni Israeliani. Comunità e famiglie Palestinesi sono divise dal Muro Israeliano dell'Apartheid che circonda la CisGiordania.
  • 5. CONDIZIONI DEI 5 PALESTINESI I Palestinesi in CisGiordania, Gaza e Gerusalemme Est vivono sotto la minaccia della demolizione delle proprie case per “costruzione senza permesso” (che include qualsiasi tipo di aggiunta o rifacimento di un edificio esistente), quando é quasi impossibile per un Palestinese ottenere questo tipo di permesso. Almeno 70 leggi israeliane sanciscono forme di discriminazione anche per i Palestinesi che vivono “legalmente” in Israele, dove vige un sistema di discrinazione istituzionalizzata. I residenti nella Striscia di Gaza sono confinati da Israele da tutti i lati, con severe restrizioni dei loro spostamenti e del loro accesso a beni e servizi. I residenti a Gaza di fatto vivono in una prigione a cielo aperto controllata da Israele.
  • 6. CONDIZIONI DEI 6 PALESTINESI Attualmente: 61,8% del Muro é stato completato. Ben 85% del tragitto totale previsto si trova oltre la Green Line, con l'annessione a Israele di terreni che facevano parte della Cis Giordania. Israele ha fondato 121 colonie ufficiali e circa 100 avamposti non ufficiali. L'espansione/costruzione delle colonie continua nonostante queste siano illegali secondo le legge internazionale. Israele ha costruito 232 km di strade in CisGiordania, riservate agli Israeliani, e vi hanno edificato 99 stazioni di controllo per limitare e monitorare gli spostamenti dei Palestinesi.
  • 7. OMONAZIONALISMO 7 Omonazionalismo indica l'accettazione e l'inclusione di alcuni omosessuali nello stato- nazione. La nuova cittadinanza gay, accettata sulla base dell'appartenenza alla nazione, viene creata alle spese di coloro che rappresentano forme di alterità razzializzate o sessualizzate, coloro che non potranno mai pienamente appartenere alla nazione. L'omosessualità nazionalista viene rigirata come un marchio che regola chi può essere considerato un cittadino gay per bene, mentre rinforza stereotipi razziali e sessuali, giustificando l'esclusione sociale di intere popolazioni.
  • 8. ESEMPI GLOBALI 8 PAESI BASSI: I partiti, sia di destra che di sinistra, incluso Geerts Wilders ed il suo partito di estrema destra, il "Partito per la libertà", parte della coalizione di governo in Olanda,usano la protezione dei diritti gay come giustificazione delle loro posizioni contro l'Islam e contro l'immigrazione. Improvvisamente, l'accettazione delle persone queer diventa un metro del livello di democrazia e libertà. Distogliendo l'attenzione dall'oppressione strutturale delle minoranze.
  • 9. ESEMPI GLOBALI 9 USA: L'invasione dell'Irak viene in parte legittimata presentando le società arabe come omofobiche. Non si chiede, non si dice: la battaglia per ammettere apertamente lesbiche, gay e bisessuali nell'esercito è stata anche la battaglia omonazionalista per permettere loro di provare il loro patriottismo combattendo contro i musulmani, dipinti come sessisti ed omofobici.
  • 10. PRINCIPI DI 10 OMONAZIONALISMO Omonormatività: Le persone LGBT, soprattutto i patrioti consumatori bianchi e di classe media, copiano le fondamenta eteronormative della nazione, a cui ormai hanno ottenuto accesso alle spese di "altri" considerati tali su base razziale o sessuale. Questa normatività comporta copiare forme di parentela eteronormative, un'aspirazione ad essere considerati bianchi, ed il fatto di avere la possibilità di spendere e di viaggiare. E' basata su un modello di integrazione finalizzato all' assimilazione. Certe comunità gay vengono così trattate come una delle nicchie del mercato neoliberale, la loro partecipazione al mercato li legittima come membri della nazione e bravi cittadini, mentre altre comunità queer sono ancora più escluse dai vantaggi della cittadinanza e della piena appartenenza nazionale.
  • 11. PRINCIPI DI 11 OMONAZIONALISMO Antiterrorismo: La costruzione della persona LGBT per bene, omonormata quale cittadino accettabile per la nazione, sostiene la costruzione del terrorista, queer deviante, inesorabilmente fuori dalla nazione. Le politiche contro il terrorismo vengono legittimate travestendole come interventi a favore dei diritti umani, e in particolare a favore dei diritti delle donne e dei gay. Il superficiale riferimento ai diritti dei gay viene usato per dissimulare altri tipi di violazioni dei diritti umani.
  • 12. PRINCIPI DI 12 OMONAZIONALISMO Eccezionalismo: Una nazione si impegna per i diritti gay, o adotta il gergo liberale dell'emancipazione gay per vendersi come nazione democratica, tollerante e diversa. Viene usato non solo per presentare la nazione come eccezionale ma anche per etichettare intere popolazioni come "barbare" e omofobiche rispetto a quest'ultima. Gli "altri" su base razziale o sessuale diventano indefinitamente stranieri rispetto alla nazione. Diventa necessario per la nazione difendersi contro questa alterità che potrebbe potenzialmente compromettere le fondamenta etero/omonormative della nazione.
  • 13. PRINCIPI DI 13 OMONAZIONALISMO Approccio securitario: L'immagine di eccezionalità dello stato nazione ora include alcuni omosessuali, la cui presenza legittima la chiamata della nazione a potenziare le proprie misure securitarie Le misure securitarie sono indirizzate contro i soggetti "altri" su base razziale o sessuale che vengono ricreati come minaccia per la società. Questo avviene sia dentro che fuori dai confini della nazione. La razzializazione e sessualizzazione del discorso sulla sicurezza sostiene la domanda di potenziamento delle misure securitarie contro intere popolazioni identificate con il terrorismo. Time Out: “You see here a threat, we see here an opportunity”
  • 14. OMONAZIONALISMO 14 IN ISRAELE L'omonazionalismo in Israele è in ascesa: I sostenitori dell'omonazionalismo in Israele riarticolano l'affermazione secondo cui le critiche alle politiche dello stato corrispondono a posizioni anti semite anti-gay, refutando il diritto dei Palestinesi all'auto determinazione e ignorando la distinzione tra Giudaismo e Sionismo. L'emancipazione gay va a braccetto con il militarismo Israeliano ed il desiderio di servire visibilmente nell'IDF. Gli ebrei israeliani queer possono soltanto fare outing in quanto Queer sionisti depoliticizzati.
  • 15. OMONAZIONALISMO 15 IN ISRAELE Esempi: L'aumento di bandiere israeliane al Pride. L'identità gay diventa inseparabile dalla nazionalità israeliana che causa l'esclusione dei soggetti "altri" su base razziale o sessuale. Un film porno per uomini gay, girato nelle rovine di un vecchio villaggio palestinese, sottolinea l'eccezionalità di Israele: il trionfo dei diritti gay sulla società araba barbara e omofonica.
  • 16. OMONAZIONALISMO 16 IN ISRAELE L'uso crescente e l'investimento nei social media che supportano gli interessi dello stato israeliano e l'occupazione della Palestina, sottolineando l'eccezionalità dei diritti gay in Israele in confronto al resto del Medio Oriente.
  • 17. CHE COS'E' IL 20 PINKWASHING ? Pinkwashing é parte di una campagna di PR, lanciata nel 2005, in modo da distogliere l'attenzione internazionale e nazionale dal dominio coloniale israeliano e dai crimini di guerra strumentalizzando i "diritti gay". Pinkwashing é il tentativo di giustificare l'occupazione israeliana della Palestina, ritraendo Israele come un paese progressista e come l'unico "paradiso" per i soggetti LGBTQ, in diretto contrasto con il resto della società in Palestina e in Medio Oriente. Pinkwashing é il tentativo di squalificare i vicini di Israele per giustificare la necessità dell'esistenza dello Stato di Israele con ogni mezzo, sulla base dell'immagine di una democrazia isolata al limite della sopravvivenza circondata da società violente, intolleranti, misogine e arretrate.
  • 18. IL CONTESTO DEL 21 PINKWASHING (Re)Brand Israel: una campagna ufficiale di Israele cominciata nel 2005 con l'obiettivo di dargli una nuova immagine come un luogo associato con la ricerca, la tecnologia, l'arte, la cultura, i diritti dei gay e delle donne, e valori progressisti piuttosto che il conflitto, l'occupazione, la repressione e la guerra. Il pubblico identificato per questa campagna è la comunità internazionale in generale, nella speranza di alimentare il supporto popolare per Israele a livello globale. Soltanto nei suoi primi due anni, questa campagna aveva un budget governativo di 4 milioni di Dollari. Questa campagna ha anche ricevuto fondi supplementari da organizzazioni dall'estero, corporations e donatori individuali.
  • 19. IL CONTESTO DEL 22 PINKWASHING La missione di ISRAEL21c é di focalizzare l'attenzione dei media e del pubblico su Israele del XXI secolo, Israele oltre il conflitto. Oltre alla Campagna "Brand Israel" ci Evidenziando, enfatizzando e promuovendo sono diverse organizzazioni, in immagini positive di Israele e degli Israeliani, la gente comincerà a vedere gli Israeliani particolare negli Stati Uniti, che come più simili a sé, e comprenderà la usano molte di queste tattiche con rilevanza di Israele nelle proprie vite. gli stessi obiettivi. L'opera di ISRAEL21c é focalizzata sullo sviluppare e disseminare dei contenuti usati Il Pinkwashing é una delle tattiche per portare avanti la missione. Il risultato di principali di "Brand Israel". questo processo é un maggiore sostegno a Israele durante i momenti difficili ed un maggiore apprezzamento per il ruolo che Israele ha nelle vite delle persone di tutto il mondo. ISRAEL21c.com, “About Us”
  • 20. PINKWASHING 23 NON E' ACCIDENTALE Pinkwashing é: "..questo sentiero di libertà non viene una campagna di pubbliche relazioni ben tracciato soltanto tramite le elezioni. organizzata e ben finanziata, avviata dal Viene tracciato quando il governo Governo Israeliano. permette le proteste nelle piazze cittadine, quando il potere dei governanti viene sottoposto a dei vincoli, quando i una campagna molto diffusa che va oltre gli giudici sono sostenuti dalle leggi e non sforzi del Governo Israeliano ma dagli uomini, e quando i diritti umani non comprende anche organizzazioni private possono essere schiacciati da fedeltà come Stand with US e la AntiDefamation tribali o dal dominio della folla. Israele ha League. sempre abbracciato quesot percorso, in un Medio Oriente che lo ha a lungo un mera appropriazione di voci gay e della lotta rifiutato. In una regione dove le donne per i diritti gay al fine di nascondere i vengono lapidate, i gay impiccati, i crimini dello Stato Israeliano. cristiani perseguitati. Israele spicca. E' differente." Benjamin Netanyahu rivolto al Congresso U.S.A. [Maggio 2011]
  • 21. PINKWASHING NON TRATTA DI DIRITTI GAY 25 Pinkwashing cerca di ritrarre un Israele progressista e civilizzato, perchè tratta bene i gay, cosicché tutte le altre violazioni di diritti umani che commette possono essere spazzate sotto il tappeto. Pinkwashing: si tratta di Israele che usa i diritti dei gay come un diversivo. Combattere il pinkwashing non vuol dire ritrarsi dalla lotta per i diritti omosessuali, - piuttosto fermare il pinkwashing vuol dire impedire che i diritti omosessuali vengano strumentalizzati per opprimere altri. Israele si presenta come il bastione dei diritti omosessuali, ma come si può trattare di reali "diritti omosessuali", se questi sono applicati selettivamente solo ad alcuni nella società israeliana, mentre molti diritti umani di base, inclusi i diritti omosessuali, vengono negati ai Palestinesi da Israele? Tutti i Palestinesi, gay, etero, o altro, soffrono quotidianamente per la discriminazione, l'occupazione, il controllo, le violazioni di diritti umani commesse da Israele. Israele non fa eccezioni per i queer palestinesi.
  • 22. TATTICHE DI PINKWASHING 26 1. Mostrificare i paesi Arabi e Musulmani confinanti, dipingendoli come barbari, incivili e brutali, mentre ritrae Israele come un paradiso variopinto per gli omosessuali in giro per il mondo  Operando uno slittamento nei criteri secondo cui una società civilizzata viene valutata in base al rispetto dei diritti gay invece che dei diritti umani in generale.  Condanna generalizzata dei paesi arabi in quanto barbari e violenti, in modo che il pubblico sottovaluti le sue numerose violazioni dei diritti umani, e il fatto che tutti i Palestinesi subiscono quotidianamente discriminazione, occupazione e persecuzione da parte del governo israeliano.  Questa inquadratura sottovaluta inoltre il fatto che è legalmente impossibile per un Palestinese queer che vive in CisGiordania o a Gaza chiedere asilo in Israele, e che anche in Israele i cittadini o residenti Palestinesi non godono di eguali diritti rispetto agli altri.
  • 23. TATTICHE DI PINKWASHING 28 2. Cercare di ottenere il supporto della comunità queer a livello globale Presentando Israele come paradiso per i gay in una regione altrimenti ostile, la campagna Re Brand Israel mira ad ottenere il supporto delle soggettività queer (e dei loro governi) a livello globale. La campagna parte dal presupposto che molti soggetti queer, in particolare in Occidente, potrebbero simpatizzare con la causa palestinese, e mira a indirizzare le loro simpatie verso Israele. Presentando i palestinesi e i loro sostenitori come omofobi e associati al terrorismo, questo video mira E.g. Hoax video about "Mark", il supposto attivista a delegittimare non solo gay americano a cui sarebbe stata negata la l'attivismo pro palestinese ma anche il punto di vista partecipazione alla Freedom Flottilla a causa pro palestinese. Questa tattica associa "pro- della sua sessualità. Il video era stato diffuso palestinese" a "anti-gay", e dipinge gli attivisti queer dal Governo Israeliano. propalestinesi come autolesionisti.
  • 24. TATTICHE DI PINKWASHING 28 3. Promuovere il turismo gay usando codici sessisti, e basati sul privilegio e sul consumismo A partire dall'immagine queer friendly che Israele sta cercando di crearsi, il Ministro del Turismo promuove l'immagine di Israele come un paradiso per i queer (in particolare per uomini gay), un posto dove poter venire in vacanza nella sicurezza che la propria sessualità sia accettata. Il sito web gayisrael.com, gestito dal governo, usa espressioni come "le nostre spiagge sono le piu' calde e friendly del Medio Oriente". Sessismo e consumismo sono qui strettamente legati tra loro nella promozione di un esperienza legata al consumo (e.g. costosi drink in vendita ai bar e clubs gay). ma anche esoticizzazione e feticismo come per esempio: "Questo splendente pezzo di paradiso gay contiene la combinazione perfetta per una vacanza perfetta per donne e uomini: ragazzi bellissimi ballano nei club più caldi, ragazze belle da far sbalordire si godono le nostre coste incontaminate, gallerie d'arte moderna e contemporanea, abbigliamento all'ultima moda, cucina locale ed internazionale"
  • 25. TATTICHE DI PINKWASHING 29 4. Metter in luce a livello internazionale la cultura ed il consumismo gay in Israele Intorno al 2008, Brand Israel ha selezionato una serie di città, tra cui Toronto, Tokyo, Boston e Londra, come città pilota per programmi consistenti in campagne publicitarie proIsraele, eventi di promozione di prodotti Israeliani, festival di cinema ed altri eventi di promozione della cultura israeliana. Gruppi basati in Nord America hanno anche "Out in Israel" è un Festival di Cultura LGBT condotto campagne publicitarie pro che ha avuto luogo a San Francisco nel Isreale, in particolare nelle stazioni di 2010. Questo evento è stato parzialmente trasporti pubblici. Ciò è avvenuto di finanziato dal Consolato Generale recente nelle stazioni dei treni di Israeliano per il Nord Est del Pacifico, un Chicago nel Giugno Luglio 2011. Simili ente facente capo al Governo di Israele. publicità sono anche state esposte nella rete di transito pubblica di San Francisco da standwithus.com.
  • 26. TATTICHE DI PINKWASHING 31 5. Appropriarsi del termine "Pinkwashing" Alcuni gruppi sviluppano le tattiche del pinkwashing fino ad appropriarsi non soltanto delle rivendicazioni queer per coprire le violazioni dei diritti umani in Israele, ma anche del linguaggio usato per contrastare il loro impegno. Questi gruppi si sono infatti appropriati dello stesso termine "pinkwashing", "...le persone LGBT a favore di Israele hanno sentito la intendendo "brainwashing", il lavaggio necessità di prendere questo concetto del del cervello operato da quelli che loro "Pinkwashing" e rivoltarlo contro i nostri nemici. Così chiamano "gruppi che odiano Israele". per neutralizzare il suo potenziale offensivo contro Israele e mettere i nostri aggressori sulla difensiva." Questi poster sono stati prodotti per i Pride "...hanno fatto una cosa davvero geniale, invece di 2011 di New York e Toronto, anche se usare il concetto di Pinkwashing quale furba traslazione non è chiaro quale gruppo o gruppi del concetto di Whitewashing, l'hanno cooptato nel hanno creato la prima immagine. Le senso di Brainwashing, lavaggio del cervello." altre due immagini in questo album Scott Piroo, vengono dal fb group "Queer Support for http://www.facebook.com/ SupportIsraelLGBT Israel", e sono state condivise da Kulanu Toronto.
  • 27. CONSEGUENZE 18 PER I PALESTINESI 1. I Queer Palestinesi son esclusi dalle forme di appartenenza e cittadinanza nazionale. 2. I Palestinesi Queer vengono rappresentati alternativemente come la vittima, l'esotico o il mostro terrorista, (tutte e tre sono presenti nel film di Eytan Fox "La bolla"), ma non vengono mai presentati come soggetti agenti. 3. Il rafforzamento delle rappresentazioni dell'omosessualità quale fenomeno occidentale.
  • 28. CONSEGUENZE 19 PER I PALESTINESI 4. La società Palestinese viene presentata come omofobica e arretrata, agli antipodi del moderno e democratico Israele. 5. Queste rappresentazioni legittimano l'occupazione, che viene inquadrata come una necessaria securitizzazione della nazione Israeliana contro l'intrusione di valori omofobici e arretrati e "prevalenti" in Medio Oriente. 6. Tale legittimazione dell'occupazione occulta l'ineguaglianza di base alle dinamiche di potere tra Palestinesi ed Israele, che impone una occupazione e apartheid di matrice statale.
  • 29. LA SITUAZIONE ATTUALE 6 DEI QUEER IN PALESTINA I queer, come tutti i palestinesi, soffrono dell'occupazione israeliana, e quelli in Cis- Giordania e Gaza non possono chiedere asilo in Israele. I queer confrontano problemi universali di identità, accettazione, ruoli di genere... Inoltre i Queer hanno problemi nella società palestinese: una società tradizionale con norme collettive ed una morale che lasciano poco spazio all’espressione individuale; strutture familiari patriarcali; taboo sulla sessualità in genere; eteronormatività e ruoli di genere gerarchizzati; omofobia;
  • 30. LA SITUAZIONE ATTUALE 6 DEI QUEER IN PALESTINA Ciònonostante sin dal 1957 non ci sono leggi che criminalizzano ufficialmente l'omosessualità nei Territori Occupati; L'omofobia esiste dappertutto e non è certo un fenomeno isolato alla società araba o palestinese; Combattere l'omofobia ed esprimersi contro di essa nella società palestinese è responsabilità dei queer palestinesi; Ci sono organizzazioni queer palestinesi come Al Qaws, Aswat e PQBDS, che si stanno occupando di questi problemi e sono ormai attive da una decina di anni;
  • 31. BUONE INTENZIONI E 31 COMPLICITA' INTERNAZIONALE Lo slogan mette sullo stesso piano l'occupazione illegale della terra palestinese con l'omofobia in Palestina come se Marcia "Free Palestine" 2005, Londra: fossero lo stesso tipo di violenza. "Israele: stop persecuzioni contro i palestinesi, Palestina: stop persecuzioni contro i queer" Questo slogan partecipa delle suggestioni della securitizzazione, e sembra implicare che per essere liberi i Palestinesi devono prima smettere di essere omofobici. Associa una intera popolazione all'omofobia e riarticola l'immagine dell' eccezionalismo occidentale. L'omofobia è una fenomeno da cui Israele ed altri paesi non sono ovviamente immuni. Il discorso sull'omofobia è di provenienza occidentale, ed impone una unica strategia di visibilità alle communità queer quando questa non è necessariamente adatta alle loro società. Questo discorso divide il mondo secondo la banalizzazione del dualismo omofobia vs. LGBT ed i loro alleati, ignorando il contesto sociale e politico dell'omofobia, ed il suo radicamento in strutture più ampie di discriminazione sessuale e di genere.
  • 32. COME COMBATTERE 32 PINKWASHING Intersezioni tra le lotte: combattendo per i diritti delle minoranze queer oppresse e marginalizzate non può essere separato dalla lotta contro tutte le forme di oppressione, quindi combattere per i nostri diritti gay non può essere separato dalla nostra lotta contro l'occupazione. Individualmente: Impara a conoscere il pinkwashing: il primo passo per poterlo combattere é saperlo riconoscere. Puntagli il dito contro: spiega il Pinkwashing ad altri e Judith Butler ha rifiutato il Civil Courage chiedi loro il loro sostegno per resistergli. Award nel Christopher Street Day a Berlino. Gruppi queer radicali l'avevano allertata a Rifiutati di partecipare al Pinkwashing: non lavorare per rifiutare il premio, a causa delle tendenze organizzazioni complici con il Pinkwashing. razziste, islamofobiche e nazionaliste degli organizzatori dell'evento. Gli organizzatori Collettivamente: hanno pubblicamente respinto queste Organizza eventi sul pinkwashing nella tua comunità. rivendicazioni, affermando pubblicamente Unisciti a gruppi dedicati a supporto del BDS ed a che "queste persone non sono la contrastare il Pinkwashing. maggioranza qui". Avvia un nuovo gruppo.
  • 33. COME COMBATTERE 33 PINKWASHING BDS - Boycott, Disvestment and Sanction against Israel. Questo è un metodo ben avviato di resistenza non violenta. La lotta contro il pinkwashing è parte della lotta contro l'occupazione israeliana, e BDS è uno dei mezzi più diffusi e più organizzati per resistere all'Occupazione Israeliana. Perché BDS? E' espressione della società civile, con l'adesione di più di 170 gruppi, organizzazione ed unioni. Una forma di resistenza ben costruita: non violenta, definita, con chiare strategie. Storicamente ha funzionato per mettere fine all'apartheid in Sud Africa e risulta sempre più attuale. Ideologie e strategie quali processi di pace, negoziazione e coesistenza risultano non pertinenti, e non hanno dato risultati negli ultimi 63 anni. Solo la pressione economica, culturale e accademica a livello internazionale può dare degli effetti.
  • 34. PINKWASHING 34 IN BREVE Pinkwashing è il cinico uso dei diritti gay e delle rivendicazioni queer per occultare le violazioni dei diritti umani da parte di Israele. Pinkwashing ritrae Israele come un paradiso per i gay in Medio Oriente, mentre demonizza i paesi e le società circostanti. Pinkwashing tenta di rimpiazzare i diritti umani con i diritti omosessuali quale metro di una società progressista. Pinkwashing fornisce una copertura ideologica ed un esplicito supporto al militarismo ed all'occupaizone israeliana. Pinkwashing permette la soppressione e la diffusa stereotipizzazione delle comunità Palestinesi associate all'immagine dei "terroristi" Palestinesi. Homonationalism, usando pinkwashing, nega la possibilità che qualcuno possa indentificarsi allo stesso tempo come queer e Palestinese.
  • 35. NOTE 36 • Slide 3 BBC Amnesty International MidEastWeb • Slide 4-6 OCHA Btselem 1 Btselem 2 • Slide 7-14: Jasbir K. Puar: Terrorist Assemblages: homonationalism in queer times • Slide 20 Electronic Intifada • Slide 33: No Homonationalism Blogspot

Notas del editor

  1. Maybe we can find a stronger image? (couldn’t find any so far… ideas? No stronger images yet. For now, kwayis
  2. Make it look like a video
  3. Need more info – about the second point and maybe adding more points – any ideas?
  4. Can one shorten link names but keep the link??? Hyperlinks, Haneen? For some reason the links seem to have disappeared for me. We can just pull them from an earlier version, I think