1. 1. LA CRISI EDUCATIVA
Qùello ch€ ci mDaccia è una so.ra diloboro,
mia d€1l'inse$amentoJ degli insesqanti e deglì
sludenri.
cjlles Del€uze, . En qùoi la philosophie peuî
seri à ds marhéhariciels...,
r. La crisieducativa e la cuhura analfabera
Cominciamo colchiamare le cose col loro nome, per favore.
Quella incorso è una crisi, non un'emergenza educativa.
Una crisí nella, non della, educazione.
Le parole, pur nella loro insufficienza, hanno un significato.
E soprattutto, generano un effetto che det€rmina la compr€n-
sione del messaggio.
Crisl è una parola che viene dalla medicina, e ha il significato
di uno .sforzo della natura chetendé a struggere l'azione di una
causa morbifica> (così il buon vecchìo Tommas ed). Etuergenza
invece denora un erenro inaspenaLo. improvvi50: - ote qcompr-
glio", scrive ancora ilgrande linguista.
La crisi è un processo che può avere o non avere esiro positi-
vo, ma che porta con sé il senso di una durata, di un cambia-
mento nelle cose. Qualcosa sta andando a male, qualcos'altro
gli si oppone: qliesta è una crisi.
lrrl
2. lmmaeinate una can na dove, per un rumore e una luce im tutti i gùai deivano dal Sessantotto: ln quarant'arni di ideo-
oro' r"i]si percepisce un rapido e dr'ordinato Fuggire di topi: logia "politicamente corretta", di dominio ideologico della si-
'
qu.+a è rnlern.tgenrr' ll 'uono di quera prrola rinvia a un nistra, la scuola [...] ha perso il senso della sua missione, (Ma-
.enro di purra driann u qualcora che non a!e e prer isto che riastella Gelmini).'
vi coelie rmoreparati e indiÉesi.
I icrisrpuoiurare ll mondo.grazieall azionedellacri'i
po- Invece no, ìl mondo è tutt'alt(o che semplice: è di un'enorme
trebbeesseremigliore, altermine delprocesso' complessità.
flemereenzanonla'cia.peranza Èqualco'rche'/olnonae- Per fortuna.
perche !r co-
vnre pr.Àro,.he non porete comprendere: ecco
sle ir sorore'a. Chi ta denuncir e, per delioizrone piir prepara- La cn>i che arrrarer<a il mondo dellìstru/ione non è nata oggi.
io di voi ad affronrarla. perche /rr l aveva prer ista F lrvera
(e e neaiche ieri.
nrei'rà,. dtrer>dmen!c ia ror,la cono'ce. quer'emergenTr che E non è un fatto italiano.
uor non conor'ete, dlr4tlP non disnrrbil€ il mrno ratore: 'ol È importante tenerlo presénte: se ci si ferma alla scuola ita-
non conoscete il nrezzo iu cui state viaggiando,lai sì E se 1o co- liana, si coglie solo l'aspetto particolare di un problema globa-
nosce sa dove andare. d iuetsamekte dauoi, le. Esì finisce per concllldere che è la solita cosa all'italiana, che
ouando i dicono che è lrbe sareúàc' in ;rro una -emergen gli italiani sono incapacì di fare una cosa fatta bene, nonsanno
,1sì.,.2g1yr^, sanno quello cbe dicono. rispettarele regole, sono indisciplinati, ma anche creativiefan-
E quello che vogliono che voi capiate. tasìosi,però da soli proprio noncelafanno: una nnazìone fem
mina,, che sotto sotto necessita dell'uomo forte che ci metta in
Non per caso, all'"emergenza" è sempre collegato il tema del riga. Come dicevano i dorninatori spagnoli nel Seicento, e an-
che ìl Crapone di Predappio.
-rirorno al Daslato .
C.-. lallo. roi,I non vedere il dicasrro della scuola Crisi rell'educazione globale, dunque.
"u.Le
cheora, all'improrwiso, vi si para davanti? Semplice: avevate
gli Perché nnellao, e non "della"? Perché la scuola è all'interno
occhi oifu"cati d^lle nebbie di quarant'anni di ideologia sessan- di un più vasto sistema educativo, che è attraversato da tempo
ronarda. la .res.a ideoloeia reipon'abile dell -emergen/a Il dr profondi mLrtamenri. Ej_erché e alrrer-rallglr:nporJaUq!4:
pire che lahernariva all educazione non è135:gri elgca-
mondo. vr r iene deno, è lemplice, non c e biogno di 'piegazio- ',;;n
,ri.o*ol.*", ralmente semplice che 'ia la 'au'a che l'eflerro ;;
"'l^
iil"ì,i
"a,*-i". -
della crì-i che sriamo iuendo "i riduce allo *e*o evento:
il ses- $in"t"ó"aim*fffiì;tó; fretta lo stato di analfabetì-
' smo in cui vìvevano ancora alla fìne degli anni Sessanta interi
santotto. Tutto comincia col Sessantottor nC'è un numero da
togliere e ci sono dei numeri da intlodurre llnumero da toglie- setlori delnostro paese. Eabbiamo rimosso il conllitto cultura-
rei ilnumero 1968, sintetizzato in 68' (Giulio Tremonti)j'e le ed educativo che ha posto in atto la colonizzazione del Sud del
1. Giùlio Tremonti, .Il péssato e il bùon senso ", Cortde della
Sera' zz rgosto ,. Mariasreua Gelnini, (Quaranfanni da smantellàre", coftiele de d Sad,
[16] Ir7 ]
3. monoo.con a m0 dqucllq ra on0lfobc6, dcllo quolc eincga l,ceìetcnza o
traverso la scolarizzezioDe dei colonizzoti.r Uonolfabctiemo che ei definiecc irnrnobìlc, incapace clidar:e aisr.roi membri fidu-
non è la pura e dell'alfa ma cin in sc stessi, di forli cottru[icare con gli altri,, possa cleare la
ambino e l'a- figura delmigrante, dicuicolpisce (la capacità, che appare ad-
diliftura temeraria, di affrontare il nuovo, il diversófdi spo
dimenticato che esiste una ocodificazione analfabeta della etarsi ai quattro angoli della terra,,J
realtà,, che ha ìlsuo luogo in strada, e non a scuola: oln strada, fesistenza della cultura analfabeta dìmostra che non esiste
l'escluso dalla scuola acquisisc€ la mani€ra di vivere analfabe- una <società educante, neutra e apolitica contrapposta a un,i-
ta: diventa componente di un gruppo di cuicondivide il modo potetica Terra del Nulla educativo: chi vede la scicietà come un
di essere, di pensare, di agire. In strada apprende la cultura assemblaggio di elementi semplici e linearì non ne vede lacom-
analfabeta a{fermativamente, in sé, ed allo stesso tempo come pless;tà. e ignora che ogni.uo,egmenro educa a qualcora.
negazione della scuola".{ lgoo4 che ognr ind ir iduo, dal più rsrruiro al pru illeLrerato. ha
La cultura analfabeta, la cultura di strada, contrappone la ul!_lU944el_I1q_qgqcoerenre, prodqlra da un sodoiiema
rparola parlata,, la . parola-suono alla
', "parola scritta"; la re- cducanvo (o dall'inrerari"* d' D",
te delle relazioni all'individuo; lo scambio dell'esperieÌrra vissu- '*.""""ff.h.;;.*
p;eE;rrolGE;i [r;IÉCm,r,?Èt e9-ùllgpln;:
ta alla tmsmissione-imposizione adulto-bambino; il dialetto alla lori è ì propri componamenri.6
--iFmare
lìngua; l'"assòciazione tra classi di età diverse, alla ncompetiti- .f ìlm;if"drì;;G;e " sisnif ica quindi chìedersi
vità all'interno della stessa classe dietà,; il .linguaggio delle ur- non solo qual è il ruolo della scuola all'interno del sistema istru-
la, dei rumori, dei gesti, degli odori, al dinguaggio dei segnigra- zione, ma anche quali forme educative e culturali si agitano al-
ficio. Lanalfabeta distingue il tempo tra presente, non-ancora' l'interno della società attuale.
presente e non-più-presente, imposta il mondo sulla centralità E quali forme assumono oggi, rispetto al mondo dell,emi-
del presente, a cuì contrappone il passato remoto (anche in ter- grante del passato, i migranti in senso strerto (quelli che Karol
mini di forme verbali), non come un tempó rettilineo coerente V/ojtyla chiamò .migranti del mare"), ma anche quei migranti
col carattere rettilineo dello spazio urbanistico, delle relazioni fa- in senso lato che siamo noi che attraversiamo i mutamenti e le
miliari, delle relazioni sociali. cri'i della rocierà globale.
Ijistruitousa due parole diverse, uemigrante, e oanalfabeta'
per indrcare la vs'.r fgura sociale: perchè non concepjfe co-
- r. .1ar,n
' arnoy.I d
"uola on"npa6h"ao,ltur,&.Iel,n-c .V,lJro
6- r. t .,l.r' o.lar''on e VJ.rld" c,l r_ Lrll. Np /,a8erp ne, ry ere. I a cul- 6. È qustaia lesi preljmirare da cùi ktonio cransci pren.le ie mo$eper it
v t",a ahdab.tat quaadÒ I tr,utonc d,rata uoleata . .opalldtrc4.. rel r' sro Il ndterslisno sraico e la fitósafìd di Benedeîîo Aad., Ediro.i Riuiti,
nelli, Milano r97l,p. t7.
I i8l Ire)
4. 2. La dimensione globale della crisi ipocrisia, il madto si illude dì poter trasferire senza residui le
passate signorie nelle mura domestiche, all'intetno delle qualiè
La scuola ha perso la sua missione, dicono. solouna caricatura, uneroein pantofole; e la moglie si illude di
Non solo inltalia: negli Stati Uniti, in Francia, inlnghiltera. aver ottenuto una liberazione che è solo apparente, perché an-
Persino in Russia. ch'essa confinata fre le pareti domestiche della struttura fami-
Negli Stati Uniti I'allarme è stato lanciato un quarto di seco-
lo fa, attraverso il rapp ofio A Nation at Risk; Non è questo il
liare. Hanno entrambi torro. poiche neuna emancioèziÒn. e
oos'ibrle renza l'emancioazione della'ocieLà -.
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' **ra.
luogo per ripercorrere la storia di úle documento, a sua volta fl î-ppóiio ira rcuola?'o.I l è di q;;1,
messoin discussione dauna successiva indagine che reperìva 1o La società non
"."',
è più in grado di sovmdeterminare I'istituzio-
avrebbe reperito)dati di segno opposto, se non per softolineare ne scolastica facendo diessà lo strumento diconservazione del-
che <in dal primo momento è apparso chraro come quesli rap- I'ordine sociale esistente; ma la scuola stessa, resa autonoma
porti quantitativi, che rìegli anni seguenti sisarebbero moltipli- dalle trasformazionì dell'ordìne sociale e dell'ordine dei saperi
cati e diffusi, derivano la propda pretesa oggettìvità dalla scel- e degli apprendìmenri. non puo illudersi dicon'eguire una vera
ta dei dati e dai metodi delloro $attamento. Scelta sulla quale, riforma senza una radicale riforma della società otta.
come vedr€mo nel caso italiano, le sovradeterminazioni politi- Ilistìtuzione scolastica ha avuto, fino a ieri, una duplice mis-
che sono spesso pesanti, sione: da uniato, trasmettere cultura e valori da unagenerazio
Il problema non è chiedersi se la scuola abbia perso la ptopria ne all'altra, e incanalare gli studenti all'interno dei ruoli sociali
missione, ma chiedersi piuttosto perché mai questo non sareb nei quali era organìzzata la società; dall'altro, sviluppare le ca-
be dovutq succedere, e perché questa perdita della missione ori- pacità degli studenti in direzione del loro ingresso nel mondo
ginaria dovrebbe essere un fano negarivo. delle pro{essioni. Ma anche: porre ìn essere un ambiente all'in-
C'è un aforisma del vecchio professorAdorno che riproponei terno-del q.trale_sv-ilgppare, erÈ-p1s-.J3" 96.g"1U937. jg+.ells-i.-
in unmoderno quadrettofamiliare borghese, la coppialilemo- .f,j_-1,j9""::. lT"" {.:1..c-omune-. deil apparrenenza un i
ne e Bauci. Ogni mattina il marito si ferma sulla soglia di casa crupod. se nònìinitomirììrà. all'inrerno déll:lùi feBli rilili
per farsi posare il mantello sulle spalle; ogni mattina la moglie
"*::.:''.'.-..-_
y ita !J:: virlpli .:noir son o si4olari rna pl u ra li.
zelo I'amoroso seffizio e accompagna il marito
'l,io".'tn lor-*ll!-
"adempie con -odo.l. scuole.onrriburscono a conqenare
con uno sguardo che dice: che farci, lasciategli questa piccola
gioia, è fatto così, è sol6anle ÌÌ1u6m6,.3 Nella loro rcciproca
rlne *ocr;le. I iduca7io;e
'i;i;;i";ì, ifipi:Îiaìf.Gi
l';llìèió-come un disciplinato soggetto, nelduplice senso di de-
à-.r.
terminare lo sviluppo dell'identità (essele soggetto) e di Î^rglr
( ommF.on o_ Excellen.e in klu.aron. A 'J. of RÉh, the accetrare Ie r€gole sociali esistenti lessels dssoggettato)t l'^l.ilbi'
7.
'rio-Jl
t^ppruh e ld t du' at'oúl Relo.n. ht p tws s eo.so' plb' JLArRisu,n_ guità stessa della parola soggetto èrivelatrice. Ma anche l'ìnse-
gnante,nel trovare un ruolo in cui riconoscersi, dìventa un sog-
8. Theodor W Adorno, Mitlúa naúlia Me.Jirazioni s lla,ita affesd'Eirav getto, cioè identifica il proprio essere nel proprio lavoro, e ac-
di. Tori.o r994, pp,1o4-5. consente, cìoè si assoggetta, a quelle norme che trasmette. AI-
l4o l lar l
5. f incatenamento dei figli alla cultura e all'ordine dei padri cor- credevamo potessero la mente e il corpo e ciò che oggi sappia-
risponde ii processo di alienazione inconsapevole di chi ripete mo possono, cade un'istituzione seolastica che era cosúuìta suì
con fierezza il proprio mestiere come definizione del proprio es- modelli delpassato, echeècostretta a reinventarsi, perché non
sere, e appiaftisce la icchezza e la pluralità delle propriepoten- solo sono mutati i suoi abitanti, ma è mutata la società che la
zialità e sfaccettature nella dìmensione univoca del fare il me- scuola abita. E".gus$9..!!as&!:Ie49!i4ettono in radicalg di-
stiere dell'insegnarte. scu*ione l'idea che la sgldj-rbbrgunr nìI,ione conervarnce
Non ho mai sopportato i colleghi che rimpiangevano i tempi
incui sipoteva dire conorgoglio: (lo soroun insegnante ! ' ' nei
quali alpassaggio del maestro ci si levava ilcappello in segno di z. In secondo luogo, è entrata in crisi la capacìtà delpotere po-
deferenza. Grazie, no: io sono un essele umano, e tutt'al più /ac- litico - dei governi, poúemmo direcon meno correttezza- diri-
,lo l'insegnante-ma sono ben altro che unmestiere. E non amo spondere alle richieste che vengono dalla società in termìni dì
la deferenza dei sottomessi, degli asserviti alla catena dell'igno- efficìenza, sicurezza, servizi sóciali: la questione della gover-
ranza che vedono nella cultura ciò che a Ìoro è negato. nance, La capacità di disciplinare e ordinare la socierà a €osti
Ma oggi- e non da oggi quesra mi.'ione h; perú sen'o e sociali e fiscali accettabili è andata in crisi. Il modello sociale
valore, se non per i nostalgicì dei tempi in cui Berta filava e i che si propone oggi per cercare di rispondere a quelle stess€ i-
conradrni morivano di Pellagra. chìeste è quello di una (società delcontrollo", dove ogni ele-
Vediamo, in breve, i perché. mento viene mìsurato, scomposto e qùantificato nell'illusione
di poter rispondere con più nefficienza, alle esigeÍze di un
r, Iprogresso delle scienze cognitive ha profondamente modi mondo che sfugge al vecchio ordìne.Vviamo immersi neì dati
ficato l'immagine che avevamo del "bambino", ma anche de1 numerici (carte di credito; telefoni cellulari, retì informatiche,
(maestro>: e questo vale anche per i superiori livelli di istru- rapporti statistici di ogni genere), senza i quali nop potremmo
zìone, dov'è in gioco la rclazione tra <studente, e oinsegnan- godere del livello dì servizi che le generazioni precedenti haÍno
te,. Com'è owio, non è possibile aDrire una testa per vedere conquistato ìn tutto l'Occidente, e poì anche al dì là del Muro
com'è fatta e cosa sa fare la mente um:na: siamocostretti a de di Berlino e nel Sud del mondo: persino il tempo libero è colo-
durlo da ciò che la mente proi€tta fuori di sé, ma anche dagli nizzato da questa irinunciabile presenza di son daggi' nomina-
strumenti di conoscenza che possediamo, e che cì permettono tio,z, classifiche. P-oco a ggco, ci lasciamo c-onvincere- che ulr de-
terldla.1q oroblena'ocia le.arà ii'6liliqii : q uaLi rà ed " elf i
di veder cose che ieri non vedevamo. Le scienze cognitive del
Novecento non solo ci dicono molto di più di qu:ìnto non crc
i"ss!&@B!qbld; ";ffiF'd;ift"ft 6ilfi;ffi;ia-,ièifi
e "qualità, "effi'
dessimo di sapere sulla complessità della mente, sulla compli- 9. Una brele ra$egna di quese nasfornaziod nel campo delle scieuecogoi-
cazione delle sue r€lazioni socìali, sull'ìnterazione tra bambi- rive deve nec$sariamente prendere L" no$e dalle ricerche teÒriche e pratic!€
di Dewey e Piaget, e dai su@esivì sviluppi formulaii da Brùner; dalla scopena
no, o individuo, e ambienter mondo, ecc.: ma ci permettono di del caranere sistemico e conple$o della mente e dell'orsanizzazione del sape
far fronte alla crìsi delle certezze che ha pervaso l'interosapere È (da Bateson a Morin), sino alla teoria deue inr€llisenze muliiple dì Howa(d
del Novecento. Al tempo stesso, in questo spazio tra ciò che
ta:l fa11
6. F-
l
l .renz solo Derche alcuni asDeù del Droblema sono stari tra-
i: : rr '{
battere sui campi di battaglia della Grande Guerra capitò, do-
stormàfi rn numefl. po essere andata a scuola in carrozze trainate da cavalli, di as-
'fàifrió6laàíti"t" aveva contribuito, con llespansione sistere alla massìccia diffusione deiveìcoli a motore, alla nostra
""o, generazìone capita dinon rìuscire quasi a enumerare le innova-
dell'istruzione e la diffusione del sapere al di 1à dei vincoli disci-
plinari, con le lotte per la riforma e la liberazione della cono- zioni, piuttosto che le invenzioni, di undeceànio. Quasituftigli
s€enza I il f amige.mlos.sssallLaÍof ,-all4_.c_r:**41.q-9jkà€t9$- oggetti d'uso quotidiano iÌr possesso di uno studente della
dente, che era - eo vernahile: .5olo e.rizie all'e'clusione di una scuola superiore (dalcellulare a internet, dalle reti satellitari al-
larga pàiie della popohz-ione - anrarerro lignorcnza, la-.po- la televisìone interattiva, daifilm in un dischetto di pochi gram-
verià;l;i;ncaÀ;aft;ini poliricr. la di.criminàzione.e.'ua- rrri alìe biblioteche on line) non erano a disposizione alla sua
te _daLt;éiùfr; :- nascita. Le stesse istituzioni del sapere e dell'apprendimento
E cosr oggi la scuola sr trova pre.a all interno di un doppio sono messe in crisi sia nel proprio ruolo, sia nella perdita di ri-
vincolo: se il suo rapporto con la società si è allentato e la scuo_ levanza dei contenuti tmmandati. Ijapprendimento di conte-
la non è piùconfinata all'inteno dell'ìmpronta lasciata dalcal- nuti ((proto-apprendimento>, o (apprendimento prìma o,)
co delpot€re, è altrettantovero che I'incapacità digestire la cti- perde rilevanza e capacìtà nei confronti dell'.apprendimento
si sociale in tetmini dì go uernance lasciala stessa scuola scoper- secondario,, o "deutero-apprendimento,, cioè la capacità di
ta in termini di servìzi essenziali (costo dell'istruzione e della (apprendere ad apprendere,. E lo stesso apprendimento se-
formazione, certezza delle prospettive future per gli studenti in- condario sembra inadeguato alle esigenze del terzo millennio,
seriti nel cìclo scolastico). La scuola è più libera ispetto al po- se non come premessa cognitiva all'"apprcndimento terzìa-
tere, ma al tempo stesso ne dìpende in misura maggìore." ri6', .quando il soggetto che partecipa al processo educativo
.rcqur.i.ce le comperenze per modifr.are l rn,ieme di alrernati
J. Un ulteriorc €lemento di crisi è ilcarattere .liquido" della veche ha appreso ad attendersi e a padroneggìare nel corso del
modernità, secondo la celebre definizione di Zygmunt Bau- cleurero-apprendimento .
man. Alla solidità deìle relazioni, delle reti sociali, delle istitu- La stessa struttura dell'economia postfordìsta tende a orga-
zionidelpassatosubenúa(èsubentrato)unmondofluido,dal- nizzarsi sempre più secondo le forme della rete di nodi, piuno-
le basi friabili, incerre o mureroli. Alla no'na generazione ca sto che in base alle tradizionali filiere di comando dell'epoca
pita di rivivere, in forme diverse ma con gli stessi effetti psichi- fordista. A fronte di unmondo che si manifesta sempre più co-
ci e sociali, il trauma della frantumazione dei mondo ottocen- me sistema, o come rete dì reti, e che sperimentiamo come tale
tesco all'iniziodelxx secolo. Se alla generazione che finì a com- nell'esperienza quotidiana, la scomposizìone anaiitica del sape-
ro. I co€cetri di "società disciplinare" e .società d€l controllo, rinandano al' , r. Zysnunt Baùman, L isÍuzione nellttà lorúoderra
" ", h Ii
società i
le ulflîeoDÈrdi(,, ei Dehuze, ma 'oprd,Jr^a, rofld 4icheL I ou(àulr, dioìdrdlìzzdtd,IlMdino, Bologna &o2, p. r t 8. Bauman fé riferimento ai Íe
n pantolare ai teri rr d,r .emrnan ren. ti all ico e oe' saure" lrude' gradidi aplrendjmentoteorizati da Gresory Bateson, ve6a r"'ec'loss de1-
"E-u. ldelphì, ]rli,làîa re1 6.
en sciences Sociales di ?ariei, tùttora ìn co6o di pùbblicaziotre. lo nente,
laa) Iat l
7. re in discipline distinte e separat€ appare non solo inadeguata, Àrzione produce ra.icLrrazione. ll bi'ogno di aurorira preale
ma contribuisce ad aggfavare la crisi nell'istruzione. Listituzio- sull rnrangibilita der dr.itti. e coménel Se-itFniòlTiltiidino ren-
ne educrdva .i rrova di fronre a un bivio: o imparare a Biocare rle a far'i 'uJJrro e; prèferire un di piu di 'icurezza in .am
il giocosecondo nuove regolej o ripiegare e arroccarsi: dopo hio di minoreÌEFrif,. fiiìerr moderniià iiene-nègàrà in {uan
aver bruciato i ponti, Ìrel fortino del proprio sapere tmdiziona- to tale, o viènìiiifritizzata come fonte dì tutti i mali: e iersi-
le, rifiutando il
contatto col nuovo. Rinchiudersi dietro la nol'elezione al soglio pontificìo del cardinal Ratzinger, che pd-
Grande Muraglia, e aspettare I'arrivo dei cosiddetti Barbari.'" na dell'ex*a omnes aveva perorato l'ìdea di una Chiesa che co-
rne un grano di senape si nasconde e si ri{ugia nella sua picco-
4. La reclusione dietro la muraglia e il rifiuto della mutazione lezza," assume un cupo valore allegorico.
imandano a un ulteriore elemento della crisi in atto: larisposta La società dellepassioni úisti ha bisogno di sicurezza erassi-
ìn termini di panico sociale, di paura, di rancore antimoderno cu;a7 i'n6FìufréG$à-ròlè ahrl i giÒ-cà i1óîeiàffi-plE neFfefro-
che pervade una pane delmondo aíuale. con inquietanri ana. r.rlr.lJn iialogo bi:ogno cornr olge anche la rcuola, forma
"ono
logìe col rifiuto del modemo di cui seppero farsi interpreti i fa- di una riemersione di teorie pedagogiche disciplinari, autorita-
scismitra le due guerrc mondiali. Il riemergere dei temi del suo- rie: non è un caso che i sostenitori di una scuola dell'autorità e
lo e del sangue nella retorica del territorio e del radicamento della disciplina siano poi gli stessi che tentano di minare con-
idenritario; la paura del nuor o e del di! erso. la crescenre richie quiste consolidate del sapere - basta pensare alla messa in di-
sta di sicurezza anche laddove, come in Italia, gli indici di cri' scussione dell'evoluzionismo in favore della risibile chiacchiera
minalità sono in costante diminuzione; il sorgere di vecchi e pseudoscientifica del Disegno Intelligente -per mere ragioni di
nuovi nazionalismi; la crescente militarìzzazìone della vita pub- consenso, o di súumentalizzazione politica. I-idea che la disci-
blica, e al tempo stesso la progressiva trasformazione dglle for- plirra debba e<,ere imporLa dall alLo. e non con<eguira arrrar er-
ze militari in forze di npolizia internazionale, all'indomani del so una crescita educatìva, ha le stesse implicazionì dell'idea che
l'attentato alle Twin Towers deìl'rr settembre 2oor: sono tutti ilsaperedebba essereimpartito da un'autorità superiore, e non
elementi che concorrono alla crcazione dì una o società dell'in- criticamente: in entrambi i casi ciò che si dà per pre
^cquisito è lo stato di minorità di chi apprende, e il diritto-
cerLez/a". se non iddrrirrura di una epoca delle!!ìsioni úi- supposto
rri (omenel liln The Yltase.la rciléíZ;r.i"-;h dii"i ;i dovere del potere politico di indicare cosa dev'essere insegnato
trasforma in negazione stessa del mondo esterno: e questa ne- c cosa no.
J. Infine, i mutamenti sociali sopra descritti creano spazi di ap'
r2. Alessandro Baricco, Iralba . Sdssta srlld tuutazióne, Feltrinelli, Milano
P:,el*!g9!:99{3*91$:rcj-ce4pj-e.ptrurarti, sia ai lati, sia do-
rt. Zygmunt Baumar, .Ld so.ìetà dell'ifl..iezzd,Il]r{ùlno, Bolosna 1999;
Misuel Benasayag e Cérard Schútt, L'epo.a delle peiohì ,isti,lelttnelli, , 4. Il cardinal MaÍini aveva invee usaro la úeiafora dei dÒlcetri nascosti al
Milano 2oo5ì An.ìfta Bonomi,Iltuh.are. Alle tudì.i delhale*erc del Notd, h vìgilia dell.lasqua pere$ereritrovati daibambini, perpadaredi !na Chie-
Iehrìnelli, Milano 2oo8. si che si àpre al nuovo, àì sorprendente, aÌla scomme$a deÌÌa diversità.
ta6l I a7l
8. po i confini delle istìtuzioni formative. Basta pensare alle capa- prnti nodali di un campo di battaglia sul quale è in co$o una
cità e competenze informatiche, che quasisempre sono apprese vera e propria guerra per la conquista di posizioni strategiche.
dai ragazzi al diftrori della scuola. O al bisogno di continlrare l,Lrposta in palio non sono solo, e neanche prevalentemente, le
l'apprendimento lungo I'arco intero della vita (ìl cosiddetto b.rsi culturali del sistema educativo cheverrà: sono soprattutto
lifelong learning), Questo pone alla scuola una vasta gamma di lc rendite che il sistema istruzione è in grado di assicutare.
problemi. Come intercettare e mettere in circolo quelle cono- La scuola, infatti, può essere il grande affare del xxt secolo.
scenze e quelle capacità cognitive acquisite al di{uori del siste. Querra rffermazione rlmanda a un rema ancora piu grande:
ma scolastico? Come interagire coÍ le forme di autoformazio- b statuto dei saperi nella società postfordista, nella quale le co-
ne e autoapprendimento che sì organizzano nella società per noscenze (pensate, a titolo di esempio, alla capacità di gestire
evitare che lo studente tracci un discrimine spontaneo fra i due rn progrrmma informaLico) ono immedritamenle merci o
ambiti? Come rinnovare l'ambito stesso delle discipline? Quale lonti di profitto.
statuto dare ai saperi e alle istituzioni educative extrascolasti- Andiamoperordine,AcavalloùaglianniOttantaeNovan-
che o e).traunive$itarie? Chi, e come, deve farsicarico dell'ap- rr del <ecolo cor'o. menrre l Europa era " in co'truzione . 'o
prendimento lungo tufta la vita? Come gestire il mercato della Do stati prodotti alcuni imponanti documenti sulla natura e le
conoscenza squadernato dall'opportunità di trarre profitto da lrinalità dell'educazione. Documenti importanti, ma poco lettì e
una richièsta di competenze (bastipeÍsare ai corsi di formazio- poco dibattuti: nei quali vìene delineato conchiarezza il futuro
ne)benpiùampia di quella definita da un sistema scolastico an- rlei rapporti tra industria e sistema istruzione.
cora improntato, nella maggior parte dei casi, almodellofordi-
sta, che ipotizzava che al lavoratore medio potesse bastare per Per capire ìl quadro di riferimento, dobbiamo tenere presente
tutta la vita il grado di istruzìone ricevuto nella scuola di base? che la socìetà globalizzata è atúaversata da una ulteriore ctisi
Come in precedenza, I'alternativa si polarizza tra il rifiutare l, cducativa: I'analfabetismo di ritorno. Lanalfabeta di ritomo è
toto il mondo circostante, rinchiudendosi all'ìnterno di una pa- chi, nel corso della propria vita, perde ptogressivamente quelle
lizzata e fingendo un dtorno al mondo preindust(iale, o aprirsi conoscenze che aveva acquisito a scuola senza acquisirne di
a forme di mutamenti daglì esìti non prevedibili. E che ìn ogni nuove. Èun problema di dimensioni globali che, perragioni che
caso non possono prescindere dalla trasformazione del mondo vedremo nel prossimo capitolo, in ltalia sembra essere più gra-
p-tahlerlj-iFll
l"j:!:!1Jes]ll{clel"ti4atg-e dflirra-dal
a-
niltrherlsmo dr nrornol
3. L'istruzione è un affare? i&fifsli"iiiili;l;contemporanei non sono fatti per con-
servare quelle competenz€ che avevamo acquisito a scuola.
Le dircrse alLernatire.he ho cercaro dr sinteLirzare non rono Nella società tradiziorale, a bassa velocità di cambìamento,
astratte ipotesi che vengono placidamente discusse intavolero- l'ìndividuo faceva più o meno le stesse cose nell'arco della vita,
tonde o educari diban'ri rn qualche cenrro congre,i: ono r , 'pe'so coincrderano con quelle che facerano i .uui Senilori.
ta8l
9. F
La ripetizione rafforzava ilpossesso delle capacità e delle com- Una nuova lingua per comunicare in ùn mondo destinato al
petenze. E non c'era bisogno di avere tante conoscenze per
nlurilinguismo, o per spostarci da un paese all'altro; o anche,
odentarsi nel mondo: quelle che la scuola ìnsegnava erano suf- perché no?, per un viaggio reso possibile da traspolti e alloggi
ficìenti. /orl cost, reiterando, in condizioni più comode, quell'utopia
Tutto questo, oggi, non basta più. La società muta rapida- ahc da giovani avevamo praticato col sacco a pelo e I'autostop,
mente, costringendoci ad acquisire una quantità impressionan- o che non avevamo pratìcato affatto, rimanendoa sognare luo-
te di comportamenti, competenze, conoscenze. I principali og, ghi, musei, città che cì sembravano irraggiungibili.
getti che entrano a far pafte del nostro ambiente mentale e co- Nuove competenze lavorative, perché abbiamo perso il lavo_
gnitivo - telefoni cellularij computer sempre più potenti e/o ro € siamo costretti a riconvertirci) o magari perchépensiamo di
semprepiù Leggeri, reti informatiche, sistemi wi-fi, iPod ad alta cogliere le opportunità di un mercato che ci appare (e spesso
capacira di memorizz.rzione - non e:i'rerano, o eri)reano in non è: ma così ci appare) pieno di occasioni; o perché, con un
uno stadro cbe oggi rppare .anliqurrio.. -rinrage . appena corso di formazìon€ in più, possiamo sperare di passare dalla
una decinà di anni fa. I movimenti fisici íchiesti per esercitare precarietà deì contratti a termine a quel benedetto posto di la'
una professione di .basso lìvello', che fino alla precedenre ge- v(,ro che e )empre un pas(o olrre le notre mani.
nerazione si tramandavano da decenni, oggi sono mutati dal- Nuoe capacjrà.come Jd esempio 'apere usare unnuovo ri-
l'introduzìone di nuove tecnologie. In questo turbinìo, conti, $tema operativo al compùter, per non sentirci taglìati fuori dai
nuamente apprendiamo nuovi comportamenti e ne dismettia- ennali dell'informazione, e in definitiva dal mondo.
mo altri, e all'interno dei comportamenti che mutiamo acqu! È l'utopia della . società educante o , tanto cara in Italia ai tec-
siamo nuove forme menrali, a scapito di alùe che, senza ren- nocratidell'ocsE come all'exmìnisúo Berlinguer, ma anche, ìn
dercene conto, abbandoniamo. frrrme più ciniche, all'asse esistente tra la Confindùstria e la de-
Ci manca rl rempo Ér,ico e mentile dr ripelere Be.ri. pen<ieri, stra politica e cultumle. Un'utopiache ignora, a volt€ fingendo
abitudini. di non sapere, a volte per ingenuìtà, che la società non è mai
E l'incertezza della vita postmoderna, con ìl suo correlato dì neutra, né neutrale.
pàssìoni tristi (paura, insicurezza, bisogno/mancanza di rassi- Che i saperi che la società (insegnà, sono sempre pre-sele-
curazione), gioca il suo ruolo. /ronar i da un pre-giudizio di valore e dr merito.
Ècco perché il problema cenrral€ dell'educazione diventa ( he ogni .ocierà tende i u.are la <cuola come srrumenro per I
qello di impaflre a ifi1rdl4,'e, in un duplìce senso: non solo n p rò-du$-iî-fólfrr€imin-ùiàtìlc rea ridd ioieerti a dè8"-tif"-p r9l I
avere una scuola che ci insegni a imparare, piuftosto che farci piio
acquisìre un pacchetto di conrenutì che non pohebbe in alcun '11g1qa;q1g,1gs.
caso bastarci per ilresto della vita, ma soprattutro dotare la so- Ma teniamo in disparte, almeno per ora, questi problemi.
ciera di isriruzioni educrrive per apprendere - per r urra la r ira .. Il punto è: chi paga i costi di uÍ'edìrcazione lunga l'intera vita?
Eil cosiddeno hlelong learning. t"o Stato, con la crisi fiscale che lo attanaglia dagli anni Ot-
Apprendere cosa? tînta?
t'ol lrrl
10. Ed è qui che il mondo dell'impresa, cìoè il settore privato, si dustrie e istituti scolastici e universisri dovrebbero lavorare
fa avantì, alza la manina e si candida a supplire alle car€nze .congìuntamenre per lo sviluppo di progranÍi di insegnamen-
pubbliche: dglle-sc,uol9_p,!fv-A!€-11pl9,g!e11m! di apprendimetuo ro,, in particolarecon ilricorso al (teleapprendìmento", al .te:
leinsesnamento' e alla nessa a punto di .so{tware didanici"
I 4i..t3.47e. !,yi4. !{'frl:l.!L 9999.r"_".,!Fp!iqi 1c fo.r4e.ea4 9}ii.pll- (per I'apprendimetrto atraverso il compùter).'6
rrrì chiedono di entrareael_ristema irru/ioìe. fd e bene chra-
rire qual e rl prezzo da pagare: la cessione di imporranl
'ubiro
polzioni dell'educazione a modelli educativi che antepongono Questo rapporto viene re€epito dalla Commissione Europea
il profitto alla qualità dell'educazione anche quando non soÍo elmarzo r99o ìn questi termini:
politìcamente o confessionalmente orientati - e sono dunque
îuir'altro che pubblici . uinsegnamento a disranza è paiticolarmente utile per assicDrare
un insegnamenro e una formazione redditizi. Un insegnam€nto
Una breve cronistoria, per forza di cose selettiva, dei documen- dielevata quaiità può essere così concepito e prodotto in ùna se-
ri di porirra inrernazionale a cui accennar o prim.r puo iniziare de centrale, per essere quindi diffuso ai livelli locali, con 1a possi-
dal |apporto Istruaione e éompetenza in Eurcpd dell'ERT (Eu- bilùà di fruire di economie di scala. Il rnondo degli affri sta di-
venendo sempre più atrivo in questo campo, sìa in quanto útente
ropean Round Table of Indusúialists),lJuna porente lobby in-
0w dustriale decisa a lanciarsi pel nuovo mercato dell'insegnamen-
e beneficiario delf insegnamento multimediale e a distaua, sia
per quanto riguarda la messa a punto e la fornitura di materiali
to a distanza: formativi di questo tipo."
Vi si afferma a chiare lettere che .l'isftuzione e la formazione f...1
9qasriJedqrlfu xguagglo-s.llt*rrr rrl0do"detisa^YarselaleÉ-
sono consideraie come investimenrì súategici vitali per il fururo nologia dell'impresa. Seguendo quesri slittamenti; che come
successo dell'impresa,. Quindi vi si deplora che
"l,insegnarnen- tlampié;;;;;;;ft6îbntia retum,1xc.|i^mo f'ell 99 I quesra de'
toe la fornazione lsiano] sempre considerati dai governi e dagli
linizione dell'università [corsivi miei]: "Un'universìtà aperta è
orsani decisionali come un affare inrerno [...]. Lindusftia ha sol
'impreso ikdústliale, e l'insegnamento superìore a distanza è
tanto una modestissima influenza sui programmi didatticì,.
Un u_'r'l!€nzr unro_piu debole in quarlLoBli 'n'egnanliarebbe- hfia nuova iftdustrid. Questa impresa deve /erdere i suoì pto-
ro . Jn in.uíicienre aòfrplei-riòire delta reatr: e.ononica, degtr lotti sul /fiercato dell'insegnamento permanente, govetnato
a4ari e della noziole di profrno,. I i co-;ifuìoné ii-inipófciì; c|tlle leggi della domanda e d.ell'offerta" .'" A questi documenti
- l) .i. .r r.r a g-ppo di lavoro infornale che ri"ri.*
lJ i. Ce dd De sell... La,cuo r. smnde arEre del Yr'e. L. 4onde d i' 4
tori delegatj "" "i.- a5 "..i'i,..,
e presidenti di grandl aziende muftinazionall di Òrisine europea '
r
ttl'lqdtiqù., th sinqno t998.
"lo'.
cle coprono una vasa gamma dì seîrori indùsrriali c tecnologrci. Le sedi d; è
ariend€ membri dell'ERr sono sparse ìn tufta Eùropa e il loro giro d,affari eu- r 7. ConnissioneEuropea, t'€d"ùziohe e i fowzioned distakzd, lza), 476,
ropeo sùpera i rooo miliardi di€uro, producendo comple$ivameúre 6,6ni- 7 1fuzo r99o.
l,on. dipo.r'o, bo-o rn ruF, a hr://wea. e, L be/hone.a.lx /1,a r8. Codhissione Euró!€a, ÀdppÒtto ell'ì$eshdnúto su?e/ióle dpeùa e a
'e8io1F":
,lÉ'a, u aella , on'nttà ." tÒp.a. c, . J88 f n"k.:4 mJggio rcor.
tii l
11. 1..i:
segve !, Memorendum sull'apprendimento aperto e a distanza Irlrionali che limitino l'ìnt€ryento dei prìvati rel mercato del-
nella co111úrlità europea,'" e nel giro di due anni.la stessa Com- l'inscgnamento a distanza."
missione recidiva conun Librowtde sulla dimensione auropea NcL frattempo sono cominciati a prolifetare indagini cono'
dell'educaTione.'lì sì precisa che, sin dalla scuola materna, bi- rcitive, valùtazioni degli apprendirnenti, rcsq-i!ls!42€1]t!-q
sogna formare delle "risorse umane per i bisogni esclusivi del, txìzion4lì, mìsurazioni dei uservizi' e deli,merio". Per poter
I'industria" e favorire "una maggiore adattabilità di comporta- vcnclere un prodotLo e necÒàrio definirlo rn rermini numerjcr
mento in maniera da íspondere alla domanda del mercato del- ( quantitativi, stabilirn€ prezzo, valore e durata: che si tratti dì
la manodopera",." ltrì'Àuromobile o un ìnsegnamento, di un forno a microonde o
,J Cli (rudenri divenlano clrenrr" o -capirale umano-J icorìi Íll corso di formazione, poco importa.
/-prodorri o merca(odel laoro..leiamiBlie. urenza,. Iiautorità dell'ocss dìventa indiscussa, i suoi rappofti, dei
E gli ìnsegnanti? (luîlispesso sono lette solole sintesiriassuntive, qualcosa su cui
Be', gliìnsegnantisonoincurabilmente (fordisti),, unpo'co- ri può giurare (e poco importa se, come in Pom o dori wrdi frit'
me le vecchie. inquinànri auromobilr che.rn<ora ci o.rinrno a ,/, sotto la copertina non c'è la Bibbia, ma un altro libro).
girare per le strade piene di nuove auto tecnològiche che inqui-
nano in maniera
"pulita,, postfordìsta. In un documento del- liffA: i rapporti ocsE...
I'Organìzzazione per la Cooperazione e 1o Sviluppo Economi- Ma cos'è l'ocsÉ?
co roc+ I eii-on-ó-ilFfiiìiiìòii?:. crilóro the o6fi co,íruiian- llOrganizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Econo
I nì;d;i-un mercato redditizio, e la cui esclusione dalla società in rrrico è un organìsmo di cooperazione e coordinamento econo'
generale si accentuerà nella misura in cui gli altrì conrinueran- tì ico internazionale che, nato nel secondo dopoguerm
ì per sup-
no a progredire": in un mercato mondiale della formazione re- f()rtare il Piano Marshall, negli ultimi annì ha superato la di-
il so possibile dalle nuove tecnologie, <l'apprendimento a vita tìcnsione europea e ha esteso lapropria sfera d'analisi e azìone
I non può fondarsì sulla pr€senza permanente di ìnsegnanri,, ma I tutto il cosiddetto Occidente, ossia a quei paesi che si ricono-
dev'essere assicurato da .prestatori di servizi educativi,,." e dell'economia del mer-
neono nei
"principi della democrazia
In un documento giuridico l'insegnamento a distanza viene rrlto'. Scopo delle analisi dell'ocsE, silegge nella homepage del
definito nun servizio;i servizi possono essete forniti daqualsia- Nr() sito, è di fornire ai paesi membri elementi di valutazione e
si prestatario, pubblico o privato, su tutto il mercato inrerno; r()mparazìone delle ptoprì€ esperienze, per poter <coo{dinare
perciò la sovranità nazionale in mareria è limitata,. Tradotto in l! rispettive politiche nazionali e ìnternazionali,. Gli obiettivi
un linguaggio pìùr chiato: non possono essere emanate norme linali di questa azione coordinata sono:
LL, l,'i%eg ane Ìo a distnn d hel diitto e.ohami.Ò e nel dititta .leì .oflsrni
zo. Raoul VaneigeD, Arriso 4gù srde"ri, Naurilus, Torino 1996 (traduzjone
libera da copyrìsht s.àricabile da inrener). etl ftcrdto i tetra,Uffi.io delle pubblicazioni ùffi.iali delh conurità eùro'
I'rc, Lu$embùrso, ree6,.itato da Gérard De Selys, .La scùola, srande afiare
tr. Aàulî Leamìng dndTecbhalagy ìn aL.rD Coa ocsE, pariei 1996.
'j.ies,
[5a] Iit]
12. F . sostenere una dutatura crescita economica; c giravite. Magari è lì che avete scoperto che il giravite a stella
. sviluppar€ l'occupazionei [on l'avevate, oppure che il risultato è stato migliore delle te-
. elevare il livello di vita; tìrute anese: insomma, adesso ilmobile è lì, in casa vostra. Éper
. mantenere la tabrlrra finanziarii; lcsreggìare la riuscita metamorfosi temporan€a in falegname, vi
'.riutare gli alLri paesi d sviluppare li propria economrri roncedete un bicchiere divino,
. conrrrburre alla crescrtr del commercro moodiale, Sì, va bene: ma non staiamo parlando di scuola?
Ull po' di pazienza e vedrete che il nesso c'è.
Come si vede, parole qt:all educazione, istruzione, cuhtlra
(re-
non compaiono tra gli scopi primari dell'ocsE. LocsB se ne oc- Quasìvent'anni fa, Gilles Deleuz€ prevedeva l'awento, nel
cupa sempre ìn vista della loro utilizzabilità in termini di pro- prne dell isÚuzione-. di l:orme dr conrrollo conrinuo-. a cur
Érrco: l occr, ad esempio, è molro inreresratr : I cra5ierimenro di Nrelrbero corrisposti l'.abbandono di ogni ricerca alluniver-
q uore ,empreìraggiori dell i.rruzione dat fibbiió ;t p';";a. rirà [e] l'introduzìone dell"'impresa" a tuttì i livelli di scola-
pl'èfi i<iGiióìióàúóèi-rfi ftllft neèòùòfi iAl?iitàiir:rff è-îti ritàD.'1
,,rÈDzfdfie-e un buon r;oJó
fèr roìreiere la èrescira economìca, Deleuze aveva molte buone qualità e qualchepiccolo difetto,
e questo all'ocsE basta: se poi sia anche utile a favorire la mì- [ln di unacosa sicuramente mancava: della sfera di cristallo.In
gliore crescita culturale, la maggio(e acquisizione per la mag- eompenso, era dotato di sprazzi di lungimiranza, che gli con-
giorparte deicittadinì degli strumenti culturali e cognitivi indi- cnrivano - r lur come a Foucaulr - di leggere i .egni premoni-
spensa,bill - be', qwesta direbbe l'indimenticabile Moustache, è torìche si manifestavano nella società come anticipatoridel fu-
trrlo alla luce di un'ipotesi di lettura più vasta: quella della tran-
In definitiva I'ocss attua un monitoraggio costante degli ririone dalle società disciplinari alle società delcoatrollo.
La scuola non può essere isolata da qùesta transizione e da
"apprendimenti': ma lo fa con le competenze di un organismo
di analisì economiche, non con quelle dì un istiruto dìdatticoo questa €risi.
pedagogico. La scuola è stata unadì quelle istituzioni che contribuivano a
I quesro ha i suoiefferr: la logica dell rmpre,a si impone ,ui disciplinare gli indìvidui, mettendo in atto una rete di relazioni
bisogni dell'educazione, e i bìsogni dell'educazione si unifor- .hcavevano loscopo di forgiare, se non produrrei soggetti coe-
mano alla logica dell'impresa. rcnti col più vasto sistema della società moderna. Dal carcere
nlla fabbrica, dall'ospedale al collegio, dalla famìglia alla scuo-
lu, la società sì dotava di luoghi all'interno dei quàli i soggetti
4.I mobili lkea e il capitalismo cognitivo: utr'ipotesi di l€trura vcnivano discìplinati, trasformati, (educati,: da analfabeti a
istruiti, da delinquenti a recuperati, da disoccupati a operai, da
Moltì di voi avranno presenri i mobili Ikea: siete andati a sce-
gliervi la libreria o l'armadio, vi siete caricati il pacco rettango, rr. cilles Deleuze, .!ost *riptùn súr les sociótés de conl5e", in Pout 4t'
lare in macchina, e vi siete monrati il mobile, armati di brugole /,as. Les Éditiors de Minuit, P al€i r99Ò, pp. z4a q .
li6l It7]
13. ineducati a educati, da malati a sanì. Il potenzìale autoritario e rIr, rcdditizio per tutti), come nei paesi scandinavi - le cui scuo-
discrplinare della 'cuola e deLle pranche di insegnamenro era h'rono nonper casomodelli di efficienza e di buona didattica -
coerente con questo compito. [(,rì rimaneva altra scelta che far crescere consapevolmente il
Nel secondo Novecento questo modello sociale, awiato in rlcbito pubblico. Questo ha g:ìfantito il maÍtenimento dei con-
Irancìa con I'impero napoleonico e in Italia con I'unificazione Èt nNi negli anni Ottanta, ma ha mandato in frantumi la capacità
sabauda (con notevole ritardo, quindi), ò andato in crisi. Leisti- rll pìnnificazione economica e sociale dello Stato,
tuzionì discìplinari non sono più in grado disvolgere quel com- Ncgli anni Sessanta e Settanta i movimenti f€mministi e fem-
pito neÌ qualeper quasi due secolihanno trovato la loro ragion uinili, accanto aquelli opetai e student€schi, hanno ridisegnato
d'essere. Piuttosto che stracciarsi le vesti o rimpiangere il tem- ll tuolo della donna all'ìnterno della famiglia, e dunque la fami-
po che iu - o sognare impossibili ritorni al passato - sarebbe glll stessa. La donna smetteva di produrre ricchezza sociale col
utile cominciare a chiede$i: quali forme assume il potere dopo llvoro gratuto domestico (il plúsvalore femminile), e con ì'indi
il tramonto delle istituzìoni disciplìnaril Quaìi regìmi, quali tlrrìdenza economica conquistata attmverso il lavoro poneva le
meccanismi, quali pmtiche vengono postì inessereper svolgere huni per la liberazione dal servaggìo {amiliare. Ma ridisegnava
questo ruolo? Come cambiano le soggettività? E, nello specifi- ,nehc il mondo dellavoro: la ligura dell operaia enLrr a ;n con-
co: quale tipo di scuola -o quale dive$a istitìlzione o (agenzia' - ((n rcnza con qÌrella della domestica, mentre nuove professiona-
educatìva -prenderà, e con quali modalità, il posto della (vec- lltit venivano rilanciate dal bisogno di asilì, scuole materne, ecc.
chia scuola del Novecenro? (bn buona pace dei profeti dì sventura e dei cantori dell'e-
r(.r'geDza educativa, apartìre dagli ànni Sessanta (lungo un ar-
Intanto, è utile capire cosa ha messo in crisi le istituzioni disci- r,rr che va dalla riforma della scuola media all'introduzione dei
plinari. lr )clù lì nella scuola primaria) è aumentata sia la quantità che la
(
In un certo senso, la stessa cresclta dei segmentì disocietà go- qrrnlità della formazione e dell'istruzione: la .democr^tizz zlo-
vernati da quelle istituzioni. 0, con più correttezza: la resisten- rrc Jell'in.egnanìenro " ha generaro un 'empre piu ampio -capi-
za ai poteri che cresceva all'interno della società in crescita. lrlc intellettuale', owero un'.intellenualità diffusa, nella so-
Le lone dei lavordrori. in parricolare degli operai. conrro i rir r,ir'trì, con un enorme aumento del tempo di vita trascorso al-
mi e i tempi di lavoro,lo sfruttamento salariale,le condizioni di l'intcrno delle istituzioni scolastiche, o in attività ìntellettuali e
salute e di sicurezza hanno messo in crisi la fabbrica tayloristi-
ca, e messo in moto nuove forme di lavoro. Nclla qociera fordisra-psr3rodure rrcchezla l'qperaio-done-
IJespansione delle garanzie e dei servizi collettivi del uleffare v,r.cderè la"prllpiia [p3cira.la,qrari,a.alls iabhrjs.a. Ne]!p :o-
srdte - il diritto ad assistenza sanitaria, scuola, pensione - ha r ictà post{o,gd!_sg1-q1p_f45c-rg-sslltp!-e piùampia.dlflgur" lrfq"-
aumentato il numero e la Jorza dei soggetti in grado di preten- tlvc ? ronprodur,e,,ricc-hezzg dte.!1agìenfe, attraverso-il.patri-
dere servìzì socìali, I costi socìalì sono aumentati, invece di di- rrr,'rrio di,onos.enze e di s,ìoeriche Do'5redc.
minuire. Nonvolendo operare sulla redistrìbuzione del reddìto I t,,n,l. p.n,u,e aiLa iicíl'i," próa-r, a,tr.."no<cenre nel
atúaverso.ùn sistema fiscale duro, ma equo (e, sul lungoperio- .rìrnpo delle tecnologìe, delle informazioni, della comunicazio-
t 581 Irel
14. ne: informatica, internet, €conomia on line, socìetà costìtuitesi urfitalismo cognitivo è per forza reticolare, cioè non lineate, e
come reti nelweb, evia dicendo. lL,gcrarchie che sviluppa sono interne ai singoli nodi e tra i dì-
Ma anche: la ricchezza prodotta dal capitalismo finanziado vrrsi nodi della rcte, sono gerarchie complesse e spesso legate a
attraverso strategie comunìcatìve, cioè con l'uso del ìinguaggio llrtrcli di controllo sociale dello spazìo all'interno del quale si
piuttosto che con i processi di produzione materìale. La ric- rrvilùppa'.'J
chezza plodotta attraverso la comunicazione pubblicitaria, an-
che coh fofme di intraftenimento pseudo-interattive (i reality l(ngìoniamoci su.
che prevedono il voro da ca,ar. La sempre maBgiore aL- Se sono a casa a guardare la televisione, sto lavorando per il
'hou rr(r'cato pubblicitario, e qualunque decisione prenda (compro,
trazione, anche in termini di prodotto vendibile, cioè di merce,
che acquista I'in{ormazione (dal gossip agli indl:iizz í ai data- lr)n compro) contribùisce alla quotidiana dstrutturazione del
base). Il sistema della moda, nel quale ciascun individuo, con i ri$tcma delmàrketing. Se escodi casa sto lavorando peril siste-
propri acquisti e il proprio abbigliamento, fornisce informazio- rr rrr dell'abbigliamento semplicemente indossando questo capo
ni che determinano la produzione o la cancellazione di linee di' piuttosto che quello. Se accendo il computer e mi meno a fare
vestìaio e oggettistìca. La sempre maggiore quantità di merci qllxlcosa sto contribuendo alla ridefinizione del sistema infol-
immateriali, o il cui supporto materiale è quasi irrilevante ri- rì tico e comunicativo. Anche senza partecipare ad attività
spetto al valore effettivo: basta pensare a quanto valore, cioè ploduttive .diretteo, il mio intelletto è sempre al lavoro, come
quanta merce (film, concerti live, archivi fotografici, progetti), plne di un intelletto sociale che interagisce colsibtema globale
è archiviabile in una chiavetta usr, o ìn un supporto dotato di r[,lla conoscenza e della comunicazione, all'interno del quale
una potente memorycard. E potremmo continuare a lungo."a rcne la produzrone e circolazione delle merci.
'rvr
Sipuòriassumere questo tema con una doppia metafora. La l)crché questa attività lavofttiva e produttiua di ualorc non
produzione di dcchezza, e quindi la stessa società, si struttura- rirvlebbe essermi retribuita ? Èl'idea, che cìrcola da tempo, di un
va ieri sul modelÌo della fabbrica fordista; comando verticale, .rcddito minimo diesistenza": se l'interavita. e non solo le otto
pianificazione, divisione dei compiti e delle funzionì, gerarchia rlrc clella . giornata lavorativa,, sono- < mt-ss€ inglojgr_!.ll0taè
sociale, ecc.j oggi la produzione di ricchezza attraverso la co' '?:19!e_9"r.'..y.!lg?_{9gt},1o.
noscenza si struttura secondo il modello della rete di nodi: .crcscenrsaf f pr.eazione di q!19-
"Il r'onorria fondata sulta conoscenza: non nel senso che la cono-
+rnt a i una delle conpórczir der proce".i di produ/ione e-cir
24. ?er approfoùdire qùesto asleno, all'intemo deslistudisul .capltalismo
r,ollzionè lóóùè-Èè ftssc1tFar6 ,,à3tîà-iii; o ìGpiiituale" di un
cognjtivo,: Christian Marazzi, Capiîdle (, li s"ds9ia,DeriveApprodi, Rona
1oo2; cailo VercelÌone {a cùA di), Ca?nalisnÒ úsflitiro. CanÒye .d e fi
ndflzo rcll epoa posît'otd$îa, Maniferolibiì, Rona 2oo6j Andrea lùúagalli
e Saldro Mezzadra (a cura dil, Ctisi de ecokonia slobale, onbre corrètrni ) t A drea Fumagalli, .Mercato del lavoro, conoscenza, bioecononia: per un
Nomade, Veroia aoog. Pù ùn quadro di riferimeito sul posrfordismo: Adeli- rfrNo Llaradisùa leorico d€ll'economia politica', in Carlo Ve.cellone (a cura
no Zanini e Ubaldo ladini (a .và dij, Lessi.o postfatul^td. Dìziondtìa di ìdee ), t "úital6no .osniîìúo, cn., p. r22. Norevoli i . supporti morali, citati i!
.l e I I d fl u î d iofl e, Í elîr i ne].],ì, }i{i,l^no zoo t. rù chc hanúo.oniribuito alla (icerca dell'autore.
t6Òl
15. r processo <concretor o <materiale'), ma nel senso che la cono-
,iènza"ìndiriiri-gribìle da lla sonanza rle"sadek;pitaJì'mó.
rxnziari -la stessa funzione della forza lavoro classica, cioè
laroro rivo.
Llclla farica della fabbrica fordirLa: e
iamo enrrari nell'era del cdpi!alisliò rcEnittuo: - Con la differenza che, se cedo la forza-lavoro alla fabbrica,
rrrc neprivo, cioè torno a casa stanco; se cedo conoscenza o co-
lurro que,ro ha a che fare con la :cuoh. rìunica/ione. non me ne priro: le socialrz,,o. md conrrnuo r
E con le ragioni del successo dell'Ikea. possederle.
Pensate stia scherzando? Pensate, ad esempio, a quanto valore viene prodotto, con la
Cos'è I'Ikea? Solo un mercatone di mobili più o meno ben lrI,:nzranzzazione dell'economia. attraverso i procesi comuni-
fatti, più o meno a costo abbordabìle per il ceto medio-bassol crìtivi: se sono abbastanza bravo a convincervi che il rendimen-
No. Ltkea è l azienda che meglio. e per prima ro úa le primeì to dtteso di questo fondo pensione è maggiore di quello della vo'
ha colto lo spirito del tempo: e€co perché resiste suÌ mercato, $tra pensione (devo riuscire a farvi pensare meno a quell'<atte-
spazza via la concorrenza, si espande. nr", più alla cìira che segue), il vostro rFR passa nel Fondo
e
In cosa consiste la proposta Ikea? In uno scambio aperto tra lìspero o in un bond, magarì argentino, o in un titolo ufutureo.
competenza e denaro. Vuoi un mobile? Telo portiamo a casa e Vrrda come vada. per vor gu;r fururi. per me e una percen-
'ono
te 10 montiamo. Vuoi spenderg dì meno? Nessun problema: te tUrle sulla vendita presente, per chi emene o governa il titolo o
lo porri a ca'a 'devr arere un auto adeguata. rna in genere non il fondo pensione un valore in più, che sarà pagato in un altro
è un problema, male che vada ci sono i potapacchi) e devi sa- rromento da altri (cioè da voi che perderete il risparmio o la pen-
per {are il falegname. sione, o in alternativa da qualche mercato periferico il cui crollo
Noi (dell'Ikea) ti facciamo spendere di meno, tu (cliente) ci linanzierà la crescita del vostro fondo) - ma quesa, direbbe l'in-
meftiuna parte del (tempo di)lavoro che noi non ìmpieghiamo: d imenticabile Moustach e, è un'alta storia... o forse no.
quello dei facchini e dei montatori. Come ho fatto a produrre valorel Con una strategia comuni-
La tua capacità lavorativa viene convertita in denaro, e sot- ..tiva, inserita in un €ontesto che, attraverso molteplici strare-
tratta al costo del mobile. Edelresto: icostidi trasporto emon- gic comunicative, vi ha indotto a fidarvi delle mie parole. E, al
taggio, benché ofalsicostio (comeli si chiamava un tempo), so- prirro segnale di crisi, a guardare coÍtimore al futuro.
no parte dei costi di produzione, il valore della merce è in rap- Ho meso a r alore le mie parole. rendendo una merceimma
porto al tempo di lavoro impiegato per produrla, meno tempo reriale.
di lavoro (trasporto + montaggio) = prezzo più basso. Oppure, posso menere a valore le mie conoscenze e capacità
La €onoscenza che si concretizza in una capacità viene im- nclh creazione di un progerro o un azienda. magari mini o in-
mediatamente messa a valore. rlividuale, rafforzandola con un'adeguata campagna informa-
Ma non solo all'Ikea. tiva e persuasiva.
Infatti; lamessa a valore della conoscenza è la verarivoluzio-
ne dell'ultimo quarto di secolo. La conoscenza svolge, in alcuni ()uesto orizzonte - quello del capitalismo cognitìvo e del nuo-
processi lavorativi e comunìcatìvì -per non parlare di quelii fì- vo ruolo della conoscenza - rende del tutto obsoleta l'idea di
[6i]
t
16. una scuola che incentri la didattica sulla trasmissione di conte- tlcl lavoro per diventare operative e produttive (e quindi remu-
nuti o tradizioni, piuttosto che sviluppare attraverso l'acquisi- rrcfAtive). Oggi queste conoscenze sono già, iz1-medíatamekte,
zione di competenze e capacità la produzione di conoscenze e ri()è senza mediazioni, produzione: lo attesta l'enorme quantìtà
innovazioni da parte degli studenti." di mercì immateriali dotate di valore che ogni individuo capace
- Obsoleta tantoquanto la Ìiproposizione di spìegazioni pre'o (li operare nell'ambiente dell'infosfera (cioè di mettere la propria
anti-darwiniane, come il cosiddetto "disesno int€lligente" o ( pacità cognitiva in relazione con l'ambiente informatico) è in
(addìrittura!) il ncreazionismo,. Obsoleta come sostenere che gr;rdo di produrre.
ilfuoco brucia per la presenza delflogisto, o come legiftimare la La scuola è una sorta di para-istiruto professionale che, at-
condanna di Galileo. lraverso un apptendistato cognitivo, fornisce non solo il sape-
rc, ma anche l'officina in cui applicare le conoscenze e le com-
Qual è il ruolo della scuola in questo orizzonte? pcrcnze apprese: non lo itrumenîo per arnvare a produrre va-
|rrc. ma il ralore.re.ro. Come all lke;, la conocen/a e la cr-
pùcirà si úaducóno im-medìatamente in valore.
Al tempo stesso, la scuola svolge tutta una serie di funzioni
ehc lacrisi delle istituzioni disciplinari (compresa la stessa scuo-
verse, più complesse di quelle proposte dalla (verifica' scola- ln) ha reso indispensabili. Sostituisce quei luoghi di socializza-
stica. Come apprendere le basi della matematica e passare dal- ,i('nescomparsi dopo la crisi della comunità condominiale, del-
larisoluzione deiquesitiìn un compìto inclasse all'uso delladi- lr pirzza, dei luoghi della militanza politica; supplìscealla fami-
sciplinaper compilare una dichiarazione dei redditi o un bilan- Hh.r. frammentata dalla propn; crirr e dai propn muramenLiJ
cio della cooperarrr a giovanrle fondarr con rre amicr e un com- llì,r anche dai mutati, più lunghieprecari tempi dilavoro dei ge-
puterportatile. O utilizzare le forme espressive, e il patrimonio ritori, nella cura del ragazzo; 11o!g9--g4 ryolo speíso.unisS-d!
di conoscenze ad esse correlato (proverbi, ftasì ben fatte, motti Nlrlporroi)ost!8no. go,!!.".19l'.."elli.cplqCio,talro.ha.persino,rrei
corìu-lenzr psrcologtct. Lilvolta pef srnqnet
celebri, ver'i poelci. ecc.ì. per una camprgnr comunicarivr. lr'rrlronrr dei genirori: agi,ce come operarore iociale al primo
L scuola fornirceil caprraleinizialeper l rngressonelli iocietà rr o rmii di tóìiitóiiiie cÀidd"a"
".-..g.nr., , vere o presunte
del caprrali,mo cognirir o. Lo facer a anche ierir ma ieri <i trana- (lllcol, droga; (stragi del sabato sera,, malattie sessualmente
va di conoscenze che dovevano passare attraverso la mediazione I tismissibili, disagi legati all'alimentazione, bullìsmo); sostitui-
Nc!, per quel che può, la drammatica carenza di conosc€nze nel
i a- oi qus,J m. ,eJle oo,oler.e_za .ono 11.8, ciu..rni. // aidrio flrondo contemporaneo attraverso improwisate, ma spesso ef-
!Ò. luni
edu.aîiùo,Rzzoli, ]r{ilara t99 t,e Giorgio Israd; un aùlesisnano di questa li- lrielci, azioni informative sull'artualirà. finsegnante che per
rea fu Lùcio Russo, SeSuerti e raror.ú,, FeltrinelÌi, Milano 1998,la cui di trtcttere ìn ordine i libri deve úasformarsi in facchino e falegna-
f€sa deÌla îradizione ledasosica nazìorale contro I'invasiore úulticùliurale
rrrc, sul posto di lavoro incarna un'ampia gamma di figure so,
a$ùmeossi un'ecb sinistra. Solo più accono dal punto divista espÉsìvo, ma
non heno orienato alla dlfesa dell'esistenle, fù ciúlio letoni. La seold so- tir li. ler non parlare della caprcrr.r di elaborare progeÍi per re-
stcsa, Eìnaudi, Toriùo r997. pcrire {ondi attraverso gii enti locali: dove sono finiri quegli
[64] [65]
17. sponsor privati che avrebbero dovuto ricoprire le scuole di pub- Ma già sento un fastidioso grillo stridere nelle mìe orecchie:
blicità della Coca-Cola o dei jeans annunciati dagli apocalittici tì(,n ce lo possiamo permettere.
awersari dell'autonomial Be', non sono arrivati: però i fondì llvece sì: ce lo possiamo permettere,
per la scuola sono ugualmente diminuiti, e quìndì l'insegnante
deve trasformarsi talvolta anche nelmanager di se stesso, incas-
sando ìl malcelato disprezzo dei .colleghi, che vituperano que! f. Andate a lavorare!
sto sporcarsile mani con la vile pecunia, ma beneficiano dei po-
sitivi esiti (quando ci sono) delle richieste di finanziamenîo. Es- ll capitalismo cognitivo, e la capacità della conoscenza di gene-
se Éermettono I'attuazione di progetti che, di nuovo, riempiono ltre produzione e valore, è una conseguenza della crisi delle
i vuoti sociali consentendo attività dì socializzazione pomeri' intituzioni della società disciplinare.
diana, intersezionì con la città e il territorio, che altrimenti sa- Ma non è il paese del Bengodi. Non si vedono certo all'oriz-
rebbero ambienti ignoti allo studente, e via dicendo. ronte montagne di formaggio dalla cui sommità far rotolare
.La scuola nonpuò essere un ammortizzatore sociale,, tuo- rrraccheroni, o zecchinì che, seminati nell'orto deimiracoli, fio-
na il minisuo Celmini.- nscono in alberi pienr dr irndnnanri monet€.
Dice dawero, signor ministrol La società dell'incertezza, delle passioni tristi, della liquidità
l--C""9SC9lej.-,fg_e!"q9$,t!A1gqe,sgg![-e. Svolge un ruolo di è
';ro,he.
almeno al momenro, ì vede all'orizzonre.
supplenza senza il quale l'intera società crollerebbe. Elo svolge Lo spavento, per non dire l'autentico terrore, che abbiamo
plovato nel vedere le immagini delle Twìn Towe$ colpìte e crol
Perché, per questi compiti che produconovalore sìa in forma llte ha fatto cadere quelvelo di beato ottimìsmo che ci faceva
di risparmio nei bilanci familiari e degli enti locali, sia come crcdere, ingenuamente, di essere in :ur,a belle époque della gIo-
svolgimento di attività che favoriscono I'acquisizione di capa- bnlizzazione.
cità e conoscenze im-mediatamente messe a valore,la scuola in Quello che si vede oggi, ìn risposta alle molteplici paure so-
quanto tale (sia nelsuo complesso che nelle sue singole compo- eiîli, spesso suscitate ad arte per sostituirc la crisi del consenso
nenti, insegnanti e personale non docente compresi) non do- l)olitico con lo scambio tra rassicurazione (ordine, sicurezza,
vrebbe ottenere larestìtuzione di una parte della rícchezza pro- frotezione) e diritti (libertà individuali e collettive, inviolabi-
dottal littì, democrazia), è un acuirsi delle strategie di controllo.
In altri termini: perché non dovrebbe estenderai alla st€ssa La complessità sociale, non più governabile attrave$o le for-
sfera dì produzione delle conoscenze, delle competenze e dell€ rrrc clar,iche o disciplinari del pasato. iene remplificara arlra-
capacità basilari, ìn aggiunta alle retribuzioni salariali dei sin- vcrso la sua traduzione in numeri e dati. E la diversità viene
golì e alle spese dì mantenimento e sussistenza, un reddito so- un ifomata in base a standard prefissati,la cui unica giustifìca-
ciale diesistenza? rione è la capacità di padroneggiare un certo livello o grado di
eomplessLri, piuttosto che uno maggiore.
:/. Mrria.,e'la Le rini. .Quarari,nnid, ,marrellare". ctr. I quello che accade con le polirrche ,cola,rrche oggi in acto.
166 ) t 67l
fu-*
18. Rìduzìone della varietà e della complessità degli indirizzi spe- quali, come denunciava don Milani,la scuola non dava gli stru,
rimentali, dei piani di studio, delle autonomie, delle istituzioni menti necessari per leggere e comprendere i contratti di lavoro,
di autogoverno della scuola a un numero dato di differenze: co- che dir enrano sempre pir) comples<i e difficrli da caprre.
me se fosse scontato che un basso numero di differenze sia un Due compiti distinti, dunque: ma non necessariamente due
r; lore in se e per si. alternative. Una scuola che sel€ziona un basso numero di di-
Qualcuno dirà: ma è contro lo spirito del capitalismo! L4- plomati e laureati dotati di un grosso potenziale cognitivo, e al
sciamo da parte didattica, educazìone, andiamo al sodo: una tempo stesso esclude dalla cittadinanza attiva là maggiorparte
scuola che chiude le porte al terzo millennio i un cattìvo ìnve- della popolazione, è, da un cefto ptlnto diuista,una scuola che
stimento, minaccia il futuro, ci fa perdele teffeno ispetro ad al- iunziona: si assume ilcompito di mantenerelo stato dicose esi-
tri paesì, grandi e pìccoli, che stanno investendo nella forma- stenté, e lo fa.
zione e nella ricerca. Il vecchio e abusato adagio gramsciano, che con ranto com'
Be', non è proprio così. piacimento ripetono i cantori della scuoÌa selettiva - una scuo-
Intanto, spazziamo via l'illusione che l'epoca del capitalismo la severa è la miglìore garanzia per i figli delle classi popolari -
cognitivo cì stia portando alla felice eutanasia della società ba- è non solo storìcamente errato (le classi popolari non sono sta-
sata sullo sfruttamento dell'uorno sull'uomo. Che il lavoro fati- te garantite dalla scuola selettiva), ma è del tutto fuori luogo og-
coso, abbruttente, mal paigato stia lietament€ scomparendo. gi, nelle aftuali condizioni delmondo del lavoro,
In questa elà di mezzo nella quale, per dirla con Gramsci, il
vecchio muore e ilnuovo non può aÍcora nascere, accantq alle
Appendice
Possiamo permettercelo. Come trovare i soldiper la scuola
Lo.onfesso: ho una parricolare rimparia per Ker in Kline, que-
sto grande attore shakesp€aiano che fa anche buoni film. Due
dei quali - II yande freddo e Silverado - mi sono rimasti nel
I cuore. E anche una commediola ben fatta, ma non eccezionale,
N
come Daue - Presidekte pet un giorno, che se Íosse stata inter-
prerata da Warren Bearry o Kevio Corrner lcome a evino pen-
t sato i produttori) non mi sarebbe piaciuta tanto. Chi l'ha vista
Può formare la nuova intellettualità cognitiva, fornendo gli ricorda che Kevin Kline, nei falsi pannì delpresidente degli Sta-
strumenti necessari ad attraversare le trasformazìoni dell'età ti Unìti, armato di taccuino e penna deve trovare i fondi per fi-
pr€sente. Oppure può sfornare un ceto subordinato inadegua- nànziare un programma sull'infanzia: e, articolo dopo articolo
to a un ruolo attivo nel mondo del lavoro e della piena cittadi- del bilancìo, davanti a un esterrefatto Consiglio dei Minìstd
nanza: la moderna riproposizione di quei figli di contadini ai riesce nell'irqpresa.
t68l l6el
19. F-
te compensata dagli stanziamenti dello Stato, che ammontava-
alpresidenrc'
Bene: eccomi qui, a giocare
ff.T:":ì;:':l;:; : ;"" à" * u';..o'o-''"..i'n'u' o no a 1864 milioni per il zoo8, e a z6o4 milioni per i due anni
successivi: col bel risultato di indebitare i comuni di oltre due
n.ì:';:)i::;iffi ;o**"'"1t"'11*t111"'a1"-13'^1 nriliardr dr euro rn rre anni.-
:Hff :li,iJ;i: il#' ìi"li"i'*''ui--""i-::: €ostrulre'
toi insegnanti non sappiamo
::i,:J:. È una scelta polìtica, certo: come è politico d€cidere che è più
1fi""".'ii"rriltlJ.n" inrportante garantìre la sicurezza a studenti, insegnanti e bidel-
sappiamo solo dire di no'" li che ogni giorno entrano in uno dei 2o.ooo edifici scolastici
non a norma, o che I'istruzione è più importante di poche deci-
decùrtato il bilancio delf istruzione?
;iil:: il';ff;.à,.;il'"" i*'*i n"'*:'j:1i:l:f:
Di qùanto è stato j" ne di euro al mese(a tanto ammonta il taglio dellìcr).
In alternatìva, l'tcr potrebbeessere ripristinata per quel zo%
.,i#:':-"J;ilii:i:'-"''i""'i'quo' a'"q"' 'ono I sordi che diproprietari di case il cui valore è superiore a Too.ooo euro: lo
*'iì'i;i;";;
servirebbero riprìstinare
a lo status
ggio-'l':""::':::' Stato avrqbbe così 5oo mìlioni annui in meno da versare ai co-
;;;;i'; f u amrizio'u' p'nduzione di cono-
n"rr^
i
ma
muni.
,t iififtH;1#;"iiii,o,io"", Par'iamo ai finanzramenri a lle scuole private, il cui ammon-
-*_---:-^
rare vari;+eco",r" i JiGiilÉali.53ti'fr 6,n,mo-Ai ri;;
di esisenza per t"
ir'íi^t"'io .o.i"t", o,' "reddito :Î::-":::: ma,spigg_{i,.7--zggrj!!9g1di e.uro. Finanziamenti che piovono
,":,ì"':J::**il;il"",*ì^i"c*"."'4",'i1'9"3;;;
la si indirizzare' sulle <uole prirrre peggiori d'turopa: re non pos.iamo per-
:";I;."tilii":d'l-;ì;ttivi verso cuiei;' t"'*9::,::::::*:
-vuole rnetterci di mantenere gli standard di una delle migliori scuole
HR"iil"ffi'dJ;ì'*'i "*"' clenenrari del mondo. ancor meno posriamo permerrerci que
s'
:;ili 1,'J#:H'Íì*"i."" n...i.*.*elil',i1,:X.*:.
di-iogri' tonai darra rorma- sto spreco in favore di istituzioni che ìmpartiscono un pessimo
;:ì.1;::l;; ìiì.ì,;; 'ia Lrello di preparazione,'
'oi"no
zione. sia dall'istruzione' Veniamo alle roe.e mrlrrao di un oaese la cui to'rrrurone di-
ttrn:llt"t"r: ceche -ripudia la-fiifia . À6biamàune.erciLoelelanriaco,.u-
comunale suglt
ir Cominciamo dall'tcr, I'imposta periore di oltre il 5o% degli organici ispefto.a quanto necessa-
il,H; ffi i*;i
ooverno berruscorì! il.eófee;" e"1 ..
era già trata abohra per t
11139;, :;'*lLÎ; Ji
rei:orrt t iidio b"s,irc,o.;t
rio: abbiamo un organico (esclusi i carabinieri) di più di
iealrà l rcr r85.ooo milìtai, a fronte di un fabbisogno (missìoni interna-
i ;'ji:;:;;;'il;;;',;iilit l::11,'^l:l::: ::i.,i'î;
.
:r,"ly zionali. eser.iro europeo) di r :o.ooo unirà. Prepensionandone
t f :íi ;H;i;
iffH' {::::*gg*?3ffi
proprletarr àHJ]àililt;";uàr"rr"*picciórói1wtr,rzólii
i
una parte, e trasferendone un'alúa alla Pxorezione Civile (che
par 29. Sono daii contenùti ùell'ordine del giono del2o novembrc zóó9 del-
li:ì'ii;il;#;;;;.iii' r'roo*iìionidi"ro''oroin
,o I-s.il:I-9:1!!9€li!e-'-prcd, o,-.t he enBono ci rri ptr
ci$re là Controliúanziari! di
sli'ld"ia'o"l (www sbi_
ic,:,ppon,.her-atrzo;irìf "r8omenure
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