2. •Progettare nuove modalità di pianificazione delle politiche sociali basate sul
principio della relazionalità e della reciprocità.
•Attivare la cittadinanza, creare reti sociali in grado di far vivere la città come
comunità.
•Le politiche sociali non si sono rinnovate e non sono sempre in grado di dare
risposte strutturali alla complessità e alla frammentazione della realtà attuale in
particolare:
•alle precarietà lavorativa;
•ai giovani adulti in cerca di autonomia;
•alla povertà relazionale e alla solitudine di massa
3. Le politiche sociali non possono essere
solamente assistenziali, ma devono promuovere
azioni innovative di corresponsabilità e di
prevenzione.
Questi presupposti sono fondamentali per il
passaggio della persona da abitante a cittadino,
come risposta concreta alla crisi delle politiche e
delle sue istituzioni
4. Ri-organizzazione delle fondazioni cittadine allo scopo di
attuare sinergie progettuali fra le stesse, il territorio e i
soggetti del welfare locale.
Realizzazione di un progetto straordinario, condiviso e
partecipato in collaborazione attiva con le realtà locali,
per contrastare gli effetti più immediati della crisi
economica.
Realizzazione di un patto educativo di comunità e di
sostegno alla genitorialità realizzato in collaborazione
con tutte le agenzie territoriali.
5. Realizzare consulte permanenti finalizzate,
a favorire la conoscenza tra
l’amministrazione e i cittadini
Costruzione di progetti a sostegno delle
famiglie, dei minorenni, dei disabili, degli
anziani, dei giovani,degli immigrati e delle
persone in situazioni di disagio.
Attenzione particolare ai giovani con
l’intenzione di sostenere progetti concreti
che nascono dalle esigenze delle giovani
generazioni.