3. La sclerosi multipla è una malattia del sistema
nervoso centrale caratterizzata da una
reazione del sistema immunitario che scatena
un attacco contro il rivestimento degli assoni
neuronali.
4. La sclerosi multipla si manifesta con sintomi diversi…
http://en.wikipedia.org/wiki/File:Symptoms_of_multiple_sclerosis.png
5. …e con forme cliniche diverse
http://en.wikipedia.org/wiki/File:Ms_progression_types.svg
6. La sclerosi multipla è una malattia demielinizzante: viene
distrutta la mielina, bersaglio dell’attacco immunitario.
7. La mielina si avvolge come una guaina intorno agli assoni
http://legacy.owensboro.kctcs.edu/gcaplan/anat/Histology/myelin4.gif
9. Le lesioni demielinizzanti (“placche”), alla risonanza, appaiono
come aree focali “brillanti”, più spesso di forma irregolare,
ovoidale o rotondeggiante, principalmente distribuite attorno ai
ventricoli laterali, nella sostanza bianca del tronco encefalico,
del cervelletto e del midollo spinale.
http://www.radswiki.net/main/skins/common/images/poweredby_mediawiki_88x31.png
10. Il segnale bianco è dato dal mezzo di contrasto, che esce dai vasi a livello delle lesioni
e delle zone di demielinizzazione. Queste lesioni sono zone di intensa infiammazione.
In casi estremi, l’infiltrato infiammatorio è massiccio, come in un ascesso.
Le immagini ottenute alla risonanza, e gli studi patologici su materiale autoptico,
indicano che nella patogenesi della SM c’è un forte coinvolgimento del sistema
immunitario.
http://anatpat.unicamp.br/minDsc116458+.jpg
13. Immunità innata
•Sempre “in standby”
•Risponde rapidamente
•Efficace contro molti “nemici” diversi
•Chiamata anche “immunità non specifica”
14. Immunità adattativa
• Meccanismi specializzati per combattere nemici precisi
• Si sviluppa dopo il primo incontro con il patogeno, poi rimane
“in standby” per gli eventuali incontri successivi
• La prima risposta è lenta, serve il tempo per prepararsi
• Si chiama “immunità specifica” o “acquisita”
15. Risposta immunitaria in azione: infezione microbica
Adesione all’epitelio Penetrazione Infezione locale dei tessuti
Prima linea di difesa:
Macrofagi
Cellule dendritiche
16. I linfociti vengono a
Le cellule dendritiche
contattonel linfonodo
entrano con le cellule
dendritiche,si linfatici
attraverso i vasi
attivano, e iniziano a
afferenti
I linfociti arrivano proliferare
al linfonodo
attraverso la
circolazione
sanguigna
I linfociti attivati
escono dal linfonodo
attraverso il vaso
linfatico efferente,
addestrati per
andare nei tessuti a
combattere il
patogeno
17. La risposta immunitaria è molto sofisticata, e
addestra corpi speciali istruiti per compiti specifici.
Le popolazioni cellulari coinvolte nella risposta
immunitaria sono:
19. Ciascuna di queste popolazioni cellulari è eterogenea, e
comprende al suo interno diversi “corpi speciali”.
Linfociti
T B
CD4 CD8
20. Come interagiscono I linfociti T con le cellule dendritiche, nel
linfonodo? Come, e perchè, si attivano, e proliferano??
21. I linfociti T sono programmati per sondare il mondo esterno
con un recettore, il T cell receptor (TCR).
22. Il TCR riconosce antigeni di varia natura. Gli antigeni
proteici vengono riconosciuti come peptidi (10-25
aminoacidi), che si legano a residui aminoacidici precisi
del TCR.
Però…
24. Infatti, il TCR riconosce il peptide “presentato” da molecole
professioniste, le “antigen presenting molecules”, tra cui le più
utilizzate sono le molecole del maggior complesso di
istocompatibilità (Major Histocompatibility Complex, MHC)
• L’MHC è costituito da glicoproteine espresse sulla superficie
cellulare che conferiscono un’identità immunologica.
• È chiamato così perché storicamente è stato associato ai
rigetti di trapianto.
Peptide Molecola MHC
27. Riconoscimento dell’antigene da parte dei
linfociti T
• I linfociti T, attraverso il TCR, riconoscono brevi sequenze
di aminoacidi nelle proteine;
• Il TCR non lega peptidi “liberi”;
• Il TCR riconosce un complesso formato dal peptide e una
molecola sulla superficie di una cellula adiacente
(molecole del maggior complesso di istocompatibilità).
30. Caratteristiche generali delle interazioni peptide-MHC
Ciascuna molecola MHC ha una tasca che può legare diversi peptidi,
uno alla volta
Nelle tasche delle molecole MHC ci sono alcuni aminoacidi che
fungono da “ancora” per il legame con i peptidi e con il TCR.
32. Il legame del TCR con l’MHC+peptide non basta tuttavia ad
attivare il linfocita T. Occorre un secondo segnale, fornito
dalle molecole costimolatorie
33. Ma ancora non è finita. Il 3° segnale è dato dalle CITOCHINE. A seconda
delle citochine presenti al momento dell’attivazione, i linfociti T si
differenziano in cellule con funzioni e caratteristiche distinte.
Il
34. Dunque la risposta immunitaria scatenata contro un
patogeno è una reazione a catena: l’iniziale difesa
fornita dalle cellule dell’immunità innata serve a
contenere l’infezione e ad istruire e addestrare le
cellule dell’immunità acquisita affinché si sviluppi
una reazione mirata alla sola eliminazione
dell’agente patogeno, nel tentativo di limitare i
danni collaterali ai tessuti sani. Da questa necessità
di specificità nasce la vasta gamma di
sottopopolazioni linfocitarie con funzioni e
specializzazioni distinte.
35. Cosa succede nelle malattie autoimmuni, come la SM?
Autoimmune T cell responses in the central nervous system.
Goverman J. Nat Rev Immunol. 2009 Jun;9(6):393-407
36. www.aini.it
ART. 3 L’Associazione svolge la propria attività nel settore della ricerca
scientifica, della formazione permanente, residenziale ed a distanza,
dell’aggiornamento professionale […]: L’AINI promuove l’incontro, lo
scambio e la collaborazione scientifica tra ricercatori di diverse discipline
quali la neurologia, l’immunologia, la biologia, la farmacologia, la
biochimica, la patologia clinica e altre scienze cliniche e di base.