2. Naming: introduzione
Se devi lanciare un prodotto o un servizio, se stai aprendo una
nuova attività, sicuramente te lo sei chiesto:
• come si crea un nome di successo?
• basta fidarsi dell'intuizione?
• quali sono le regole da seguire?
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3. Naming: introduzione
I latini dicevano:
“nomina sunt omina”
Ogni nome è un ponte sonoro tra l'uomo e la
realtà: un presagio che evoca immagini,
sensazioni, emozioni, e pensieri.
http://goo.gl/gGR7
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4. Naming: progettazione, studio, creatività
Non sappiamo se dietro nomi come:
“Gugliel Motel”
ci sia solo creatività, ricerca
di un nome spiritoso, o l’estro
del proprietario del Motel.
Sappiamo, però, che dietro i grandi nomi di paesi, prodotti,
servizi e aziende, c’è sempre un progetto, un lavoro di un team
specializzato incentrato sulla ricerca della “parolina magica” che
faccia GOAL, che ottenga il consenso di tutti coloro ai quali è
indirizzata, che li seduca e li stupisca inducendoli ad acquistare.
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5. Naming: esempi
Facciamo qualche esempio:
“Pakistan”
P (anjab) + (tribù)
A (fghania) +
K (ashmir) +
S (indh) + (Belucis) TAN
Il nome è un ACRONIMO che racchiude la storia del luogo
a cui si riferisce, fatto di notizie antropologiche e di informazioni
geografiche, molto dettagliate.
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6. Naming: esempi
Facciamo qualche esempio:
“Coca-Cola”
L'idea del nome è dovuta al contabile
dell'inventore Pemberton, Frank Robinson.
Robinson inventò il marchio sfruttando
la sua bella grafia e modificò il nome la K
di Kola in «C». In inglese infatti la Cola si chiamerebbe «Kola».
La Coca-Cola era una bevanda farmaceutica.
Un’operazione di marketing di Coca-Cola ha inventato
Babbo Natale come lo conosciamo oggi.
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7. Naming: esempi
Dal gergo matematico Dal Rio delle Amazzoni, uno dei Acronimo di Fabbrica Italiana
googol che indica la cifra fiumi più grandi al mondo, Automobili Torino.
formata da un 1 seguito da 100 suggerisce quindi l'idea di
zeri. È il riferimento all'obbiettivo grandezza e di enormi flussi. Il nome venne apprezzato
di indicizzare un numero di dal poeta futurista Gabriele
pagine web enorme. Inoltre Amazon inizia con la D’Annunzio in quanto
A e quindi si sarebbe declinazione del verbo
Il nome venne scelto dal posizionato tra i primi posti latino “FIAT” che significa
nipote di 9 anni del in un elenco telefonico. “sarà fatto”.
matematico che introdusse
l'uso del googol.
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8. Naming: esempi
Nasce nel 1964 per sostituire il Nata nel 1968, il produttore di L'origine del nome è misteriosa:
"Supercrema Giandujot“. La chip per computer deriva il suo si narra che Steve Jobs d'estate
radice del nome è formata dalla nome dall'abbreviazione lavorasse in una piantagione di
parola inglese nut (pronuncia : di INTegrated ELetronics. In mele; inoltre apprezzava molto
nàt) ovvero "nocciola", uno degli origine i fondatori Gordon Moore la casa discografica dei Beatles,
ingredienti della famosa crema e Robert Noyce avrebbero la Apple.
spalmabile. voluto chiamare la loro Quando lui e il suo socio
Il suffisso -ella rendeva il nome azienda Moore Noyce ma il Wozniak dovettero decidere il
facile da pronunciare e da nome suonava simile a "more nome della loro azienda,
ricordare ma soprattutto lo noise" ovvero "più rumore" e pensarono che se non avessero
rendeva tipicamente italiano. non era certamente adatto ad trovato niente di meglio,
un'azienda di informatica. avrebbero scelto Apple.
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9. Naming: esempi
Cattivi esempi:
“Fernsprencher”
Nel 1981 l’amministrazione tedesca decise di cambiare il nome
sulle cabine telfoniche in Telefon che era di gran lunga più
comune e molto più identificabile dai non tedeschi.
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10. Naming: esempi
Cattivi esempi:
“fàkki” “apìswa”
Gli indiani Creek evitano queste parole che significano
rispettivamente “terra” e “carne” in quanto in inglese i loro suoni
ricordano le parole tabù “fuck” e “piss”.
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11. Naming: esempi
Cattivi esempi:
“Delusion”
In inglese significa “illusione”, “follia”. Immaginiamo di essere
inglesi e di voler creare una marca di profumo. Quanti italiani
comprerebbero un profumo che si chiama “Delusione”?
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12. Naming: esempi
Cattivi esempi:
“Katso”
Una marca di occhiali che in finnico vuol dire letteralmente
“Guardo”, probabilmente in Italia non avrebbe lo stesso successo.
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13. Naming: facciamo un punto
Abbiamo analizzato alcuni Marchi di successo.
Possiamo trarre delle indicazioni importanti che iniziano
a segnare un percorso da seguire.
• efficacia linguistica
• coerenza con il brand
• registrabilità come marchio e
difendibilità legale
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14. Naming: da cosa partire
Quando scegliamo il nome della nostra prossima attività
la prima cosa che dobbiamo tenere in considerazione è
l'evolversi nel tempo (breve o lungo che sia) della stessa.
Ad esempio, se siamo in procinto di avviare un'attività di ristorazione, o più
semplicemente una pizzeria, e se questa magari è situata in una piazza
importante, il primo nome che potrebbe venirci in mente, di sicuro sarebbe
qualcosa del tipo “Pizzeria piazza Dante". Pensiamo ora alle conseguenze
che tale nome comporterebbe se decidessimo di creare un franchising, o di aprire
una catena di pizzerie nella stessa o in altre città d'Italia.
Evitiamo, dunque, di usare nomi del tipo "Pizza in Piazza" o "Pizzeria Piazza
Centrale" o, ancora,"Pizzeria del Corso". Allo stesso modo, per una
caffetteria evitiamo "Caffè degli Artisti“, "Bar Centrale“, ecc…
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15. Naming: le 5 + 1 regole
5 +1 Regole del Naming
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16. Naming: le 5 + 1 regole
1. entrare in sintonia con il target
2. l’importanza del posizionamento
3. conoscere la concorrenza
4. non saltare nessuna tappa
5. essere creativi ... ma con metodo
6. il metodo PAPSA (bonus)
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17. Naming: le 5 + 1 regole
Regola 1:
Entrare in sintonia con il target
• imparare ad ascoltare
• analizzare la nostra impresa
• identificare il consumatore
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18. Naming: le 5 + 1 regole
Regola 2:
L’importanza del Posizionamento
«Il posizionamento è l’intervento sulla mente del
potenziale destinatario della comunicazione»
(Ries & Trout, 1981)
1. Scomponi il prodotto/servizio in un insieme di attributi
2. Collega ciascun attributo al bisogno che soddisfa
3. Individua quali attributi-benefici sono i più importanti
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19. Naming: le 5 + 1 regole
Regola 3:
Conoscere la concorrenza
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20. Naming: le 5 + 1 regole
Regola 4:
Non saltare nessuna tappa
1. Marketing
coerenza con il posizionamento del prodotto e con la mission
2. Linguistica
pronunciabilità, memorabilità, esportabilità del nome
3. Proprietà industriale
disponibilità e difendibilità del marchio e come domain name
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21. Naming: le 5 + 1 regole
Regola 5:
Essere creativi … ma con metodo
Nell’atto creativo il funzionamento dell’intelligenza segue un
percorso dialettico divergente o convergente affondando le sue radici
nel pensiero laterale.
1. Fase divergente
raccolta idee e informazioni per schema mentale
2. Fase convergente
intuizione apparentemente fuori dagli schemi
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22. Naming: le 5 + 1 regole
Regola 6:
Il metodo PAPSA (bonus)
1. P= percezione
2. A= analisi
3. P= produzione
4. S= selezione
5. A= applicazione
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23. Naming: fasi del progetto
Cosa serve per realizzare un buon
progetto di naming?
Quali sono gli strumenti necessari?
Come trovare un nome che produca effetti favorevoli
nei consumatori, e li induca a comprare il nostro
prodotto o il nostro servizio o che li induca a
interessarsi alla nostra azienda?
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24. Naming: fasi del progetto
• Ricerca
• Conoscenza
• Comunicazione
• Approfondimenti
• Lavoro di gruppo
• Brainstorming
• Analisi
• Testing
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25. Naming: fasi del progetto
Fasi principali del
Progetto di Naming
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26. Naming: fasi del progetto
1. Conoscere il prodotto
2. Lista nomi
3. Studio concorrenza
4. Test interno
5. Test clienti
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27. Relatore: Giovanni Sodano
www.giovannisodano.it
http://www.twitter.com/#!/giosod
info@giovannisodano.it
+39 388.89.75.380
Relatore: Giovanni Sodano