i pilastri della sostenibilità, sviluppo sostenibile, la visione comune, le critiche, accenni alla decrescita, la visione dell'Arcipelago Muratori, lo sviluppo di SIMBIOTICA, vino paesaggio liquido
Pragmatismo ed Emozione nel segno della Sostenibilità
1. Pragmatismo ed emozione nel
segno della sostenibilità
Francesco Iacono
Responsabile Arcipelago Muratori
V Giornata di Studio:
Il Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia di Avellino e la Sostenibilità nella filiera vitivinicola
Avellino - 18 dicembre 2012
2. Sostenibilità
una parola per tutte le stagioni
• il consumo deve essere sostenibile
• lo sviluppo sostenibile
• la crescita sostenibile
• l’industria sostenibile
• l’agricoltura sostenibile
• il lavoro sostenibile
• ecc…ecc
4. sostenibilità
• La sostenibilità è la caratteristica di un processo o di uno stato
che può essere mantenuto ad un certo livello indefinitamente;
• In anni recenti questo concetto è stato applicato più
specificamente agli organismi viventi ed ai loro ecosistemi;
• Società: indica un equilibrio fra il soddisfacimento delle
esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle
future generazioni di sopperire alle proprie (Rapporto
Brundtland del 1987)
• Ambiente: potenziale longevità di un sistema di supporto per la
vita umana, come il sistema climatico del pianeta, il sistema
agricolo, industriale, forestale, della pesca, e delle comunità
umane che in genere dipendono da questi diversi sistemi. In
particolare tale longevità è messa in relazione con l'influenza
6. Sviluppo sostenibile
• Lo sviluppo sostenibile: miglioramento
ambientale, economico, sociale ed istituzionale, sia a
livello locale che globale.
• Tutela e valorizzazione delle risorse naturali alla
dimensione economica, sociale ed istituzionale, al fine di
soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, evitando di
compromettere la capacità delle future di soddisfare i
propri.
• sostenibilità dello sviluppo è incompatibile con il
degrado del patrimonio e delle risorse naturali (che di
fatto sono esauribili) ma anche con la violazione della
dignità e della libertà umana, con la povertà ed il declino
economico, con il mancato riconoscimento dei diritti e
delle pari opportunità.
7. Sviluppo sostenibile
• Lo sviluppo sostenibile ha bisogno di
chiarezza di significato, e dovrebbe
concentrarsi su
• i mezzi di sussistenza sostenibili e di ben-
essere, piuttosto che ben-avere,
• la sostenibilità a lungo termine dell'ambiente, che
richiede una solida base di principi che legano il
sociale e ambientale del patrimonio umano.
(Bill Hopwood*, Mary Mellor, Geoff O'Brien – 2005: Sustainable
development: mapping different approaches )
9. Sviluppo sostenibile ?
• il concetto di Sviluppo sostenibile è aspramente
criticato da Serge Latouche, Maurizio Pallante e
dai movimenti facenti capo alla teoria della
Decrescita.
• Impossibile uno sviluppo economico basato sui
continui incrementi di produzione di merci che sia
anche in sintonia con la preservazione
dell'ambiente.
• Problema paradossale di dover consumare più del
necessario pur di non scalfire la crescita
dell'economia di mercato: sovrasfruttamento delle
risorse naturali, aumento dei rifiuti, mercificazione
10. Sviluppo sostenibile ?
• Lo sviluppo sostenibile appare come una
contraddizione in termini;
• «si tratta al tempo stesso di un pleonasmo al
livello della definizione e di un ossimoro al livello
del contenuto.
• Pleonasmo perché lo sviluppo è già una "crescita
autosostenuta”
• Ossimoro, perché lo sviluppo non è né sostenibile né
durevole», quindi non più applicabile ad un modello
economico destinato a durare nel tempo.
(Latouche - 2012: Limite)
11. sostenibilità
• non tanto, o meglio non solo, cosa bisogna
fare, come bisogna essere, per soddisfare la
sostenibilità
• ma soprattutto e dapprincipio condividere il
senso profondo della sostenibilità, la sua
radicalità quasi dogmatica
• per non incorrere nel rischio del
green/organic washing, della green/blue
economy, del facile autocompiacimento
12. sostenibilità e consumatori
• Sostenibilità è corrispondente a “biologico/naturale”;
• Non è chiaro se percepiscano correttamente i
problemi connessi. Non tutti i consumatori sono
informati;
• Non è evidente che siano disposti a premiare con
l’acquisto i prodotti “sostenibili”
• Sono confusi rispetto alle tante/troppe (?)
sollecitazioni comunicative dell’offerta “sostenibile”
• Di fronte alla poca chiarezza manifesta spesso
scetticismo e/o indiferenza
13. Cultura della sostenibilità
• «Una cultura basata su una prospettiva
durevole di cui possano beneficiare
tutte le popolazioni del pianeta,
presenti e future, e in cui le tutele di
natura sociale, quali la lotta alla
povertà, i diritti umani, la salute
vanno ad integrarsi con le esigenze di
conservazione delle risorse naturali e
degli ecosistemi trovando sostegno
reciproco»
14. Cultura della sostenibilità
• interdisciplinarietà cioè inserimento nell’intero programma
didattico
• acquisizione dei valori alla base della sostenibiltà
• sviluppo del pensiero critico e ricerca della risoluzione dei problemi
coadiuvando la formazione di un individuo consapevole ed in grado di
rispondere, con strumenti concreti alle sfide ed ai problemi posti dalla
sostenibilità
• molteplicità di metodologie didattiche che siano il più possibile
innovative, stimolanti, interattive
• decisioni condivise e partecipate stimolando la partecipazione
attiva dei discenti nella pratica e nella programmazione
dell'apprendimento
• importanza del contesto locale con riferimento alle
problematiche locali, inserite in un contesto globale
15. Cultura della sostenibilità
LE 8 R
• Rivalutare: concetto risorsa limitata, di terra, del
paesaggio, dell’agricoltura
• Riconcettualizzare:
diversificazione, autopoiesi, partecipazione
• Ristrutturare: concetto di dimensione e di spazio
aziendale
• Ridistribuire: accesso alle risorse
• Rilocalizzare: valorizzare il contesto territoriale
• Ridurre: impatto sulla biosfera
• Riutilizzare: matterie prime per ridurre gli sprechi
16. Arcipelago muratori
• Dal 2000 ad oggi
• Un percorso sempre dinamicamente
sensibile all’ambiente
• Ambiente come ecosistema
• Ambiente come territorio (terroir)
• Paesaggio come teatro (Ezio Turri, 1998)
17. LA GENESI
• La pianta si manifesta nell’espressione
vegetativa: la qualità della viticoltura/enologia è
facilmente gestibile attraverso le tecniche
colturali
• L’ambiente diventa fonte di conoscenza sulla cui
base intervenire per modificare e “ottimizzare”
• L’uomo è importante perché gestisce
l’ambiente.
• A prescindere da dove si opera è possibile
gestire la vite e produrre uve e vini di qualità
18. L’idea
• L’ambiente è anche suolo, substrato chimico e fisico
difficilmente modificabile.
• La viticoltura diventa un risultato più rigido ma allo
stesso tempo dinamicamente rivolta ad adeguarsi
alle diverse condizioni edafiche.
• L’uomo diventa importante non solo perché gestisce
ma anche perché sceglie gli elementi del
polinomio: SUOLO, CLIMA, VARIETÀ, GESTIONE.
• Ad UN TERRITORIO corrisponde UN VINO:
• VINO DEL TERRITORIO
19. ecologia
• La scienza delle relazioni fra le cose viventi ed il
loro ambiente (Hernst Haekel, 1866)
• L’ecologia è la prima disciplina che tratta del
sistema globale con i suoi costituenti
fisici, botanici, sociologici, microbici, dei quali
ognuno rientra in una disciplina specializzata. La
conoscenza ecologica necessita di una
pluricompetenza in questi differenti campi
e, soprattutto, di una comprensione delle
interazioni e della loro natura sistemica (Edgar
Morin, 2004)
20. Principio cosmogenetico
• L’evoluzione di ogni parte e le dimensioni dell’universo
sono caratterizzati da 3 proprietà:
diversificazione, autopoiesi, partecipazione.
• Diversificazione: un’innata capacità alla varietà o alla
complessità
• Autopoiesi: capacità innata di auto-organizzarsi e di
essere consapevoli di sé
• Partecipazione: interconnettività di ogni espressione
dell’universo
(B. Swimme, T. Berry - 1992: The Universe story)
21. Suolo-uomo
• La relazione tra il suolo e gli esseri umani
non è mai una questione del tutto individuale
tra una persona e una zona di quella terra
• Per quanto possa essere intensa questa
relazione, essa coinvolge sempre gli altri
esseri viventi, chi è venuto prima, chi verrà
dopo, oltre coloro i quali condividono quel
suolo
(C. Cullinan - 2012: I diritti della Natura)
22. simbiogenesi
• Il processo evolutivo, più che dalla divergenza tra
una specie e l’altra, è stato guidato da entità
indipendenti combinate in relazioni simbiotiche fino
a formare entità complesse
• La vita non ha occupato la Terra combattendo ma
creando una rete. Sotto le nostre differenze
superficiali siamo tutti la stessa combinazione di
batteri in cammino.
(L. Margulis, D. Segan - 1995: Microcosmos: four
billions years of microbial evolution)
23. un’altra prospettiva
• Il comportamento delle viti è relativo
all’ambiente “visibile/misurabile” ma il suolo
non è solo composizione chimica e fisica.
• È anche VITA che stabilisce rapporti
SIMBIOTICI con le piante.
• Microrganismi (funghi, batteri,…. ) vivono
nel terreno e ne caratterizzano
l’espressione e la capacità di manifestarsi
24. Piante e microrganismi vivono in
simbiosi
I microrganismi del suolo si nutrono delle sostanze presenti nel loro
ambiente e sono quindi stimolati dalla presenza degli essudati
radicali, che possono agire in modo selettivo su determinate specie
microbiche.
26. SIMBIOTICA
• Aumento estensione radicale fino a 700-800 volte
• Arricchimento da parte del terreno di sostanza organica (40-60 T/ha/anno)
• Maggiore capacità di esplorazione/assorbimento radicale delle piante di macro
elementi (N, P, K) e oligoelementi presenti nel terreno (anche quelli non
accessibili dal solo apparato radicale delle piante stesse)
• Maggiore sviluppo vegetativo delle piante
• Aumento della tolleranza delle piante alla carenza di acqua
• Aumento della resistenza delle piante alle malattie fungine e virali
• Equilibrio della vita microbiologica: maggiore espressione dell’ambiente
27. suolo è vita
• Suolo non solo fisica e chimica
• Anche la vita microbica entra a pieno
titolo nel concetto di suolo e di terroir
• L’attività agricola convenzionale
tende a ridurre se non azzerare la
vita microbica nei terreni
28. Da gestione a cura
• Ragionare in funzione dei risultati che
desideriamo ottenere è considerare
l’ecosistema come un fattore di produzione
• L’ecosistema invece è un patrimonio
• Che va curato, osservato, protetto e non
semplicemente gestito
• Così da essere valorizzato, anche attraverso
il vino
29. La sintesi
• Vite e suolo fanno parte di un unico
ecosistema
• Questo connubio diventa fecondo grazie
all’uomo che non solo deve saper
ottimizzare ma anche e soprattutto
preservare
• Vite e suolo non più fattori di produzione
ma patrimonio.
• VINO PER IL TERRITORIO
30. Nuovo umanesimo
• L’uomo si riappropria del suo ruolo di
regista/attore/spettatore (Ezio Turri 1998)
• Il vigneto è la sua dimensione fisica
• Il paesaggio la sua prospettiva emotiva
• Il vino il suo iconema
• VINO È PAESAGGIO LIQUIDO