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PrealpiLombardeCentrali
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ISBN 978-88-97299-33-2
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ideaMontagna
editoria e alpinismo
Prealpi Lombarde
Centrali
165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica
Roberto Ciri è nato nel 1968 e, dopo aver con-
seguito la laurea in Astrofisica presso l’Università
di Padova, si è trasferito a Brescia dove svolge
attività nel campo informatico. La frequentazione
dei corsi di roccia e di arrampicata sportiva con la
Scuola di Alpinismo del C.A.I. di Padova e la per-
manenza come ufficiale istruttore presso la Scuo-
la Militare Alpina di Aosta, hanno rappresentato
l’inizio dell’attività alpinistica. Dal 2005 gestisce il
sito www.vienormali.it dedicato alle vie normali
alle cime dell’arco alpino. Nel 2007 ha pubblicato
la guida “Vie Normali delle Dolomiti - Marmola-
da” e nel 2012 le guide “3000 delle Dolomiti” e
“111 Cime attorno a Cortina” con Idea Montagna.
Collabora con diversi siti web per la scrittura di
articoli su temi legati alla montagna.
Oliviero Bellinzani nel 1977 subì l’amputazio-
ne della gamba sinistra in seguito ad un grave
incidente stradale. Contro ogni logica riprese
ad andare in montagna, testimoniando un forte
messaggio umano e aprendo la strada ad altre
persone disabili (ma pure a quelle “normali”)
per riscoprire i propri limiti e reagire di fronte ad
ogni difficoltà. Messaggio chiaro anche nelle sue
parole: “Da quel momento ho scalato quasi 1000
cime, con difficoltà dal semplice escursionismo
all’alpinismo estremo dimostrando, a dispetto del
mio handicap e dei pregiudizi, che ciò era possibi-
le perché i limiti sono prima nella mente, poi nel
corpo”. Ha esplorato varie zone alpine e scalato
importanti cime quali il Cervino, il Pizzo Badile, la
Punta Dufour, il Monviso ed innumerevoli vie di
roccia fino al VI grado. Nel 2010 e 2011 ha vinto
il Titolo Italiano Paraclimbing nelle gare Speed e
Lied, classificandosi inoltre al 3° posto nella gara
di velocità ai Campionati Mondiali di Paraclimbing
di Arco 2011. Un romantico sognatore, a molti
noto con il soprannome di “Uomo con le ali” gra-
zie ai sui incredibili video visibili nel canale you
tube www.youtube.com/uomoconleali.
La vastità delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche, a
sud delle Alpi Orobie, dal Lago di Lecco alla Valle
Camonica, è rappresentata in quest’opera con ben
165 cime comprese in 11 gruppi montuosi, dalle Gri-
gne alla Concarena, dal Resegone all’Alben, dalla
Valbona al Formico, passando per la Presolana, la
Regina delle Orobie.
Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle
torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge
cime del gruppo dell’Arera, andando alla scoperta
dei fantastici panorami dominati dai giganti orobici.
Il primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombar-
de: un bacino di fascino e bellezza in luoghi spesso
incontaminati e a volte impervi.
Prealpi Lombarde Centrali
Prefazione di
Marco Anghileri
5
Prima edizione: luglio 2013
ISBN: 978-88-97299-33-2
Idea Montagna Editoria e Alpinismo
Via Guido Rossa, 17
35016 Piazzola sul Brenta (PD)
info@ideamontagna.it
www.ideamontagna.it
Tel. 049 9601797 - Fax 049 8840000
Coordinamento generale: Francesco Cappellari
Progetto grafico: Rossella Benetollo - Officina Creativa - Padova
Impaginazione, elaborazione immagini, cartine: Irene Cappellari - Officina Creativa - Padova
Illustrazioni: Marco Romelli
Stampa: Litocenter Srl per conto di Officina Creativa
Foto di copertina: la vetta della Corna Piana vista dalla cresta che conduce all’Anticima Est (foto Maurizio Scalvini)
Tutti i diritti riservati.
È vietata la riproduzione anche parziale
degli scritti, dei disegni e delle fotografie.
Avvertenza: questa guida è compilata con la massima coscienziosità ma non si garantisce per eventuali errori o incom-
pletezze. L’uso delle informazioni contenute in quest’opera è a proprio rischio. Gli autori e l’editore non si assumono
quindi nessuna responsabilità per eventuali incidenti o qualsiasi altra conseguenza.
Idea Montagna collabora attivamente con ADMO – Associazione Dona-
tori Midollo Osseo – nel progetto Climb For Life, il cui scopo è portare
consapevolezza sul trapianto di cellule staminali emopoietiche (e sulle
vite che questa pratica può salvare) nel mondo della montagna e delle
persone che la vivono.
Sto camminando di buon passo sui ripidi sentieri della montagna di casa, la Grignetta!
Penso ai miei sogni, ai miei progetti, li esploro inconsciamente con l’immaginazione in continuo dialogo
con me stesso. Immerso nei pensieri non mi accorgo che il cielo si è fatto scuro e la debole brezza che
avvertivo si è fatta più fredda e porta i profumi di un inverno ormai alle porte! Conoscendo bene la zona
e con la voglia di muovermi sulla roccia cambio direzione e mi dirigo verso dei torrioni bellissimi e fra i
più comodi e vicini al punto in cui mi trovo, i Magnaghi.
Ho voglia di sciogliermi e di scalare, ho bisogno di sentirmi nel verticale per pensare al verticale, sono
in giro come un pellegrino, senza alcunché di adeguato per scalare ma gli scarponcini che indosso
potrebbero essere quelli più idonei per uno dei miei sogni, quindi è bene fargli accarezzare del verticale
anche a loro.
Il cielo è sempre più minaccioso, perciò è meglio indirizzarsi verso qualcosa che mi permetta di muovermi
veloce e dalla discesa facile e sicura. Percorro il primo tratto sulla normale al Magnaghi Meridionale, ade-
guandomi rapidamente alle condizioni di un freddo pomeriggio di dicembre, più tardi percorro con pochi
ma sicuri passi la breve cresta che mi porta ad effettuare una ripida discesa viso a monte ed in breve
mi ritrovo al di sotto di una delle vie che considero fra le più belle, se non la più bella della Grignetta, la
normale al terzo Magnaghi!
I miei pensieri intanto rimbalzano come una pallina da ping-pong dal qui e adesso, ai progetti lontani
nello spazio e nel tempo.
Ricomincio a salire in verticale sul bellissimo calcare dei primi metri, leggere folate di vento freddo por-
tatrici di fiocchi di neve mi raggiungono, gli appigli e gli appoggi cominciano rapidamente a tingersi di
bianco. Dritto, sinistra, destra e ancora leggermente a sinistra. Lo strapiombino sopra una sosta si rivela
essere più complicato del previsto, gli appigli son sempre generosi ma il gioco comincia a farsi un po’ più
pensieroso tingendosi di bianco, un bianco lindo e freddo, un bianco che mi porta a sognare!
Da qui ogni metro, ogni appiglio, ogni appoggio che comunque ben conosco, si trasformano, la progres-
sione muta, si fa più lenta, di precisione sugli appoggi e con forza dosata dall’esperienza nell’utilizzo degli
appigli. Supero il mugo, posto alla base dell’ultimo e bellissimo salto verticale da salire, uno dei tratti che
più mi piacciono in assoluto contraddistinto dal passaggio su spigolo, afferrando, quasi accarezzandola
per non volerla rovinare, una meravigliosa clessidra, splendido regalo della natura.
Negli ultimi metri verso la croce di vetta del torrione, gelide raffiche di vento accompagnano i miei passi e
penso a come sia bastato poco per avvicinarmi, non solo con i pensieri, ai miei progetti di appassionato
di montagna, ma soprattutto a come ho potuto sognare ad occhi aperti!
Dalla cima lo sguardo spazia a 360 gradi, vedo numerose guglie, canali, torri, montagne vicine e più lontane.
Mi ritrovo su di uno splendido punto d’osservazione delle Prealpi Lombarde Centrali.
Un vasto concentrato di cime e di itinerari che spaziano dalle logiche e meravigliose vie normali alle vie
più difficili e complicate.
Tutti elementi che hanno da sempre affascinato i frequentatori delle montagne e che son certo potranno
trovare, ognuno a proprio modo ed ognuno sui percorsi che meglio crede, terreno idoneo per continuare
a… sognare ad occhi aperti, così come lo è stato per me in questo freddo pomeriggio di dicembre sulle
fantastiche vie normali dei Magnaghi.
Due bellissime perle capaci di regalare splendide emozioni.
Due meravigliosi gioielli in mezzo ai tanti delle Prealpi Lombarde Centrali, presentati in questa curata e
ben fatta guida di montagna. Complimenti agli autori!
Con affetto, Marco Anghileri
PREFAZIONE
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
98
1. GRIGNE 25
001. Corno di Medale 31
002. Corno Regismondo (Beck) 36
003. Monte Coltignone 40
004. Corni del Nibbio Merid. e Settentr. 43
005. Torrione Fiorelli 46
006. Torrioni Magnaghi 50
007. Grigna Meridionale (Grignetta) 58
008. Pilone Centrale 63
009. Torrione Clerici 69
010. Ago Teresita 73
011. Guglia Angelina 76
012. Il Campaniletto 79
013. Torre - Fungo - Lancia 83
014. Torrione Palma 89
015. Piramide Casati 91
016. Torre Vitali 96
017. Punta Giulia 100
018. Torre Cecilia e Torr. del Cinquantenario 103
019. Campaniletto del Rifugio 108
020. Torrione del Pertusio 111
021. Zucco Pertusio 114
022. Zucco di Sileggio 116
023. Monte Palagia e Cima degli Eghen 120
024. Monte Pilastro e Monte Croce 123
025. Cima di Daas 126
026. I Tre Sassi o Cima di Piancaformia 129
027. Cima del Palone 132
028. Pizzo della Pieve 135
029. Grigna Settentrionale (Grignone) 138
030. Sasso dei Carbonari 143
031. Sasso Cavallo 147
2. RESEGONE 151
032. Monte Due Mani e Zucco di Desio 155
033. Pizzo d’Erna 159
034. Dente del Resegone 162
035. Punta Cermenati 165
036. Resegone di Lecco 169
037. Monte Magnodeno e Cima del Fò 175
038. Corna Camozzera e Ocone 179
3. CAMPELLI-ARALALTA 183
039. Zucco di Pesciola 187
040. Zuccone di Campelli 193
041. Zucco Barbesino 197
042. Corna Grande di Valtorta 200
043. La Cornetta 203
044. Cima di Piazzo 206
045. Monte Sodadura 209
046. Monte Aralalta e Pizzo Baciamorti 212
047. Monte Venturosa 216
048. Monte Cancervo 219
4. VALBONA-SORNADELLO 223
049. Corna Marcia 226
050. Z. di Pralongone, I Canti, Z. di Valbona 229
051. Monte Sornadello e Pizzo Grande 232
052. Monte Foldone 235
053. Corna Ca Moscera (o Coren) 237
054. Pizzo Cerro e Castel Regina 240
055. Monte Zucco e Corno dell´Arco 243
5. ALBEN 247
056. Canto Alto 250
057. C.na Filaressa, Il Costone e M. Podona 253
058. P.zo di Spino, C.na Camozzera,
P.zo Rabbioso 256
059. Monte Gioco 260
INDICE 060. Monte Vaccaregio 262
061. Monte Castello 264
062. Cima della Spada 267
063. Cima della Croce 270
064. Monte Alben 274
065. Monte Secretondo 277
066. Monte Suchello 280
6. ARERA-MENNA 283
067. Monte Ortighera e Monte Valbona 287
068. Cima di Menna 291
069. Pizzo di Roncobello (Il Pizzo) 295
070. Corno Branchino 298
071. Corna Piana 302
072. Pizzo Arera 305
073. Cima Valmora 308
074. Cima di Leten 312
075. Cima del Fop 315
076. Monte Secco 318
077. Monte Vaccaro 321
078. Cima Foppazzi 324
079. Cima di Grem 327
7. FORMICO-MISMA 331
080. Monte Misma 333
081. Monte Pranzà 336
082. Pizzo Formico 338
083. Croce di Corna Lunga 341
8. TORREZZO 345
084. Monte di Grone o Gaiana 347
085. Monte Torrezzo 349
086. Monte Bronzone 351
9. PRESOLANA 355
087. Cima di Timogno o Monte Vodala 359
088. Cima Benfit o Monte Timogno 362
089. Cima degli Omini 364
090. Cima di Valscura 367
091. Monte Vigna Vaga 370
092. Monte Vigna Soliva 373
093. Pizzul 376
094. Monte Barbarossa 379
095. Pizzo di Petto 382
096. Cima di Fontanamora 385
097. Monte Ferrante 388
098. Monte Campo e Cime di Bares 391
099. Cresta di Valzurio 394
100. Pizzo della Presolana di Castione 397
101. Pizzo della Presolana Occidentale 401
102. Pizzo della Presolana Centrale 405
103. Pizzo della Presolana Orientale 409
104. Monte Visolo 413
105. Pizzo di Corzene o Monte Pozzera 415
10. PORA 419
106. Monte Valtero o Colombina 422
107. C. di Campo, P.ta Vallevrina, M. Cornet 425
108. Monte Varro 430
109. Monte Scanapà 433
110. Monte Pora e Monte Alto 436
11. CAMINO-CONCARENA 439
111. Cima Làser 442
112. Corna di San Fermo 445
113. Corna delle Pale 449
114. Cima Moren 452
115. Pizzo Camino Camuno (da SW) 455
116. Pizzo Camino Camuno (da NE) 458
117. Monte Sossino 461
118. Cima Ezendola 464
119. Cime di Vai Piane 467
120. Monte Gardena 470
121. Monte Campioncino e M. Campione 472
122. Cimon della Bagozza 475
123. C. delle Casse Larghe e C. del Méngol 478
124. Cima di Baione 481
125. Cima dei Ladrinai 484
126. Cima della Bacchetta 487
127. Monte Vaccio 491
IndiceVie normali Prealpi Lombarde Centrali
1312
Questa guida prende in considerazione 165 cime in 11 gruppi montuosi delle Prealpi Lombarde
Centrali o, più precisamente, delle Prealpi Bergamasche. L’identificazione dei gruppi montuosi
e la stessa definizione di Prealpi Lombarde Centrali qui adottata fanno riferimento alla nuova
suddivisione alpina riportata nell’”Atlante Orografico delle Alpi SOIUSA” (Suddivisione Orogra-
fica Internazionale Unificata del Sistema Alpino – S. Marazzi – Priuli & Verlucca, editori - 2005).
GRANDE
PARTE
GRANDE
SETTORE
(SR)
SEZIONE
(SZ)
SOTTO
SEZIONE
(STS)
SUPER GRUPPO
(SPG)
GRUPPO
(GR)
SOTTO
GRUPPO
(STG)
A
L
P
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B
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G
A
M
A
S
C
H
E
(PREALPI
LOMBAR-
DE
CENTRALI)
Alpi Orobie
Prealpi
Bergamasche
Catena Campelli-
Resegone-Grigne
(o Prealpi Bergama-
sche Occidentali)
Campelli-
Aralalta
Campelli
Aralalta
Resegone
Grigne
Grigna
Meridionale
Grigna
Settentrionale
Valbona-
Sornadello
Valbona
Sornadello
Catena Arera-Alben
(o Prealpi Bergama-
sche Centrali)
Arera -
Menna
Arera
Menna
Catena Presolana-
Pora-Concarena
(o Prealpi Bergama-
sche Orientali)
Presolana
Costiera Vigna
Soliva-Ferrante-
Timogno
Costiera
Presolana-
Visolo-Bares
Pora
Formico -
Misma
Formico
Misma
Torrezzo
Camino-
Concarena
Cuel
Camino
Concarena
Erbanno
In base a tale suddivisione le “Prealpi Lombarde Centrali”, corrispondenti alle Alpi e Prealpi
Bergamasche, appartengono alle Alpi Sud Orientali e si estendono da nord a sud dal Passo
dell’Aprica alle Colline Lombarde e sono comprese tra la Valle di Corteno, la Valle Camonica, il
Lago d’Iseo, le Colline Bergamasche, il Lago di Garlate, il Lago di Lecco e di Como e la Valtellina.
L’intera sezione delle Prealpi Lombarde Centrali è suddivisa nelle due sottosezioni delle Alpi
Bergamasche (dal Passo dell’Aprica al Passo del Vivione, al Passo della Manina, al Passo della
Marogella e al Passo di Bobbio), meglio note come Alpi Orobie, e delle Prealpi Bergamasche
(dal Passo di Bobbio, al Passo della Marogella e dal Passo della Manina alle Colline Bergama-
sche e dal Passo del Vivione alla Valle Camonica).
In questa guida vengono considerate le sole Prealpi Bergamasche dal Lago di Lecco-Como alla
Valle Camonica che, in base al catalogo SOIUSA, sono suddivise in catene e gruppi montuosi
come riportato nella tabella della pagina precedente.
La descrizione ed i confini dei singoli gruppi montuosi sono riportati nelle specifiche introduzio-
ni ai gruppi in ogni capitolo ad essi dedicato.
A nord sono separate dalle Alpi Bergamasche (o Alpi Orobie) dalla Valsassina, Valtorta, Val
Secca, Val Canale, Val Nembo, Val di Scalve e Val Paisco. Le Alpi Orobie si estendono invece a
nord delle Prealpi Bergamasche e comprendono le Alpi Orobie Orientali (catena del Telenek-
Coca-Poris) e Alpi Orobie Occidentali (catena del Corno Stella-Tre Signori-Legnone) e non sono
oggetto di questa guida.
Si tratta dunque di un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia
e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val
Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scal-
ve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica. Un territorio molto vario sia sotto l’aspetto
geologico che naturalistico, con diverse aree classificate come Parchi Naturali, Regionali o SIC
(siti di interesse comunitario), ognuna con le sue particolarità ambientali e culturali. Fra questi
il Parco delle Orobie Bergamasche, il Parco Regionale della Grigna
Settentrionale, il Parco dei Colli di Bergamo, la Riserva Na-
turale Valle del Freddo e la Riserva Naturale Boschi del
Giovetto di Palline.
Dal punto di vista geologico l’intera area delle Prealpi
Bergamasche è stata interessata da importanti
trasformazioni nella formazione e giacitura delle
rocce che hanno portato all’attuale conformazione.
Le rocce che affiorano sui monti e che risalgono all’e-
ra Paleozoica, costituiscono il basamento metamorfico
ricco di minerali ferrosi. La successiva azione disgregatrice
degli agenti atmosferici ha portato alla formazione di grossi
LE PREALPI LOMBARDE CENTRALI
Le Prealpi Lombarde CentraliVie normali Prealpi Lombarde Centrali
163162
CENNI STORICI
La ferrata Gamma 2 è dedicata
all’alpinista ed esploratore lecchese
Carlo Mauri, protagonista della
prima salita invernale della Via
Cassin sulla parete nord della Cima
Ovest di Lavaredo con Walter Bonatti
nel 1953 e della prima salita del
Gasherbrum IV (7925 m) sempre
con Bonatti nel 1958.
DA VEDERE IN ZONA
Dal Dente del Resegone, seguendo
l’itinerario delle creste, si possono
salire varie cime nelle sue vicinanze.
Sebbene sia tra le più aguzze delle sommità che caratterizzano
il Resegone, il Dente, compreso fra i Canaloni Bobbio e Comera,
non se ne differenzia particolarmente, confondendosi anzi fra di
esse. Gli itinerari più facili di salita alla vetta sono descritti nelle
vie di discesa, mentre quello proposto, la Via Ferrata Gamma
2, considerata tra le più impegnative dell’intero arco alpino, è
l’unico che raggiunga direttamente la cima.
ACCESSO
Come per il Pizzo d’Erna (it. 033) salendo in funivia sino ai Piani
d’Erna o a piedi con il sent. 1.
AVVICINAMENTO
Come per la Punta Cermenati (it. 035) fino al Crocifisso del Pian
de la Bedoletta, poco oltre il quale, a sinistra, si sale all’attacco
della via ferrata (40 min. dai Piani d’Erna, indicazioni).
SALITA
Contrariamemente a quanto spesso capita su altre vie ferrate,
dove la parte iniziale corrisponde al tratto più impegnativo, l’attac-
co della Gamma 2 è invece piuttosto facile, su roccette gradinate e
tracce che risalgono un ripido pendio erboso, al cui termine si in-
contra la prima vera difficoltà: un camino che si supera con l’ausi-
lio di alcune pedane infisse nella roccia. Usciti dal camino con una
spaccata a sinistra si prosegue con crescente esposizione alternan-
do tratti di sentiero a passaggi rocciosi gradinati, portandosi ad
una sezione caratterizzata da sostenuti risalti verticali. Superato un
primo diedro se ne affronta un secondo più impegnativo, seguito
da un nuovo tratto verticale che adduce ad un pulpito. Aggirato
a sinistra lo spigolo che lo sovrasta si giunge ad un torrione che
costituisce il tratto più impegnativo della ferrata. Lo si risale dap-
prima con espostissimo diagonale verso sinistra, quindi diretta-
mente in parete piegando progressivamente verso lo spigolo che,
abbattendosi, diviene aerea crestina. Superata anche la successiva
placca si segue a lungo il sentiero protetto dal cavo sino ad una
parete, che si attraversa verso destra su una cengia naturale con
vista sulla cresta appena percorsa. Scavalcati alcuni risalti rocciosi,
ci si porta alla base di un camino di una ventina di metri, ultima
difficoltà prima del termine della ferrata. Sfruttando la tecnica di
opposizione e alcune staffe si risale quello che qualcuno ha de-
finito come un “impressionante caminone” e, una volta usciti da
esso, si affronta un breve salto verticale che porta ad un pulpito.
CATENA: Campelli -
Resegone - Grigne
PUNTO DI PARTENZA:
Piani d’Erna (1350 m),
Lecco
DISLIVELLO SALITA:
460 m
TEMPO SALITA/TOTALE:
3,00/5,30 h
TIPO DI PERCORSO:
via ferrata
PUNTI DI APPOGGIO:
Rif. Azzoni (1860 m)
ATTREZZATURA:
normale dotazione
escursionistica con set da
ferrata e casco
PERIODO CONSIGLIATO:
aprile - novembre
FREQUENTAZIONE: alta
LIBRO DI VETTA: no
VERSANTE: S
DIFFICOLTÀ: EEA
SALITA DEL: 2013
DENTE DEL RESEgONE 1810 m
Ferrata Gamma 2
002034
Il Dente del Resegone
(foto Piero Gritti)
Due ResegoneVie normali Prealpi Lombarde Centrali
165164
CATENA: Campelli -
Resegone - Grigne
PUNTO DI PARTENZA:
Piani d’Erna (1330 m)
DISLIVELLO SALITA:
545 m
TEMPO SALITA/TOTALE:
2,30/4,00 h
TIPO DI PERCORSO:
sentiero segnato
PUNTI DI APPOGGIO:
Rif. Lecco (1779 m)
ATTREZZATURA:
normale dotazione
escursionistica
PERIODO CONSIGLIATO:
giugno - settembre
FREQUENTAZIONE:
molto alta
LIBRO DI VETTA: si
VERSANTE: W
DIFFICOLTÀ: EE
SALITA DEL: 2005
PuNTA CERMENATI 1875 m
Via normale, Ferrata del Centenario, Ferrata del Caminetto,
Ferrata De Franco
Segue una serie di placche piuttosto impegnative attrezzate con
molte staffe, quindi alcuni gradoni di roccia ed un pendio erboso
che portano, infine, alla vetta (2,30 h dall’attacco).
DISCESA
Dalla vetta per traccia si scende sul versante opposto fino ad in-
crociare il sentiero che percorre le creste del Resegone e, seguen-
dolo verso sinistra, in pochi minuti si arriva all’uscita del Canalone
Bobbio, lungo il quale si torna ai Piani d’Erna (Sentiero Villa, tratti
attrezzati di media difficoltà, v. it. 036). Questo percorso in genere
viene seguito soltanto in caso di ritardo, altrimenti dal sentiero con
il segnavia è preferibile proseguire a destra verso la Punta Cerme-
nati, massima sommità del Resegone, dove si giunge in circa 30
min. di saliscendi. Quindi per la via normale di quest’ultima si torna
al punto di partenza ai Pani d’Erna.
NOTE
La ferrata Gamma 2 è un percorso aereo, molto esposto e da non
sottovalutare, ben attrezzato ma con pochi appoggi artificiali, in-
somma una via alquanto alpinistica. Se affrontata in arrampicata
con la corretta tecnica di salita offre grandi soddisfazioni, men-
tre se viene affrontata di forza tirandosi sul cavo metallico può
diventare problematica, dal momento che si rischia di stancarsi
velocemente e non vi sono vie di uscita. Tenere conto che i punti
più difficili ed impegnativi, come il caminone, si trovano alla fine.
Concatenando la Via Ferrata Gamma 1 che sale al Pizzo d’Erna alla
Gamma 2, sua naturale continuazione, si ottiene un’ascensione
particolarmente impegnativa con 1100 m di dislivello attrezzati per
uno sviluppo di circa 1700 m, ma di grandissima soddisfazione.
Sopra: tratto nel Canalone Bobbio
(foto Adriano Mangiagalli)
Sotto: discesa nel Canalone Bobbio
(foto Adriano Mangiagalli)
002035
Due ResegoneVie normali Prealpi Lombarde Centrali
265264
061
DA VEDERE IN ZONA
La Val Parina, sul versante
settentrionale del Monte Castello, è
un sito di importanza comunitaria
per l’ambiente boscoso con varie
specie di flora e fauna, nonché per la
presenza di giacimenti fossiliferi nel
calcare della “Formazione di Esino”,
costituito da sedimenti marini del
periodo Triassico medio risalenti ad
oltre 200 milioni di anni fa.
Il Monte Castello si alza dai pascoli a nord di Serina per poi
scendere con lunghi e ripidi pendii boscosi sul versante setten-
trionale verso la Val Parina, che li divide dal Monte Ortighera,
Monte Valbona e Cima di Menna. Si tratta di un bel cocuzzolo
che si innalza sul limite occidentale della lunga cresta che sale
da Valpiana, ben oltre la croce di vetta visibile dal paese e che di
per sé non costituisce una cima ma solo il limite orientale della
cresta sotto la Cima Sud Est del Monte Castello. La salita dalla
croce alla vetta vera e propria richiede una buona capacità di
orientamento su terreno praticamente senza traccia.
ACCESSO
Come per il Monte Vaccaregio fino a dopo Serina, da cui si pro-
segue fino al paese di Valpiana, dove si lascia l’auto nel grande
parcheggio al centro del paese a destra della strada.
AVVICINAMENTO
Dal parcheggio tornare indietro per la strada asfaltata e seguire
la Via Monte Castello sulla destra. Dopo il tornante di tale strada
salire a sinistra per sentiero che passa per una cascina e poi sale
per bosco raggiungendo la cresta sud est del monte.
SALITA
Risalire tutta la cresta su buon sentiero passando per un gab-
biotto con antenne e, con gli ultimi zig zag, raggiungere la croce
con piccolo altare posta sulla cresta in modo da essere visibile
da Valpiana (1,15 h). Dalla croce continuare a salire per traccia
lungo la cresta, oltrepassare un intaglio roccioso scendendo a
sinistra (esposto a destra) e risalire per cresta fino al primo dei
quattro cimotti erbosi che formano la Cima Sud Est. Proseguendo
in saliscendi per cresta di zolle erbose si raggiungono i tre suc-
cessivi vicini cocuzzoli, praticamente senza traccia. Dall’ultimo si
scende a sinistra per ripide zolle d’erba e si prosegue per la cresta
scendendo verso sinistra per un breve tratto di rocce affioranti. Si
traversa sotto cresta rimanendo sempre a sinistra (sud) fino a rag-
giungere un boschetto di faggi su un’ampia sella, lo si attraversa
e di nuovo per cresta si sale ad un altro cimotto erboso, ormai
in vista della cima. Scendendo alla sottostante sella e risalendo a
destra per il ripido pendio erboso finale si guadagna l’ometto di
sassi sulla cima (0,45 h).
CATENA: Arera - Alben
PUNTO DI PARTENZA: Valpiana (1020 m)
DISLIVELLO SALITA: 520 m
TEMPO SALITA/TOTALE: 2,00/3,30 h
TIPO DI PERCORSO: sentiero e traccia solo
in parte segnata
PUNTI DI APPOGGIO: nessuno
ATTREZZATURA: normale dotazione
escursionistica
PERIODO CONSIGLIATO:
primavera e autunno
FREQUENTAZIONE: rara
LIBRO DI VETTA: no
VERSANTE: SE
DIFFICOLTÀ: EE
SALITA DEL: 2013
MONTE CASTELLO 1469 m
Via normale
La Cima Sud Est vista dalla croce
Cinque AlbenVie normali Prealpi Lombarde Centrali
266
062
267
DISCESA
Come per la salita.
NOTE
Il percorso dalla croce sotto la Cima Sud Est e la cima vera e
propria è un itinerario di cresta in alcuni punti un po’ stretta
ma non esposta e con tratti in traversata per pendii erbosi sotto
cresta, praticamente senza traccia ma intuibile. Itinerario da pre-
ferire in autunno per avere migliore visibilità fra la vegetazione
e da evitare in caso di erba bagnata. Dalla cima, una volta scesi
senza traccia alla sottostante cascina sul versante meridionale per
pendii e bosco, si può raggiungere anche la cima del Monte Vac-
caregio risalendo per il suo boscoso versante orientale per traccia
non sempre evidente.
Sopra: Monte Castello, panoramica
su anticima e cima (foto Piero Gritti)
Sotto: tracciato della cresta verso il
Monte Castello vista dal Vaccaregio
(foto Piero Gritti)
CATENA: Arera - Alben
PUNTO DI PARTENZA:
Passo della Crocetta (1267 m) - Zambla Alta
DISLIVELLO SALITA: 675 m
TEMPO SALITA/TOTALE: 2,45/4,15 h
TIPO DI PERCORSO: sentiero e traccia solo
in parte segnalati
PUNTI DI APPOGGIO:
Biv. Nembrini (1773 m),
Biv. del Gioàn (1848 m)
ATTREZZATURA:
normale dotazione escursionistica
PERIODO CONSIGLIATO: maggio - ottobre
FREQUENTAZIONE: molto bassa
LIBRO DI VETTA: no
VERSANTE: NE-E
DIFFICOLTÀ: F, max I+
SALITA DEL: 2012
Foto Piero Gritti
CIMA DELLA SPADA 1952 m
Via normale
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Prealpi Lombarde Centrali

  • 1. collanavienormali 4 PrealpiLombardeCentrali 4 € 29,00 ISBN 978-88-97299-33-2 9 788897 299332 > ideaMontagna editoria e alpinismo Prealpi Lombarde Centrali 165 cime tra Lago di Lecco e Valle Camonica Roberto Ciri è nato nel 1968 e, dopo aver con- seguito la laurea in Astrofisica presso l’Università di Padova, si è trasferito a Brescia dove svolge attività nel campo informatico. La frequentazione dei corsi di roccia e di arrampicata sportiva con la Scuola di Alpinismo del C.A.I. di Padova e la per- manenza come ufficiale istruttore presso la Scuo- la Militare Alpina di Aosta, hanno rappresentato l’inizio dell’attività alpinistica. Dal 2005 gestisce il sito www.vienormali.it dedicato alle vie normali alle cime dell’arco alpino. Nel 2007 ha pubblicato la guida “Vie Normali delle Dolomiti - Marmola- da” e nel 2012 le guide “3000 delle Dolomiti” e “111 Cime attorno a Cortina” con Idea Montagna. Collabora con diversi siti web per la scrittura di articoli su temi legati alla montagna. Oliviero Bellinzani nel 1977 subì l’amputazio- ne della gamba sinistra in seguito ad un grave incidente stradale. Contro ogni logica riprese ad andare in montagna, testimoniando un forte messaggio umano e aprendo la strada ad altre persone disabili (ma pure a quelle “normali”) per riscoprire i propri limiti e reagire di fronte ad ogni difficoltà. Messaggio chiaro anche nelle sue parole: “Da quel momento ho scalato quasi 1000 cime, con difficoltà dal semplice escursionismo all’alpinismo estremo dimostrando, a dispetto del mio handicap e dei pregiudizi, che ciò era possibi- le perché i limiti sono prima nella mente, poi nel corpo”. Ha esplorato varie zone alpine e scalato importanti cime quali il Cervino, il Pizzo Badile, la Punta Dufour, il Monviso ed innumerevoli vie di roccia fino al VI grado. Nel 2010 e 2011 ha vinto il Titolo Italiano Paraclimbing nelle gare Speed e Lied, classificandosi inoltre al 3° posto nella gara di velocità ai Campionati Mondiali di Paraclimbing di Arco 2011. Un romantico sognatore, a molti noto con il soprannome di “Uomo con le ali” gra- zie ai sui incredibili video visibili nel canale you tube www.youtube.com/uomoconleali. La vastità delle Prealpi Lecchesi e Bergamasche, a sud delle Alpi Orobie, dal Lago di Lecco alla Valle Camonica, è rappresentata in quest’opera con ben 165 cime comprese in 11 gruppi montuosi, dalle Gri- gne alla Concarena, dal Resegone all’Alben, dalla Valbona al Formico, passando per la Presolana, la Regina delle Orobie. Una guida che spazia dalle vie di arrampicata sulle torri della Grignetta alle vie di cresta delle selvagge cime del gruppo dell’Arera, andando alla scoperta dei fantastici panorami dominati dai giganti orobici. Il primo di tre volumi dedicati alle Prealpi Lombar- de: un bacino di fascino e bellezza in luoghi spesso incontaminati e a volte impervi. Prealpi Lombarde Centrali Prefazione di Marco Anghileri
  • 2. 5 Prima edizione: luglio 2013 ISBN: 978-88-97299-33-2 Idea Montagna Editoria e Alpinismo Via Guido Rossa, 17 35016 Piazzola sul Brenta (PD) info@ideamontagna.it www.ideamontagna.it Tel. 049 9601797 - Fax 049 8840000 Coordinamento generale: Francesco Cappellari Progetto grafico: Rossella Benetollo - Officina Creativa - Padova Impaginazione, elaborazione immagini, cartine: Irene Cappellari - Officina Creativa - Padova Illustrazioni: Marco Romelli Stampa: Litocenter Srl per conto di Officina Creativa Foto di copertina: la vetta della Corna Piana vista dalla cresta che conduce all’Anticima Est (foto Maurizio Scalvini) Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale degli scritti, dei disegni e delle fotografie. Avvertenza: questa guida è compilata con la massima coscienziosità ma non si garantisce per eventuali errori o incom- pletezze. L’uso delle informazioni contenute in quest’opera è a proprio rischio. Gli autori e l’editore non si assumono quindi nessuna responsabilità per eventuali incidenti o qualsiasi altra conseguenza. Idea Montagna collabora attivamente con ADMO – Associazione Dona- tori Midollo Osseo – nel progetto Climb For Life, il cui scopo è portare consapevolezza sul trapianto di cellule staminali emopoietiche (e sulle vite che questa pratica può salvare) nel mondo della montagna e delle persone che la vivono. Sto camminando di buon passo sui ripidi sentieri della montagna di casa, la Grignetta! Penso ai miei sogni, ai miei progetti, li esploro inconsciamente con l’immaginazione in continuo dialogo con me stesso. Immerso nei pensieri non mi accorgo che il cielo si è fatto scuro e la debole brezza che avvertivo si è fatta più fredda e porta i profumi di un inverno ormai alle porte! Conoscendo bene la zona e con la voglia di muovermi sulla roccia cambio direzione e mi dirigo verso dei torrioni bellissimi e fra i più comodi e vicini al punto in cui mi trovo, i Magnaghi. Ho voglia di sciogliermi e di scalare, ho bisogno di sentirmi nel verticale per pensare al verticale, sono in giro come un pellegrino, senza alcunché di adeguato per scalare ma gli scarponcini che indosso potrebbero essere quelli più idonei per uno dei miei sogni, quindi è bene fargli accarezzare del verticale anche a loro. Il cielo è sempre più minaccioso, perciò è meglio indirizzarsi verso qualcosa che mi permetta di muovermi veloce e dalla discesa facile e sicura. Percorro il primo tratto sulla normale al Magnaghi Meridionale, ade- guandomi rapidamente alle condizioni di un freddo pomeriggio di dicembre, più tardi percorro con pochi ma sicuri passi la breve cresta che mi porta ad effettuare una ripida discesa viso a monte ed in breve mi ritrovo al di sotto di una delle vie che considero fra le più belle, se non la più bella della Grignetta, la normale al terzo Magnaghi! I miei pensieri intanto rimbalzano come una pallina da ping-pong dal qui e adesso, ai progetti lontani nello spazio e nel tempo. Ricomincio a salire in verticale sul bellissimo calcare dei primi metri, leggere folate di vento freddo por- tatrici di fiocchi di neve mi raggiungono, gli appigli e gli appoggi cominciano rapidamente a tingersi di bianco. Dritto, sinistra, destra e ancora leggermente a sinistra. Lo strapiombino sopra una sosta si rivela essere più complicato del previsto, gli appigli son sempre generosi ma il gioco comincia a farsi un po’ più pensieroso tingendosi di bianco, un bianco lindo e freddo, un bianco che mi porta a sognare! Da qui ogni metro, ogni appiglio, ogni appoggio che comunque ben conosco, si trasformano, la progres- sione muta, si fa più lenta, di precisione sugli appoggi e con forza dosata dall’esperienza nell’utilizzo degli appigli. Supero il mugo, posto alla base dell’ultimo e bellissimo salto verticale da salire, uno dei tratti che più mi piacciono in assoluto contraddistinto dal passaggio su spigolo, afferrando, quasi accarezzandola per non volerla rovinare, una meravigliosa clessidra, splendido regalo della natura. Negli ultimi metri verso la croce di vetta del torrione, gelide raffiche di vento accompagnano i miei passi e penso a come sia bastato poco per avvicinarmi, non solo con i pensieri, ai miei progetti di appassionato di montagna, ma soprattutto a come ho potuto sognare ad occhi aperti! Dalla cima lo sguardo spazia a 360 gradi, vedo numerose guglie, canali, torri, montagne vicine e più lontane. Mi ritrovo su di uno splendido punto d’osservazione delle Prealpi Lombarde Centrali. Un vasto concentrato di cime e di itinerari che spaziano dalle logiche e meravigliose vie normali alle vie più difficili e complicate. Tutti elementi che hanno da sempre affascinato i frequentatori delle montagne e che son certo potranno trovare, ognuno a proprio modo ed ognuno sui percorsi che meglio crede, terreno idoneo per continuare a… sognare ad occhi aperti, così come lo è stato per me in questo freddo pomeriggio di dicembre sulle fantastiche vie normali dei Magnaghi. Due bellissime perle capaci di regalare splendide emozioni. Due meravigliosi gioielli in mezzo ai tanti delle Prealpi Lombarde Centrali, presentati in questa curata e ben fatta guida di montagna. Complimenti agli autori! Con affetto, Marco Anghileri PREFAZIONE http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=47
  • 3. 98 1. GRIGNE 25 001. Corno di Medale 31 002. Corno Regismondo (Beck) 36 003. Monte Coltignone 40 004. Corni del Nibbio Merid. e Settentr. 43 005. Torrione Fiorelli 46 006. Torrioni Magnaghi 50 007. Grigna Meridionale (Grignetta) 58 008. Pilone Centrale 63 009. Torrione Clerici 69 010. Ago Teresita 73 011. Guglia Angelina 76 012. Il Campaniletto 79 013. Torre - Fungo - Lancia 83 014. Torrione Palma 89 015. Piramide Casati 91 016. Torre Vitali 96 017. Punta Giulia 100 018. Torre Cecilia e Torr. del Cinquantenario 103 019. Campaniletto del Rifugio 108 020. Torrione del Pertusio 111 021. Zucco Pertusio 114 022. Zucco di Sileggio 116 023. Monte Palagia e Cima degli Eghen 120 024. Monte Pilastro e Monte Croce 123 025. Cima di Daas 126 026. I Tre Sassi o Cima di Piancaformia 129 027. Cima del Palone 132 028. Pizzo della Pieve 135 029. Grigna Settentrionale (Grignone) 138 030. Sasso dei Carbonari 143 031. Sasso Cavallo 147 2. RESEGONE 151 032. Monte Due Mani e Zucco di Desio 155 033. Pizzo d’Erna 159 034. Dente del Resegone 162 035. Punta Cermenati 165 036. Resegone di Lecco 169 037. Monte Magnodeno e Cima del Fò 175 038. Corna Camozzera e Ocone 179 3. CAMPELLI-ARALALTA 183 039. Zucco di Pesciola 187 040. Zuccone di Campelli 193 041. Zucco Barbesino 197 042. Corna Grande di Valtorta 200 043. La Cornetta 203 044. Cima di Piazzo 206 045. Monte Sodadura 209 046. Monte Aralalta e Pizzo Baciamorti 212 047. Monte Venturosa 216 048. Monte Cancervo 219 4. VALBONA-SORNADELLO 223 049. Corna Marcia 226 050. Z. di Pralongone, I Canti, Z. di Valbona 229 051. Monte Sornadello e Pizzo Grande 232 052. Monte Foldone 235 053. Corna Ca Moscera (o Coren) 237 054. Pizzo Cerro e Castel Regina 240 055. Monte Zucco e Corno dell´Arco 243 5. ALBEN 247 056. Canto Alto 250 057. C.na Filaressa, Il Costone e M. Podona 253 058. P.zo di Spino, C.na Camozzera, P.zo Rabbioso 256 059. Monte Gioco 260 INDICE 060. Monte Vaccaregio 262 061. Monte Castello 264 062. Cima della Spada 267 063. Cima della Croce 270 064. Monte Alben 274 065. Monte Secretondo 277 066. Monte Suchello 280 6. ARERA-MENNA 283 067. Monte Ortighera e Monte Valbona 287 068. Cima di Menna 291 069. Pizzo di Roncobello (Il Pizzo) 295 070. Corno Branchino 298 071. Corna Piana 302 072. Pizzo Arera 305 073. Cima Valmora 308 074. Cima di Leten 312 075. Cima del Fop 315 076. Monte Secco 318 077. Monte Vaccaro 321 078. Cima Foppazzi 324 079. Cima di Grem 327 7. FORMICO-MISMA 331 080. Monte Misma 333 081. Monte Pranzà 336 082. Pizzo Formico 338 083. Croce di Corna Lunga 341 8. TORREZZO 345 084. Monte di Grone o Gaiana 347 085. Monte Torrezzo 349 086. Monte Bronzone 351 9. PRESOLANA 355 087. Cima di Timogno o Monte Vodala 359 088. Cima Benfit o Monte Timogno 362 089. Cima degli Omini 364 090. Cima di Valscura 367 091. Monte Vigna Vaga 370 092. Monte Vigna Soliva 373 093. Pizzul 376 094. Monte Barbarossa 379 095. Pizzo di Petto 382 096. Cima di Fontanamora 385 097. Monte Ferrante 388 098. Monte Campo e Cime di Bares 391 099. Cresta di Valzurio 394 100. Pizzo della Presolana di Castione 397 101. Pizzo della Presolana Occidentale 401 102. Pizzo della Presolana Centrale 405 103. Pizzo della Presolana Orientale 409 104. Monte Visolo 413 105. Pizzo di Corzene o Monte Pozzera 415 10. PORA 419 106. Monte Valtero o Colombina 422 107. C. di Campo, P.ta Vallevrina, M. Cornet 425 108. Monte Varro 430 109. Monte Scanapà 433 110. Monte Pora e Monte Alto 436 11. CAMINO-CONCARENA 439 111. Cima Làser 442 112. Corna di San Fermo 445 113. Corna delle Pale 449 114. Cima Moren 452 115. Pizzo Camino Camuno (da SW) 455 116. Pizzo Camino Camuno (da NE) 458 117. Monte Sossino 461 118. Cima Ezendola 464 119. Cime di Vai Piane 467 120. Monte Gardena 470 121. Monte Campioncino e M. Campione 472 122. Cimon della Bagozza 475 123. C. delle Casse Larghe e C. del Méngol 478 124. Cima di Baione 481 125. Cima dei Ladrinai 484 126. Cima della Bacchetta 487 127. Monte Vaccio 491 IndiceVie normali Prealpi Lombarde Centrali
  • 4. 1312 Questa guida prende in considerazione 165 cime in 11 gruppi montuosi delle Prealpi Lombarde Centrali o, più precisamente, delle Prealpi Bergamasche. L’identificazione dei gruppi montuosi e la stessa definizione di Prealpi Lombarde Centrali qui adottata fanno riferimento alla nuova suddivisione alpina riportata nell’”Atlante Orografico delle Alpi SOIUSA” (Suddivisione Orogra- fica Internazionale Unificata del Sistema Alpino – S. Marazzi – Priuli & Verlucca, editori - 2005). GRANDE PARTE GRANDE SETTORE (SR) SEZIONE (SZ) SOTTO SEZIONE (STS) SUPER GRUPPO (SPG) GRUPPO (GR) SOTTO GRUPPO (STG) A L P I O R I E N T A L I A L P I S U D O R I E N T A L I A L P I E P R E A L P I B E R G A M A S C H E (PREALPI LOMBAR- DE CENTRALI) Alpi Orobie Prealpi Bergamasche Catena Campelli- Resegone-Grigne (o Prealpi Bergama- sche Occidentali) Campelli- Aralalta Campelli Aralalta Resegone Grigne Grigna Meridionale Grigna Settentrionale Valbona- Sornadello Valbona Sornadello Catena Arera-Alben (o Prealpi Bergama- sche Centrali) Arera - Menna Arera Menna Catena Presolana- Pora-Concarena (o Prealpi Bergama- sche Orientali) Presolana Costiera Vigna Soliva-Ferrante- Timogno Costiera Presolana- Visolo-Bares Pora Formico - Misma Formico Misma Torrezzo Camino- Concarena Cuel Camino Concarena Erbanno In base a tale suddivisione le “Prealpi Lombarde Centrali”, corrispondenti alle Alpi e Prealpi Bergamasche, appartengono alle Alpi Sud Orientali e si estendono da nord a sud dal Passo dell’Aprica alle Colline Lombarde e sono comprese tra la Valle di Corteno, la Valle Camonica, il Lago d’Iseo, le Colline Bergamasche, il Lago di Garlate, il Lago di Lecco e di Como e la Valtellina. L’intera sezione delle Prealpi Lombarde Centrali è suddivisa nelle due sottosezioni delle Alpi Bergamasche (dal Passo dell’Aprica al Passo del Vivione, al Passo della Manina, al Passo della Marogella e al Passo di Bobbio), meglio note come Alpi Orobie, e delle Prealpi Bergamasche (dal Passo di Bobbio, al Passo della Marogella e dal Passo della Manina alle Colline Bergama- sche e dal Passo del Vivione alla Valle Camonica). In questa guida vengono considerate le sole Prealpi Bergamasche dal Lago di Lecco-Como alla Valle Camonica che, in base al catalogo SOIUSA, sono suddivise in catene e gruppi montuosi come riportato nella tabella della pagina precedente. La descrizione ed i confini dei singoli gruppi montuosi sono riportati nelle specifiche introduzio- ni ai gruppi in ogni capitolo ad essi dedicato. A nord sono separate dalle Alpi Bergamasche (o Alpi Orobie) dalla Valsassina, Valtorta, Val Secca, Val Canale, Val Nembo, Val di Scalve e Val Paisco. Le Alpi Orobie si estendono invece a nord delle Prealpi Bergamasche e comprendono le Alpi Orobie Orientali (catena del Telenek- Coca-Poris) e Alpi Orobie Occidentali (catena del Corno Stella-Tre Signori-Legnone) e non sono oggetto di questa guida. Si tratta dunque di un vasto territorio che copre le tre province di Lecco, Bergamo e Brescia e, da ovest ad est, 16 valli: Valsassina, Val della Grigna, Valtorta, Val Taleggio, Valle Imagna, Val Brembana, Val Secca, Val Canale, Val Parina, Val di Riso, Val Seriana, Val Nembo, Val di Scal- ve, Valle Borlezza, Val Cavallina e Valle Camonica. Un territorio molto vario sia sotto l’aspetto geologico che naturalistico, con diverse aree classificate come Parchi Naturali, Regionali o SIC (siti di interesse comunitario), ognuna con le sue particolarità ambientali e culturali. Fra questi il Parco delle Orobie Bergamasche, il Parco Regionale della Grigna Settentrionale, il Parco dei Colli di Bergamo, la Riserva Na- turale Valle del Freddo e la Riserva Naturale Boschi del Giovetto di Palline. Dal punto di vista geologico l’intera area delle Prealpi Bergamasche è stata interessata da importanti trasformazioni nella formazione e giacitura delle rocce che hanno portato all’attuale conformazione. Le rocce che affiorano sui monti e che risalgono all’e- ra Paleozoica, costituiscono il basamento metamorfico ricco di minerali ferrosi. La successiva azione disgregatrice degli agenti atmosferici ha portato alla formazione di grossi LE PREALPI LOMBARDE CENTRALI Le Prealpi Lombarde CentraliVie normali Prealpi Lombarde Centrali
  • 5. 163162 CENNI STORICI La ferrata Gamma 2 è dedicata all’alpinista ed esploratore lecchese Carlo Mauri, protagonista della prima salita invernale della Via Cassin sulla parete nord della Cima Ovest di Lavaredo con Walter Bonatti nel 1953 e della prima salita del Gasherbrum IV (7925 m) sempre con Bonatti nel 1958. DA VEDERE IN ZONA Dal Dente del Resegone, seguendo l’itinerario delle creste, si possono salire varie cime nelle sue vicinanze. Sebbene sia tra le più aguzze delle sommità che caratterizzano il Resegone, il Dente, compreso fra i Canaloni Bobbio e Comera, non se ne differenzia particolarmente, confondendosi anzi fra di esse. Gli itinerari più facili di salita alla vetta sono descritti nelle vie di discesa, mentre quello proposto, la Via Ferrata Gamma 2, considerata tra le più impegnative dell’intero arco alpino, è l’unico che raggiunga direttamente la cima. ACCESSO Come per il Pizzo d’Erna (it. 033) salendo in funivia sino ai Piani d’Erna o a piedi con il sent. 1. AVVICINAMENTO Come per la Punta Cermenati (it. 035) fino al Crocifisso del Pian de la Bedoletta, poco oltre il quale, a sinistra, si sale all’attacco della via ferrata (40 min. dai Piani d’Erna, indicazioni). SALITA Contrariamemente a quanto spesso capita su altre vie ferrate, dove la parte iniziale corrisponde al tratto più impegnativo, l’attac- co della Gamma 2 è invece piuttosto facile, su roccette gradinate e tracce che risalgono un ripido pendio erboso, al cui termine si in- contra la prima vera difficoltà: un camino che si supera con l’ausi- lio di alcune pedane infisse nella roccia. Usciti dal camino con una spaccata a sinistra si prosegue con crescente esposizione alternan- do tratti di sentiero a passaggi rocciosi gradinati, portandosi ad una sezione caratterizzata da sostenuti risalti verticali. Superato un primo diedro se ne affronta un secondo più impegnativo, seguito da un nuovo tratto verticale che adduce ad un pulpito. Aggirato a sinistra lo spigolo che lo sovrasta si giunge ad un torrione che costituisce il tratto più impegnativo della ferrata. Lo si risale dap- prima con espostissimo diagonale verso sinistra, quindi diretta- mente in parete piegando progressivamente verso lo spigolo che, abbattendosi, diviene aerea crestina. Superata anche la successiva placca si segue a lungo il sentiero protetto dal cavo sino ad una parete, che si attraversa verso destra su una cengia naturale con vista sulla cresta appena percorsa. Scavalcati alcuni risalti rocciosi, ci si porta alla base di un camino di una ventina di metri, ultima difficoltà prima del termine della ferrata. Sfruttando la tecnica di opposizione e alcune staffe si risale quello che qualcuno ha de- finito come un “impressionante caminone” e, una volta usciti da esso, si affronta un breve salto verticale che porta ad un pulpito. CATENA: Campelli - Resegone - Grigne PUNTO DI PARTENZA: Piani d’Erna (1350 m), Lecco DISLIVELLO SALITA: 460 m TEMPO SALITA/TOTALE: 3,00/5,30 h TIPO DI PERCORSO: via ferrata PUNTI DI APPOGGIO: Rif. Azzoni (1860 m) ATTREZZATURA: normale dotazione escursionistica con set da ferrata e casco PERIODO CONSIGLIATO: aprile - novembre FREQUENTAZIONE: alta LIBRO DI VETTA: no VERSANTE: S DIFFICOLTÀ: EEA SALITA DEL: 2013 DENTE DEL RESEgONE 1810 m Ferrata Gamma 2 002034 Il Dente del Resegone (foto Piero Gritti) Due ResegoneVie normali Prealpi Lombarde Centrali
  • 6. 165164 CATENA: Campelli - Resegone - Grigne PUNTO DI PARTENZA: Piani d’Erna (1330 m) DISLIVELLO SALITA: 545 m TEMPO SALITA/TOTALE: 2,30/4,00 h TIPO DI PERCORSO: sentiero segnato PUNTI DI APPOGGIO: Rif. Lecco (1779 m) ATTREZZATURA: normale dotazione escursionistica PERIODO CONSIGLIATO: giugno - settembre FREQUENTAZIONE: molto alta LIBRO DI VETTA: si VERSANTE: W DIFFICOLTÀ: EE SALITA DEL: 2005 PuNTA CERMENATI 1875 m Via normale, Ferrata del Centenario, Ferrata del Caminetto, Ferrata De Franco Segue una serie di placche piuttosto impegnative attrezzate con molte staffe, quindi alcuni gradoni di roccia ed un pendio erboso che portano, infine, alla vetta (2,30 h dall’attacco). DISCESA Dalla vetta per traccia si scende sul versante opposto fino ad in- crociare il sentiero che percorre le creste del Resegone e, seguen- dolo verso sinistra, in pochi minuti si arriva all’uscita del Canalone Bobbio, lungo il quale si torna ai Piani d’Erna (Sentiero Villa, tratti attrezzati di media difficoltà, v. it. 036). Questo percorso in genere viene seguito soltanto in caso di ritardo, altrimenti dal sentiero con il segnavia è preferibile proseguire a destra verso la Punta Cerme- nati, massima sommità del Resegone, dove si giunge in circa 30 min. di saliscendi. Quindi per la via normale di quest’ultima si torna al punto di partenza ai Pani d’Erna. NOTE La ferrata Gamma 2 è un percorso aereo, molto esposto e da non sottovalutare, ben attrezzato ma con pochi appoggi artificiali, in- somma una via alquanto alpinistica. Se affrontata in arrampicata con la corretta tecnica di salita offre grandi soddisfazioni, men- tre se viene affrontata di forza tirandosi sul cavo metallico può diventare problematica, dal momento che si rischia di stancarsi velocemente e non vi sono vie di uscita. Tenere conto che i punti più difficili ed impegnativi, come il caminone, si trovano alla fine. Concatenando la Via Ferrata Gamma 1 che sale al Pizzo d’Erna alla Gamma 2, sua naturale continuazione, si ottiene un’ascensione particolarmente impegnativa con 1100 m di dislivello attrezzati per uno sviluppo di circa 1700 m, ma di grandissima soddisfazione. Sopra: tratto nel Canalone Bobbio (foto Adriano Mangiagalli) Sotto: discesa nel Canalone Bobbio (foto Adriano Mangiagalli) 002035 Due ResegoneVie normali Prealpi Lombarde Centrali
  • 7. 265264 061 DA VEDERE IN ZONA La Val Parina, sul versante settentrionale del Monte Castello, è un sito di importanza comunitaria per l’ambiente boscoso con varie specie di flora e fauna, nonché per la presenza di giacimenti fossiliferi nel calcare della “Formazione di Esino”, costituito da sedimenti marini del periodo Triassico medio risalenti ad oltre 200 milioni di anni fa. Il Monte Castello si alza dai pascoli a nord di Serina per poi scendere con lunghi e ripidi pendii boscosi sul versante setten- trionale verso la Val Parina, che li divide dal Monte Ortighera, Monte Valbona e Cima di Menna. Si tratta di un bel cocuzzolo che si innalza sul limite occidentale della lunga cresta che sale da Valpiana, ben oltre la croce di vetta visibile dal paese e che di per sé non costituisce una cima ma solo il limite orientale della cresta sotto la Cima Sud Est del Monte Castello. La salita dalla croce alla vetta vera e propria richiede una buona capacità di orientamento su terreno praticamente senza traccia. ACCESSO Come per il Monte Vaccaregio fino a dopo Serina, da cui si pro- segue fino al paese di Valpiana, dove si lascia l’auto nel grande parcheggio al centro del paese a destra della strada. AVVICINAMENTO Dal parcheggio tornare indietro per la strada asfaltata e seguire la Via Monte Castello sulla destra. Dopo il tornante di tale strada salire a sinistra per sentiero che passa per una cascina e poi sale per bosco raggiungendo la cresta sud est del monte. SALITA Risalire tutta la cresta su buon sentiero passando per un gab- biotto con antenne e, con gli ultimi zig zag, raggiungere la croce con piccolo altare posta sulla cresta in modo da essere visibile da Valpiana (1,15 h). Dalla croce continuare a salire per traccia lungo la cresta, oltrepassare un intaglio roccioso scendendo a sinistra (esposto a destra) e risalire per cresta fino al primo dei quattro cimotti erbosi che formano la Cima Sud Est. Proseguendo in saliscendi per cresta di zolle erbose si raggiungono i tre suc- cessivi vicini cocuzzoli, praticamente senza traccia. Dall’ultimo si scende a sinistra per ripide zolle d’erba e si prosegue per la cresta scendendo verso sinistra per un breve tratto di rocce affioranti. Si traversa sotto cresta rimanendo sempre a sinistra (sud) fino a rag- giungere un boschetto di faggi su un’ampia sella, lo si attraversa e di nuovo per cresta si sale ad un altro cimotto erboso, ormai in vista della cima. Scendendo alla sottostante sella e risalendo a destra per il ripido pendio erboso finale si guadagna l’ometto di sassi sulla cima (0,45 h). CATENA: Arera - Alben PUNTO DI PARTENZA: Valpiana (1020 m) DISLIVELLO SALITA: 520 m TEMPO SALITA/TOTALE: 2,00/3,30 h TIPO DI PERCORSO: sentiero e traccia solo in parte segnata PUNTI DI APPOGGIO: nessuno ATTREZZATURA: normale dotazione escursionistica PERIODO CONSIGLIATO: primavera e autunno FREQUENTAZIONE: rara LIBRO DI VETTA: no VERSANTE: SE DIFFICOLTÀ: EE SALITA DEL: 2013 MONTE CASTELLO 1469 m Via normale La Cima Sud Est vista dalla croce Cinque AlbenVie normali Prealpi Lombarde Centrali
  • 8. 266 062 267 DISCESA Come per la salita. NOTE Il percorso dalla croce sotto la Cima Sud Est e la cima vera e propria è un itinerario di cresta in alcuni punti un po’ stretta ma non esposta e con tratti in traversata per pendii erbosi sotto cresta, praticamente senza traccia ma intuibile. Itinerario da pre- ferire in autunno per avere migliore visibilità fra la vegetazione e da evitare in caso di erba bagnata. Dalla cima, una volta scesi senza traccia alla sottostante cascina sul versante meridionale per pendii e bosco, si può raggiungere anche la cima del Monte Vac- caregio risalendo per il suo boscoso versante orientale per traccia non sempre evidente. Sopra: Monte Castello, panoramica su anticima e cima (foto Piero Gritti) Sotto: tracciato della cresta verso il Monte Castello vista dal Vaccaregio (foto Piero Gritti) CATENA: Arera - Alben PUNTO DI PARTENZA: Passo della Crocetta (1267 m) - Zambla Alta DISLIVELLO SALITA: 675 m TEMPO SALITA/TOTALE: 2,45/4,15 h TIPO DI PERCORSO: sentiero e traccia solo in parte segnalati PUNTI DI APPOGGIO: Biv. Nembrini (1773 m), Biv. del Gioàn (1848 m) ATTREZZATURA: normale dotazione escursionistica PERIODO CONSIGLIATO: maggio - ottobre FREQUENTAZIONE: molto bassa LIBRO DI VETTA: no VERSANTE: NE-E DIFFICOLTÀ: F, max I+ SALITA DEL: 2012 Foto Piero Gritti CIMA DELLA SPADA 1952 m Via normale Cinque AlbenVie normali Prealpi Lombarde Centrali