La svolta per le produzioni agrumicole italiane deve passare attraverso la consapevolezza che le tendenze attuali sono dettate dalla globalizzazione dei mercati e destagionalizzazione della domanda finale, dall' inarrestabile processo di sostituzione del consumo del frutto fresco con spremute o derivati agrumari (succhi, nettari, ecc.) e dalla sproporzionata crescita dei costi industriali delle materie prime.
Elementi ai quali si può dare risposta solo attraverso l'efficienza, l'innovazione e la differenziazione, tre parole chiave per il futuro dell'agrumicoltura italiana
L’Informatore Agrario - Elementi di diversità e complementarietà nella ...
I numeri degli agrumi in Sicilia: analisi economica, situazione attuale e prospettive
1. I numeri degli agrumi in Sicilia:
analisi economica, situazione attuale e prospettive
Alessandro Scuderi
- Università degli Studi di Catania (DiGESA) -
Mineo (CT) 15, Novembre 2013
S
2. La coltura degli agrumi interessa un gran numero di Paesi e rivela notevolissimo
dinamismo geografico, onde il
ruolo dei diversi paesi si modifica nel tempo,
soprattutto per il forte sviluppo del comparto che nel secolo scorso e nel breve scorcio
di quello corrente
Superficie coltivata (ha) e Produzione totale (000 t)
delle principali specie agrumicole in Italia. Anno 2002-2012
specie
Superficie (ha)
2002
2012 differenza diff.
Arancio
106.970
82.858
24.112
Mandarino
9.545
8.809
736
Clementine
29.770
26.530
3.240
Limone
30.373
25.638
4.735
totale
176.658 143.835
32.823
%
23
8
11
16
19
3. Il significato economico dell'agrumicoltura ( 000. € - valore a prezzi correnti)
Totale agricoltura italiana
Totale agrumi italia
1997-2000
44.360.908
948.912
%
100
2,1
2001-2004
46.866.682
1.095.911
%
100
2,3
2007-2010
47.845.424
1.182.435
%
100
2,5
Totale Agricoltura Sicilia
Totale agrumi Sicilia
3.764.510
516.266
100
13,7
3.797.644
584.707
100
15,4
3.973.527
593.124
100
14,9
4. La coltura degli agrumi interessa le regioni del Mezzogiorno d’Italia
ma principalmente la Sicilia
Produzione % delle principali specie agrumicole ripartiti tra le Regioni
più significative (2009/2012)
2% 2%
Campania
7%
Puglia
51%
38%
Calabria
Sicilia
Sardegna
5. Cosa accade in Sicilia nell’ultimo periodo …
ha
Variazione delle superfici (ha) agrumicole in Sicilia nell'ultimo
quadriennio (2009/12)
dato provvisorio 2013 circa 85.000 ha
98000
96000
94000
92000
90000
88000
86000
84000
82000
95.897
95.123
93.796
87.805
2009
2010
2011
anno
2012
6. In Sicilia quali sono le provincie maggiormente interessate
Produzione % delle principali specie agrumicole nelle provincie
siciliane
Trapani
1%
32%
Palermo
6%
7%
5%
0%
6%
Messina
Agrigento
Caltanissetta
37%
Enna
Catania
6%
Ragusa
Siracusa
7. - Prezzi minimi, massimi e medi degli agrumi nei principali mercati
alla produzione in Italia
Specie
Minimi
(a)
Prezzi (€/kg)
Massimi
(b)
Medi
(b)/(a)
Arance
bionde
- Naveline
- Valencia
0,15
0,17
0,55
0,30
0,25
0,20
3,7
1,8
-Tarocco
- Moro
0,20
0,18
0,45
0,26
0,25
0,22
2,3
1,4
Limone
0,25
0,95
0,40
3,8
0,25
0,27
0,60
0,55
0,35
0,32
2,4
2,0
rosse
Piccoli
frutti
-Clementine comune
- Mandarino di ciaculli
(*) Nostre elaborazioni su dati tratti da una specifica indagine diretta compiuta sui
mercati alla produzione di Catania, Siracusa, Reggio Calabria e Cosenza.
8. Variabilità dei risultati economici delle aziende agrumicole (*)
(2011-12)
Specie
Costi totali
Range min-max (000 €/ha)
Ricavi totali
Profitti
Arancio
3,9 - 6,1
3,8 - 6,6
Limone
5,2 - 7,8
8,2 - 10,9
0,9 - 3,1
Piccoli frutti
5,1 - 7,2
5,9 - 8,3
"-0,6" - 1,8
(*) Fonte: elaborazioni su dati acquisiti in maniera diretta.
"-0,4 "- 0,9
10. Un connotato significativo per comprendere l'indirizzo prevalente della filiera
agrumaria nei diversi Paesi , può dedursi dalla destinazione della produzione .
Trattasi di dati generali approssimativi, non disponibili fra l'altro per l'intero
novero dei Paesi produttori di agrumi, concernente il periodo più recente (20072010), tuttavia molto espressiva delle diversità esistenti fra le diverse nazioni.
Destinazione delle produzioni agrumarie dei principali Paesi produttori di agrumi (2007-2010) (000 t.)
Destinazioni
Mercato
interno
1.596
Industria
1.231
Esportazioni
337
Perdite e
varie
434
44
34
9
12
100
Spagna
1.407
704
3.383
96
5.590
25
13
61
2
100
Grecia
383
217
309
91
1.000
Italia
Totale
produzione
3.598
38
Turchia
22
31
9
100
1.481
439
835
520
3.275
45
Marocco
13
25
16
100
610
20
535
8
1.173
52
Egitto
2
46
1
100
2.163
27
924
361
3.475
62
1
27
10
100
Tunisia
308
32
25
8
373
83
9
7
2
100
Israele
191
161
193
40
585
33
28
33
7
100
Sud Africa
435
405
1.282
40
2.162
20
19
59
2
100
Argentina
1.085
1.025
596
107
2.813
39
36
21
4
100
Brasile
2.525
16.785
64
1.287
20.661
12
81
0
6
100
USA
4.962
4.685
552
268
10.467
47
45
5
3
100
Fonte: Clam, FAO e USDA, 2011
11. ANDAMENTO DEI CONSUMI NAZIONALI DI AGRUMI (.000 t)
(acquisti domestici, non comprendono i consumi fuori casa)
1999
Arance
2004 2012
476
381 367
100
Clementine
136
80
77
120 108
100
Mandarini
79
99
87
84
100
Limoni
88
88
85
75
68
56
100
91
75
12. Analisi S.W.O.T. dell'agrumicoltura italiana
Produzione
Punti di forza
Vocazionalità
Proprietà salutistiche
Innovazioni della ricerca
Certificazione di qualità
Easy peeling per alcune varietà
Opportunità
Riconoscimento della qualità
Abitudine di consumo degli italiani
Crescita dell'interesse per il prodotto bio
Apprezzamento del frutto e dei succhi
Nuove varietà apprezzate dal consumatore
Nuove tecniche di produzione a basso costo
Fonte: Intervista diretta
Punti di debolezza
Standardizzazione del frutto
Età degli impianti
Eterogeneità del calibro
Limitata ampiezza del calendario commerciale
Strutturale aziendale polverizzata
Minacce
Polverizzazione dell'offerta
Limitata standardizzazione dell'offerta
Scarsa integrazione di filiera
Limitata propensione all'internazionalizzazione
Limitato riconoscimento dei servizi accessori
Diffusione del virus della Tristeza
13. Indicazioni sugli addetti derivanti dal comparto agrumicolo in Italia
Fasi della filiera
-
Vivaistiva
-
Agricola
-
Commerciale
-
Trasformazione industriale
Occupazione
(giornate lavorative)
180.000
10.970.000
2.380.000
230.000
- Totale giornate lavorative
in agrumicoltura
13.760.000
- Totale giornate lavorative in
attività direttamente connesse
11.240.000
Totale giornate lavorative
25.000.000
- Totale addetti (1 addetto =250 gg/anno)
Fonte: Nostre elaborazioni
100.000
14. IL FUTURO
Serve un momento di condivisione per far comprendere al sistema economico,
che l'agrumicoltura non è la cenerentola dell'economia,
ma può rappresentare una risorsa strategica
per il rilancio del sistema agroalimentare nelle regioni del Mezzogiorno d'Italia.
Tuttavia la svolta per le produzioni agrumicole deve passare attraverso la
consapevolezza che le tendenze attuali sono dettate dalla globalizzazione dei
mercati e destagionalizzazione della domanda finale, dall' inarrestabile
processo di sostituzione del consumo del frutto fresco con spremute o derivati
agrumari (succhi, nettari, ecc.) e dalla sproporzionata crescita dei costi
industriali delle materie prime.
Elementi ai quali si può dare risposta solo attraverso l'efficienza, l'innovazione
e la differenziazione, tre parole chiave per il futuro dell'agrumicoltura italiana.
15. IL FUTURO
Permanent Bureau Citrus
- Attivazione di un catasto agrumicolo delle produzioni (strumento operativo collegato al SIAN , per
definire i volumi produttivi, la trasformazione e da cui derivano le azioni di valorizzazione)
- Tecnica colturale (diffusione delle tecniche che migliorino l’efficienza, massimizzazione delle
rese, riduzione dei costi, riduzione del’impatto ambientale, ecc )
- Innovazione varietale (valutazione delle nuove varietà e precise indicazioni vocazionali);
- Misure relative alla diffusione del virus della tristeza (piano di intervento organico che dal vivaio si
conclude al produttore)
- Internazionalizzazione e valorizzazione mercantile ( pianificazione strategica e organizzazione
dell’offerta con azioni di informazione nei principali mercati esteri);
- Controlli fitosanitari alle importazioni (elementi fondamentali per arginare il rischio black spot e
principalmente del greening);
16. La definizione di un Piano strategico può rappresentare l’elemento per ridare
l’adeguata redditività all’agrumicoltura
e la rinnovata dignità all’imprenditore agricolo
in questo momento di crisi economica globale
dimostrando che la rinascita avviene sempre dal settore primario .
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