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Vol. 95, N. 4, Aprile 2004
                                                  Domani

                         Intelligenza artificiale in medicina:
                         progetto di una piattaforma mobile
                         inserita in un ambiente intelligente
                       per l’assistenza ai disabili e agli anziani
       Ulises Cortés 1, Roberta Annicchiarico 2, Fabio Campana 3, Javier Vàzquez-Salceda 4,
          Cristina Urdiales 5, Lola Canãmero 6, Maite López 7, Miquel Sànchez-Marrè 1,
                             Sarah Di Vincenzo 2, Carlo Caltagirone 2,8

         Riassunto. Viene presentato un progetto basato sull’integrazione di nuove tecnologie e
         di Intelligenza artificiale per sviluppare uno strumento – e-tool – indirizzato alle perso-
         ne disabili ed agli anziani. Una piattaforma mobile inserita all’interno di ambienti intel-
         ligenti (strutture di assistenza o abitazioni), controllata e gestita attraverso un’architet-
         tura multilivello, viene proposta come supporto sia per i pazienti che per i caregiver al fi-
         ne di aumentare l’autonomia nella vita quotidiana.

         Parole chiave. Ambiente intelligente, anziani, disabilità, intelligenza artificiale.


         Summary. Artificial intelligence in medicine: project of a mobile platform in an intelligent
         environment for the care of disabled and elderly people.
             A project based on the integration of new technologies and artificial intelligence to de-
         velop a device – e-tool – for disabled patients and elderly people is presented. A mobile
         platform in intelligent environments (skilled-care facilities and home-care), controlled
         and managed by a multi-level architecture, is proposed to support patients and caregivers
         to increase self-dependency in activities of daily living.

         Key words. Artificial intelligence, disability, intelligent environment, elderly.



Introduzione                                                  Alcune aree mediche si sono mostrate più diret-
                                                          tamente coinvolte in questa collaborazione: ad esem-
    La transizione demografica che ha portato al-         pio, l’integrazione con alcune aree specifiche dell’in-
l’invecchiamento della popolazione, verificatasi pri-     telligenza artificiale (agent-based technology) si è ri-
ma in Europa e, più recentemente, nei Paesi in via        velata molto utile nelle situazioni in cui sono coinvolti
di sviluppo 1, rappresenta un fenomeno, tuttora in        diversi specialisti in decisioni o in situazioni che ri-
espansione, che ha determinato radicali mutamen-          chiedono un alto grado di coordinazione a livello sia
ti delle strategie sanitarie, con una spinta verso la     programmatico che attuativo, come nel caso della ge-
ricerca di nuovi modelli assistenziali. Il mutamen-       stione delle persone disabili e degli anziani 2.
to demografico e l’aumento del numero di persone              Numerose sono le possibilità di applicazione
che sopravvivono alle condizioni di acuzie delle ma-      delle nuove tecnologie nella ricerca di soluzioni ap-
lattie hanno determinato un aumento non solo del          propriate e specificamente studiate per soddisfare
numero di anziani ma anche di soggetti disabili.          i bisogni di individui anziani e disabili: partendo
    Nel corso degli ultimi anni la medicina ha svi-       dall’impiego degli agenti intelligenti (software
luppato uno stretto rapporto di collaborazione con        agents) e della robotica, fino alle reti informatiche
l’area ingegneristica nel campo specifico dell’Intel-     integrate nell’ambiente, che rendono facile l’acces-
ligenza Artificiale (IA) e dei Sistemi Basati sulla       so ad una serie di servizi grazie a interfacce di fa-
Conoscenza.                                               cile impiego.


   1
     Universitat Politècnica de Catalunya, Barcelona; 2 Fondazione IRCCS Santa Lucia, Roma; 3 Centro Assistenza
Domiciliare ASL RM E, Roma; 4 Institute of Information and Computing Sciences, Utrecht University; 5 D.pto. de
Tecnologia Electronica, Campus de Teatinos, Malaga; 6 Department of Computer Science, University of Herfords-
shire; 7 Facultat de Matemàtiques, Universitat de Barcelona; 8 Clinica Neurologica, Università Tor Vergata, Roma.
   Pervenuto il 29 gennaio 2004.
U. Cortés, et al: Intelligenza artificiale in medicina. Piattaforma mobile “intelligente” per l’assistenza a disabili   191


    Risultano particolarmente interessanti le appli-              brevemente alcune fra le principali utilizzate nel
cazioni che possono essere realizzate tramite l’inse-             nostro lavoro.
rimento di dispositivi ad alta tecnologia in ambien-
ti circoscritti, (“quasi-structured domains”), ovvero
luoghi con componenti predefiniti quali ad esempio                AGENTI AUTONOMI
un’abitazione o le corsie di un ospedale. I recenti
progressi ottenuti nel campo dei sistemi di “embed-                   Gli agenti intelligenti autonomi sono in grado
ded computing” e della comunicazione wireless han-                di riconoscere l’ambiente circostante, possono
no reso oggi possibile pensare alla realizzazione di              prendere decisioni in maniera indipendente e ra-
un “ambiente intelligente” 3 con l’inserimento della              gionare su come utilizzare le proprie risorse in
“intelligenza” all’interno di strutture ospedaliere o             modo da ottenere lo scopo prefissato8; questo tipo
di abitazioni. In un prossimo futuro questa possibi-              di agenti può essere fisico (robot) o composto da
lità verrà estesa anche ad ambienti esterni 4.                    software. Gli agenti intelligenti fisici sono robot
    Il Rehabilitation Engineering Research Cen-                   autonomi che, a differenza dei robot classici, non
ter on Technology Evaluation and Transfer                         hanno sequenze prefissate di azioni da svolgere o
(RERC-TET) è riuscito ad individuare le princi-                   azioni pre-programmate, ma dispongono di un set
pali necessità e le preferenze degli utenti riguar-               di possibilità che vengono scelte a seconda dell’o-
do a numerose categorie di strumenti tecnologici                  biettivo da raggiungere e/o a seconda delle infor-
per l’assistenza. In accordo con la classificazione               mazioni possedute sull’ambiente circostante.
di Batavia e Hammer 5, sono stati individuati 11                      Nel caso dei robot, l’autonomia è spesso correla-
criteri considerati importanti dai soggetti disabi-               ta alla mobilità: il principale compito per un robot
li fra i quali ricordiamo l’efficacia, l’affidabilità e           autonomo mobile è quello della navigazione. Diver-
soprattutto la facilità di utilizzo, intesa nel senso             se tecniche vengono utilizzate per assolvere questo
di adattabilità e flessibilità. Questo aspetto sem-               compito e variano a seconda della natura e delle
bra rappresentare una fra le più importanti ca-                   differenti caratteristiche dell’ambiente circostante
ratteristiche richieste ad un dispositivo.                        (interno, esterno, ecc.), delle informazioni disponi-
    Semplicità e immediatezza di uso dei dispositi-               bili (mappa conosciuta o sconosciuta) e del livello di
                                                                  controllo sull’ambiente (stabile o dinamico). Il robot
vi tecnologici trovano un momento critico nella
                                                                  interagisce con l’ambiente attraverso i suoi effetto-
progettazione dell’interfaccia; quest’ultima, infat-
                                                                  ri e sensori; pertanto le tecniche di navigazione di-
ti, deve adattarsi nel miglior modo possibile alle
                                                                  pendono anche dai sensori di cui il robot è fornito
capacità di comunicazione e alle esigenze dell’u-
                                                                  (laser, sensori a ultrasuoni e ad infrarossi per mi-
tente. Particolare attenzione deve essere prestata
                                                                  surare la distanza; interruttori a pressione e pa-
non soltanto perché gli utenti finali possono esse-
                                                                  raurti per individuare le collisioni; Global Positio-
re affetti da un deficit mentale o motorio più o me-
                                                                  ning System per la localizzazione computerizzata;
no grave, il che può di per sé creare delle difficoltà
                                                                  sistemi visivi per il riconoscimento di obiettivi).
di interazione, ma anche per la complicata rela-                      Gli agenti software intelligenti sono entità che
zione che si crea tra persone anziane e nuove tec-                interagiscono con un ambiente virtuale per otte-
nologie 6. La difficoltà di interazione con il disposi-           nere informazioni e scambiarle con altri agenti.
tivo si somma spesso alla difficoltà del suo impie-               La loro capacità di ragionamento permette di ese-
go nella realtà quotidiana. Uno studio svolto da                  guire compiti complessi come la ripartizione del-
Fehr 7 sulla difficoltà di manovrare una sedia a ro-              le risorse, il coordinamento dell’azione di sistemi
telle elettrica conclude affermando che quasi la                  eterogenei o l’integrazione di informazioni da fon-
metà dei pazienti, non in grado di controllare la se-             ti differenti.
dia con i metodi tradizionali, avrebbe beneficiato
di un sistema automatico di navigazione.
    Presentiamo la creazione di una piattaforma                   MACHINE LEARNING E ALTRE TECNICHE DI IA
mobile dotata di agenti intelligenti ed inserita al-
l’interno di un ambiente “integrato” sulla quale può                 Si tratta di tecniche di IA grazie alle quali le
essere posizionata qualsiasi sedia a rotelle; questo              persone disabili hanno la possibilità di imparare a
e-tool è in grado di spostarsi autonomamente e di                 svolgere nuovi compiti o a migliorare le proprie
interagire con l’utente in maniera direttamente                   prestazioni. Al momento attuale, il Case-Based
proporzionale alla disabilità presentata dall’utente              Reasoning sembra la soluzione più interessante, in
stesso. Lo scopo di questo progetto non è quello di               quanto in grado di aiutare nell’apprendimento di
velocizzare e semplificare alcuni compiti grazie al-              nuove esperienze, di prevedere alcuni problemi di
l’intervento di un e-tool, ma di fornire la possibilità           adattare vecchi programmi a nuove situazioni e di
alle persone disabili di svolgere alcuni compiti in               recuperare o riparare un programma mancante.
completa autonomia e di eseguirne di nuovi, otte-
nendo un grado di maggiore indipendenza.
                                                                  AFFECTIVE COMPUTING

Tecnologie per l’assistenza                                           Questa tecnica – che tenta di riprodurre gli
                                                                  aspetti emotivi della cognitività umana 9 – è in gra-
   Attualmente si dispone di diversi tipi di tecno-               do di costruire modelli che hanno una o più capa-
logie integrative per la creazione di dispositivi tec-            cità: riconoscere, esprimere, rispondere, sollecitare,
nologici intelligenti per l’assistenza; ne esponiamo              influenzare; in altri termini, “avere” emozioni.
192                                  Recenti Progressi in Medicina, 95, 4, 2004


    La ricerca in questo campo è stata molto attiva         to compito autonomamente. La tipologia di sogget-
negli ultimi anni, sviluppando numerose applica-            ti cui questo tool è indirizzato è molto eterogenea,
zioni 2,10. I potenziali beneficî dell’integrazione di      nelle caratteristiche fisiche, cognitive ed emotivo-
elementi di “affective computing” nella tecnologia          comportamentali; pertanto, mentre in alcuni casi il
per l’assistenza sono ad ampio raggio e possono es-         compito del tool potrà limitarsi ad un semplice au-
sere suddivisi in due grandi gruppi: miglioramento          silio per gli spostamenti, spesso esso dovrà sup-
delle condizioni emotive dell’utente e uso delle emo-       portare deficit ben più complessi, come nel caso di
zioni come aiuto per le funzioni cognitive. Nel primo       soggetti con deficit motori associati a disturbi del-
caso, si tiene conto del fatto che gli utenti sono in-      l’attenzione che impediscono di esplorare una par-
clini a percepire esperienze negative come la solitu-       te di spazio (eminattenzione), o nel caso di sogget-
dine, l’ansia, la frustrazione: le tecnologie per l’as-     ti affetti da deficit motori e mnesici. In casi come
sistenza sono in grado di riconoscerne e controllar-        questi il tool dovrà intervenire gradualmente non
ne lo stato emotivo, rispondendo in maniera                 soltanto riguardo agli spostamenti, ma soprattut-
appropriata e provando a sollecitare reazioni e sen-        to nella fase decisionale e di programmazione.
sazioni positive. Nel secondo caso, alcuni aspetti
emozionali rilevati da bio-sensori possono essere              Questo e-tool è in grado di:
utilizzati per influenzare e facilitare compiti cogni-
tivi per mezzo di interfacce personalizzate. Ad                 – adattarsi all’utente nel miglior modo possibi-
esempio, le emozioni possono essere utilizzate come         le, assicurandogli il maggior grado di sicurezza;
rinforzi di memoria e ridurre il sovraccarico cogni-            – prendere autonomamente alcune decisioni in
tivo; i marker affettivi possono integrare il sistema       casi estremi (ad esempio sul dove e come spostarsi);
di supporto mnesico rendendolo più efficiente.                  – percepire aspetti della localizzazione dell’u-
                                                            tente nell’ambiente circostante, basandosi su un
                                                            ampio numero di sensori quali badges attivi, rile-
DISPOSITIVI WIRELESS
                                                            vatori di movimento e altre infrastrutture compu-
    Le tecnologie wireless costituiscono una rivolu-        tazionali localizzate;
zione in termini non soltanto di sviluppo tecnolo-              – imparare ad interpretare autonomamente i
gico ma anche di comportamenti sociali. L’evolu-            pattern dei comportamenti quotidiani;
zione dei canali di comunicazione (per inviare e ri-            – riconoscere i segni di angoscia, disorienta-
cevere il massimo delle informazioni con la                 mento, confusione, attraverso l’uso di tecniche di
minima larghezza di banda) si è accompagnata al-            “state estimation”, “plan recognition” e “machine
l’evoluzione della capacità computazionale di pic-          learning”;
coli dispositivi [PDA (computer palmari), computer              – offrire un aiuto proattivo all’utente attraver-
portatili, ultima generazione di telefoni mobili].          so diversi tipi di interventi fisici e verbali;
Tali tecnologie sono utilizzate quotidianamente                 – allertare il caregiver in caso di pericolo.
per il controllo remoto di apparecchiature, per una
comunicazione diffusa e ubiquitaria (telefonia mo-          INTERFACCIA
bile, cerca-persone) o per fornire servizi a distanza
(canali di connessione wireless).                               L’interfaccia del nostro tool è formata da più si-
                                                            stemi: un sistema di interfaccia vocale, uno con in-
Architettura di un e-tool                                   terfaccia touchpad ed un sistema di condivisione
                                                            di memoria. Queste soluzioni sono in grado di
PIATTAFORMA                                                 adattarsi alle capacità dei diversi utenti, consen-
                                                            tendo loro di controllare la piattaforma e di navi-
    Il nostro progetto prevede l’installazione – nel-       gare nel modo più scorrevole e sicuro possibile.
l’hardware rappresentato dal complesso delle                Compito principale è quello di interpretare i co-
strutture della piattaforma – di un agente intelli-         mandi dell’utente, anche quando siano disturbati,
gente autonomo, dotato di interfaccia flessibile che        imprecisi e/o incompleti, e trasformarli in ordini e
fornisca agli utenti, a seconda delle loro individua-       programmi plausibili. La maggior parte delle vol-
li capacità, maggiore o minore assistenza nella na-         te l’utente del nostro tool potrebbe essere solo in
vigazione; tale “piattaforma intelligente”, conside-        grado di dire cosa intende fare, o dove vuole an-
rata insieme all’ambiente intelligente all’interno          dare. Attraverso un interprete vocale o un “touch-
del quale è inserita, è parte integrante di un una          pad” fornito di semplici disegni riferibili alle cose
architettura multi-livello di controllo e gestione.         desiderate – ad esempio un bicchiere per indicare
    Si tratta di un sistema servo-assistito 11 in gra-      la richiesta di acqua, cui la sedia può rispondere
do essere di supporto ad un soggetto disabile e in          portando il paziente nella sala da pranzo, o un te-
grado di adattarsi al suo livello di disabilità for-        levisore per spostare il paziente nella sala TV – si
nendo esattamente il tipo e la quantità di aiuto ne-        trasmette all’agente di controllo il compito di rag-
cessaria per quello specifico individuo. Nel nostro         giungere l’obiettivo. Questi ordini devono essere
progetto grande attenzione è posta al recupero di           integrati nell’ambiente attraverso la creazione di
tutta l’autonomia personale possibile; in questo            una memoria condivisa e seguire le preferenze
senso il tool in nessun caso si sovrappone ad una           dell’utente; ciò implica che l’agente che supporta
capacità dell’utente, intervenendo solo quando l’in-        l’interfaccia sia a conoscenza della realtà che lo
dividuo non è in grado di svolgere quel determina-          circonda 12.
U. Cortés, et al: Intelligenza artificiale in medicina. Piattaforma mobile “intelligente” per l’assistenza a disabili   193


ARCHITETTURA MULTI-LIVELLO DI CONTROLLO
ED ASSISTENZA

    Per risolvere in maniera appropriata la gestio-
ne di uno scenario così complesso, proponiamo un
sistema multi-livello che controlli l’ambiente cir-
costante la sedia, controlli le condizioni di salute
del paziente e interagisca con questo attraverso
una interfaccia flessibile in grado di fornire assi-
stenza variabile a seconda delle esigenze del pa-
ziente stesso. Uno dei nodi fondamentali per la
realizzazione del progetto è rappresentato da un
sistema di trasmissione dei dati che sia efficace ed
affidabile in ogni momento. Sull’esatta localizza-
zione dell’utente in rapporto all’ambiente, sulla ve-
loce ed esatta trasmissione delle informazioni per-
sonali dell’utente (condizioni motorie, emotive, cli-
                                                                  Figura 1. Architettura multi-livello di controllo e assi-
niche) al sistema di rilevazione e di sorveglianza                stenza.
delle azioni, sulla veloce ed efficace trasmissione
delle istruzioni da parte del sistema di controllo
agli effettori, si basano la utilità e sicurezza di tut-
to il sistema. Stiamo sostanzialmente facendo ri-                 con l’aiuto dei caregiver. Ad esempio, questo siste-
ferimento ad un sistema che si affida ad un flusso                ma multi-livello sarebbe in grado di attivare un al-
continuativo e multilaterale di informazioni: l’effi-             larme qualora il paziente si trovasse in una situa-
cienza del sistema di trasmissione è quindi fonda-                zione di pericolo; in tal caso il terzo livello sarebbe
mentale. La tecnologia scelta è quella dei sistemi                in grado di riconoscere il caregiver più vicino al
wireless (le connessioni wireless sono normalmen-                 paziente e di avvisarlo. Uno fra i più immediati
te basate sulla tecnologia ad infrarossi o a mi-                  servizi che questo sistema è capace di fornire è co-
croonde; nel nostro caso utilizzeremo la tecnologia               stituito dalla possibilità data ad un paziente non
a microonde poiché i collegamenti basati sugli in-                in grado di farlo autonomamente, di spostarsi e di
frarossi richiedono una diretta visibilità tra tra-               riconoscere il percorso per raggiungere il caregiver.
smittente e ricevente e perché le trasmissioni ve-                In una situazione di maggiore compromissione del-
loci non sono molto potenti).                                     l’utente, il tool potrebbe essere programmato per
    Nella figura 1 è mostrato in dettaglio il sistema             spostare il paziente dalla stanza di degenza all’in-
su tre livelli che compone questa architettura.                   terno dell’ospedale fino alla palestra, esattamente
    Nel primo livello si trovano tutti i dispositivi              all’ora della sua seduta di riabilitazione.
connessi con l’ambiente: telecamere, sensori posti
sui muri, sistemi di monitoraggio per i pazienti,
computer palmare o altri strumenti portatili e la                 NAVIGAZIONE
sedia inserita nella piattaforma “intelligente”.
                                                                      La navigazione autonoma consente alla piat-
    Il livello successivo è formato dall’hardware di
                                                                  taforma - dopo aver individuato l’obiettivo - di rag-
controllo che consente il funzionamento dei diver-
si dispositivi ed invia le informazioni al livello se-            giungerlo senza supervisione. I due problemi fon-
guente. Nel caso di dispositivi complessi come una                damentali della navigazione sono rappresentati dal-
piattaforma o telecamere, questo livello deve svol-               la localizzazione e dalla pianificazione del compito.
gere compiti che necessitano dell’immediata rispo-                    La localizzazione consiste nel determinare la
sta dei dispositivi stessi (ad esempio, nel caso di               posizione della sedia in un sistema globale di coor-
una telecamera questa deve poter seguire gli spo-                 dinate ed è risolto da misure, correlazioni e trian-
stamenti dell’utente; nel caso di una piattaforma                 golazioni. La localizzazione può essere ottenuta
questa deve essere in grado di individuare un osta-               utilizzando sensori attivi, localizzati sul paziente
colo e di evitarlo: navigazione reattiva).                        oppure all’esterno. Nel nostro caso è utilizzato un
    Il terzo livello è composto da un agente di con-              sistema di rilevatori attivi per calcolare la posi-
trollo che riceve le informazioni dall’hardware di                zione dell’oggetto attraverso triangolazioni.
controllo ed è in grado di ragionare sul proprio li-                  La pianificazione del compito nel mondo reale è
vello di conoscenza riguardo allo stato del sistema,              di solito complessa a causa di situazioni inattese o
sulle informazioni necessarie per aumentare la                    di errori. Ci sono due tipi di schemi: reattivo 13 e de-
sua conoscenza, su dove può trovarle e su come                    cisionale 14. Noi proponiamo una architettura ibri-
può reperirle. Questo agente, inoltre, è in grado di              da che combini i due schemi per ottenere una mi-
valutare la rilevanza delle informazioni che riceve               gliore performance. Questo approccio 15 si svolge in
e che distribuisce agli altri agenti o ai sistemi di              due momenti successivi.
controllo che possono averne bisogno.                                 Il primo prevede il calcolo di una traiettoria ef-
    In definitiva, tale tipo di architettura serve da             ficiente che unisca le posizioni attuali della sedia e
supporto all’interazione ed alla coordinazione del-               dell’obiettivo. Il tool controlla una mappa metrica
le diverse entità per risolvere alcuni dei problemi               facilmente aggiornabile combinando qualsiasi
quotidiani cui i pazienti debbono far fronte spesso               mappa a disposizione e i suoi punti di riferimento;
194                                  Recenti Progressi in Medicina, 95, 4, 2004


viene quindi estratta una mappa topologica da               disponibili soprattutto soluzioni parcellizzate e
quella metrica (figura 2) per velocizzare l’azione          che si rivolgono a singoli bisogni ed esigenze. Le
dell’algoritmo della programmazione del percorso.           soluzioni da noi proposte sono applicabili a un am-
In tal modo possiamo ricalcolare un percorso ogni           pio spettro di situazioni e di bisogni e, soprattut-
volta che l’obiettivo cambi la sua posizione o sia im-      to, propongono una integrazione utente-tool-am-
possibile percorrere ulteriormente il percorso pre-         biente idonea a rispondere al complesso delle esi-
cedente.                                                    genze di supporto funzionale.
   Il secondo momento riguarda la percorrenza in                Ampia è la tipologia dei possibili utenti: essa
sicurezza della traiettoria calcolata. Un sistema in        va dalle persone in discreto stato di salute a
grado di produrre soluzioni specifiche finalizzate al       quelle con limitazioni cognitive lievi fino a quel-
movimento in sicurezza in piccoli spazi è già stato         le con disabilità motorie gravi; il raggio di azio-
sviluppato e verificato 16.                                 ne si amplia fino a dare sostegno anche agli as-
                                                            sistenti familiari degli anziani con moderata di-
                                                            sabilità e deterioramento.

                                                                Tra gli ostacoli più importanti che le nuove tec-
                                                            nologie trovano nella loro applicazione in ambito
                                                            medico, vi sono le aspettative da parte dell’utente
                                                            e la sua disponibilità a farne un uso adeguato, l’a-
                                                            spetto economico, la mancanza di standard e infi-
                                                            ne l’integrazione dei nuovi dispositivi con i pree-
                                                            sistenti sistemi di monitoraggio e gestione della
                                                            salute.
                                                                Abbiamo già affrontato il problema dell’utiliz-
                                                            zazione in rapporto alle aspettative del paziente,
                                                            cercando di favorire al massimo l’uso dei dispositi-
Figura 2. Elaborazione delle informazioni per il con-       vi con l’aiuto di interfacce flessibili. Inoltre, è no-
trollo della navigazione: A) mappa metrico-topologica;      stra opinione che l’uso di questi sistemi aumenterà
B) traiettoria risultante.                                  nel futuro poiché gli anziani dei prossimi anni
                                                            avranno maggiore dimestichezza nell’interazione
                                                            con i dispositivi tecnologici.
SICUREZZA                                                       Per quanto riguarda l’aspetto economico, al-
                                                            cuni studi 17 iniziano a rivelare che l’uso di
    Un problema importante è quello della sicurezza         dispositivi tecnologici per la cura della salute,
che dovrebbe sempre essere una delle principali             soprattutto se calcolato nel lungo periodo, non
preoccupazioni quando si progetta un tool dedicato          comporta una spesa superiore ai metodi tradizio-
ai disabili. Questi strumenti tecnologici vanno collo-      nali ed è accompagnato dalla riduzione dei costi
cati all’interno di ambienti che vengono definiti           dovuta alla minore istituzionalizzazione degli
“strutturati” o “semi-strutturati”, cioè in situazioni      utenti.
che normalmente non subiscono modifiche struttu-                Infine, l’integrazione dei diversi dispositivi e la
rali, dove possono essere attuabili piccoli cambia-         formulazione di standard troveranno una soluzio-
menti ma dove i più importanti segni di riferimento         ne probabilmente in tempi brevi, in considerazio-
rimangono stabili per lunghi periodi. Tuttavia, ciò         ne del sempre crescente interesse da parte della
non esclude che l’ambiente sia dinamico e, qualora          comunità scientifica nei confronti di queste pro-
sorgessero cambiamenti inaspettati, il sistema deve         blematiche.
essere in grado di affrontare queste situazioni im-
previste e di risolvere i problemi derivanti legati al-         Ciò che riteniamo importante sottolineare è che
la sicurezza dell’utente e dell’ambiente circostante.       l’uso di tecnologie basate sugli agenti intelligenti
Il che implica che questi sistemi hanno bisogno di          può facilmente risolvere problemi - all’apparenza
mostrare un comportamento intelligente finalizzato          semplici - ma che in realtà possono significativa-
al raggiungimento di una mèta e tuttavia essere             mente peggiorare la qualità della vita.
reattivi ai cambiamenti dell’ambiente.
    Nel progetto da noi proposto, la sicurezza degli
utenti impone restrizioni di grado elevato e i sistemi      Bibliografia
devono essere largamente esperimentati – anche con           1. Camarinha-Matos LM, Afasarmanesh H. Virtual com-
simulazioni off-line – per assicurare l’efficacia e la          munities and elderly support. WSES 2001; 279-84.
prestazione del tool.                                        2. Fox J, Das S. Safe and sound: Artificial Intelligence
                                                                in hazardous applications. Cambridge: AAAI
                                                                Press/MIT Press 2000.
Conclusioni                                                  3. Ducatel K, Bogdanowicz M, Scapolo F, Leijten J,
                                                                Burgelman JC (eds). Scenarios for ambient intelli-
   Possiamo affermare che, nonostante esistano                  gence in 2010. Final Report. Sevilla, 2001.
già soluzioni in grado di aumentare l’autonomia                 http://www.cordis.lu/ist/istag.htm.
nelle persone anziane e disabili, garantendo loro            4. Lee EA. What’s ahead for embedded software? IEEE
una migliore qualità della vita, attualmente sono               Computer Magazine 2000; 18-26.
U. Cortés, et al: Intelligenza artificiale in medicina. Piattaforma mobile “intelligente” per l’assistenza a disabili   195

 5. Batavia AI, Hammer GS. Toward the development                     of senior citizens: the e-tools architecture. AI Comm
    of consumer-based criteria for the evaluation of as-              2003; 16: 193-207.
    sistive devices. Journal of Rehabilitation Research           12. Millan J del R. Brain-computer interfaces. In: The
    and Development 1990; 27: 425-36.                                 handbook of brain theory and neural networks. (Ar-
 6. Scherer MJ, Lane JP. Assesing consumer profiles                   bib MA ed). Cambridge: MIT Press 2002.
    of “ideal” assistive technologies in ten categories:          13. Arkin RC. Behaviour based robotics. Cambrigde:
    an integration of quantitative and qualitative                    MIT Press 1998.
    methods. Disability and Rehabilitation 1997; 19:              14. Brooks RA. Intelligence without reason. In: Proc of
    528-35.                                                           the 8th Intern Joint Conference on Artificial Intelli-
 7. Fehr L, Langbein WE, Skaar SB. Adequacy of pow-                   gence. Sydney, 1991: 569-95.
    er wheelchair control interfaces for persons with             15. Urdiales C, Pérez EJ, Vázquez-Salceda J, Sandoval
    severe disabilities. A clinical survey. Journal of Re-            F. A hybrid architecture for autonomous navigation
    habilitation Research and Development 2000; 37:                   using a CBR reactive layer. In: Proceedings of the
    353-60.                                                           2003 IEEE/WIC International Conference on Intel-
 8. Wooldridge M. Intelligent agents. In: Weiss G (ed).               ligent Agent Technology (IAT 2003). Halifax: IEEE
    Multiagent Systems. Cambridge: MIT Press 1999:                    Computer Society 2003: 225-32.
    27-77.                                                        16. Urdiales C, Poncela A, Annicchiarico R, Rizzi F, San-
 9. Picard RW. Affective Computing. Cambridge: MIT                    doval F, Caltagirone C. A topological map for sched-
    Press 1997.                                                       uled navigation in a hospital environment. In: Proc
10. Beer MD, Bench-Capon T, Sixsmith A. Using agents                  of the 2003 e-health: application of computing sci-
    to deliver effective integrated community care. In:               ence in medicine and health care. IPN, Mexico 2003:
    Shankararaman V (ed.). Workshop on autonomous                     228-43.
    agents in health care. Barcelona: ACM Press 2000:             17. Gosman-Hedstrom G, Claesson L, Blomstrand C,
    35-45.                                                            Fagerberg B, Lundgren-Lindquist B. Use and cost of
11. Cortés U, Annicchiarico R, Vázquez-Salceda J, Ur-                 assistive technology the first year after stroke. A
    diales C, Cañamero L, López M, et al. Assistive tech-             randomized controlled trial. Int J Technol Assess
    nologies for the disabled and for the new generation              Health Care 2002; 18: 520-7.




Indirizzo per la corrispondenza:
Dott. Roberta Annicchiarico
IRCCS Fondazione S.Lucia,
Via Ardeatina, 306
00179 Roma
E-mail: r.annicchiarico@hsantalucia.it

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Intelligenza artificiale in medicina

  • 1. Vol. 95, N. 4, Aprile 2004 Domani Intelligenza artificiale in medicina: progetto di una piattaforma mobile inserita in un ambiente intelligente per l’assistenza ai disabili e agli anziani Ulises Cortés 1, Roberta Annicchiarico 2, Fabio Campana 3, Javier Vàzquez-Salceda 4, Cristina Urdiales 5, Lola Canãmero 6, Maite López 7, Miquel Sànchez-Marrè 1, Sarah Di Vincenzo 2, Carlo Caltagirone 2,8 Riassunto. Viene presentato un progetto basato sull’integrazione di nuove tecnologie e di Intelligenza artificiale per sviluppare uno strumento – e-tool – indirizzato alle perso- ne disabili ed agli anziani. Una piattaforma mobile inserita all’interno di ambienti intel- ligenti (strutture di assistenza o abitazioni), controllata e gestita attraverso un’architet- tura multilivello, viene proposta come supporto sia per i pazienti che per i caregiver al fi- ne di aumentare l’autonomia nella vita quotidiana. Parole chiave. Ambiente intelligente, anziani, disabilità, intelligenza artificiale. Summary. Artificial intelligence in medicine: project of a mobile platform in an intelligent environment for the care of disabled and elderly people. A project based on the integration of new technologies and artificial intelligence to de- velop a device – e-tool – for disabled patients and elderly people is presented. A mobile platform in intelligent environments (skilled-care facilities and home-care), controlled and managed by a multi-level architecture, is proposed to support patients and caregivers to increase self-dependency in activities of daily living. Key words. Artificial intelligence, disability, intelligent environment, elderly. Introduzione Alcune aree mediche si sono mostrate più diret- tamente coinvolte in questa collaborazione: ad esem- La transizione demografica che ha portato al- pio, l’integrazione con alcune aree specifiche dell’in- l’invecchiamento della popolazione, verificatasi pri- telligenza artificiale (agent-based technology) si è ri- ma in Europa e, più recentemente, nei Paesi in via velata molto utile nelle situazioni in cui sono coinvolti di sviluppo 1, rappresenta un fenomeno, tuttora in diversi specialisti in decisioni o in situazioni che ri- espansione, che ha determinato radicali mutamen- chiedono un alto grado di coordinazione a livello sia ti delle strategie sanitarie, con una spinta verso la programmatico che attuativo, come nel caso della ge- ricerca di nuovi modelli assistenziali. Il mutamen- stione delle persone disabili e degli anziani 2. to demografico e l’aumento del numero di persone Numerose sono le possibilità di applicazione che sopravvivono alle condizioni di acuzie delle ma- delle nuove tecnologie nella ricerca di soluzioni ap- lattie hanno determinato un aumento non solo del propriate e specificamente studiate per soddisfare numero di anziani ma anche di soggetti disabili. i bisogni di individui anziani e disabili: partendo Nel corso degli ultimi anni la medicina ha svi- dall’impiego degli agenti intelligenti (software luppato uno stretto rapporto di collaborazione con agents) e della robotica, fino alle reti informatiche l’area ingegneristica nel campo specifico dell’Intel- integrate nell’ambiente, che rendono facile l’acces- ligenza Artificiale (IA) e dei Sistemi Basati sulla so ad una serie di servizi grazie a interfacce di fa- Conoscenza. cile impiego. 1 Universitat Politècnica de Catalunya, Barcelona; 2 Fondazione IRCCS Santa Lucia, Roma; 3 Centro Assistenza Domiciliare ASL RM E, Roma; 4 Institute of Information and Computing Sciences, Utrecht University; 5 D.pto. de Tecnologia Electronica, Campus de Teatinos, Malaga; 6 Department of Computer Science, University of Herfords- shire; 7 Facultat de Matemàtiques, Universitat de Barcelona; 8 Clinica Neurologica, Università Tor Vergata, Roma. Pervenuto il 29 gennaio 2004.
  • 2. U. Cortés, et al: Intelligenza artificiale in medicina. Piattaforma mobile “intelligente” per l’assistenza a disabili 191 Risultano particolarmente interessanti le appli- brevemente alcune fra le principali utilizzate nel cazioni che possono essere realizzate tramite l’inse- nostro lavoro. rimento di dispositivi ad alta tecnologia in ambien- ti circoscritti, (“quasi-structured domains”), ovvero luoghi con componenti predefiniti quali ad esempio AGENTI AUTONOMI un’abitazione o le corsie di un ospedale. I recenti progressi ottenuti nel campo dei sistemi di “embed- Gli agenti intelligenti autonomi sono in grado ded computing” e della comunicazione wireless han- di riconoscere l’ambiente circostante, possono no reso oggi possibile pensare alla realizzazione di prendere decisioni in maniera indipendente e ra- un “ambiente intelligente” 3 con l’inserimento della gionare su come utilizzare le proprie risorse in “intelligenza” all’interno di strutture ospedaliere o modo da ottenere lo scopo prefissato8; questo tipo di abitazioni. In un prossimo futuro questa possibi- di agenti può essere fisico (robot) o composto da lità verrà estesa anche ad ambienti esterni 4. software. Gli agenti intelligenti fisici sono robot Il Rehabilitation Engineering Research Cen- autonomi che, a differenza dei robot classici, non ter on Technology Evaluation and Transfer hanno sequenze prefissate di azioni da svolgere o (RERC-TET) è riuscito ad individuare le princi- azioni pre-programmate, ma dispongono di un set pali necessità e le preferenze degli utenti riguar- di possibilità che vengono scelte a seconda dell’o- do a numerose categorie di strumenti tecnologici biettivo da raggiungere e/o a seconda delle infor- per l’assistenza. In accordo con la classificazione mazioni possedute sull’ambiente circostante. di Batavia e Hammer 5, sono stati individuati 11 Nel caso dei robot, l’autonomia è spesso correla- criteri considerati importanti dai soggetti disabi- ta alla mobilità: il principale compito per un robot li fra i quali ricordiamo l’efficacia, l’affidabilità e autonomo mobile è quello della navigazione. Diver- soprattutto la facilità di utilizzo, intesa nel senso se tecniche vengono utilizzate per assolvere questo di adattabilità e flessibilità. Questo aspetto sem- compito e variano a seconda della natura e delle bra rappresentare una fra le più importanti ca- differenti caratteristiche dell’ambiente circostante ratteristiche richieste ad un dispositivo. (interno, esterno, ecc.), delle informazioni disponi- Semplicità e immediatezza di uso dei dispositi- bili (mappa conosciuta o sconosciuta) e del livello di controllo sull’ambiente (stabile o dinamico). Il robot vi tecnologici trovano un momento critico nella interagisce con l’ambiente attraverso i suoi effetto- progettazione dell’interfaccia; quest’ultima, infat- ri e sensori; pertanto le tecniche di navigazione di- ti, deve adattarsi nel miglior modo possibile alle pendono anche dai sensori di cui il robot è fornito capacità di comunicazione e alle esigenze dell’u- (laser, sensori a ultrasuoni e ad infrarossi per mi- tente. Particolare attenzione deve essere prestata surare la distanza; interruttori a pressione e pa- non soltanto perché gli utenti finali possono esse- raurti per individuare le collisioni; Global Positio- re affetti da un deficit mentale o motorio più o me- ning System per la localizzazione computerizzata; no grave, il che può di per sé creare delle difficoltà sistemi visivi per il riconoscimento di obiettivi). di interazione, ma anche per la complicata rela- Gli agenti software intelligenti sono entità che zione che si crea tra persone anziane e nuove tec- interagiscono con un ambiente virtuale per otte- nologie 6. La difficoltà di interazione con il disposi- nere informazioni e scambiarle con altri agenti. tivo si somma spesso alla difficoltà del suo impie- La loro capacità di ragionamento permette di ese- go nella realtà quotidiana. Uno studio svolto da guire compiti complessi come la ripartizione del- Fehr 7 sulla difficoltà di manovrare una sedia a ro- le risorse, il coordinamento dell’azione di sistemi telle elettrica conclude affermando che quasi la eterogenei o l’integrazione di informazioni da fon- metà dei pazienti, non in grado di controllare la se- ti differenti. dia con i metodi tradizionali, avrebbe beneficiato di un sistema automatico di navigazione. Presentiamo la creazione di una piattaforma MACHINE LEARNING E ALTRE TECNICHE DI IA mobile dotata di agenti intelligenti ed inserita al- l’interno di un ambiente “integrato” sulla quale può Si tratta di tecniche di IA grazie alle quali le essere posizionata qualsiasi sedia a rotelle; questo persone disabili hanno la possibilità di imparare a e-tool è in grado di spostarsi autonomamente e di svolgere nuovi compiti o a migliorare le proprie interagire con l’utente in maniera direttamente prestazioni. Al momento attuale, il Case-Based proporzionale alla disabilità presentata dall’utente Reasoning sembra la soluzione più interessante, in stesso. Lo scopo di questo progetto non è quello di quanto in grado di aiutare nell’apprendimento di velocizzare e semplificare alcuni compiti grazie al- nuove esperienze, di prevedere alcuni problemi di l’intervento di un e-tool, ma di fornire la possibilità adattare vecchi programmi a nuove situazioni e di alle persone disabili di svolgere alcuni compiti in recuperare o riparare un programma mancante. completa autonomia e di eseguirne di nuovi, otte- nendo un grado di maggiore indipendenza. AFFECTIVE COMPUTING Tecnologie per l’assistenza Questa tecnica – che tenta di riprodurre gli aspetti emotivi della cognitività umana 9 – è in gra- Attualmente si dispone di diversi tipi di tecno- do di costruire modelli che hanno una o più capa- logie integrative per la creazione di dispositivi tec- cità: riconoscere, esprimere, rispondere, sollecitare, nologici intelligenti per l’assistenza; ne esponiamo influenzare; in altri termini, “avere” emozioni.
  • 3. 192 Recenti Progressi in Medicina, 95, 4, 2004 La ricerca in questo campo è stata molto attiva to compito autonomamente. La tipologia di sogget- negli ultimi anni, sviluppando numerose applica- ti cui questo tool è indirizzato è molto eterogenea, zioni 2,10. I potenziali beneficî dell’integrazione di nelle caratteristiche fisiche, cognitive ed emotivo- elementi di “affective computing” nella tecnologia comportamentali; pertanto, mentre in alcuni casi il per l’assistenza sono ad ampio raggio e possono es- compito del tool potrà limitarsi ad un semplice au- sere suddivisi in due grandi gruppi: miglioramento silio per gli spostamenti, spesso esso dovrà sup- delle condizioni emotive dell’utente e uso delle emo- portare deficit ben più complessi, come nel caso di zioni come aiuto per le funzioni cognitive. Nel primo soggetti con deficit motori associati a disturbi del- caso, si tiene conto del fatto che gli utenti sono in- l’attenzione che impediscono di esplorare una par- clini a percepire esperienze negative come la solitu- te di spazio (eminattenzione), o nel caso di sogget- dine, l’ansia, la frustrazione: le tecnologie per l’as- ti affetti da deficit motori e mnesici. In casi come sistenza sono in grado di riconoscerne e controllar- questi il tool dovrà intervenire gradualmente non ne lo stato emotivo, rispondendo in maniera soltanto riguardo agli spostamenti, ma soprattut- appropriata e provando a sollecitare reazioni e sen- to nella fase decisionale e di programmazione. sazioni positive. Nel secondo caso, alcuni aspetti emozionali rilevati da bio-sensori possono essere Questo e-tool è in grado di: utilizzati per influenzare e facilitare compiti cogni- tivi per mezzo di interfacce personalizzate. Ad – adattarsi all’utente nel miglior modo possibi- esempio, le emozioni possono essere utilizzate come le, assicurandogli il maggior grado di sicurezza; rinforzi di memoria e ridurre il sovraccarico cogni- – prendere autonomamente alcune decisioni in tivo; i marker affettivi possono integrare il sistema casi estremi (ad esempio sul dove e come spostarsi); di supporto mnesico rendendolo più efficiente. – percepire aspetti della localizzazione dell’u- tente nell’ambiente circostante, basandosi su un ampio numero di sensori quali badges attivi, rile- DISPOSITIVI WIRELESS vatori di movimento e altre infrastrutture compu- Le tecnologie wireless costituiscono una rivolu- tazionali localizzate; zione in termini non soltanto di sviluppo tecnolo- – imparare ad interpretare autonomamente i gico ma anche di comportamenti sociali. L’evolu- pattern dei comportamenti quotidiani; zione dei canali di comunicazione (per inviare e ri- – riconoscere i segni di angoscia, disorienta- cevere il massimo delle informazioni con la mento, confusione, attraverso l’uso di tecniche di minima larghezza di banda) si è accompagnata al- “state estimation”, “plan recognition” e “machine l’evoluzione della capacità computazionale di pic- learning”; coli dispositivi [PDA (computer palmari), computer – offrire un aiuto proattivo all’utente attraver- portatili, ultima generazione di telefoni mobili]. so diversi tipi di interventi fisici e verbali; Tali tecnologie sono utilizzate quotidianamente – allertare il caregiver in caso di pericolo. per il controllo remoto di apparecchiature, per una comunicazione diffusa e ubiquitaria (telefonia mo- INTERFACCIA bile, cerca-persone) o per fornire servizi a distanza (canali di connessione wireless). L’interfaccia del nostro tool è formata da più si- stemi: un sistema di interfaccia vocale, uno con in- Architettura di un e-tool terfaccia touchpad ed un sistema di condivisione di memoria. Queste soluzioni sono in grado di PIATTAFORMA adattarsi alle capacità dei diversi utenti, consen- tendo loro di controllare la piattaforma e di navi- Il nostro progetto prevede l’installazione – nel- gare nel modo più scorrevole e sicuro possibile. l’hardware rappresentato dal complesso delle Compito principale è quello di interpretare i co- strutture della piattaforma – di un agente intelli- mandi dell’utente, anche quando siano disturbati, gente autonomo, dotato di interfaccia flessibile che imprecisi e/o incompleti, e trasformarli in ordini e fornisca agli utenti, a seconda delle loro individua- programmi plausibili. La maggior parte delle vol- li capacità, maggiore o minore assistenza nella na- te l’utente del nostro tool potrebbe essere solo in vigazione; tale “piattaforma intelligente”, conside- grado di dire cosa intende fare, o dove vuole an- rata insieme all’ambiente intelligente all’interno dare. Attraverso un interprete vocale o un “touch- del quale è inserita, è parte integrante di un una pad” fornito di semplici disegni riferibili alle cose architettura multi-livello di controllo e gestione. desiderate – ad esempio un bicchiere per indicare Si tratta di un sistema servo-assistito 11 in gra- la richiesta di acqua, cui la sedia può rispondere do essere di supporto ad un soggetto disabile e in portando il paziente nella sala da pranzo, o un te- grado di adattarsi al suo livello di disabilità for- levisore per spostare il paziente nella sala TV – si nendo esattamente il tipo e la quantità di aiuto ne- trasmette all’agente di controllo il compito di rag- cessaria per quello specifico individuo. Nel nostro giungere l’obiettivo. Questi ordini devono essere progetto grande attenzione è posta al recupero di integrati nell’ambiente attraverso la creazione di tutta l’autonomia personale possibile; in questo una memoria condivisa e seguire le preferenze senso il tool in nessun caso si sovrappone ad una dell’utente; ciò implica che l’agente che supporta capacità dell’utente, intervenendo solo quando l’in- l’interfaccia sia a conoscenza della realtà che lo dividuo non è in grado di svolgere quel determina- circonda 12.
  • 4. U. Cortés, et al: Intelligenza artificiale in medicina. Piattaforma mobile “intelligente” per l’assistenza a disabili 193 ARCHITETTURA MULTI-LIVELLO DI CONTROLLO ED ASSISTENZA Per risolvere in maniera appropriata la gestio- ne di uno scenario così complesso, proponiamo un sistema multi-livello che controlli l’ambiente cir- costante la sedia, controlli le condizioni di salute del paziente e interagisca con questo attraverso una interfaccia flessibile in grado di fornire assi- stenza variabile a seconda delle esigenze del pa- ziente stesso. Uno dei nodi fondamentali per la realizzazione del progetto è rappresentato da un sistema di trasmissione dei dati che sia efficace ed affidabile in ogni momento. Sull’esatta localizza- zione dell’utente in rapporto all’ambiente, sulla ve- loce ed esatta trasmissione delle informazioni per- sonali dell’utente (condizioni motorie, emotive, cli- Figura 1. Architettura multi-livello di controllo e assi- niche) al sistema di rilevazione e di sorveglianza stenza. delle azioni, sulla veloce ed efficace trasmissione delle istruzioni da parte del sistema di controllo agli effettori, si basano la utilità e sicurezza di tut- to il sistema. Stiamo sostanzialmente facendo ri- con l’aiuto dei caregiver. Ad esempio, questo siste- ferimento ad un sistema che si affida ad un flusso ma multi-livello sarebbe in grado di attivare un al- continuativo e multilaterale di informazioni: l’effi- larme qualora il paziente si trovasse in una situa- cienza del sistema di trasmissione è quindi fonda- zione di pericolo; in tal caso il terzo livello sarebbe mentale. La tecnologia scelta è quella dei sistemi in grado di riconoscere il caregiver più vicino al wireless (le connessioni wireless sono normalmen- paziente e di avvisarlo. Uno fra i più immediati te basate sulla tecnologia ad infrarossi o a mi- servizi che questo sistema è capace di fornire è co- croonde; nel nostro caso utilizzeremo la tecnologia stituito dalla possibilità data ad un paziente non a microonde poiché i collegamenti basati sugli in- in grado di farlo autonomamente, di spostarsi e di frarossi richiedono una diretta visibilità tra tra- riconoscere il percorso per raggiungere il caregiver. smittente e ricevente e perché le trasmissioni ve- In una situazione di maggiore compromissione del- loci non sono molto potenti). l’utente, il tool potrebbe essere programmato per Nella figura 1 è mostrato in dettaglio il sistema spostare il paziente dalla stanza di degenza all’in- su tre livelli che compone questa architettura. terno dell’ospedale fino alla palestra, esattamente Nel primo livello si trovano tutti i dispositivi all’ora della sua seduta di riabilitazione. connessi con l’ambiente: telecamere, sensori posti sui muri, sistemi di monitoraggio per i pazienti, computer palmare o altri strumenti portatili e la NAVIGAZIONE sedia inserita nella piattaforma “intelligente”. La navigazione autonoma consente alla piat- Il livello successivo è formato dall’hardware di taforma - dopo aver individuato l’obiettivo - di rag- controllo che consente il funzionamento dei diver- si dispositivi ed invia le informazioni al livello se- giungerlo senza supervisione. I due problemi fon- guente. Nel caso di dispositivi complessi come una damentali della navigazione sono rappresentati dal- piattaforma o telecamere, questo livello deve svol- la localizzazione e dalla pianificazione del compito. gere compiti che necessitano dell’immediata rispo- La localizzazione consiste nel determinare la sta dei dispositivi stessi (ad esempio, nel caso di posizione della sedia in un sistema globale di coor- una telecamera questa deve poter seguire gli spo- dinate ed è risolto da misure, correlazioni e trian- stamenti dell’utente; nel caso di una piattaforma golazioni. La localizzazione può essere ottenuta questa deve essere in grado di individuare un osta- utilizzando sensori attivi, localizzati sul paziente colo e di evitarlo: navigazione reattiva). oppure all’esterno. Nel nostro caso è utilizzato un Il terzo livello è composto da un agente di con- sistema di rilevatori attivi per calcolare la posi- trollo che riceve le informazioni dall’hardware di zione dell’oggetto attraverso triangolazioni. controllo ed è in grado di ragionare sul proprio li- La pianificazione del compito nel mondo reale è vello di conoscenza riguardo allo stato del sistema, di solito complessa a causa di situazioni inattese o sulle informazioni necessarie per aumentare la di errori. Ci sono due tipi di schemi: reattivo 13 e de- sua conoscenza, su dove può trovarle e su come cisionale 14. Noi proponiamo una architettura ibri- può reperirle. Questo agente, inoltre, è in grado di da che combini i due schemi per ottenere una mi- valutare la rilevanza delle informazioni che riceve gliore performance. Questo approccio 15 si svolge in e che distribuisce agli altri agenti o ai sistemi di due momenti successivi. controllo che possono averne bisogno. Il primo prevede il calcolo di una traiettoria ef- In definitiva, tale tipo di architettura serve da ficiente che unisca le posizioni attuali della sedia e supporto all’interazione ed alla coordinazione del- dell’obiettivo. Il tool controlla una mappa metrica le diverse entità per risolvere alcuni dei problemi facilmente aggiornabile combinando qualsiasi quotidiani cui i pazienti debbono far fronte spesso mappa a disposizione e i suoi punti di riferimento;
  • 5. 194 Recenti Progressi in Medicina, 95, 4, 2004 viene quindi estratta una mappa topologica da disponibili soprattutto soluzioni parcellizzate e quella metrica (figura 2) per velocizzare l’azione che si rivolgono a singoli bisogni ed esigenze. Le dell’algoritmo della programmazione del percorso. soluzioni da noi proposte sono applicabili a un am- In tal modo possiamo ricalcolare un percorso ogni pio spettro di situazioni e di bisogni e, soprattut- volta che l’obiettivo cambi la sua posizione o sia im- to, propongono una integrazione utente-tool-am- possibile percorrere ulteriormente il percorso pre- biente idonea a rispondere al complesso delle esi- cedente. genze di supporto funzionale. Il secondo momento riguarda la percorrenza in Ampia è la tipologia dei possibili utenti: essa sicurezza della traiettoria calcolata. Un sistema in va dalle persone in discreto stato di salute a grado di produrre soluzioni specifiche finalizzate al quelle con limitazioni cognitive lievi fino a quel- movimento in sicurezza in piccoli spazi è già stato le con disabilità motorie gravi; il raggio di azio- sviluppato e verificato 16. ne si amplia fino a dare sostegno anche agli as- sistenti familiari degli anziani con moderata di- sabilità e deterioramento. Tra gli ostacoli più importanti che le nuove tec- nologie trovano nella loro applicazione in ambito medico, vi sono le aspettative da parte dell’utente e la sua disponibilità a farne un uso adeguato, l’a- spetto economico, la mancanza di standard e infi- ne l’integrazione dei nuovi dispositivi con i pree- sistenti sistemi di monitoraggio e gestione della salute. Abbiamo già affrontato il problema dell’utiliz- zazione in rapporto alle aspettative del paziente, cercando di favorire al massimo l’uso dei dispositi- Figura 2. Elaborazione delle informazioni per il con- vi con l’aiuto di interfacce flessibili. Inoltre, è no- trollo della navigazione: A) mappa metrico-topologica; stra opinione che l’uso di questi sistemi aumenterà B) traiettoria risultante. nel futuro poiché gli anziani dei prossimi anni avranno maggiore dimestichezza nell’interazione con i dispositivi tecnologici. SICUREZZA Per quanto riguarda l’aspetto economico, al- cuni studi 17 iniziano a rivelare che l’uso di Un problema importante è quello della sicurezza dispositivi tecnologici per la cura della salute, che dovrebbe sempre essere una delle principali soprattutto se calcolato nel lungo periodo, non preoccupazioni quando si progetta un tool dedicato comporta una spesa superiore ai metodi tradizio- ai disabili. Questi strumenti tecnologici vanno collo- nali ed è accompagnato dalla riduzione dei costi cati all’interno di ambienti che vengono definiti dovuta alla minore istituzionalizzazione degli “strutturati” o “semi-strutturati”, cioè in situazioni utenti. che normalmente non subiscono modifiche struttu- Infine, l’integrazione dei diversi dispositivi e la rali, dove possono essere attuabili piccoli cambia- formulazione di standard troveranno una soluzio- menti ma dove i più importanti segni di riferimento ne probabilmente in tempi brevi, in considerazio- rimangono stabili per lunghi periodi. Tuttavia, ciò ne del sempre crescente interesse da parte della non esclude che l’ambiente sia dinamico e, qualora comunità scientifica nei confronti di queste pro- sorgessero cambiamenti inaspettati, il sistema deve blematiche. essere in grado di affrontare queste situazioni im- previste e di risolvere i problemi derivanti legati al- Ciò che riteniamo importante sottolineare è che la sicurezza dell’utente e dell’ambiente circostante. l’uso di tecnologie basate sugli agenti intelligenti Il che implica che questi sistemi hanno bisogno di può facilmente risolvere problemi - all’apparenza mostrare un comportamento intelligente finalizzato semplici - ma che in realtà possono significativa- al raggiungimento di una mèta e tuttavia essere mente peggiorare la qualità della vita. reattivi ai cambiamenti dell’ambiente. Nel progetto da noi proposto, la sicurezza degli utenti impone restrizioni di grado elevato e i sistemi Bibliografia devono essere largamente esperimentati – anche con 1. Camarinha-Matos LM, Afasarmanesh H. Virtual com- simulazioni off-line – per assicurare l’efficacia e la munities and elderly support. WSES 2001; 279-84. prestazione del tool. 2. Fox J, Das S. Safe and sound: Artificial Intelligence in hazardous applications. Cambridge: AAAI Press/MIT Press 2000. Conclusioni 3. Ducatel K, Bogdanowicz M, Scapolo F, Leijten J, Burgelman JC (eds). Scenarios for ambient intelli- Possiamo affermare che, nonostante esistano gence in 2010. Final Report. Sevilla, 2001. già soluzioni in grado di aumentare l’autonomia http://www.cordis.lu/ist/istag.htm. nelle persone anziane e disabili, garantendo loro 4. Lee EA. What’s ahead for embedded software? IEEE una migliore qualità della vita, attualmente sono Computer Magazine 2000; 18-26.
  • 6. U. Cortés, et al: Intelligenza artificiale in medicina. Piattaforma mobile “intelligente” per l’assistenza a disabili 195 5. Batavia AI, Hammer GS. Toward the development of senior citizens: the e-tools architecture. AI Comm of consumer-based criteria for the evaluation of as- 2003; 16: 193-207. sistive devices. Journal of Rehabilitation Research 12. Millan J del R. Brain-computer interfaces. In: The and Development 1990; 27: 425-36. handbook of brain theory and neural networks. (Ar- 6. Scherer MJ, Lane JP. Assesing consumer profiles bib MA ed). Cambridge: MIT Press 2002. of “ideal” assistive technologies in ten categories: 13. Arkin RC. Behaviour based robotics. Cambrigde: an integration of quantitative and qualitative MIT Press 1998. methods. Disability and Rehabilitation 1997; 19: 14. Brooks RA. Intelligence without reason. In: Proc of 528-35. the 8th Intern Joint Conference on Artificial Intelli- 7. Fehr L, Langbein WE, Skaar SB. Adequacy of pow- gence. Sydney, 1991: 569-95. er wheelchair control interfaces for persons with 15. Urdiales C, Pérez EJ, Vázquez-Salceda J, Sandoval severe disabilities. A clinical survey. Journal of Re- F. A hybrid architecture for autonomous navigation habilitation Research and Development 2000; 37: using a CBR reactive layer. In: Proceedings of the 353-60. 2003 IEEE/WIC International Conference on Intel- 8. Wooldridge M. Intelligent agents. In: Weiss G (ed). ligent Agent Technology (IAT 2003). Halifax: IEEE Multiagent Systems. Cambridge: MIT Press 1999: Computer Society 2003: 225-32. 27-77. 16. Urdiales C, Poncela A, Annicchiarico R, Rizzi F, San- 9. Picard RW. Affective Computing. Cambridge: MIT doval F, Caltagirone C. A topological map for sched- Press 1997. uled navigation in a hospital environment. In: Proc 10. Beer MD, Bench-Capon T, Sixsmith A. Using agents of the 2003 e-health: application of computing sci- to deliver effective integrated community care. In: ence in medicine and health care. IPN, Mexico 2003: Shankararaman V (ed.). Workshop on autonomous 228-43. agents in health care. Barcelona: ACM Press 2000: 17. Gosman-Hedstrom G, Claesson L, Blomstrand C, 35-45. Fagerberg B, Lundgren-Lindquist B. Use and cost of 11. Cortés U, Annicchiarico R, Vázquez-Salceda J, Ur- assistive technology the first year after stroke. A diales C, Cañamero L, López M, et al. Assistive tech- randomized controlled trial. Int J Technol Assess nologies for the disabled and for the new generation Health Care 2002; 18: 520-7. Indirizzo per la corrispondenza: Dott. Roberta Annicchiarico IRCCS Fondazione S.Lucia, Via Ardeatina, 306 00179 Roma E-mail: r.annicchiarico@hsantalucia.it