3. Progetto di ricerca per l’analisi del clima organizzativo
Luisa Meloni
1. Descrizione del caso
1.1 Profilo Azienda
Storia
Il
22
giugno
1874
Giuseppe
Bucci
cede
ai
suoi
operai
la
propria
fabbrica
di
stoviglie
e
maioliche,
risalente
alla
metà
del
Settecento,
con
la
volontà
di
contribuire
“al
progresso
dell’industria
e
al
miglioramento
economico
dei
suoi
lavoratori”.
Il
credo
del
padre
fondatore,
dichiarato
nel
Patto
di
Fratellanza
sottoscritto
dai
soci
storici,
è
da
allora
divenuto
lo
stile
dell’azienda:
salvaguardare
e
promuovere
il
lavoro
come
bene
fondamentale
dell’individuo
e
della
società,
come
necessità
primaria
in
grado
di
trasformare
non
solo
la
realtà,
ma
l’uomo
stesso.
Con
questi
nobili
presupposti
nasce
la
Cooperativa
Ceramica
d’Imola,
la
più
antica
Cooperativa
di
Produzione
e
Lavoro
d’Italia,
che
da
oltre
un
secolo
unisce
storia
e
cultura.
Verso
la
fine
del
‘800
apre
la
Sezione
Artistica
e
la
partecipazione
all’Esposizione
di
Torino
dà
il
via
all’ingresso
ufficiale
dell’azienda
Imolese
nel
mercato
internazionale.
Qualità
materica,
freschezza
dei
colori
e
dei
decori
diventano
da
subito
il
marchio
di
fabbrica
di
Cooperativa,
che
nel
'900
si
afferma
come
assoluta
protagonista
nella
produzione
di
piastrelle.
Avanguardie
storiche,
nuove
istanze
estetiche,
artigianali
e
tecnologiche
vanno
ad
integrarsi
ed
arricchire
la
gamma
dei
prodotti,
portando
all’inevitabile
ampliamento
degli
stabilimenti:
una
vetreria
di
fine
‘800
verrà
convertita,
grazie
ad
un
grande
progetto
di
recupero
architettonico,
in
nuovo
stabilimento
di
produzione
ceramica;
oggi
questo
edificio
è
un
esempio
mirabile
di
archeologia
industriale,
sede
attuale
del
Museo,
della
Sala
Mostra
e
della
Bottega.
Anche
il
Re
d’Italia
Vittorio
Emanuele
III
visiterà
Cooperativa
Ceramica
d’Imola,
testimoniando
-‐
come
in
seguito
faranno
molte
altre
figure
istituzionali
e
del
mondo
dell’arte
-‐
la
raggiunta
notorietà
nazionale
dell’Azienda
Imolese.
La
fusione
di
sensibilità
artistica
e
innovativo
spirito
imprenditoriale
contraddistingue
i
traguardi
ottenuti
sin
dai
primi
anni
’90,
periodo
segnato
da
altri
significativi
sviluppi:
il
varo
della
nuova
sede
caratterizzata
dalla
volontà
di
unire
tradizione
ed
innovazione
e
l’acquisizione
di
due
nuove
società,
Ceramica
LaFaenza
nel
1991
e
Leonardo
1502
nel
1993.
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
raggiunge
negli
anni
2000
i
vertici
del
settore,
diventando
in
pochi
anni
un
punto
di
riferimento
internazionale
nella
ceramica
innovativa
di
alta
qualità:
dalla
tradizionale
bicottura,
l’azienda
amplia
la
propria
gamma,
spaziando
dalla
monocottura
alla
bicottura
rapida,
dal
gres
porcellanato
smaltato
al
più
moderno
gres
porcellanato
a
tutto
spessore,
fino
ai
pezzi
speciali,
al
decorato
e
al
terzo
fuoco.
Oggi
nei
suoi
stabilimenti
vengono
progettate
e
prodotte
nuove
sofisticate
soluzioni
per
l’edilizia
come
i
grandi
formati,
ma
anche
soluzioni
rivolte
al
settore
domestico,
urbano
e
industriale,
vengono
brevettate
ed
applicate
tecniche
innovative
di
stampa
digitale
come
il
Colour
Definition
System,
vengono
rispettate
-‐
attraverso
sistemi
certificati
di
gestione
qualitativa
-‐
le
norme
ambientali,
nonché
avviati
nuovi
processi
ecologici.
Divenuto
uno
dei
più
grandi
Gruppi
internazionali
di
settore,
simbolo
del
più
sofisticato
Made
in
Italy
nel
mondo,
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
sa
ispirarsi
ancora
oggi
alla
stessa
filosofia
che
ha
segnato
la
sua
nascita:
salvaguardare
e
promuovere
il
lavoro
ed
il
progresso
come
beni
fondamentali
dell’individuo.
1
4. Progetto di ricerca per l’analisi del clima organizzativo
Luisa Meloni
a
Il gruppo
Arte
e
Industria
solo
le
due
anime
che
si
fondono
in
questa
grande
realtà
produttiva.
È
da
questo
connubio
esclusivo
che
nasce
il
successo
internazionale
di
Cooperativa
Ceramica
d’Imola.
4
marchi
presenti
sul
mercato
-‐
ImolaCeramica,
LaFaenzaCeramica,
LeonardoCeramica,
ClipTile
-‐
7
stabilimenti
in
cui
lavorano
più
di
1.900
dipendenti,
una
capacità
produttiva
di
oltre
25.000.000
mq
destinati
all’edilizia
residenziale
e
non,
un
fatturato
consolidato
di
oltre
300.000.000
Euro,
e
un
livello
di
esportazioni
attestato
sul
70%
della
sua
produzione
di
piastrelle
industriali.
Numeri
che
evidenziano
un
impegno
costante
nel
raggiungimento
di
standard
qualitativi
sempre
più
elevati:
innovazione
tecnologica
e
ricerca
nel
design
come
mission
e
priorità
Aziendali,
confermate
da
investimenti
che
nel
triennio
2006/2008
hanno
superato
i
130.000.000
di
Euro.
Numeri
e
risultati
che
però
non
prescindono
mai
dal
forte
radicamento
del
Gruppo
con
il
suo
territorio,
con
i
suoi
136
anni
di
storia
e
di
traguardi.
Dietro
la
forza
dei
numeri
c’è
la
ricchezza
degli
uomini
che
lavorano
in
Azienda,
dei
valori
e
delle
esperienze
che
sono
in
grado
di
trasmettere.
Arte
e
Industria
quindi,
ma
anche
Industria
e
Valori
Umani
sono
da
sempre
il
punto
di
forza
del
Gruppo:
gli
ingredienti
esclusivi
che
hanno
affascinato
e
continuano
ad
affascinare
chi
entra
in
contatto
con
la
sua
realtà.
Risorse
in
cui
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
continua
a
credere
e
a
riconoscersi,
valori
su
cui
investire
per
raggiungere
futuri
primati
industriali.
Ampia
gamma
progettata
per
soddisfare
ogni
esigenza
di
arredo.
Ideale
nel
coniugare
armonicamente
estetica
e
praticità.
Perfetta
nella
capacità
di
vestire
gli
spazi
residenziali
e
ricca
di
soluzioni
pensate
per
architetti,
designers,
progettisti
e
per
le
grandi
opere
di
edilizia
moderna.
La
materia
esprime
una
nuova
eleganza
nelle
avanzate
soluzioni
di
design.
Decori
dal
gioco
prezioso,
innovativi
effetti
di
supeficie,
smalti
di
qualità
ed
impatto
estetico,
una
ricca
gamma
di
moderne
gradazioni
cromatiche
ideali
per
progetti
di
alto
livello
ceramico.
Un’innata
ricerca
estetica
e
tecnologica
che
si
traduce
in
collezioni
perfette
per
le
ambientazioni
più
ricercate.
La
ricerca
di
nuovi
e
più
avanzati
materiali
ceramici
ha
portato
alla
registrazione
di
brevetti
di
nuovi
sistemi
di
produzione
e
alla
continua
evoluzione
di
un
prodotto
esclusivo
per
le
caratteristiche
tecniche
e
qualità
estetiche.
ClipTile
è
un
sistema
in
gres
porcellanato
che,
grazie
al
telaio
plastico
con
aggancio
automatico,
permette
una
posa
in
opera
con
pochi
e
semplici
passaggi.
La
perfezione
sta
nell’equilibrio
fra
stile
e
tecnologia,
che
nella
loro
sintesi
disegnano
i
contorni
della
creatività.
Dalla
progettazione
rigorosa,
rispettosa
dell’uomo
e
delle
sue
regole
abitative,
nasce
Leonardo
Ceramica.
Geometria
e
armonia
domestica,
tecnologia
e
living
design
per
un’arte
che
diventa
industria:
impronte,
colori,
luci
che
si
ispirano
alla
natura
per
raggiungerne
l’essenza
più
minimale.
La
divisione
di
servizio
di
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
nata
per
fornire
ai
progettisti
risposte
puntuali,
garantite
da
un
prodotto
e
da
un
servizio
inimitabile.
La
sicurezza
di
un
solo
grande
interlocutore
per
le
grandi
opere:
dalla
stesura
del
progetto
all’assistenza
tecnica
e
alla
messa
in
posa
dei
materiali.
Dalle
soluzioni
tecnologiche
delle
pareti
ventilate
alle
innovative
pavimentazioni
sopraelevate.
Un
servizio
completo,
altamente
personalizzato
su
ogni
esigenza
progettuale.
2
5. Progetto di ricerca per l’analisi del clima organizzativo
Luisa Meloni
LaFaenza: La tradizione ceramica guarda al futuro
E’
all’inizio
degli
anni
’60,
in
un
periodo
di
rinnovamento
culturale,
che
l’Azienda
Ceramica
LaFaenza
inizia
il
suo
percorso
produttivo.
Una
storia
in
cui
fin
da
subito
fu
percepibile
l’abilità
dei
suoi
soci
fondatori
di
unire
la
tradizione
ceramica
faentina
con
le
suggestioni
creative
che
ispirarono
quegli
anni.
Un’attitudine
progettuale
inaugurata
dalla
firma
prestigiosa
di
Carlo
Zauli,
Direttore
Artistico
e
Designer
aziendale
fino
ai
primi
anni
’90
-‐
autore
di
piastrelle
esclusive
di
marchio
LaFaenza
tutt’ora
esposte
nel
Victoria
&
Albert
Museum
di
Londra
-‐
artefice
per
l’azienda
di
un
percorso
improntato
sull’interpretazione
della
superficie
ceramica
e
la
ricerca
dell’eleganza
più
raffinata.
Fu
proprio
Zauli
l’anima
propulsiva
di
un
rinascimento
materico
che
diede
vita
al
connubio
perfetto
di
design
e
produzione
industriale:
una
sinergia
che
divenne
immediatamente
marchio
di
fabbrica
LaFaenza.
Uno
stile
ed
una
visione
di
design
che
ha
introdotto
l’arte
nella
vita
di
tutti
i
giorni
e
che
ancora
oggi
ispira
le
collezioni
firmate
LaFaenza,
rendendole
protagoniste
raffinate
nel
mercato
della
ceramica.
L’unicità
delle
materie
prime
accuratamente
selezionate,
della
più
elevata
tecnologia
di
lavorazione,
della
costante
ricerca
di
soluzioni
estetiche
sempre
inedite,
di
lastre
in
grande
formato,
fanno
di
LaFaenza
un
marchio
leader
internazionale
per
capacità
produttiva,
un
vero
e
proprio
interprete
dei
nuovi
bisogni
del
mercato.
Tradizione
e
innovazione
come
sinergia
tra
competenza
tecnica
e
creatività:
l’unicità
dell’arte
ceramica
LaFaenza.
1.2 Delimitazione dell’oggetto
A
seguito
dell’entrata
nel
gruppo
Cooperativa
Ceramica
d’Imola,
si
è
rilevata
una
tensione
crescente
tra
gli
operatori
di
Azienda
Ceramica
LaFaenza.
La
ricerca
intende,
innanzitutto,
capire
come
è
stato
percepito
il
cambiamento
dovuto
all’entrata
nel
Gruppo.
Delineamo
i
cambiamenti
effettivamente
avvenuti:
− sostituzione
del
vecchio
Team
Management
con
uno
nuovo
imposto
dalla
Cooperativa
− cambiamento
dell'immagine
coordinata
− modifiche
estetiche
alla
sede
− riorganizzazione
ambienti
relax
e
aree
comuni
− introduzione
di
nuovi
macchinari
nel
processo
produttivo
− nuovi
orari
di
lavoro
− tagli
ai
premi
di
produzione
In
breve,
si
è
verificata
una
centralizzazione
della
governance
nella
casa
madre,
con
l’imposizione
di
un
nuovo
Team
Management.
Sebbene
si
sia
scelto
di
mantenere
le
sedi
e
i
marchi
(diversificandone
la
mission),
i
dipendenti
di
LaFaenza
hanno
vissuto
in
modo
traumatico
l’adozione
di
una
nuova
immagine
coordinata,
che
ha
comportato
inoltre
un
forte
cambiamento
estetico
della
sede
(dal
bianco/blu
al
nero/giallo).
A
ciò
si
aggiungono
le
critiche
alle
scelte
organizzative
del
nuovo
Team
Management,
considerate
svantaggiose.
Viene
avvertita
una
netta
discontinuità
tra
vecchia
e
nuova
cultura
organizzativa.
Al
momento
non
sono
stati
riscontrati
cali
di
produttività,
ma
è
ciò
che
si
teme.
3
6. Progetto di ricerca per l’analisi del clima organizzativo
Luisa Meloni
a
2. Impostazione teorica della ricerca
Per
quanto
riguarda
l’approccio
teorico
utilizzato,
particolarmente
appropriato
al
nostro
caso
è
il
concetto
di
cultura
organizzativa
proposto
da
Schein:
studiare
un'organizzazione
equivale
a
studiare
la
sua
cultura.
La
cultura
organizzativa
è
l'insieme
coerente
di
assunti
fondamentali
che
un
dato
gruppo
ha
sviluppato
nell’affrontare
i
problemi
di
adattamento
esterno
e
di
integrazione
interna.
Questi,
avendo
funzionato
in
situazioni
critiche,
sono
ritenuti
validi,
e,
in
quanto
tali,
possono
essere
trasmessi
ai
nuovi
membri.
La
conoscenza
di
una
cultura
organizzativa
procede
attraverso
un'analisi
che
si
sviluppa
a
diversi
livelli
di
profondità:
1. ARTEFATTI:
sono
i
prodotti
immediatamente
osservabili
di
una
data
organizzazione.
L’osservazione
attenta
degli
artefatti
è
il
primo
passo
della
nostra
analisi.
2. VALORI
ESPLICITI:
si
tratta
della
sfera
dei
discorsi
manifesti,
spesso
creati
e
messi
in
circolare
dal
Management,
con
l'intento
di
rafforzare
il
senso
di
appartenenza
e
solidarietà,
di
individuare
i
pericoli
e
i
nemici
esterni,
di
chiarire
e
legittimare
le
scelte
dell'organizzazione,
di
creare
consenso
tra
i
membri.
3. ASSUNTI
DI
BASE:
sono
le
convinzioni
profonde
e
inespresse,
date
talmente
per
scontate
da
non
attrarre
l'attenzione
e
di
cui
spesso
i
membri
non
sono
nemmeno
del
tutto
consapevoli.
Si
tratta
del
livello
più
importante
per
capire
l'anima
dell'organizzazione,
le
motivazioni
profonde
delle
azioni
dei
suoi
membri
e
il
modo
in
cui
questi
sono
stati
selezionati
e
plasmati.
Questi
assunti
riguardano
i
campi
universali
dell'esperienza
umana,
come
il
rapporto
con
la
natura,
la
percezione
del
tempo,
la
natura
dell'uomo,
le
attività
umane
e
le
relazioni
tra
le
persone.
La
cultura
ha
origine
nel
gruppo,
persone
che
sono
state
insieme
il
tempo
sufficiente
per
aver
condiviso
problemi
significativi,
averli
affrontati,
aver
osservato
gli
effetti
delle
soluzioni
e
aver
trasmesso
quelle
soluzioni
ai
nuovi
arrivati.
Il
gruppo
è
tanto
più
forte
quanto
più
condivide
esperienze
comuni.
La
cultura
organizzativa
non
è
fatta
quindi
di
idee
astratte,
ma
di
risposte
a
problemi
concreti.
Risposte
valide
riducono
l'ansia
dei
dipendenti,
ossia
quello
stato
d’animo
che
nasce
in
ambienti
sconosciuti
o
ostili,
quando
non
si
riesce
a
percepire
un
ordine
o
una
coerenza
interna.
Schein
distingue
in
due
grandi
categorie
di
problemi:
1. Adattamento
del
gruppo
all'ambiente
esterno:
riguardano
gli
obiettivi,
le
strategie
e
i
mezzi
per
realizzare
obiettivi
e
valutazioni
delle
prestazioni.
2. Adattamento
del
gruppo
all'ambiente
interno:
riguardano
la
capacità
dell'organizzazione
di
funzionare
come
gruppo.
È
necessario
riflettere
sui
criteri
di
inclusione,
distribuzione
del
potere,
gestione
di
amicizia,
confidenza
e
affetto,
premi
e
punizioni.
Occorre
consenso
sull'ideologia,
sul
sistema
dei
discorsi
con
cui
attribuire
significato
e
ridurre
l'ansia
dei
membri
di
fronte
a
eventi
traumatici.
Per
affrontare
questi
problemi,
l'organizzazione
sviluppa
degli
assunti
che
per
essere
considerati
validi
devono
funzionare
bene.
Il
patrimonio
di
assunti
formatisi
con
l'esperienza
costtuiscono
la
cultura
dell'organizzazione,
che
deve
essere
costantemente
verificata
e
adattata
alle
nuove
esigenze.
La
trasmissione
della
cultura
aziendale
ai
nuovi
membri
è
facile
se
si
ha
a
che
fare
con
persone
giovani
non
ancora
formate,
più
complicata
se
i
nuovi
membri
entrano
con
idee
ed
esperienze
proprie.
Lo
studio
delle
culture
organizzative
deve
estendersi
ai
processi
di
socializzazione
dei
nuovi
membri
(come
la
cultura
viene
trasmessa
recepita
e
adattata),
alle
risposte
date
ad
eventi
critici
(che
formano
il
patrimonio
di
ricordi
che
concorrono
a
formare
l'identità
collettiva
dell'organizzazione)
e
alle
anomalie.
4
7. Progetto di ricerca per l’analisi del clima organizzativo
Luisa Meloni
3. Obiettivi della ricerca
Obiettivi:
-‐
conoscenza
dell’attuale
clima
organizzativo
-‐
raccolta
e
sistematizzazione
di
informazioni
utili
a
rilevare
criticità
e
predisporre
interventi
mirati
-‐
effetti
motivanti
e
di
coesione
-‐
misurazioni
ripetibili
nel
tempo
delle
conseguenze
delle
azioni
intraprese
L’analisi
del
clima
organizzativo
intende
essere
innanzitutto
una
fotografia
della
situazione
esistente,
fase
preliminare
del
progetto,
i
cui
obiettivi
saranno
proprio
quelli
di
rivelare
criticità
e
raccogliere
informazioni
per
mirare
gli
interventi
delle
fasi
successive.
Sulla
base
dei
dati
emersi
e
delle
conseguenti
riflessioni,
è
possibile
pianificare
interventi
che
possono
essere
formativi,
strutturali
o
relazionali.
L'analisi
sul
clima
è
il
primo,
valido
intervento
cui
l'organizzazione
può
ricorrere:
infatti,
l'atto
stesso
di
effettuare
un'analisi
ha
di
per
sé
effetti
motivanti
e
di
coesione;
assume
spesso
un
ruolo
motivante
per
l’interesse
concreto
dimostrato
verso
i
lavoratori,
la
responsabilizzazione
ed
il
contributo
a
cui
tutti
sono
chiamati.
Allo
stesso
tempo
può
favorire
l’aumento
di
coesione
poiché
l’obiettivo
è
comune
a
tutti
ed
è
consuetudine
condividere,
con
i
partecipanti,
le
varie
fasi
ed
i
risultati
in
riunioni
ed
incontri
di
gruppo.
A
tale
riguardo
bisogna
porre
attenzione
all’eventuale
rilevazione
delle
aspettative
che,
qualora
l’azienda
non
fosse
in
grado
di
soddisfare
né
di
spiegare
i
motivi
dell’impossibilità
di
concretizzare
le
esigenze
manifestate,
potrebbe
produrre
un
effetto
altamente
demotivante.
Sempre
auspicabile
è
la
rimisurazione
a
distanza
di
tempo
del
clima
o
di
alcune
variabili
individuate
per
il
loro
rilievo.
In
questo
modo
è
possibile
studiare
gli
effetti
delle
azioni
intraprese
e
misurare
i
cambiamenti
intervenuti
confrontando
i
dati
delle
diverse
analisi.
Similmente
a
un
check-‐up
diagnostico,
si
misurano
vari
indicatori
allo
scopo
di
ottenere
un
quadro
della
situazione.
Abbiamo
deciso
di
analizzare
le
seguenti
dimensioni:
- Coinvolgimento:
partecipazione
alla
vita
organizzativa
che
consente
una
misurazione
del
coinvolgimento
nei
risultati
dell'impresa,
della
presenza
della
sensazione
di
ricoprire
un
ruolo
importante
ed,
infine,
della
motivazione
al
lavoro.
- Coesione:
spirito
di
gruppo
e
di
squadra,
elemento
fondamentale
per
raggiungere
standard
elevati.
Assicura
supporto
nei
momenti
di
tensione
e
porta
a
considerare
i
colleghi
fruitori
dell'operato
di
ognuno.
- Sostegno:
percezione
dell'ambiente
relazionale
e
in
particolare
del
supporto
offerto
dai
superiori.
Può
consentire
anche
una
misura
della
fiducia
del
personale
nei
colleghi
e
nella
direzione
dell'azienda.
- Autonomia:
grado
di
indipendenza
esperito
nel
svolgere
i
compiti
ed
attuare
scelte
lavorative.
Indici
bassi
di
autonomia
associati
ad
indici
elevati
di
pressione
lavorativa
o
di
bassa
presenza
di
supporto
emotivo
vengono
considerati
degli
indicatori
di
possibili
condizioni
sfavorevoli
per
la
sicurezza
lavorativa;
- Orientamento
al
compito:
importanza
attribuita
al
raggiungimento
degli
obiettivi
lavorativi
e
della
presenza
di
efficienza
nel
contesto.
Influisce
sulla
motivazione
lavorativa
e
determina,
assieme
ad
altre
dimensioni,
la
qualità
della
prestazione
lavorativa.
- Pressione
lavorativa:
livello
di
stress
esperito
dalle
persone
in
rapporto
al
proprio
lavoro.
5
8. Progetto di ricerca per l’analisi del clima organizzativo
Luisa Meloni
a
- Chiarezza
dei
compiti
e
ruoli:
grado
di
chiarezza
dei
lavoratori
in
relazione
a
quanto
devono
fare,
a
chi
devono
rivolgersi
e
quali
sono
le
competenze
che
in
gioco
nella
loro
posizione;
sono
potenti
indicatori
del
grado
di
organizzazione
di
un’azienda
e
su
possibili
conflitti
e
disservizi
alla
clientela.
- Comfort:
percezione
della
sicurezza
nei
luoghi
di
lavoro.
Vengono
considerati,
in
particolare,
i
seguenti
fattori:
condizioni
igieniche,
rumorosità,
temperature,
dotazione
di
strumenti
e
macchine.
- Fluidità
e
disponibilità
delle
informazioni:
percezione
esperita
dai
lavoratori
sulla
possibilità
di
essere
a
conoscenza
di
vari
aspetti
lavorativi,
di
comprendere
le
politiche
aziendali,
di
chiarire
eventuali
dubbi,
di
operare
secondo
le
modalità
stabilite
e
di
essere
consapevoli
dei
rischi
lavorativi.
- Equità:
vissuto
dei
lavoratori
rispetto
al
conferimento
di
incarichi,
livelli
e
mansioni
affidate
e
che
può
essere
messa
in
relazione
con
la
motivazione.
4. Metodologia
L'analisi
del
clima
organizzativo
è
condotta
seguendo
il
metodo
della
ricerca-‐intervento:
si
raccolgono
e
analizzano
dati
allo
scopo
di
intervenire
sul
sistema
osservato.
Al
fine
di
raccogliere
informazioni
per
predisporre
gli
strumenti
più
adeguati,
formulare
ipotesi
e
concordare
i
passaggi
delle
analisi
con
il
cliente,
saranno
necessari
diversi
incontri
e
riunioni.
Sarà
fondamentale
coinvolgere
attivamente
tutti
i
lavoratori.
Passaggi
molto
delicati
sono
gli
incontri
con
i
sindacati
e
la
diffusione
delle
informazioni
a
tutti
gli
addetti,
durante
tutta
la
durata
dell’attività.
Predisposizione dell’indagine:
§ Luoghi
di
ricerca:
ambienti
comuni
§ Tempi
di
ricerca:
orario
di
lavoro
§ Strumenti
di
ricerca:
− riunioni
e
interviste
in
profondità
con
il
Team
Management
− questionario
costruito
ad
hoc
da
compilare
in
forma
anonima;
il
questionario,
da
somministrare
a
tutti
i
dipendenti,
è
stato
predisposto
facendo
riferimento
alle
dimensioni
sopra
elencate
− focus
group
su
campioni
di
dipensenti
di
ogni
settore
− incontri
con
i
rappresentanti
dei
Sindacati
− scambi
informativi
con
i
quadri
− Intervista
semi-‐strutturata
− osservazioni
6
9. Progetto di ricerca per l’analisi del clima organizzativo
Luisa Meloni
5. Conclusioni
Ipotesi generale
La
sostituzione
del
vecchio
e
familiare
Team
Management
e
la
rivoluzione
estetica
della
sede
sono
state
vissute
in
modo
traumatico
dai
dipendenti.
È
venuta
improvvisamente
a
mancare
l’identificazione
con
l’azienda
e
questo
spaesamento
ha
portato
i
dipendenti
a
rapportarsi
al
luogo
di
lavoro
in
modo
freddo
e
impersonale.
Come
conseguenza
di
queste
tensioni
latenti,
in
modo
preventivo,
tutti
i
cambiamenti
apportati
dal
nuovo
Team
Management
non
sono
stati
percepiti
come
elementi
di
reale
innovazione
e
miglioramento
della
condizione
lavorativa.
Risulta
fondamentale
ripristinare
il
senso
di
appartenenza
e
identità,
sottolineando
la
continuità
tra
vecchia
e
nuova
gestione,
facendo
appello
alla
lunga
storia
e
tradizione
che
accomuna
LaFaenza
e
il
gruppo
Cooperativa
Ceramica
d’Imola.
È
necessario
puntare
sugli
aspetti
impliciti,
informali,
simbolici,
per
valorizzare
e
dare
dignità
al
lavoro
come
fonte
di
soddisfazione
e
benessere,
come
strumento
atto
a
migliorare
la
qualità
della
vita.
Deve
essere
costantemente
rimarcato
come
l’uomo
e
la
dimensione
umana
sia
-‐
storicamente
-‐
la
forza
del
gruppo,
valorizzando
quindi
la
relazione
tra
organizzazione
e
persone.
L'azienda
deve
prendersi
cura
del
dipendente,
renderlo
partecipe
dello
sviluppo
dell'azienda.
Fondamentali
in
tal
senso
risultano
comunicazione
e
scambio
di
informazioni,
strumenti
utili
per
la
condivisione
delle
innovazioni
tecniche,
obiettivi,
momenti
critici
e
traguardi
raggiunti,
insomma
della
cultura
aziendale
in
genere.
Si
passerà
così
da
un'ottica
di
diffidenza
a
una
di
vera
collaborazione,
nella
quale
l'interesse
dell’azienda
ha
valore
perché
va
nella
stessa
direzione
di
quella
del
dipendente.
Ipotesi operative
È
necessario
sottolineare
come
tutte
le
proposte
operative
mirano
a
migliorare
la
comunicazione
interna
e/o
esterna,
si
tratti
di
attivare
strumenti,
sviluppare
servizi
già
esistenti,
creare
ambienti
e
situazioni.
Investire
sulla
comunicazione
identitaria
del
gruppo
attraverso
l’ideazione
e
la
condivisione
del
nuovo
pay
off
e
dei
suoi
significati.
Modificare
lo
stile
di
leadership
adottato
dai
dirigenti,
puntando
su
presenza
in
sede
e
familiarizzazione
con
i
dipendenti.
Migliorare
le
aree
comune
e
le
zone
relax,
predisponendole
in
modo
tale
da
favorire
l’incontro
e
il
dialogo
tra
dipendenti
e
nuovo
Team
Management.
Creazione
di
un
museo,
per
custodire
e
trasmettere
la
memoria
storica
dell’arte
ceramica.
Investire
nella
Sezione
Artistica,
testimonianza
della
sintesi
di
ricerca
tecnologica,
arte
e
cultura
propria
di
Cooperativa
Ceramica
d’Imola.
7
10. Progetto di ricerca per l’analisi del clima organizzativo
Luisa Meloni
a
Allestire
una
mostra
fotografica,
possibilmente
all’ingresso
della
fabbrica,
che
mostri
le
varie
tappe
della
storia
aziendale,
in
modo
tale
da
tener
salda
l’identità
aziendale
ed
evidenziare
la
continuità
con
il
passato.
Uso
mirato
della
formazione,
per
risolvere
alcune
carenze.
Sviluppare
una
comunicazione
adeguata
in
materia
di
tecnologie,
qualità
e
ambiente:
obiettivi
e
eccellenze
aziendali
devono
essere
consapevolmente
condivise
e
motivo
di
orgoglio
per
tutti
i
dipendenti.
Lavorare
(all’interno
e
all’esterno
dell’azienda)
alla
comunicazione
e
allo
scambio
di
informazioni
attraverso
la
creazione
di
blog,
pagine
Facebook
ed
eventi.
Sviluppiamo
di
seguito
alcune
delle
proposte
operative:
Il pay off
Nasce
l’esigenza
per
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
di
mostrarsi
al
mercato
con
un’immagine
coordinata
di
gruppo.
Per
enfatizzare
l’appartenenza
“al
gruppo”
è
stato
pertanto
eseguito
un
completo
restyling
degli
strumenti
utilizzati
da
ciascun
marchio
di
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
per
le
proprie
relazioni
con
l’esterno.
A
livello
grafico
e
concettuale
si
è
operato
con
l’intento
di
individuare
elementi
capaci
di
mostrare
simultaneamente
omogeneità
e
peculiarità
di
ciascun
brand.
A
livello
testuale
è
stato
sviluppato
il
nuovo
pay
off,
con
l’intento
di
identificare
e
rimarcare
le
competenze,
le
esperienze,
la
storia,
le
aspirazioni,
le
idealità,
le
individualità
che
convivono
in
Cooperativa
Ceramica
d’Imola.
L'APE:
animale
puro,
altamente
sociale,
che
agisce
in
funzione
dell’utile
e
del
bene
comune.
L’ape
di
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
rappresenta
dal
1874
un
simbolo
di
unità,
ma
anche
di
distinzione.
Coniuga
storia
e
novità.
E’
il
segno,
emotivo
e
razionale,
di
un’identità.
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
è
un
gruppo
con
diverse
civitas,
che
convivono
in
un
gruppo,
uniformandosi
nella
qualità
del
lavoro
espresso.
BEE
ITALIAN:
Progettualità,
Creatività,
Operosità,
Arte,
Industria,
Storia,
Tradizione,
Cultura,
Territorio,
Design,
Cooperazione,
Ricerca,
Valori,
Tecnologia,
Continuità,
Successo
si
integrano
sinergicamente
in
Cooperativa
Ceramica
d’Imola.
Un
insieme
di
elementi
fortemente
umani
ed
esclusivamente
italiani,
che,
nei
prodotti,
diventano
il
valore
aggiunto
di
uno
stile,
di
un
gusto
e
di
una
qualità
unica
ed
inimitabile.
1874:
recupero
forte
della
dimensione
storica,
della
tradizione,
del
senso
di
appartenenza
a
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
attraverso
una
valorizzazione
della
data
di
fondazione
che
diventa
elemento
caratterizzante
del
pay
off.
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
esprime
la
sintesi
più
concreta,
felice,
virtuosa
tra
storia,
valori
umani,
tradizione,
cultura,
produzione.
8
11. Progetto di ricerca per l’analisi del clima organizzativo
Luisa Meloni
Il Museo: la memoria storica dell’arte ceramica
Non
sarà
solo
una
prestigiosa
esposizione,
ma
un
percorso
storico
attraverso
i
secoli,
documentato
da
pezzi
unici
fatti
a
mano,
fotografie
d’epoca,
certificati
autentici
di
partecipazione
alle
Mostre
più
importanti.
Ma
sarà
anche
la
testimonianza
della
capacità
unica
di
fondere
arte
e
industria.
Oltre
un
secolo
di
collaborazioni
tra
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
e
gli
artisti
più
significativi
del
‘900
sarà
in
mostra
presso
il
“Museo-‐Centro
di
Documentazione
Storico-‐Artistica
G.Bucci”.
Collezioni
d’autore
e
importanti
consulenze
aziendali,
dal
1874
ai
giorni
nostri,
faranno
del
museo
un’esposizione
unica
al
mondo,
testimonianza
del
ricco
patrimonio
della
nostra
arte
ceramica.
Sezione artistica IMOLARTE
Già
a
fine
Ottocento,
in
piena
Bella
Epoque,
i
prodotti
di
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
si
imponevano
per
la
freschezza
dei
colori
e
dei
decori,
ottenendo
premi
e
riconoscimenti
in
numerosi
concorsi
e
fiere,
che
furono
veicolo
per
destare
l’interesse
del
mercato
nazionale
e
internazionale
verso
i
ceramisti
imolesi.
Anche
quando
nel
1913
fu
avviata
la
produzione
di
piastrelle
da
rivestimento
la
Sezione
Artistica
continuò
ad
operare
e
a
custodire
la
preziosa
eredità
artistica
della
Società.
Lungo
il
corso
dei
decenni,
la
produzione
industriale
ha
preso
il
sopravvento,
ma
è
indubbio
che
al
suo
successo
ha
contribuito
la
felice
sintesi
di
ricerca
tecnologica,
arte
e
cultura
che
solo
un’azienda
così
ricca
di
storia
può
vantare.
Tecnologia, Qualita’ e Ambiente
Dalla
tradizionale
bicottura,
alla
monocottura
e
bicottura
rapida.
Dal
gres
porcellanato
smaltato
all’innovativo
gres
porcellanato
5
mm.
Pezzi
speciali,
decori,
prodotti
innovativi
per
le
grandi
opere
edili.
Negli
stabilimenti
di
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
vengono
ricercate
quotidianamente
le
soluzioni
tecniche
ed
estetiche
più
performanti
per
l’architettura
contemporanea.
Ne
sono
un
esempio
il
concentrato
di
innovazione
e
potenzialità
racchiuso
nei
soli
5mm
di
spessore
del
grès
porcellanato
e
il
Colour
Definition
System:
un
innovativo
sistema
in
grado
di
offrire
un
mondo
di
inesauribili
possibilità
estetiche
e
di
alta
definizione
grafica,
nitidezza
cromatica
e
qualità
tecnologica.
La
natura
e
la
tecnologia
si
fondono
per
dar
vita
a
un
nuovo
concetto
di
ceramica,
che
si
fonda
sul
rapporto
tra
l’uomo
e
l’ambiente.
Cooperativa
sostiene
fortemente
i
principi
di
eco-‐efficienza
aziendale
ed
eco-‐
compatibilità
ambientale
ed
ha
ottenuto
importanti
riconoscimenti,
come
la
Certificazione
Ambientale
ISO
14001,
la
Registrazione
Emas,
la
produzione
di
prodotti
ceramici
marchiati
Biogres
e
il
progetto
Life.
Salvaguardia
dell’ambiente
e
delle
risorse
naturali,
politica
energetica
efficace
ed
efficiente
e
rispetto
per
l’ecosistema
sono
i
principi
che
vanno
di
pari
passo
con
gli
obiettivi
di
produzione
industriale.
Cooperativa
Ceramica
d'Imola,
attuando
una
precisa
politica
aziendale
di
sviluppo
sostenibile,
ha
ottenuto
la
Registrazione
Eco-‐management
and
Audit
Scheme
(EMAS),
un
importante
riconoscimento
a
livello
9
12. Progetto di ricerca per l’analisi del clima organizzativo
Luisa Meloni
a
europeo,
relativo
ai
siti
produttivi,
volto
al
continuo
miglioramento
degli
standard
produttivi
e
alla
sensibilizzazione
di
tutto
il
personale
sotto
il
profilo
della
salvaguardia
ambientale.
L’implementazione
del
Sistema
di
Qualità
ha
i
seguenti
obiettivi:
• Perseguire,
attraverso
un’adeguata
gestione
delle
risorse
tecniche
e
impiantistiche,
il
continuo
miglioramento
dei
processi
produttivi;
• Garantire
il
corretto
impiego,
l’efficienza,
l’attendibilità
e
affidabilità
dei
risultati
di
misure
e
prove,
attraverso
la
pianificazione
della
manutenzione
ed
il
controllo
di
impianti,
apparecchiature
e
strumentazioni;
• Contribuire
al
miglioramento
del
contesto
sociale
di
cui
è
parte,
nel
rispetto
delle
persone
e
dell’ambiente
in
cui
è
integrata.
Il blog
Appartenere
alla
realtà
di
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
significa
in
primo
luogo
arricchirsi
di
esperienze
formative,
input
artistici
e
culturali
che
inevitabilmente
necessitano
di
trovare
un
naturale
momento
di
elaborazione.
Beelog
nasce
dalla
volontà
di
trovare
un
terreno
comune
di
dialogo
e
sospensione
dalla
vita
lavorativa,
uno
spazio
in
cui
parlare
liberamente
di
temi
che
quotidianamente
vengono
affrontati
con
piglio
formale.
Beelog
è
la
dimostrazione
di
come
Cooperativa
Ceramica
d’Imola,
sebbene
dotata
di
lontane
radici
storiche,
intenda
dimostrare
una
visione
sempre
orientata
al
futuro.
Questo
diario
di
bordo
si
focalizza
essenzialmente
su
quattro
principali
macroaree:
1. Around
the
World:
le
novità
ceramiche
reperite
in
giro
per
il
mondo,
oggetti
interessanti
e
particolari.
2. Arte
Discovery:
le
opere
esposte
nel
Museo
G.
Bucci,
santuario
ricco
di
tesori
antichi
e
contemporanei,
animato
dalla
presenza
di
grandi
artisti.
3. Eventi:
le
grandi
fiere
di
settore,
mostre
ed
esposizioni
internazionali.
In
questo
spazio
tutti
i
retroscena
degli
eventi
cui
prendiamo
parte,
le
indiscrezioni
e
le
curiosità.
4. Walk
on:
i
progetti
in
corso
di
Cooperativa
Ceramica
d’Imola.
Concorso
Internazionale
promosso
da
Cooperativa
Ceramica
d’Imola
e
dedicato
agli
utilizzi
innovativi
della
ceramica,
riletti
in
chiave
urbana.
Obiettivo
del
Concorso
è
sviluppare
nuovi
criteri
per
l’utilizzo
del
materiale
ceramico
nel
segno
dell’innovazione
tecnologica.
La
prima
edizione
sarà
dedicata
ai
“non
luoghi”
che
stanno
tra
gli
edifici,
nelle
strade,
alle
superfici
verticali
non
curate,
a
tutti
quegli
spazi
che
sfuggono
alla
progettazione.
La
cura
dedicata
agli
interstizi
urbani
è
spesso
rappresentativa
della
qualità
urbana
complessiva,
della
piacevolezza
e
vivibilità
delle
città.
Spesso
teatro
di
episodi
di
delinquenza,
nella
migliore
delle
ipotesi
sono
luoghi
di
aggregazione
giovanile
o
per
l’espressione
di
arte
da
strada.
In
molti
casi
questi
“non
luoghi”
devono
essere
resi
più
sicuri
e
vivibili;
in
altri,
portati
alla
ribalta
come
luoghi
destinabili
all’identità
culturale
di
una
comunità.
Le
nuove
tecnologie
per
la
produzione
del
materiale
ceramico
aprono
nuove
possibilità
per
la
realizzazione
di
rivestimenti
e
prodotti
di
arredo
urbano
riconoscibili
(fenomeno
dei
Landmark
-‐
statuaria
cittadina
-‐
che,
10
13. Progetto di ricerca per l’analisi del clima organizzativo
Luisa Meloni
oltre
ad
essere
un
aiuto
per
l’orientamento,
trasmettono
l’idea
di
una
presenza
guida,
a
tutela
dello
spazio
urbano).
Un’attenzione
particolare
è
dedicata
alla
sostenibilità:
progetti
di
riqualificazione
urbana,
aumento
delle
superfici
filtranti
e
delle
aree
verdi,
riciclabilità
e
riutilizzo
dei
materiali.
Talent
for
Tiles
si
rivolge
agli
studenti
delle
scuole
di
design
e
architettura
internazionali,
con
l’intento
produrre
progetti
per
le
città
future,
allargando
il
campo
d’azione
della
ceramica
all’arredo
urbano,
in
contaminazione
con
altri
materiali.
11