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WILIGELMO

        NORBERTI GIULIA
     3E            2005-2006
Liceo Scientifico “Charles Darwin”
INTRODUZIONE




                                             Modena, piazza Grande


Wiligelmo è considerato il primo scultore romanico
  di rilevanza europea e rappresenta la prima
  prestigiosa manifestazione della scultura italiana.
Di probabile origine lombarda, fu attivo in Emilia
  tra la fine dell’XI secolo e l’inizio del successivo.
     Giulia Norberti    - WILIGELMO -               2
IL DUOMO DI MODENA

                                    Wiligelmo partecipò alla
                                     decorazione scultorea
                                     del Duomo di Modena
                                     tra il 1099 e il 1106,
                                     realizzando gli stipiti
                                     del portale maggiore, il
                                     pulpito, l’altare e il
                                     pontìle.

                  Modena, Duomo


Giulia Norberti                   - WILIGELMO -           3
ORIGINI DEL NOME
II suo nome è tramandato dall’iscrizione sulla
  facciata del Duomo, in tre versi contenenti le sue
  lodi :                    Quanto tra gli scultori tu sia
                                  degno di onore e' chiaro ora,
                                  o Wiligelmo, per le tue opere
                                  scolpite".




     Giulia Norberti    - WILIGELMO -                   4
FORMAZIONE E ORIGINI
Sull’origine e formazione dello scultore sono state
  fatte diverse ipotesi: sicuramente Wiligelmo
  conobbe le sculture della scuola acquìtanica di
  Linguadoca e fu anche importante l‘influenza
  dell'arte romana, documentabile con puntuali
  raffronti con sculture delle necropoli.
Da questo Wiligelmo riuscì a creare uno stile ed un
  linguaggio profondamente originale e di altissimo
  livello artistico. La sua arte divenne il principale
  punto di riferimento per tutte le altre esperienze
  scultoree italiane dei secoli successivi.

    Giulia Norberti      - WILIGELMO -          5
LO STILE
Wiligelmo altera i rapporti proporzionali delle figure umane
  o umanizzate, deformando a proprio piacimento i
  particolari anatomici. Non mira alla rappresentazione della
  realtà ma all’espressione del proprio modo di concepirla.
  Le azioni e i sentimenti risultano quindi di immediata
  comprensione, dietro l’apparente semplicità delle forme
  emerge subito una pacata maestosità.




     Giulia Norberti      - WILIGELMO -                6
LE OPERE
Delle opere di Wiligelmo
 che sono state disperse e
 smembrate nel corso dei
 secoli, ci sono comunque
 pervenuti quasi tutti i
 bassorilievi che le
 componevano. Il massimo
 esempio di queste
 raffigurazioni è
 rappresentato dai quattro
 lastroni provenienti dal
 pontile, ora murati nella
 facciata del Duomo.

     Giulia Norberti   - WILIGELMO -        7
LA “BIBBIA DI PIETRA”
I quattro lastroni marmorei che si trovano
  sulla facciata del Duomo rappresentano
  alcuni dei più celebri episodi della Genesi.
  In questa “storia”, le composizioni si
  svolgono lente, le figure essenziali e
  massicce sono scolpite con una forza
  particolare, per evidenziarne l’azione
  corporea. Con la mancanza dei particolari
  decorativi, le scene si caricano di una
  drammatica pena. I fatti narrati sono
  esposti con una sceneggiatura sommaria,
  spostando l’attenzione solo sui personaggi
  fondamentali, che hanno espressioni e
  gestualità molto curate.
      Giulia Norberti      - WILIGELMO -         8
L’ILLUSTRAZIONE DEGLI EPISODI



L'illustrazione dei vari episodi si svolge in una successione
    continua al di sotto di una incorniciatura di arcatelle che
    contrasta molto con il resto della scultura. Le figure infatti si
    staccano da sfondi semplici, quasi scarni. Le ambientazioni
    sono piatte, sintetizzate, non si coordinano con le figure. In
    questo modo Wiligelmo può accentuare solo gli elementi
    ed i gesti più espressivi per il suo racconto, aumentandone
    la chiarezza e l’incisività. I personaggi di queste storie sono
    quindi come protagonisti impegnati ad esprimere solo ed
    esclusivamente il proprio ruolo.
       Giulia Norberti        - WILIGELMO -                  9
IL PRIMO BASSORILIEVO




         Il primo bassorilievo si trova sulla facciata, sopra il
            portale minore sinistro. Ha svolgimento orizzontale
            ed è scandito nel margine superiore da dieci
            arcatelle. Rappresenta quattro diverse scene,
            presentate in rapida successione senza divisioni.
Giulia Norberti          - WILIGELMO -                10
I BASSORILIEVO – prima scena

All’estrema sinistra appare Dio
  Padre, simbolicamente
  racchiuso in una mandorla
  sorretta da due angeli
  inginocchiati. Tiene in
  mano un libro aperto, con
  la scritta:
    «Lux ego sum mundi, via verax,
       vita perennis»                 -Io sono la luce del
                                      mondo, la via vera,
                                      la vita perenne-

     Giulia Norberti      - WILIGELMO -                      11
I BASSORILIEVO – seconda scena
 LA CREAZIONE DI ADAMO
Nella seconda scena troviamo Dio
 che plasma Adamo a sua
 immagine e somiglianza. L’uomo,
 nel primo incontro consapevole
 con il proprio corpo, è nudo e
 goffo, l’impressione che dà è di
 grave pesantezza. Dio invece è
 vestito e si può notare con
 facilità la sua umanizzazione: non
 è un essere incorporeo, il suo
 braccio destro disegna forme
 decise di un corpo voluminoso e
 robusto.
      Giulia Norberti   - WILIGELMO -   12
I BASSORILIEVO – terza scena
                               LA CREAZIONE DI EVA
                           Tra due colonne appena rilevate
                              dallo sfondo viene rappresentata
                              la creazione di Eva. Adamo,
                              pesantemente addormentato, è
                              buttato diagonalmente su una
                              roccia. Dal suo fianco Dio trae la
                              donna prendendola per mano con
                              gesto solenne e quasi imperioso.
                              Lei appare spaesata ed ancora
                              incapace di reggersi in piedi. Sotto
                              il terreno è scolpito il segno
                              dell'acqua, simbolo delle acque
                              primordiali.


Giulia Norberti          - WILIGELMO -                  13
I BASSORILIEVO – quarta scena
                          IL PECCATO ORIGINALE
                      Nell’ ultima parte del bassorilievo
                        troviamo Adamo che divora con
                        gusto il frutto proibito mentre Eva
                        lo guarda con dolcezza. Sulla
                        destra troviamo l’albero della
                        conoscenza su cui è avviluppato il
                        serpente tentatore. La figura di
                        Dio non è più presente, forse
                        proprio per simboleggiare il
                        passaggio ed il cambiamento. La
                        perduta innocenza inoltre li rende
                        coscienti    della   loro   nudità,
                        portandoli a coprirsi con una
                        foglia.
Giulia Norberti     - WILIGELMO -                 14
IL SECONDO BASSORILIEVO




                  Il secondo bassorilievo si trova sulla facciata,
                     sulla sinistra del portale maggiore. Ha
                     svolgimento orizzontale ed è scandito nel
                     margine superiore da dieci arcatelle.
                     Rappresenta tre diverse scene, presentate in
                     rapida successione senza divisioni.
Giulia Norberti              - WILIGELMO -               15
II BASSORILIEVO – prima scena


                  Nel primo episodio troviamo Adamo
                   ed Eva, nudi, in piedi davanti a Dio
                   creatore che punta verso di loro
                   l'indice della mano destra. Nella
                   sinistra tiene un cartiglio, recante
                   l'iscrizione:
                      «Dum deambularet Dominus, in paradisum»

                  -Udirono il Signore Dio che
                  passeggiava nel giardino-
                  Genesi 3,8
Giulia Norberti           - WILIGELMO -              16
II BASSORILIEVO – seconda scena

                  La seconda scena rappresenta la
                    cacciata dal Paradiso.
                  Adamo ed Eva piangenti, con la
                    mano       sinistra al   volto
                    inclinato in atteggiamento di
                    dolore e con la destra a
                    coprire le loro nudità, sono
                    espulsi dal paradiso mentre
                    un Cherubino ne custodisce
                    l'ingresso brandendo la spada.


Giulia Norberti     - WILIGELMO -           17
II BASSORILIEVO – terza scena


Nell'ultimo riquadro
 troviamo Adamo ed Eva
 che zappano la terra
 intorno ad un albero
 rigoglioso. E' la fatica del
 lavoro, conseguenza del
 peccato.



     Giulia Norberti      - WILIGELMO -     18
IL TERZO BASSORILIEVO




                  Il terzo bassorilievo si trova sulla facciata, sulla
                     destra del portale maggiore. Ha svolgimento
                     orizzontale ed è scandito nel margine
                     superiore da nove arcatelle. Rappresenta tre
                     diverse    scene,    presentate     in    rapida
                     successione senza divisioni.
Giulia Norberti               - WILIGELMO -                  19
III BASSORILIEVO – prima scena
                                          Al centro del primo riquadro, il Creatore
                                             è seduto in trono, dentro una
                                             mandorla appoggiata sul capo ricurvo
                                             di un telamone.
                                          Il Creatore tiene nella mano sinistra un
                                             libro aperto, ove è inciso il mònito
                                             evangelico:
                                                      Qui sequitur me non ambulat in tenebris
                                          A sinistra, Abele offre a Dio un agnello; a
                                             destra, Caino offre un manipolo di
-Chi segue me, non camminerà
nelle tenebre- Gv 8,12
                                             spighe.
                                          A destra della figura di Abele, l'iscrizione:
-Abele, il primo giusto, presenta                     Primus Abel iustus defert placabile munus
l’offerta propiziatoria, che è gradita-   A      destra del         telamone        genuflesso,
                                               l'epigrafe:
-Egli insiste, piange, geme, molto
                                                      Hic premit, hic plorat, gemit hic, nimis iste
si addolora-                                             laborat

            Giulia Norberti                   - WILIGELMO -                           20
III BASSORILIEVO – seconda scena




                      Nella seconda sezione
                       troviamo la scena
                       dell’uccisione di Abele.




Giulia Norberti   - WILIGELMO -            21
III BASSORILIEVO – terza scena


Nel terzo ed ultimo riquadro,
 Dio Padre pone la mano
 destra sulla spalla di Caino;
 nella mano sinistra regge un
 cartiglio, in cui si legge:
    Ubi est Abel frater tuus



                               -Dov’è tuo fratello
                               Abele?- Gen 4,9

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IL QUARTO BASSORILIEVO




            Il quarto bassorilievo si trova sulla facciata, sopra
               il portale minore destro. Ha svolgimento
               orizzontale ed è scandito nel margine
               superiore da dieci arcatelle. Rappresenta solo
               due diverse scene, presentate in rapida
               successione senza divisioni.
Giulia Norberti            - WILIGELMO -                23
IV BASSORILIEVO – prima scena




Lamech, il settimo discendente di Caino, viene raffigurato cieco,
  con il passo vacillante e con il copricapo caratteristico,
  portato dagli Ebrei nel Medioevo. In mano tiene un arco ed
  ha appena scoccato una freccia contro Caino, che cade con
  l’arma conficcata in gola. Tra Lamech e Caino colpito è
  raffigurato un grande albero, a un ramo del quale si
  aggrappa con la destra Caino ferito a morte.
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IV BASSORILIEVO – seconda scena
L‘ultima parte del bassorilievo rappresenta la fine
  del diluvio Universale. Noè esce con i figli
  dall'arca, presentata allegoricamente come una
  basilica.




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BIBLIOGRAFIA

ITINERARIO NELL’ARTE 1 – Giorgio Cricco, Francesco Paolo
   Di Teodoro
http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Wiligelmo.htm
http://it.encarta.msn.com/ medias_761568350/Scultura.html
http://www.bramarte.it/romanico/scultura.htm
http://www.duomodimodena.it/duomo/storia_sculture.html
http://www.thais.it/scultura/wiligelm.htm
http://www.comune.modena.it/duomo/htm/
Microsoft Encarta Enciclopedia Plus


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De Chirico
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Wiligelmo

  • 1. WILIGELMO NORBERTI GIULIA 3E 2005-2006 Liceo Scientifico “Charles Darwin”
  • 2. INTRODUZIONE Modena, piazza Grande Wiligelmo è considerato il primo scultore romanico di rilevanza europea e rappresenta la prima prestigiosa manifestazione della scultura italiana. Di probabile origine lombarda, fu attivo in Emilia tra la fine dell’XI secolo e l’inizio del successivo. Giulia Norberti - WILIGELMO - 2
  • 3. IL DUOMO DI MODENA Wiligelmo partecipò alla decorazione scultorea del Duomo di Modena tra il 1099 e il 1106, realizzando gli stipiti del portale maggiore, il pulpito, l’altare e il pontìle. Modena, Duomo Giulia Norberti - WILIGELMO - 3
  • 4. ORIGINI DEL NOME II suo nome è tramandato dall’iscrizione sulla facciata del Duomo, in tre versi contenenti le sue lodi : Quanto tra gli scultori tu sia degno di onore e' chiaro ora, o Wiligelmo, per le tue opere scolpite". Giulia Norberti - WILIGELMO - 4
  • 5. FORMAZIONE E ORIGINI Sull’origine e formazione dello scultore sono state fatte diverse ipotesi: sicuramente Wiligelmo conobbe le sculture della scuola acquìtanica di Linguadoca e fu anche importante l‘influenza dell'arte romana, documentabile con puntuali raffronti con sculture delle necropoli. Da questo Wiligelmo riuscì a creare uno stile ed un linguaggio profondamente originale e di altissimo livello artistico. La sua arte divenne il principale punto di riferimento per tutte le altre esperienze scultoree italiane dei secoli successivi. Giulia Norberti - WILIGELMO - 5
  • 6. LO STILE Wiligelmo altera i rapporti proporzionali delle figure umane o umanizzate, deformando a proprio piacimento i particolari anatomici. Non mira alla rappresentazione della realtà ma all’espressione del proprio modo di concepirla. Le azioni e i sentimenti risultano quindi di immediata comprensione, dietro l’apparente semplicità delle forme emerge subito una pacata maestosità. Giulia Norberti - WILIGELMO - 6
  • 7. LE OPERE Delle opere di Wiligelmo che sono state disperse e smembrate nel corso dei secoli, ci sono comunque pervenuti quasi tutti i bassorilievi che le componevano. Il massimo esempio di queste raffigurazioni è rappresentato dai quattro lastroni provenienti dal pontile, ora murati nella facciata del Duomo. Giulia Norberti - WILIGELMO - 7
  • 8. LA “BIBBIA DI PIETRA” I quattro lastroni marmorei che si trovano sulla facciata del Duomo rappresentano alcuni dei più celebri episodi della Genesi. In questa “storia”, le composizioni si svolgono lente, le figure essenziali e massicce sono scolpite con una forza particolare, per evidenziarne l’azione corporea. Con la mancanza dei particolari decorativi, le scene si caricano di una drammatica pena. I fatti narrati sono esposti con una sceneggiatura sommaria, spostando l’attenzione solo sui personaggi fondamentali, che hanno espressioni e gestualità molto curate. Giulia Norberti - WILIGELMO - 8
  • 9. L’ILLUSTRAZIONE DEGLI EPISODI L'illustrazione dei vari episodi si svolge in una successione continua al di sotto di una incorniciatura di arcatelle che contrasta molto con il resto della scultura. Le figure infatti si staccano da sfondi semplici, quasi scarni. Le ambientazioni sono piatte, sintetizzate, non si coordinano con le figure. In questo modo Wiligelmo può accentuare solo gli elementi ed i gesti più espressivi per il suo racconto, aumentandone la chiarezza e l’incisività. I personaggi di queste storie sono quindi come protagonisti impegnati ad esprimere solo ed esclusivamente il proprio ruolo. Giulia Norberti - WILIGELMO - 9
  • 10. IL PRIMO BASSORILIEVO Il primo bassorilievo si trova sulla facciata, sopra il portale minore sinistro. Ha svolgimento orizzontale ed è scandito nel margine superiore da dieci arcatelle. Rappresenta quattro diverse scene, presentate in rapida successione senza divisioni. Giulia Norberti - WILIGELMO - 10
  • 11. I BASSORILIEVO – prima scena All’estrema sinistra appare Dio Padre, simbolicamente racchiuso in una mandorla sorretta da due angeli inginocchiati. Tiene in mano un libro aperto, con la scritta: «Lux ego sum mundi, via verax, vita perennis» -Io sono la luce del mondo, la via vera, la vita perenne- Giulia Norberti - WILIGELMO - 11
  • 12. I BASSORILIEVO – seconda scena LA CREAZIONE DI ADAMO Nella seconda scena troviamo Dio che plasma Adamo a sua immagine e somiglianza. L’uomo, nel primo incontro consapevole con il proprio corpo, è nudo e goffo, l’impressione che dà è di grave pesantezza. Dio invece è vestito e si può notare con facilità la sua umanizzazione: non è un essere incorporeo, il suo braccio destro disegna forme decise di un corpo voluminoso e robusto. Giulia Norberti - WILIGELMO - 12
  • 13. I BASSORILIEVO – terza scena LA CREAZIONE DI EVA Tra due colonne appena rilevate dallo sfondo viene rappresentata la creazione di Eva. Adamo, pesantemente addormentato, è buttato diagonalmente su una roccia. Dal suo fianco Dio trae la donna prendendola per mano con gesto solenne e quasi imperioso. Lei appare spaesata ed ancora incapace di reggersi in piedi. Sotto il terreno è scolpito il segno dell'acqua, simbolo delle acque primordiali. Giulia Norberti - WILIGELMO - 13
  • 14. I BASSORILIEVO – quarta scena IL PECCATO ORIGINALE Nell’ ultima parte del bassorilievo troviamo Adamo che divora con gusto il frutto proibito mentre Eva lo guarda con dolcezza. Sulla destra troviamo l’albero della conoscenza su cui è avviluppato il serpente tentatore. La figura di Dio non è più presente, forse proprio per simboleggiare il passaggio ed il cambiamento. La perduta innocenza inoltre li rende coscienti della loro nudità, portandoli a coprirsi con una foglia. Giulia Norberti - WILIGELMO - 14
  • 15. IL SECONDO BASSORILIEVO Il secondo bassorilievo si trova sulla facciata, sulla sinistra del portale maggiore. Ha svolgimento orizzontale ed è scandito nel margine superiore da dieci arcatelle. Rappresenta tre diverse scene, presentate in rapida successione senza divisioni. Giulia Norberti - WILIGELMO - 15
  • 16. II BASSORILIEVO – prima scena Nel primo episodio troviamo Adamo ed Eva, nudi, in piedi davanti a Dio creatore che punta verso di loro l'indice della mano destra. Nella sinistra tiene un cartiglio, recante l'iscrizione: «Dum deambularet Dominus, in paradisum» -Udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino- Genesi 3,8 Giulia Norberti - WILIGELMO - 16
  • 17. II BASSORILIEVO – seconda scena La seconda scena rappresenta la cacciata dal Paradiso. Adamo ed Eva piangenti, con la mano sinistra al volto inclinato in atteggiamento di dolore e con la destra a coprire le loro nudità, sono espulsi dal paradiso mentre un Cherubino ne custodisce l'ingresso brandendo la spada. Giulia Norberti - WILIGELMO - 17
  • 18. II BASSORILIEVO – terza scena Nell'ultimo riquadro troviamo Adamo ed Eva che zappano la terra intorno ad un albero rigoglioso. E' la fatica del lavoro, conseguenza del peccato. Giulia Norberti - WILIGELMO - 18
  • 19. IL TERZO BASSORILIEVO Il terzo bassorilievo si trova sulla facciata, sulla destra del portale maggiore. Ha svolgimento orizzontale ed è scandito nel margine superiore da nove arcatelle. Rappresenta tre diverse scene, presentate in rapida successione senza divisioni. Giulia Norberti - WILIGELMO - 19
  • 20. III BASSORILIEVO – prima scena Al centro del primo riquadro, il Creatore è seduto in trono, dentro una mandorla appoggiata sul capo ricurvo di un telamone. Il Creatore tiene nella mano sinistra un libro aperto, ove è inciso il mònito evangelico: Qui sequitur me non ambulat in tenebris A sinistra, Abele offre a Dio un agnello; a destra, Caino offre un manipolo di -Chi segue me, non camminerà nelle tenebre- Gv 8,12 spighe. A destra della figura di Abele, l'iscrizione: -Abele, il primo giusto, presenta Primus Abel iustus defert placabile munus l’offerta propiziatoria, che è gradita- A destra del telamone genuflesso, l'epigrafe: -Egli insiste, piange, geme, molto Hic premit, hic plorat, gemit hic, nimis iste si addolora- laborat Giulia Norberti - WILIGELMO - 20
  • 21. III BASSORILIEVO – seconda scena Nella seconda sezione troviamo la scena dell’uccisione di Abele. Giulia Norberti - WILIGELMO - 21
  • 22. III BASSORILIEVO – terza scena Nel terzo ed ultimo riquadro, Dio Padre pone la mano destra sulla spalla di Caino; nella mano sinistra regge un cartiglio, in cui si legge: Ubi est Abel frater tuus -Dov’è tuo fratello Abele?- Gen 4,9 Giulia Norberti - WILIGELMO - 22
  • 23. IL QUARTO BASSORILIEVO Il quarto bassorilievo si trova sulla facciata, sopra il portale minore destro. Ha svolgimento orizzontale ed è scandito nel margine superiore da dieci arcatelle. Rappresenta solo due diverse scene, presentate in rapida successione senza divisioni. Giulia Norberti - WILIGELMO - 23
  • 24. IV BASSORILIEVO – prima scena Lamech, il settimo discendente di Caino, viene raffigurato cieco, con il passo vacillante e con il copricapo caratteristico, portato dagli Ebrei nel Medioevo. In mano tiene un arco ed ha appena scoccato una freccia contro Caino, che cade con l’arma conficcata in gola. Tra Lamech e Caino colpito è raffigurato un grande albero, a un ramo del quale si aggrappa con la destra Caino ferito a morte. Giulia Norberti - WILIGELMO - 24
  • 25. IV BASSORILIEVO – seconda scena L‘ultima parte del bassorilievo rappresenta la fine del diluvio Universale. Noè esce con i figli dall'arca, presentata allegoricamente come una basilica. Giulia Norberti - WILIGELMO - 25
  • 26. BIBLIOGRAFIA ITINERARIO NELL’ARTE 1 – Giorgio Cricco, Francesco Paolo Di Teodoro http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Wiligelmo.htm http://it.encarta.msn.com/ medias_761568350/Scultura.html http://www.bramarte.it/romanico/scultura.htm http://www.duomodimodena.it/duomo/storia_sculture.html http://www.thais.it/scultura/wiligelm.htm http://www.comune.modena.it/duomo/htm/ Microsoft Encarta Enciclopedia Plus Giulia Norberti - WILIGELMO - 26

Notas del editor

  1. Pontìle (parapetto sopraelevato del presbiterio)
  2. Il Creatore, la cui aureola a croce reca le lettere REX, pone la mano destra sul capo di Adamo, che si erge e si desta alla vita. A destra del capo di lui si legge il nome ADAM.
  3. I due si sono macchiati del peccato di superbia e disobbedienza quindi non sono più degni di vederlo di persona.
  4. L'uomo ucciso da Lamech è stato identificato con molta probabilità con Caino, in base all'interpretazione del midrash Tanhuma. Secondo questo «midrash» (antico commento rabbinico al testo di parte della Bibbia ebraica), nel versetto «Chiunque ucciderà Caino, egli subirà la vendetta alla settima generazione» (Gen 4,15), «egli» è attribuito a Caino. Ora, Lamech è appunto il settimo discendente di Caino (cfr. Gen 4, 17-18). Nel Medioevo, il notissimo studioso benedettino Rabàno Mauro (776-856) rielaborò nella sua opera esegetica quelle tradizioni ebraiche.