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TEST PSICOLOGICO ?
Si definisce test psicologico una  situazione standardizzata  nella quale il comportamento di una persona viene campionato, osservato e descritto producendo una misura oggettiva e standardizzata di un comportamento (o di un campione di comportamento). DEFINIZIONE DI TEST PSICOLOGICO
[object Object],[object Object],[object Object]
Il test permette quindi di produrre una  misura oggettiva di un comportamento :  l’attribuzione e l’interpretazione dei punteggi deve presupporre criteri quantitativi  indipendenti dal giudizio del valutatore .
Tale misura può successivamente essere ricondotta ad un  gruppo di soggetti più ampio  ( campione di standardizzazione ) in modo da ottenere delle informazioni su quanto un determinato comportamento sia simile oppure diverso dalla  popolazione di riferimento .
TEST PSICOLOGICO  E   CONOSCENZA INTUITIVA  ?
Conoscenza intuitiva: fa riferimento a teorie personali ovviamente implicite. Test Psicologico: fa sempre riferimento ad una specifica teoria esplicita, psicologica. Cosa differenzia un test dalla conoscenza intuitiva (strumento di conoscenza della vita quotidiana)???
Gli stimoli sono uguali per tutti, presentati nello stesso ordine e selezionati in base a decisioni razionali Le risposte sono valutate in modo oggettivo e sono elaborate delle regole precise per la quantificazione dei risultati   + Condizioni ambientali sono standardizzate così come la somministrazione delle prove e i ruoli e le funzioni del somministratore.  +
QUALITÀ DI UN TEST PSICOLOGICO ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object]
La validità è analizzabile da diversi di vista:  validità esterna  di costrutto  di contenuto validità rispetto ad un criterio esterno
[object Object],[object Object],[object Object],VALIDITÀ DI COSTRUTTO ,[object Object],[object Object],VALIDITÀ ESTERNA O DI FACCIATA
La validità di costrutto è determinata da due componenti: a)  la VALIDITÀ CONVERGENTE,  è il grado di accordo tra misure dello stesso costrutto ottenute con test diversi; b)  la VALIDITÀ DISCRIMINANTE,  quando i tentativi di misurare costrutti diversi sono distinguibili l’uno dall’altro. Ne consegue che misure dello stesso costrutto dovranno avere una correlazione alta, mentre misure di costrutti diversi dovranno avere una correlazione molto bassa, perché il test sia da considerarsi valido. …  o il metodo dei gruppi contrapposti …
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],VALIDITÀ DI CRITERIO
[object Object],[object Object],[object Object],LA VALIDITÀ DI CONTENUTO
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
PARTI DI CUI SI  COMPONE UN TEST ?
PARTI DI CUI SI COMPONE UN TEST STIMOLI FOGLIO DI RISPOSTA GRIGLIA   DI CORREZIONE MANUALE
STIMOLI Per “stimolo” si intende generalmente un quesito (item) oppure una domanda scritta semplicemente su un foglio stampato.  Nella maggioranza dei test collettivi l’insieme dei fogli viene anche definito “quadernetto”.  Gli stimoli possono anche essere delle tavole (test proiettivi), dei cubi come nelle scale Wechsler, delle figure o oggetti presentati attraverso il monitor di un PC.
FOGLIO DI RISPOSTA Tali fogli permettono di poter annotare le risposte date ai diversi stimoli.  Nei test collettivi il foglio di risposta permette di utilizzare i quadernetti più di una volta.  I fogli di risposta possono anche essere a lettura ottica; tale procedura può permettere di correggere in tempi rapidi i protocolli di un gran numero di soggetti.
GRIGLIA La griglia permette di attribuire un punteggio alle risposte fornite dal soggetto.  Nei test cognitivi collettivi la griglia = insieme delle risposte “alfa” che compongono il questionario.  Nei casi di una risposta aperta (ad esempio raccontare un’esperienza) il test deve poter contemplare una guida per la siglatura o codifica che fornisce esempi pratici di classificazioni effettuate in modo corretto.
MANUALE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
INTERPRETARE I PUNTEGGI DI UN TEST  Attraverso la griglia di correzione l’operatore è in grado di attribuire un punteggio a ogni risposta fornita dal soggetto. La somma delle risposte viene definito  PUNTEGGIO GREZZO .
INTERPRETARE I PUNTEGGI DI UN TEST  Il punteggio grezzo deve essere confrontato con i punteggi ottenuti da un ampio gruppo di soggetti definito campione di standardizzazione. Possiamo, quindi, valutare il comportamento del soggetto in una data prova “trasformando” il punteggio grezzo in un  punteggio standardizzato (indice di posizione dei singoli soggetti all’interno della distribuzione di tutti i soggetti della popolazione considerata).
QUALI PUNTEGGI STANDARDIZZATI CONOSCETE ?
PUNTEGGI STANDARDIZZATI Punti Z Punti T Punti Sten Punti C Punti Stanine
PUNTEGGI STANDARDIZZATI punti Z (media=0; dev.st=1) punti T (media=50; dev.st=10) punti sten (media=5.5; dev.st=2) C (media=5; dev.st=2)  punti stanine (media=5; dev.st=1.96)
La distribuzione normale ,[object Object],[object Object],[object Object]
Perché calcolare la media?  ,[object Object]
Per arricchire il panorama informativo conviene calcolare:  ,[object Object],[object Object]
E ancora si può calcolare:  ,[object Object]
Confrontiamo media e mediana:  ,[object Object],[object Object]
E se la mediana è inferiore? ,[object Object],[object Object]
E infine…  ,[object Object]
Media, mediana e moda non bastano ,[object Object]
Come si calcola la deviazione standard? ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Che cosa indica la deviazione standard? ,[object Object],[object Object]
Come fare confronti tra risultati conseguiti in test diversi  ,[object Object]
Punti Z e punti T ,[object Object],[object Object]
Come calcolare i punti Z?  ,[object Object],[object Object],[object Object]
Ma ci sono degli inconvenienti ,[object Object]
Come si calcolano i punti T? ,[object Object],[object Object],[object Object]

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Slide 2 test psicologico

  • 2. Si definisce test psicologico una situazione standardizzata nella quale il comportamento di una persona viene campionato, osservato e descritto producendo una misura oggettiva e standardizzata di un comportamento (o di un campione di comportamento). DEFINIZIONE DI TEST PSICOLOGICO
  • 3.
  • 4. Il test permette quindi di produrre una misura oggettiva di un comportamento : l’attribuzione e l’interpretazione dei punteggi deve presupporre criteri quantitativi indipendenti dal giudizio del valutatore .
  • 5. Tale misura può successivamente essere ricondotta ad un gruppo di soggetti più ampio ( campione di standardizzazione ) in modo da ottenere delle informazioni su quanto un determinato comportamento sia simile oppure diverso dalla popolazione di riferimento .
  • 6. TEST PSICOLOGICO E CONOSCENZA INTUITIVA ?
  • 7. Conoscenza intuitiva: fa riferimento a teorie personali ovviamente implicite. Test Psicologico: fa sempre riferimento ad una specifica teoria esplicita, psicologica. Cosa differenzia un test dalla conoscenza intuitiva (strumento di conoscenza della vita quotidiana)???
  • 8. Gli stimoli sono uguali per tutti, presentati nello stesso ordine e selezionati in base a decisioni razionali Le risposte sono valutate in modo oggettivo e sono elaborate delle regole precise per la quantificazione dei risultati + Condizioni ambientali sono standardizzate così come la somministrazione delle prove e i ruoli e le funzioni del somministratore. +
  • 9.
  • 10.
  • 11. La validità è analizzabile da diversi di vista: validità esterna di costrutto di contenuto validità rispetto ad un criterio esterno
  • 12.
  • 13. La validità di costrutto è determinata da due componenti: a) la VALIDITÀ CONVERGENTE, è il grado di accordo tra misure dello stesso costrutto ottenute con test diversi; b) la VALIDITÀ DISCRIMINANTE, quando i tentativi di misurare costrutti diversi sono distinguibili l’uno dall’altro. Ne consegue che misure dello stesso costrutto dovranno avere una correlazione alta, mentre misure di costrutti diversi dovranno avere una correlazione molto bassa, perché il test sia da considerarsi valido. … o il metodo dei gruppi contrapposti …
  • 14.
  • 15.
  • 16.
  • 17. PARTI DI CUI SI COMPONE UN TEST ?
  • 18. PARTI DI CUI SI COMPONE UN TEST STIMOLI FOGLIO DI RISPOSTA GRIGLIA DI CORREZIONE MANUALE
  • 19. STIMOLI Per “stimolo” si intende generalmente un quesito (item) oppure una domanda scritta semplicemente su un foglio stampato. Nella maggioranza dei test collettivi l’insieme dei fogli viene anche definito “quadernetto”. Gli stimoli possono anche essere delle tavole (test proiettivi), dei cubi come nelle scale Wechsler, delle figure o oggetti presentati attraverso il monitor di un PC.
  • 20. FOGLIO DI RISPOSTA Tali fogli permettono di poter annotare le risposte date ai diversi stimoli. Nei test collettivi il foglio di risposta permette di utilizzare i quadernetti più di una volta. I fogli di risposta possono anche essere a lettura ottica; tale procedura può permettere di correggere in tempi rapidi i protocolli di un gran numero di soggetti.
  • 21. GRIGLIA La griglia permette di attribuire un punteggio alle risposte fornite dal soggetto. Nei test cognitivi collettivi la griglia = insieme delle risposte “alfa” che compongono il questionario. Nei casi di una risposta aperta (ad esempio raccontare un’esperienza) il test deve poter contemplare una guida per la siglatura o codifica che fornisce esempi pratici di classificazioni effettuate in modo corretto.
  • 22.
  • 23. INTERPRETARE I PUNTEGGI DI UN TEST Attraverso la griglia di correzione l’operatore è in grado di attribuire un punteggio a ogni risposta fornita dal soggetto. La somma delle risposte viene definito PUNTEGGIO GREZZO .
  • 24. INTERPRETARE I PUNTEGGI DI UN TEST Il punteggio grezzo deve essere confrontato con i punteggi ottenuti da un ampio gruppo di soggetti definito campione di standardizzazione. Possiamo, quindi, valutare il comportamento del soggetto in una data prova “trasformando” il punteggio grezzo in un punteggio standardizzato (indice di posizione dei singoli soggetti all’interno della distribuzione di tutti i soggetti della popolazione considerata).
  • 26. PUNTEGGI STANDARDIZZATI Punti Z Punti T Punti Sten Punti C Punti Stanine
  • 27. PUNTEGGI STANDARDIZZATI punti Z (media=0; dev.st=1) punti T (media=50; dev.st=10) punti sten (media=5.5; dev.st=2) C (media=5; dev.st=2) punti stanine (media=5; dev.st=1.96)
  • 28.
  • 29.
  • 30.
  • 31.
  • 32.
  • 33.
  • 34.
  • 35.
  • 36.
  • 37.
  • 38.
  • 39.
  • 40.
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  • 42.