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Come educare alla Sessualità e
       all’affettività
PARTIAMO DALLA PAROLA
          EDUCAZIONE




Quando si parla di educazione si fa
 riferimento a una serie di valori,
 regole e accorgimenti che si vogliono
 trasmettere ai figli
Le regole
  Ogni famiglia ha le proprie norme, espresse
  o inespresse.
In primo luogo vi sono quelle che disciplinano
  gli aspetti della vita quotidiana e che, in
  genere, variano notevolmente da una
  famiglia all’altra. Ciò che le accomuna è il
  tentativo di rendere la vita più facile e
  comoda per le persone che vivono in una
  stessa casa
Ci sono quelle che regolano i valori
  importanti della famiglia e che
  determinano scelte importanti
  nell’educazione dei figli



        EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’ E ALLA
                  SESSUALITA’
L’educazione affettiva e sessuale
è di fondamentale importanza nella vita
             di un bambino
Educare alla sessualità e all’affettività vuol
   dire
   concepirla in modo positivo affinché un
   figlio:
•  si fidi dei propri genitori
•  rispetti adulti e coetanei
•  crei dei legami forti con i suoi fratelli e
   con gli amici
•  non si trovi in un vicolo cieco facendo sì
   che sappia riconoscere e quindi sottrarsi
   a un potenziale abuso
Tutto questo è possibile se i genitori
sanno ascoltare e dare delle risposte
alle domande del figlio
Di solito si pensa che solo quando si
affronta direttamente il tema della
sessualità con il proprio figlio si
trasmettano messaggi sull’argomento.

Anche se non lo fai in maniera esplicita, in
maniera inconscia educhi tuo figlio in
qualsiasi momento con le tue carezze, con i
tuoi comportamenti, con i gesti, le cose
che dici e anche con quello che non dici
Educare alla sessualità significa:


 Emozioni

                rispetto
   Corpo



        Amore per se stessi
Emozioni
E’ importante aiutare il bambino a:
•  Riconoscere le proprie emozioni
•  Dare un nome alle proprie emozioni
•  Esprimere le proprie emozioni
•  Imparare a gestirle
Una regola di base da seguire quando si
 parla con il proprio figlio è che bisogna
 sempre dire la verità.

Ogni genitore saprà qual’è la “dose” di
 verità che suo figlio è in grado di
 recepire, come parlarne e come fargli
 capire quello che si ha intenzione di
 comunicare.
Se ad un certo punto ti fa una
domanda cui non sai bene come
rispondere, non farne una tragedia.
La cosa migliore è che ti mostri
spontaneo e che il bambino intuisca le
tue perplessità. Cerca di informarti e
approfondire l’argomento con lui una
volta che tutto ti sarà più chiaro.
Aspettati che molte delle domande che
 sentirai da tuo figlio potrebbero farti
 restare a bocca aperta. Non dimenticare
 che le tue convinzioni, le tue esperienze e i
 tuoi pregiudizi giocheranno un ruolo
 fondamentale, e a volte potrai sentirti
 davvero a disagio di fronte alle sue
 curiosità.

Anche se a volte certe domande possono
 essere un vero è proprio shock, un genitore
 deve far sapere a suo figlio che la sua
 porta è sempre aperta e che è importante
 cercare il confronto sui dubbi e le
          inquietudine che lo assillano
Quasi tutti pensano che non abbia
senso parlare di educazione sessuale
quando ci si riferisce a un bambino
piccolo e che, fino a quando non avrà
cinque o sei anni, non è necessario
prestare troppa attenzione a quello
che fa o che domanda.
L’educazione va di pari passo con
l’evoluzione del bambino, e tutti i
bambini assimilano qualsiasi cosa. A 5
anni i bambini sanno già molto più di
quello che noi immaginiamo. Per
questa ragione, anche quello che non
diciamo è fondamentale.
I neonati esplorano i propri genitali
fin dai primi mesi di vita.
Approfittando del cambio del
pannolino
Quando i bambini si toccano scoprono il
piacere e per questo lo rifanno le volte
successive. Sia ben chiaro che ciò non ha
nulla a che vedere con il concetto di
masturbazione o con l’erotismo, come noi
adulti lo intendiamo. Un neonato o un
bambino un po’ più grande, impara a
conoscere il proprio corpo accarezzandosi.
Ogni parte del corpo ha
       un nome

 Quando cominciate a insegnare al
 bambino i nomi delle diverse parti del
 corpo non trascurate i genitali, e
 affrontate l’argomento nello stesso
 modo in cui parlate delle mani, delle
 orecchie, del naso.
Se esistono dei modi in cui voi di
solito chiamate la vulva o il pene, è
giusto che li impari anche il bambino,
ma al di là di questi nomignoli
“casalinghi”, è importante che gli sia
chiaro a cosa corrispondono.
Evitare termini dispregiativi.


        Quando fa il bagno, ricordategli
        tutti i nomi che ha imparato.
Insegnagli a lavarsi da solo: può farlo
con una spugna morbida o con le mani.
In questo modo potrà anche esplorare
il proprio corpo è prenderci confidenza.
Le prime domande
Intorno ai due o tre anni i bambini
iniziano a fare domande esplicite sul
sesso, ed è anche l’età in cui
cominciano a capire che, fisicamente,
non siamo fatti tutti allo stesso
modo. Ci sono molte somiglianze, ma
una grossa differenza: i genitali.
Iniziano a interpretare i ruoli specifici di
   ciascun sesso, che gli sono stati insegnati fin
   dalla nascita: i bambini giocano a calcio, le
   bambine giocano con le bambole … in questa
   fase molte delle domande che tuo figlio ti
   porrà saranno simili a questa:
•  Perché maschi e femmine sono diversi?
•  Perché le bambine non hanno il pisellino e io
   invece sì?
•  Come si fanno i bambini? Da dove escono?
   Dove stanno nascosti?
Rispondere a queste domande è una
buona occasione per aumentare la
fiducia che i vostri figli hanno in voi e
per fargli sapere, rispondendogli, che
c’è qualcuno che li ascolta, che i loro
dubbi vi interessano, che voi, nel caso
in cui dovessero avere dei problemi,
sarete i primi che li aiuteranno a
risolverli.
ESPLORAZIONE
L’esplorazione dei genitali è un
comportamento del tutto comune a
quest’età. Il corpo incuriosisce
tantissimo i bambini, sia il loro, sia
quello degli altri. È’ normale che
giochino con i propri genitali, che li
tocchino e anche che si avvicinino
ai fratellini o agli amici per
osservarli meglio.
I bambini si studiano senza alcuna
  vergogna, e potrebbero farlo di fronte a
  chiunque se non gli spieghiamo che
  comportarsi in quel modo non è giusto.
  Dev’essere chiaro che questi
  atteggiamenti non hanno conseguenze
  negative, non anticipano inclinazioni
  future, non influiscono sullo sviluppo.
  All’inizio sono un modo per conoscersi e
  sperimentare, anche se prima o poi si
       trasformeranno in quella che
  comunemente chiamiamo masturbazione
Se scopri che tuo figlio esplora i suoi genitali:

Cerca di non arrabbiarti non alzare le mani.
  Non dirgli neanche: “non si fa”, o che “è una
  porcheria”, o che “i bravi bambini non fanno
  così”. Se gli trasmetti questo tipo di
  messaggi potrebbe crescere pensando che
  c’è qualcosa che non va in lui, e che questo
  sentimento lo farà sentire in colpa per una
  cosa che, in definitiva, è un comportamento
            assolutamente normale.
Avvicinati e chiedigli cosa sta facendo,
 mostrati del tutto calmo. È molto meglio
 che starsene zitto far finta di non aver
 visto niente. Ponendogli delle domande
 farai sì che lui ti parli dei suoi dubbi, e
 aprirai la strada al dialogo. È il caso di
 ribadire che, se riuscite a comunicare in
 modo aperto con vostro figlio, è molto
 probabile che, se dovesse avere un
 problema serio, si rivolga a voi senza
 esitazioni
Se ti accorgi, o se te lo dicono i suoi
insegnanti, che ha l’abitudine di toccarsi i
genitali in pubblico, o se ad esempio, lo fa
in casa al centro del salotto, spiegagli che
quello che fa non è sbagliato, ma è una cosa
che si può fare quando si sta da soli,
nell’intimità, quando non c’è nessun altro.
Così come si va in bagno per fare la pipì, da
soli, anche quel genere di carezze vanno
riservate ai momenti di intimità ad esempio
quando se ne sta nella sua cameretta.
Se nonostante le tue indicazioni continua a
farlo in pubblico, allora devi cercare di
valutare attentamente quello che sta
succedendo. Magari è un modo per attirare
l’attenzione: forse, quando lo fa, la gente lo
rimprovera e, in questo modo, lo fa sentire
importante. Giudicate voi la situazione e,
se non siete in grado di uscirne da soli,
rivolgetevi a uno specialista.
Giochiamo al dottore
Un’altra grande preoccupazione dei genitori
è sorprendere il proprio figlio con qualche
amico o amica, nudi, toccarsi i genitali. Può
capitare anche con un fratello o un cugino.
In ogni caso, la reazione dovrà essere la
stessa che abbiamo visto prima. Le scoperte
e le esperienze sessuali durante l’infanzia
sono normali se vengono fatte
spontaneamente e con bambini di età simile.
Giocare con il tuo amico, la tua amica, o con
tuo fratello, tua sorella è una cosa giusta,
ma non devi toccare i suoi genitali, perché
è una parte delicata e intima, puoi fargli
male. Non succede niente toccandoli, lo sai
vero? ma è meglio che ognuno tocchi
solamente i propri. Se hai qualche domanda
da farmi, chiedi pure. Dai, continuate a
giocare.
Se li scopri di nuovo a giocare così, parla
con i genitori dell’altro bambino per tenerli
al corrente della situazione, e cerca di
lasciare sempre aperta la porta della
cameretta di tuo figlio quando sta con gli
amici. In questo modo potrai controllare
facilmente. La cosa migliore è di
riprendere e approfondire il discorso,
cercando di verificare se ha capito le
spiegazioni che gli hai dato.
Le regole in casa
Dormire con i genitori
Una regola fondamentale è quella di evitare
che tuo figlio si abitui a dormire nel vostro
letto. In un certo senso il bambino vi sta
chiedendo coccole e tenerezza.

 Vi capiterà spesso di trovarvi di fronte ai
più strani ingegnosi ragionamenti, studiati
per convincervi a farlo stare nel lettone con
voi.
Senza esagerare con la severità è
importante stabilire delle regole da
rispettare nella vita domestica.
Insegnali che il letto di mamma e papà è
esclusivamente loro che, salvo rare
eccezioni, i bambini non devono dormire
con i genitori. In questo modo gli farai
capire l’importanza dell’intimità: il
principio è valido anche nella situazione
opposta, quando si tratta della sua
intimità. Evita quindi di dormire nel suo
         letto.
È diverso se di mattina vi viene a
svegliare e vuole giocare un po’ con
voi nel letto. In questo caso non
dovete vietarglielo. Ma è importante
ricordargli che, anche se vuole venire
a giocare un po’ in camera, deve
sempre bussare alla porta e
aspettare che gli diciate di entrare
La televisione
L’offerta televisiva è ben lontana
dall’essere ciò di cui un bambino ha
bisogno per completare la sua
educazione, che si parli o meno di
educazione sessuale. È importante
ridurre al minimo il tempo che i
bambini passano davanti alla tv, che di
solito è eccessivo.
Spesso si pensa che per il semplice fatto di
   essere cartoni animati siano adatti a tutti i
   bambini ma non è affatto vero.
•  pieni di violenza, tanto fisica quanto
   verbale.
•  non trasmettono valori semplici, che un
   bambino può assimilare
•  mostrano comportamenti competitivi, poco
   rispettosi, e offensivi **
genitori devono sempre controllare quello
             che vedono i loro figli
Per evitare che se ne resti ore e ore
davanti alla tv, è importante che tu
passi del tempo con tuo figlio, a
giocare o a chiacchierare.
Distraendolo dandogli dei piccoli
compiti, disegnando con lui,
leggendogli delle storie, facendo
insieme un puzzle. Non deve mai
passare più di due ore al giorno
davanti alla televisione
Fargli vedere dei cartoni animati, che
tu hai visionato in precedenza,
stabilisci delle regole relative ai
programmi che può vedere e a quelli
che deve evitare, soprattutto negli
orari in cui le trasmissioni televisive
sono dedicate agli adulti.
Non mettere il televisore nella
cameretta di tuo figlio, perché se lo
fai non potrai controllare ciò che
vede, magari si ritroverà a guardare
più televisione di quello che credi.
È molto importante che tu abbia ben
  chiari i valori con i quali vuoi educare
  tuo figlio e, partendo da lì, che tu
  sappia spiegargli le tue decisioni.
Se capita che tuo figlio veda in
televisione una scena poco adatta,
erotica o molto violenta, la cosa
migliore è spiegargli subito quello che
ha visto. “È un film, e spesso i film
sono esagerati”. “Quella è una cosa
che fanno i grandi quando si amano,
non devi pensare che lui le stia
facendo male. Quello che devi capire è
che fanno un gioco che possono fare
   solo gli adulti”
Fai vedere a tuo figlio meno tv
possibile. Come? Dando maggior
valore ai giochi che fa con voi, con i
fratelli e con gli amici per imparare il
valore della condivisione
Orientamento e identità
        sessuale
Nei primi anni di vita i figli imparano a
 identificarsi come bambini o bambine,
 e a comportarsi di conseguenza.

I genitori hanno atteggiamenti
  differenti con i maschi e con le
  femmine, regalano giocattoli diversi, li
  vestono in modo diverso, e parlano
  anche in maniera differente.
È importante tener presente che il
  semplice fatto che un bambino provi
  interesse per le bambole o una bambina
  per i giochi e giocattoli considerati
  “maschili” non è un segnale allarmante.
  Al contrario è una cosa del tutto
  normale. Spesso i genitori si
  preoccupano se il bambino non si
  comporta nel modo tipico del suo sesso
  e pensano che si tratti del sintomo di
  un disordine nel suo orientamento
  sessuale.
Se un bambino chiede ai genitori di
 fare danza classica, o se ad una
 bambina piace giocare a calcio con i
 maschi, non significa che sarà
 omosessuale. Può essere, ma queste
 non sono ragioni sufficienti per farlo
 sospettare
Prima di raggiungere i cinque anni di
età, i bambini stabiliscono i criteri di
base di ciò che è femminile e di ciò
che è maschile. A cinque anni sanno già
perfettamente a quale genere
appartengono loro stessi e le persone
che li circondano.
Di cosa ha bisogno un
          bambino?
•  Sentirsi desiderato
•  Tempo
•  Prendere in considerazione le sue
   richieste
•  Stabilità nel rapporto fra genitori
Insegnamenti che un figlio
     dovrebbe ricevere
•  Sapere che il rispetto e il senso di
   responsabilità sono imprescindibili in
   qualsiasi situazione
•  Assimilare il principio di uguaglianza
   fra uomo e donna
•  Sentire che la sua famiglia lo
   appoggia e lo appoggerà
PERMESSI SPECIFICI PER IL
   RUOLO SESSUALE E
       SOCIALE
•  Mi piace come sei e com’è il tuo corpo
•  Le persone vanno bene comunque
   maschi o femmine che siano
•  I maschi sono importanti ed hanno
   caratteristiche specifiche quali …
•  Le femmine sono importanti ed hanno
   caratteristiche specifiche quali …
UN PO’ DI ATTIVITA’ PER GIOCARE
CON IL TUO BAMBINO/A

LA SAGOMA A DIMENSIONE REALE

In un cartellone grande fate distendere il vostro bambino/a e tracciate
con il colore il profilo del suo corpo.
Poi insieme a vostro figlio/a colorate con i colori (potete scegliere quelli
a tempera o a dito). Potete anche riempirlo con fogli colorati, fare i
capelli con la lana… usate la vostra CREATIVITA’
Potete poi nominare le diverse parti del corpo
GIOCARE CON I SENSI CON PLAY DOUGHT FATTO IN CASA

Il play dough è un materiale sensoriale di grande ricchezza. Come
vedrete poi, preparandolo in casa è possibile inserire moltissime
varianti visive (coloranti diversi, glitter, ecc…), tattili (sabbia,
fiocchi, segatura, gelatine, ecc…), olfattive (erbe aromatiche
fresche, olio essenziale, alimenti profumati quali caffè, cacao,
spezie…). 
La manipolazione del play dough sviluppa naturalmente la motricità
fine e la creatività, ma è anche un’attività rilassante e che stimola
la capacità di attenzione e concentrazione.
Preparando il play dough coi bambini si può fare scienza e
matematica, misurando gli ingredienti e osservando come
reagiscono tra loro, esplorando i colori, ecc…
 Il play dough può trovare impiego anche in campo strettamente
didattico: gli esempi più immediati possono essere il modellaggio
delle lettere dell’alfabeto e dei numeri, oppure di piccoli elementi
(palline ecc…) da contare.
www.lapappadolce.net
1 tazza e 1/2  di farina
3/4 di tazza di sale
1 tazza e 1/2  di acqua
1 cucchiaio di olio 
1/2 cucchiaio di cremor tartaro
coloranti alimentari Il cremor tartaro (Bitartrato di Potassio
o Cremore di Tartaro o cremortartaro) è un sale che viene di
solito utilizzato in abbinamento al bicarbonato come polvere
lievitante per dolci, lo usava la mia mamma per le frittelle di
Carnevale. E’ tornato di uso molto comune per chi frequenta i
blog di cucina americani, e per chi pratica uno stile di
alimentazione naturale, perchè permette di lievitare i dolci
senza usare le bustine classiche (che contengono anche loro
cremor tartaro e bicarbonato, ma anche molti altri additivi
chimici, alcuni di origine animale). Si trova sicuramente in
farmacia venduto a peso, ma ora anche nei supermercati ben
forniti e nei negozi di biologico. Controllate che si tratti di
solo cremor tartaro, e che non sia invece già miscelato al
bicarbonato.
Mescolare tutti gli ingredienti in una pentola (i coloranti possono
essere aggiunti in questa fase, se si vuole cuocere un colore alla
volta, oppure si può preparare un play dough neutro e colorarlo
dopo dividendolo in palline).Mettere sul fuoco e mescolare per
circa cinque minuti. Quando il preparato si sarà rappresso, togliere
da fuoco e rovesciare su un foglio di carta forno. Appena la
temperatura lo permette impastare con le mani, eventualmente
aggiungendo i coloranti alimentari, finchè il nostro play dough non
avrà assunto una bella consistenza, ed è pronto per il
gioco.Conservare in contenitori col coperchio o sacchettini di
plastica.
Con acqua aromatica e
                                colorata




Per le acque colorate possiamo usare fragole, lamponi, ribes o more,
petali di rosa o di altri fiori, barbabietole, mirtilli, spinaci, ecc… Basta
mettere in un pentolino due manciate abbondanti del prodotto scelto
insieme ad una tazza d’acqua, portare ad ebollizione e far cuocere
finchè il liquido non si sarà ridotto a circa la metà, quindi filtrare con un
colino e lasciar raffreddare.Lo stesso principio può essere usato anche
per creare acque aromatiche. Useremo curcuma e qualsiasi altra spezia,
olio essenziale a piacere, vaniglia o estratto di mandorla, cacao ecc…
aggiunti alla fine durante l’impasto  dopo la cottura (per non perdere il
profumo), oppure possiamo creare acque profumate (e anche colorate)
semplicemente preparando tè o tisane a piacere, molto concentrati.
Con le erbe aromatiche




Con lo stesso principio, cambiando colore
alimentare o anche lasciando la pasta del suo
colore naturale, a termine impasto possiamo
aggiungere al posto dei fiori di lavanda aghi di
rosmarino fresco, foglie tritate di salvia, menta,
ecc… Un bel  verde naturale si può ottenere
preparando acqua colorata con gli spinaci.
BUON
DIVERTIMENTO!!!
SVILUPPATE IL SENSO TATTILE

Secondo Bruno Munari la conoscenza del mondo, per un bambino, è di
tipo plurisensoriale, e tra tutti i sensi il tatto è quello maggiormente
usato.
Anche secondo Maria Montessori  l’educazione dei sensi, tra cui il
tatto, è della massima importanza. Nella didattica montessoriana
l’educazione dei sensi ha come obiettivo quello di affinare la
percezione per mezzo di esercizi ripetuti; il materiale didattico
sensoriale utilizzato rende possibile l’autoeducazione del bambino ed
una formazione metodica dei sensi. Si tratta in generale di oggetti
che attirano l’attenzione spontanea e che contengono una gradazione
razionale di stimoli.
SENTIMENTI ED EMOZIONI CON I BURATTINI

Con il disco di Cartone
Materiali: una vecchia scatola di scarpe, matita, compasso,
pennarelli grossi e fini, lana, elastico per la biancheria, tre
elastici, spillatrice, foulard Con il compasso disegnate un
cerchio di 10 cm di diametro e ritagliatelo.Colorate il viso a
piacere. Fissate con la spillatrice i fili di lana al posto dei
capelli e sulla parte posteriore fissate anche l’elastico per
biancheria (un pezzetto). Dopo aver disposto sulla mano il
foulard si stringe intorno al pollice, all’indice e al medio un
elastico rotondo Infilate il dito indice nell’elastico posteriore
in modo da poter animare il burattino. 

www.studiopsicopedagogico.com




               Giocate inventando storie
               con i vostri bambini

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Slide conferenza educare affettività sessualità 20 nov 2012

  • 1. Come educare alla Sessualità e all’affettività
  • 2. PARTIAMO DALLA PAROLA EDUCAZIONE Quando si parla di educazione si fa riferimento a una serie di valori, regole e accorgimenti che si vogliono trasmettere ai figli
  • 3. Le regole Ogni famiglia ha le proprie norme, espresse o inespresse. In primo luogo vi sono quelle che disciplinano gli aspetti della vita quotidiana e che, in genere, variano notevolmente da una famiglia all’altra. Ciò che le accomuna è il tentativo di rendere la vita più facile e comoda per le persone che vivono in una stessa casa
  • 4. Ci sono quelle che regolano i valori importanti della famiglia e che determinano scelte importanti nell’educazione dei figli EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’ E ALLA SESSUALITA’
  • 5. L’educazione affettiva e sessuale è di fondamentale importanza nella vita di un bambino
  • 6. Educare alla sessualità e all’affettività vuol dire concepirla in modo positivo affinché un figlio: •  si fidi dei propri genitori •  rispetti adulti e coetanei •  crei dei legami forti con i suoi fratelli e con gli amici •  non si trovi in un vicolo cieco facendo sì che sappia riconoscere e quindi sottrarsi a un potenziale abuso
  • 7. Tutto questo è possibile se i genitori sanno ascoltare e dare delle risposte alle domande del figlio
  • 8. Di solito si pensa che solo quando si affronta direttamente il tema della sessualità con il proprio figlio si trasmettano messaggi sull’argomento. Anche se non lo fai in maniera esplicita, in maniera inconscia educhi tuo figlio in qualsiasi momento con le tue carezze, con i tuoi comportamenti, con i gesti, le cose che dici e anche con quello che non dici
  • 9. Educare alla sessualità significa: Emozioni rispetto Corpo Amore per se stessi
  • 10. Emozioni E’ importante aiutare il bambino a: •  Riconoscere le proprie emozioni •  Dare un nome alle proprie emozioni •  Esprimere le proprie emozioni •  Imparare a gestirle
  • 11. Una regola di base da seguire quando si parla con il proprio figlio è che bisogna sempre dire la verità. Ogni genitore saprà qual’è la “dose” di verità che suo figlio è in grado di recepire, come parlarne e come fargli capire quello che si ha intenzione di comunicare.
  • 12. Se ad un certo punto ti fa una domanda cui non sai bene come rispondere, non farne una tragedia. La cosa migliore è che ti mostri spontaneo e che il bambino intuisca le tue perplessità. Cerca di informarti e approfondire l’argomento con lui una volta che tutto ti sarà più chiaro.
  • 13. Aspettati che molte delle domande che sentirai da tuo figlio potrebbero farti restare a bocca aperta. Non dimenticare che le tue convinzioni, le tue esperienze e i tuoi pregiudizi giocheranno un ruolo fondamentale, e a volte potrai sentirti davvero a disagio di fronte alle sue curiosità. Anche se a volte certe domande possono essere un vero è proprio shock, un genitore deve far sapere a suo figlio che la sua porta è sempre aperta e che è importante cercare il confronto sui dubbi e le inquietudine che lo assillano
  • 14. Quasi tutti pensano che non abbia senso parlare di educazione sessuale quando ci si riferisce a un bambino piccolo e che, fino a quando non avrà cinque o sei anni, non è necessario prestare troppa attenzione a quello che fa o che domanda.
  • 15. L’educazione va di pari passo con l’evoluzione del bambino, e tutti i bambini assimilano qualsiasi cosa. A 5 anni i bambini sanno già molto più di quello che noi immaginiamo. Per questa ragione, anche quello che non diciamo è fondamentale.
  • 16. I neonati esplorano i propri genitali fin dai primi mesi di vita. Approfittando del cambio del pannolino
  • 17. Quando i bambini si toccano scoprono il piacere e per questo lo rifanno le volte successive. Sia ben chiaro che ciò non ha nulla a che vedere con il concetto di masturbazione o con l’erotismo, come noi adulti lo intendiamo. Un neonato o un bambino un po’ più grande, impara a conoscere il proprio corpo accarezzandosi.
  • 18. Ogni parte del corpo ha un nome Quando cominciate a insegnare al bambino i nomi delle diverse parti del corpo non trascurate i genitali, e affrontate l’argomento nello stesso modo in cui parlate delle mani, delle orecchie, del naso.
  • 19. Se esistono dei modi in cui voi di solito chiamate la vulva o il pene, è giusto che li impari anche il bambino, ma al di là di questi nomignoli “casalinghi”, è importante che gli sia chiaro a cosa corrispondono. Evitare termini dispregiativi. Quando fa il bagno, ricordategli tutti i nomi che ha imparato.
  • 20. Insegnagli a lavarsi da solo: può farlo con una spugna morbida o con le mani. In questo modo potrà anche esplorare il proprio corpo è prenderci confidenza.
  • 21. Le prime domande Intorno ai due o tre anni i bambini iniziano a fare domande esplicite sul sesso, ed è anche l’età in cui cominciano a capire che, fisicamente, non siamo fatti tutti allo stesso modo. Ci sono molte somiglianze, ma una grossa differenza: i genitali.
  • 22. Iniziano a interpretare i ruoli specifici di ciascun sesso, che gli sono stati insegnati fin dalla nascita: i bambini giocano a calcio, le bambine giocano con le bambole … in questa fase molte delle domande che tuo figlio ti porrà saranno simili a questa: •  Perché maschi e femmine sono diversi? •  Perché le bambine non hanno il pisellino e io invece sì? •  Come si fanno i bambini? Da dove escono? Dove stanno nascosti?
  • 23. Rispondere a queste domande è una buona occasione per aumentare la fiducia che i vostri figli hanno in voi e per fargli sapere, rispondendogli, che c’è qualcuno che li ascolta, che i loro dubbi vi interessano, che voi, nel caso in cui dovessero avere dei problemi, sarete i primi che li aiuteranno a risolverli.
  • 24. ESPLORAZIONE L’esplorazione dei genitali è un comportamento del tutto comune a quest’età. Il corpo incuriosisce tantissimo i bambini, sia il loro, sia quello degli altri. È’ normale che giochino con i propri genitali, che li tocchino e anche che si avvicinino ai fratellini o agli amici per osservarli meglio.
  • 25. I bambini si studiano senza alcuna vergogna, e potrebbero farlo di fronte a chiunque se non gli spieghiamo che comportarsi in quel modo non è giusto. Dev’essere chiaro che questi atteggiamenti non hanno conseguenze negative, non anticipano inclinazioni future, non influiscono sullo sviluppo. All’inizio sono un modo per conoscersi e sperimentare, anche se prima o poi si trasformeranno in quella che comunemente chiamiamo masturbazione
  • 26. Se scopri che tuo figlio esplora i suoi genitali: Cerca di non arrabbiarti non alzare le mani. Non dirgli neanche: “non si fa”, o che “è una porcheria”, o che “i bravi bambini non fanno così”. Se gli trasmetti questo tipo di messaggi potrebbe crescere pensando che c’è qualcosa che non va in lui, e che questo sentimento lo farà sentire in colpa per una cosa che, in definitiva, è un comportamento assolutamente normale.
  • 27. Avvicinati e chiedigli cosa sta facendo, mostrati del tutto calmo. È molto meglio che starsene zitto far finta di non aver visto niente. Ponendogli delle domande farai sì che lui ti parli dei suoi dubbi, e aprirai la strada al dialogo. È il caso di ribadire che, se riuscite a comunicare in modo aperto con vostro figlio, è molto probabile che, se dovesse avere un problema serio, si rivolga a voi senza esitazioni
  • 28. Se ti accorgi, o se te lo dicono i suoi insegnanti, che ha l’abitudine di toccarsi i genitali in pubblico, o se ad esempio, lo fa in casa al centro del salotto, spiegagli che quello che fa non è sbagliato, ma è una cosa che si può fare quando si sta da soli, nell’intimità, quando non c’è nessun altro. Così come si va in bagno per fare la pipì, da soli, anche quel genere di carezze vanno riservate ai momenti di intimità ad esempio quando se ne sta nella sua cameretta.
  • 29. Se nonostante le tue indicazioni continua a farlo in pubblico, allora devi cercare di valutare attentamente quello che sta succedendo. Magari è un modo per attirare l’attenzione: forse, quando lo fa, la gente lo rimprovera e, in questo modo, lo fa sentire importante. Giudicate voi la situazione e, se non siete in grado di uscirne da soli, rivolgetevi a uno specialista.
  • 30. Giochiamo al dottore Un’altra grande preoccupazione dei genitori è sorprendere il proprio figlio con qualche amico o amica, nudi, toccarsi i genitali. Può capitare anche con un fratello o un cugino. In ogni caso, la reazione dovrà essere la stessa che abbiamo visto prima. Le scoperte e le esperienze sessuali durante l’infanzia sono normali se vengono fatte spontaneamente e con bambini di età simile.
  • 31. Giocare con il tuo amico, la tua amica, o con tuo fratello, tua sorella è una cosa giusta, ma non devi toccare i suoi genitali, perché è una parte delicata e intima, puoi fargli male. Non succede niente toccandoli, lo sai vero? ma è meglio che ognuno tocchi solamente i propri. Se hai qualche domanda da farmi, chiedi pure. Dai, continuate a giocare.
  • 32. Se li scopri di nuovo a giocare così, parla con i genitori dell’altro bambino per tenerli al corrente della situazione, e cerca di lasciare sempre aperta la porta della cameretta di tuo figlio quando sta con gli amici. In questo modo potrai controllare facilmente. La cosa migliore è di riprendere e approfondire il discorso, cercando di verificare se ha capito le spiegazioni che gli hai dato.
  • 33. Le regole in casa
  • 34. Dormire con i genitori Una regola fondamentale è quella di evitare che tuo figlio si abitui a dormire nel vostro letto. In un certo senso il bambino vi sta chiedendo coccole e tenerezza. Vi capiterà spesso di trovarvi di fronte ai più strani ingegnosi ragionamenti, studiati per convincervi a farlo stare nel lettone con voi.
  • 35. Senza esagerare con la severità è importante stabilire delle regole da rispettare nella vita domestica. Insegnali che il letto di mamma e papà è esclusivamente loro che, salvo rare eccezioni, i bambini non devono dormire con i genitori. In questo modo gli farai capire l’importanza dell’intimità: il principio è valido anche nella situazione opposta, quando si tratta della sua intimità. Evita quindi di dormire nel suo letto.
  • 36. È diverso se di mattina vi viene a svegliare e vuole giocare un po’ con voi nel letto. In questo caso non dovete vietarglielo. Ma è importante ricordargli che, anche se vuole venire a giocare un po’ in camera, deve sempre bussare alla porta e aspettare che gli diciate di entrare
  • 37. La televisione L’offerta televisiva è ben lontana dall’essere ciò di cui un bambino ha bisogno per completare la sua educazione, che si parli o meno di educazione sessuale. È importante ridurre al minimo il tempo che i bambini passano davanti alla tv, che di solito è eccessivo.
  • 38. Spesso si pensa che per il semplice fatto di essere cartoni animati siano adatti a tutti i bambini ma non è affatto vero. •  pieni di violenza, tanto fisica quanto verbale. •  non trasmettono valori semplici, che un bambino può assimilare •  mostrano comportamenti competitivi, poco rispettosi, e offensivi ** genitori devono sempre controllare quello che vedono i loro figli
  • 39. Per evitare che se ne resti ore e ore davanti alla tv, è importante che tu passi del tempo con tuo figlio, a giocare o a chiacchierare. Distraendolo dandogli dei piccoli compiti, disegnando con lui, leggendogli delle storie, facendo insieme un puzzle. Non deve mai passare più di due ore al giorno davanti alla televisione
  • 40. Fargli vedere dei cartoni animati, che tu hai visionato in precedenza, stabilisci delle regole relative ai programmi che può vedere e a quelli che deve evitare, soprattutto negli orari in cui le trasmissioni televisive sono dedicate agli adulti.
  • 41. Non mettere il televisore nella cameretta di tuo figlio, perché se lo fai non potrai controllare ciò che vede, magari si ritroverà a guardare più televisione di quello che credi.
  • 42. È molto importante che tu abbia ben chiari i valori con i quali vuoi educare tuo figlio e, partendo da lì, che tu sappia spiegargli le tue decisioni.
  • 43. Se capita che tuo figlio veda in televisione una scena poco adatta, erotica o molto violenta, la cosa migliore è spiegargli subito quello che ha visto. “È un film, e spesso i film sono esagerati”. “Quella è una cosa che fanno i grandi quando si amano, non devi pensare che lui le stia facendo male. Quello che devi capire è che fanno un gioco che possono fare solo gli adulti”
  • 44. Fai vedere a tuo figlio meno tv possibile. Come? Dando maggior valore ai giochi che fa con voi, con i fratelli e con gli amici per imparare il valore della condivisione
  • 45. Orientamento e identità sessuale Nei primi anni di vita i figli imparano a identificarsi come bambini o bambine, e a comportarsi di conseguenza. I genitori hanno atteggiamenti differenti con i maschi e con le femmine, regalano giocattoli diversi, li vestono in modo diverso, e parlano anche in maniera differente.
  • 46. È importante tener presente che il semplice fatto che un bambino provi interesse per le bambole o una bambina per i giochi e giocattoli considerati “maschili” non è un segnale allarmante. Al contrario è una cosa del tutto normale. Spesso i genitori si preoccupano se il bambino non si comporta nel modo tipico del suo sesso e pensano che si tratti del sintomo di un disordine nel suo orientamento sessuale.
  • 47. Se un bambino chiede ai genitori di fare danza classica, o se ad una bambina piace giocare a calcio con i maschi, non significa che sarà omosessuale. Può essere, ma queste non sono ragioni sufficienti per farlo sospettare
  • 48. Prima di raggiungere i cinque anni di età, i bambini stabiliscono i criteri di base di ciò che è femminile e di ciò che è maschile. A cinque anni sanno già perfettamente a quale genere appartengono loro stessi e le persone che li circondano.
  • 49. Di cosa ha bisogno un bambino? •  Sentirsi desiderato •  Tempo •  Prendere in considerazione le sue richieste •  Stabilità nel rapporto fra genitori
  • 50. Insegnamenti che un figlio dovrebbe ricevere •  Sapere che il rispetto e il senso di responsabilità sono imprescindibili in qualsiasi situazione •  Assimilare il principio di uguaglianza fra uomo e donna •  Sentire che la sua famiglia lo appoggia e lo appoggerà
  • 51. PERMESSI SPECIFICI PER IL RUOLO SESSUALE E SOCIALE •  Mi piace come sei e com’è il tuo corpo •  Le persone vanno bene comunque maschi o femmine che siano •  I maschi sono importanti ed hanno caratteristiche specifiche quali … •  Le femmine sono importanti ed hanno caratteristiche specifiche quali …
  • 52. UN PO’ DI ATTIVITA’ PER GIOCARE CON IL TUO BAMBINO/A LA SAGOMA A DIMENSIONE REALE In un cartellone grande fate distendere il vostro bambino/a e tracciate con il colore il profilo del suo corpo. Poi insieme a vostro figlio/a colorate con i colori (potete scegliere quelli a tempera o a dito). Potete anche riempirlo con fogli colorati, fare i capelli con la lana… usate la vostra CREATIVITA’ Potete poi nominare le diverse parti del corpo
  • 53. GIOCARE CON I SENSI CON PLAY DOUGHT FATTO IN CASA Il play dough è un materiale sensoriale di grande ricchezza. Come vedrete poi, preparandolo in casa è possibile inserire moltissime varianti visive (coloranti diversi, glitter, ecc…), tattili (sabbia, fiocchi, segatura, gelatine, ecc…), olfattive (erbe aromatiche fresche, olio essenziale, alimenti profumati quali caffè, cacao, spezie…).  La manipolazione del play dough sviluppa naturalmente la motricità fine e la creatività, ma è anche un’attività rilassante e che stimola la capacità di attenzione e concentrazione. Preparando il play dough coi bambini si può fare scienza e matematica, misurando gli ingredienti e osservando come reagiscono tra loro, esplorando i colori, ecc… Il play dough può trovare impiego anche in campo strettamente didattico: gli esempi più immediati possono essere il modellaggio delle lettere dell’alfabeto e dei numeri, oppure di piccoli elementi (palline ecc…) da contare.
  • 55. 1 tazza e 1/2  di farina 3/4 di tazza di sale 1 tazza e 1/2  di acqua 1 cucchiaio di olio  1/2 cucchiaio di cremor tartaro coloranti alimentari Il cremor tartaro (Bitartrato di Potassio o Cremore di Tartaro o cremortartaro) è un sale che viene di solito utilizzato in abbinamento al bicarbonato come polvere lievitante per dolci, lo usava la mia mamma per le frittelle di Carnevale. E’ tornato di uso molto comune per chi frequenta i blog di cucina americani, e per chi pratica uno stile di alimentazione naturale, perchè permette di lievitare i dolci senza usare le bustine classiche (che contengono anche loro cremor tartaro e bicarbonato, ma anche molti altri additivi chimici, alcuni di origine animale). Si trova sicuramente in farmacia venduto a peso, ma ora anche nei supermercati ben forniti e nei negozi di biologico. Controllate che si tratti di solo cremor tartaro, e che non sia invece già miscelato al bicarbonato.
  • 56. Mescolare tutti gli ingredienti in una pentola (i coloranti possono essere aggiunti in questa fase, se si vuole cuocere un colore alla volta, oppure si può preparare un play dough neutro e colorarlo dopo dividendolo in palline).Mettere sul fuoco e mescolare per circa cinque minuti. Quando il preparato si sarà rappresso, togliere da fuoco e rovesciare su un foglio di carta forno. Appena la temperatura lo permette impastare con le mani, eventualmente aggiungendo i coloranti alimentari, finchè il nostro play dough non avrà assunto una bella consistenza, ed è pronto per il gioco.Conservare in contenitori col coperchio o sacchettini di plastica.
  • 57. Con acqua aromatica e colorata Per le acque colorate possiamo usare fragole, lamponi, ribes o more, petali di rosa o di altri fiori, barbabietole, mirtilli, spinaci, ecc… Basta mettere in un pentolino due manciate abbondanti del prodotto scelto insieme ad una tazza d’acqua, portare ad ebollizione e far cuocere finchè il liquido non si sarà ridotto a circa la metà, quindi filtrare con un colino e lasciar raffreddare.Lo stesso principio può essere usato anche per creare acque aromatiche. Useremo curcuma e qualsiasi altra spezia, olio essenziale a piacere, vaniglia o estratto di mandorla, cacao ecc… aggiunti alla fine durante l’impasto  dopo la cottura (per non perdere il profumo), oppure possiamo creare acque profumate (e anche colorate) semplicemente preparando tè o tisane a piacere, molto concentrati.
  • 58. Con le erbe aromatiche Con lo stesso principio, cambiando colore alimentare o anche lasciando la pasta del suo colore naturale, a termine impasto possiamo aggiungere al posto dei fiori di lavanda aghi di rosmarino fresco, foglie tritate di salvia, menta, ecc… Un bel  verde naturale si può ottenere preparando acqua colorata con gli spinaci.
  • 60. SVILUPPATE IL SENSO TATTILE Secondo Bruno Munari la conoscenza del mondo, per un bambino, è di tipo plurisensoriale, e tra tutti i sensi il tatto è quello maggiormente usato. Anche secondo Maria Montessori  l’educazione dei sensi, tra cui il tatto, è della massima importanza. Nella didattica montessoriana l’educazione dei sensi ha come obiettivo quello di affinare la percezione per mezzo di esercizi ripetuti; il materiale didattico sensoriale utilizzato rende possibile l’autoeducazione del bambino ed una formazione metodica dei sensi. Si tratta in generale di oggetti che attirano l’attenzione spontanea e che contengono una gradazione razionale di stimoli.
  • 61. SENTIMENTI ED EMOZIONI CON I BURATTINI Con il disco di Cartone Materiali: una vecchia scatola di scarpe, matita, compasso, pennarelli grossi e fini, lana, elastico per la biancheria, tre elastici, spillatrice, foulard Con il compasso disegnate un cerchio di 10 cm di diametro e ritagliatelo.Colorate il viso a piacere. Fissate con la spillatrice i fili di lana al posto dei capelli e sulla parte posteriore fissate anche l’elastico per biancheria (un pezzetto). Dopo aver disposto sulla mano il foulard si stringe intorno al pollice, all’indice e al medio un elastico rotondo Infilate il dito indice nell’elastico posteriore in modo da poter animare il burattino.  www.studiopsicopedagogico.com Giocate inventando storie con i vostri bambini