2. PARTIAMO DALLA PAROLA
EDUCAZIONE
Quando si parla di educazione si fa
riferimento a una serie di valori,
regole e accorgimenti che si vogliono
trasmettere ai figli
3. Le regole
Ogni famiglia ha le proprie norme, espresse
o inespresse.
In primo luogo vi sono quelle che disciplinano
gli aspetti della vita quotidiana e che, in
genere, variano notevolmente da una
famiglia all’altra. Ciò che le accomuna è il
tentativo di rendere la vita più facile e
comoda per le persone che vivono in una
stessa casa
4. Ci sono quelle che regolano i valori
importanti della famiglia e che
determinano scelte importanti
nell’educazione dei figli
EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’ E ALLA
SESSUALITA’
6. Educare alla sessualità e all’affettività vuol
dire
concepirla in modo positivo affinché un
figlio:
• si fidi dei propri genitori
• rispetti adulti e coetanei
• crei dei legami forti con i suoi fratelli e
con gli amici
• non si trovi in un vicolo cieco facendo sì
che sappia riconoscere e quindi sottrarsi
a un potenziale abuso
7. Tutto questo è possibile se i genitori
sanno ascoltare e dare delle risposte
alle domande del figlio
8. Di solito si pensa che solo quando si
affronta direttamente il tema della
sessualità con il proprio figlio si
trasmettano messaggi sull’argomento.
Anche se non lo fai in maniera esplicita, in
maniera inconscia educhi tuo figlio in
qualsiasi momento con le tue carezze, con i
tuoi comportamenti, con i gesti, le cose
che dici e anche con quello che non dici
10. Emozioni
E’ importante aiutare il bambino a:
• Riconoscere le proprie emozioni
• Dare un nome alle proprie emozioni
• Esprimere le proprie emozioni
• Imparare a gestirle
11. Una regola di base da seguire quando si
parla con il proprio figlio è che bisogna
sempre dire la verità.
Ogni genitore saprà qual’è la “dose” di
verità che suo figlio è in grado di
recepire, come parlarne e come fargli
capire quello che si ha intenzione di
comunicare.
12. Se ad un certo punto ti fa una
domanda cui non sai bene come
rispondere, non farne una tragedia.
La cosa migliore è che ti mostri
spontaneo e che il bambino intuisca le
tue perplessità. Cerca di informarti e
approfondire l’argomento con lui una
volta che tutto ti sarà più chiaro.
13. Aspettati che molte delle domande che
sentirai da tuo figlio potrebbero farti
restare a bocca aperta. Non dimenticare
che le tue convinzioni, le tue esperienze e i
tuoi pregiudizi giocheranno un ruolo
fondamentale, e a volte potrai sentirti
davvero a disagio di fronte alle sue
curiosità.
Anche se a volte certe domande possono
essere un vero è proprio shock, un genitore
deve far sapere a suo figlio che la sua
porta è sempre aperta e che è importante
cercare il confronto sui dubbi e le
inquietudine che lo assillano
14. Quasi tutti pensano che non abbia
senso parlare di educazione sessuale
quando ci si riferisce a un bambino
piccolo e che, fino a quando non avrà
cinque o sei anni, non è necessario
prestare troppa attenzione a quello
che fa o che domanda.
15. L’educazione va di pari passo con
l’evoluzione del bambino, e tutti i
bambini assimilano qualsiasi cosa. A 5
anni i bambini sanno già molto più di
quello che noi immaginiamo. Per
questa ragione, anche quello che non
diciamo è fondamentale.
16. I neonati esplorano i propri genitali
fin dai primi mesi di vita.
Approfittando del cambio del
pannolino
17. Quando i bambini si toccano scoprono il
piacere e per questo lo rifanno le volte
successive. Sia ben chiaro che ciò non ha
nulla a che vedere con il concetto di
masturbazione o con l’erotismo, come noi
adulti lo intendiamo. Un neonato o un
bambino un po’ più grande, impara a
conoscere il proprio corpo accarezzandosi.
18. Ogni parte del corpo ha
un nome
Quando cominciate a insegnare al
bambino i nomi delle diverse parti del
corpo non trascurate i genitali, e
affrontate l’argomento nello stesso
modo in cui parlate delle mani, delle
orecchie, del naso.
19. Se esistono dei modi in cui voi di
solito chiamate la vulva o il pene, è
giusto che li impari anche il bambino,
ma al di là di questi nomignoli
“casalinghi”, è importante che gli sia
chiaro a cosa corrispondono.
Evitare termini dispregiativi.
Quando fa il bagno, ricordategli
tutti i nomi che ha imparato.
20. Insegnagli a lavarsi da solo: può farlo
con una spugna morbida o con le mani.
In questo modo potrà anche esplorare
il proprio corpo è prenderci confidenza.
21. Le prime domande
Intorno ai due o tre anni i bambini
iniziano a fare domande esplicite sul
sesso, ed è anche l’età in cui
cominciano a capire che, fisicamente,
non siamo fatti tutti allo stesso
modo. Ci sono molte somiglianze, ma
una grossa differenza: i genitali.
22. Iniziano a interpretare i ruoli specifici di
ciascun sesso, che gli sono stati insegnati fin
dalla nascita: i bambini giocano a calcio, le
bambine giocano con le bambole … in questa
fase molte delle domande che tuo figlio ti
porrà saranno simili a questa:
• Perché maschi e femmine sono diversi?
• Perché le bambine non hanno il pisellino e io
invece sì?
• Come si fanno i bambini? Da dove escono?
Dove stanno nascosti?
23. Rispondere a queste domande è una
buona occasione per aumentare la
fiducia che i vostri figli hanno in voi e
per fargli sapere, rispondendogli, che
c’è qualcuno che li ascolta, che i loro
dubbi vi interessano, che voi, nel caso
in cui dovessero avere dei problemi,
sarete i primi che li aiuteranno a
risolverli.
24. ESPLORAZIONE
L’esplorazione dei genitali è un
comportamento del tutto comune a
quest’età. Il corpo incuriosisce
tantissimo i bambini, sia il loro, sia
quello degli altri. È’ normale che
giochino con i propri genitali, che li
tocchino e anche che si avvicinino
ai fratellini o agli amici per
osservarli meglio.
25. I bambini si studiano senza alcuna
vergogna, e potrebbero farlo di fronte a
chiunque se non gli spieghiamo che
comportarsi in quel modo non è giusto.
Dev’essere chiaro che questi
atteggiamenti non hanno conseguenze
negative, non anticipano inclinazioni
future, non influiscono sullo sviluppo.
All’inizio sono un modo per conoscersi e
sperimentare, anche se prima o poi si
trasformeranno in quella che
comunemente chiamiamo masturbazione
26. Se scopri che tuo figlio esplora i suoi genitali:
Cerca di non arrabbiarti non alzare le mani.
Non dirgli neanche: “non si fa”, o che “è una
porcheria”, o che “i bravi bambini non fanno
così”. Se gli trasmetti questo tipo di
messaggi potrebbe crescere pensando che
c’è qualcosa che non va in lui, e che questo
sentimento lo farà sentire in colpa per una
cosa che, in definitiva, è un comportamento
assolutamente normale.
27. Avvicinati e chiedigli cosa sta facendo,
mostrati del tutto calmo. È molto meglio
che starsene zitto far finta di non aver
visto niente. Ponendogli delle domande
farai sì che lui ti parli dei suoi dubbi, e
aprirai la strada al dialogo. È il caso di
ribadire che, se riuscite a comunicare in
modo aperto con vostro figlio, è molto
probabile che, se dovesse avere un
problema serio, si rivolga a voi senza
esitazioni
28. Se ti accorgi, o se te lo dicono i suoi
insegnanti, che ha l’abitudine di toccarsi i
genitali in pubblico, o se ad esempio, lo fa
in casa al centro del salotto, spiegagli che
quello che fa non è sbagliato, ma è una cosa
che si può fare quando si sta da soli,
nell’intimità, quando non c’è nessun altro.
Così come si va in bagno per fare la pipì, da
soli, anche quel genere di carezze vanno
riservate ai momenti di intimità ad esempio
quando se ne sta nella sua cameretta.
29. Se nonostante le tue indicazioni continua a
farlo in pubblico, allora devi cercare di
valutare attentamente quello che sta
succedendo. Magari è un modo per attirare
l’attenzione: forse, quando lo fa, la gente lo
rimprovera e, in questo modo, lo fa sentire
importante. Giudicate voi la situazione e,
se non siete in grado di uscirne da soli,
rivolgetevi a uno specialista.
30. Giochiamo al dottore
Un’altra grande preoccupazione dei genitori
è sorprendere il proprio figlio con qualche
amico o amica, nudi, toccarsi i genitali. Può
capitare anche con un fratello o un cugino.
In ogni caso, la reazione dovrà essere la
stessa che abbiamo visto prima. Le scoperte
e le esperienze sessuali durante l’infanzia
sono normali se vengono fatte
spontaneamente e con bambini di età simile.
31. Giocare con il tuo amico, la tua amica, o con
tuo fratello, tua sorella è una cosa giusta,
ma non devi toccare i suoi genitali, perché
è una parte delicata e intima, puoi fargli
male. Non succede niente toccandoli, lo sai
vero? ma è meglio che ognuno tocchi
solamente i propri. Se hai qualche domanda
da farmi, chiedi pure. Dai, continuate a
giocare.
32. Se li scopri di nuovo a giocare così, parla
con i genitori dell’altro bambino per tenerli
al corrente della situazione, e cerca di
lasciare sempre aperta la porta della
cameretta di tuo figlio quando sta con gli
amici. In questo modo potrai controllare
facilmente. La cosa migliore è di
riprendere e approfondire il discorso,
cercando di verificare se ha capito le
spiegazioni che gli hai dato.
34. Dormire con i genitori
Una regola fondamentale è quella di evitare
che tuo figlio si abitui a dormire nel vostro
letto. In un certo senso il bambino vi sta
chiedendo coccole e tenerezza.
Vi capiterà spesso di trovarvi di fronte ai
più strani ingegnosi ragionamenti, studiati
per convincervi a farlo stare nel lettone con
voi.
35. Senza esagerare con la severità è
importante stabilire delle regole da
rispettare nella vita domestica.
Insegnali che il letto di mamma e papà è
esclusivamente loro che, salvo rare
eccezioni, i bambini non devono dormire
con i genitori. In questo modo gli farai
capire l’importanza dell’intimità: il
principio è valido anche nella situazione
opposta, quando si tratta della sua
intimità. Evita quindi di dormire nel suo
letto.
36. È diverso se di mattina vi viene a
svegliare e vuole giocare un po’ con
voi nel letto. In questo caso non
dovete vietarglielo. Ma è importante
ricordargli che, anche se vuole venire
a giocare un po’ in camera, deve
sempre bussare alla porta e
aspettare che gli diciate di entrare
37. La televisione
L’offerta televisiva è ben lontana
dall’essere ciò di cui un bambino ha
bisogno per completare la sua
educazione, che si parli o meno di
educazione sessuale. È importante
ridurre al minimo il tempo che i
bambini passano davanti alla tv, che di
solito è eccessivo.
38. Spesso si pensa che per il semplice fatto di
essere cartoni animati siano adatti a tutti i
bambini ma non è affatto vero.
• pieni di violenza, tanto fisica quanto
verbale.
• non trasmettono valori semplici, che un
bambino può assimilare
• mostrano comportamenti competitivi, poco
rispettosi, e offensivi **
genitori devono sempre controllare quello
che vedono i loro figli
39. Per evitare che se ne resti ore e ore
davanti alla tv, è importante che tu
passi del tempo con tuo figlio, a
giocare o a chiacchierare.
Distraendolo dandogli dei piccoli
compiti, disegnando con lui,
leggendogli delle storie, facendo
insieme un puzzle. Non deve mai
passare più di due ore al giorno
davanti alla televisione
40. Fargli vedere dei cartoni animati, che
tu hai visionato in precedenza,
stabilisci delle regole relative ai
programmi che può vedere e a quelli
che deve evitare, soprattutto negli
orari in cui le trasmissioni televisive
sono dedicate agli adulti.
41. Non mettere il televisore nella
cameretta di tuo figlio, perché se lo
fai non potrai controllare ciò che
vede, magari si ritroverà a guardare
più televisione di quello che credi.
42. È molto importante che tu abbia ben
chiari i valori con i quali vuoi educare
tuo figlio e, partendo da lì, che tu
sappia spiegargli le tue decisioni.
43. Se capita che tuo figlio veda in
televisione una scena poco adatta,
erotica o molto violenta, la cosa
migliore è spiegargli subito quello che
ha visto. “È un film, e spesso i film
sono esagerati”. “Quella è una cosa
che fanno i grandi quando si amano,
non devi pensare che lui le stia
facendo male. Quello che devi capire è
che fanno un gioco che possono fare
solo gli adulti”
44. Fai vedere a tuo figlio meno tv
possibile. Come? Dando maggior
valore ai giochi che fa con voi, con i
fratelli e con gli amici per imparare il
valore della condivisione
45. Orientamento e identità
sessuale
Nei primi anni di vita i figli imparano a
identificarsi come bambini o bambine,
e a comportarsi di conseguenza.
I genitori hanno atteggiamenti
differenti con i maschi e con le
femmine, regalano giocattoli diversi, li
vestono in modo diverso, e parlano
anche in maniera differente.
46. È importante tener presente che il
semplice fatto che un bambino provi
interesse per le bambole o una bambina
per i giochi e giocattoli considerati
“maschili” non è un segnale allarmante.
Al contrario è una cosa del tutto
normale. Spesso i genitori si
preoccupano se il bambino non si
comporta nel modo tipico del suo sesso
e pensano che si tratti del sintomo di
un disordine nel suo orientamento
sessuale.
47. Se un bambino chiede ai genitori di
fare danza classica, o se ad una
bambina piace giocare a calcio con i
maschi, non significa che sarà
omosessuale. Può essere, ma queste
non sono ragioni sufficienti per farlo
sospettare
48. Prima di raggiungere i cinque anni di
età, i bambini stabiliscono i criteri di
base di ciò che è femminile e di ciò
che è maschile. A cinque anni sanno già
perfettamente a quale genere
appartengono loro stessi e le persone
che li circondano.
49. Di cosa ha bisogno un
bambino?
• Sentirsi desiderato
• Tempo
• Prendere in considerazione le sue
richieste
• Stabilità nel rapporto fra genitori
50. Insegnamenti che un figlio
dovrebbe ricevere
• Sapere che il rispetto e il senso di
responsabilità sono imprescindibili in
qualsiasi situazione
• Assimilare il principio di uguaglianza
fra uomo e donna
• Sentire che la sua famiglia lo
appoggia e lo appoggerà
51. PERMESSI SPECIFICI PER IL
RUOLO SESSUALE E
SOCIALE
• Mi piace come sei e com’è il tuo corpo
• Le persone vanno bene comunque
maschi o femmine che siano
• I maschi sono importanti ed hanno
caratteristiche specifiche quali …
• Le femmine sono importanti ed hanno
caratteristiche specifiche quali …
52. UN PO’ DI ATTIVITA’ PER GIOCARE
CON IL TUO BAMBINO/A
LA SAGOMA A DIMENSIONE REALE
In un cartellone grande fate distendere il vostro bambino/a e tracciate
con il colore il profilo del suo corpo.
Poi insieme a vostro figlio/a colorate con i colori (potete scegliere quelli
a tempera o a dito). Potete anche riempirlo con fogli colorati, fare i
capelli con la lana… usate la vostra CREATIVITA’
Potete poi nominare le diverse parti del corpo
53. GIOCARE CON I SENSI CON PLAY DOUGHT FATTO IN CASA
Il play dough è un materiale sensoriale di grande ricchezza. Come
vedrete poi, preparandolo in casa è possibile inserire moltissime
varianti visive (coloranti diversi, glitter, ecc…), tattili (sabbia,
fiocchi, segatura, gelatine, ecc…), olfattive (erbe aromatiche
fresche, olio essenziale, alimenti profumati quali caffè, cacao,
spezie…).
La manipolazione del play dough sviluppa naturalmente la motricità
fine e la creatività, ma è anche un’attività rilassante e che stimola
la capacità di attenzione e concentrazione.
Preparando il play dough coi bambini si può fare scienza e
matematica, misurando gli ingredienti e osservando come
reagiscono tra loro, esplorando i colori, ecc…
Il play dough può trovare impiego anche in campo strettamente
didattico: gli esempi più immediati possono essere il modellaggio
delle lettere dell’alfabeto e dei numeri, oppure di piccoli elementi
(palline ecc…) da contare.
55. 1 tazza e 1/2 di farina
3/4 di tazza di sale
1 tazza e 1/2 di acqua
1 cucchiaio di olio
1/2 cucchiaio di cremor tartaro
coloranti alimentari Il cremor tartaro (Bitartrato di Potassio
o Cremore di Tartaro o cremortartaro) è un sale che viene di
solito utilizzato in abbinamento al bicarbonato come polvere
lievitante per dolci, lo usava la mia mamma per le frittelle di
Carnevale. E’ tornato di uso molto comune per chi frequenta i
blog di cucina americani, e per chi pratica uno stile di
alimentazione naturale, perchè permette di lievitare i dolci
senza usare le bustine classiche (che contengono anche loro
cremor tartaro e bicarbonato, ma anche molti altri additivi
chimici, alcuni di origine animale). Si trova sicuramente in
farmacia venduto a peso, ma ora anche nei supermercati ben
forniti e nei negozi di biologico. Controllate che si tratti di
solo cremor tartaro, e che non sia invece già miscelato al
bicarbonato.
56. Mescolare tutti gli ingredienti in una pentola (i coloranti possono
essere aggiunti in questa fase, se si vuole cuocere un colore alla
volta, oppure si può preparare un play dough neutro e colorarlo
dopo dividendolo in palline).Mettere sul fuoco e mescolare per
circa cinque minuti. Quando il preparato si sarà rappresso, togliere
da fuoco e rovesciare su un foglio di carta forno. Appena la
temperatura lo permette impastare con le mani, eventualmente
aggiungendo i coloranti alimentari, finchè il nostro play dough non
avrà assunto una bella consistenza, ed è pronto per il
gioco.Conservare in contenitori col coperchio o sacchettini di
plastica.
57. Con acqua aromatica e
colorata
Per le acque colorate possiamo usare fragole, lamponi, ribes o more,
petali di rosa o di altri fiori, barbabietole, mirtilli, spinaci, ecc… Basta
mettere in un pentolino due manciate abbondanti del prodotto scelto
insieme ad una tazza d’acqua, portare ad ebollizione e far cuocere
finchè il liquido non si sarà ridotto a circa la metà, quindi filtrare con un
colino e lasciar raffreddare.Lo stesso principio può essere usato anche
per creare acque aromatiche. Useremo curcuma e qualsiasi altra spezia,
olio essenziale a piacere, vaniglia o estratto di mandorla, cacao ecc…
aggiunti alla fine durante l’impasto dopo la cottura (per non perdere il
profumo), oppure possiamo creare acque profumate (e anche colorate)
semplicemente preparando tè o tisane a piacere, molto concentrati.
58. Con le erbe aromatiche
Con lo stesso principio, cambiando colore
alimentare o anche lasciando la pasta del suo
colore naturale, a termine impasto possiamo
aggiungere al posto dei fiori di lavanda aghi di
rosmarino fresco, foglie tritate di salvia, menta,
ecc… Un bel verde naturale si può ottenere
preparando acqua colorata con gli spinaci.
60. SVILUPPATE IL SENSO TATTILE
Secondo Bruno Munari la conoscenza del mondo, per un bambino, è di
tipo plurisensoriale, e tra tutti i sensi il tatto è quello maggiormente
usato.
Anche secondo Maria Montessori l’educazione dei sensi, tra cui il
tatto, è della massima importanza. Nella didattica montessoriana
l’educazione dei sensi ha come obiettivo quello di affinare la
percezione per mezzo di esercizi ripetuti; il materiale didattico
sensoriale utilizzato rende possibile l’autoeducazione del bambino ed
una formazione metodica dei sensi. Si tratta in generale di oggetti
che attirano l’attenzione spontanea e che contengono una gradazione
razionale di stimoli.
61. SENTIMENTI ED EMOZIONI CON I BURATTINI
Con il disco di Cartone
Materiali: una vecchia scatola di scarpe, matita, compasso,
pennarelli grossi e fini, lana, elastico per la biancheria, tre
elastici, spillatrice, foulard Con il compasso disegnate un
cerchio di 10 cm di diametro e ritagliatelo.Colorate il viso a
piacere. Fissate con la spillatrice i fili di lana al posto dei
capelli e sulla parte posteriore fissate anche l’elastico per
biancheria (un pezzetto). Dopo aver disposto sulla mano il
foulard si stringe intorno al pollice, all’indice e al medio un
elastico rotondo Infilate il dito indice nell’elastico posteriore
in modo da poter animare il burattino.
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con i vostri bambini