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Aif La Formazione Per La Gestione Delle Differenze 07.11.2011 Mdm
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Presentazione 7 novembre 2011 Lunedì Culturale AIF Lombardia
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Aif La Formazione Per La Gestione Delle Differenze 07.11.2011 Mdm
1.
Le pratiche della
formazione alla gestione delle differenze Maura Di Mauro AIF Lombardia 7 novembre 2011, Milano © MDM
2.
Obiettivi
Condividere un linguaggio comune rispetto al tema della gestione delle differenze Delineare le principali aree di intervento e le modalità formative Condividere alcune “pratiche” Riflettere sul ruolo della formazione e dello sviluppo delle competenze interculturali © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 2
3.
Contenuti
La gestione delle differenze: riferimenti, ragioni, definizioni Il ruolo e le modalità della formazione alla gestione delle differenze Alcune “pratiche” Le competenze interculturali per gestire differenze © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 3
4.
La gestione delle
differenze: riferimenti, ragioni, definizioni © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 4
5.
Alcuni riferimenti
Italia, metà degli anni ’90 M. Cristina Bombelli Il Diversity Management USA, metà degli anni ’60 Affirmative Action & Positive Discrimination Anni ’80-’90 Valorizzare le differenze Anni ’90-2000 Sviluppare persone e organizzazioni © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 5
6.
Le “ragioni” di
gestire le differenze Cambiamenti socio-demografici composizione della forza lavoro, di clienti/utenti Evoluzione dei valori, interessi e aspettative degli stakeholder Evoluzione della normativa su diritti, pari opportunità, sicurezza Dinamiche delle economie e dei mercati Integrazione globale e locale e meccanismi di import & export Coordinamento di team internazionali e interprofessionali Rivoluzione tecnologica nuove modalità virtuali di comunicare e di lavorare Diverse “soggettività” e significati del lavoro ….. © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 6
7.
“Differenze” e non
“diversità” Diversità Differenze Diverso da una norma, da Eterogeneità, pluralità uno standard di Ha un’accezione neutrale omologazione atteso Una comparazione quanti- Non ha un’accezione qualitativa tra alcuni “neutrale” elementi © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 7
8.
Quali differenze? (1)
Aspetti Dimensioni Dimensioni Dimensioni centrali interne esterne organizzative • Personalità • Età • Condizione • Funzione • Genere familiare • Livello • Orientamento • Luogo di • Luogo di lavoro sessuale abitazione • Anzianità • Struttura fisica • Reddito • Iscrizione al • Luogo di nascita • Interessi sindacato • Etnia • Valori • Team/Divisione di • Istruzione appartenenza • Esperienze di lavoro • Hobby © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 8
9.
Quali differenze? (2)
Organizzazioni Politico- Comunità sindacali locale Collettività Scuole, Enti non profit università Ambiente naturale Collaboratori Mass-media esterni Dipendenti Clienti, azienda consumatori, Pubblica Organi sociali utenti Amministrazione Formatori, Azioni, partner Finanziatori soci © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 9
10.
Una definizione
La gestione delle differenze fa riferimento a: – la gestione della varietà e delle singolarità delle persone che contraddistinguono la forza lavoro, con una particolare attenzione alle peculiari esigenze di donne, uomini, gruppi etnici-culturali, espatriati, giovani, anziani, disabili; – l’attenzione alla gestione efficace dell’eterogeneità che caratterizza i diversi clienti e utenti, e la pluralità di tutti gli stakeholder aziendali (interni ed esterni); – l’attenzione verso tematiche quali la qualità, la sicurezza, la salute e il benessere di persone e organizzazioni, la responsabilità sociale e la sostenibilità. © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 10
11.
Il ruolo e
le modalità della formazione alla gestione delle differenze © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 11
12.
Chi formare
Responsabili del Personale, della Formazione, HR, O&D Dirigenti, manager, titolari di impresa Decision maker Docenti, ricercatori, studenti Formatori/consulenti ….. © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 12
13.
Quale formazione?
Formazione sugli strumenti di analisi organizzativa/individuale Formazione su contenuti e competenze specifiche Facilitazione di processi ….. © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 13
14.
Formazione sugli
strumenti di analisi Per la raccolta e l’utilizzo di dati organizzativi in termini quantitativi e qualitativi Per aumentare la consapevolezza e riflettere su come l’organizzazione gestisce le differenze e sui meccanismi di inclusione vs. esclusione Per la pianificazione di percorsi formativi e strumenti di gestione mirati © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 14
15.
Formazione su
contenuti e competenze specifiche Per intervenire su aree e temi specifici: differenze di genere, etnie, culture, generazioni, professioni, disabilità, RSI Per aumentare conoscenze e competenze trasversali: sulla formazione, la comunicazione e il management interculturale, la gestione di team multiculturali e/o virtuali ….. © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 15
16.
Facilitazione di
processi Per la condivisione di una visione, di strategie o di policy, in cui ognuno è portatore delle proprie competenze, prospettive, opinioni ed esperienze, e di cui si senta parte e responsabile Per lo sviluppo e l’implementazione di processi, di progetti di sviluppo organizzativo o di innovazione, che tengano in considerazione gli interessi dei diversi stakeholder Per la condivisione, lo scambio di risorse e di pratiche, e la catalizzazione di esperienze di successo. © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 16
17.
Alcune pratiche © MDM
GdF_7.11.11_AIFLom 17
18.
1. Road Map
for Intercultural Excellence Il contesto Azienda di medie dimensioni del Nord-Est, settore “automotive” – 2 siti produttivi in Italia – nel 2005 aperta una filiale in Slovacchia – nel 2009 acquistata una filiale in Messico 90% del fatturato proviene dal mercato estero 50% dei manager e dei tecnici italiani si spostano per periodi più o meno lunghi nelle altre sedi Le difficoltà interculturali impattano sui processi di integrazione, di comunicazione, sui tempi delle attività Prossimi investimenti in India e in Cina © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 18
19.
1. Road Map
for Intercultural Excellence Gli obiettivi Favorire la comprensione di come la variabile “cultura” influenza i comportamenti individuali e organizzativi Stimolare lo sviluppo di competenze interculturali per gestire in modo più efficace i processi di internazionalizzazione Facilitare i processi di comunicazione, di coordinamento, e d’integrazione delle filiali presenti nei 3 Paesi © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 19
20.
1. Road Map
for Intercultural Excellence Lo sviluppo del progetto La L’intervento La valutazione comprensione formativo • L’analisi del • La progettazione • Il gradimento contesto ad hoc e la dell’attività • La valutazione costruzione dei • La partecipazione delle competenze casi alle attività del interculturali • 3 + 1 gg percorso • 2 gruppi : manager • La rivalutazione e tecnici delle competenze internazionali interculturali © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 20
21.
1. Road Map
for Intercultural Excellence L’intervento formativo 1° g 2° g 3° g Le competenze Valori e dimensioni interculturali personali e organizzative cross- I valori dei messicani aziendali cultural M Esercitazione: Esercitazione: I valori Esercitazione: Un caso Personale, culturale della mia cultura Esercitazioni Workgroup: Buone I valori degli italiani e pratiche per costruire P Elementi verbali e non degli slovacchi ponti interculturali verbali della comunicazione Esercitazione: Un caso Piano di sviluppo interculturale personale © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 21
22.
1. Road Map
for Intercultural Excellence I primi risultati Maggiore consapevolezza ed attenzione rispetto al valore della cultura, delle differenze e delle dinamiche interculturali Gradimento e soddisfazione da parte dei partecipanti che per la prima volta si sono confrontati e hanno lavorato insieme Impegno nell’attuazione del proprio Piano di Sviluppo Individuale e delle “Buone pratiche interculturali” definite nei workgroup Incremento dei livelli di percezione e di valutazione delle competenze interculturali Estensione del progetto ad altri gruppi aziendali, su altri Paesi/ Culture ….. © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 22
23.
1. Road Map
for Intercultural Excellence In quali altri contesti? In ambito aziendale – Manager internazionali ed espatriati – Responsabili di Import & Export In ambito educativo – Studenti che usufruiscono di scambi internazionali – Docenti di diverso ordine e grado Nei servizi – Front-office – Operatori socio-sanitari – Operatori del turismo Nel non-profit – Volontari o operatori delle ONG internazionali ….. © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 23
24.
2. The Make
It Happen Lab Il contesto Azienda di grandi dimensioni del Nord-Ovest, settore “food” – 8 siti produttivi in Europa – 7 siti produttivi in Argentina, Australia, Brasile, Ecuador, Porto Rico, Canada, Stati Uniti – 38 compagnie commerciali nel mondo La Global HR Business Department ha assunto una nuova struttura organizzativa, al fine di rispondere in modo più efficace alle richieste del Business Mancano modalità di coordinamento e di operare tra la funzione Global HR, il Center of Expertise e gli HR di Area Extra-Europe © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 24
25.
2. The Make
It Happen Lab Gli obiettivi Sviluppare nei singoli HR coinvolti un senso di membership e di engagement al gruppo HR Extra-Europe Definire in modo condiviso linee guida, modalità e strumenti di coordinamento che consentano al gruppo di HR Extra- Europe di lavorare insieme in modo efficace, e di rispondere alle specifiche necessità di business globali e locali Favorire processi di scambio di pratiche e di strumenti tra gli HR Extra-Europe, e definire modalità operative di implementazione/trasferimento di progetti e strumenti di successo nelle singole aree © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 25
26.
2. The Make
It Happen Lab Lo sviluppo del progetto La L’intervento comprensione formativo • L’analisi del contesto • La progettazione ad • La definizione degli hoc del processo obiettivi • 3 gg • La scelta di una • 1 gruppo HR Extra metodologia di Europe: HR di area + facilitazione Centre of Expertise + HR Global © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 26
27.
2. The Make
It Happen Lab La facilitazione dei processi 1° g 2° g 3° g Le attuali sfide della funzione HR Work project su singoli Esercitazione: The tower temi of power M I progetti HR realizzati e che si vogliono Debriefing: Come realizzare nelle singole Condivisione lavoriamo come gruppo aree e nei singoli paesi Scambio sui progetti: Analisi di casi di Group Work Plan: processi ed elementi successo e insuccesso Agenda, strumenti e P modalità di Definizione di temi Mappa degli elementi di coordinamento (HR- prioritari per gli HR- successo e decalogo per Extra EU group e Extra Europe evitare criticità attuazione progetti) © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 27
28.
2. The Make
It Happen Lab I primi risultati Gradimento e soddisfazione da parte dei partecipanti, che per la prima volta si sono confrontati e hanno lavorato insieme Definizione di temi HR prioritari a livello globale, su cui i singoli HR attiveranno progetti a livello locale Attivazione di gruppi di lavoro che hanno condiviso e sviluppato progetti, strumenti e modalità di lavoro in modo partecipato Definizione di modalità di coordinamento e di integrazione del gruppo HR-Extra Europe, di un’agenda con appuntamenti per il monitoraggio e la verifica dell’implementazione dei singoli progetti Un effettivo coinvolgimento su impegni e responsabilità individuali prese ….. © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 28
29.
2. The Make
It Happen Lab In quali altri contesti? Nelle PA – Costruzione di politiche e di progetti interassessorili – Costruzione di politiche e di progetti con diversi stakeholder In ambito aziendale – Costruzione di politiche, strategie, progetti con gruppi multiprofessionali – Costruzione di politiche, strategie, progetti con stakeholder interni ed esterni Nel non-profit – Costruzione di strategie e progetti con le comunità locali e i diversi stakeholder ….. © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 29
30.
Le competenze interculturali
per gestire differenze © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 30
31.
Le competenze IC:
i “saperi” Conoscenze storiche e legislative sul tema “diversity” Conoscenze sui principali studi cross-cultural, le principali differenze cross-cultural e come queste possono influenzare stili di comunicazione e di management Elementi e principi della comunicazione interculturale Conoscenze su dinamiche intergruppi e interculturali Consapevolezza rispetto alla propria identità culturale, alla propria “visione del mondo”, e alle proprie modalità di relazionarsi con l’alterità Alcune pratiche con elementi di successo/insuccesso Più lingue ….. © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 31
32.
Le competenze IC:
i “saper fare” Capacità di gestire dinamiche intergruppi e interculturali Capacità di riconoscere e mappare le differenze nei diversi contesti Capacità di modulare i propri stili di comunicazione e di management a seconda dei contesti Utilizzo di strumenti di dialogic inquiry e di progettazione partecipata Capacità di problem solving/setting Capacità di negoziazione ….. © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 32
33.
Le competenze IC:
i “saper essere” Aver svolto, e desiderare di svolgere, esperienze di formazione/lavoro internazionale Atteggiamenti di apertura mentale, flessibilità, etno- relativismo nei confronti della relazione con le differenze, di ascolto e chiarezza comunicativa, di cooperazione Apprendimento continuo su di sé, sulla propria e sulle altre culture Responsabili ed etici ….. © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 33
34.
Maura Di Mauro
maura.dimauro@libero.it +39 340 3238701 © MDM GdF_7.11.11_AIFLom 34