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Corso di Formazione "VALORE NUTRIZIONALE E
SALUTISTICO DI PRODOTTI AGROALIMENTARI" del
Progetto    Strategico    PS_101:      “Costituenti  minori
caratterizzanti e valore nutrizionale e salutistico degli oli
extra vergini di oliva prodotti in Puglia”.




                            dott.ssa chim. A. Sgaramella
“I     popoli    del    Mediterraneo
cominciarono     ad    uscire   dalla
barbarie quando impararono a
coltivare l’olivo e la vite”. Così
scriveva Tucidide nel V secolo a.C..

                     dott.sa A. Sgaramella
Conoscere l'Extravergine
Conoscere l'olio extravergine di Oliva vuol dire
conoscere la civiltà, la storia, la cultura e le
tradizioni. Perché sono questi i valori che
stanno dietro ad un prodotto tipico e che lo
rendono diverso da tutti gli altri che si trovano
nei negozi o negli scaffali dei supermercati.
Sono questi i messaggi che bisogna far
arrivare ai consumatori, soprattutto ai più
giovani, perché essi conoscano e quindi
apprezzino, i buoni prodotti della nostra terra.
Stimolando, perché no, il desiderio di andare a
vedere personalmente come vengono raccolte
le olive o come funziona un frantoio.
Il frutto dell'olivo è una drupa formata da tre
parti: una parte esterna chiamata esocarpo o
buccia, una parte mediana, il mesocarpo o
polpa, da cui si ricava circa il 70 % dell'olio e
una parte interna detta endocarpo, o nocciolo,
con il restante 30 % dell'olio.
L'oliva in generale presenta la seguente
                    composizione:

ACQUA            50           %
OLIO O MATERIA GRASSA 18 - 25 %
ALTRO 20-30 %
Alla fine della maturazione l’oliva risulta così
                  composta:

                 • 50% acqua

                 • 20-24% olio

               • 20% carboidrati

                • 6% cellulosa

                • 1.5% proteine

                 • 1,5% ceneri
Il grado di maturazione raggiunto dalle drupe al momento
della raccolta è fondamentale per la determinazione delle
caratteristiche organolettiche dell’olio, quell’insieme cioè di
tratti distintivi che verranno percepiti dal consumatore al
primo assaggio: a una maturazione più piena
corrisponderanno oli di colore giallo oro, con basso livello
di acidità che tende però a risalire in caso di maturazione
ulteriormente protratta, mentre il caratteristico colore verde
degli oli toscani o pugliesi, ricchi di clorofilla, è anche
indizio              di         raccolta              precoce.




Grado di maturazione, sistema di raccolta, stoccaggio,
trasporto e tempo che intercorre fra queste ultime operazioni
e il momento della frangitura incidono moltissimo sulla
qualità finale dell’olio prodotto.
La raccolta delle olive



brucatura, (consiste nel distacco manuale dei frutti)

pettinatura, (un pettine particolare viene passato sui rami
carichi di frutti)

bacchiatura, ( percuotere le frode con lunghi bastoni, facendo
cadere       i       frutti     su   teli   o   reti   di   nylon).

macchine scuotitrici, (agitare la pianta dal fusto favorendo
la caduta dei frutti, riducendo la manodopera)

"olive di rete"
Dobbiamo ricordare che il tempo che intercorre tra la
caduta o la raccolta delle olive e il momento della loro
frangitura incide moltissimo sulla qualità finale dell'olio
prodotto; durante tale periodo infatti all'interno della
drupa si innescano reazioni, di fermentazione, di
ossidazione chimica ed enzimatica che deteriorano le
caratteristiche fisico-chimiche dell'olio, peggiorandone le
caratteristiche organolettiche (colore, odore e sapore). E'
importantissimo quindi frangere le olive il più
rapidamente possibile rispettando tutte le norme
igieniche necessarie.
La Lavorazione



             Dopo che le operazioni di raccolta sono state
             completate nel modo più corretto, è altrettanto
             importante che le olive vengano trasportate con ogni
             precauzione e nei tempi più brevi al frantoio; il peso
             stesso delle drupe ammassate provoca ammaccature
             nei frutti degli strati inferiori, con conseguente attacco
             di muffe ed inizio di fermentazione.
             E’ bene, perciò, che il trasporto avvenga in ceste ben
             areate, e che la lavorazione sia compiuta nei tempi
             più brevi.


1. Frangitura………

2. Gramolatura………

3. Estrazione………
L'olio ottenuto al termine di tali
                                       operazioni, indipendentemente dal
                                       metodo impiegato, è un olio torbido
                                       e opalescente e contiene in
                                       sospensione mucillagini, bollicine
                                       d’aria     e     residui    d’acqua
                                       nebulizzata. E’ necessario un
                                       periodo di riposo affinché tutte le
                                       sostanze      estranee    non      si
                                       depositino          sul        fondo
                                       (Decantazione),      dopodiché     si
                                       procede           al        travaso.
                                       Oltre a questo sistema il prodotto
                                       può essere sottoposto ad un
A questo punto l’olio “nuovo” è pronto processo di filtrazione, che gli
per essere avviato verso i luoghi di conferisce il colore limpido e
consumo                                brillante che conosciamo, evitando
                                       che la permanenza di particelle
                                       vegetali ne acceleri i fenomeni di
                                       irrancidimento.
Il frutto dell'olivo è una drupa formata da tre
parti: una parte esterna chiamata esocarpo o
buccia, una parte mediana, il mesocarpo o
polpa, da cui si ricava circa il 70 % dell'olio e
una parte interna detta endocarpo, o nocciolo,
con il restante 30 % dell'olio.
L'oliva in generale presenta la seguente
                    composizione:

ACQUA            50           %
OLIO O MATERIA GRASSA 18 - 25 %
ALTRO 20-30 %
Alla fine della maturazione l’oliva risulta così
                  composta:

                 • 50% acqua

                 • 20-24% olio

               • 20% carboidrati

                • 6% cellulosa

                • 1.5% proteine

                 • 1,5% ceneri
Il grado di maturazione raggiunto dalle drupe al momento
della raccolta è fondamentale per la determinazione delle
caratteristiche organolettiche dell’olio, quell’insieme cioè di
tratti distintivi che verranno percepiti dal consumatore al
primo assaggio: a una maturazione più piena
corrisponderanno oli di colore giallo oro, con basso livello
di acidità che tende però a risalire in caso di maturazione
ulteriormente protratta, mentre il caratteristico colore verde
degli oli toscani o pugliesi, ricchi di clorofilla, è anche
indizio              di         raccolta              precoce.




Grado di maturazione, sistema di raccolta, stoccaggio,
trasporto e tempo che intercorre fra queste ultime operazioni
e il momento della frangitura incidono moltissimo sulla
qualità finale dell’olio prodotto.
Dobbiamo ricordare che il tempo che intercorre tra la
caduta o la raccolta delle olive e il momento della loro
frangitura incide moltissimo sulla qualità finale dell'olio
prodotto; durante tale periodo infatti all'interno della
drupa si innescano reazioni, di fermentazione, di
ossidazione chimica ed enzimatica che deteriorano le
caratteristiche fisico-chimiche dell'olio, peggiorandone le
caratteristiche organolettiche (colore, odore e sapore). E'
importantissimo quindi frangere le olive il più
rapidamente possibile rispettando tutte le norme
igieniche necessarie.
” il Prof. Giovanni Amelotti dell’Università di Milano
sottolinea: “Gli aspetti principali che nell’ambito
dell’olio di oliva caratterizzano la qualità sono i
caratteri organolettici, la stabilità all’ossidazione,
l’assenza di contaminanti, come fitofarmaci, fito-
ormoni, antiparassitari, solventi idrocarburici e
cloroderivati, e, naturalmente, le caratteristiche
nutrizionali espresse in termini di acidi grassi saturi,
monoinsaturi e polinsaturi, presenza di fitosteroli,
vitamine         ed       antiossidanti       naturali.”




     E’ impossibile produrre un olio
     buono partendo da una materia
     prima      scadente,     nemmeno
     utilizzando   i    più    sofisticati
     procedimenti di estrazione.
La qualità dell’olio d’oliva
• Gli aspetti principali che caratterizzano la qualità dell’olio di oliva
  sono i caratteri organolettici, la stabilità all’ossidazione, l’assenza di
  contaminanti (fitofarmaci, solventi) e, naturalmente, le caratteristiche
  nutrizionali espresse in termini di acidi grassi saturi, monoinsaturi e
  polinsaturi, presenza di fitosteroli, vitamine ed antiossidanti naturali
• Come per ogni prodotto di trasformazione agroalimentare, il pregio
  dell’olio consiste, quindi, nel mantenimento e nell’esaltazione delle
  caratteristiche proprie della materia prima di origine, ossia delle
  olive. È impossibile produrre un olio buono partendo da una materia
  prima scadente, nemmeno utilizzando i più sofisticati procedimenti
  di estrazione
Analisi sull’olio d’oliva
       Le analisi che vengono effettuate sui campioni di olio si dividono in tre categorie   :
   analisi che accertano la qualità dell'olio: sono i saggi di acidità, dei
    perossidi, l'analisi UV, la composizione acidica, la composizione sterolica, il
    contenuto di solventi alogenati e l’analisi gascromatografica;

   analisi che accertano la
    conservabilità       dell'olio:
    numero di perossidi, analisi
    UV, acidità, panel test,
    tempo di induzione;
   analisi che accertano la
    genuinità            dell'olio:
    composizione          acidica,
    sterolica, analisi UV, analisi
    dei    solventi     alogenati,
    differenza ECN 42 HPLC e                         I parametri analitici determinati
    ECN 42 calcolo teorico                           sull’olio e le tecniche utilizzate sono
                                                     descritti nel regolamento CEE n.
                                                     2568/91 e successive modifiche
Classificazione commerciale degli oli
                        ottenuti dalla
                   lavorazione delle olive
OLI DI OLIVA VERGINI: ottenuti dal frutto                  1). OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA:
dell’olivo solo mediante mezzi meccanici o fisici, in         acidità libera < 0,8 (massimo 0,8 g su 100g)
condizioni tali da non alterare l’olio, e che non hanno    2). OLIO DI OLIVA VERGINE:
subito alcun trattamento diverso dal lavaggio, dalla           acidità libera < 2 (massimo 2 g su 100g)
decantazione, dalla centrifugazione e dalla filtrazione.   3). OLIO DI OLIVA VERGINE LAMPANTE:
                                                               acidità libera > 2



4). OLIO DI OLIVA RAFFINATO: olio di oliva ottenuto dalla raffinazione degli oli di oliva vergini.
5). OLIO DI OLIVA: olio di oliva ottenuto da un taglio di olio di oliva raffinato e di oli vergini diversi da
quello lampante.
6). OLIO DI SANSA DI OLIVA GREGGIO: olio ottenuto mediante trattamento, con solvente, della sansa
di
oliva.
7). OLIO DI SANSA DI OLIVA RAFFINATO: olio ottenuto dalla raffinazione di olio di sansa di oliva
greggio.
8). OLIO DI SANSA DI OLIVA: olio ottenuto da un taglio di olio di sansa di oliva raffinato e di oli di
oliva
vergini diversi dall’olio lampante.
Tabella olio extravergine
    Parametro analitico         Limite CEE                          Significato
                                             dipende da idrolisi dei trigliceridi: funzione dello stato
  Acidità (% acido oleico)         0.8
                                             di conservazione della materia prima
                                             indice di stato di ossidazione dell'olio: funzione della
N° Perossidi (meq.O2/Kg olio)     20,0
                                             cattiva manipolazione e conservazione
                                             assorbimento UV dei dieni coniugati, presenti per
           K232                    2.5
                                             raffinazione o ossidazione dell'olio
                                             assorbimento di trieni coniugati, presenti per
           K270                   0,22
                                             raffinazione o ossidazione dell'olio
                                             assorbanza a 270 nm rispetto alla curva di assorbanza
          delta K                  0,01
                                             UV: se elevato è indice di presenza di oli raffinati
         C14:0 (%)                0,05       valore elevato è indice di presenza di olio di semi
                                             valore elevato è indice di presenza di olio di semi, in
         C18:3 (%)                 0,9
                                             particolare soia o colza
                                             valore elevato è indice di presenza di olio di semi, in
         C20:0 (%)                 0,6
                                             particolare soia, colza o arachide
                                             valore elevato è indice di presenza di olio di semi, in
         C20:1 (%)                 0,4
                                             particolare soia o colza
                                             valore elevato è indice di presenza di olio di semi, in
         C22:0 (%)                 0,2
                                             particolare colza o arachide
                                             valore elevato è indice di presenza di olio di semi, in
         C24:0 (%)                 0,2
                                             particolare arachide
Limite
          Parametro analitico                                                    Significato
                                            CEE

            Colesterolo (%)                 ? 0,5   Tabella bis
                                                   valore elevato è indice di presenza di grassi estranei anche vegetali
                                                   (es. palma)
                                                   valore elevato è indice di presenza di olio di semi, in particolare
          Brassicasterolo (%)                ? 0,1
                                                   soia o colza
           Campesterolo (%)                 ? 4,0 valore elevato è indice di presenza di olio di semi
                                                   negli oli di semi spesso campesterolo e sigmasterolo sono
           Stigmasterolo (%)               < camp
                                                   equivalenti
                                                   valore elevato è indice di presenza di olio di girasole o cartamo,
         -7-Stigmasterolo (%)              ? 0,5
                                                   anche a elevato contenuto di oleico
-5-23-Stigmastadienolo + clerosterolo +
-sistosterolo + sitostanolo + -5-         ?93     valore basso è indice di miscelazione con olio di semi
avenasterolo + -5-24-stigmastadienolo
           Steroli totali (ppm)            ?1000    valore basso è indice di miscelazione con olio di semi desterolati
                                                    valore alto è indice di miscelazione con olio estratto con solventi
               Cere (ppm)                   250
                                                    (sansa)
  Acidi grassi saturi in posizione 2 del            valore alto è indice di presenza di oli esterificati, con trigliceridi
                                            1,3
               trigliceride                         ottenuti per sintesi chimica
                                                    valore alto è indice di miscelazione con olio estratto con solventi
        Eritrodiolo + uvaolo (%)            ? 4,5
                                                    (sansa)
                                                    valore alto è indice di presenza di oli diversi dall'oliva, anche a
        ECN 42 (HPLC - teorico)             0,2-
                                                    elevato contenuto di oleico
                                                    derivano da modificazioni degli steroli: valore alto è indice di
           Stigmastadieni (%)               0,15
                                                    presenza di oli raffinati, anche desterolati
                                                    i trans isomeri si formano in raffinazione: un valore elevato è indice
               C18:1 T (%)                  0,05
                                                    di oli raffinati o desterolati
          C18:2 + C18:3 T (%)               0,05    idem
          Acido arachico (%)                 0,6    se superiore, presenza di oli di semi
         Acido eicosenoico (%)               0,4    se superiore, presenza di oli di semi
          Acido miristico (%)               0,05    se superiore, presenza di oli di semi
           Acido beenico (%)                 0,2    se superiore, presenza di oli di semi
Acidità
                                           percentuale di acido oleico libero


Una parte degli acidi grassi, tuttavia, si trova    In condizioni normali l'olio presente nell'oliva è contenuto
allo stato libero (in pratica non legato alla       in vacuoli, sorta di sacchi intracellulari, che proteggono con
glicerina) ed è proprio questa frazione, di         una membrana ogni singola gocciolina microscopica.
solito molto piccola, che determina l'acidità       Quando, per cause accidentali o per la frangitura, i vacuoli
libera di un olio.                                  si rompono, l'olio entra in contatto con l'enzima che
                                                    eserciterà la sua attività .
Perossidi
                         Stato di ossidazione dell’olio


Ossidazione enzimatica                                    Ossidazione chimica
Perossidi
              NUMERO PEROSSIDI, meq di O2/kg
                Reg. (C.E.E.) n.2568/91, All. III



     Il numero dei perossidi è il quantitativo delle sostanze
     presenti nel campione, espresse in milliequivalenti di
     ossigeno attivo per kg, che ossidano lo ioduro di
     potassio



           PRINCIPIO DEL METODO
Trattamento della sostanza in esame, sciolta in
acido acetico cloroformio, con una soluzione di
ioduro di potassio .
Titolazione dello iodio liberato con soluzione di
tiosolfato di sodio standardizzata.
Determinazione
spettrofotometrica
         ESAME SPETTROFOTOMETRICO nell' UV
              Reg. (C.E.E.) n.2568/91, All. IX

  L'esame spettrofotometrico nell'ultravioletto può fornire
  indicazioni sulla qualità di una sostanza grassa, sul suo
  stato di conservazione e sulle modificazioni indotte da
  processi tecnologici.

              PRINCIPIO DEL METODO
La sostanza grassa in esame viene disciolta nel solvente
richiesto, quindi si determina l'estinzione della soluzione
alle lunghezze d'onda prescritte, in riferimento al solvente
puro. Dalle letture spettrofotometriche si calcolano le
estinzioni specifiche.
Spettro UV di oli adulterati
   L’analisi UV, oltre a fornire utili elementi di giudizio sulla qualità di un olio, ha
    permesso di risolvere definitivamente il problema del riconoscimento dell'olio
    rettificato eventualmente aggiunto all'olio di oliva vergine, sfruttando il fatto che gli
    oli naturali di pressione non contengono doppi legami coniugati che invece si
    formano, sia pure in misura minima, durante la rettifica, particolarmente nella fase
    di decolorazione su terre attive
Ne consegue che i rettificati
presentano          valori        di
assorbimento                nell'UV,
particolarmente       nella     zona
intorno ai 270 nm, notevolmente
superiori a quelli dei vergini
La formazione di idroperossidi in
acidi grassi polinsaturi provoca
uno slittamento del doppio legame
con formazione di un sistema
dienico coniugato che assorbe a
232 nm
Frodi riconoscibili con UV
   La spettrofotometria UV permette di individuare se
    un olio d'oliva sia vergine e di classificarlo
    commercialmente; di individuare un olio d'oliva
    proveniente da un processo di raffinazione; di
    riconoscere una miscela tra un olio d'oliva vergine e
    un qualsiasi tipo di olio raffinato
COMPOSIZIONE CHIMICA
                    COMPOSIZIONE ACIDI GRASSI


Gli acidi grassi posseggono un gruppo definito carbossilico, oltre alla catena
idrocarburica satura o insatura. Vi sono due parti nella molecola la prima che è
minoritaria come massa è la parte polare ed è rappresentata dal gruppo carbossilico
-COOH dove la parte che si dissocia è legata al gruppo positivo per l’idrogeno e
negativa per l’ossigeno. Il gruppo si dissocia come –COO- e H+ visto le cariche
positive e negative, mediante legame ad idrogeno si attraggono con l’ acqua. Si
riportano alcuni acidi grassi e alcuni dati fisici:
Composizione acidi grassi
          ACIDI GRASSI
Analisi della frazione non saponificabile
Dal punto di vista del riconoscimento di adulterazioni, la determinazione
degli acidi grassi in molti casi non dà risposte chiare, sia perchè tra gli oli
di oliva vi sono variazioni dovute all’origine geografica, sia perchè alcuni
oli vegetali hanno composizione molto simile dal punto di vista dei
componenti della frazione saponificabile. Ad esempio, l’adulterazione
dell’olio di oliva con olio di colza, girasole o nocciolo non può essere
rivelata con l’analisi degli acidi grassi
L'analisi della frazione insaponificabile è invece uno dei metodi più
accurati per accertare la sofisticazione dell'olio di oliva. In particolare, la
composizione degli steroli è strettamente correlata alla specie vegetale
di origine, e meno all’origine geografica e al trattamento del prodotto
(olio di oliva vergine, olio di sansa, olio rettificato, ecc.)
Steroli nell’olio
La determinazione della frazione sterolica totale e dei singoli steroli è
indispensabile nell’analisi dell’olio d’oliva. I motivi sono da ricercarsi nel
fatto che la frazione sterolica non è influenzabile da variazioni genetiche,
che invece possono mutare radicalmente la componente saponificabile e
quella degli acidi grassi. La sofisticazione dell’olio è quindi rilevabile
facilmente in base al tipo di steroli identificati
Tra gli steroli dell’olio, il -sitosterolo (sx) costituisce circa l'80% del
totale; altri composti sterolici importanti sono il colesterolo (dx), lo
stigmasterolo, il campesterolo e l’avenasterolo
                            C2H5                            H3C              CH3
                   H3C             CH3                      H3C
                   H3C                                            H        CH3
                                 CH3              H3C
           H3C                                                        Si    tratta    di   sostanze
                                                        H    H             biologicamente molto
                                            HO                             importanti:          basta
      HO                                      H                            pensare         all’attività
                                                                           fisiologica             del
                                                                           colesterolo, il più noto
                 -sitosterolo                     colesterolo             tra gli steroli, che tra
                                                                           l’altro è anche il
                                                                           precursore di molti
                                                                           ormoni steroidei
Composizione sterolica degli oli
La tabella seguente riporta la distribuzione % dei singoli steroli in oli di
varia origine vegetale. Essa mostra che l’adulterazione dell’olio di oliva con
oli diversi ne altera il profilo sterolico in maniera chiaramente rivelabile

           Sterolo    Girasole Arachide       Soia   Mais   Colza   Oliva
      Colesterolo       0.0       0.3         0.0     0.0    0.9     0.1
      Brassicasterolo   0.0       0.0         0.0     0.0   12.7     0.1
      Campesterolo      8.3      15.2         21.8   20.2   27.5     2.3
      Stigmasterolo      8.1      7.9         3.8     3.8    0.0     0.1
      -sitosterolo     67.6     62.6         51.0   70.0   88.1    88.1
      7-stigmasterolo 10.3       0.0         3.6     0.7    0.1     0.1

Ad esempio, l’addizione di olio di girasole innalza fortemente il tasso di
7-stigmasterolo; la presenza di olio di colza è svelata dalla quantità
eccessiva di brassicasterolo, un composto tipico delle Crucifere. Anche il
colesterolo può essere indicativo di adulterazione, essendo elevato il suo
contenuto in grassi animali e nell’olio di palma
STEROLI
Polifenoli
•   I polifenoli sono sostanze antiossidanti e, se presenti in elevata concentrazione,
    costituiscono un pregio per l’olio. Non sono previsti indici limiti di legge, ma il loro
    valore dà indicazioni sulla qualità del prodotto
•   Chimicamente sono composti con uno o più gruppi ossidrilici o fenolici, in grado di
    reagire con ossigeno libero in modo da ridurne la capacità ossidante, che
    danneggerebbe, cioè invecchierebbe, cellule e tessuti
•   L'analisi è eseguita mediante la spettrofotometria UV-visibile. Si utilizza il reattivo di
    Folin-Ciocalteau (miscela di acido fosfotungstico, H3PW12O40, e acido
    fosfomolibdico, H3PMo12O40) che in presenza di composti fenolici si riduce a
    miscela di ossidi di tungsteno e molibdeno (W8O23 e Mo8O23); la colorazione blu
    sviluppata ha un massimo di assorbimento a 750 nm. Convenzionalmente il
    risultato della misura spettrofotometrica si esprime in mg di acido gallico per litro di
    olio
                                                            HO
      HO         COOH
                                  HO                                     O     COOCH3
                                                            HO
                                                                     O
      HO                                       OH
            OH                    HO
                                                                                   O
                                                                         CH
                                                                               O
                                                                                   Glucosio
        Acido gallico             Idrossitirosolo
                                                                    Oleuropeina
INSETTICIDI
     • INSECTICIDES I (Organophosphates)
•   UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI
                   EN 1528-4:1997- LRI=0,010 mg/Kg
• INSECTICIDES VI (Organophosphates)
•   UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI
                   EN 1528-4:1997- LRI=0,010 mg/Kg
INSECTICIDES IV (Carbammati)
UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI EN 1528-
                         4:1997- LRI=0,010 mg/Kg
INSECTICIDES II (Clororganici)
UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI
               EN 1528-4:1997- LRI=0,010 mg/Kg
DISERBANTI II (Triazinici)
UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI EN 1528-4:1997-
                               LRI=0,010 mg/Kg
FUNGICIDI V (Triazinici)
UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI EN 1528-4:1997- LRI=0,010
                                         mg/Kg
INSECTICIDES III (Piretroidi)
UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI EN 1528-4:1997-
                               LRI=0,010 mg/Kg
L'OLIO DI OLIVA COME MEDICINA

Chi ama l'olio di oliva ha una ragione in più per farlo, non
solo legata al palato ma anche al proprio benessere.



   L’Ulivo ha origini illustre. Lo ricordano le
   vecchie 100 lire e l’incisione riportata sul
   Partendone, dove la Dea Atena fa germogliare
   la prima pianta di ulivo vincendo il duello con
   Poseidone.
L’extravergine     di     oliva   ha una
    composizione chimica che si avvicina
    molto al latte materno: l’unico alimento
    veramente completo in grado di nutrire in
    modo esclusivo un essere umano, senza
    l’integrazione di altri alimenti.




E’ un grasso vegetale, l’unico che si ottenga in
maniera naturale dalla spremitura di un frutto.
(Tutti gli altri oli vegetali vengono estratti da semi
mediante solventi).
FENOLI
L'olio di oliva possiede un elevato
contenuto di fenoli (idrossitirosolo e
oleuropeina),      che        mostrano
un'importante azione di contrasto dei
radicali liberi.



Nel     nostro     organismo
avvengono in continuazione
dei processi ossidativi, ad
esempio per tramutare le
proteine, i grassi ed i
carboidrati     in    molecole
semplici. Ma non sempre
questi     processi    vengono
portati a termine e si formano
Il nostro organismo possiede dei
           meccanismi naturali di difesa (sistema
           antiossidante) sufficienti di norma a
           proteggerci. Ma se vengono aggiunti
           altri fattori come quelli ambientali (per
           esempio          l'inquinamento)        o
           comportamentali         (stress,  fumo,
           alcool…) la produzione di radicali
           liberi diventa eccessiva e le difese
           naturali vengono sconfitte. Da qui la
           necessità di seguire una dieta ricca di
           fenoli e flavonoidi che si trovano
           soprattutto nell'olio d'oliva .
ATTIVITÀDEI FENOLI
• EFFETTO ANTI-CARCINOGENICO
• EFFETTO ANTI-ATEROGENICO
• EFFETTO ANTI-INFIAMMATORIO
• ATTIVITÀ ANTI-BATTERICA E ANTI-VIRALE
• EFFETTO ANTI-OSSIDANTE
PICCANTE

L’extravergine         contiene        inoltre
l’Oleocantale (Decarbossimetil-ligstroside
aglicone),che identifichiamo nel palato con
la sensazione di piccante: svolge una
funziona chiave come antiossidante e
contrasta i radicali liberi (normali prodotti
del metabolismo cellulare che se presenti in
eccesso     portano     ad     un     precoce
invecchiamento delle cellule ed all’insorgere
di varie patologie gravi).
PUNTO DI FUMO

Il punto di fumo, ossia la temperatura in cui
l’acqua contenuta nell’olio passa dallo stato
liquido a quello gassoso, è per l’extravergine
di ca. 180 gradi C° contro i 150 gradi C°
degli altri oli vegetali. Che soggetti ad alte
temperature liberano per effetto
dell’idrolisi (perdita dell’acqua) l’acroelina,
sostanza      dall’odore     acre    altamente
cancerogena.
Ricerche scientifiche suggeriscono che : mangiare 2
cucchiai(23 grammi) di olio di oliva al giorno, può ridurre il
rischio di malattie coronariche per il suo contenuto in acidi
grassi monoinsaturi(ac.oleico). -Per ottenere questo
effetto benefico: l’olio di oliva deve sostituire una quantità
simile di acidi grassi polinsaturi senza aumentare la
quantità totale di calorie giornaliere.
Polifenoli
•   I polifenoli sono sostanze antiossidanti e, se presenti in elevata concentrazione,
    costituiscono un pregio per l’olio. Non sono previsti indici limiti di legge, ma il loro
    valore dà indicazioni sulla qualità del prodotto
•   Chimicamente sono composti con uno o più gruppi ossidrilici o fenolici, in grado di
    reagire con ossigeno libero in modo da ridurne la capacità ossidante, che
    danneggerebbe, cioè invecchierebbe, cellule e tessuti
•   L'analisi è eseguita mediante la spettrofotometria UV-visibile. Si utilizza il reattivo di
    Folin-Ciocalteau (miscela di acido fosfotungstico, H3PW12O40, e acido
    fosfomolibdico, H3PMo12O40) che in presenza di composti fenolici si riduce a
    miscela di ossidi di tungsteno e molibdeno (W8O23 e Mo8O23); la colorazione blu
    sviluppata ha un massimo di assorbimento a 750 nm. Convenzionalmente il
    risultato della misura spettrofotometrica si esprime in mg di acido gallico per litro di
    olio
                                                            HO
      HO             COOH
                                  HO                                        O    COOCH3
                                                            HO
                                                                        O
      HO                                          OH
               OH                 HO
                                                                                      O
                                                                            CH
                                                                                 O
                                                                                      Glucosio
           Acido gallico            Idrossitirosolo
                                                                       Oleuropeina
   FENOLI

L'olio di oliva possiede un elevato
contenuto di fenoli (idrossitirosolo e
oleuropeina),     che        mostrano
un'importante azione di contrasto dei
radicali liberi.
   Nel nostro organismo avvengono in
    continuazione dei processi ossidativi, ad
    esempio per tramutare le proteine, i grassi ed
    i carboidrati in molecole semplici. Ma non
    sempre questi processi vengono portati a
    termine e si formano dei composti
    "intermedi" detti radicali liberi che attaccano
    le    diverse     strutture     delle     cellule
    danneggiandole e dando origine al processo
    di invecchiamento.
Il   nostro    organismo     possiede       dei
meccanismi naturali di difesa (sistema
antiossidante) sufficienti di norma a
proteggerci. Ma se vengono aggiunti altri
fattori come quelli ambientali (per esempio
l'inquinamento) o comportamentali (stress,
fumo, alcool…) la produzione di radicali
liberi diventa eccessiva e le difese naturali
vengono sconfitte. Da qui la necessità di
seguire una dieta ricca di fenoli e flavonoidi
che si trovano soprattutto nell'olio d'oliva .
ATTIVITÀDEI FENOLI

• EFFETTO ANTI-CARCINOGENICO
• EFFETTO ANTI-ATEROGENICO
• EFFETTO ANTI-INFIAMMATORIO
• ATTIVITÀ ANTI-BATTERICA E ANTI-VIRALE
• EFFETTO ANTI-OSSIDANTE
Acidi Grassi Polinsaturi Dell‘Olio D‘Oliva



Ac. linoleico e linolenico: detti ac.grassi essenziali,
precursori di prostaglandinee citochine, ad azione
vasodilante e costrittrice, pro e antiinfiammat., inibente
o stimolante la risposta immunitaria, contenuti in
proporzioni ottimali per i bisogni dell’organismo, sono
adeguatamente protetti dalla Vit.E (alfa-tocoferolo) in
associazione con i polifenoli ed altri antiossidanti.
Considerati alimenti funzionali. Contenuti nell’olio
d’oliva in un rapporto simile a quello del latte materno:
importanza funzionale e nutraceutica. -.
Acidi Grassi Polinsaturi Dell‘Olio Di Oliva


Eccesso Ac.linoleico e linolenico:, riducono LDL ma
anche le HDL, ed essendo instabili, si ossidano e
formano radicali liberi pericolosi per l'organismo umano.
Livelli elevati di acidi grassi polinsaturi condizionano
negativamente la capacità antiossidante del plasma, il
danno al DNA ,patologie degenerative
OLIO E SALUTE
• Chi ama l'olio di oliva ha una ragione in
  più per farlo, non solo legata al palato ma
  anche al proprio benessere.
• L'olio di oliva possiede un elevato
  contenuto di fenoli (idrossitirosolo e
  oleuropeina), che mostrano un'importante
  azione di contrasto dei radicali liberi. Nel
  nostro     organismo       avvengono      in
  continuazione dei processi ossidativi, ad
  esempio per tramutare le proteine, i
  grassi ed i carboidrati in molecole
  semplici.
OLIO E SALUTE
Ma non sempre questi processi vengono portati a
 termine e si formano dei composti "intermedi"
 detti radicali liberi che attaccano le diverse
 strutture delle cellule danneggiandole e dando
 origine al processo di invecchiamento. Il nostro
 organismo possiede dei meccanismi naturali di
 difesa (sistema antiossidante) sufficienti di
 norma a proteggerci. Ma se vengono aggiunti
 altri fattori come quelli ambientali (per esempio
 l'inquinamento) o comportamentali (stress, fumo,
 alcool…) la produzione di radicali liberi diventa
 eccessiva e le difese naturali vengono sconfitte.
 Da qui la necessità di seguire una dieta ricca di
 fenoli e flavonoidi che si trovano soprattutto
 nell'olio d'oliva .
OLIO E SALUTE
Sin dall'antichità l'olio d'oliva e' stato usato in
  cosmetica , gastronomia e medicina, ad
  esempio e' provato che lubrificando la pelle con
  olio d'oliva extravergine, questo penetra
  attraverso i pori e i follicoli, proteggendo gli strati
  superficiali dalle influenze esterne.
Ancora oggi, le donne andaluse mantengono la
  tradizione antica, ereditata dagli arabi, di
  massaggiarsi il petto con l'olio d'oliva per
  mantenerlo morbido, sostenuto e turgido.
OLIO E SALUTE

Nelle antiche farmacopee, l'olio si utilizza per la
 preparazione di unguenti medicinali, per la sua
 capacità di dissolvere in se stesso i principi
 attivi, e di mescolarsi con altri grassi, cera,
 resina, ecc. Altri modi di utilizzare l'olio di
 oliva per uso esterno, sono il balsamo
 cicatrizzante, preparato mescolando in parti
 uguali olio e vino rosso e agitando bene, o il
 linimento contro le scottature, che si fa con
 olio e acqua di calce spenta, mescolati in parti
 uguali e agitando il tutto fino a formare
 un'emulsionante che si applica sulle ustioni.
OLIO E SALUTE
Internamente,l'olio             d'oliva
costituisce un fattore importante
nella    formazione     dei    tessuti,
economizza le sostanze nutritive,
limita l'assorbimento dell'ossigeno
e la trasformazione dei principi
azotati dei tessuti e, allo stesso
tempo       riduce    al      massimo
l'eliminazione     delle      sostanze
minerali attraverso l'urina .
OLIO E SALUTE
C'è da dire che lo Studio dei sette paesi, pubblicato nel
  1970, registrava il tipo di dieta, la pressione sanguigna e
  i livelli di colesterolo di 13.000 uomini d'età compresa tra
  i 40 e 59 anni all´inizio dello studio che vivevano in Italia,
  Grecia, Ex Yugoslavia, Olanda, Finlandia, Usa e
  Giappone. La mortalità per patologie cardiovascolari
  venne strettamente correlata ad età, pressione
  sanguigna e fumo. L´assunzione di grassi saturi e i livelli
  plasmatici di colesterolo della popolazione furono
  misurati all´inizio, dopo 5 e dopo 10 anni.
OLIO E SALUTE
C'è da dire che lo Studio dei sette paesi, pubblicato nel 1970,
   registrava il tipo di dieta, la pressione sanguigna e i Esisteva
   una gran differenza nella proporzione d'acidi grassi saturi e
   monoinsaturi assunti con la dieta tra i Paesi Mediterranei, il
   Nord Europa e gli Stati Uniti. La mortalità nei primi 15 anni
   era bassa tra i consumatori d'olio d´oliva (con pochi acidi
   grassi e con un alto rapporto acidi grassi monoinsaturi/acidi
   grassi saturi) e cioè Italia, Grecia e Yugoslavia. Negli Stati
   Uniti l´elevata assunzione d'acidi grassi monoinsaturi era
   bilanciata dall´elevata assunzione d'acidi grassi saturi,
   quindi la mortalità per malattie cardiovascolari era alta.
I dati dell´isola di Creta suggerirono che oltre alle proprietà
   dell´acido oleico d'abbassare il colesterolo, contenuto
   principalmente nell´olio d´oliva, altri vantaggi cardioprotettivi
   derivassero dai nutrienti e non-nutrienti della Dieta
   Mediterranea (come le vitamine antiossidanti).
OLIO E SALUTE
Alcuni Paesi Mediterranei hanno conservato le loro
  abitudini alimentari per 40 anni e mostrano tuttora una
  bassa mortalità per malattie cardiovascolari in paragone
  ai Paesi Europei Occidentali e gli Stati Uniti.
un importante approccio per la prevenzione secondaria
  delle cardiopatie coronariche comporta un trattamento
  aggressivo di tutti i fattori di rischio coronarici anche
  attraverso la dieta.
Ci sono molte evidenze che diete a basso contenuto di
  prodotti animali e acidi grassi saturi sono associate a
  bassi livelli di colesterolo e a basse percentuali di
  malattie cardiovascolari.
.
OLIO E SALUTE
Le diete con elevato contenuto d'acidi grassi
  monoinsaturi        (come    l´olio   d´oliva)
  forniscono       inoltre  questo    beneficio
  raggiunto attraverso gli effetti diretti sui
  fattori di rischio come l'iperlipidemia, l'alta
  pressione sanguigna, ecc., ma anche
  attraverso effetti diretti protettivi come
  l´attività antiossidante
OLIO E SALUTE
Diversi studi epidemiologici indicano che il
  consumo       regolare    di  olio   d'oliva  è
  inversamente correlato a diversi tipi di
  tumori. La maggior parte di queste indagini
  sottolinea la relazione tra questo alimento e
  le neoplasie mammarie o gastriche. Anche se
  sono necessarie ulteriori ricerche, i dati
  attuali indicano in maniera convincente,
  anche se non conclusiva, un ruolo protettivo
  dell'olio di oliva nella prevenzione del tumore
  al seno.
OLIO E SALUTE
L'effetto protettivo dell'olio di oliva nei confronti
  del cancro gastrico è meno chiaro. L'unica
  conclusione al momento possibile per quanto
  riguarda la prevenzione di questo tipo di tumore,
  è la probabile utilità di una maggiore assunzione
  di frutta e verdura.
Anche se alcuni studi suggeriscono l'effetto
  protettivo dell'olio d'oliva nei confronti di diversi
  altri tipi di tumore, come quelli a colon,
  endometrio e ovaio, i dati sono limitati perché
  raccolti da un numero troppo piccolo di indagini,
  i cui risultati non possono quindi indicare niente
  di più che un sospetto di una possibile azione di
  questo tipo. Per contro, tuttavia, non esiste
  studio che possa sostenere l'ipotesi di un effetto
  oncogeno legato al consumo dell'olio di oliva.
Aspetti nutraceutici dell'olio
               d’oliva-
Olio d’oliva:fragrante, gustoso, piacevole, appetibile. 􀃆
   attiva          secrezioni􀃆 migliore              digeribilità,
   metabolizzazione, ottima tolleranza gastrica ed
   intestinale. -Monoinsaturo, ac.oleico:protegge mucosa
   gastrica, riduce secrezione ac.cloridrico e ulcera gastro-
   duodenale, inibisce attivitàsecretivapancreas, importante
   nelle pancreatiti, e della bile, migliora svuotamento
   biliare della cistifellea, previene formazione di calcoli,
   facilita assorbimento vitamine liposolubilie calcio,
   esercita azione lassativa, in particolare a digiuno,
   contribuisce a correggere stipsi cronica -Inibisce:sintesi
   e metabolismo colesterolo totale e legato alle
   liporoteineLDL, "colesterolo cattivo" i trigliceridi, la P.A.,
   l’ac.arachidonico(n-6) che ha azione pro-infiammatoria. -
   Non diminuisce:il “colesterolo buono”HDL, lo spazzino
   che evita l’accumulo dei grassi nelle pareti delle arterie.
OLIO E SALUTE
• Sostituendo ac.grassi saturi alimenti con:monoinsaturi,
  adeguati apporti di polinsaturi n-6 e n-3 e di “composti
  minori”dell’olio d’oliva extra vergine, si riduce le LDL nel
  plasma, nelle pareti arteriose, e la quantitàdisponibile
  per l’ossidazione con riduzione dei mediatori della
  infiammaz. e prevenzione dei danni vascolari. -Le LDL
  contenenti ac.oleico:sono piùresistenti alle ossidazioni
  rispetto a quelle contenenti ac.grassi polinsaturi
  altamente instabili e molto abbondanti negli oli di semi. -
  diete contenenti olio di girasole:reso geneticamente ricco
  di acido oleico non danno uguali risultati: -􀃆 solo acido
                                                   :il
  oleico non basta: èindispensabile l’associazione e
  l’interazione con altri fattori tipici dell’olio d’oliva, fra i
  quali importanti sembrano oggi i fenoli, poli fenoli
OLIO E SALUTE

  In Europa, i tumori sono responsabili del 20% circa di
  tutti i decessi. I tassi di mortalità per neoplasia sono però
  più elevati nei paesi dell'Europa nordorientale, ma più
  bassi in quelli dell'area mediterranea. Si stima che circa
  il 35% (intervallo 10-70%) di tutte le morti per cancro
  siano attribuibili a fattori alimentari.
La maggior parte dei dati sulle relazioni tra cibo e cancro
  provengono da studi epidemiologici. Per giungere a
  conclusioni attendibili, tuttavia, gli studi sulle
  modificazioni dei comportamenti alimentari e sul rischio
  di tumore dovrebbero essere molto piú ampi, ben
  impostati e a lungo termine, questo spiegherebbe la loro
  rarità.

Eurosciences Communication in collaborazione con l'Istituto per la Ricerca
   sull'Arteriosclerosi, Università di Münster, Germania
OLIO E SALUTE
• Studi internazionali di correlazione hanno evidenziato
  l'importanza del tipo di grasso alimentare nell'eziologia
  dei tumori associati ai grassi. Il consumo di grassi
  animali pro-capite è correlato positivamente ai tassi di
  mortalità per neoplasie di colon, prostata, mammella e
  ovaio. Particolarmente stretta è la relazione tra grassi
  animali e rischio di cancro al colon. In Grecia, Spagna e
  Italia meridionale, dove il consumo di lipidi di origine
  animale è basso e l'olio di oliva è il tipo di grasso di uso
  più comune, la mortalità per questo tumore è
  relativamente bassa.
OMEGA 6 3
Due acidi grassi insaturi sono necessari alla vita: l'acido
     linoleico (un acido 6 omega) e l'acido linolenico (un
     acido 3 omega).
Essi sono indispensabili per la produzione di energia, per la
     formazione delle membrane cellulari, per il
     trasferimento dell'ossigeno dall'aria al sangue; per la
     sintesi    di     emoglobina,       per     la       funzione
     delle prostaglandine,per il corretto equilibrio
     ormonale e per la produzione ormonale (ad
     esempio del testosterone).
La carenza di questi acidi produce astenia, pelle secca,
     deficit immunitario, ritardo della crescita, sterilità.
L’organismo non riesce a produrre gli acidi grassi
     essenziali linoleico e linolenico.
OMEGA 6 3
In particolare gli Omega 3 :
Evitano l'accumulo dei grassi più pericolosi, trigliceridi e
   colesterolo,     sulle  pareti     arteriose,     bloccando
   l'indurimento dei vasi.
Proteggono il sistema cardiovascolare: il sangue, reso
   più fluido dall'assenza dei grassi cattivi, circola meglio,
   facendo funzionare bene il cuore e allontanando il rischio
   di malattie coronariche, ipertensione, arterosclerosi e
   trombosi. In Australia hanno scoperto che una
   spolverata d'aglio (600-900 mg) può aiutare ad
   abbassare la pressione di 8,4 punti la pressione sistolica
   (la massima) e di 7,3 punti la diastolica (la minima).
L’acido arachidonico
• L’acido arachidonico (omega-6), L’EPA ed il DHA
  (omega-3) sono operanti nella membrana fosfolipidica
  dei linfociti, nuclei che danno un efficiente apporto alla
  risposta immunitaria del corpo umano.
• Con il verificarsi di un’evento esterno , i linfociti possono
  reagire liberando acido arachidonico oppure EPA e DHA
  che vengono modificati, in un’altro momento, nelle
  equivalenti sequenze di eicosanoidi.
• Gli eicosanoidi che si originano dagli acidi grassi della
  serie omega-3, sono solitamente meno rilevanti se
  comparati a quelli generati dagli acidi grassi della serie
  omega-6.
L’acido arachidonico
• Gli eicosanoidi della serie 2 e 4, originati dagli omega-6,
  portano ad una produzione notevole di citochine che
  sono le responsabili della messa in funzione delle
  diverse fasi della risposta immunitaria.
• L’intervento             di          citochine             in
  sovrabbondanza, può causare risposte sproporzionate
  da parte del nostro corpo, che si esprimono nella con
  clamazione dell’infiammazione mentre, se si instaura
  una dieta bilanciata, sussiste un’adeguato impiego di
  acido eicosapentaenoico e omega-3 nelle membrane
  cellulari e si rileva una produzione di citochine irrilevante
  e quindi anche una replica adeguata da parte degli altri
  nuclei del sistema immunitario.
L’acido arachidonico
• Ne deriva una risposta antinfiammatoria appropriata ed
  una diminuzione dei segnali dolorosi ad essa correlati.
• Oltre a limitare la possibilità d’intervento di principi attivi
  che ricoprono l’incarico di trasmettitori chimici, gli acidi
  grassi omega-3 regolano un’altro artefice di notevole
  interesse nella riduzione dell’infiammazione : la
  predisposizione delle unità biologiche ad aggregarsi tra
  di loro.
Acidi grassi
• Composizione in acidi grassi n-6 e n-3 dei più
  comuni oli e grassi alimentari (naturali e non
  idrogenati):
• olio di arachidi: n-6 = 30%, n-3 = 0
• olio di soia: n-6 = 54%, n-3 = 7%
• olio di oliva: n-6 = 8%, n-3 = 1%
• olio di mais: n-6 = 61%, n-3 = 1%
• olio di girasole: n-6 = 78%, n-3 = 0
• olio di lino: n-6 = 17%, n-3 = 52%
• olio di riso: n-6 = 34%, n-3 = 1,5%
• burro: n-6 = 2%, n-3 = 2%
• lardo: n-6 = 11%, n-3 = 1%
Acidi grassi
Il processo di idrogenazione (per esempio produzione di
   margarina) distrugge la maggior parte di acidi grassi
   polinsaturi e provoca la formazione di acidi grassi
   TRANS.
Da notare che gli acidi grassi essenziali sono
   esclusivamente di tipo CIS (il fatto che gli acidi grassi
   siano di tipo CIS o TRANS dipende dalla posizione dei
   doppi legami nella catena dell'acido grasso.
Nei grassi naturali la quasi totalità degli acidi grassi è in
   forma CIS).
Occorre in ogni caso molta prudenza nell'uso degli acidi
   grassi TRANS, infatti questi acidi grassi, che si
   formano solitamente nei processi di idrogenazione
   degli oli, sono solitamente dannosi alla salute e
   tendono     ad   essere    ridotti   il   più    possibile
   nell'alimentazione umana.
Acidi grassi
• Una carenza di acidi grassi insaturi può essere
  responsabile di capelli fragili e opachi, fragilità delle
  unghie, forfora e predisposizione ad allergie in genere.
• Inoltre, una carenza di acidi grassi insaturi può
  provocare diarrea, vene varicose, magrezza eccessiva e
  calcoli alla cistifellea.
• Disturbi alla pelle, come eczema, acne e pelle secca
  sono anch’essi associati ad una carenza di acidi grassi
  insaturi; anche malattie come disturbi cardiaci, anomalie
  del sistema circolatorio e dei reni sono state associate
  ad un metabolismo difettoso dei grassi.
Ricerche scientifiche suggeriscono che : mangiare 2
cucchiai(23 grammi) di olio di oliva al giorno, può ridurre il
rischio di malattie coronariche per il suo contenuto in acidi
grassi monoinsaturi(ac.oleico). -Per ottenere questo
effetto benefico: l’olio di oliva deve sostituire una quantità
simile di acidi grassi polinsaturi senza aumentare la
quantità totale di calorie giornaliere.
Costituenti chimici dell'olio - di A. Sgargamella

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Costituenti chimici dell'olio - di A. Sgargamella

  • 1. Corso di Formazione "VALORE NUTRIZIONALE E SALUTISTICO DI PRODOTTI AGROALIMENTARI" del Progetto Strategico PS_101: “Costituenti minori caratterizzanti e valore nutrizionale e salutistico degli oli extra vergini di oliva prodotti in Puglia”. dott.ssa chim. A. Sgaramella
  • 2. “I popoli del Mediterraneo cominciarono ad uscire dalla barbarie quando impararono a coltivare l’olivo e la vite”. Così scriveva Tucidide nel V secolo a.C.. dott.sa A. Sgaramella
  • 3. Conoscere l'Extravergine Conoscere l'olio extravergine di Oliva vuol dire conoscere la civiltà, la storia, la cultura e le tradizioni. Perché sono questi i valori che stanno dietro ad un prodotto tipico e che lo rendono diverso da tutti gli altri che si trovano nei negozi o negli scaffali dei supermercati. Sono questi i messaggi che bisogna far arrivare ai consumatori, soprattutto ai più giovani, perché essi conoscano e quindi apprezzino, i buoni prodotti della nostra terra. Stimolando, perché no, il desiderio di andare a vedere personalmente come vengono raccolte le olive o come funziona un frantoio.
  • 4. Il frutto dell'olivo è una drupa formata da tre parti: una parte esterna chiamata esocarpo o buccia, una parte mediana, il mesocarpo o polpa, da cui si ricava circa il 70 % dell'olio e una parte interna detta endocarpo, o nocciolo, con il restante 30 % dell'olio. L'oliva in generale presenta la seguente composizione: ACQUA 50 % OLIO O MATERIA GRASSA 18 - 25 % ALTRO 20-30 %
  • 5. Alla fine della maturazione l’oliva risulta così composta: • 50% acqua • 20-24% olio • 20% carboidrati • 6% cellulosa • 1.5% proteine • 1,5% ceneri
  • 6. Il grado di maturazione raggiunto dalle drupe al momento della raccolta è fondamentale per la determinazione delle caratteristiche organolettiche dell’olio, quell’insieme cioè di tratti distintivi che verranno percepiti dal consumatore al primo assaggio: a una maturazione più piena corrisponderanno oli di colore giallo oro, con basso livello di acidità che tende però a risalire in caso di maturazione ulteriormente protratta, mentre il caratteristico colore verde degli oli toscani o pugliesi, ricchi di clorofilla, è anche indizio di raccolta precoce. Grado di maturazione, sistema di raccolta, stoccaggio, trasporto e tempo che intercorre fra queste ultime operazioni e il momento della frangitura incidono moltissimo sulla qualità finale dell’olio prodotto.
  • 7. La raccolta delle olive brucatura, (consiste nel distacco manuale dei frutti) pettinatura, (un pettine particolare viene passato sui rami carichi di frutti) bacchiatura, ( percuotere le frode con lunghi bastoni, facendo cadere i frutti su teli o reti di nylon). macchine scuotitrici, (agitare la pianta dal fusto favorendo la caduta dei frutti, riducendo la manodopera) "olive di rete"
  • 8. Dobbiamo ricordare che il tempo che intercorre tra la caduta o la raccolta delle olive e il momento della loro frangitura incide moltissimo sulla qualità finale dell'olio prodotto; durante tale periodo infatti all'interno della drupa si innescano reazioni, di fermentazione, di ossidazione chimica ed enzimatica che deteriorano le caratteristiche fisico-chimiche dell'olio, peggiorandone le caratteristiche organolettiche (colore, odore e sapore). E' importantissimo quindi frangere le olive il più rapidamente possibile rispettando tutte le norme igieniche necessarie.
  • 9. La Lavorazione Dopo che le operazioni di raccolta sono state completate nel modo più corretto, è altrettanto importante che le olive vengano trasportate con ogni precauzione e nei tempi più brevi al frantoio; il peso stesso delle drupe ammassate provoca ammaccature nei frutti degli strati inferiori, con conseguente attacco di muffe ed inizio di fermentazione. E’ bene, perciò, che il trasporto avvenga in ceste ben areate, e che la lavorazione sia compiuta nei tempi più brevi. 1. Frangitura……… 2. Gramolatura……… 3. Estrazione………
  • 10. L'olio ottenuto al termine di tali operazioni, indipendentemente dal metodo impiegato, è un olio torbido e opalescente e contiene in sospensione mucillagini, bollicine d’aria e residui d’acqua nebulizzata. E’ necessario un periodo di riposo affinché tutte le sostanze estranee non si depositino sul fondo (Decantazione), dopodiché si procede al travaso. Oltre a questo sistema il prodotto può essere sottoposto ad un A questo punto l’olio “nuovo” è pronto processo di filtrazione, che gli per essere avviato verso i luoghi di conferisce il colore limpido e consumo brillante che conosciamo, evitando che la permanenza di particelle vegetali ne acceleri i fenomeni di irrancidimento.
  • 11. Il frutto dell'olivo è una drupa formata da tre parti: una parte esterna chiamata esocarpo o buccia, una parte mediana, il mesocarpo o polpa, da cui si ricava circa il 70 % dell'olio e una parte interna detta endocarpo, o nocciolo, con il restante 30 % dell'olio. L'oliva in generale presenta la seguente composizione: ACQUA 50 % OLIO O MATERIA GRASSA 18 - 25 % ALTRO 20-30 %
  • 12. Alla fine della maturazione l’oliva risulta così composta: • 50% acqua • 20-24% olio • 20% carboidrati • 6% cellulosa • 1.5% proteine • 1,5% ceneri
  • 13. Il grado di maturazione raggiunto dalle drupe al momento della raccolta è fondamentale per la determinazione delle caratteristiche organolettiche dell’olio, quell’insieme cioè di tratti distintivi che verranno percepiti dal consumatore al primo assaggio: a una maturazione più piena corrisponderanno oli di colore giallo oro, con basso livello di acidità che tende però a risalire in caso di maturazione ulteriormente protratta, mentre il caratteristico colore verde degli oli toscani o pugliesi, ricchi di clorofilla, è anche indizio di raccolta precoce. Grado di maturazione, sistema di raccolta, stoccaggio, trasporto e tempo che intercorre fra queste ultime operazioni e il momento della frangitura incidono moltissimo sulla qualità finale dell’olio prodotto.
  • 14. Dobbiamo ricordare che il tempo che intercorre tra la caduta o la raccolta delle olive e il momento della loro frangitura incide moltissimo sulla qualità finale dell'olio prodotto; durante tale periodo infatti all'interno della drupa si innescano reazioni, di fermentazione, di ossidazione chimica ed enzimatica che deteriorano le caratteristiche fisico-chimiche dell'olio, peggiorandone le caratteristiche organolettiche (colore, odore e sapore). E' importantissimo quindi frangere le olive il più rapidamente possibile rispettando tutte le norme igieniche necessarie.
  • 15. ” il Prof. Giovanni Amelotti dell’Università di Milano sottolinea: “Gli aspetti principali che nell’ambito dell’olio di oliva caratterizzano la qualità sono i caratteri organolettici, la stabilità all’ossidazione, l’assenza di contaminanti, come fitofarmaci, fito- ormoni, antiparassitari, solventi idrocarburici e cloroderivati, e, naturalmente, le caratteristiche nutrizionali espresse in termini di acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi, presenza di fitosteroli, vitamine ed antiossidanti naturali.” E’ impossibile produrre un olio buono partendo da una materia prima scadente, nemmeno utilizzando i più sofisticati procedimenti di estrazione.
  • 16.
  • 17. La qualità dell’olio d’oliva • Gli aspetti principali che caratterizzano la qualità dell’olio di oliva sono i caratteri organolettici, la stabilità all’ossidazione, l’assenza di contaminanti (fitofarmaci, solventi) e, naturalmente, le caratteristiche nutrizionali espresse in termini di acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi, presenza di fitosteroli, vitamine ed antiossidanti naturali • Come per ogni prodotto di trasformazione agroalimentare, il pregio dell’olio consiste, quindi, nel mantenimento e nell’esaltazione delle caratteristiche proprie della materia prima di origine, ossia delle olive. È impossibile produrre un olio buono partendo da una materia prima scadente, nemmeno utilizzando i più sofisticati procedimenti di estrazione
  • 18. Analisi sull’olio d’oliva Le analisi che vengono effettuate sui campioni di olio si dividono in tre categorie :  analisi che accertano la qualità dell'olio: sono i saggi di acidità, dei perossidi, l'analisi UV, la composizione acidica, la composizione sterolica, il contenuto di solventi alogenati e l’analisi gascromatografica;  analisi che accertano la conservabilità dell'olio: numero di perossidi, analisi UV, acidità, panel test, tempo di induzione;  analisi che accertano la genuinità dell'olio: composizione acidica, sterolica, analisi UV, analisi dei solventi alogenati, differenza ECN 42 HPLC e I parametri analitici determinati ECN 42 calcolo teorico sull’olio e le tecniche utilizzate sono descritti nel regolamento CEE n. 2568/91 e successive modifiche
  • 19. Classificazione commerciale degli oli ottenuti dalla lavorazione delle olive OLI DI OLIVA VERGINI: ottenuti dal frutto 1). OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA: dell’olivo solo mediante mezzi meccanici o fisici, in acidità libera < 0,8 (massimo 0,8 g su 100g) condizioni tali da non alterare l’olio, e che non hanno 2). OLIO DI OLIVA VERGINE: subito alcun trattamento diverso dal lavaggio, dalla acidità libera < 2 (massimo 2 g su 100g) decantazione, dalla centrifugazione e dalla filtrazione. 3). OLIO DI OLIVA VERGINE LAMPANTE: acidità libera > 2 4). OLIO DI OLIVA RAFFINATO: olio di oliva ottenuto dalla raffinazione degli oli di oliva vergini. 5). OLIO DI OLIVA: olio di oliva ottenuto da un taglio di olio di oliva raffinato e di oli vergini diversi da quello lampante. 6). OLIO DI SANSA DI OLIVA GREGGIO: olio ottenuto mediante trattamento, con solvente, della sansa di oliva. 7). OLIO DI SANSA DI OLIVA RAFFINATO: olio ottenuto dalla raffinazione di olio di sansa di oliva greggio. 8). OLIO DI SANSA DI OLIVA: olio ottenuto da un taglio di olio di sansa di oliva raffinato e di oli di oliva vergini diversi dall’olio lampante.
  • 20. Tabella olio extravergine Parametro analitico Limite CEE Significato dipende da idrolisi dei trigliceridi: funzione dello stato Acidità (% acido oleico) 0.8 di conservazione della materia prima indice di stato di ossidazione dell'olio: funzione della N° Perossidi (meq.O2/Kg olio) 20,0 cattiva manipolazione e conservazione assorbimento UV dei dieni coniugati, presenti per K232 2.5 raffinazione o ossidazione dell'olio assorbimento di trieni coniugati, presenti per K270 0,22 raffinazione o ossidazione dell'olio assorbanza a 270 nm rispetto alla curva di assorbanza delta K 0,01 UV: se elevato è indice di presenza di oli raffinati C14:0 (%) 0,05 valore elevato è indice di presenza di olio di semi valore elevato è indice di presenza di olio di semi, in C18:3 (%) 0,9 particolare soia o colza valore elevato è indice di presenza di olio di semi, in C20:0 (%) 0,6 particolare soia, colza o arachide valore elevato è indice di presenza di olio di semi, in C20:1 (%) 0,4 particolare soia o colza valore elevato è indice di presenza di olio di semi, in C22:0 (%) 0,2 particolare colza o arachide valore elevato è indice di presenza di olio di semi, in C24:0 (%) 0,2 particolare arachide
  • 21. Limite Parametro analitico Significato CEE Colesterolo (%) ? 0,5 Tabella bis valore elevato è indice di presenza di grassi estranei anche vegetali (es. palma) valore elevato è indice di presenza di olio di semi, in particolare Brassicasterolo (%) ? 0,1 soia o colza Campesterolo (%) ? 4,0 valore elevato è indice di presenza di olio di semi negli oli di semi spesso campesterolo e sigmasterolo sono Stigmasterolo (%) < camp equivalenti valore elevato è indice di presenza di olio di girasole o cartamo, -7-Stigmasterolo (%) ? 0,5 anche a elevato contenuto di oleico -5-23-Stigmastadienolo + clerosterolo + -sistosterolo + sitostanolo + -5- ?93 valore basso è indice di miscelazione con olio di semi avenasterolo + -5-24-stigmastadienolo Steroli totali (ppm) ?1000 valore basso è indice di miscelazione con olio di semi desterolati valore alto è indice di miscelazione con olio estratto con solventi Cere (ppm) 250 (sansa) Acidi grassi saturi in posizione 2 del valore alto è indice di presenza di oli esterificati, con trigliceridi 1,3 trigliceride ottenuti per sintesi chimica valore alto è indice di miscelazione con olio estratto con solventi Eritrodiolo + uvaolo (%) ? 4,5 (sansa) valore alto è indice di presenza di oli diversi dall'oliva, anche a ECN 42 (HPLC - teorico) 0,2- elevato contenuto di oleico derivano da modificazioni degli steroli: valore alto è indice di Stigmastadieni (%) 0,15 presenza di oli raffinati, anche desterolati i trans isomeri si formano in raffinazione: un valore elevato è indice C18:1 T (%) 0,05 di oli raffinati o desterolati C18:2 + C18:3 T (%) 0,05 idem Acido arachico (%) 0,6 se superiore, presenza di oli di semi Acido eicosenoico (%) 0,4 se superiore, presenza di oli di semi Acido miristico (%) 0,05 se superiore, presenza di oli di semi Acido beenico (%) 0,2 se superiore, presenza di oli di semi
  • 22. Acidità percentuale di acido oleico libero Una parte degli acidi grassi, tuttavia, si trova In condizioni normali l'olio presente nell'oliva è contenuto allo stato libero (in pratica non legato alla in vacuoli, sorta di sacchi intracellulari, che proteggono con glicerina) ed è proprio questa frazione, di una membrana ogni singola gocciolina microscopica. solito molto piccola, che determina l'acidità Quando, per cause accidentali o per la frangitura, i vacuoli libera di un olio. si rompono, l'olio entra in contatto con l'enzima che eserciterà la sua attività .
  • 23. Perossidi Stato di ossidazione dell’olio Ossidazione enzimatica Ossidazione chimica
  • 24. Perossidi NUMERO PEROSSIDI, meq di O2/kg Reg. (C.E.E.) n.2568/91, All. III Il numero dei perossidi è il quantitativo delle sostanze presenti nel campione, espresse in milliequivalenti di ossigeno attivo per kg, che ossidano lo ioduro di potassio PRINCIPIO DEL METODO Trattamento della sostanza in esame, sciolta in acido acetico cloroformio, con una soluzione di ioduro di potassio . Titolazione dello iodio liberato con soluzione di tiosolfato di sodio standardizzata.
  • 25. Determinazione spettrofotometrica ESAME SPETTROFOTOMETRICO nell' UV Reg. (C.E.E.) n.2568/91, All. IX L'esame spettrofotometrico nell'ultravioletto può fornire indicazioni sulla qualità di una sostanza grassa, sul suo stato di conservazione e sulle modificazioni indotte da processi tecnologici. PRINCIPIO DEL METODO La sostanza grassa in esame viene disciolta nel solvente richiesto, quindi si determina l'estinzione della soluzione alle lunghezze d'onda prescritte, in riferimento al solvente puro. Dalle letture spettrofotometriche si calcolano le estinzioni specifiche.
  • 26. Spettro UV di oli adulterati  L’analisi UV, oltre a fornire utili elementi di giudizio sulla qualità di un olio, ha permesso di risolvere definitivamente il problema del riconoscimento dell'olio rettificato eventualmente aggiunto all'olio di oliva vergine, sfruttando il fatto che gli oli naturali di pressione non contengono doppi legami coniugati che invece si formano, sia pure in misura minima, durante la rettifica, particolarmente nella fase di decolorazione su terre attive Ne consegue che i rettificati presentano valori di assorbimento nell'UV, particolarmente nella zona intorno ai 270 nm, notevolmente superiori a quelli dei vergini La formazione di idroperossidi in acidi grassi polinsaturi provoca uno slittamento del doppio legame con formazione di un sistema dienico coniugato che assorbe a 232 nm
  • 27. Frodi riconoscibili con UV  La spettrofotometria UV permette di individuare se un olio d'oliva sia vergine e di classificarlo commercialmente; di individuare un olio d'oliva proveniente da un processo di raffinazione; di riconoscere una miscela tra un olio d'oliva vergine e un qualsiasi tipo di olio raffinato
  • 28. COMPOSIZIONE CHIMICA COMPOSIZIONE ACIDI GRASSI Gli acidi grassi posseggono un gruppo definito carbossilico, oltre alla catena idrocarburica satura o insatura. Vi sono due parti nella molecola la prima che è minoritaria come massa è la parte polare ed è rappresentata dal gruppo carbossilico -COOH dove la parte che si dissocia è legata al gruppo positivo per l’idrogeno e negativa per l’ossigeno. Il gruppo si dissocia come –COO- e H+ visto le cariche positive e negative, mediante legame ad idrogeno si attraggono con l’ acqua. Si riportano alcuni acidi grassi e alcuni dati fisici:
  • 30. Analisi della frazione non saponificabile Dal punto di vista del riconoscimento di adulterazioni, la determinazione degli acidi grassi in molti casi non dà risposte chiare, sia perchè tra gli oli di oliva vi sono variazioni dovute all’origine geografica, sia perchè alcuni oli vegetali hanno composizione molto simile dal punto di vista dei componenti della frazione saponificabile. Ad esempio, l’adulterazione dell’olio di oliva con olio di colza, girasole o nocciolo non può essere rivelata con l’analisi degli acidi grassi L'analisi della frazione insaponificabile è invece uno dei metodi più accurati per accertare la sofisticazione dell'olio di oliva. In particolare, la composizione degli steroli è strettamente correlata alla specie vegetale di origine, e meno all’origine geografica e al trattamento del prodotto (olio di oliva vergine, olio di sansa, olio rettificato, ecc.)
  • 31. Steroli nell’olio La determinazione della frazione sterolica totale e dei singoli steroli è indispensabile nell’analisi dell’olio d’oliva. I motivi sono da ricercarsi nel fatto che la frazione sterolica non è influenzabile da variazioni genetiche, che invece possono mutare radicalmente la componente saponificabile e quella degli acidi grassi. La sofisticazione dell’olio è quindi rilevabile facilmente in base al tipo di steroli identificati Tra gli steroli dell’olio, il -sitosterolo (sx) costituisce circa l'80% del totale; altri composti sterolici importanti sono il colesterolo (dx), lo stigmasterolo, il campesterolo e l’avenasterolo C2H5 H3C CH3 H3C CH3 H3C H3C H CH3 CH3 H3C H3C Si tratta di sostanze H H biologicamente molto HO importanti: basta HO H pensare all’attività fisiologica del colesterolo, il più noto -sitosterolo colesterolo tra gli steroli, che tra l’altro è anche il precursore di molti ormoni steroidei
  • 32. Composizione sterolica degli oli La tabella seguente riporta la distribuzione % dei singoli steroli in oli di varia origine vegetale. Essa mostra che l’adulterazione dell’olio di oliva con oli diversi ne altera il profilo sterolico in maniera chiaramente rivelabile Sterolo Girasole Arachide Soia Mais Colza Oliva Colesterolo 0.0 0.3 0.0 0.0 0.9 0.1 Brassicasterolo 0.0 0.0 0.0 0.0 12.7 0.1 Campesterolo 8.3 15.2 21.8 20.2 27.5 2.3 Stigmasterolo 8.1 7.9 3.8 3.8 0.0 0.1 -sitosterolo 67.6 62.6 51.0 70.0 88.1 88.1 7-stigmasterolo 10.3 0.0 3.6 0.7 0.1 0.1 Ad esempio, l’addizione di olio di girasole innalza fortemente il tasso di 7-stigmasterolo; la presenza di olio di colza è svelata dalla quantità eccessiva di brassicasterolo, un composto tipico delle Crucifere. Anche il colesterolo può essere indicativo di adulterazione, essendo elevato il suo contenuto in grassi animali e nell’olio di palma
  • 34. Polifenoli • I polifenoli sono sostanze antiossidanti e, se presenti in elevata concentrazione, costituiscono un pregio per l’olio. Non sono previsti indici limiti di legge, ma il loro valore dà indicazioni sulla qualità del prodotto • Chimicamente sono composti con uno o più gruppi ossidrilici o fenolici, in grado di reagire con ossigeno libero in modo da ridurne la capacità ossidante, che danneggerebbe, cioè invecchierebbe, cellule e tessuti • L'analisi è eseguita mediante la spettrofotometria UV-visibile. Si utilizza il reattivo di Folin-Ciocalteau (miscela di acido fosfotungstico, H3PW12O40, e acido fosfomolibdico, H3PMo12O40) che in presenza di composti fenolici si riduce a miscela di ossidi di tungsteno e molibdeno (W8O23 e Mo8O23); la colorazione blu sviluppata ha un massimo di assorbimento a 750 nm. Convenzionalmente il risultato della misura spettrofotometrica si esprime in mg di acido gallico per litro di olio HO HO COOH HO O COOCH3 HO O HO OH OH HO O CH O Glucosio Acido gallico Idrossitirosolo Oleuropeina
  • 35. INSETTICIDI • INSECTICIDES I (Organophosphates) • UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI EN 1528-4:1997- LRI=0,010 mg/Kg
  • 36. • INSECTICIDES VI (Organophosphates) • UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI EN 1528-4:1997- LRI=0,010 mg/Kg
  • 37. INSECTICIDES IV (Carbammati) UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI EN 1528- 4:1997- LRI=0,010 mg/Kg
  • 38. INSECTICIDES II (Clororganici) UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI EN 1528-4:1997- LRI=0,010 mg/Kg
  • 39. DISERBANTI II (Triazinici) UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI EN 1528-4:1997- LRI=0,010 mg/Kg
  • 40. FUNGICIDI V (Triazinici) UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI EN 1528-4:1997- LRI=0,010 mg/Kg
  • 41. INSECTICIDES III (Piretroidi) UNI EN 1528-1:1997, UNI EN 1528-2:1997, UNI EN 1528-3:1997, UNI EN 1528-4:1997- LRI=0,010 mg/Kg
  • 42. L'OLIO DI OLIVA COME MEDICINA Chi ama l'olio di oliva ha una ragione in più per farlo, non solo legata al palato ma anche al proprio benessere. L’Ulivo ha origini illustre. Lo ricordano le vecchie 100 lire e l’incisione riportata sul Partendone, dove la Dea Atena fa germogliare la prima pianta di ulivo vincendo il duello con Poseidone.
  • 43. L’extravergine di oliva ha una composizione chimica che si avvicina molto al latte materno: l’unico alimento veramente completo in grado di nutrire in modo esclusivo un essere umano, senza l’integrazione di altri alimenti. E’ un grasso vegetale, l’unico che si ottenga in maniera naturale dalla spremitura di un frutto. (Tutti gli altri oli vegetali vengono estratti da semi mediante solventi).
  • 44. FENOLI L'olio di oliva possiede un elevato contenuto di fenoli (idrossitirosolo e oleuropeina), che mostrano un'importante azione di contrasto dei radicali liberi. Nel nostro organismo avvengono in continuazione dei processi ossidativi, ad esempio per tramutare le proteine, i grassi ed i carboidrati in molecole semplici. Ma non sempre questi processi vengono portati a termine e si formano
  • 45. Il nostro organismo possiede dei meccanismi naturali di difesa (sistema antiossidante) sufficienti di norma a proteggerci. Ma se vengono aggiunti altri fattori come quelli ambientali (per esempio l'inquinamento) o comportamentali (stress, fumo, alcool…) la produzione di radicali liberi diventa eccessiva e le difese naturali vengono sconfitte. Da qui la necessità di seguire una dieta ricca di fenoli e flavonoidi che si trovano soprattutto nell'olio d'oliva . ATTIVITÀDEI FENOLI • EFFETTO ANTI-CARCINOGENICO • EFFETTO ANTI-ATEROGENICO • EFFETTO ANTI-INFIAMMATORIO • ATTIVITÀ ANTI-BATTERICA E ANTI-VIRALE • EFFETTO ANTI-OSSIDANTE
  • 46. PICCANTE L’extravergine contiene inoltre l’Oleocantale (Decarbossimetil-ligstroside aglicone),che identifichiamo nel palato con la sensazione di piccante: svolge una funziona chiave come antiossidante e contrasta i radicali liberi (normali prodotti del metabolismo cellulare che se presenti in eccesso portano ad un precoce invecchiamento delle cellule ed all’insorgere di varie patologie gravi).
  • 47. PUNTO DI FUMO Il punto di fumo, ossia la temperatura in cui l’acqua contenuta nell’olio passa dallo stato liquido a quello gassoso, è per l’extravergine di ca. 180 gradi C° contro i 150 gradi C° degli altri oli vegetali. Che soggetti ad alte temperature liberano per effetto dell’idrolisi (perdita dell’acqua) l’acroelina, sostanza dall’odore acre altamente cancerogena.
  • 48. Ricerche scientifiche suggeriscono che : mangiare 2 cucchiai(23 grammi) di olio di oliva al giorno, può ridurre il rischio di malattie coronariche per il suo contenuto in acidi grassi monoinsaturi(ac.oleico). -Per ottenere questo effetto benefico: l’olio di oliva deve sostituire una quantità simile di acidi grassi polinsaturi senza aumentare la quantità totale di calorie giornaliere.
  • 49. Polifenoli • I polifenoli sono sostanze antiossidanti e, se presenti in elevata concentrazione, costituiscono un pregio per l’olio. Non sono previsti indici limiti di legge, ma il loro valore dà indicazioni sulla qualità del prodotto • Chimicamente sono composti con uno o più gruppi ossidrilici o fenolici, in grado di reagire con ossigeno libero in modo da ridurne la capacità ossidante, che danneggerebbe, cioè invecchierebbe, cellule e tessuti • L'analisi è eseguita mediante la spettrofotometria UV-visibile. Si utilizza il reattivo di Folin-Ciocalteau (miscela di acido fosfotungstico, H3PW12O40, e acido fosfomolibdico, H3PMo12O40) che in presenza di composti fenolici si riduce a miscela di ossidi di tungsteno e molibdeno (W8O23 e Mo8O23); la colorazione blu sviluppata ha un massimo di assorbimento a 750 nm. Convenzionalmente il risultato della misura spettrofotometrica si esprime in mg di acido gallico per litro di olio HO HO COOH HO O COOCH3 HO O HO OH OH HO O CH O Glucosio  Acido gallico  Idrossitirosolo  Oleuropeina
  • 50. FENOLI L'olio di oliva possiede un elevato contenuto di fenoli (idrossitirosolo e oleuropeina), che mostrano un'importante azione di contrasto dei radicali liberi.
  • 51. Nel nostro organismo avvengono in continuazione dei processi ossidativi, ad esempio per tramutare le proteine, i grassi ed i carboidrati in molecole semplici. Ma non sempre questi processi vengono portati a termine e si formano dei composti "intermedi" detti radicali liberi che attaccano le diverse strutture delle cellule danneggiandole e dando origine al processo di invecchiamento.
  • 52. Il nostro organismo possiede dei meccanismi naturali di difesa (sistema antiossidante) sufficienti di norma a proteggerci. Ma se vengono aggiunti altri fattori come quelli ambientali (per esempio l'inquinamento) o comportamentali (stress, fumo, alcool…) la produzione di radicali liberi diventa eccessiva e le difese naturali vengono sconfitte. Da qui la necessità di seguire una dieta ricca di fenoli e flavonoidi che si trovano soprattutto nell'olio d'oliva .
  • 53. ATTIVITÀDEI FENOLI • EFFETTO ANTI-CARCINOGENICO • EFFETTO ANTI-ATEROGENICO • EFFETTO ANTI-INFIAMMATORIO • ATTIVITÀ ANTI-BATTERICA E ANTI-VIRALE • EFFETTO ANTI-OSSIDANTE
  • 54. Acidi Grassi Polinsaturi Dell‘Olio D‘Oliva Ac. linoleico e linolenico: detti ac.grassi essenziali, precursori di prostaglandinee citochine, ad azione vasodilante e costrittrice, pro e antiinfiammat., inibente o stimolante la risposta immunitaria, contenuti in proporzioni ottimali per i bisogni dell’organismo, sono adeguatamente protetti dalla Vit.E (alfa-tocoferolo) in associazione con i polifenoli ed altri antiossidanti. Considerati alimenti funzionali. Contenuti nell’olio d’oliva in un rapporto simile a quello del latte materno: importanza funzionale e nutraceutica. -.
  • 55. Acidi Grassi Polinsaturi Dell‘Olio Di Oliva Eccesso Ac.linoleico e linolenico:, riducono LDL ma anche le HDL, ed essendo instabili, si ossidano e formano radicali liberi pericolosi per l'organismo umano. Livelli elevati di acidi grassi polinsaturi condizionano negativamente la capacità antiossidante del plasma, il danno al DNA ,patologie degenerative
  • 56. OLIO E SALUTE • Chi ama l'olio di oliva ha una ragione in più per farlo, non solo legata al palato ma anche al proprio benessere. • L'olio di oliva possiede un elevato contenuto di fenoli (idrossitirosolo e oleuropeina), che mostrano un'importante azione di contrasto dei radicali liberi. Nel nostro organismo avvengono in continuazione dei processi ossidativi, ad esempio per tramutare le proteine, i grassi ed i carboidrati in molecole semplici.
  • 57. OLIO E SALUTE Ma non sempre questi processi vengono portati a termine e si formano dei composti "intermedi" detti radicali liberi che attaccano le diverse strutture delle cellule danneggiandole e dando origine al processo di invecchiamento. Il nostro organismo possiede dei meccanismi naturali di difesa (sistema antiossidante) sufficienti di norma a proteggerci. Ma se vengono aggiunti altri fattori come quelli ambientali (per esempio l'inquinamento) o comportamentali (stress, fumo, alcool…) la produzione di radicali liberi diventa eccessiva e le difese naturali vengono sconfitte. Da qui la necessità di seguire una dieta ricca di fenoli e flavonoidi che si trovano soprattutto nell'olio d'oliva .
  • 58. OLIO E SALUTE Sin dall'antichità l'olio d'oliva e' stato usato in cosmetica , gastronomia e medicina, ad esempio e' provato che lubrificando la pelle con olio d'oliva extravergine, questo penetra attraverso i pori e i follicoli, proteggendo gli strati superficiali dalle influenze esterne. Ancora oggi, le donne andaluse mantengono la tradizione antica, ereditata dagli arabi, di massaggiarsi il petto con l'olio d'oliva per mantenerlo morbido, sostenuto e turgido.
  • 59. OLIO E SALUTE Nelle antiche farmacopee, l'olio si utilizza per la preparazione di unguenti medicinali, per la sua capacità di dissolvere in se stesso i principi attivi, e di mescolarsi con altri grassi, cera, resina, ecc. Altri modi di utilizzare l'olio di oliva per uso esterno, sono il balsamo cicatrizzante, preparato mescolando in parti uguali olio e vino rosso e agitando bene, o il linimento contro le scottature, che si fa con olio e acqua di calce spenta, mescolati in parti uguali e agitando il tutto fino a formare un'emulsionante che si applica sulle ustioni.
  • 60. OLIO E SALUTE Internamente,l'olio d'oliva costituisce un fattore importante nella formazione dei tessuti, economizza le sostanze nutritive, limita l'assorbimento dell'ossigeno e la trasformazione dei principi azotati dei tessuti e, allo stesso tempo riduce al massimo l'eliminazione delle sostanze minerali attraverso l'urina .
  • 61. OLIO E SALUTE C'è da dire che lo Studio dei sette paesi, pubblicato nel 1970, registrava il tipo di dieta, la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo di 13.000 uomini d'età compresa tra i 40 e 59 anni all´inizio dello studio che vivevano in Italia, Grecia, Ex Yugoslavia, Olanda, Finlandia, Usa e Giappone. La mortalità per patologie cardiovascolari venne strettamente correlata ad età, pressione sanguigna e fumo. L´assunzione di grassi saturi e i livelli plasmatici di colesterolo della popolazione furono misurati all´inizio, dopo 5 e dopo 10 anni.
  • 62. OLIO E SALUTE C'è da dire che lo Studio dei sette paesi, pubblicato nel 1970, registrava il tipo di dieta, la pressione sanguigna e i Esisteva una gran differenza nella proporzione d'acidi grassi saturi e monoinsaturi assunti con la dieta tra i Paesi Mediterranei, il Nord Europa e gli Stati Uniti. La mortalità nei primi 15 anni era bassa tra i consumatori d'olio d´oliva (con pochi acidi grassi e con un alto rapporto acidi grassi monoinsaturi/acidi grassi saturi) e cioè Italia, Grecia e Yugoslavia. Negli Stati Uniti l´elevata assunzione d'acidi grassi monoinsaturi era bilanciata dall´elevata assunzione d'acidi grassi saturi, quindi la mortalità per malattie cardiovascolari era alta. I dati dell´isola di Creta suggerirono che oltre alle proprietà dell´acido oleico d'abbassare il colesterolo, contenuto principalmente nell´olio d´oliva, altri vantaggi cardioprotettivi derivassero dai nutrienti e non-nutrienti della Dieta Mediterranea (come le vitamine antiossidanti).
  • 63. OLIO E SALUTE Alcuni Paesi Mediterranei hanno conservato le loro abitudini alimentari per 40 anni e mostrano tuttora una bassa mortalità per malattie cardiovascolari in paragone ai Paesi Europei Occidentali e gli Stati Uniti. un importante approccio per la prevenzione secondaria delle cardiopatie coronariche comporta un trattamento aggressivo di tutti i fattori di rischio coronarici anche attraverso la dieta. Ci sono molte evidenze che diete a basso contenuto di prodotti animali e acidi grassi saturi sono associate a bassi livelli di colesterolo e a basse percentuali di malattie cardiovascolari. .
  • 64. OLIO E SALUTE Le diete con elevato contenuto d'acidi grassi monoinsaturi (come l´olio d´oliva) forniscono inoltre questo beneficio raggiunto attraverso gli effetti diretti sui fattori di rischio come l'iperlipidemia, l'alta pressione sanguigna, ecc., ma anche attraverso effetti diretti protettivi come l´attività antiossidante
  • 65. OLIO E SALUTE Diversi studi epidemiologici indicano che il consumo regolare di olio d'oliva è inversamente correlato a diversi tipi di tumori. La maggior parte di queste indagini sottolinea la relazione tra questo alimento e le neoplasie mammarie o gastriche. Anche se sono necessarie ulteriori ricerche, i dati attuali indicano in maniera convincente, anche se non conclusiva, un ruolo protettivo dell'olio di oliva nella prevenzione del tumore al seno.
  • 66. OLIO E SALUTE L'effetto protettivo dell'olio di oliva nei confronti del cancro gastrico è meno chiaro. L'unica conclusione al momento possibile per quanto riguarda la prevenzione di questo tipo di tumore, è la probabile utilità di una maggiore assunzione di frutta e verdura. Anche se alcuni studi suggeriscono l'effetto protettivo dell'olio d'oliva nei confronti di diversi altri tipi di tumore, come quelli a colon, endometrio e ovaio, i dati sono limitati perché raccolti da un numero troppo piccolo di indagini, i cui risultati non possono quindi indicare niente di più che un sospetto di una possibile azione di questo tipo. Per contro, tuttavia, non esiste studio che possa sostenere l'ipotesi di un effetto oncogeno legato al consumo dell'olio di oliva.
  • 67. Aspetti nutraceutici dell'olio d’oliva- Olio d’oliva:fragrante, gustoso, piacevole, appetibile. 􀃆 attiva secrezioni􀃆 migliore digeribilità, metabolizzazione, ottima tolleranza gastrica ed intestinale. -Monoinsaturo, ac.oleico:protegge mucosa gastrica, riduce secrezione ac.cloridrico e ulcera gastro- duodenale, inibisce attivitàsecretivapancreas, importante nelle pancreatiti, e della bile, migliora svuotamento biliare della cistifellea, previene formazione di calcoli, facilita assorbimento vitamine liposolubilie calcio, esercita azione lassativa, in particolare a digiuno, contribuisce a correggere stipsi cronica -Inibisce:sintesi e metabolismo colesterolo totale e legato alle liporoteineLDL, "colesterolo cattivo" i trigliceridi, la P.A., l’ac.arachidonico(n-6) che ha azione pro-infiammatoria. - Non diminuisce:il “colesterolo buono”HDL, lo spazzino che evita l’accumulo dei grassi nelle pareti delle arterie.
  • 68. OLIO E SALUTE • Sostituendo ac.grassi saturi alimenti con:monoinsaturi, adeguati apporti di polinsaturi n-6 e n-3 e di “composti minori”dell’olio d’oliva extra vergine, si riduce le LDL nel plasma, nelle pareti arteriose, e la quantitàdisponibile per l’ossidazione con riduzione dei mediatori della infiammaz. e prevenzione dei danni vascolari. -Le LDL contenenti ac.oleico:sono piùresistenti alle ossidazioni rispetto a quelle contenenti ac.grassi polinsaturi altamente instabili e molto abbondanti negli oli di semi. - diete contenenti olio di girasole:reso geneticamente ricco di acido oleico non danno uguali risultati: -􀃆 solo acido :il oleico non basta: èindispensabile l’associazione e l’interazione con altri fattori tipici dell’olio d’oliva, fra i quali importanti sembrano oggi i fenoli, poli fenoli
  • 69. OLIO E SALUTE In Europa, i tumori sono responsabili del 20% circa di tutti i decessi. I tassi di mortalità per neoplasia sono però più elevati nei paesi dell'Europa nordorientale, ma più bassi in quelli dell'area mediterranea. Si stima che circa il 35% (intervallo 10-70%) di tutte le morti per cancro siano attribuibili a fattori alimentari. La maggior parte dei dati sulle relazioni tra cibo e cancro provengono da studi epidemiologici. Per giungere a conclusioni attendibili, tuttavia, gli studi sulle modificazioni dei comportamenti alimentari e sul rischio di tumore dovrebbero essere molto piú ampi, ben impostati e a lungo termine, questo spiegherebbe la loro rarità. Eurosciences Communication in collaborazione con l'Istituto per la Ricerca sull'Arteriosclerosi, Università di Münster, Germania
  • 70. OLIO E SALUTE • Studi internazionali di correlazione hanno evidenziato l'importanza del tipo di grasso alimentare nell'eziologia dei tumori associati ai grassi. Il consumo di grassi animali pro-capite è correlato positivamente ai tassi di mortalità per neoplasie di colon, prostata, mammella e ovaio. Particolarmente stretta è la relazione tra grassi animali e rischio di cancro al colon. In Grecia, Spagna e Italia meridionale, dove il consumo di lipidi di origine animale è basso e l'olio di oliva è il tipo di grasso di uso più comune, la mortalità per questo tumore è relativamente bassa.
  • 71. OMEGA 6 3 Due acidi grassi insaturi sono necessari alla vita: l'acido linoleico (un acido 6 omega) e l'acido linolenico (un acido 3 omega). Essi sono indispensabili per la produzione di energia, per la formazione delle membrane cellulari, per il trasferimento dell'ossigeno dall'aria al sangue; per la sintesi di emoglobina, per la funzione delle prostaglandine,per il corretto equilibrio ormonale e per la produzione ormonale (ad esempio del testosterone). La carenza di questi acidi produce astenia, pelle secca, deficit immunitario, ritardo della crescita, sterilità. L’organismo non riesce a produrre gli acidi grassi essenziali linoleico e linolenico.
  • 72. OMEGA 6 3 In particolare gli Omega 3 : Evitano l'accumulo dei grassi più pericolosi, trigliceridi e colesterolo, sulle pareti arteriose, bloccando l'indurimento dei vasi. Proteggono il sistema cardiovascolare: il sangue, reso più fluido dall'assenza dei grassi cattivi, circola meglio, facendo funzionare bene il cuore e allontanando il rischio di malattie coronariche, ipertensione, arterosclerosi e trombosi. In Australia hanno scoperto che una spolverata d'aglio (600-900 mg) può aiutare ad abbassare la pressione di 8,4 punti la pressione sistolica (la massima) e di 7,3 punti la diastolica (la minima).
  • 73. L’acido arachidonico • L’acido arachidonico (omega-6), L’EPA ed il DHA (omega-3) sono operanti nella membrana fosfolipidica dei linfociti, nuclei che danno un efficiente apporto alla risposta immunitaria del corpo umano. • Con il verificarsi di un’evento esterno , i linfociti possono reagire liberando acido arachidonico oppure EPA e DHA che vengono modificati, in un’altro momento, nelle equivalenti sequenze di eicosanoidi. • Gli eicosanoidi che si originano dagli acidi grassi della serie omega-3, sono solitamente meno rilevanti se comparati a quelli generati dagli acidi grassi della serie omega-6.
  • 74. L’acido arachidonico • Gli eicosanoidi della serie 2 e 4, originati dagli omega-6, portano ad una produzione notevole di citochine che sono le responsabili della messa in funzione delle diverse fasi della risposta immunitaria. • L’intervento di citochine in sovrabbondanza, può causare risposte sproporzionate da parte del nostro corpo, che si esprimono nella con clamazione dell’infiammazione mentre, se si instaura una dieta bilanciata, sussiste un’adeguato impiego di acido eicosapentaenoico e omega-3 nelle membrane cellulari e si rileva una produzione di citochine irrilevante e quindi anche una replica adeguata da parte degli altri nuclei del sistema immunitario.
  • 75. L’acido arachidonico • Ne deriva una risposta antinfiammatoria appropriata ed una diminuzione dei segnali dolorosi ad essa correlati. • Oltre a limitare la possibilità d’intervento di principi attivi che ricoprono l’incarico di trasmettitori chimici, gli acidi grassi omega-3 regolano un’altro artefice di notevole interesse nella riduzione dell’infiammazione : la predisposizione delle unità biologiche ad aggregarsi tra di loro.
  • 76. Acidi grassi • Composizione in acidi grassi n-6 e n-3 dei più comuni oli e grassi alimentari (naturali e non idrogenati): • olio di arachidi: n-6 = 30%, n-3 = 0 • olio di soia: n-6 = 54%, n-3 = 7% • olio di oliva: n-6 = 8%, n-3 = 1% • olio di mais: n-6 = 61%, n-3 = 1% • olio di girasole: n-6 = 78%, n-3 = 0 • olio di lino: n-6 = 17%, n-3 = 52% • olio di riso: n-6 = 34%, n-3 = 1,5% • burro: n-6 = 2%, n-3 = 2% • lardo: n-6 = 11%, n-3 = 1%
  • 77. Acidi grassi Il processo di idrogenazione (per esempio produzione di margarina) distrugge la maggior parte di acidi grassi polinsaturi e provoca la formazione di acidi grassi TRANS. Da notare che gli acidi grassi essenziali sono esclusivamente di tipo CIS (il fatto che gli acidi grassi siano di tipo CIS o TRANS dipende dalla posizione dei doppi legami nella catena dell'acido grasso. Nei grassi naturali la quasi totalità degli acidi grassi è in forma CIS). Occorre in ogni caso molta prudenza nell'uso degli acidi grassi TRANS, infatti questi acidi grassi, che si formano solitamente nei processi di idrogenazione degli oli, sono solitamente dannosi alla salute e tendono ad essere ridotti il più possibile nell'alimentazione umana.
  • 78. Acidi grassi • Una carenza di acidi grassi insaturi può essere responsabile di capelli fragili e opachi, fragilità delle unghie, forfora e predisposizione ad allergie in genere. • Inoltre, una carenza di acidi grassi insaturi può provocare diarrea, vene varicose, magrezza eccessiva e calcoli alla cistifellea. • Disturbi alla pelle, come eczema, acne e pelle secca sono anch’essi associati ad una carenza di acidi grassi insaturi; anche malattie come disturbi cardiaci, anomalie del sistema circolatorio e dei reni sono state associate ad un metabolismo difettoso dei grassi.
  • 79. Ricerche scientifiche suggeriscono che : mangiare 2 cucchiai(23 grammi) di olio di oliva al giorno, può ridurre il rischio di malattie coronariche per il suo contenuto in acidi grassi monoinsaturi(ac.oleico). -Per ottenere questo effetto benefico: l’olio di oliva deve sostituire una quantità simile di acidi grassi polinsaturi senza aumentare la quantità totale di calorie giornaliere.