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La cooperazione applicativaLa cooperazione applicativa
nelle Regioninelle Regioni
Osservatorio Icar PlusOsservatorio Icar Plus
Venezia, 22 novembre 2010
Il progetto ICAR plus, attuato dal CISIS, nasce come azione di
supporto e diffusione della cultura della cooperazione applicativa e
dell’interoperabilità tra sistemi informativi.
A partire dall’estensione dei risultati di ICAR mira a seguire
l’evoluzione dell’interoperabilità, sia da un punto di vista tecnico sia
da un punto di vista organizzativo, attraverso azioni di osservatorio
e comunicazione
Per questo ci rivolgiamo a tutti coloro che, a livello regionale e
nazionale, siano interessati allo sviluppo della cooperazione
applicativa e a seguire il dispiegamento nei territori regionali
Come valorizzare le Community NetworkCome valorizzare le Community Network
locali: un lavoro a retelocali: un lavoro a rete
Focal Point attivi in tutte le Regioni
e Provincia Autonoma di Trento
collaborano con gli attori della
Community Network Locale
Uno snello staff centrale come
snodo di servizi e supporto
metodologico
Osservatorio:Osservatorio:
metodologia di indaginemetodologia di indagine
L’Osservatorio è costantemente alimentato da
attività di ricognizione che vengono coordinate a
livello centrale e portate avanti sul territorio dai
Focal Point ICAR plus presso ciascuna Regione
e Provincia Autonoma.
In tale contesto sono state condotte attività
preliminari volte a tracciare il quadro generale
entro cui costruire l’indagine sull’interoperabilità
e la cooperazione applicativa.
La prima rilevazione è stata condotta a giugno
2009 presso ogni Amministrazione con il
supporto della Direzione di riferimento,
coinvolgendo i responsabili del progetto ICAR e
degli altri progetti di interoperabilità e
cooperazione applicativa. E’ in corso una nuova
rilevazione.
I PROGETTI DI INTEROPERABILITA’ E COOPERAZIONE APPLICATIVA
Osservatorio: I temi della rilevazioneOsservatorio: I temi della rilevazione
POLICY GOVERNANCE
SEMPLIFICAZIONE
INFRASTRUTTURA DI
TRASPORTO
INFRASTRUTTURE ICA
I documenti di Policy regionale in cui
esistono linee dedicate alla ICA e ad
altri temi rilevanti
Gli ambiti specifici a cui le policy fanno
riferimento
Le community network regionali esistenti, le
funzioni che svolgono, gli aderenti sul territorio
Gli enti aderenti ad SPC, ora e nel prossimo futuro
Gli altri tavoli attivi per il coordinamento delle
azioni e-GOV sul territorio
Accordi di Servizio: esperienze di cooperazione
Strutture, norme, interventi di
semplificazione amministrativa Infrastrutture ICA e componenti
applicativi
Qualificazione delle componenti
infrastrutturali In SPCoop
Dispiegamento delle PDD presso le
PPAA del territorio
Architetture e tecnologie
I progetti che hanno sperimentato l’ICA
I domini riferimento
Aspetti Organizzativi
Standard e Tecnologie utilizzate
Verso l’interoperabilità e la cooperazioneVerso l’interoperabilità e la cooperazione
applicativa. Un percorso chiaroapplicativa. Un percorso chiaro
 CONSAPEVOLEZZA. Dalle Policy agli interventi
 DIALOGO. Le community network
 “FARE” INSIEME. Il dispiegamento, gli accordi di servizio
Le opportunità della nuova programmazioneLe opportunità della nuova programmazione
Ente Piani strategici
Anno
pubblicazione/
Copertura
P. A. Bolzano Programma eGovernment 2009-2013 2009-2013
P.A. Trento Piano di Sviluppo Provinciale (PSP) 2009
Regione Abruzzo
Piano strategico di Sviluppo Regionale per l'Innovazione e la
Società dell'Informazione
2009-2010
Regione Basilicata
Strategia Regionale per la Ricerca, l'Innovazione e la Società
dell'Informazione (D.G.R.208 del 10/2/2009)
2007-2013
Regione Calabria Piano strategico società dell’informazione 2007-2013
Regione Campania
Le Linee Strategiche per la Ricerca, l’Innovazione e la
diffusione della Società dell’Informazione
2008-2013
Regione Emilia Romagna PiTER - Piano Telematico dell'Emilia-Romagna 2007-2009 2007-2009
Regione Friuli Venezia Giulia Piano Strategico Regionale FVG 2008-2013
Regione Lazio i Lazio 2010 2007-2013
Regione Liguria
Programma Triennale di Sviluppo della Società
dell'Informazione 2009/2011
2009-2103
Regione Lombardia Piano strategico regionale SI PFER 2009-2011
Regione Marche eMarche: la regione dei cittadini 2002-2006
Regione Molise Piano STM – Sistema Telematico Molise 2004
Regione Piemonte Piano e-government Piemontese - Linee Guida 2001
Regione Puglia Strategia regionale per la Società dell’Informazione in Puglia 2007-2013
Regione Sardegna
Documento Strategico Regionale 2007-2013 - Regione
Autonoma della Sardegna
2007-2013
Regione Siciliana
Quadro di riferimento strategico regionale per lo sviluppo
della Società dell'informazione (QRS)
2007-2013
Regione Toscana Programma regionale 2007-2010
Regione Umbria
Piano Strategico per la Società dell'Informazione per la
Regione Umbria
2007-2013
Regione Valle d'Aosta
Piano pluriennale per il triennio 2007-2009 (settore
informatico) per lo sviluppo del sistema informativo regionale
2007-2009
Regione Veneto
Linee Guida Progettuali per lo sviluppo della societa'
dell'informazione del Veneto
2007-2010
I Piani strategici di Regioni e Province Autonome
Ente
Risorse programmate sul
tema SI nell’ambito del PO
FESR (M€)
quota sul
PO
Regione Basilicata 95,68 8,9%
Regione Calabria 92,95 2,4%
Regione Campania 800,00 10,0%
Regione Puglia 340,00 5,2%
Regione Sicilia 246,70 2,9%
Totale 1.575,33
Risorse destinate alla SI nei PO FESR 2007-2013 delle
Regioni Convergenza
Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
Fonte: Elaborazioni della DG per le Politiche dei Fondi Strutturali
Comunitari. Relazione sullo stato di attuazione del Quadro
Comunitario di Sostegno Obiettivo 1 2000-2006
Il ruolo delle Leggi SIIl ruolo delle Leggi SI
Ente
P.A. Trento L.P. del 6 maggio 1980, n. 10 Istituzione del sistema informativo provinciale
Regione Abruzzo L.R. del 14 marzo 2000, n. 25
L.R. del 31 ottobre 1984, n. 65
L.R. del 3 agosto 1988, n. 60
Legge generale sulla società dell’informazione
Istituzione del sistema informativo urbanistico
Istituzione del SIT
Regione Basilicata L.R. del 4 novembre 1996, n.53 Legge generale sulla società dell’informazione
Regione Emilia Romagna L.R. del 24 maggio 2004, n.11
L.R. del 26 luglio 1988, n. 30
Legge generale sulla società dell’informazione
Istituzione del sistema informativo regionale
Regione Friuli Venezia
Giulia
L.R. del 27 aprile 1972, n. 22
L.R. del 9 gennaio 2006, n. 1
L.R. del 18 maggio 2006, n. 8
Istituzione sistema informativo e rapporti con enti
locali
Principi e norme del sistema Regione-EELL
Diffusione cultura informatica
Regione Lazio L.R. del 24 luglio 1990, n. 83
L.R. del 3 agosto 2001, n. 20
Disciplina sistema informativo regionale
Istituzione società regionale per l'informatica
Legge generale in corso di preparazione
Regione Liguria L.R. del 18 Dicembre 2006, n.42 Legge generale sulla società dell’informazione
Regione Lombardia L.R. del 16 marzo 1981, n. 15 Disciplina del sistema informativo regionale
Regione Molise L.R. del 27 gennaio 1999, n. 3 Informatizzazione uffici e servizi regionali
Regione Piemonte L.R. del 26 marzo 2009, n.9
L.R. del 4 settembre 1975, n. 48
L.R. del 15 marzo 1978, n. 13
Legge sul pluralismo informatico, software libero e
portabilità dei documenti informatici
Costituzione Consorzio per il trattamento automatico
dell’informazione
Definizione dei rapporti tra la Regione e il Consorzio
Regione Siciliana L.R. del 3 maggio 2001, n. 6
L.R. del 27 aprile 1999, n. 10
Istituzione del Coordinamento sistemi informativi
Razionalizzazione spesa informatica
Regione Toscana L.R. 26 gennaio 2004, n. 1 Legge generale sulla società dell’informazione
Regione Umbria L.R. 31 luglio 1998, n.27
L.R. 25 luglio 2006 n.11
Legge generale sulla società dell’informazione
Legge sul pluralismo informatico, software a sorgente
aperto e portabilità dei documenti informatici
Regione Valle d'Aosta L.R. 12 luglio 1996, n. 16 Legge generale sulla società dell’informazione
Regione Veneto L.R. del 14 novembre 2008, n.19
L.R. del 7 settembre 1982, n. 37
L.R. n. 54 del 8 novembre 1988
Legge sul pluralismo informatico, riuso, formati aperti
e standard
Contributi per la costruzione di una rete informatica
intercomunale
Sistemi informativi e informatizzazione EELL
Le leggi regionali sulla società dell’informazione
Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
Il panorama complessivo contempla:
Leggi dedicate alla promozione della
SI, Leggi dedicate all’organizzazione
interna o al sistema informativo
regionale, Leggi per il pluralismo
informatico
In generale le leggi più recenti:
•definiscono le relazioni con gli EELL
del territorio circa la condivisione
delle infrastrutture, dei sistemi
applicativi, il coordinamento dei
progetti comuni;
•definiscono ruolo e funzioni delle
community network;
•promuovono l’interoperabilità e la
cooperazione applicativa
Dai tavoli locali alle Community NetworkDai tavoli locali alle Community Network
Tavoli di lavoro permanenti e Community Network sui temi dell’e-government e della ICA
Ente  Tavoli di coordinamento attivi
P.A. Bolzano Tavolo con Enti Locali; Tavolo intersettoriale
P.A. Trento Laboratorio con Università e centri di ricerca; CN di prossima costituzione
Abruzzo CN:COMNET RA
Basilicata CN: GIGARUPAR; Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Laboratorio con Università
Calabria
Tavoli di  coordinamento provinciali; laboratori con le imprese; tavolo di concertazione con associazioni;Comitato SPC-
Calabria
Campania Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Tavolo con la PA centrale
Emilia Romagna Lepida; Community Network Emilia-Romagna; Tavolo con Enti Locali
F. V. Giulia CN Modello FVG; Tavolo con Enti Locali
Lazio Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Tavolo intersettoriale; Tavolo con PA centrale
Liguria CN;  Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Tavolo intersettoriale; Tavolo con PA centrale; Laboratorio con Università
Lombardia CN; Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Tavolo con PA centrale
Marche CN: RTRM; Tavolo con Enti Locali; Laboratorio con Università
Molise CN; Tavolo con CST
Piemonte
CN: RUPAR Piemonte; Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Laboratorio con Università; Organo per definizione policy di 
sicurezza; Tavolo DoQUI
Puglia CN: SPC - RUPAR; Tavolo con Enti Locali; Tavolo intersettoriale; Tavolo con PA centrale
Sardegna CN: RTR; Tavolo con Enti Locali; Tavolo con PA centrale; Laboratorio con Università; Organo per definizione policy di sicurezza
Sicilia Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Tavolo intersettoriale; Laboratorio con Università
Toscana CN: RTRT; Tavolo con Enti Locali; Tavolo intersettoriale; Tavolo con PA centrale; Laboratorio con Università
Umbria CN: Consorzio SIR Umbria
Valle d'Aosta CN: PARTOUT; Tavolo con Enti Localia; Tavolo intersettoriale
Veneto CN: OVER Network; Tavolo con CST; Tavolo con PA centrale; Laboratorio con Università
Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
11 Regioni affidano alla CN una funzione nel 
dispiegamento della ICA sul territorio
10 gestiscono nella CN il coordinamento dei
progetti ICA
11 Regioni affidano alla CN una funzione nel 
dispiegamento della ICA sul territorio
10 gestiscono nella CN il coordinamento dei
progetti ICA
L’importanza della CNL’importanza della CN
Priorità definite dai Piani strategici..Priorità definite dai Piani strategici..
Ambiti di applicazione ICA nei Piani di Regioni e Province AutonomeIl tema dell’interoperabilità e della 
cooperazione applicativa è 
rappresentato in 18 Piani strategici 
(tutti quelli che sono stati aggiornati 
negli ultimi anni)
Tutti i documenti (strategici ed 
attuativi) che individuano ambiti di 
applicazione citano come prioritario il 
tema della sanità e del sociale
Il tema ICA è argomento toccato da 
diverse leggi sulla SI (es. Emilia 
Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, 
Veneto) che ne definiscono in alcuni 
casi anche gli aspetti organizzativi
Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
..e temi presenti nei progetti ICA..e temi presenti nei progetti ICA
0
5
10
15
20
25
30
35
40
altro 
enti locali
agricoltura 
cultura, turismo
infrastrutture
istruzione, formazione
programmazione
trasporti, mobilità
gestione processi
lavoro
tributi
anagrafe
imprese
dematerializzazione, …
ambiente, urbanistica, …
sanità e sociale
TEMI come unico tema con altri temi totale
sanità e sociale 19 21 40
ambiente, urbanistica, territorio 10 22 32
dematerializzazione, protocollo informatico 12 12 24
imprese 4 19 23
anagrafe 4 18 22
tributi 4 15 19
lavoro 7 7 14
gestione processi 1 12 13
trasporti, mobilità 3 9 12
istruzione, formazione 3 8 11
programmazione 3 8 11
infrastrutture 9 1 10
altro 5 5 10
cultura, turismo 1 8 9
agricoltura 4 4 8
enti locali 1 2 3
Ambiti di applicazione dei progetti ICA
Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
I progetti oggetto di analisiI progetti oggetto di analisi
Sono stati analizzati 148 progetti. Alcuni 
sono già pienamente orientati
all’interoperabilità e cooperazione 
applicativa. Altri lo saranno in 
conseguenza dell’adeguamento delle 
infrastrutture regionali e del 
dispiegamento delle componenti ICA sul 
territorio.
Sono stati analizzati 148 progetti. Alcuni 
sono già pienamente orientati
all’interoperabilità e cooperazione 
applicativa. Altri lo saranno in 
conseguenza dell’adeguamento delle 
infrastrutture regionali e del 
dispiegamento delle componenti ICA sul 
territorio.
La Regione o Provincia Autonoma è capofila in 
141 progetti analizzati. Le partnership sono 
tuttavia molto composite (solo il 36% progetti 
vede la Regione come unico partecipante)
La Regione o Provincia Autonoma è capofila in 
141 progetti analizzati. Le partnership sono 
tuttavia molto composite (solo il 36% progetti 
vede la Regione come unico partecipante)
Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
I progetti oggetto di analisiI progetti oggetto di analisi
40 progetti sono finanziati da 
soli fondi regionali. In molti 
casi intervengono anche fondi 
nazionali e comunitari.
40 progetti sono finanziati da 
soli fondi regionali. In molti 
casi intervengono anche fondi 
nazionali e comunitari.
come unica fonte con altre fonti
Tipologia fondi nr progetti % nr progetti %
fondi regionali 40 27,0% 82 55,4%
fondi nazionali 29 19,6% 81 54,7%
fondi comunitari 15 10,1% 34 23,0%
Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
Le tipologie di interventoLe tipologie di intervento
0
20
40
60
80
100
efficienza e 
produttività 
interna
servizi al cittadino 
e imprese infrastrutture
95
88
54
Progetti rivolti al miglioramento dell'efficienza amministrativa (95) nr progetti %
integrazione sistemi applicativi di gestione 53 35,8%
creazione/integrazione/condivisione banche dati 52 35,1%
sistema applicativo di gestione condiviso 39 26,4%
sistema informativo territoriale 25 16,9%
protocollo informatico 14 9,5%
Progetti che prevedono servizi a cittadino e imprese (88) nr progetti %
servizi on line 69 46,6%
reingegnerizzazione servizi di sportello 25 16,9%
servizi ausiliari 14 9,5%
Progetti dedicati alle infrastrutture (54) nr progetti %
componenti base SPCoop 30 20,3%
gestione identità federate 20 13,5%
connettività 15 10,1%
Il miglioramento del back office e 
l’erogazione di servizi sono 
aspetti spesso compresenti
Il miglioramento del back office e 
l’erogazione di servizi sono 
aspetti spesso compresenti
Il 16,9% dei progetti riguarda
azioni inerenti il Sistema
informativo territoriale (in
generale, 35% riguarda
integrazione o condivisione di
banche dati)
Il 46,6% dei progetti ha come
obiettivo l’erogazione di servizi on
line. Il 16,9% è interessato dalla
reingegnerizzazione dei servizi di
sportello
30 progetti sviluppano
componenti base SPCoop,
20 si occupano della gestione
dell’identità federata
I progetti da un punto di vista organizzativoI progetti da un punto di vista organizzativo
Strategia riorganizzativa adottata
Nr di 
progetti
%
nuove definizioni del work flow 79 53,4%
centralizzazione del back office 39 26,4%
back office clearinghouse 10 6,8%
Back office coinvolti
più settori di più amministrazioni 79 53,4%
un singolo settore di più amministrazioni 25 16,9%
un singolo settore di una amministrazione 21 14,2%
più settori di una amministrazione 19 12,8%
dato non disponibile 4 2,7%
Utenti dell'applicazione sviluppata dal progetto
operatori dell'amministrazione 107 72,3%
operatori di altre amministrazioni 81 54,7%
cittadini 76 51,4%
imprese 55 37,2%
altro 17 11,5%
Change management
formazione degli operatori 114 77,0%
consultazione delle parti coinvolte 99 66,9%
Il 53,4% dei progetti modifica il work flow di
processi amministrativi preesistenti,
semplificandolo
79 progetti su 148 coinvolgono più
settori di più amministrazioni. Sono
quindi progetti complessi da un punto
di vista organizzativo
Gli utilizzatori delle applicazioni sviluppate
sono nel 54,7% dei casi operatori di altre
amministrazioni. In qualità di utenti dei servizi,
anche cittadini (51,4%) e imprese (37,2%)
utilizzano le nuove applicazioni
Il 77% dei progetti prevede azioni di
formazione degli operatori e il 66,9%
introduce forme di consultazione con i
soggetti interessati dai cambiamenti
introdotti dal progetto
Principali aspetti organizzativi dell’applicazione sviluppata
Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
I progetti da un punto di vista tecnologicoI progetti da un punto di vista tecnologico
I progetti che già prevedono
l’utilizzo della Porta di Dominio
sono il 47% del totale.
I progetti che già prevedono
l’utilizzo della Porta di Dominio
sono il 47% del totale.
La formalizzazione di un
Accordo di Servizio è prevista
dal 31% dei progetti
La formalizzazione di un
Accordo di Servizio è prevista
dal 31% dei progetti
La maggior parte dei progetti utilizza
l’architettura Service Oriented Architecture
(SOA), 111 utilizza la tecnologia dei Web
Services
La maggior parte dei progetti utilizza
l’architettura Service Oriented Architecture
(SOA), 111 utilizza la tecnologia dei Web
Services
Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
Le porte di dominio nelle RegioniLe porte di dominio nelle Regioni
Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
Porte di dominio in esercizio presso gli Enti regionali
* Rilevazione I semestre 2010 Osservatorio ICAR plus
A luglio 2010, 14 Regioni hanno una
Porta di Dominio in esercizio*, due in
più rispetto al novembre 2009
A luglio 2010, 14 Regioni hanno una
Porta di Dominio in esercizio*, due in
più rispetto al novembre 2009
La situazione è in rapido
cambiamento. Oggi sono 19 le
Regioni con la Porta di Dominio in
esercizio.
La situazione è in rapido
cambiamento. Oggi sono 19 le
Regioni con la Porta di Dominio in
esercizio.
Dispiegamento delle Porte di DominioDispiegamento delle Porte di Dominio
sul territoriosul territorio
Enti che hanno predisposto un Piano di dispiegamento delle PDD sul territorio. Numero porte distribuite
per tipologia di ente, progetto di riferimento
Ente Porte di dominio distribuite presso le
varie tipologie di ente
Progetto Pilota
Regione Basilicata (*) BAS-ANAG*
Regione Campania 24 (ASL) CUPreg
Regione Friuli Venezia Giulia 21 (Comuni), 5 (altri enti) Interprana
Regione Lombardia 23 (Comuni) S.I.G.I.T – ALI-S.I.G.I.T
Regione Puglia 46 (Comuni) Scatel
Regione Sardegna (**) Comunas
Regione Toscana Tutti gli Enti del territorio a partire
dall’infrastruttura CART
vari
Regione Umbria 92 (Comuni), 1 (Arpa) vari
Regione Valle D’Aosta (***) Da individuare
•Il Piano prevede la distribuzione delle Porte di Dominio presso 131 Comuni entro 6 mesi
•** Il Piano prevede la distribuzione delle Porte di Dominio presso i Comuni
•*** Il Piano prevede la distribuzione delle Porte di Dominio presso la USL, il Comune di Aosta e altri enti sul territorio
Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2010
Basilicata: 131 porte di dominio entro 36 mesi nell’ambito del progetto BAS-ANAG sulla
circolarità anagrafica
Lombardia: avviato dispiegamento - 23 porte di dominio (Comuni)
Toscana: 125 porte di dominio (64 Comuni, 10 Province, 17 Comunità montane, 16 tra ASL e
aziende ospedaliere, 18 altri enti territoriali)
Umbria: 96 porte di dominio in uso (4 installate fisicamente, 88 virtualizzate presso i
concentratori di NAL e presso altri enti)
Puglia: 46 porte di dominio (9 a Comuni inferiori a 5.000 abitanti, 37 Comuni con più di 5.000
abitanti). Prevede il dispiegamento di altre 231 nei prossimi 12 mesi
Friuli Venezia Giulia: 26 porte di dominio presso i Comuni
Campania: 24 porte di dominio presso le Aziende sanitarie
Basilicata: 131 porte di dominio entro 36 mesi nell’ambito del progetto BAS-ANAG sulla
circolarità anagrafica
Lombardia: avviato dispiegamento - 23 porte di dominio (Comuni)
Toscana: 125 porte di dominio (64 Comuni, 10 Province, 17 Comunità montane, 16 tra ASL e
aziende ospedaliere, 18 altri enti territoriali)
Umbria: 96 porte di dominio in uso (4 installate fisicamente, 88 virtualizzate presso i
concentratori di NAL e presso altri enti)
Puglia: 46 porte di dominio (9 a Comuni inferiori a 5.000 abitanti, 37 Comuni con più di 5.000
abitanti). Prevede il dispiegamento di altre 231 nei prossimi 12 mesi
Friuli Venezia Giulia: 26 porte di dominio presso i Comuni
Campania: 24 porte di dominio presso le Aziende sanitarie
Esempi di dispiegamentoEsempi di dispiegamento
delle Porte di Dominio sul territoriodelle Porte di Dominio sul territorio
L’interoperabilità e la cooperazioneL’interoperabilità e la cooperazione
applicativa in Venetoapplicativa in Veneto
• Infrastruttura regionale pienamente dispiegata
• 5 accordi di servizio formalizzati
• 57 PDD dispiegate sul territorio (il dispiegamento avviene dietro
richiesta diretta degli enti):
•31 PDD presso Comuni
•1 presso la Provincia di Padova
•21 ASL e A.O.
•2 presso CST e Consorzi
•2 presso altri enti
Il dispiegamento infrastrutturaleIl dispiegamento infrastrutturale
Il contesto:
-SPCoop è arrivato ad una dimensione giuridica e tecnologica chiara
e definita
-La partecipazione di tutte le Regioni e Province Autonome al
progetto ICAR dota consente di dotarsi dei necessari componenti
infrastrutturali (Porte di Dominio, Registri Servizi, Identità
federata) oltre che l’adeguamento di alcuni applicativi di settore
-La stragrande maggioranza delle Regioni hanno una Porta di
Dominio già in esercizio, le ultime provvederanno entro i prossimi 12
mesi
Il dispiegamento infrastrutturaleIl dispiegamento infrastrutturale
Per il futuro:
Garantire la fruizione della cooperazione applicativa agli Enti Locali
(detentori e gestori, tra l’altro, dei principali dati inerenti cittadini e imprese),
evitando il rischio di un “cooperation divide” attraverso il governo armonico
delle politiche di dispiegamento delle porte di dominio
Consolidare il processo di formalizzazione degli accordi di servizio,
indispensabile per la descrizione delle funzionalità dei servizi, delle
interfacce di scambio dei messaggi, delle politiche e dei requisiti di
sicurezza, dei livelli di qualità e della descrizione della semantica del
servizio e dell’informazione veicolata
Gli accordi di servizioGli accordi di servizio
sicurezzasicurezza
semanticasemantica
livelli di qualitàlivelli di qualità
7 Regioni integrano le componenti
obbligatorie con le specifiche di
conversazione del livello concettuale e
dei livelli logici erogatore e fruitore
WSBL; 6 con la specifica semantica delle
informazioni veicolate dal servizio
(ontologia e schema concettuale)
7 Regioni integrano le componenti
obbligatorie con le specifiche di
conversazione del livello concettuale e
dei livelli logici erogatore e fruitore
WSBL; 6 con la specifica semantica delle
informazioni veicolate dal servizio
(ontologia e schema concettuale)
Spunti dalla rilevazione: un quadro inSpunti dalla rilevazione: un quadro in
forte evoluzioneforte evoluzione
 Il lavoro sviluppato negli anni scorsi alimenta alcune convinzioni: è
possibile costruire un progetto comune, la cooperazione interregionale
agevola la progettazione territoriale
 Per concentrare le azioni su grandi priorità occorre un monitoraggio
sistematico delle azioni progettuali, insieme ad una capacità di diffondere
rapidamente i risultati
 L’interoperabilità nelle priorità di policy regionale va supportata nella fase
di definizione dei prossimi progetti, rafforzando la logica intersettoriale
 La Community Network è il contesto nel quale si garantiscono regole
comuni e standard, nel quale prendono vita gli AdS; l’evoluzione delle CN
è centrale nell’evoluzione dell’e-government dei prossimi anni
 I fondi FESR 2007-2013 come occasione, soprattutto al Sud, per
consolidare i tavoli di cooperazione con il territorio
 L’accordo di servizio raccoglie, nella sua complessità, concetti e
strumenti innovativi; la sua piena attuazione presuppone un cambiamento
di paradigma culturale
 Piani di dispiegamento: il coinvolgimento degli EELL come condizione
necessaria per “far girare” servizi efficaci
 Ancora progetti attivi o in fase di chiusura che vanno coordinati per
evitare la frammentazione
Spunti dalla rilevazione: un quadro inSpunti dalla rilevazione: un quadro in
forte evoluzioneforte evoluzione
www.progettoicar.itwww.progettoicar.it
Guida al rapporto ICAR PlusGuida al rapporto ICAR Plus
Osservatorio 2010: i dossier regionaliOsservatorio 2010: i dossier regionali
A giugno 2010 sono stati pubblicati i Dossier Regionali
sull’interoperabilità e la cooperazione applicativa aggiornati rispetto
al 2009, in particolare per quanto concerne gli aspetti di dispiegamento
delle infrastrutture tecnologiche di interoperabilità e cooperazione
applicativa.
La novità è che i dossier sono accompagnati da casi di studio regionali
su temi / progetti / iniziative di particolare interesse.
Dossier aggiornati e dei nuovi contributi andranno ad arricchire i
contenuti del sito www.progettoicar.it
A dicembre 2010 verrà pubblicato l’aggiornamento sul dispiegamento
I temi dei 22 Casi di StudioI temi dei 22 Casi di Studio
31
Governance
- La community network in Abruzzo
- La community network in Emilia Romagna
- Una community network nel Lazio
- La gestione partecipata dei processi di innovazione attraverso il progetto ALI ComuiMolisani
- La realizzazione dell’ICA nelle Marche a partire dall’Accordo con l’Università di Camerino
Infrastrutture/aspetti gestionali dell’ICA
- Il Sistema Regionale per la Cooperazione Applicativa in Sicurezza in Regione Campania
- Dispiegamento SPC, SPCoop INF-1 presso gli Enti Locali in Liguria
- Sperimentazione di un’architettura di servizi a supporto degli scambi informativi tra i soggetti della IIT lombarda
- Diffusione della porta di dominio sul territorio, attraverso il coinvolgimento delle PAL in Regione Piemonte
- Individuazione di un modello di costi per la messa in esercizio di sistemi in CA in Regione Umbria
- Il sistema Sanità Elettronica Calabria
Progetti innovativi
- Cooperazione nella Sanità: il progetto LUMIR
- La Carta regionale dei Servizi – Un cruscotto di servizi al cittadino (FVG)
- Il sistema di Tracciabilità e rintracciabilità nel settore agroalimentare nelle Marche (Si.Tra)
- Il nuovo Sistema Informativo Agricolo Regionale – SIAR Sardegna
- Il Sistema Informativo Territoriale Regionale della Regione Siciliana
- Le diverse “prospettive” sulla ICA tra amministrazioni, imprese e ricerca: il caso CSS a Trento
- Presentazione dei permessi a costruire per quanto riguarda il Piano Casa in Regione Umbria
- Servizi in cooperazione applicativa rivolti a cittadini e imprese in Regione Umbria
- La consultazione del registro imprese in interoperabilità in Regione Veneto
- Il progetto ISEE nella Regione Valle D’Aosta
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Grazie!Grazie!
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  • 2. Il progetto ICAR plus, attuato dal CISIS, nasce come azione di supporto e diffusione della cultura della cooperazione applicativa e dell’interoperabilità tra sistemi informativi. A partire dall’estensione dei risultati di ICAR mira a seguire l’evoluzione dell’interoperabilità, sia da un punto di vista tecnico sia da un punto di vista organizzativo, attraverso azioni di osservatorio e comunicazione Per questo ci rivolgiamo a tutti coloro che, a livello regionale e nazionale, siano interessati allo sviluppo della cooperazione applicativa e a seguire il dispiegamento nei territori regionali
  • 3. Come valorizzare le Community NetworkCome valorizzare le Community Network locali: un lavoro a retelocali: un lavoro a rete Focal Point attivi in tutte le Regioni e Provincia Autonoma di Trento collaborano con gli attori della Community Network Locale Uno snello staff centrale come snodo di servizi e supporto metodologico
  • 4. Osservatorio:Osservatorio: metodologia di indaginemetodologia di indagine L’Osservatorio è costantemente alimentato da attività di ricognizione che vengono coordinate a livello centrale e portate avanti sul territorio dai Focal Point ICAR plus presso ciascuna Regione e Provincia Autonoma. In tale contesto sono state condotte attività preliminari volte a tracciare il quadro generale entro cui costruire l’indagine sull’interoperabilità e la cooperazione applicativa. La prima rilevazione è stata condotta a giugno 2009 presso ogni Amministrazione con il supporto della Direzione di riferimento, coinvolgendo i responsabili del progetto ICAR e degli altri progetti di interoperabilità e cooperazione applicativa. E’ in corso una nuova rilevazione.
  • 5. I PROGETTI DI INTEROPERABILITA’ E COOPERAZIONE APPLICATIVA Osservatorio: I temi della rilevazioneOsservatorio: I temi della rilevazione POLICY GOVERNANCE SEMPLIFICAZIONE INFRASTRUTTURA DI TRASPORTO INFRASTRUTTURE ICA I documenti di Policy regionale in cui esistono linee dedicate alla ICA e ad altri temi rilevanti Gli ambiti specifici a cui le policy fanno riferimento Le community network regionali esistenti, le funzioni che svolgono, gli aderenti sul territorio Gli enti aderenti ad SPC, ora e nel prossimo futuro Gli altri tavoli attivi per il coordinamento delle azioni e-GOV sul territorio Accordi di Servizio: esperienze di cooperazione Strutture, norme, interventi di semplificazione amministrativa Infrastrutture ICA e componenti applicativi Qualificazione delle componenti infrastrutturali In SPCoop Dispiegamento delle PDD presso le PPAA del territorio Architetture e tecnologie I progetti che hanno sperimentato l’ICA I domini riferimento Aspetti Organizzativi Standard e Tecnologie utilizzate
  • 6. Verso l’interoperabilità e la cooperazioneVerso l’interoperabilità e la cooperazione applicativa. Un percorso chiaroapplicativa. Un percorso chiaro  CONSAPEVOLEZZA. Dalle Policy agli interventi  DIALOGO. Le community network  “FARE” INSIEME. Il dispiegamento, gli accordi di servizio
  • 7. Le opportunità della nuova programmazioneLe opportunità della nuova programmazione Ente Piani strategici Anno pubblicazione/ Copertura P. A. Bolzano Programma eGovernment 2009-2013 2009-2013 P.A. Trento Piano di Sviluppo Provinciale (PSP) 2009 Regione Abruzzo Piano strategico di Sviluppo Regionale per l'Innovazione e la Società dell'Informazione 2009-2010 Regione Basilicata Strategia Regionale per la Ricerca, l'Innovazione e la Società dell'Informazione (D.G.R.208 del 10/2/2009) 2007-2013 Regione Calabria Piano strategico società dell’informazione 2007-2013 Regione Campania Le Linee Strategiche per la Ricerca, l’Innovazione e la diffusione della Società dell’Informazione 2008-2013 Regione Emilia Romagna PiTER - Piano Telematico dell'Emilia-Romagna 2007-2009 2007-2009 Regione Friuli Venezia Giulia Piano Strategico Regionale FVG 2008-2013 Regione Lazio i Lazio 2010 2007-2013 Regione Liguria Programma Triennale di Sviluppo della Società dell'Informazione 2009/2011 2009-2103 Regione Lombardia Piano strategico regionale SI PFER 2009-2011 Regione Marche eMarche: la regione dei cittadini 2002-2006 Regione Molise Piano STM – Sistema Telematico Molise 2004 Regione Piemonte Piano e-government Piemontese - Linee Guida 2001 Regione Puglia Strategia regionale per la Società dell’Informazione in Puglia 2007-2013 Regione Sardegna Documento Strategico Regionale 2007-2013 - Regione Autonoma della Sardegna 2007-2013 Regione Siciliana Quadro di riferimento strategico regionale per lo sviluppo della Società dell'informazione (QRS) 2007-2013 Regione Toscana Programma regionale 2007-2010 Regione Umbria Piano Strategico per la Società dell'Informazione per la Regione Umbria 2007-2013 Regione Valle d'Aosta Piano pluriennale per il triennio 2007-2009 (settore informatico) per lo sviluppo del sistema informativo regionale 2007-2009 Regione Veneto Linee Guida Progettuali per lo sviluppo della societa' dell'informazione del Veneto 2007-2010 I Piani strategici di Regioni e Province Autonome Ente Risorse programmate sul tema SI nell’ambito del PO FESR (M€) quota sul PO Regione Basilicata 95,68 8,9% Regione Calabria 92,95 2,4% Regione Campania 800,00 10,0% Regione Puglia 340,00 5,2% Regione Sicilia 246,70 2,9% Totale 1.575,33 Risorse destinate alla SI nei PO FESR 2007-2013 delle Regioni Convergenza Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009 Fonte: Elaborazioni della DG per le Politiche dei Fondi Strutturali Comunitari. Relazione sullo stato di attuazione del Quadro Comunitario di Sostegno Obiettivo 1 2000-2006
  • 8. Il ruolo delle Leggi SIIl ruolo delle Leggi SI Ente P.A. Trento L.P. del 6 maggio 1980, n. 10 Istituzione del sistema informativo provinciale Regione Abruzzo L.R. del 14 marzo 2000, n. 25 L.R. del 31 ottobre 1984, n. 65 L.R. del 3 agosto 1988, n. 60 Legge generale sulla società dell’informazione Istituzione del sistema informativo urbanistico Istituzione del SIT Regione Basilicata L.R. del 4 novembre 1996, n.53 Legge generale sulla società dell’informazione Regione Emilia Romagna L.R. del 24 maggio 2004, n.11 L.R. del 26 luglio 1988, n. 30 Legge generale sulla società dell’informazione Istituzione del sistema informativo regionale Regione Friuli Venezia Giulia L.R. del 27 aprile 1972, n. 22 L.R. del 9 gennaio 2006, n. 1 L.R. del 18 maggio 2006, n. 8 Istituzione sistema informativo e rapporti con enti locali Principi e norme del sistema Regione-EELL Diffusione cultura informatica Regione Lazio L.R. del 24 luglio 1990, n. 83 L.R. del 3 agosto 2001, n. 20 Disciplina sistema informativo regionale Istituzione società regionale per l'informatica Legge generale in corso di preparazione Regione Liguria L.R. del 18 Dicembre 2006, n.42 Legge generale sulla società dell’informazione Regione Lombardia L.R. del 16 marzo 1981, n. 15 Disciplina del sistema informativo regionale Regione Molise L.R. del 27 gennaio 1999, n. 3 Informatizzazione uffici e servizi regionali Regione Piemonte L.R. del 26 marzo 2009, n.9 L.R. del 4 settembre 1975, n. 48 L.R. del 15 marzo 1978, n. 13 Legge sul pluralismo informatico, software libero e portabilità dei documenti informatici Costituzione Consorzio per il trattamento automatico dell’informazione Definizione dei rapporti tra la Regione e il Consorzio Regione Siciliana L.R. del 3 maggio 2001, n. 6 L.R. del 27 aprile 1999, n. 10 Istituzione del Coordinamento sistemi informativi Razionalizzazione spesa informatica Regione Toscana L.R. 26 gennaio 2004, n. 1 Legge generale sulla società dell’informazione Regione Umbria L.R. 31 luglio 1998, n.27 L.R. 25 luglio 2006 n.11 Legge generale sulla società dell’informazione Legge sul pluralismo informatico, software a sorgente aperto e portabilità dei documenti informatici Regione Valle d'Aosta L.R. 12 luglio 1996, n. 16 Legge generale sulla società dell’informazione Regione Veneto L.R. del 14 novembre 2008, n.19 L.R. del 7 settembre 1982, n. 37 L.R. n. 54 del 8 novembre 1988 Legge sul pluralismo informatico, riuso, formati aperti e standard Contributi per la costruzione di una rete informatica intercomunale Sistemi informativi e informatizzazione EELL Le leggi regionali sulla società dell’informazione Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009 Il panorama complessivo contempla: Leggi dedicate alla promozione della SI, Leggi dedicate all’organizzazione interna o al sistema informativo regionale, Leggi per il pluralismo informatico In generale le leggi più recenti: •definiscono le relazioni con gli EELL del territorio circa la condivisione delle infrastrutture, dei sistemi applicativi, il coordinamento dei progetti comuni; •definiscono ruolo e funzioni delle community network; •promuovono l’interoperabilità e la cooperazione applicativa
  • 9. Dai tavoli locali alle Community NetworkDai tavoli locali alle Community Network Tavoli di lavoro permanenti e Community Network sui temi dell’e-government e della ICA Ente  Tavoli di coordinamento attivi P.A. Bolzano Tavolo con Enti Locali; Tavolo intersettoriale P.A. Trento Laboratorio con Università e centri di ricerca; CN di prossima costituzione Abruzzo CN:COMNET RA Basilicata CN: GIGARUPAR; Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Laboratorio con Università Calabria Tavoli di  coordinamento provinciali; laboratori con le imprese; tavolo di concertazione con associazioni;Comitato SPC- Calabria Campania Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Tavolo con la PA centrale Emilia Romagna Lepida; Community Network Emilia-Romagna; Tavolo con Enti Locali F. V. Giulia CN Modello FVG; Tavolo con Enti Locali Lazio Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Tavolo intersettoriale; Tavolo con PA centrale Liguria CN;  Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Tavolo intersettoriale; Tavolo con PA centrale; Laboratorio con Università Lombardia CN; Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Tavolo con PA centrale Marche CN: RTRM; Tavolo con Enti Locali; Laboratorio con Università Molise CN; Tavolo con CST Piemonte CN: RUPAR Piemonte; Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Laboratorio con Università; Organo per definizione policy di  sicurezza; Tavolo DoQUI Puglia CN: SPC - RUPAR; Tavolo con Enti Locali; Tavolo intersettoriale; Tavolo con PA centrale Sardegna CN: RTR; Tavolo con Enti Locali; Tavolo con PA centrale; Laboratorio con Università; Organo per definizione policy di sicurezza Sicilia Tavolo con Enti Locali; Tavolo con CST; Tavolo intersettoriale; Laboratorio con Università Toscana CN: RTRT; Tavolo con Enti Locali; Tavolo intersettoriale; Tavolo con PA centrale; Laboratorio con Università Umbria CN: Consorzio SIR Umbria Valle d'Aosta CN: PARTOUT; Tavolo con Enti Localia; Tavolo intersettoriale Veneto CN: OVER Network; Tavolo con CST; Tavolo con PA centrale; Laboratorio con Università Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
  • 10. 11 Regioni affidano alla CN una funzione nel  dispiegamento della ICA sul territorio 10 gestiscono nella CN il coordinamento dei progetti ICA 11 Regioni affidano alla CN una funzione nel  dispiegamento della ICA sul territorio 10 gestiscono nella CN il coordinamento dei progetti ICA L’importanza della CNL’importanza della CN
  • 11. Priorità definite dai Piani strategici..Priorità definite dai Piani strategici.. Ambiti di applicazione ICA nei Piani di Regioni e Province AutonomeIl tema dell’interoperabilità e della  cooperazione applicativa è  rappresentato in 18 Piani strategici  (tutti quelli che sono stati aggiornati  negli ultimi anni) Tutti i documenti (strategici ed  attuativi) che individuano ambiti di  applicazione citano come prioritario il  tema della sanità e del sociale Il tema ICA è argomento toccato da  diverse leggi sulla SI (es. Emilia  Romagna, Liguria, Toscana, Umbria,  Veneto) che ne definiscono in alcuni  casi anche gli aspetti organizzativi Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
  • 12. ..e temi presenti nei progetti ICA..e temi presenti nei progetti ICA 0 5 10 15 20 25 30 35 40 altro  enti locali agricoltura  cultura, turismo infrastrutture istruzione, formazione programmazione trasporti, mobilità gestione processi lavoro tributi anagrafe imprese dematerializzazione, … ambiente, urbanistica, … sanità e sociale TEMI come unico tema con altri temi totale sanità e sociale 19 21 40 ambiente, urbanistica, territorio 10 22 32 dematerializzazione, protocollo informatico 12 12 24 imprese 4 19 23 anagrafe 4 18 22 tributi 4 15 19 lavoro 7 7 14 gestione processi 1 12 13 trasporti, mobilità 3 9 12 istruzione, formazione 3 8 11 programmazione 3 8 11 infrastrutture 9 1 10 altro 5 5 10 cultura, turismo 1 8 9 agricoltura 4 4 8 enti locali 1 2 3 Ambiti di applicazione dei progetti ICA Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
  • 13. I progetti oggetto di analisiI progetti oggetto di analisi Sono stati analizzati 148 progetti. Alcuni  sono già pienamente orientati all’interoperabilità e cooperazione  applicativa. Altri lo saranno in  conseguenza dell’adeguamento delle  infrastrutture regionali e del  dispiegamento delle componenti ICA sul  territorio. Sono stati analizzati 148 progetti. Alcuni  sono già pienamente orientati all’interoperabilità e cooperazione  applicativa. Altri lo saranno in  conseguenza dell’adeguamento delle  infrastrutture regionali e del  dispiegamento delle componenti ICA sul  territorio. La Regione o Provincia Autonoma è capofila in  141 progetti analizzati. Le partnership sono  tuttavia molto composite (solo il 36% progetti  vede la Regione come unico partecipante) La Regione o Provincia Autonoma è capofila in  141 progetti analizzati. Le partnership sono  tuttavia molto composite (solo il 36% progetti  vede la Regione come unico partecipante) Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
  • 14. I progetti oggetto di analisiI progetti oggetto di analisi 40 progetti sono finanziati da  soli fondi regionali. In molti  casi intervengono anche fondi  nazionali e comunitari. 40 progetti sono finanziati da  soli fondi regionali. In molti  casi intervengono anche fondi  nazionali e comunitari. come unica fonte con altre fonti Tipologia fondi nr progetti % nr progetti % fondi regionali 40 27,0% 82 55,4% fondi nazionali 29 19,6% 81 54,7% fondi comunitari 15 10,1% 34 23,0% Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
  • 15. Le tipologie di interventoLe tipologie di intervento 0 20 40 60 80 100 efficienza e  produttività  interna servizi al cittadino  e imprese infrastrutture 95 88 54 Progetti rivolti al miglioramento dell'efficienza amministrativa (95) nr progetti % integrazione sistemi applicativi di gestione 53 35,8% creazione/integrazione/condivisione banche dati 52 35,1% sistema applicativo di gestione condiviso 39 26,4% sistema informativo territoriale 25 16,9% protocollo informatico 14 9,5% Progetti che prevedono servizi a cittadino e imprese (88) nr progetti % servizi on line 69 46,6% reingegnerizzazione servizi di sportello 25 16,9% servizi ausiliari 14 9,5% Progetti dedicati alle infrastrutture (54) nr progetti % componenti base SPCoop 30 20,3% gestione identità federate 20 13,5% connettività 15 10,1% Il miglioramento del back office e  l’erogazione di servizi sono  aspetti spesso compresenti Il miglioramento del back office e  l’erogazione di servizi sono  aspetti spesso compresenti Il 16,9% dei progetti riguarda azioni inerenti il Sistema informativo territoriale (in generale, 35% riguarda integrazione o condivisione di banche dati) Il 46,6% dei progetti ha come obiettivo l’erogazione di servizi on line. Il 16,9% è interessato dalla reingegnerizzazione dei servizi di sportello 30 progetti sviluppano componenti base SPCoop, 20 si occupano della gestione dell’identità federata
  • 16. I progetti da un punto di vista organizzativoI progetti da un punto di vista organizzativo Strategia riorganizzativa adottata Nr di  progetti % nuove definizioni del work flow 79 53,4% centralizzazione del back office 39 26,4% back office clearinghouse 10 6,8% Back office coinvolti più settori di più amministrazioni 79 53,4% un singolo settore di più amministrazioni 25 16,9% un singolo settore di una amministrazione 21 14,2% più settori di una amministrazione 19 12,8% dato non disponibile 4 2,7% Utenti dell'applicazione sviluppata dal progetto operatori dell'amministrazione 107 72,3% operatori di altre amministrazioni 81 54,7% cittadini 76 51,4% imprese 55 37,2% altro 17 11,5% Change management formazione degli operatori 114 77,0% consultazione delle parti coinvolte 99 66,9% Il 53,4% dei progetti modifica il work flow di processi amministrativi preesistenti, semplificandolo 79 progetti su 148 coinvolgono più settori di più amministrazioni. Sono quindi progetti complessi da un punto di vista organizzativo Gli utilizzatori delle applicazioni sviluppate sono nel 54,7% dei casi operatori di altre amministrazioni. In qualità di utenti dei servizi, anche cittadini (51,4%) e imprese (37,2%) utilizzano le nuove applicazioni Il 77% dei progetti prevede azioni di formazione degli operatori e il 66,9% introduce forme di consultazione con i soggetti interessati dai cambiamenti introdotti dal progetto Principali aspetti organizzativi dell’applicazione sviluppata Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
  • 17. I progetti da un punto di vista tecnologicoI progetti da un punto di vista tecnologico I progetti che già prevedono l’utilizzo della Porta di Dominio sono il 47% del totale. I progetti che già prevedono l’utilizzo della Porta di Dominio sono il 47% del totale. La formalizzazione di un Accordo di Servizio è prevista dal 31% dei progetti La formalizzazione di un Accordo di Servizio è prevista dal 31% dei progetti La maggior parte dei progetti utilizza l’architettura Service Oriented Architecture (SOA), 111 utilizza la tecnologia dei Web Services La maggior parte dei progetti utilizza l’architettura Service Oriented Architecture (SOA), 111 utilizza la tecnologia dei Web Services Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009
  • 18. Le porte di dominio nelle RegioniLe porte di dominio nelle Regioni Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2009 Porte di dominio in esercizio presso gli Enti regionali * Rilevazione I semestre 2010 Osservatorio ICAR plus A luglio 2010, 14 Regioni hanno una Porta di Dominio in esercizio*, due in più rispetto al novembre 2009 A luglio 2010, 14 Regioni hanno una Porta di Dominio in esercizio*, due in più rispetto al novembre 2009 La situazione è in rapido cambiamento. Oggi sono 19 le Regioni con la Porta di Dominio in esercizio. La situazione è in rapido cambiamento. Oggi sono 19 le Regioni con la Porta di Dominio in esercizio.
  • 19. Dispiegamento delle Porte di DominioDispiegamento delle Porte di Dominio sul territoriosul territorio Enti che hanno predisposto un Piano di dispiegamento delle PDD sul territorio. Numero porte distribuite per tipologia di ente, progetto di riferimento Ente Porte di dominio distribuite presso le varie tipologie di ente Progetto Pilota Regione Basilicata (*) BAS-ANAG* Regione Campania 24 (ASL) CUPreg Regione Friuli Venezia Giulia 21 (Comuni), 5 (altri enti) Interprana Regione Lombardia 23 (Comuni) S.I.G.I.T – ALI-S.I.G.I.T Regione Puglia 46 (Comuni) Scatel Regione Sardegna (**) Comunas Regione Toscana Tutti gli Enti del territorio a partire dall’infrastruttura CART vari Regione Umbria 92 (Comuni), 1 (Arpa) vari Regione Valle D’Aosta (***) Da individuare •Il Piano prevede la distribuzione delle Porte di Dominio presso 131 Comuni entro 6 mesi •** Il Piano prevede la distribuzione delle Porte di Dominio presso i Comuni •*** Il Piano prevede la distribuzione delle Porte di Dominio presso la USL, il Comune di Aosta e altri enti sul territorio Fonte: Osservatorio ICAR plus, 2010
  • 20. Basilicata: 131 porte di dominio entro 36 mesi nell’ambito del progetto BAS-ANAG sulla circolarità anagrafica Lombardia: avviato dispiegamento - 23 porte di dominio (Comuni) Toscana: 125 porte di dominio (64 Comuni, 10 Province, 17 Comunità montane, 16 tra ASL e aziende ospedaliere, 18 altri enti territoriali) Umbria: 96 porte di dominio in uso (4 installate fisicamente, 88 virtualizzate presso i concentratori di NAL e presso altri enti) Puglia: 46 porte di dominio (9 a Comuni inferiori a 5.000 abitanti, 37 Comuni con più di 5.000 abitanti). Prevede il dispiegamento di altre 231 nei prossimi 12 mesi Friuli Venezia Giulia: 26 porte di dominio presso i Comuni Campania: 24 porte di dominio presso le Aziende sanitarie Basilicata: 131 porte di dominio entro 36 mesi nell’ambito del progetto BAS-ANAG sulla circolarità anagrafica Lombardia: avviato dispiegamento - 23 porte di dominio (Comuni) Toscana: 125 porte di dominio (64 Comuni, 10 Province, 17 Comunità montane, 16 tra ASL e aziende ospedaliere, 18 altri enti territoriali) Umbria: 96 porte di dominio in uso (4 installate fisicamente, 88 virtualizzate presso i concentratori di NAL e presso altri enti) Puglia: 46 porte di dominio (9 a Comuni inferiori a 5.000 abitanti, 37 Comuni con più di 5.000 abitanti). Prevede il dispiegamento di altre 231 nei prossimi 12 mesi Friuli Venezia Giulia: 26 porte di dominio presso i Comuni Campania: 24 porte di dominio presso le Aziende sanitarie Esempi di dispiegamentoEsempi di dispiegamento delle Porte di Dominio sul territoriodelle Porte di Dominio sul territorio
  • 21. L’interoperabilità e la cooperazioneL’interoperabilità e la cooperazione applicativa in Venetoapplicativa in Veneto • Infrastruttura regionale pienamente dispiegata • 5 accordi di servizio formalizzati • 57 PDD dispiegate sul territorio (il dispiegamento avviene dietro richiesta diretta degli enti): •31 PDD presso Comuni •1 presso la Provincia di Padova •21 ASL e A.O. •2 presso CST e Consorzi •2 presso altri enti
  • 22. Il dispiegamento infrastrutturaleIl dispiegamento infrastrutturale Il contesto: -SPCoop è arrivato ad una dimensione giuridica e tecnologica chiara e definita -La partecipazione di tutte le Regioni e Province Autonome al progetto ICAR dota consente di dotarsi dei necessari componenti infrastrutturali (Porte di Dominio, Registri Servizi, Identità federata) oltre che l’adeguamento di alcuni applicativi di settore -La stragrande maggioranza delle Regioni hanno una Porta di Dominio già in esercizio, le ultime provvederanno entro i prossimi 12 mesi
  • 23. Il dispiegamento infrastrutturaleIl dispiegamento infrastrutturale Per il futuro: Garantire la fruizione della cooperazione applicativa agli Enti Locali (detentori e gestori, tra l’altro, dei principali dati inerenti cittadini e imprese), evitando il rischio di un “cooperation divide” attraverso il governo armonico delle politiche di dispiegamento delle porte di dominio Consolidare il processo di formalizzazione degli accordi di servizio, indispensabile per la descrizione delle funzionalità dei servizi, delle interfacce di scambio dei messaggi, delle politiche e dei requisiti di sicurezza, dei livelli di qualità e della descrizione della semantica del servizio e dell’informazione veicolata
  • 24. Gli accordi di servizioGli accordi di servizio sicurezzasicurezza semanticasemantica livelli di qualitàlivelli di qualità 7 Regioni integrano le componenti obbligatorie con le specifiche di conversazione del livello concettuale e dei livelli logici erogatore e fruitore WSBL; 6 con la specifica semantica delle informazioni veicolate dal servizio (ontologia e schema concettuale) 7 Regioni integrano le componenti obbligatorie con le specifiche di conversazione del livello concettuale e dei livelli logici erogatore e fruitore WSBL; 6 con la specifica semantica delle informazioni veicolate dal servizio (ontologia e schema concettuale)
  • 25. Spunti dalla rilevazione: un quadro inSpunti dalla rilevazione: un quadro in forte evoluzioneforte evoluzione  Il lavoro sviluppato negli anni scorsi alimenta alcune convinzioni: è possibile costruire un progetto comune, la cooperazione interregionale agevola la progettazione territoriale  Per concentrare le azioni su grandi priorità occorre un monitoraggio sistematico delle azioni progettuali, insieme ad una capacità di diffondere rapidamente i risultati  L’interoperabilità nelle priorità di policy regionale va supportata nella fase di definizione dei prossimi progetti, rafforzando la logica intersettoriale  La Community Network è il contesto nel quale si garantiscono regole comuni e standard, nel quale prendono vita gli AdS; l’evoluzione delle CN è centrale nell’evoluzione dell’e-government dei prossimi anni
  • 26.  I fondi FESR 2007-2013 come occasione, soprattutto al Sud, per consolidare i tavoli di cooperazione con il territorio  L’accordo di servizio raccoglie, nella sua complessità, concetti e strumenti innovativi; la sua piena attuazione presuppone un cambiamento di paradigma culturale  Piani di dispiegamento: il coinvolgimento degli EELL come condizione necessaria per “far girare” servizi efficaci  Ancora progetti attivi o in fase di chiusura che vanno coordinati per evitare la frammentazione Spunti dalla rilevazione: un quadro inSpunti dalla rilevazione: un quadro in forte evoluzioneforte evoluzione
  • 27.
  • 29. Guida al rapporto ICAR PlusGuida al rapporto ICAR Plus
  • 30. Osservatorio 2010: i dossier regionaliOsservatorio 2010: i dossier regionali A giugno 2010 sono stati pubblicati i Dossier Regionali sull’interoperabilità e la cooperazione applicativa aggiornati rispetto al 2009, in particolare per quanto concerne gli aspetti di dispiegamento delle infrastrutture tecnologiche di interoperabilità e cooperazione applicativa. La novità è che i dossier sono accompagnati da casi di studio regionali su temi / progetti / iniziative di particolare interesse. Dossier aggiornati e dei nuovi contributi andranno ad arricchire i contenuti del sito www.progettoicar.it A dicembre 2010 verrà pubblicato l’aggiornamento sul dispiegamento
  • 31. I temi dei 22 Casi di StudioI temi dei 22 Casi di Studio 31 Governance - La community network in Abruzzo - La community network in Emilia Romagna - Una community network nel Lazio - La gestione partecipata dei processi di innovazione attraverso il progetto ALI ComuiMolisani - La realizzazione dell’ICA nelle Marche a partire dall’Accordo con l’Università di Camerino Infrastrutture/aspetti gestionali dell’ICA - Il Sistema Regionale per la Cooperazione Applicativa in Sicurezza in Regione Campania - Dispiegamento SPC, SPCoop INF-1 presso gli Enti Locali in Liguria - Sperimentazione di un’architettura di servizi a supporto degli scambi informativi tra i soggetti della IIT lombarda - Diffusione della porta di dominio sul territorio, attraverso il coinvolgimento delle PAL in Regione Piemonte - Individuazione di un modello di costi per la messa in esercizio di sistemi in CA in Regione Umbria - Il sistema Sanità Elettronica Calabria Progetti innovativi - Cooperazione nella Sanità: il progetto LUMIR - La Carta regionale dei Servizi – Un cruscotto di servizi al cittadino (FVG) - Il sistema di Tracciabilità e rintracciabilità nel settore agroalimentare nelle Marche (Si.Tra) - Il nuovo Sistema Informativo Agricolo Regionale – SIAR Sardegna - Il Sistema Informativo Territoriale Regionale della Regione Siciliana - Le diverse “prospettive” sulla ICA tra amministrazioni, imprese e ricerca: il caso CSS a Trento - Presentazione dei permessi a costruire per quanto riguarda il Piano Casa in Regione Umbria - Servizi in cooperazione applicativa rivolti a cittadini e imprese in Regione Umbria - La consultazione del registro imprese in interoperabilità in Regione Veneto - Il progetto ISEE nella Regione Valle D’Aosta - Il progetto APULIE in Regione Puglia
  • 32. Grazie!Grazie! Il Rapporto ICAR plus suIl Rapporto ICAR plus su www.progettoicar.itwww.progettoicar.it

Notas del editor

  1. Il progetto è stato avviato il 1 luglio 2008 e chiude il 30 giugno 2010 É finanziato dal Centro nazionale per l’informatica (CNIPA) che ha riconosciuto nel cisis il soggetto giusto per rafforzare la collaborazione con le Regioni
  2. Il concetto di CN si sviluppa anche dopo. In questa slide il concetto da far passare è lo snodo con il territorio e il fatto che la risosara focal lavora a stretto contatto con le direzioni Il Lo staff centrale si rapporta con le PAC e il CNIPA
  3. Il concetto di CN si sviluppa anche dopo. In questa slide il cocetto da far passare è lo snodo con il territorio e il fatto che la risorsa focal lavora a stretto contatto con le direzioni . L’Osservatorio è costantemente alimentato da attività di ricognizione che vengono coordinate a livello centrale e portate avanti sul territorio dai Focal Point ICAR plus presso ciascuna Regione e Provincia Autonoma. In tale contesto sono state condotte attività preliminari volte a tracciare il quadro generale entro cui costruire l’indagine sull’interoperabilità e la cooperazione applicativa. Al di là di come si costruisce un rapporto c’è il valore della raccolta sistematica di informazioni e l’importanza di rappresentare i fenomeni nella loro complessità Lo staff centrale si rapporta con le PAC e il CNIPA
  4. Piani che sono per la maggioranza
  5. È vero che l’innovazione non si fa con le leggi, tuttavia giova ricordare che sono utili perché testimoniano una consapevolezza Fvg 1972 sir le ultime hanno la CN (toscana er) piemonte
  6. la community network è un concetto strategico per la interoperabilità e la cooperazione applicativa in quanto in essa è possibile creare un contesto stabile entro cui definire regole, standard, sottoscrivere accordi di servizio e provvedere al loro monitoraggio. Secondo l’analisi condotta dall’Osservatorio ICAR plus, le Community Network, in tal modo considerate, sono 15. la governance è un elemento fondamentale per garantire. La ricchezza della CN è la diversità degli attori che la compone anche qui abbiamo diversi modelli: chi ha le asl, chi ha i fornitori, chi non ne ha
  7. La lettura dei documenti prodotti dalle regioni, unitamente alle strategie interregionali, forma un’idea della trama che è sarà intessuta nel prossimo futuro
  8. 190 nel complesso, censito 148 progetti analizzato (7 della toscana), 141 capofila regione. I temi corrispondono a quelli delle politiche, ci sono temi importat. Lavorae nella sanità, ambiente, territorio e anagrafe sono determinanti per il cambiamento. I canali di finanziamneto sono vari:
  9. La previsione di vere porte di dominio oppure accordi di servizio consente di dire che c’è un potenziale che però va adeguatamente esso in campo con azioni: di dispiegamento,….
  10. Hanno provveduto a certificare in SPC in porta di dominio FVG, Veneto, Lombardia, Sardegna, Campania e Puglia. L’esperienza dei primi aiuta e spinge anche glia altri Toscana, Basilicata, Piemonte, Umbria, Liguria stano provvedendo
  11. Dispiegamento sul territorio. Alcune Regioni hanno predisposto un piano e attuato. Alcune che hanno stabilito il tempo per i piani. Tra 12 mesi si dovrà tornare a parlarne
  12. Interprana FVG, Scatel Puglia, CUPreg (campania)
  13. Sono le tesi giustificat dai dati che seguono. Si possono ripredendere una ad una oppure presentarle insieme e poi scorrere i dati
  14. Sono le tesi giustificat dai dati che seguono. Si possono ripredendere una ad una oppure presentarle insieme e poi scorrere i dati
  15. Il valore dellADS, CN E ACCORDO DI SERVZIO Sla e ontologie. Se si individua il giusto contesto organizzativo è risolutivo,