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Il diario etnografico
Note di campo
 Scrittura letteraria e scrittura etnografica
 La confezione di un’etnografia è un atto
  artigianale, legato al lavoro concreto della
  scrittura (Clifford, 1986)
 La finzione nell’etnografia indica
   La parzialità delle verità culturali e storiche
   Qualcosa che è stato fatto o formato
   A volte anche invenzione, creare cose che non
    sono propriamente vere
 È importante non solo l’interpretazione del testo,
  ma anche il processo di produzione
Il diario
 Include tutto quello che succede nello studio, in
    modo cronologico, evento per evento
   Alla base di una pratica riflessiva
   L’essenza di un buon studio etnografico
   Rilettura frequente, critica (paragonare,
    contrastare, interpretare, collegare), il diario sul
    diario
   Specificano l’accordo o il disaccordo, la
    comprensione, l’empatia, il vissuto
    emozionale
Note etnografiche: contenuti
- Accesso al campo: come, a chi si chiede, quanto dura,
   barriere e limitazioni
- Relazioni tra staff e utenti, rel. tra utenti, rel. con gli
   “esterni”
- Ritmi della giornata, spazi, linguaggio (come vengono
   chiamati gli utenti, comse parla di loro, come loro
   parlano del servizio e dello staff)
- Espressioni del sé (utenti e staff): vestiario, cura del
   sé, percezioni su sé stessi e sul proprio ruolo nel
   contesto)
- Regole e pratiche, ma anche strategie di adattamento
   e di trasgressione delle regole,
- Schede e documenti (se accessibili)
- Gerarchie e relazioni di potere
- Proprie sensazioni, emozioni, reazioni, pensieri nel
   contesto.
Note di campo – lavoro di gruppo
 Riflettere su
   Che cosa succede?
   Contenuti: quali aspetti vengono
    presentati/dettagliati, quali e in che misura, che tipo
    di scelte si operano
   Quali voci emergono? Chi sono i personaggi?
    Come parlano i personaggi? Conflitti tra le varie
    voci?
   Che cosa manca, che cosa invece si da per
    scontato?

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6. note di campo

  • 2. Note di campo  Scrittura letteraria e scrittura etnografica  La confezione di un’etnografia è un atto artigianale, legato al lavoro concreto della scrittura (Clifford, 1986)  La finzione nell’etnografia indica  La parzialità delle verità culturali e storiche  Qualcosa che è stato fatto o formato  A volte anche invenzione, creare cose che non sono propriamente vere  È importante non solo l’interpretazione del testo, ma anche il processo di produzione
  • 3. Il diario  Include tutto quello che succede nello studio, in modo cronologico, evento per evento  Alla base di una pratica riflessiva  L’essenza di un buon studio etnografico  Rilettura frequente, critica (paragonare, contrastare, interpretare, collegare), il diario sul diario  Specificano l’accordo o il disaccordo, la comprensione, l’empatia, il vissuto emozionale
  • 4. Note etnografiche: contenuti - Accesso al campo: come, a chi si chiede, quanto dura, barriere e limitazioni - Relazioni tra staff e utenti, rel. tra utenti, rel. con gli “esterni” - Ritmi della giornata, spazi, linguaggio (come vengono chiamati gli utenti, comse parla di loro, come loro parlano del servizio e dello staff) - Espressioni del sé (utenti e staff): vestiario, cura del sé, percezioni su sé stessi e sul proprio ruolo nel contesto) - Regole e pratiche, ma anche strategie di adattamento e di trasgressione delle regole, - Schede e documenti (se accessibili) - Gerarchie e relazioni di potere - Proprie sensazioni, emozioni, reazioni, pensieri nel contesto.
  • 5. Note di campo – lavoro di gruppo  Riflettere su  Che cosa succede?  Contenuti: quali aspetti vengono presentati/dettagliati, quali e in che misura, che tipo di scelte si operano  Quali voci emergono? Chi sono i personaggi? Come parlano i personaggi? Conflitti tra le varie voci?  Che cosa manca, che cosa invece si da per scontato?