Presentazione a cura di Carlo Fiorentini, nel relazione principale nel corso della serata pubblica sul progetto della centrale a biomasse di Russi, organizzato dalla Amministrazione Comunale e dai Consigli di Zona
30. Schema a blocchi (da presentazione Powercrop Bologna 22/01/2009)
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43. Filiera corta 70 km. non più necessaria per avere i benefici economici. (da presentazione Powercrop Bologna 22/01/2009)
44. Tecnica di raccolta coltivazioni dedicate. (da presentazione Powercrop Bologna 22/01/2009. Alta meccanizzazione e scarsa mano d'opera richiesta per coltivazioni di pioppi in pianura)
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46. Confronto emissioni fra ex zuccherificio e nuova centrale (tab. 1.ei Relazione Powercrop del 21/10/09 non successivamente modificata)
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48. Confronto fra limiti di emissione al camino proposti da PowerCrop rispetto ad altro impianto di termovalorizzazione autorizzato.
52. Emissioni della centrale Dalla tabella di Powercrop (Scheda Emissioni in atmosfera richiesta dalla Regione per poter autorizzare la centrale) inerente le emissioni si evidenziano in particolare i seguenti quantitativi di inquinanti: PTS (Polveri totali sospese): 21,23 Ton/anno Vediamo come sono composte e che tipo di polveri vengono prodotte dal processo di combustione e cosa può provocare l'acido cloridrico se presente nella biomassa da termovalorizzare:
53. Come sono composte le ceneri (All. 9.a.b Relazione Powercrop del 21/10/2009)
65. Cosa emerge da tutto questo? Powercrop ad oggi non ha dato evidenza preventiva e dettagliata della disponibilità della biomassa necessaria per alimentare la centrale (sia che essa provenga da filiera corta o dal contratto quadro con Coldiretti e CAI). Tale aspetto è contrario all'art. 3.1) del documento di Accordo di Riconversione Produttiva che è alla base del Progetto che prevede tale disponibilità PRIMA DELLA AUTORIZZAZIONE REGIONALE
66. Cosa emerge da tutto questo? Inoltre, il materiale da termovalorizzare doveva essere acquisito entro 70 Km. dalla centrale (art. 2.2 del documento di Accordo di Riconversione Produttiva che è alla base del Progetto) mentre ora, grazie alla serie di decreti emanati dal Ministero dell'Agricoltura nel 2010 e al contratto quadro con Coldiretti e CAI sono previste acquisizioni di materiale “entro 300 Km. dalla centrale” senza perdere i benefici economici riservati alla cosiddetta “filiera corta” dei 70 Km.
67. Cosa emerge da tutto questo Rispetto a tale modificazione di un aspetto fondamentale dell'Accordo di Riconversione firmato in data 08/11/2007, sarebbe opportuno ed auspicabile per una maggiore chiarezza una verifica da parte della Regione della conformità della nuova strategia di alimentazione della centrale proposta da Powercrop con l'effettivo soccorso alla filiera della barbabietola e degli ex zuccherifici.
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69. Cosa emerge da tutto questo? Considerando il grado tecnologico con cui era stato costruito lo zuccherificio (tecnologia anni 50-60), e visto il peggioramento delle emissioni di NOx dichiarate da Powercrop (tab. 1.ei Relazione Powercrop del 21/10/09 non modificata dalle integrazioni di settembre 2010) , si deduce che NON SONO STATE ADOTTATE LE MIGLIORI TECNOLOGIE PER LIMITARE L'IMPATTO AMBIETALE DELLA CENTRALE. Ciò è contrario al punto 2.1.1) del documento di Accordo di Riconversione Produttiva che è alla base del Progetto e che prevede l'utilizzo delle migliori tecniche oggi disponibili.
70. Conclusioni Dall'esame della documentazione tecnica fornita da Powercrop ad oggi disponibile, confrontata con quanto contenuto nell'Accordo di Riconversione Produttiva del 08/11/2007 posto alla base di tutto il progetto si deduce che il progetto NON risponde pienamente in almeno 3 punti fondamentali a quanto previsto dall'Accordo e cioè:
71. Conclusioni 1) Powercrop non ha esplicitato ad oggi la disponibilità dimostrabile e nel dettaglio della biomassa necessaria all'alimentazione della centrale prima della autorizzazione nonostante l'accordo con CAI e Coldiretti . 2)La biomassa è prevista in arrivo da un raggio di 300 Km. da Russi che è lecita e conforme al decreto sulla tracciabilità (DM 103 pubblicato il 05/05/2010) per beneficiare degli incentivi economici di legge previsti. Il soccorso al bacino ex bieticolo di raggio 38 Km. da Russi sembra però passare in secondo piano (Accordo di riconversione del 08/11/2010) . 3)Dai dati emissivi dichiarati da Powercrop , l'impianto non risulta costruito con le migliori tecniche disponibili per limitare l'impatto ambientale delle emissioni gassosse.
72. Conclusioni Inoltre, considerando il contesto normativo di riferimento per la costruzione e l'esercizio di impianti di produzione energia elettrica (Scaricabile dal sito della Prov. di Ra) rappresentato anche dal DM dello sviluppo economico 10 settembre 2010 “Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” in cui nella parte IV paragrafo 16 “Criteri generali” commi e, f, g, h, si nota che:
73. Conclusioni e)L'intervento proposto non è legato alla specificità dell'area in cui viene realizzato l'impianto; f)L'intervento non ha aspetti tecnologici volti ad una maggiore sostenibilità rispetto alle caratteristiche storiche, naturali e paesaggistiche del territorio; g)Scarso coinvolgimento dei cittadini nel processo di comunicazione; h)L'intervento non valorizza la risorsa termica prodotta dall'impianto