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Relazione per l’esame di filosofia della scienza

Raffaele Di Giacomo (raffaele.digiacomo@live.it)
Testo: A History Of ‘Consonance’ and ‘Dissonance’,James Tenney

Storia di “consonanza” e “dissonanza”
Dal capitolo VI: L’impresa musicale occidentale è stata caratterizzata dallo sforzo da parte dei teorici di
comprendere i suoni musicali, con l’intento di illuminare l’esperienza musicale dei compositori piuttosto
che limitarsi a sovraimporre una visione personale alle abitudini o convenzioni del tempo. Dalla parte loro i
musicisti non hanno cercato solamente di manipolare i suoni ma hanno contribuito alla loro comprensione.
Perciò come conclude il libro, teoria e teatro sono state mutuamente utili ed è affascinante ricordare che
entrambe le parole derivano dal verbo greco theasmai che significa “ammirare con stupore”.

Il primo aspetto importante che si evidenzia dall’analisi del libro è che talvolta i teorici erano “indietro”
rispetto alla pratica musicale e talvolta erano “avanti”. Il primo caso si è verificato soprattutto tra il IX e il
XIII secolo. In questo periodo la visione di “consonanza” e “dissonanza” riferita alle diadi simultanee era
stigmatizzata in classi di “consonanza” e “dissonanza” come una tabella. Sembra che i teorici si stessero
concentrando sulla natura delle diadi con un orecchio molto contemporaneo a mio avviso. Dall’altro lato
nello stesso periodo i musicisti non usavano gli intervalli ritenuti dai teorici più consonanti, in maniera
prevalente rispetto a quelli ritenuti dissonanti. Quindi sembra che i musicisti fossero più disinibiti e quindi
più avanti in qualche senso. Al mio orecchio Perotin sembra giocare e divertirsi con magnifiche dissonanze
che lo rendono attualissimo. Forse Perotin era 7 8 secoli avanti.

Il secondo caso è quando i musicisti contemporanei di Rameau (e lui stesso fra questi come musicista)
erano un po’ indietro nella pratica musicale rispetto alle teorie di lui. Devo dire che personalmente ammiro
la sua formalizzazione dell’armonia tonale riferita al basso fondamentale come grado della scala della
tonalità. Queste sue teorie avrebbero portato la musica 100 anni avanti e le danno quella agevolezza di
composizione che è potenza espressiva, anche oggi.

Il problema a mio avviso è che l’ambiguità del basso come grado della tonalità diventerà poi fondamentale,

aggiungo io che i compositori come Wagner sfruttano quella che si chiama ambiguità, ossia se si vuole
numerare il basso di un pezzo di musica con un numero romano riferito a quale grado occupi nella tonalità
si rimane spesso indecisi.

Ma il capolavoro della teoria, il maggior contributo all’impresa occidentale viene da Helmholtz.

Helmholtz, a patire da osservazioni fisiche alle quali non nasconde un seguito dal sapore psicoacustico,
sposta l’attenzione sul suono. A quel tempo infatti la pratica musicale era estremamente concentrata su di
una nuova disciplina che vede Berlioz come padre: l’orchestrazione.

L’estetica del suono emerge dalla ricerca di organici più vasti, orchestre allargate e con i primi e secondi
violini spesso divisi. Il freddo il caldo sono considerazioni di questa epoca. In aggiunta le dinamiche
diventano più accentuate, il pianoforte diventa strumento importante e il romanticismo si fa strada nei
colori e nei suoni. Nel Tristano e Isotta differenti parole aventi lo stesso significato vengono espresse con lo
stesso tema musicale, ma ciò che ne da la differente ed acuta profondità è il suono, la scelta degli strumenti
che lo suonano.
Ma molto di più. Helmholtz spinge la musica occidentale a considerare le caratteristiche delle vibrazioni
sonore attraverso lo sviluppo in armoniche. Ogni suono ha le sue armoniche, si compone cioè di più suoni
che stanno in un determinato rapporto numerico con la vibrazione a maggiore intensità e che hanno una
determinata distribuzione di intensità.

Questo spinge Varese a sfruttare consciamente la differenza tra una terza maggiore dove il basso è il
clarinetto e la terza l’oboe, versus il contrario (il clarinetto non ha armoniche dispari l’oboe si).

Oggi la musica elettronica permette con i sintetizzatori, di costruire un suono armonica per armonica.

“Consonanza” e “dissonanza” sono termini che si riferiscono oggi all’effetto delle armoniche e delle
ampiezze di queste aggiunte alla fondamentale, per costruire suoni.

Un altro esempio. La chitarra elettrica distorta cambia totalmente la musica popolare occidentale perché le
note singole acquistano spettri pieni di magnifiche armoniche tutte da studiare in base a categorie sia
fisiche (si analizza lo spettro con un analizzatore di spettro e filtri) sia estetiche come quella della ruvidezza
psicoacustica di Helmoholtz (note con beats più elevati suonano ruvide per l’orecchio) o della
“croccantezza” anche qui parametri estetici psicoacustici riconducibili addirittura all’inviluppo temporale
della nota nel dominio del tempo.

Oggi il musicista si occupa dello spettro delle frequenze nei suoi rapporti di frequenza e intensità e nella sua
evoluzione temporale: Trasformata wavelet.




Concetto di CDC“consonanza” e “dissonanza”.
I termini “consonanza” e “dissonanza”e l’acronimo CDC-n             si riferiscono nel libro rispettivamente e
temporalmente a:

CDC-1 “consonanza” e “dissonanza” monofonica o melodica;Dal VI secolo a.c. al VIII secolo d.c.

CDC-2, “consonanza” e “dissonanza” diafonica;Dal IX al XIII secolo.

CDC-3, “consonanza” e “dissonanza” polifonica e del contrappunto; Dal IX al XIV secolo.

CDC-4, “consonanza” e “dissonanza” triadica (questa forma è spesso chiamata “funzionale” o meglio
“tonica” o di "stabilità/ instabilità";XVIII secolo.

CDC-5, “consonanza” e “dissonanza” timbrica. 1862.

Perciò nel corso di due millenni e mezzo il riferimento entitivo che si riferisce a consonaza e “dissonanza” è
cambiato così:

Intervalli melodici (in CDC-1),

Diadi simultanee (in CDC-2 and CDC-3—poi estese ad aggregate più ampi ),

toni individuali in un accordo(in CDC-4),

virtualmente ogni suono (in CDC-5)
Applicazioni alla ricerca scientifica.
C’è di più. Possiamo infatti valutare le proprietà fisiche di una struttura in base a come suona.

Per struttura intendo per esempio un materiale nanocomposito cioè una nanoarchitettura
manufatta.

Le caratteristiche delle vibrazioni elettriche possono infatti essere misurate come spettro e
paragonate, quando non direttamente trasdotte in musica.

L’analisi attenta di “consonanza” e “dissonanza” del suono da un punto di vista anche
psicoacusticoci aiuta a valutare i meccanismi fisici molecolari e atomici del comportamento sia
elettrico che termico nonchè luminoso della struttura.



Dal capitolo VI: filosofia della scienza.
Ecco i concetti del capitolo sei che riportano la teoria sviluppata da Thomas Kuhn in La struttura
delle rivoluzioni scientifiche (1962). "Come ognuno dei paradigmi più importanti nella storia
della scienza, ogni forma di CDC ha fornito un efficace quadro concettuale per la
pratica musicale (come per         quello    che Kuhn chiama" scienza     normale'') durante      un
prolungato periodo storico, anche se non avrebbe potuto rispondere a tutte le domande che
sorgevano in quel periodo come Kuhn dice:. Per essere accettato come un paradigma, una
teoria deve sembrare migliore rispetto alle sue concorrenti, ma non deve, e in effetti non lo fa mai,
spiegare tutti i fatti con cui può essere confrontata. "

L'attività "normale" (sia scientifica che musicale)      può    anche contenere i      semi        di una
successiva "rivoluzione" concettuale, in quanto: ...

 …la ricerca nell'ambito di un paradigma deve essere un modo particolarmente efficace per
indurre il cambiamento del paradigma. Questo è ciò che le fondamentali novità dei fatti e la
teoria fanno.

Prodotti inavvertitamente da una partita giocata sotto             un insieme    di   regole, la     loro
assimilazione richiede l'elaborazione di un altro insieme.

Per un certo tempo, però, novità, o "anomalie" non possono dar luogo ad una modifica del
paradigma, a causa di una non trascurabile inerzia naturale e culturale : Nella modalità normale di
scoperta, anche la resistenza al cambiamento ha un uso ...Garantendo che il paradigma non
sarà rinunciato   troppo   facilmente,     la   resistenza   garantisce     che    gli    scienziati
non saranno minimamente distratti e che le anomalie che portano al cambiamento del paradigma
penetreranno le conoscenze esistenti fino al midollo.

Il fatto stesso che una significativa novità scientifica così spesso emerge contemporaneamente da
diversi laboratori è un indice sia della natura fortemente tradizionale della scienza normale e della
completezza con cui tale ricerca tradizionale preparala strada al proprio cambiamento.
In parte a causa della comparsa inevitabile di tali novità o anomalie, e forse anche a causa
della natura elusiva della "realtà" stessa, si verifica alla fine un periodo di "crisi" : ... quando . la
professione non può più eludere le anomalie che sovvertono la tradizione attuale della pratica della
ricerca     scientifica,   iniziano     le     indagini      extra-ordinarie che      conducono        la
professione finalmente ad una nuova serie di punti, una nuova base per la pratica della scienza.

Gli episodi straordinari in cui questo        cambiamento dei      paradigmi    si   verifica sono quelli
noti ...come rivoluzioni scientifiche.

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  • 1. Relazione per l’esame di filosofia della scienza Raffaele Di Giacomo (raffaele.digiacomo@live.it) Testo: A History Of ‘Consonance’ and ‘Dissonance’,James Tenney Storia di “consonanza” e “dissonanza” Dal capitolo VI: L’impresa musicale occidentale è stata caratterizzata dallo sforzo da parte dei teorici di comprendere i suoni musicali, con l’intento di illuminare l’esperienza musicale dei compositori piuttosto che limitarsi a sovraimporre una visione personale alle abitudini o convenzioni del tempo. Dalla parte loro i musicisti non hanno cercato solamente di manipolare i suoni ma hanno contribuito alla loro comprensione. Perciò come conclude il libro, teoria e teatro sono state mutuamente utili ed è affascinante ricordare che entrambe le parole derivano dal verbo greco theasmai che significa “ammirare con stupore”. Il primo aspetto importante che si evidenzia dall’analisi del libro è che talvolta i teorici erano “indietro” rispetto alla pratica musicale e talvolta erano “avanti”. Il primo caso si è verificato soprattutto tra il IX e il XIII secolo. In questo periodo la visione di “consonanza” e “dissonanza” riferita alle diadi simultanee era stigmatizzata in classi di “consonanza” e “dissonanza” come una tabella. Sembra che i teorici si stessero concentrando sulla natura delle diadi con un orecchio molto contemporaneo a mio avviso. Dall’altro lato nello stesso periodo i musicisti non usavano gli intervalli ritenuti dai teorici più consonanti, in maniera prevalente rispetto a quelli ritenuti dissonanti. Quindi sembra che i musicisti fossero più disinibiti e quindi più avanti in qualche senso. Al mio orecchio Perotin sembra giocare e divertirsi con magnifiche dissonanze che lo rendono attualissimo. Forse Perotin era 7 8 secoli avanti. Il secondo caso è quando i musicisti contemporanei di Rameau (e lui stesso fra questi come musicista) erano un po’ indietro nella pratica musicale rispetto alle teorie di lui. Devo dire che personalmente ammiro la sua formalizzazione dell’armonia tonale riferita al basso fondamentale come grado della scala della tonalità. Queste sue teorie avrebbero portato la musica 100 anni avanti e le danno quella agevolezza di composizione che è potenza espressiva, anche oggi. Il problema a mio avviso è che l’ambiguità del basso come grado della tonalità diventerà poi fondamentale, aggiungo io che i compositori come Wagner sfruttano quella che si chiama ambiguità, ossia se si vuole numerare il basso di un pezzo di musica con un numero romano riferito a quale grado occupi nella tonalità si rimane spesso indecisi. Ma il capolavoro della teoria, il maggior contributo all’impresa occidentale viene da Helmholtz. Helmholtz, a patire da osservazioni fisiche alle quali non nasconde un seguito dal sapore psicoacustico, sposta l’attenzione sul suono. A quel tempo infatti la pratica musicale era estremamente concentrata su di una nuova disciplina che vede Berlioz come padre: l’orchestrazione. L’estetica del suono emerge dalla ricerca di organici più vasti, orchestre allargate e con i primi e secondi violini spesso divisi. Il freddo il caldo sono considerazioni di questa epoca. In aggiunta le dinamiche diventano più accentuate, il pianoforte diventa strumento importante e il romanticismo si fa strada nei colori e nei suoni. Nel Tristano e Isotta differenti parole aventi lo stesso significato vengono espresse con lo stesso tema musicale, ma ciò che ne da la differente ed acuta profondità è il suono, la scelta degli strumenti che lo suonano.
  • 2. Ma molto di più. Helmholtz spinge la musica occidentale a considerare le caratteristiche delle vibrazioni sonore attraverso lo sviluppo in armoniche. Ogni suono ha le sue armoniche, si compone cioè di più suoni che stanno in un determinato rapporto numerico con la vibrazione a maggiore intensità e che hanno una determinata distribuzione di intensità. Questo spinge Varese a sfruttare consciamente la differenza tra una terza maggiore dove il basso è il clarinetto e la terza l’oboe, versus il contrario (il clarinetto non ha armoniche dispari l’oboe si). Oggi la musica elettronica permette con i sintetizzatori, di costruire un suono armonica per armonica. “Consonanza” e “dissonanza” sono termini che si riferiscono oggi all’effetto delle armoniche e delle ampiezze di queste aggiunte alla fondamentale, per costruire suoni. Un altro esempio. La chitarra elettrica distorta cambia totalmente la musica popolare occidentale perché le note singole acquistano spettri pieni di magnifiche armoniche tutte da studiare in base a categorie sia fisiche (si analizza lo spettro con un analizzatore di spettro e filtri) sia estetiche come quella della ruvidezza psicoacustica di Helmoholtz (note con beats più elevati suonano ruvide per l’orecchio) o della “croccantezza” anche qui parametri estetici psicoacustici riconducibili addirittura all’inviluppo temporale della nota nel dominio del tempo. Oggi il musicista si occupa dello spettro delle frequenze nei suoi rapporti di frequenza e intensità e nella sua evoluzione temporale: Trasformata wavelet. Concetto di CDC“consonanza” e “dissonanza”. I termini “consonanza” e “dissonanza”e l’acronimo CDC-n si riferiscono nel libro rispettivamente e temporalmente a: CDC-1 “consonanza” e “dissonanza” monofonica o melodica;Dal VI secolo a.c. al VIII secolo d.c. CDC-2, “consonanza” e “dissonanza” diafonica;Dal IX al XIII secolo. CDC-3, “consonanza” e “dissonanza” polifonica e del contrappunto; Dal IX al XIV secolo. CDC-4, “consonanza” e “dissonanza” triadica (questa forma è spesso chiamata “funzionale” o meglio “tonica” o di "stabilità/ instabilità";XVIII secolo. CDC-5, “consonanza” e “dissonanza” timbrica. 1862. Perciò nel corso di due millenni e mezzo il riferimento entitivo che si riferisce a consonaza e “dissonanza” è cambiato così: Intervalli melodici (in CDC-1), Diadi simultanee (in CDC-2 and CDC-3—poi estese ad aggregate più ampi ), toni individuali in un accordo(in CDC-4), virtualmente ogni suono (in CDC-5)
  • 3. Applicazioni alla ricerca scientifica. C’è di più. Possiamo infatti valutare le proprietà fisiche di una struttura in base a come suona. Per struttura intendo per esempio un materiale nanocomposito cioè una nanoarchitettura manufatta. Le caratteristiche delle vibrazioni elettriche possono infatti essere misurate come spettro e paragonate, quando non direttamente trasdotte in musica. L’analisi attenta di “consonanza” e “dissonanza” del suono da un punto di vista anche psicoacusticoci aiuta a valutare i meccanismi fisici molecolari e atomici del comportamento sia elettrico che termico nonchè luminoso della struttura. Dal capitolo VI: filosofia della scienza. Ecco i concetti del capitolo sei che riportano la teoria sviluppata da Thomas Kuhn in La struttura delle rivoluzioni scientifiche (1962). "Come ognuno dei paradigmi più importanti nella storia della scienza, ogni forma di CDC ha fornito un efficace quadro concettuale per la pratica musicale (come per quello che Kuhn chiama" scienza normale'') durante un prolungato periodo storico, anche se non avrebbe potuto rispondere a tutte le domande che sorgevano in quel periodo come Kuhn dice:. Per essere accettato come un paradigma, una teoria deve sembrare migliore rispetto alle sue concorrenti, ma non deve, e in effetti non lo fa mai, spiegare tutti i fatti con cui può essere confrontata. " L'attività "normale" (sia scientifica che musicale) può anche contenere i semi di una successiva "rivoluzione" concettuale, in quanto: ... …la ricerca nell'ambito di un paradigma deve essere un modo particolarmente efficace per indurre il cambiamento del paradigma. Questo è ciò che le fondamentali novità dei fatti e la teoria fanno. Prodotti inavvertitamente da una partita giocata sotto un insieme di regole, la loro assimilazione richiede l'elaborazione di un altro insieme. Per un certo tempo, però, novità, o "anomalie" non possono dar luogo ad una modifica del paradigma, a causa di una non trascurabile inerzia naturale e culturale : Nella modalità normale di scoperta, anche la resistenza al cambiamento ha un uso ...Garantendo che il paradigma non sarà rinunciato troppo facilmente, la resistenza garantisce che gli scienziati non saranno minimamente distratti e che le anomalie che portano al cambiamento del paradigma penetreranno le conoscenze esistenti fino al midollo. Il fatto stesso che una significativa novità scientifica così spesso emerge contemporaneamente da diversi laboratori è un indice sia della natura fortemente tradizionale della scienza normale e della completezza con cui tale ricerca tradizionale preparala strada al proprio cambiamento.
  • 4. In parte a causa della comparsa inevitabile di tali novità o anomalie, e forse anche a causa della natura elusiva della "realtà" stessa, si verifica alla fine un periodo di "crisi" : ... quando . la professione non può più eludere le anomalie che sovvertono la tradizione attuale della pratica della ricerca scientifica, iniziano le indagini extra-ordinarie che conducono la professione finalmente ad una nuova serie di punti, una nuova base per la pratica della scienza. Gli episodi straordinari in cui questo cambiamento dei paradigmi si verifica sono quelli noti ...come rivoluzioni scientifiche.