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Mario Bolognani



   STORIA PERSONALE
DELL’INDUSTRIA IT IN ITALIA
L’anno zero del make
        Il primo computer commerciale del mondo - l’Univac - fu
        consegnato ai clienti nel 1951
        Il matematico napoletano Mauro Picone fin dal 1934 si
        teneva al corrente sugli sviluppi della nascente industria
        e premeva perché si costruisse qualcosa in Italia
        Il probabilista Bruno De Finetti (professore a La Sapienza)
        fu molto influente fin dal 1952 con il saggio “Macchine
        “che pensano” (e che fanno pensare)” e introdusse
        nell’uso scientifico la meccanografia pre-informatica
        Fermi in Italia nel 1954 scrive al rettore dell’Università di
        Pisa: “…tra le varie possibilità di impiego di tale somma
        [stanziata dalle province di Pisa, Lucca e Livorno] quella
        di costruire a Pisa una macchina calcolatrice elettronica
        mi è sembrata… la migliore”: nasce la CEP

Mario Bolognani 2006                                                2
Fermi a Varenna nel 1954




Mario Bolognani 2006                          3
La fase pionieristica dell’informatica italiana
        il primo calcolatore scientifico: CEP (Calcolatrice
        Elettronica Programmabile) 1955-1961
        Olivetti collabora con l’Università di Pisa e dà
        vita al Laboratorio di Barbaricina (Pisa)
        il primo calcolatore commerciale : Elea 9003
        inaugurato dalla Olivetti nel 1959 (primo
        successo USA con IBM 650 nel 1953, con già 40
        concorrenti), poi Elea 6001 e 4001
        Olivetti cede divisione elettronica alla General
        Electric nel 1964



Mario Bolognani 2006                                      4
Il gruppo dei progettisti a Barbaricina
               (Pisa) nel 1957




Mario Bolognani 2006                          5
Adriano Olivetti




Mario Bolognani 2006                      6
Un “neo da estirpare”

        Dopo la prematura scomparsa di Adriano
        Olivetti e di Mario Tchou (‘60-61) il “gruppo
        d’intervento” guidato da Valletta e Cuccia (Fiat
        e Mediobanca) obbligò la proprietà a liquidare
        la Divisione Elettronica

        Arrivarono gli americani della GE e fino al 1967-
        68 l’Olivetti spense la luce sull’informatica (a
        parte gli sforzi solitari di Pier Giorgio Perotto)


Mario Bolognani 2006                                         7
I primi anni

             Negli anni ‘50 si vendeva hardware: i prodotti
             e i servizi erano incorporati (bundled)
             Il termine software diventa di uso generale
             intorno al 1958-60
             Negli anni ‘60 emergono negli Usa le prime
             società indipendenti di prodotto
             (principalmente tools di sistema) che operano
             in nicchie trascurate dai costruttori (Ibm).
             Molte operano su contratti della difesa


Mario Bolognani 2006                                      8
Il mercato in Italia e in Europa degli anni 60




                           Fonte: Un. Bocconi - Eleusi

Mario Bolognani 2006                                     9
I costi dello sviluppo negli anni 60




Mario Bolognani 2006         Fonte: Un. Bocconi - Eleusi   10
Il Laboratorio di ricerca di Pregnana Milanese della
           Olivetti GE con il progetto di Le Corbusier




Mario Bolognani 2006                                         11
Il GE 115




                       Ne vendettero 4000 esemplari (il 60% negli Usa)

Mario Bolognani 2006                                                     12
Italiani nel cuore dell’industria informatica
                           mondiale
        Con la nuova linea GE: macchine Algol, Common Compiler
        Design… Parigi, Phoenix (Arizona) e Fort Lauderdale (Florida)
        “a Parigi incontro un mito, Mauro Pacelli, un matematico
        fiorentino che aveva fatto parte del “gruppo di Barbaricina” il
        fondatore del software italiano e inizio a lavorare con lui…”
        “Nell’estate del 1969, in Florida, Richard Bloch, responsabile
        del progetto, ci comunica su due piedi, in perfetto stile
        yankee, che la General Electric aveva deciso di uscire dal
        settore dei calcolatori…”
        “È la fine di un sogno. Pochi mesi dopo, nel 1970, la General
        Electric vende tutto alla Honeywell.”



Mario Bolognani 2006                                                  13
Il fondatore del software italiano




Mario Bolognani 2006                            14
Smobilitazione (1969)
        “Rientro a Pregnana e trovo un clima generale di
        smobilitazione: chi decide di rispondere ai richiami
        che arrivano da Ivrea, dove nel frattempo l’Olivetti
        aveva deciso di investire nella piccola informatica,
        chi cerca nuove soluzioni nella nascente industria
        nel software…. erano gli anni dell’unbundling…”
        Volo a Londra dalla Computer Science Corporation
        che mi assume immediatamente…
        Mentre preparo la trasferta mi telefona Pacelli…



Mario Bolognani 2006                                       15
L’unbundling
        Nascono i computer Ibm compatibili (RCA), il
        Dipartimento di giustizia USA esercita una forte pressione
        su Ibm per le sue pratiche anticoncorrenziali (p. e.
        obbliga a vendere separatamente pezzi di ricambio e
        assistenza tecnica e a fornire informazioni per la
        manutenzione)
        nel 1968 l’annuncio della decisione, presa da Ibm, di
        vendere il software separatamente dall’hardware
        (unbundling) dal 1970




Mario Bolognani 2006                                             16
Conseguenze dell’unbundling
        Il software si paga a parte (timore di Ibm di perdere
        questa voce di entrata al cambio di computer), a parte
        OS che viene venduto “bundled”
        Nascono le imprese che producono software Ibm-
        compatibile
        proliferano in tutto il mondo le società di prodotti
        software e servizi in informatica (Spssi): nel 1972 sono già
        81, è iniziata l’era del software




Mario Bolognani 2006                                               17
Anche in Italia dall’hardware al software e servizi
                      (anni ‘70)

        Olivetti ritorna nell’informatica nel 1968 (ne
        uscirà 30 anni dopo nel 1998 con la cessione di
        Olivetti Soluzioni e servizi informatici (Olsy) alla
        americana Wang)
        la prima società italiana di servizi di informatica
        (Syntax Processing di Olivetti) è del 1961
        dopo l’annuncio dell’unbundling in Italia nasce
        Italsiel, nel 1969, su iniziativa del gruppo Iri:
        cresce fino a diventare una delle maggiori Sssi
        d’Europa (poi Finsiel)

Mario Bolognani 2006                                           18
Il software di Stato
        Mentre tutta Europa dibatte sul computer di
        bandiera e sulle industrie campioni nazionali,
        in Italia l’Iri, su impulso di Pasquale Saraceno,
        dà vita allla Italsiel, scegliendo la via del
        software e dei servizi di informatica
        Mosse grandiose: “ritorno dei cervelli”,
        selezione di talenti, stipendi superiori alla
        media, Pacelli ritorna dagli Usa e mi chiama
        a Roma alla Direzione Sistemi (l’unità di
        ricerca dell’azienda)

Mario Bolognani 2006                                    19
Sviluppo distorto di Italsiel-Finsiel

        “Insieme ai semi fecondi dello sviluppo della nuova
        industria, i fondatori mescolano il loglio della decadenza
        e della crisi…”
        Al vertice di Italsiel Carlo Santacroce, ex-dirigente Ibm,
        modesta esperienza internazionale e nessuna di tipo
        industriale, un lobbista di alto livello
        “Ben presto l’azienda si divide in due schieramenti: il
        gruppo maggioritario che si riconosce nelle pratiche
        lobbistiche e che lascia le scelte tecniche ai fornitori di
        sistemi (Ibm, in primo luogo), da una parte, e, dall’altra,
        una minoranza di illusi che pensavano di progettare il
        futuro di una nuova industria nazionale…”


Mario Bolognani 2006                                              20
Un china pericolosa
        La Finsiel diventa il monopolista per i progetti strategici
        dello Stato: cresce fino al 10% del mercato (oltre 10.000
        addetti in Italia)
        Progetti pagati a pie’ di lista senza concorrenti (clausola
        “a prevalente capitale pubblico”)
        Crescita senza sviluppo
        Intrecci con il potere politico e con esponenti chiave
        della loggia P2 (Stammati, Cosentino)
        Ingresso in Italia dei grandi gruppi americani ed europei
        e liberalizzazione dei mercati hanno progressivamente
        obbligato al confronto la Finsiel, smantellandone
        progressivamente le nicchie protette e
        ridimensionandone la presenza sul mercato


Mario Bolognani 2006                                              21
Una nuova linea a Ivrea (primi anni ‘70)
        Ritrovo il gruppo cosmopolita di software che
        avevo conosciuto negli Usa che riprende le idee
        della abortita linea GE ed il lavoro riprende
        come se non fosse mai stato interrotto
        Ma Ivrea nel 1972 non è più quella di Adriano: i
        ricercatori timbrano il cartellino 4 volte al giorno
        in un clima da fabbrica metalmeccanica anni
        50, i servizi sociali sono scadenti, gli
        appartamenti in affitto sono a peso d’oro…
        alloggio precariamente la mia famiglia nel
        residence per impiegati in trasferta…

Mario Bolognani 2006                                       22
Sviluppo dell’industria del software (gli anni ‘80)
        Alla fine del ‘79 entro come direttore tecnico e poi
        direttore generale in una delle maggiori società di
        software del tempo (diventerà la Eds) guidata da un ex-
        collega di Olivetti e Italsiel
        Cominciano gli anni dell’intreccio politica-affari e il mio
        amico è molto attivo in quel campo e utilizza anche la
        mia esperienza politica oltre a quella tecnica…
        Io lo ammonisco: “… prima o poi ti chiedono il conto…”
        Nasce il I° progetto finalizzato informatica del CNR (Meo)
        Fondo un centro di ricerca a Pisa e l’assessore ci vuol
        mandare nella zona industriale…
        Invece affittiamo un appartamento in una zona
        residenziale e creiamo in cucina la “Software kitchen”
        con il Pdp 11…
Mario Bolognani 2006                                              23
La crisi degli anni 90 e il tracollo dell’Olivetti

        La prima crisi ciclica dell’informatica (92-93) ci
        prese di sorpresa, diversamente da quella del
        2001-2003: molti si trovarono a spasso e costretti
        a vivere di “marchette”
        Nell’89 Ivrea taglia la nuova linea sulla quale
        lavoravo come consulente e dal 90 bilanci in
        rosso, prepensionamenti, chiusura di stabilimenti,
        cessione di aziende…
        Il software e i servizi indicati da Ivrea come la
        miniera del valore aggiunto, ma non si trovano i
        minatori…

Mario Bolognani 2006                                     24
Una lettera drammatica a Il Sole 24 Ore (1994)

        “Guadagnavo bene, vivevo bene senza essermi arricchito, e
        ritenevo che il futuro prevedesse un ulteriore decennio di lavoro e
        una dignitosa pensione... Nella mia qualità di manager mi è stato
        chiesto di licenziare il personale, mettere in liquidazione la società e
        al 31 dicembre scorso, con tanti ringraziamenti e una decente
        tacitazione, sono tornato tranquillamente a casa... Ho lavorato be-
        ne e assiduamente e ho pagato fino all’ultima lira tasse, contributi e
        quant’altro. Cosa voglio? Niente. Voglio una risposta alla mia
        domanda quotidiana: da che parte dirigo i miei passi stamattina?
        Dove vado? Uscendo dal garage, giro a destra o a sinistra? O devo
        andare dritto... contro il muro di fronte. Io a cinquantaquattro anni
        mi sono perso. Ho perso la strada che ho perseguito per tanti anni.
        Quella di una carriera basata sul sapere e sull’onestà, sul lavoro
        dipendente a vari livelli di responsabilità, e non so più dove andare.
        Non so più dove mi trovo e su che cosa devo fare riferimento.”
        Anch’io avevo compiuto cinquantaquattro anni, in quei giorni.


Mario Bolognani 2006                                                           25
L’araba fenice del polo del software italiano
        Nel 1973 (Convegno del Pci di Frattocchie) Colajanni propone il
        lancio di un piano calcolo italiano per produrre “grosse macchine…
        [mediante] una società a partecipazione statale… Dovrebbe
        dedicare al software una parte notevole della propria attività”…
        Nel 1985, il prof. Gerace (uno dei progettisti principali della Cep) in
        un convegno politico propone il polo pubblico del software italiano
        con Finsiel, Enidata, Efimdata (si parlò allora di Enisiel)
        Nell’ottobre 1991 Olivetti Information Services annuncia l’intenzione
        di acquisire Finsiel…
        Manovre attorno alla cessione di Finsiel (anni recenti)…
        Nel 2005 Finmeccanica crea un polo del software militare-
        aerospaziale (Elsag, Datamat)…




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Dopo il polo del software la discesa di Finsiel
        Nel 1991, in testa Ibm, poi i dirigenti della Finsiel e vari boiardi
        di Stato si opposero con motivazioni risibili: indipendenza dai
        costruttori di hardware (Olivetti), “nani che comprano
        giganti”, l’Iri fa bene a essere prudente…
        Il Ministro Pandolfi giunse a invocare la “collaborazione con
        qualche compagnia statunitense”…
        L’iniziativa, battezzata Olisiel, abortisce e non se ne fa nulla
        Dopo Tangentopoli 92-93 per alleggerire l’indebitamento
        dell’Iri Finsiel viene acquistata dalla finanziaria pubblica delle
        tlc Stet per circa 700 miliardi di Lire…
        Con l’Opa Telecom la società esce dall’orbita pubblica e
        decade rapidamente fino ad essere acquistata nel 2005 da
        un imprenditore di call center per 160 milioni di euro (meno
        della metà di quanto pagato a suo tempo dalla Stet)…

Mario Bolognani 2006                                                       27
La parabola non è finita
        Nel 1998 l’Olivetti avrebbe completato la liquidazione
        dell’informatica cedendo la componente software e
        servizi alla resistibile Wang che poco dopo sarà acquisita
        dall’olandese Getronics (che oggi, dopo pesanti
        perdite, ha deciso di vendere la sua consociata italiana
        ad Eutelia, società di telecomunicazioni di Arezzo)
        Nel 2003 Olivetti viene cancellata dal registro delle
        imprese
        Mi impegno sul fronte della politica per far capire che
        ciò che non si vede (fabbriche invisibili) e non fa
        opinione è invece il business del presente per molti Paesi
        e del futuro per il nostro: i treni tecnologici continuano a
        passare…
        E ora?

Mario Bolognani 2006                                               28
Numero di imprese IT e fatturato in
                Europa (2003)

                       n. imprese Mercato IT      Fatturato
                           IT      (miliardi !)   medio (!)
      Francia               66.000         48,1      729.000
      Germania              61.000         64,4    1.056.000
      Regno Unito         152.000         53,1       349.000
      Spagna               35.000         11,9       335.000
      Italia               75.000           20       267.000




Mario Bolognani 2006                                           29
Crescita delle società di prodotti software e
                  servizi in Italia

        Nel periodo 1991-2003 il numero delle societò di software
        e servizi passa da circa 30.000 a 60.000 unità attive, con
        una crescita del 100%
        la quota di queste aziende è oltre il 71% dell’intero
        settore Ict
        Se includiamo le imprese del “canale indiretto” (i
        concessionari) che sono il 15%, le unità attive diventano
        73.000
        Prevalgono le microimprese: il fatturato medio è di
        270.000€



Mario Bolognani 2006                                             30
Le maggiori Società di software e servizi del mondo
                       Valori in      Fatturato 2004   Princ. area    Origine
                       milioni di $    sw e servizi    di business
                       IBM                    61.307      Server e       Usa
             1
                                                            servizi
             2         Microsoft              33.969   Prodotti sw       Usa

             3         EDS                    20.669        Servizi      Usa

             4         CSC                    15.188        Servizi      Usa

             5         Accenture              15.113        Servizi      Usa

             6         HP                     13.788        Servizi      Usa
                       Oracle                 10.156    Prodotti e       Usa
             7
                                                           servizi
             8         Hitachi                 9.490    Servizi tlc Giappone

             9         SAP                     9.313        Servizi Germania

            10         Capgemini               8.580        Servizi   Francia

Mario Bolognani 2006                                                  (Fonte: Software Magazine)
                                                                                                   31
Le maggiori società italiane di software e servizi
                        Valori in milioni   Fatturato   Addetti
                                            2004 sw e    sw e       Origine
                        di €                  servizi   servizi
               1 (1)    Ibm                     2.125     3.500      Usa
               2 (3)    Accenture                 666     5.300      Usa
               3 (2)    Finsiel                   661     3.603      Italia
               4 (5)    Microsoft                 563       n.d.     Usa
               5 (4)    Eds                     442,4     3.332      Usa
               6 (9)    Engineering               335     3.000      Italia
               7 (7)    Elsag                     316      N.D.      Italia
               8 (8)    Atos Origin               310     2.894    Germania
               9 (6)    Getronics                 280     2.000     Olanda
                        Siemens Business
              10 (10)                             268     1.043    Germania
                        Services

Mario Bolognani 2006                                                          32
Occupazione nel software e servizi di
                      informatica
        circa 340.000 occupati nelle società di
        software e servizi, con una crescita, nel
        decennio, pari ad oltre l’87%
        circa 400.000 specialisti nelle società e
        amministrazioni utenti
        1.700.000 “power user” che usano
        software tutti i giorni per lavoro


Mario Bolognani 2006                                33
Dove stanno gli occupati in Italia?

            100%             93%

             90%

             80%

             70%

             60%

             50%

             40%

             30%

             20%
                                           5,80%
             10%                                           0,70%           0,10%
              0%
                       1-9 addetti   10-49 addetti   50-249 addetti   >250 addetti




Mario Bolognani 2006                                                                 34
Concentrazione e frammentazione:
                  bipolarismo
        nel 2004 i primi 5 operatori controllano il 36% del mercato
        e i primi 150 circa il 90%
        75.000 imprese si contendono l’altro 10% del mercato
        Con la crisi e il declino di alcune grandi imprese (Finsiel,
        Getronics, Datamat, Etnoteam, Elsag) il processo di
        concentrazione si è fermato (nel 2001 i primi cinque
        operatori controllavano il 45% del mercato)




Mario Bolognani 2006                                               35
Concentrazione del mercato




Mario Bolognani 2006                         36
Terreno di conquista
        i maggiori operatori, sono per lo più filiali di gruppi
        multinazionali americani e europei, quali Ibm, Eds,
        Getronics (oggi però in crisi), Atos Origin, Accenture,
        Microsoft, Oracle, Siemens
        Ibm ha accentuato la sua posizione dominante
        tra le prime 10 maggiori imprese soltanto tre sono
        espressione dell’imprenditoria italiana: Cos-Finsiel,
        Engineering e Elsag (Finmeccanica)
        solo Engineering e Datamat sono quotate in borsa
        solo l’8,4 delle imprese svolge attività all’estero (nel 2003
        saldo passivo della bilancia dei pagamenti pari a 5,4
        miliardi di euro)


Mario Bolognani 2006                                                37
Un mercato oligopolistico
        nelle grandi commesse, i piccoli sono subfornitori
        dei gruppi maggiori
        le maggiori imprese agiscono spesso secondo
        accordi generali o specifici, tra loro o con i
        clienti, che riducono la concorrenza tra le
        imprese rafforzando ulteriormente la tendenza
        bipolare
        sul mercato opera un oligopolio collusivo, con
        regole non scritte che favoriscono la ripartizione
        dei mercati, talvolta ai danni delle imprese
        minori (comportamento da monopolisti)

Mario Bolognani 2006                                     38
Fattori del mercato It in Italia che
              favoriscono la collusione
        C’è un’impresa dominante (Ibm)
        Ci sono poche imprese che si conoscono a vicenda
        Non ci sono segreti riguardo a costi e tecniche di
        produzione
        Le imprese hanno tecniche di produzione e costi medi
        simili
        Le imprese forniscono servizi simili
        Ci sono barriere all’entrata e quindi scarsa concorrenza
        di nuovi entranti
        Il mercato è relativamente stabile




Mario Bolognani 2006                                               39
Un carteggio rivelatore
        Bolognani a Piol: Perché le tecnologie software non sono mai a fuoco nel
        vostro orizzonte?… Lei accenna di sfuggita al ruolo avuto da Mauro Pacelli
        nello sviluppo del software per Elea: aveva un approccio da ricercatore
        universitario! Ma non è così che nascono quelle che lei chiama "tecnologie
        destabilizzanti”? (20-12-2004)
        Risposta di Piol: Per quanto riguarda Mauro Pacelli è vero che al tempo lo
        consideravamo non solo un “professore”… che buttava via i soldi
        dell’azienda per creare linguaggi (PAC e PALGO) che non servivano a
        niente. Ovviamente mi sbagliavo…Purtroppo anche qui (anni ‘80) venne
        fatto un grande errore: si capì l’enorme importanza di avere una
        significativa attività software, e io feci alcune acquisizioni significative, ma
        Franco Debenedetti, a cui questa responsabilità venne poi affidata,
        affrontò il problema in modo sbagliato e conflittuale con la Olivetti. E poi
        tutto finì… (11-1-2005)
        Risposta di Pacelli: La mia opinione? L'approccio del Tchou era giusto
        perche' se volevamo diventare qualcuno non si poteva competere con
        l"IBM vendendo gli stessi prodotti della IBM (approccio di Piol). Ma al tempo
        stesso occorreva mettere in piedi una sotto-organizzazione per fare delle
        cose tradizionali tanto per agganciare qualche cliente in attesa dei
        prodotti "eccellenti” (12-1-2005)


Mario Bolognani 2006                                                                   40
Messaggi nella bottiglia: per la strategia
        Comprendere la rilevanza strategica specifica
        del settore software:
          alta intensità di lavoro qualificato (anche
             femminile)
          effetti sulla produttività generale
          ruolo nell’innovazione di prodotto e
             processo,
          ruolo chiave del funzionamento dello stato e
             delle imprese
          presenza diffusa nel territorio
        Collocare il settore al centro del modello di
        specializzazione delle regioni e del paese
Mario Bolognani 2006                                  41
Messaggi nella bottiglia: per le politiche di settore

        Incoraggiare la formazione di imprese ibride (prodotti e
        servizi)
        Sperimentare nuovi modelli di business (p. e. open
        source, Google…)
        Incentivare lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi
        Favorire la ricomposizione, la crescita e la concorrenza
        Favorire lo sviluppo del management e delle
        competenze
        Favorire la formazione di imprese transnazionali
        Incoraggiare la formazione di distretti creativi
        Favorire la crescita della produttività commerciale

Mario Bolognani 2006                                               42
Riferimenti

        M. Bolognani, Gestione delle società di software, Edizioni
        Scientifiche Italiane, Napoli, 2003
        M. Bolognani, Bit Generation, Editori Riuniti, 2004
        M. Bolognani et al., 25 anni di informatica italiana - La
        storia di Engineering II, Il Sole - 24 Ore, 2005
        E. Piol, Il sogno di un’impresa, Il Sole - 24 Ore, 2004
        F. Novara (curatore), Uomini e lavoro alla Olivetti, Bruno
        Mondadori, 2005
        A. Guerraggio (curatore), 50 anni di informatica in Italia,
        12-13 Pristem/Storia, Un. Bocconi, 2005



Mario Bolognani 2006                                              43

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Storia personale dell'industria IT in Itaila

  • 1. Mario Bolognani STORIA PERSONALE DELL’INDUSTRIA IT IN ITALIA
  • 2. L’anno zero del make Il primo computer commerciale del mondo - l’Univac - fu consegnato ai clienti nel 1951 Il matematico napoletano Mauro Picone fin dal 1934 si teneva al corrente sugli sviluppi della nascente industria e premeva perché si costruisse qualcosa in Italia Il probabilista Bruno De Finetti (professore a La Sapienza) fu molto influente fin dal 1952 con il saggio “Macchine “che pensano” (e che fanno pensare)” e introdusse nell’uso scientifico la meccanografia pre-informatica Fermi in Italia nel 1954 scrive al rettore dell’Università di Pisa: “…tra le varie possibilità di impiego di tale somma [stanziata dalle province di Pisa, Lucca e Livorno] quella di costruire a Pisa una macchina calcolatrice elettronica mi è sembrata… la migliore”: nasce la CEP Mario Bolognani 2006 2
  • 3. Fermi a Varenna nel 1954 Mario Bolognani 2006 3
  • 4. La fase pionieristica dell’informatica italiana il primo calcolatore scientifico: CEP (Calcolatrice Elettronica Programmabile) 1955-1961 Olivetti collabora con l’Università di Pisa e dà vita al Laboratorio di Barbaricina (Pisa) il primo calcolatore commerciale : Elea 9003 inaugurato dalla Olivetti nel 1959 (primo successo USA con IBM 650 nel 1953, con già 40 concorrenti), poi Elea 6001 e 4001 Olivetti cede divisione elettronica alla General Electric nel 1964 Mario Bolognani 2006 4
  • 5. Il gruppo dei progettisti a Barbaricina (Pisa) nel 1957 Mario Bolognani 2006 5
  • 7. Un “neo da estirpare” Dopo la prematura scomparsa di Adriano Olivetti e di Mario Tchou (‘60-61) il “gruppo d’intervento” guidato da Valletta e Cuccia (Fiat e Mediobanca) obbligò la proprietà a liquidare la Divisione Elettronica Arrivarono gli americani della GE e fino al 1967- 68 l’Olivetti spense la luce sull’informatica (a parte gli sforzi solitari di Pier Giorgio Perotto) Mario Bolognani 2006 7
  • 8. I primi anni Negli anni ‘50 si vendeva hardware: i prodotti e i servizi erano incorporati (bundled) Il termine software diventa di uso generale intorno al 1958-60 Negli anni ‘60 emergono negli Usa le prime società indipendenti di prodotto (principalmente tools di sistema) che operano in nicchie trascurate dai costruttori (Ibm). Molte operano su contratti della difesa Mario Bolognani 2006 8
  • 9. Il mercato in Italia e in Europa degli anni 60 Fonte: Un. Bocconi - Eleusi Mario Bolognani 2006 9
  • 10. I costi dello sviluppo negli anni 60 Mario Bolognani 2006 Fonte: Un. Bocconi - Eleusi 10
  • 11. Il Laboratorio di ricerca di Pregnana Milanese della Olivetti GE con il progetto di Le Corbusier Mario Bolognani 2006 11
  • 12. Il GE 115 Ne vendettero 4000 esemplari (il 60% negli Usa) Mario Bolognani 2006 12
  • 13. Italiani nel cuore dell’industria informatica mondiale Con la nuova linea GE: macchine Algol, Common Compiler Design… Parigi, Phoenix (Arizona) e Fort Lauderdale (Florida) “a Parigi incontro un mito, Mauro Pacelli, un matematico fiorentino che aveva fatto parte del “gruppo di Barbaricina” il fondatore del software italiano e inizio a lavorare con lui…” “Nell’estate del 1969, in Florida, Richard Bloch, responsabile del progetto, ci comunica su due piedi, in perfetto stile yankee, che la General Electric aveva deciso di uscire dal settore dei calcolatori…” “È la fine di un sogno. Pochi mesi dopo, nel 1970, la General Electric vende tutto alla Honeywell.” Mario Bolognani 2006 13
  • 14. Il fondatore del software italiano Mario Bolognani 2006 14
  • 15. Smobilitazione (1969) “Rientro a Pregnana e trovo un clima generale di smobilitazione: chi decide di rispondere ai richiami che arrivano da Ivrea, dove nel frattempo l’Olivetti aveva deciso di investire nella piccola informatica, chi cerca nuove soluzioni nella nascente industria nel software…. erano gli anni dell’unbundling…” Volo a Londra dalla Computer Science Corporation che mi assume immediatamente… Mentre preparo la trasferta mi telefona Pacelli… Mario Bolognani 2006 15
  • 16. L’unbundling Nascono i computer Ibm compatibili (RCA), il Dipartimento di giustizia USA esercita una forte pressione su Ibm per le sue pratiche anticoncorrenziali (p. e. obbliga a vendere separatamente pezzi di ricambio e assistenza tecnica e a fornire informazioni per la manutenzione) nel 1968 l’annuncio della decisione, presa da Ibm, di vendere il software separatamente dall’hardware (unbundling) dal 1970 Mario Bolognani 2006 16
  • 17. Conseguenze dell’unbundling Il software si paga a parte (timore di Ibm di perdere questa voce di entrata al cambio di computer), a parte OS che viene venduto “bundled” Nascono le imprese che producono software Ibm- compatibile proliferano in tutto il mondo le società di prodotti software e servizi in informatica (Spssi): nel 1972 sono già 81, è iniziata l’era del software Mario Bolognani 2006 17
  • 18. Anche in Italia dall’hardware al software e servizi (anni ‘70) Olivetti ritorna nell’informatica nel 1968 (ne uscirà 30 anni dopo nel 1998 con la cessione di Olivetti Soluzioni e servizi informatici (Olsy) alla americana Wang) la prima società italiana di servizi di informatica (Syntax Processing di Olivetti) è del 1961 dopo l’annuncio dell’unbundling in Italia nasce Italsiel, nel 1969, su iniziativa del gruppo Iri: cresce fino a diventare una delle maggiori Sssi d’Europa (poi Finsiel) Mario Bolognani 2006 18
  • 19. Il software di Stato Mentre tutta Europa dibatte sul computer di bandiera e sulle industrie campioni nazionali, in Italia l’Iri, su impulso di Pasquale Saraceno, dà vita allla Italsiel, scegliendo la via del software e dei servizi di informatica Mosse grandiose: “ritorno dei cervelli”, selezione di talenti, stipendi superiori alla media, Pacelli ritorna dagli Usa e mi chiama a Roma alla Direzione Sistemi (l’unità di ricerca dell’azienda) Mario Bolognani 2006 19
  • 20. Sviluppo distorto di Italsiel-Finsiel “Insieme ai semi fecondi dello sviluppo della nuova industria, i fondatori mescolano il loglio della decadenza e della crisi…” Al vertice di Italsiel Carlo Santacroce, ex-dirigente Ibm, modesta esperienza internazionale e nessuna di tipo industriale, un lobbista di alto livello “Ben presto l’azienda si divide in due schieramenti: il gruppo maggioritario che si riconosce nelle pratiche lobbistiche e che lascia le scelte tecniche ai fornitori di sistemi (Ibm, in primo luogo), da una parte, e, dall’altra, una minoranza di illusi che pensavano di progettare il futuro di una nuova industria nazionale…” Mario Bolognani 2006 20
  • 21. Un china pericolosa La Finsiel diventa il monopolista per i progetti strategici dello Stato: cresce fino al 10% del mercato (oltre 10.000 addetti in Italia) Progetti pagati a pie’ di lista senza concorrenti (clausola “a prevalente capitale pubblico”) Crescita senza sviluppo Intrecci con il potere politico e con esponenti chiave della loggia P2 (Stammati, Cosentino) Ingresso in Italia dei grandi gruppi americani ed europei e liberalizzazione dei mercati hanno progressivamente obbligato al confronto la Finsiel, smantellandone progressivamente le nicchie protette e ridimensionandone la presenza sul mercato Mario Bolognani 2006 21
  • 22. Una nuova linea a Ivrea (primi anni ‘70) Ritrovo il gruppo cosmopolita di software che avevo conosciuto negli Usa che riprende le idee della abortita linea GE ed il lavoro riprende come se non fosse mai stato interrotto Ma Ivrea nel 1972 non è più quella di Adriano: i ricercatori timbrano il cartellino 4 volte al giorno in un clima da fabbrica metalmeccanica anni 50, i servizi sociali sono scadenti, gli appartamenti in affitto sono a peso d’oro… alloggio precariamente la mia famiglia nel residence per impiegati in trasferta… Mario Bolognani 2006 22
  • 23. Sviluppo dell’industria del software (gli anni ‘80) Alla fine del ‘79 entro come direttore tecnico e poi direttore generale in una delle maggiori società di software del tempo (diventerà la Eds) guidata da un ex- collega di Olivetti e Italsiel Cominciano gli anni dell’intreccio politica-affari e il mio amico è molto attivo in quel campo e utilizza anche la mia esperienza politica oltre a quella tecnica… Io lo ammonisco: “… prima o poi ti chiedono il conto…” Nasce il I° progetto finalizzato informatica del CNR (Meo) Fondo un centro di ricerca a Pisa e l’assessore ci vuol mandare nella zona industriale… Invece affittiamo un appartamento in una zona residenziale e creiamo in cucina la “Software kitchen” con il Pdp 11… Mario Bolognani 2006 23
  • 24. La crisi degli anni 90 e il tracollo dell’Olivetti La prima crisi ciclica dell’informatica (92-93) ci prese di sorpresa, diversamente da quella del 2001-2003: molti si trovarono a spasso e costretti a vivere di “marchette” Nell’89 Ivrea taglia la nuova linea sulla quale lavoravo come consulente e dal 90 bilanci in rosso, prepensionamenti, chiusura di stabilimenti, cessione di aziende… Il software e i servizi indicati da Ivrea come la miniera del valore aggiunto, ma non si trovano i minatori… Mario Bolognani 2006 24
  • 25. Una lettera drammatica a Il Sole 24 Ore (1994) “Guadagnavo bene, vivevo bene senza essermi arricchito, e ritenevo che il futuro prevedesse un ulteriore decennio di lavoro e una dignitosa pensione... Nella mia qualità di manager mi è stato chiesto di licenziare il personale, mettere in liquidazione la società e al 31 dicembre scorso, con tanti ringraziamenti e una decente tacitazione, sono tornato tranquillamente a casa... Ho lavorato be- ne e assiduamente e ho pagato fino all’ultima lira tasse, contributi e quant’altro. Cosa voglio? Niente. Voglio una risposta alla mia domanda quotidiana: da che parte dirigo i miei passi stamattina? Dove vado? Uscendo dal garage, giro a destra o a sinistra? O devo andare dritto... contro il muro di fronte. Io a cinquantaquattro anni mi sono perso. Ho perso la strada che ho perseguito per tanti anni. Quella di una carriera basata sul sapere e sull’onestà, sul lavoro dipendente a vari livelli di responsabilità, e non so più dove andare. Non so più dove mi trovo e su che cosa devo fare riferimento.” Anch’io avevo compiuto cinquantaquattro anni, in quei giorni. Mario Bolognani 2006 25
  • 26. L’araba fenice del polo del software italiano Nel 1973 (Convegno del Pci di Frattocchie) Colajanni propone il lancio di un piano calcolo italiano per produrre “grosse macchine… [mediante] una società a partecipazione statale… Dovrebbe dedicare al software una parte notevole della propria attività”… Nel 1985, il prof. Gerace (uno dei progettisti principali della Cep) in un convegno politico propone il polo pubblico del software italiano con Finsiel, Enidata, Efimdata (si parlò allora di Enisiel) Nell’ottobre 1991 Olivetti Information Services annuncia l’intenzione di acquisire Finsiel… Manovre attorno alla cessione di Finsiel (anni recenti)… Nel 2005 Finmeccanica crea un polo del software militare- aerospaziale (Elsag, Datamat)… Mario Bolognani 2006 26
  • 27. Dopo il polo del software la discesa di Finsiel Nel 1991, in testa Ibm, poi i dirigenti della Finsiel e vari boiardi di Stato si opposero con motivazioni risibili: indipendenza dai costruttori di hardware (Olivetti), “nani che comprano giganti”, l’Iri fa bene a essere prudente… Il Ministro Pandolfi giunse a invocare la “collaborazione con qualche compagnia statunitense”… L’iniziativa, battezzata Olisiel, abortisce e non se ne fa nulla Dopo Tangentopoli 92-93 per alleggerire l’indebitamento dell’Iri Finsiel viene acquistata dalla finanziaria pubblica delle tlc Stet per circa 700 miliardi di Lire… Con l’Opa Telecom la società esce dall’orbita pubblica e decade rapidamente fino ad essere acquistata nel 2005 da un imprenditore di call center per 160 milioni di euro (meno della metà di quanto pagato a suo tempo dalla Stet)… Mario Bolognani 2006 27
  • 28. La parabola non è finita Nel 1998 l’Olivetti avrebbe completato la liquidazione dell’informatica cedendo la componente software e servizi alla resistibile Wang che poco dopo sarà acquisita dall’olandese Getronics (che oggi, dopo pesanti perdite, ha deciso di vendere la sua consociata italiana ad Eutelia, società di telecomunicazioni di Arezzo) Nel 2003 Olivetti viene cancellata dal registro delle imprese Mi impegno sul fronte della politica per far capire che ciò che non si vede (fabbriche invisibili) e non fa opinione è invece il business del presente per molti Paesi e del futuro per il nostro: i treni tecnologici continuano a passare… E ora? Mario Bolognani 2006 28
  • 29. Numero di imprese IT e fatturato in Europa (2003) n. imprese Mercato IT Fatturato IT (miliardi !) medio (!) Francia 66.000 48,1 729.000 Germania 61.000 64,4 1.056.000 Regno Unito 152.000 53,1 349.000 Spagna 35.000 11,9 335.000 Italia 75.000 20 267.000 Mario Bolognani 2006 29
  • 30. Crescita delle società di prodotti software e servizi in Italia Nel periodo 1991-2003 il numero delle societò di software e servizi passa da circa 30.000 a 60.000 unità attive, con una crescita del 100% la quota di queste aziende è oltre il 71% dell’intero settore Ict Se includiamo le imprese del “canale indiretto” (i concessionari) che sono il 15%, le unità attive diventano 73.000 Prevalgono le microimprese: il fatturato medio è di 270.000€ Mario Bolognani 2006 30
  • 31. Le maggiori Società di software e servizi del mondo Valori in Fatturato 2004 Princ. area Origine milioni di $ sw e servizi di business IBM 61.307 Server e Usa 1 servizi 2 Microsoft 33.969 Prodotti sw Usa 3 EDS 20.669 Servizi Usa 4 CSC 15.188 Servizi Usa 5 Accenture 15.113 Servizi Usa 6 HP 13.788 Servizi Usa Oracle 10.156 Prodotti e Usa 7 servizi 8 Hitachi 9.490 Servizi tlc Giappone 9 SAP 9.313 Servizi Germania 10 Capgemini 8.580 Servizi Francia Mario Bolognani 2006 (Fonte: Software Magazine) 31
  • 32. Le maggiori società italiane di software e servizi Valori in milioni Fatturato Addetti 2004 sw e sw e Origine di € servizi servizi 1 (1) Ibm 2.125 3.500 Usa 2 (3) Accenture 666 5.300 Usa 3 (2) Finsiel 661 3.603 Italia 4 (5) Microsoft 563 n.d. Usa 5 (4) Eds 442,4 3.332 Usa 6 (9) Engineering 335 3.000 Italia 7 (7) Elsag 316 N.D. Italia 8 (8) Atos Origin 310 2.894 Germania 9 (6) Getronics 280 2.000 Olanda Siemens Business 10 (10) 268 1.043 Germania Services Mario Bolognani 2006 32
  • 33. Occupazione nel software e servizi di informatica circa 340.000 occupati nelle società di software e servizi, con una crescita, nel decennio, pari ad oltre l’87% circa 400.000 specialisti nelle società e amministrazioni utenti 1.700.000 “power user” che usano software tutti i giorni per lavoro Mario Bolognani 2006 33
  • 34. Dove stanno gli occupati in Italia? 100% 93% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 5,80% 10% 0,70% 0,10% 0% 1-9 addetti 10-49 addetti 50-249 addetti >250 addetti Mario Bolognani 2006 34
  • 35. Concentrazione e frammentazione: bipolarismo nel 2004 i primi 5 operatori controllano il 36% del mercato e i primi 150 circa il 90% 75.000 imprese si contendono l’altro 10% del mercato Con la crisi e il declino di alcune grandi imprese (Finsiel, Getronics, Datamat, Etnoteam, Elsag) il processo di concentrazione si è fermato (nel 2001 i primi cinque operatori controllavano il 45% del mercato) Mario Bolognani 2006 35
  • 36. Concentrazione del mercato Mario Bolognani 2006 36
  • 37. Terreno di conquista i maggiori operatori, sono per lo più filiali di gruppi multinazionali americani e europei, quali Ibm, Eds, Getronics (oggi però in crisi), Atos Origin, Accenture, Microsoft, Oracle, Siemens Ibm ha accentuato la sua posizione dominante tra le prime 10 maggiori imprese soltanto tre sono espressione dell’imprenditoria italiana: Cos-Finsiel, Engineering e Elsag (Finmeccanica) solo Engineering e Datamat sono quotate in borsa solo l’8,4 delle imprese svolge attività all’estero (nel 2003 saldo passivo della bilancia dei pagamenti pari a 5,4 miliardi di euro) Mario Bolognani 2006 37
  • 38. Un mercato oligopolistico nelle grandi commesse, i piccoli sono subfornitori dei gruppi maggiori le maggiori imprese agiscono spesso secondo accordi generali o specifici, tra loro o con i clienti, che riducono la concorrenza tra le imprese rafforzando ulteriormente la tendenza bipolare sul mercato opera un oligopolio collusivo, con regole non scritte che favoriscono la ripartizione dei mercati, talvolta ai danni delle imprese minori (comportamento da monopolisti) Mario Bolognani 2006 38
  • 39. Fattori del mercato It in Italia che favoriscono la collusione C’è un’impresa dominante (Ibm) Ci sono poche imprese che si conoscono a vicenda Non ci sono segreti riguardo a costi e tecniche di produzione Le imprese hanno tecniche di produzione e costi medi simili Le imprese forniscono servizi simili Ci sono barriere all’entrata e quindi scarsa concorrenza di nuovi entranti Il mercato è relativamente stabile Mario Bolognani 2006 39
  • 40. Un carteggio rivelatore Bolognani a Piol: Perché le tecnologie software non sono mai a fuoco nel vostro orizzonte?… Lei accenna di sfuggita al ruolo avuto da Mauro Pacelli nello sviluppo del software per Elea: aveva un approccio da ricercatore universitario! Ma non è così che nascono quelle che lei chiama "tecnologie destabilizzanti”? (20-12-2004) Risposta di Piol: Per quanto riguarda Mauro Pacelli è vero che al tempo lo consideravamo non solo un “professore”… che buttava via i soldi dell’azienda per creare linguaggi (PAC e PALGO) che non servivano a niente. Ovviamente mi sbagliavo…Purtroppo anche qui (anni ‘80) venne fatto un grande errore: si capì l’enorme importanza di avere una significativa attività software, e io feci alcune acquisizioni significative, ma Franco Debenedetti, a cui questa responsabilità venne poi affidata, affrontò il problema in modo sbagliato e conflittuale con la Olivetti. E poi tutto finì… (11-1-2005) Risposta di Pacelli: La mia opinione? L'approccio del Tchou era giusto perche' se volevamo diventare qualcuno non si poteva competere con l"IBM vendendo gli stessi prodotti della IBM (approccio di Piol). Ma al tempo stesso occorreva mettere in piedi una sotto-organizzazione per fare delle cose tradizionali tanto per agganciare qualche cliente in attesa dei prodotti "eccellenti” (12-1-2005) Mario Bolognani 2006 40
  • 41. Messaggi nella bottiglia: per la strategia Comprendere la rilevanza strategica specifica del settore software:  alta intensità di lavoro qualificato (anche femminile)  effetti sulla produttività generale  ruolo nell’innovazione di prodotto e processo,  ruolo chiave del funzionamento dello stato e delle imprese  presenza diffusa nel territorio Collocare il settore al centro del modello di specializzazione delle regioni e del paese Mario Bolognani 2006 41
  • 42. Messaggi nella bottiglia: per le politiche di settore Incoraggiare la formazione di imprese ibride (prodotti e servizi) Sperimentare nuovi modelli di business (p. e. open source, Google…) Incentivare lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi Favorire la ricomposizione, la crescita e la concorrenza Favorire lo sviluppo del management e delle competenze Favorire la formazione di imprese transnazionali Incoraggiare la formazione di distretti creativi Favorire la crescita della produttività commerciale Mario Bolognani 2006 42
  • 43. Riferimenti M. Bolognani, Gestione delle società di software, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2003 M. Bolognani, Bit Generation, Editori Riuniti, 2004 M. Bolognani et al., 25 anni di informatica italiana - La storia di Engineering II, Il Sole - 24 Ore, 2005 E. Piol, Il sogno di un’impresa, Il Sole - 24 Ore, 2004 F. Novara (curatore), Uomini e lavoro alla Olivetti, Bruno Mondadori, 2005 A. Guerraggio (curatore), 50 anni di informatica in Italia, 12-13 Pristem/Storia, Un. Bocconi, 2005 Mario Bolognani 2006 43