2. 1. L’impresa e i suoi protagonisti
1.A Tenuta di Fessina
Silvia Maestrelli, produttrice di vino toscano nella sua tenuta Villa
Petriolo di Cerreto Guidi, suo marito Roberto Silva e Federico Curtaz
hanno deciso di scommettere con passione sulla Sicilia per saldare la
loro collaborazione all’insegna della qualità. Nel 2007, affascinati da
questa terra dalla straordinaria ricchezza, acquistano un vecchio
palmento del XVIII secolo in pietra lavica, che si affaccia su un vigneto
del secolo scorso, circa 7 ettari di Nerello Mascalese.
“I’ vigne di Fessina”, come la gente di queste parti definisce i vigneti
della tenuta, sono sorvegliate da un grande albero maestoso, con le
radici che, come una serpe, avvolgono i blocchi del muro di cinta del
borgo di Rovittello, i cui rami volano verso il cielo a guardare i Nebrodi.
Il Millicucco lo chiamano, fascinoso e ieratico custode del borgo. “A
salire verso il cielo in questo piccolo ombelico verde, tra sciare nere
che scendono dall’alto, ci sono molte cose. La più appariscente è quel
pennacchio di fumo che si vede quando si alza lo sguardo, sale dal
cappello da gnomo che sta in cima al monte. Non smette mai di
sbuffare, da cinquecentomila anni e forse più, e riversa cenere e lapilli
che si depositano e si distribuiscono nel fluire delle stagioni, a volte
accumulati, altre volte spazzati via dall’acqua. A volte rimescolati e
coperti da lava fluente, nascosti al verde ed alla coltivazione per
centinaia di anni, fino a quando, paziente, la natura ricomincia il suo
lavoro di conquista della roccia e ci regala conche irregolari, piccoli
vasi di terra che, coltivati per bene, danno frutti meravigliosi. I’ vigne di
Fessina sono uno di questi vasi di terra particolare, ricca della sua
povertà. Tra Linguaglossa e Randazzo si incontrano molte di queste
forme che coccolano i vigneti come balie generose. Vigneti che per
destino danno vini molto diversi, generati da suoli e microambienti
talmente particolari da renderli unici” (Federico Curtaz).
3. 1.B Management aziendale
_ Roberto Silva _ Imprenditore milanese, si cimenta con passione, oltre che nel mondo delle bolle di
sapone per il gruppo Italsilva – cento anni di storia dei detergenti in Italia -, anche nelle vigne
dell’Etna, per cui finanzia dal 2007, insieme alla moglie Silvia Maestrelli e a Federico Curtaz, il progetto
nella Tenuta di Fessina. Roberto ama la straordinaria terra che ospita la tenuta etnea. La condivisione
della passione per il vino con la moglie Silvia Maestrelli, proprietaria dell’azienda vinicola Villa Petriolo a
Cerreto Guidi (FI), lo porta, nel tempo, ad apprendere e favorire i meccanismi della valorizzazione del
territorio d’origine per la promozione dei prodotti. L’esperienza maturata in Toscana, nelle intenzioni,
porterà l’imprenditore Roberto Silva ad indirizzare buona parte degli sforzi aziendali di Tenuta di
Fessina verso la promozione dell’enogastronomia e dell’enoturismo di qualità, laddove una terra florida
come la Sicilia consentirà, una volta messi a punto gli strumenti indispensabili alla valorizzazione
territoriale, di raggiungere soddisfacenti risultati per la propria azienda e tutto l’ ambiente nel quale
essa è situata ed opera.
_ Silvia Maestrelli _ “Produrre vino significa per me continuare una vocazione di famiglia. Da quando
mio padre Moreno Maestrelli, imprenditore, acquistò, negli anni Sessanta, quella che è stata per anni
soltanto la “residenza di delizia” di Cerreto Guidi, Villa Petriolo, oggi quell’operosità è ricordata dalla
passione con cui noi, le donne della famiglia – mamma Giovanna, io e mia sorella Simona, le piccole
Lavinia e Margherita – raccontiamo il nostro vino ed il nostro mondo. Tenuta di Fessina, in Sicilia, la
mia ultima avventura. L’ho acquistata nel 2007 insieme a mio marito Roberto Silva e all’enologo
Federico Curtaz, sulla scia di un innamoramento per questa terra dalla straordinaria ricchezza,
ambientale, storica e culturale. Sette ettari di Nerello Mascalese, Cappuccio, Carricante e di cosiddette
“impurità” alle pendici dell’Etna, autentico giardino dai frutti d’oro che mi ha già regalato bellissime
soddisfazioni. La Sicilia è una terra nutriente, ricchissima di arte, cultura, e di una natura rigogliosa.
Natura straripante, civiltà sovrapposte, cultura profonda e complessa. Luogo di terra, di cielo, d’acqua e
di fuoco, la Sicilia. E terra di “fimmine”, eminentemente. Anche la Muntagna per me è “fimmina”.
Guardo all’Etna come una figlia guarda a sua madre, che genera “come un poeta”. Privilegio tutto
materno. Irruenta, imprevedibile, generosa, elegante, proprio come una donna, la Muntagna. E unica”.
A Fessina Silvia si occupa del comparto commerciale e di marketing e comunicazione.
_ Federico Curtaz_ Valdostano d’origine e piemontese d’adozione, vanta un’esperienza più che
ventennale nel mondo del vino. Si è formato come agrotecnico in Piemonte, frequentando
successivamente corsi di aggiornamento e specializzazione in Italia e all’estero. Ha lavorato per Gaja ed
altre importanti cantine . Dal 2006 è libero professionista in viticoltura ed enologia. Dal 2005 inizia la
sua collaborazione con Silvia Maestrelli, in qualità di agronomo di Villa Petriolo, a Cerreto Guidi
(Firenze), divenendone nel gennaio 2006 anche consulente del settore enologico. Con Tenuta di
Fessina, Federico Curtaz a cinquant’anni ha aperto un nuovo capitolo della sua vita: “Tenuta di Fessina è
per me l’esperienza più profonda, un ritorno all’austerità e all’atmosfera piemontese. L’Etna è stata una
scoperta, una vera e propria folgorazione. Lì, tra le rocce che rievocano la mie origini in Val d’Aosta, mi
sento a casa”.
4. 1.C Ubicazione
Tutto ciò che la natura ha di grande,
tutto ciò che ha di piacevole,
tutto ciò che ha di terribile
L’Etna
si può paragonare all’ Etna
e l’Etna non si può paragonare a nulla.
Dominique Vivant Denon, Voyage en Sicile
Etna, un grande vulcano
Racchiuso tra la valle dell’ Alcantara, il bacino del Simeto e la piana di Catania da un lato, il mare dall’
altro, si trova il massiccio dell’ Etna, esteso per 1570 Km2 e con un perimetro di 110 Km. La sua
vetta sfiora i 3350 m. con falde dolci, fino i 1550 m., coltivate ed abitate. Si evidenziano colate di lava
scura con chiazze di bosco e macchie di ginestre fino ai 2400 m. e poi, a finire, nuda roccia. La base
del vulcano appare ben rilevata sul livello marino, mentre il cono si erge fino ai 2900 m., dove si
appiattisce in un altipiano ellittico come il residuo di un vecchio cratere, per arrivare al cono
terminale, ancora attivo. Centinaia di coni lavici secondari si trovano sparsi lungo il pendio, dai quali
occasionalmente fuoriesce materiale lavico che arriva spesso fino alla zona popolata. Nel 1669 una
colata raggiunse Catania distruggendone alcuni quartieri, mentre nel 1928 distrusse Mascali. Il
terreno vulcanico è costituito da lava, basalti, tufi, lapilli e ceneri molto permeabili all’ acqua. Sulla
cima è sempre presente la neve nel periodo invernale, ma la zona risulta essere arida in quanto priva
di fiumi e ruscelli. Questi ultimi si trovano abbondanti in basso, insieme a sorgenti e pozzi.
I vitigni dell’Etna
La viticoltura etnea, da sempre, si sviluppa su tre quarti della circonferenza del cono vulcanico, dal
versante sud che guarda la piana di Catania ad est volto al mare, fino al nord rivolto ai Nebrodi,
occupando 2900 ha, per lasciare spazio ai pascoli sulla parte rimanente del versante ovest.
Nel versante sud si trovano i vigneti più alti dell’isola, che in alcuni casi superano i 1000 metri di
altitudine. La viticoltura di questo versante rappresenta solo una piccola fetta della notevole
estensione presente nel passato, il territorio di Santa Maria di Licodia, che rappresenta una enclave:
in contrada Cavaliere la vite raggiunge quota 1050 metri. Vengono coltivati Nerello Mascalese, il
Carricante e, qualche volta, il Grenache. Ma è opinione diffusa, e cultura tramandata, che nella
parte nord del vulcano, tra Piedimonte e Randazzo, si producano i migliori vini rossi dell’Etna. Qui il
vitigno per eccellenza è il Nerello Mascalese, affiancato dal Nerello Cappuccio. I noccioleti si
alternano alla vite; qualche pianta di olivo completa il puzzle agrario delle rasole, che ritagliano i
terreni coltivabili ingabbiandoli in scuri muri di pietra lavica. Circa il 45% della produzione
enologica etnea è concentrato in questo areale, in particolare nei comuni di Castiglione di Sicilia e
Randazzo.
Citiamo da una descrizione di Salvo Foti del 2001: “le contrade migliori per la coltivazione della
vite, tra cui citiamo Verzella, Rovittello e Valcerasa, ricadono nei comuni di Piedimonte Etneo,
Linguaglossa e Castiglione di Sicilia. Qui si trovano i vigneti più vecchi e migliori di Nerello
Mascalese, che danno dei vini rossi di buona alcolicità, molto eleganti e dal profumo speziato”.
Anche il Carricante è un vitigno esclusivamente coltivato sull’Etna, originario – si pensa - della zona
di Viagrande. Molto fertile e molto produttivo, ha grappolo grande e alato, apparentemente neutro sul
piano aromatico. Produce vini all’elevata acidità fissa, da un pH basso (2.9/3.0) e da un alto contenuto
in acido malico. Le uve della varietà Carricante, con l’invecchiamento, manifestano note complesse.
Gli ettari di Carricante iscritti oggi all’Albo dei vigneti Etna a D.O.C. sono circa 80, di cui quasi la
metà con oltre 30 anni d’età.
5. È a Rovittello che sono adagiati i vigneti della Tenuta di Fessina, una piccola frazione del comune
di Castiglione di Sicilia, paese fondato dai greci, il cui impianto urbano ricalca ancora, con l’agorà e
Rovittello
le altre chiavi architettoniche, l’ispirazione ateniese. Lungo la statale 120, all’altezza della chiesa e
dell’incrocio con la strada provinciale che sale a “quota mille”, un viottolo scende, oltrepassandola,
la ferrovia circum etnea. È lì che vi aspetta il piccolo borgo di case e palmenti che in origine
appartenevano al signor Musmeci. Un palmento storico a cui avevano, ed hanno tutt’ora, accesso
le famiglie confinanti. Rovittello è un luogo tranquillo, posto a 650 metri sul livello del mare. Ha un
inverno rigido, siamo in montagna, nevica di frequente, una primavera fresca e piovosa, una estate
calda e asciutta, un autunno, lungo, tiepido con un differenziale termico molto elevato tra la notte
e il giorno.
Cinque grandi millicucchi, alberi centenari, caratterizzano il centro della frazione e proteggono le
case ed il pozzo al centro del cortile della tenuta. A destra e al disotto delle case, guardando verso i
Nebrodi e l’Alcantara, i vigneti digradano verso valle, perdendo quota armonicamente, ritmati dalla
presenza dei muretti a secco, che da sempre svolgono molteplici funzioni. Servono infatti a
delimitare le proprietà, costituiscono dei livelli di contenimento della fine terra etnea, ma sono
anche veri e propri sentieri utilizzati per la coltivazione dei vigneti. Sono muretti neri, in pietra
lavica, che nel dialetto locale prendono il nome di “rasole”.
I vigneti di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio sono situati tra due antiche sciare
semicircolari, che come due grandi braccia li cingono in un gesto quasi materno, sono colate
laviche del passato, che si susseguono da 500.000 anni. Il vigneto, che per la maggior parte è
situato su una dorsale di terreno poco profondo, nero, ricco di piccole pomici e di fini argille
destrutturate, sembra prendere origine dal fronte terminale di una colata posta al centro di queste
ali, ormai coltivate a noccioleto, in parte a oliveto o ricoperte di vegetazione spontanea, dove la
ginestra aetnensis, dalla lunghissima fioritura primaverile, la fa da padrone, con la presenza di
castagni sporadici.
La coltivazione è assai semplice. In inverno la potatura e il ripristino dei pali di castagno usurati, in
primavera la spollonatura che lascia 6-7 tralci, la pulizia dell’erba con piccole motozappe e la
rifinitura a mano, il diradamento e una sfogliatura a luglio inoltrato. Gli alberelli sono sculture del
tempo, potati da generazioni diverse, a volte sono forti ed eretti, a volte sono contorti e avvitati su
se stessi.
6. Milo, il secondo cuore pulsante di Fessina, da cui si produce Carricante
in purezza da vigneti di un secolo d’età per l’Etna DOC Bianco Superiore
aziendale. Allevato anch’esso ad alberello, il Carricante possiede un’ Milo
elevata acidità fissa che lo rende particolarmente adatto all'affinamento
in legno e alla conservazione nel tempo. Come vuole la migliore
tradizione etnea per questa antica varietà a bacca bianca, la
fermentazione del Carricante di Fessina avviene direttamente in botte
grande.
Milo è un’incantevole terrazza sulla sottostante costa jonica. Il Comune
più piccolo del Parco dell’Etna sorge a circa 750 mt. slm (la massima
altitudine raggiunge quota 1.804 mt., sito classificato come “montagna
litoranea”), a poca distanza da alcuni dei luoghi più interessanti del
versante orientale del vulcano. L’origine del suo nome deriva dalle acque
di una sorgente che, scorrendo sulle lave dell’Etna, assumevano
colorazione nericcia: Milo deriva dal greco e significa, infatti, nero,
scuro. Il primo nucleo urbano di Milo – risparmiata dalla violenza
dell’Etna due volte, nel 1852 e nel 1950, quando le lave si arrestarono a
soli trecento mt. dall’abitato – è stato fondato nel 1340 da Giovanni
infante D’Aragona.
Milo possiede oggi un notevole complesso di ville e masserie risalenti
agli Venti e Trenta del secolo scorso, veri e propri musei della civiltà
contadina.
La tradizione enologica a Milo è importante: vi si producono ottimi
vini, sia rossi che bianchi, i quali, per la loro particolare fragranza,
hanno ottenuto il decreto di riconoscimento dei vini “Etna DOC” e la
qualifica “Bianchi Superiori”. Milo nasce sulla frana vulcanica
precipitata nel mare oltre 10.000/15.000 anni fa: i terreni scuri di Milo A Milo…
“il vulcano in mezzo al mare sprofondava. E l’acqua con il fuoco si scontrava”
sono dunque costituiti da una miscela di detriti con molti strati
differenziati, prodotti del disfacimento del vulcano e fonte di una
ricchezza straordinaria come nutrimento della vite.
7. La Sicilia di Tenuta di Fessina:
Castiglione di Sicilia, Milo, Noto
Tenuta di Fessina si compone di più anime: oltre al vigneto alle pendici dell'Etna, possiede un vigneto in Val di Noto, da cui si
vinifica Nero d'Avola al 100%, e vecchie vigne a Milo, dove si alleva Carricante, da alberelli di cent’ anni d’età.
Decantata nel mondo classico da politici-legislatori, poeti, drammaturghi, filosofi, storici, naturalisti, fu considerata il fulcro di tutti
gli avvenimenti politici, religiosi e socio culturali durante la dominazione araba, come tramite tra mondo cristiano e musulmano.
Aperta alla cultura italiana ed europea sotto i Normanni, periodo florido che si spense nel 1500, dopo la scoperta dell’ America,
quando si spostarono gli interessi nell’ Europa occidentale. Con il passare degli anni, la Sicilia è rimasta tagliata fuori dai maggiori
interessi politici ed economici, lontana dai grandi nodi commerciali e finanziari.
“Gelsi di un verde neonato, oleandri sempre fioriti, spalliere di agrumi (…) splendore di grandi giardini”
Wolfgang Goethe
CASTIGLIONE DI SICILIA
Castiglione porta la sua storia nel nome, Castel Leone, antica fortificazione che dominava la valle dell'Alcantara. I Greci la abitano
sin dal 403 a.C. per la posizione strategica che occupa: sulla rocca vi costruiscono un punto d'avvistamento fortificato a controllo
dell'unica via d'accesso per l'interno della Sicilia. Nel corso dei secoli si avvicendano i Romani, che costruiscono ponti, poi Arabi,
determinanti nell’innovazione dei sistemi d'irrigazione, Normanni e Svevi, sotto i quali Castiglione diventa città regia. L’attuale
Castiglione sorge nel pieno Medievo, in seguito alla cacciata degli Arabi da parte dei Normanni: portano testimonianza di questo
periodo la pianta irregolare del paese e varie testimonianze architettoniche - tra cui il Castello, o Cannizzu, torre d'avvistamento
che si racconta sia stata spaccata in due da un terribile fulmine – di solidi baluardi difensivi. Il paese, collocato a 621 mt. s.l.m.,
controlla visivamente un vasto territorio e domina il fiume dell'Alcantara con gran parte della valle omonima. Ad oggi Castiglione di
Sicilia comprende sette frazioni: Rovittello, Solicchiata, Passopisciaro, Verzella, Gravà, Mitogio e Castrorao.
MILO
Intorno al 1340, fu il duca Giovanni d’Aragona che fece costruire fra i boschi del Milo una chiesa dedicata a Sant’Andrea, alla quale
assegnò un feudo ed ordinò che divenisse Priorato della Chiesa di Catania. Poiché Giovanni trascorreva parte della stagione estiva a
Milo, dove venivano spesso i potenti per incontrarsi con lui, Milo assunse saltuariamente il ruolo di centro politico estivo della
Sicilia. Posta alle pendici orientali dell’Etna, visse nel 1950/195 l’ esperienza più terribile della sua storia: si aprirono due bocche
eruttive a quota 1800 metri ed i milesi furono costretti a rifugiarsi nei centri vicini. L’anno successivo, passata la grande paura, il
paese si ripopolò, ma le ferite inferte al territorio rimasero per sempre. Località turistica molto frequentata per il clima fresco che la
contraddistingue in estate, deve la sua prima popolarità al soggiorno del fotografo tedesco Wilhelm von Gloeden, che venne a
stabilirsi a Rinazzo, quartiere fra Milo e Fornazzo, dopo la prima guerra mondiale.
NOTO
Tra le più interessanti città del Siracusano per storia e impianto urbano, con un territorio caratterizzato da cave e pantani e rivestito
da vigneti, mandorleti e agrumeti, si trova in posizione quasi equidistante da Pachino e Siracusa. Impreziosito dalla lavorazione
decorativa del calcare, il barocco delle sue architetture si dispiega, per scenografiche prospettive e panorami della costa jonica, su
un ordinato reticolo di strade nelle terrazze digradanti di un colle, al piede delle pendici meridionali dei monti Iblei. E’ il frutto di
un secolo di ricostruzione, in nuovo sito, della città annientata dal terremoto dell’11 gennaio 1693. L’antica Noto è a una decina di
chilometri a nord-ovest, le rovine sommerse nella vegetazione.
8. 2. Attività
2.A Produzione vinicola
Il nostro progetto nella Tenuta di Fessina aspira a realizzare un percorso alla ricerca di qualcosa di nuovo, dare una nuova
interpretazione ai vini siciliani. L’eleganza come obiettivo decisivo, come stile. Il protagonista assoluto il territorio, la Sicilia,
con la sua terra ed i suoi vigneti, il suo sole ed il suo calore, i colori delle terre, delle albe e dei tramonti, i luoghi noti e
quelli ancora non trovati.
La Tenuta di Fessina, alle pendici dell’Etna, acquistata nel 2007, ci sta già regalando grandi soddisfazioni: la partecipazione, con i
nostri prodotti, alle manifestazioni dedicate all’eccellenza di Sicilia ha innescato un lusinghiero passaparola che ha già sortito
buoni frutti. Il terroir della Trinacria, ed in particolare gli autentici “cru” in cui è diviso il territorio etneo, sta godendo di un
grande momento di entusiasmo, che ci incoraggia a proseguire la strada imboccata con ancora più impegno e passione.
Quantità di vino in produzione:
- IL MUSMECI, ETNA DOC ROSSO, cru di Nerello Mascalese: 20.000 bottiglie
- A’ PUDDARA, ETNA DOC BIANCO, Carricante in purezza: 7.000 bottiglie
- ERSE, ETNA DOC ROSSO, blend di Nerello Mascalese e Cappuccio: 25.000 bottiglie
- LAENEO, IGT Sicilia, Nerello Cappuccio 100%: 4.000 bottiglie
- ERO, IGT Sicilia, Nero d’Avola in purezza: 10.000 bottiglie
- NAKONE, IGT Sicilia, Chardonnay monovitigno: 15.000 bottiglie
9. Riconoscimenti
Dal nostro “cru” di Nerello Mascalese – circa 7 ettari ai piedi dell’Etna, con viti di oltre "Ciò che vogliamo
ottant’anni - abbiamo ottenuto IL MUSMECI, l’annata 2007 del quale, la prima sul mercato, si è mettere in tavola sono
meritata i Tre Bicchieri Verdi del Gambero Rosso 2010 e l’Eccellenza de L’Espresso 2010 e, dei vini semplici, che
anche per l’annata 2008, l’Eccellenza 2011. Tra i migliori cento vini d’Itali per Ian D’Agata,
l’annata 2009 de Il Musmeci è stata insignita della “CORONA” della Guida ViniBuoni d’Italia sappiano
2013. accompagnare i cibi.
Il bello di una cena è il
Per ERSE, il secondo Etna DOC della Tenuta di Fessina, incoraggianti i risultati alla prima uscita, cibarsi. Cerchiamo di
l’annata 2008: la Guida Vini di Sicilia ha conferito le “cinque stelle” – rinnovate nel 2012 premiare nei vini la
all’annata 2010 di ERSE - e la Guida del Golosario l’ha inserito tra i Top Hundred. scelta dell'eleganza, la
verticalità, l'acidità.
Tenuta di Fessina si compone di più anime: oltre al vigneto alle pendici dell’Etna in Contrada Il vino deve essere una
Rovittello nel Comune di Castiglione di Sicilia, e ai filari di Carricante di Milo, possediamo un compagnia per la
appezzamento in Val di Noto, da cui siamo felici di poter vinificare Nero d’Avola al 100%, tavola".
producendo ERO, la cui annata 2009 ha ricevuto la “Golden Star” di ViniBuoni nel 2010.
(Federico Curtaz)
LAENEO è il nostro Nerello Cappuccio in purezza, annoverato tra i “vins dei soif” dalla Guida
dell’Espresso 2011.
A Milo produciamo un Bianco ETNA DOC da Carricante monovitigno, A’ PUDDARA, l’annata
2009 del quale, nelle ultime tornate di assaggi delle Guide 2012, ha conseguito l’Eccellenza
dell’Espresso, i Tre Bicchieri” del Gambero Rosso e la menzione “grande vino” di Slow Wine.
All’annata 2010 di A’ Puddara sono stati appena conferiti i “Tre Bicchieri Verdi” del Gambero
Rosso, L’ “Eccellenza” dell’Espresso e la menzione “Grande Vino” di Slow Wine 2013.
10. Ritorno consapevole alla terra online:
I terreni da cui i nascono i vini della Tenuta di Fessina
http://www.cuntu.it/?p=449
Il wineblog di Tenuta di Fessina CUNTU ospita una
rassegna dei suoli da cui nascono i vini della Tenuta
di Fessina.
La foto a lato ha come oggetto due campioni di
terreno prelevati in vigneti molto vecchi, in zone
viticole relativamente vicine nella Sicilia orientale e
sud orientale, più precisamente in Contrada
Rovittello a Castiglione di Sicilia (sulle pendici
dell’Etna) e l’altro in Valle di Noto.
TERRENO VULCANICO DELL’ETNA (SCURO):
Il terreno più scuro proveniente dalle pendici
del vulcano è sciolto con una importante
presenza di sabbia, molto ricco di scheletro
miscelato con ceneri vulcaniche di colore molto
scuro, tipico delle colate laviche. Questo
terreno è molto ricco di oligoelementi (ferro,
potassio, calcio, fosforo, magnesio, manganese)
e ha come matrice prevalente la lava di antiche
eruzioni. Dopo il raffreddamento e la
solidificazione, il materiale lavico, nel corso dei
millenni, è stato sgretolato dagli agenti
atmosferici. In questo lungo processo di
pedogenesi, tali materiali sono stati più volte
ricoperti da ceneri derivanti da eruzioni
successive. I vini ottenuti dalle uve prodotte
su suoli vulcanici sono in grado di stupire per
la ricchezza e la complessità dei profumi
accompagnati da un’ interessante ed elegante
struttura. Sia attraverso il profumo che
attraverso il sapore, è percettibile la spiccata
mineralità.
Dai suoli etnei nascono i nostri Etna DOC Il
Musmeci ed Erse, da viti di Nerello Mascalese e
Nerello Cappuccio coltivati ad alberello in
Contrada Rovittello, oltre che LAENEO, Nerello
Cappuccio 100%, e A’ PUDDARA, Carricante in
purezza, prodotto a Milo da viti di oltre
cinquant’anni d’età.
11. 2.B Turismo rurale
L’esperienza maturata a Villa Petriolo, in Toscana, e a Tenuta
di Fessina, dal 2007 ad oggi, nei prossimi anni porterà
l’imprenditore Roberto Silva - coadiuvato da Silvia Maestrelli e
Federico Curtaz – a concentrare l’impegno aziendale di
Tenuta di Fessina verso lo sviluppo del turismo agricolo e
l‘accoglienza, promuovendo progetti di enoturismo di
qualità, Ottimizzati gli strumenti indispensabili alla
valorizzazione territoriale – sinergia con gli Enti locali di
promozione turistica, realizzazione e restauro di strutture
aziendali atte ad accogliere turisti, collaborazione con
risorse umane (artistiche, commerciali, didattiche) presenti
sul territorio, etc.- si punta a raggiungere soddisfacenti
risultati per la propria azienda e tutto l’ ambiente nel quale
essa è situata ed opera, similmente a come è accaduto in
Toscana con l’azienda vinicola Villa Petriolo, che nel 2011 ha
meritato, per il terzo anno consecutivo, il prestigioso premio
“Best of wine tourism” dalla rete Great Wine Capitals.
”Nostra intenzione è promuovere il territorio dell'Etna, unico
per le condizioni pedoclimatiche eccezionali che lo
caratterizzano, capaci di donare vini di una qualità eccellente.
Il nostro desiderio è valorizzare quanto possibile la terra
meravigliosa che ci ha accolti, quest'isola così ricca di cultura e
natura rigogliosa che sta in mezzo al mare e alle terre. 'In-
mezzo-alle-terre' non è semplicemente una constatazione
geografica. Mediterraneo significa 'stare in mezzo' a popoli,
civiltà, comportamenti diversi che in questo 'mezzo' si
relazionano. Ed il vino è un ambasciatore straordinario, e
grande connettore, di culture differenti... “
Flussi turistici Tenuta di Fessina anno 2011/2012:
Presenze registrate: circa 700
12. I progetti di accoglienza turistica in azienda
"Il vino è come la poesia, che si gusta meglio, e che si capisce davvero,
soltanto quando si studia la vita, le altre opere, il carattere del poeta,
quando si entra in confidenza con l'ambiente dove è nato, con la sua
educazione, con il suo mondo”. Mario Soldati, “Vino al vino”
Tenuta di Fessina aderisce costantemente, durante tutto l’anno, ai numerosi
eventi organizzati dal Movimento Turismo del Vino, Associazione nazionale
di cui l’azienda fa parte dal 2010 e in collaborazione con la quale organizza in
azienda “Cantine aperte” e, ad agosto, “Calici di stelle”.
“Per Cantine aperte 2011, nel suggestivo palcoscenico naturale delle vigne di
Fessina, a ridosso dell’antico palmento del Settecento che appare sospeso nel
tempo in un’atmosfera altalenante tra il presente e il passato, si potranno
camminare i nostri vigneti centenari di Nerello Mascalese.
Le sculture viventi dei nostri alberelli, le cui silhouettes stagliate nel blu
dell’Etna amplificano quella dimensione doppia, quasi magica, che a Fessina si
respira – la dimensione della realtà e del sogno -, raccontano tutta la cura e
l’amore che occorrono per preservare intatta negli anni la terra con tutta la
propria ricchezza. Gli ospiti che accoglieremo nella Tenuta di Fessina per
‘Cantine aperte’ potranno godere di una degustazione guidata dei nostri vini
Nerelli, Mascalese e Cappuccio, e del Carricante, tutte varietà autoctone
etnee, con assaggi di salumi e formaggi locali nell’antica bottaia della
tenuta. Accanto ad Erse ed Il Musmeci, i due Etna DOC da Nerello Mascalese e
Nerello Cappuccio, anche Laeneo, IGT Sicilia prodotto da Nerello Cappuccio in
purezza, e il nostro Carricante 100% A’ Puddara, Etna DOC Bianco. In
aggiunta, il Nero d’Avola in purezza Ero, prodotto nei vigneti aziendali in Val
di Noto, terra d’elezione di questo vitigno autoctono siciliano dall’origine
misteriosa.
Iniziative come “Cantine aperte” sono determinanti per promuovere il
territorio dell’Etna, unico per le condizioni pedoclimatiche eccezionali che lo
caratterizzano, capaci di donare vini di una qualità eccellente.
Recente la partecipazione al ciclo “Il Circuito di Bacco 2012”, in occasione del
quale Tenuta di Fessina ha ospitato un “Cuntu culinario” in forma di
spettacolo e una lezione di cucina siciliana tenuta dallo chef Turi dell’Osteria
Nero d’Avola di Taormina.
Tenuta di Fessina è affiliata dell’IRVV (Istituto Vite Vino) della Strada del
vino dell’Etna, ulteriori garanzie di qualità del percorso produttivo ed
enoturistico intrapreso.
13. Prodotti/servizi di turismo rurale
“L’ospitalità deve essere talmente inventiva, regolata sull’altro e sull’accoglienza dell’altro, che ogni esperienza
dell’ospitalità deve inventare un nuovo linguaggio”.
Jacques Derrida
Tenuta di Fessina presenta proposte turistiche, enogastronomiche, e didattiche variamente componibili, in base alle diverse
esigenze e alla stagionalità dei prodotti. Ottima sosta di ristoro dopo un’escursione ai suggestivi crateri, alle valli e alle
grotte di scorrimento lavico dell’Etna – da pianificarsi in collaborazione con gli Enti di tutela del parco naturalistico
dell’Etna -, Tenuta di Fessina offre degustazioni di vino e prodotti locali personalizzabili, alla scoperta dei sapori e colori
più autentici d questo paradiso naturale che è la “Muntagna” incantata dell’Etna. La valorizzazione della filiera corta e la
destagionalizzazione delle offerte sono i principi alla base dell’ideazione dei prodotti turistici dell’azienda.
Attività disponibili in ogni stagione dell’anno:
visita ai vigneti, visita alle cantine di vinificazione e alla bottaia della Tenuta
degustazione in vigneto
degustazione in bottaia
merende e “picnic” in vigna
pranzi e cene a base di prodotti locali
Cene-evento con intrattenimento musicale e/o teatrale sul tema del vino
“Music&Wine”, degustazione con innovative schede di abbinamento musica-vino. A richiesta, musica live.
“I poeti vignaioli. Contastorie in vigna”, percorsi di terra e di teatro in vigna, in cantina, in bottaia.
“Motti…divini”, laboratorio di scrittura creativa e lezione-spettacolo sul vino nella letteratura
“Il mistero del vino”, aperitivo con prove di riconoscimento del vino, condotte da sommeliers professionisti
Foodshow e Cooking class, dimostrazioni e corsi di cucina per adulti e bambini
“Satisfaction”, degustazione dei vini di Tenuta di Fessina e prodotti locali a domicilio.
14. Progetti didattici per i più piccoli, la scuola e la famiglia:
Sensibile ai temi della natura e dell’ ecosostenibilità, Tenuta di Fessina propone progetti
enoturistici dedicati alla formazione culturale delle nuove generazioni, soprattutto in materia
di educazione alimentare e rispetto del paesaggio.
“L’alchimia del vino”, Laboratorio di pittura…al vino (le mani ed il vino al posto di pennelli e
colori). Sulla tavola da cucina, o sotto al bel patio all’aperto, si apparecchiano cartoncini di forme
diverse….e si “macchiano” col vino e le mani! Si utilizzano solo pigmenti naturali del vino, il
tannino e gli antociani del vino rosso e i flavoni del vino bianco che, penetrando nel cartoncino,
dopo l'evaporazione della parte alcolica e acquosa, regalano il colore definitivo, il quale,
asciugando, si ossida e si fissa nella cellulosa. La gamma dei colori è naturalmente dettata dal
colore del vino di partenza. Una tecnica pittorica già sperimentata da vari artisti, consapevoli dei
simbolismi contenuti nel cibo e nelle bevande, e nel vino in particolare. Si possono riprodurre
soggetti diversi, dai paesaggi agli ambienti marini, da bizzarri soggetti astratti a splendidi volti
e silhouettes, animali, impronte, con tutte le sfumature possibili, donate dai vari vitigni coltivati
a Tenuta di Fessina.
“A scuola dagli alberelli”. Corso di fotografia naturalistica, per adulti e bambini. Alla scoperta
della fotografia naturalistica nelle vigne di Fessina, alle pendici del vulcano Etna. Come catturare
in foto le emozioni che la natura trasmette? Gli alberelli centenari di Tenuta di Fessina sono
autentiche sculture viventi, su cui il tempo ha impresso i propri segni. Potati da generazioni
diverse, a volte sono forti ed eretti, talvolta contorti e avvitati su se stessi. Scoprire ed
immortalare le connessioni tra diverse forme di vita può risultare un utile esercizio di fantasia e
creatività, oltre che un’occasione per conoscere lo straordinario patrimonio vitivinicolo e la
cultura agricola etnei. Il tutto in un ambiente naturale particolarissimo e ricco di fascino quale è
il Monte Etna.
“Baby-vendemmia”. I bambini diventano i protagonisti attivi del processo di trasformazione di
uno dei prodotti più importanti e ricchi di cultura della terra, l'uva, da sempre legata ad uno stile
di vita semplice ed in armonia con l'ambiente, nei luoghi nei quali l'uomo ha saputo preservare
quell'equilibrio oggi così minacciato dallo sviluppo indiscriminato, non rispettoso dei ritmi della
terra e dei suoi abitanti. Durante la raccolta, la cernita dei grappoli migliori, l’antico metodo di
pigiatura e la merenda contadina con pane, vino e zucchero, si racconta ai nostri bambini la
magia del vino... Alla fine della giornata di vendemmia, realizzazione dell’impronta del vino: i
bambini lasciano la propria firma "al vino". L’impronta andrà ad abbellire la bottiglia del vino
prodotto dall’uva raccolta in questa occasione.
15. Prodotti/servizi già realizzati da Tenuta di Fessina e
Tenuta di Fessina ha già realizzato, dal 2007 ad oggi, diversi eventi dedicati alla
collegamenti con i nuovi
promozione del turismo rurale sull’Etna. Su tutti, “Cantine aperte” e “Calici di stelle”,
manifestazioni che si ripeteranno in futuro, in collaborazione con MTV Sicilia.
Al fine di arricchire ulteriormente l’offerta, Tenuta di Fessina intende
“Cantine aperte” edizione 2010: promuovere il turismo rurale sull’Etna attraverso la realizzazione delle
seguenti strutture:
“A Tenuta di Fessina ben 150 le persone che hanno camminato i nostri vigneti, visitato la
bottaia, assaggiato i nostri vini. Ad accogliere tutti questi enoturisti il nostro Federico. Punto ristoro all’interno della Tenuta, dove favorire conoscenza,
degustazione commercializzazione di prodotti agroalimentari locali,
Tanti i giovani appassionati e gli operatori del settore giunti in Contrada Rovittello, a promuovendo il meccanismo della filiera corta.
Castiglione di Sicilia, nel wine day nazionale”. Creazione di n. 13 posti-letto dove accogliere per il soggiorno i turisti
di Tenuta di Fessina e della zona dell’Etna
Cfr: http://divinando.blogspot.com/2010/06/cantine-aperte-2010-fessina.html Restauro dell’antico palmento del Settecento in pietra lavica, tesoro
nascosto di Fessina, dove realizzare visite guidate alla scoperta di
antiche tecniche di vinificazione in uso sull’Etna.
Teatro "domestico" a Fessina per Calici di stelle 2010..."La natura debb’essere il
modello, l’arte debbe essere il mezzo per imitarla”. “In uso sino a un decennio fa, vi compare ancora intatto il torchio a vite
per la pressatura delle vinacce. Speriamo di riuscire presto a rendere
disponibile la visita del nostro scrigno sotterraneo per tutti i winelovers
“Ci ha dato una grande emozione l’esperimento di "teatro domestico" ambientato per giunti a Tenuta di Fessina”.
Calici stelle a Fessina. Filippo Renda, giovane e bravo talento palermitano, ha regalato ai “Caratteristica peculiare nella fabbricazione del palmento etneo, oltre
nostri winelovers una vibrante interpretazione della famosa tirata della lucertola in “Non l’utilizzo della pietra lavica, è quella di essere costruito in modo da
si sa come”, una delle ultime opere di Pirandello. Suggestivo palcoscenico naturale il sfruttare, nelle operazioni di vinifìcazione, la forza di gravità, senza
utilizzo di nessuna attrezzatura di sollevamento del liquido. (…)
nudo pozzo di pietra lavica a ridosso dell’antico palmento di Fessina, sospeso nel tempo, Attraverso stretti canali in pietra lavica il mosto defluiva in un’altra vasca
in un’atmosfera altalenante tra il presente e il passato, che ha amplificato quella sottostante detta “tina”, costruita con lastroni di pietra lavica, in cui,
dimensione doppia, quasi magica, che a Fessina si respira, la dimensione della realtà e del durante la pigiatura, si rimettevano di volta in volta i grappoli già pressati
(bucce e raspi) della pista. Nella tina avveniva la prima fermentazione a
sogno, elementi alla base anche del magnifico testo del grande drammaturgo girgentino. contatto con le bucce ed i raspi che durava, a seconda del tipo di vino e
della zona, da un minimo di 24 ore ad una settimana. Con la svinatura,
Una magia naturale che abbiamo cercato di far emergere, per Calici di stelle, attraverso dalla tina, sempre attraverso tutto un circuito di canali in pietra, il mosto
l’abbinamento del vino dell'Etna col teatro, perché ci piacerebbe che Fessina divenisse, in fermentazione veniva fatto defluire nel “ricevituri”, altra vasca in
pietra lavica ubicata sotto la tina, oppure direttamente nelle botti che si
negli anni, una sorta di palcoscenico "domestico", come era in uso, mutatis mutandis, trovavano in un altro locale adiacente e sottostante al palmento, più
nelle residenze patrizie di tutti i secoli, dove si recitava in spazi teatrali improvvisati e basso, rispetto al palmento, di 3,5 – 4 m, detto ispensa, cioè la cantina”.
dove un “semipubblico” di amici sensibili riusciva a godere di un’accoglienza familiare e
del piacere di una recita privata, tutto allo stesso tempo. Questo il nostro sogno per
Fessina, un continuo CUNTU...per rintracciare e trasmettere la complessità avvolgente
della cultura mediterranea!”.
Ancora ansante, il cuore in gola, mirai esterrefatto, addossato alla muriccia,
quell’incredibile immobilità silenziosa della campagna sotto la luna….Un sogno
lasciato lassù, sotto la luna. Dalla “tirata della lucertola” (“Non si sa come” di Luigi
Pirandello)
16. Progetto di ristrutturazione a fini turistici
Il terreno su cui si sviluppa
l’azienda si trova ad una quota
altimetrica media di circa 670
metri s.l.m. ed è
prevalentemente coltivato a
vigneto. L’intervento riguarda
circa 620 mq di superficie
coperta relativa ai fabbricati
rurali presenti sul terreno, per
un totale di circa 2200 mc che
sono distribuiti su due livelli
(circa 750 mq di superfici lorda)
con considerevoli aree a
tutt’altezza. L’intervento
principale consiste dunque
nella realizzazione di una
struttura ricettiva, inserita nel
complesso destinato
originariamente a depositi e
palmenti, con i seguenti
interventi supplementari:
SPAZI COMUNI
UNITÀ ABITATIVE PER
L’OSPITALITÀ TURISTICA
(alloggi per turismo rurale)
RISTORAZIONE degustazione
prodotti tipici
SPAZI LUDICO RICREATIVI
ATTREZZATI
APPROVVIGIONAMENTO IDRICO
e SMALTIMENTO RIFIUTI
ABBATTIMENTO DELLE
BARRIERE ARCHITETTONICHE
USO DI TECNOLOGIE A BASSO
IMPATTO AMBIENTALE
IMPIANTO PER LO
SMALTIMENTO DELLE ACQUE
REFLUE
17. Tenuta di Fessina è presente sul web un
4. Comunicazione
maniera attiva: due i blog nutriti quasi
quotidianamente
www.divinando.blogspot.com
(
e
Parola d’ordine di Tenuta di Fessina 2.0:
www.cuntu.it) con notizie inerenti la
tenuta, numerosi i social media cui beta perpetuo (sperimentare)
contribuisce - tematici, quali Vinix, Open
Wine Consortium, forum del TCI, Marketing relazionale: Tenuta di Fessina, lovemark
Paperblog Italia Cucina, etc.., ma non solo,
quali Facebook (profilo di Silvia
Maestrelli), Twitter, youtube, e tutti i Tenuta di Fessina sperimenta costantemente le modalità del web per intercettare nuove nicchie di
nuovi strumenti che si affacciano al mercato, da “motivare” in maniera originale - parola chiave di questa epoca di viaggi targati 2.0 – per
panorama della rete. Parola d’ordine di condurle alla scoperta di identità uniche ed irripetibili. Da brand a lovemark, attraverso la
Tenuta di Fessina 2.0: beta perpetuo strategia di engagement di turisti, ossia attraverso leve emotive che rendano partecipative e co-
(sperimentare). creative le esperienze di viaggio.
Giornalmente, si approntano progetti di Fondamentale il rispetto delle attuali linee direttrici di sviluppo turistico:
comunicazione indirizzati sia alla stampa - una maggiore attenzione al cliente/ospite;
- quella tradizionale e quella della rete - - necessità di adattare gli attuali prodotti allo sviluppo di nuovi prodotti turistici;
che ai collaboratori interni e ai winelovers
diffusi un po' ovunque. I comunicati, - indispensabile adattare i processi di marketing all'evoluzione avvenuta, fortemente condizionati,
infatti, vengono redatti anche in lingua oggi, dalle potenzialità della rete;
inglese, così da coinvolgere, - definizione di un nuovo concetto di "qualità esperienziale" e sviluppo della cultura del dettaglio.
eventualmente, potenziali clienti esteri,
oltre che i distributori stranieri. E' Nell'esperienza di viaggio 2.0 molteplici sono gli aspetti che Tenuta di Fessina valuta per
risultata di determinante importanza, incrementare la resa della propria attività turistica alla luce dei nuovi comportamenti di
anche a fini commerciali, la possibilità consumo:
di trasmettere direttamente il progetto,
dinamico, che anima questa realtà
aziendale. - PRE-ESPERIENZA: creare l'aspettativa di esperienza, indizi, pianificazione, decisione d'acquisto,
transazione, ascolto delle storie, influenza UCG di altri.
- ESPERIENZA: interazione con il network locale, geolocalizzazione, condivisione realtime grazie al
dispositivo mobile.
Che cosa ci dice l'odorato, e il palato,
quando sorseggiamo un vino prodotto in - POST-ESPERIENZA: rielaborazione, sharing (foto/video), recensioni, narrrazione delle storie.
un luogo, in un paesaggio che non
abbiamo mai visto, da una terra in cui Tenuta di Fessina, one to one. Promozione e fidelizzazione enoturistica online:
non abbiamo mai affondato il piede, e
da gente che non abbiamo mai guardato
negli occhi, e alla quale non abbiamo “Poiché la qualità intima di un vino dipende dalla personalità di chi lo ha prodotto, per noi è
mai stretto la mano? Poco, molto poco". determinante che a condurre il wine-tour in azienda sia il produttore in prima persona. E'
Mario Soldati, "Vino al vino“ l'emozione che fa la differenza oggi, non più solo la destinazione. E questa emozione la donano la
cura dei particolari, la capacità di coinvolgimento, l'espressione della nostra identità, unica ed
irripetibile come lo sono le singole persone. Per raccontarsi. One to one”. Agli enoturisti e le
scolaresche in visita a Tenuta di Fessina viene illustrata la possibilità di un ritorno consapevole alla
terra: il metodo di cura della vigna (nelle varie stagioni e fasi di lavorazione, documentate
successivamente con video su youtube)), narrata la storia e la cultura di queste terre, mostrato il
sistema di vinificazione in purezza di antichi vitigni autoctoni. Il percorso enoturistico, promosso in
sinergia con gli Enti istituzionali di valorizzazione territoriale per la qualificazione dell'intera area,
si sviluppa attraverso wine-tours tradizionali, condotti dal produttore in prima persona, oppure
mediante innovativi progetti quali l’ enoteatro de “I poeti vignaioli. Contasorie in vigna”. I progetti
di promozione enoturistica mirati alla valorizzazione della filiera corta (il cibo in abbinamento ai
vini proviene dai poderi di Tenuta di Fessina o da aziende agricole e produttori agroalimentari
etnei), sono veicolati costantemente attraverso il wineblog CUNTU www.cuntu.it (attraverso
immagini, video, …) e la pubblicazione di materiale cartaceo, tra cui una brochure attualmente in
rielaborazione. Ad esperienza ultimata, l’invio del materiale di documentazione in digitale e la
condivisione realtime sui social media.
18. 4.A Il wineblog di Tenuta di Fessina CUNTU
www.cuntu.it
L’organo principale di comunicazione di Tenuta di Fessina rimane comunque il wineblog
CUNTU (indicizzato su numerosi aggregatori di notizie):
“La Sicilia è da sempre una terra di racconti e di sfide.
Mille storie di uomini e donne. Un approdo per viaggiatori di mari in tempesta, una terra
che è stata l’obiettivo di conquistatori orgogliosi e il miraggio per fuggiaschi
impauriti e affannati nella ricerca di luoghi sicuri per il corpo e per l’anima, un luogo
magico fonte di ispirazione per poeti e filosofi erranti. Terra che unisce principi e
popolani nell’isola che ha l’infinito per confine. Terra ricca, natura straripante, civiltà
sovrapposte, cultura profonda e complessa. Luogo di terra, di cielo, d’acqua e di fuoco.
Siamo arrivati sull’Etna in punta di piedi, a Rovittello, come visitatori curiosi, affascinati
dalle forme, queste forme vive e mutevoli dei luoghi. Amanti e appassionati del vino,
abbiamo trovato un angolo per metterci alla prova, sotto lo sguardo severo del Vulcano,
sapendo certamente che vogliamo interpretare a modo nostro questo destino.
I siciliani ci hanno accolto bene. Abbiamo incontrato persone di grande cultura e persone
semplici, tutti ci hanno aiutato a insediarci e di questo saremo sempre riconoscenti, per
tutti nutriamo un profondo rispetto.
Cuntu sarà un contenitore di racconti, un luogo dove ognuno potrà accomodarsi per dire
la sua, noi saremo solo maestri del cerimoniale. Sarà uno strumento per parlare dello
stupore che suscita risvegliarsi a Fessina la mattina e lavorare il giorno ai nostri vini. Sarà
lo strumento per raccontare dei nostri incontri e di quello che ci emoziona della storia e
della cultura di questa meravigliosa montagna in mezzo al mare. La Sicilia è da sempre
terra di paradossi, un luogo dove coesistono e si attorcigliano, in un forte sentimento di
vita, il bello e il brutto, l’infimo e il sublime, amore e violenza, arte e abbandono, nobiltà
e miseria. Rimane di fronte a tutto questo il desiderio di capire, ogni giorno molta
emozione, insomma tutto quel che serve per sentirsi vivi.
Da Euripide ai cantastorie, la Sicilia è anche un luogo in cui la ritualità e la teatralità
aiutano in chiave psicanalitica a far proprie le inquietudini del vivere, e a guardare al
futuro con la voglia di diventare più forti. Cuntu, un diario che racconterà quel che
avviene sul palcoscenico delle Vigne di Fessina, dove i personaggi reciteranno la vita di
tutti i giorni con l’obiettivo di fare vini che trasmettano emozioni forti. Idee, incontri e
progetti troveranno uno spazio per svilupparsi all’ombra della montagna che,
infinitamente più forte di noi, ci restituirà la nostra vera dimensione”.
19. 4.B Trasferimento in Sicilia dell’edizione 2012
del concorso letterario di Silvia Maestrelli
Con l’intenzione di contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale,
artistico ed enogastronomico del territorio dell’Etna, il concorso letterario di Villa
Petriolo – attualmente in corso, la cui edizione 2011 si intitola “Wine on the raad.
Appunti di viaggio…per cantine” - sarà trasferito nel 2012, per la VI edizione, in
Sicilia. La cerimonia di premiazione dei racconti vincitori è prevista per metà luglio
2012 ed ambientata nella Tenuta di Fessina, con il coinvolgimento degli Enti di
valorizzazione territoriale ed il contributo di risorse umane, artistiche e
produttive presenti in Sicilia, sulla scia dell’esperienza maturata in Toscana.
Il progetto del concorso letterario 2012 promuoverà il legame tra vino e la
cultura/scrittura teatrale, tra le cui remote origini compare l’ebbrezza dei riti
dionisiaci, nei quali l’attore, con sacralità sacerdotale, officiava con i partecipanti la
ricerca di un contatto con l’Oltre. In tema anche la cerimonia di premiazione:
l’evento riaccentuerà in chiave siciliana il teatro "domestico" o "da camera", in
uso nelle residenze patrizie di fine '700 anche a Firenze, in cui si realizzavano
recite private in spazi teatrali improvvisati. Per proseguire la consuetudine di
Silvia Maestrelli di promuovere”in tandem” i territori da cui si producono i suoi vini.
Finalità generali:
Potenziare il “sistema cultura e territorio”, in una prospettiva di
marketing integrato, manifestando la presenza di una coalizione di forze, sia
istituzionali che provenienti direttamente dalla comunità, intesa a promuovere una
concezione dei momenti ricreativi che sia anche veicolo di cultura, aggregazione e
dialogo, valorizzando il patrimonio già esistente e attivando, dove possibile, risorse
potenziali.
Diffondere e vivificare la conoscenza della cultura del vino, in un’ottica
letteraria e spettacolare.
Valorizzare le radici e, in particolare, la cultura ed il patrimonio
enogastronomico locale.
Obiettivi specifici:
Comunicare l’importanza del vino come mezzo di comunicazione
universale, fonte di piacere e conoscenza, da apprezzare direttamente nel
territorio di origine (attraverso la promozione di progetti di accoglienza ad hoc)
Scoprire e valorizzare talenti letterari emergenti.
Ripristinare una concezione del vino che, in contrasto con la moda odierna
– che ne fa spesso un prodotto per pochi e, di frequente, lo piega ad esigenze del
mercato, snaturandolo – renda giustizia della sua natura di organismo “vivente”,
autentico, frutto della propria terra, da rispettare nella sua evoluzione, dalla
gioventù alla vecchiaia, e nella sua irriproducibile personalità, che lo accomuna al
carattere di chi lo produce alla fisionomia del territorio da cui nasce e cresce.
20. 4.C Progetti di comunicazione
online su www.cuntu.it:
“All’ombra del Millicucco…l’Etna si racconta”.
“All’ombra del Millicucco…l’Etna si racconta” è
stato inaugurato con l’incontro, a Linguaglossa
(CT), con i cugini Leonardo e Luciano Pennisi,
giovani e dinamici imprenditori dell’Etna,
autentico cuore pulsante dell’accoglienza alle
pendici della Muntagna con il loro elegante e
caldo Shalai Resort.
Gestito dalle due famiglie Pennisi, insieme al
bar pasticceria Sympathy e la locale e
fornitissima macelleria, Shalai Resort
costituisce un’importante risorsa del territorio
per tutti coloro che intendano promuovere in
sinergia questa splendida terra che abbraccia
l’Etna.
L’arte della connessione. Conversazione 2.0 e convivialità.
Only connect (Edward Morgan Forster). Basta cercare le connessioni. Saper mettere in relazione
le cose, tentare, cercare di mettere in relazione le cose e di non lasciare che si perdano, si
disperdano. E' l'unico modo per costruirsi una rete di senso all'interno della quale poter vivere
con la sensazione di avere un significato. E condividerlo. ONE TO ONE
I vigneti della Tenuta di Fessina sono sorvegliati da un albero maestoso, con le radici che, come
una serpe, avvolgono i blocchi del muro di cinta del borgo di Rovittello, i cui rami volano verso il
cielo a guardare i Nebrodi. Il Millicucco lo chiamano, fascinoso e ieratico custode del borgo.
All’ombra del Millicucco, ogni fine mese, l’incontro con un produttore o un ristoratore, per il
piacere di narrare a viva voce l’unicità della Muntagna e della straordinaria terra che l’accoglie.
Con il gusto di esercitare quella speciale arte che è all’origine della società civile moderna, la
conversazione, in cui lo scambio consenta di capire gli altri e noi stessi, informarci, intrattenerci,
arricchirci. CUNTU diverrà così un diario, dove si racconterà quel che avviene sul palcoscenico
delle Vigne di Fessina. I personaggi vi reciteranno la vita di tutti i giorni con l’obiettivo di fare
vini ed elaborare piatti che trasmettano emozioni forti. Idee, incontri e progetti troveranno uno
spazio per svilupparsi all’ombra della montagna che, infinitamente più forte di noi, ci restituirà
la nostra vera dimensione.
La data di nascita dei racconti dall’Etna su CUNTU? Coincide con il periodo delle Laenee, feste
private che si svolgevano ad Atene e nell’antica Grecia per onorare il giovane Dioniso, nel mese
di Gamelione, ossia gennaio-febbraio del calendario giuliano. L’iconografica vascolare classica ci
tramanda scene di aristocratici rituali al centro dei quali vi era la mescita del vino. Durante
queste celebrazioni liturgiche, poeti comici e tragici erano chiamati a gareggiare in agoni creati
appositamente per le Laenee.
21. 4.D La promozione turistica online:
Le meraviglie dell’Etna viste dalla littorina
http://www.cuntu.it/?p=458
Su La Stampa di qualche tempo fa, nell’articolo firmato dal giornalista
Sergio Miravalle, si parla degli straordinari paesaggi tra vigneti e
aranceti all’ombra del Vulcano: un invito a visitare l’Etna dalla
littorina della linea Circumetnea. “E’ un modo unico di approcciarsi
all’Etna: 110 chilometri di binari da Catania Borgo a Riposto,
l’antico porto dove si raccoglievano vini, arance, mandorle destinate
via nave a raggiungere i mercati del Nord. Un viaggio straordinario
tra aranceti, vigne, colate laviche, paesi che sembrano greggi al
pascolo sulle pendici del vulcano”.
“(…) e a Rovittello ecco il palmento del Seicento della Tenuta di
Fessina: straordinaria
la rete ‘idraulica’ scavata nella pietra che portava il mosto fino alle botti.
Oggi sono sei giganti da 35 ettolitri l’uno assemblati in Piemonte dallo
storico bottaio Gamba di Castell’Alfero. Li ha voluti un altro
piemontese: Federico Curtaz, approdato ai piedi dell’Etna, dopo anni di
esperienza vitivinicola in giro per l’Italia, da Gaja a scendere. Sull’aia il
silenzio è rotto dallo sferragliare della littorina della linea
Circumetnea”.
22. 4.E Promozione della cultura siciliana online:
Le misure agrarie del sistema metrico-siculo sulle confezioni
dei vini di Tenuta di Fessina
http://www.cuntu.it/?p=732
Valorizzare il territorio di origine dei nostri vini
significa anche conoscerne e valorizzarne le
tradizioni.
La Sicilia, alla vigilia della diffusione in tutta Italia del
sistema metrico decimale francese, godeva di un
sistema metrico che si poteva considerare il più
pregevole tra i tanti altri presenti in altre Nazioni. Il
sistema metrico dell’isola, che stabiliva le varie misure
dalla sola lineare, è stato tramandato alla posterità col
nome di sistema metrico-siculo.
Conservato nella sua integrità per vari secoli, cominciò
ad esser modificato sotto i Normanni, i quali vi
apportarono alcune correzioni. Dopo anni di ricerche,
di analisi e di confronti, il 1° febbraio 1809 i Deputati
riformatori presentarono il Codice Metrico-Siculo:
“Esisteva in Sicilia un sistema metrico comune a tutta
l’Isola: noi ne abbiamo a parte a parte rintracciati,
esaminati e discussi i suoi diversi rami : abbiamo
restituito il palmo nella sua integrità, rinvenuta la corda
originale per la misura delle terre, tolte alcune lacune,
verifìcate e riordinate le altre misure, in miglior forma
ristabiliti i campioni, e tutto raccolto in un solo corpo.
Perché la Sicilia rientri nel possedimento di questo suo
antico pregevolissimo retaggio altro non manca che
una legge ferma, severa, durevole, da cui le venga
stabilmente assicurato”.
Questa legge fu promulgata il 31 dicembre 1809.
Per i vini di Tenuta di Fessina abbiamo ideato una
confezione che rende omaggio alle antiche misure
agrarie del sistema siculo:
Coppo (Coppu), pari a circa m² 68,21322.
4 Coppo fanno un
Mondello (Munnìu), pari a circa m² 272,85289.
4 Mondello fanno un
Tumulo (Tùmminu) pari a circa m² 1091,41155.
16 Tumuli fanno una
Salma (Sarma) pari a m² 17.462,584768.
100 Salme sono un Feudo.
23. 4.F Co-marketing online
Al fine di segnalare ai consumatori finali le enoteche, i ristoranti, i wine-bar
dove reperire i prodotti aziendali in Italia e in tutto il resto del mondo, su
CUNTU si realizzano periodicamente post dedicati ai distributori di Tenuta di
Fessina. Grazie alla collaborazione degli agenti di vendita, che forniscono le
informazioni necessarie, si segnalano online storia del locale e dei gestori,
ubicazione e contatti, disponibilità di prodotti, prezzi, menu, curiosità.
Al contempo, si fidelizzano sia il consumatore finale che il cliente che
distribuisce il prodotto.
Di recente acquisizione la lista dei locali che distribuiscono Fessina in USA
grazie alla collaborazione di Winebow, in Inghilterra con FortyFive10, e in
Russia e Oriente con D&P Selezioni.
24. 4.G Tenuta di Fessina IS…
Winelovers project
http://www.cuntu.it/?tag=tenuta-di-fessina-is
Tenuta di Fessina is… Raccontateci le
degustazioni dei nostri siciliani. Come, dove, con
chi, avete assaggiato i vini di Fessina? I Vostri
racconti troveranno comodo spazio sul nostro
CUNTU: www.cuntu.it.
Tenuta di Fessina è un progetto emozionale.
Siamo arrivati sull’Etna in punta di piedi, a
Rovittello, come visitatori curiosi, affascinati dalle
forme, queste forme vive e mutevoli dei luoghi.
Amanti e appassionati del vino, abbiamo trovato
un angolo per metterci alla prova, sotto lo sguardo
severo del Vulcano, sapendo certamente che
vogliamo interpretare a modo nostro questo
destino.
La Sicilia è da sempre una terra di racconti e di
sfide.
Idee, incontri e progetti trovano spazio per
svilupparsi all’ombra della montagna che,
infinitamente più forte di noi, ci restituisce la
nostra vera dimensione.
Aiutateci ad emozionarci e crescere con Voi. I
Vostri reportages saranno graditissimi pensieri.
Silvia Maestrelli
“Sull’Etna bisogna essere rigorosi. Il
Nerello Mascalese ha una personalità
spaventosa.
Che ti conduce”.
(Federico Curtaz)
25. Contatti:
Tenuta di Fessina
Contrada Rovittello – Via Nazionale SS 120, 22 – Castiglione di Sicilia (CT)
www.cuntu.it
Video Tenuta di Fessina: Silvia Maestrelli_ mob. +39 3357220021
http://it.youtube.com/watch?v=YiYrcn0H08g e.mail: silviamaestrelli@tenutadifessina.com
http://it.youtube.com/watch?v=hQGVZcu35co
http://www.youtube.com/watch?v=-a_qC7bmS_k
http://www.youtube.com/watch?v=ma9wWwngUfc
Video-interviste:
A Silvia Maestrelli: http://www.youtube.com/watch?v=8cgUvUgMTrE&feature=related
A Federico Curtaz: http://www.youtube.com/watch?v=5Hqo4oO5DJc&feature=related
Note di degustazione dei vini di Tenuta di Fessina a cura di Federico Curtaz:
http://www.youtube.com/watch?v=gg_VYVDchZc&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=Dep232607R0
http://www.youtube.com/watch?v=S_x9ZYmXic0
http://www.youtube.com/watch?v=HaPQpCZ4t7k&feature=related
Rassegna stampa Tenuta di Fessina, scaricabile al seguente link (in raccolta e per singoli articoli):
http://www.cuntu.it/?page_id=53
Vini Tenuta di Fessina (schede tecniche e foto delle bottiglie e delle etichette in alta definizione):
http://www.cuntu.it/?page_id=47
Flickgroup I’ vigne di Fessina: http://www.flickr.com/photos/ivignedifessina/
Picasa Web Album I’ vigne di Fessina:
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