1. FINLANDIA
05 Novembre 2013
La Finlandia, che si estende per oltre un terzo del suo territorio al di sopra del Circolo Polare Artico ed è
popolata prevalentemente nella sua estremità meridionale, presenta un consumo di energia procapite tra
i più elevati a livello mondiale.
La scarsità a livello nazionale di riserve energetiche fossili tradizionali come petrolio, gas naturale e
carbone, espone il paese a una forte dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, obbligandolo a
perseguire un ampliamento della sicurezza energetica, una minore dipendenza dal carbonio e una
crescente integrazione con il mercato energetico baltico.
Nell’ambito della Direttiva europea sulle rinnovabili (RES), la Finlandia si prefigge di soddisfare entro il
2020 il 38% dei suoi consumi finali di energia attraverso le fonti rinnovabili. Essendo il paese più boscoso
d'Europa, le biomasse dovrebbero trovare un ruolo importante nel raggiungimento di tale obiettivo.
La Finlandia è uno dei pochi paesi europei che, dopo aver adottato l’energia nucleare alla fine degli anni
Settanta, ha deciso negli anni più recenti di potenziare il suo parco di centrali nucleari. Nel 2010, infatti, il
Parlamento finlandese ha approvato la costruzione di due nuovi impianti nucleari (dopo quello di Olkiluoto
3 già in costruzione) che potrebbero far raddoppiare la quota di energia elettrica prodotta dal nucleare
entro il 2025, contribuendo a stabilizzare gli approvvigionamenti energetici e ad abbassare le emissioni di
carbonio. Il paese finora è riuscito a sviluppare un mix di generazione elettrica abbastanza differenziato,
basato su tre fonti all’incirca equivalenti: energie rinnovabili, nucleare e idrocarburi. Tuttavia la capacità
di generazione non è ancora in grado di coprire tutti i fabbisogni durante i periodi di punta invernali e
dovrà dipendere dalle importazioni almeno fino al 2016. Il sistema elettrico può comunque giovarsi delle
abbondanti risorse idroelettriche disponibili nei paesi scandinavi e della sua interconnessione con il
mercato elettrico dell'intera area nordica (BEMIP), che segna una crescita continua del prezzo comune
dell’energia elettrica.
Secondo i dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE), nel 2012 il consumo totale di energia
primaria della Finlandia è ammontato a 33,5 milioni di tonnellate equivalenti petrolio. L’apporto dato dalle
fonti rinnovabili al bilancio dell’energia primaria del paese è stato di circa il 34%. Il contributo del
petrolio è sceso a poco meno del 25%, mentre il settore nucleare ha concorso al fabbisogno energetico
per il 18% circa, seguito dal carbone (14%) e dal gas naturale (9%). Nonostante il calo dei consumi
verificatosi rispetto al 2011 (-3,7%) e al 2010 (-8% circa), la produzione interna di energia primaria si è
mantenuta pressappoco costante, consentendo alla Finlandia di migliorare la propria autosufficienza
energetica, che nell’ultimo quadriennio è cresciuta dal 47% (2009) al 51% (2012). […]
La scheda completa, con i dati economico/energetici aggiornati, è disponibile nell’area riservata dei SERVIZI
INFORMATIVI del WEC Italia http://www.wec-italia.org/Servizi_informativi.aspx?idsez=3