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CONDANNATOAMORTE
NOMEINCODICE M13
REATOCOMMESSO ESSERSI AVVICINATO
TROPPO AI CENTRI ABITATI
REATIPREGRESSI AVER PREDATO
ALCUNE PECORE
M13 è stato abbattuto a febbraio del 2013 dalle
autorità svizzere del Cantone Grigioni perché
considerato una minaccia per l’uomo. L’orso viveva in
Trentino, ma non conosceva i confini degli Stati
disegnati dall’uomo. All’inizio dell’inverno il personale
dell’Amministrazione provinciale di Bolzano l’aveva
catturato per mettergli il radiocollare e controllarne gli
spostamenti: M13 si era reso responsabile della
predazione di alcune pecore. Nel caldo della sua
tana però M13 ha strappato via il radiocollare e al suo
risveglio si è messo in cammino verso la Svizzera. Non
aveva paura dell’uomo, ma l’uomo aveva paura di lui.
Qualche giorno prima di essere abbattuto M13 è stato
avvistato da una ragazza di 14 anni finita in ospedale
sotto shock per la paura di averlo incontrato. Oggi M13
non fa più paura a nessuno. Ma a noi del WWF fa
molta paura un futuro senza l’orso.
M13 è stato tradito dal suo carattere, quel suo essere per
niente timido a dispetto di una stazza che metteva
paura. Lo ha tradito un inverno troppo breve, il sonno
invernale finito anzitempo che gli aveva lasciato addosso
una voglia matta di procurarsi cibo nei centri abitati
avvicinandosi troppo all’uomo.
CONTRARIALLAPENADIMORTE
Li avevamo ridotti sull’orlo dell’estinzione. All’inizio
del secolo scorso l’orso bruno era praticamente
scomparso dall’area alpina, a causa della caccia e
del bracconaggio spietato. Oggi gli orsi stanno
tornando ma continuano ad essere uccisi e massacrati
perché il loro ritorno riaccende immediatamente i
conflitti con l’uomo.
Siamo ormai abituati a una vita senza gli orsi e non
adottiamo più quegli accorgimenti che
potrebbero rendere la convivenza possibile.
Arnie e cassonetti della spazzatura sono privi di
protezioni, pecore e capre pascolano incustodite, i pollai
non hanno recinzioni.
Per gli orsi costretti a vivere in spazi ristretti, queste sono
tentazioni irresistibili. Inevitabilmente però i danni
economici creati dagli orsi creano forti tensioni nelle
comunità locali.
Un orso che provoca danni non è
necessariamente pericoloso. L’abitudine ad
avvicinarsi a centri abitati non è sinonimo di aggressività
verso l’uomo, quanto la manifestazione di un’abitudine
alla presenza umana che rende gli orsi più confidenti.
Un orso che impara a cercare cibo
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DIUNPAESAGGIOABBANDONATO.
Perchéfarlo,sarebbecomeaccettareun’esistenza
senzailsole,ilvento,glistambecchiolestellealpine.
SIAMOCONTRARI
ALLAPENADIMORTE. © 1986 Panda Symbol WWF - World Wide Fund For Nature
® “WWF” è un Marchio Registrato WWF
WWF Italia ONLUS - Via Po, 25/c - 00198 Roma
Perché siamo qui.
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Per fermare il degrado del pianeta e costruire un futuro in cui l’uomo
possa vivere in armonia con la natura.
PROGETTOORSOBRUNOQuestaspecieèinpericolointuttoilmondo.
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M12, fratello di M13,
è morto, nel 2012,
in un incidente
nella zona di Bolzano.
L’87,5percento
delle cause di mortalità
degli esemplari ritrovati
è di origine antropica.
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sono gli individui
rimasti sulle Alpi.
M14 è stato investito
da un’automobile
una notte di aprile 2012.
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©SARABRAGONZI/WWFITALIA
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Se deciderai di sostenere
il progetto “Un’area per l’orso”,
a settembre potrai venire
con noi a conoscere da vicino
l’habitat dell’orso bruno
e riceverai il nuovo adesivo
“Sostenitore WWF”
per ringraziarti del tuo
importante sostegno.
Se vuoi venire con noi,
chiama il servizio Soci
allo 06.84497500
o scrivi a soci@wwf.it
CONILTUOAIUTOILNOSTROIMPEGNO
TRELINEEDIAZIONE
UNUNICOOBIETTIVO:
UNACASAPERL’ORSO
Il WWF intende creare un’oasi affiliata per favorire la presenza dell’orso.
Non lontano, c’è il Maso Fratton, antica area rurale abbandonata per 50 anni e gestita
già dal WWF fin dal 1993 in accordo con il FAI che in quell’epoca la acquistò.
AMPLIAMENTODELL’AREA
L’orso ha bisogno di spazi ampi e sicuri per potersi
nutrire e riprodurre. Per questo è tanto importante
assicurare una nuova area protetta per l’orso:
la casa dell’orso. Il sito si trova in una delle aree
più importanti per la presenza dell’orso sulle Alpi,
il Massiccio dell’Adamello-Brenta. Con la creazione
di un’Oasi affiliata quindi ci proponiamo
di ampliare questa’area secondo i principi
ed i modelli delle Oasi WWF.
INTERVENTIPERL’ORSO
Interverremo sull’area per ripopolarla di orsi.
Si prevede quindi l’acquisto e la distribuzione
di recinzioni elettrificate per la tutela delle greggi,
delle arnie e delle colture dall’orso, il recupero
di frutteti abbandonati che possano tornare a offrire
cibo per gli orsi, nonché la rinaturalizzazione
di alcuni lembi di bosco.
INTERVENTISULLESTRUTTURE
ELOROVALORIZZAZIONE
Si prevedono interventi di recupero di alcune
strutture del Maso per renderle più funzionali al
ruolo didattico ed educativo (per esempio dotandole
di pannelli illustrativi). È importante la diffusione
di una cultura della conservazione che non faccia più
apparire l’orso come nemico e che mostri come sia
possibile proteggersi dalla sua presenza.
SPENDEREMO COSÌ I FONDI RACCOLTI
ANCHE GRAZIE AL TUO CONTRIBUTO
Gli interventi che riusciremo a realizzare dipendono dai fondi che raccoglieremo e
verranno spesi in funzione delle priorità di conservazione.
40euro
POTREMO
RECUPERAREPIANTE
DAFRUTTOUTILIPER
L’ALIMENTAZIONE
DEGLIORSI
90euro
CONTRIBUIRAI
ALL’ACQUISTO
DIUNKITPER
LAREALIZZAZIONE
DIUNARECINZIONE
ELETTRIFICATA
120euro
DOTEREMOL’AREA
DIALCUNE
ATTREZZATURE
NECESSARIE
PERLAVISITA
QUESTEATTIVITÀSONO
URGENTIEPRIORITARIE
PEREVITAREALTRIM13.
ILTUOAIUTO
ÈFONDAMENTALE,
ORAPIÙCHEMAI.
DONAORA
42.000EURO
Acquisto di 30 recinzioni elettrificate
complete di pannello solare e recupero
di vecchi frutteti abbandonati.
100.000EURO
Ampliamento della superficie gestita
e recupero di alcuni ruderi dell’area
destinati a locali di servizio per la gestione
dell’Oasi con recupero teleferica.
ORSO
AVVISTATO
NELL’ADAMELLO
BRENTA

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  • 1. ©WILDWONDERSOFEUROPE/WIDSTRAND/WWF ©M.FRATTON ©FOTOORSO_FLICKRCREATIVECOMMONS ©HOMOAMBIENS CONDANNATOAMORTE NOMEINCODICE M13 REATOCOMMESSO ESSERSI AVVICINATO TROPPO AI CENTRI ABITATI REATIPREGRESSI AVER PREDATO ALCUNE PECORE M13 è stato abbattuto a febbraio del 2013 dalle autorità svizzere del Cantone Grigioni perché considerato una minaccia per l’uomo. L’orso viveva in Trentino, ma non conosceva i confini degli Stati disegnati dall’uomo. All’inizio dell’inverno il personale dell’Amministrazione provinciale di Bolzano l’aveva catturato per mettergli il radiocollare e controllarne gli spostamenti: M13 si era reso responsabile della predazione di alcune pecore. Nel caldo della sua tana però M13 ha strappato via il radiocollare e al suo risveglio si è messo in cammino verso la Svizzera. Non aveva paura dell’uomo, ma l’uomo aveva paura di lui. Qualche giorno prima di essere abbattuto M13 è stato avvistato da una ragazza di 14 anni finita in ospedale sotto shock per la paura di averlo incontrato. Oggi M13 non fa più paura a nessuno. Ma a noi del WWF fa molta paura un futuro senza l’orso. M13 è stato tradito dal suo carattere, quel suo essere per niente timido a dispetto di una stazza che metteva paura. Lo ha tradito un inverno troppo breve, il sonno invernale finito anzitempo che gli aveva lasciato addosso una voglia matta di procurarsi cibo nei centri abitati avvicinandosi troppo all’uomo. CONTRARIALLAPENADIMORTE Li avevamo ridotti sull’orlo dell’estinzione. All’inizio del secolo scorso l’orso bruno era praticamente scomparso dall’area alpina, a causa della caccia e del bracconaggio spietato. Oggi gli orsi stanno tornando ma continuano ad essere uccisi e massacrati perché il loro ritorno riaccende immediatamente i conflitti con l’uomo. Siamo ormai abituati a una vita senza gli orsi e non adottiamo più quegli accorgimenti che potrebbero rendere la convivenza possibile. Arnie e cassonetti della spazzatura sono privi di protezioni, pecore e capre pascolano incustodite, i pollai non hanno recinzioni. Per gli orsi costretti a vivere in spazi ristretti, queste sono tentazioni irresistibili. Inevitabilmente però i danni economici creati dagli orsi creano forti tensioni nelle comunità locali. Un orso che provoca danni non è necessariamente pericoloso. L’abitudine ad avvicinarsi a centri abitati non è sinonimo di aggressività verso l’uomo, quanto la manifestazione di un’abitudine alla presenza umana che rende gli orsi più confidenti. Un orso che impara a cercare cibo nei centri abitati mette a rischio anche la sua incolumità. COLPEVOLE. REATO COMMESSO: ESSERSI AVVICINATO TROPPO ALL’UOMO PROGETTO ORSO BRUNO ©FOTOORSO_FLICKRCREATIVECOMMONS©FOTOORSO_FLICKRCREATIVECOMMONS 35INDIVIDUI RIMASTISULLEALPI NOINONACCETTIAMOCHELEALPI SITRASFORMINONELLESTANZEVUOTE DIUNPAESAGGIOABBANDONATO. Perchéfarlo,sarebbecomeaccettareun’esistenza senzailsole,ilvento,glistambecchiolestellealpine. SIAMOCONTRARI ALLAPENADIMORTE. © 1986 Panda Symbol WWF - World Wide Fund For Nature ® “WWF” è un Marchio Registrato WWF WWF Italia ONLUS - Via Po, 25/c - 00198 Roma Perché siamo qui. Vieni a trovarci sul sito wwf.it Per fermare il degrado del pianeta e costruire un futuro in cui l’uomo possa vivere in armonia con la natura. PROGETTOORSOBRUNOQuestaspecieèinpericolointuttoilmondo. wwf.it/orsobruno M12, fratello di M13, è morto, nel 2012, in un incidente nella zona di Bolzano. L’87,5percento delle cause di mortalità degli esemplari ritrovati è di origine antropica. 35circa sono gli individui rimasti sulle Alpi. M14 è stato investito da un’automobile una notte di aprile 2012. ©FOTOORSO_FLICKRCREATIVECOMMONS
  • 2. ©FOTOORSO_FLICKRCREATIVECOMMONS ©SARABRAGONZI/WWFITALIA ©SARABRAGONZI/WWFITALIA Se deciderai di sostenere il progetto “Un’area per l’orso”, a settembre potrai venire con noi a conoscere da vicino l’habitat dell’orso bruno e riceverai il nuovo adesivo “Sostenitore WWF” per ringraziarti del tuo importante sostegno. Se vuoi venire con noi, chiama il servizio Soci allo 06.84497500 o scrivi a soci@wwf.it CONILTUOAIUTOILNOSTROIMPEGNO TRELINEEDIAZIONE UNUNICOOBIETTIVO: UNACASAPERL’ORSO Il WWF intende creare un’oasi affiliata per favorire la presenza dell’orso. Non lontano, c’è il Maso Fratton, antica area rurale abbandonata per 50 anni e gestita già dal WWF fin dal 1993 in accordo con il FAI che in quell’epoca la acquistò. AMPLIAMENTODELL’AREA L’orso ha bisogno di spazi ampi e sicuri per potersi nutrire e riprodurre. Per questo è tanto importante assicurare una nuova area protetta per l’orso: la casa dell’orso. Il sito si trova in una delle aree più importanti per la presenza dell’orso sulle Alpi, il Massiccio dell’Adamello-Brenta. Con la creazione di un’Oasi affiliata quindi ci proponiamo di ampliare questa’area secondo i principi ed i modelli delle Oasi WWF. INTERVENTIPERL’ORSO Interverremo sull’area per ripopolarla di orsi. Si prevede quindi l’acquisto e la distribuzione di recinzioni elettrificate per la tutela delle greggi, delle arnie e delle colture dall’orso, il recupero di frutteti abbandonati che possano tornare a offrire cibo per gli orsi, nonché la rinaturalizzazione di alcuni lembi di bosco. INTERVENTISULLESTRUTTURE ELOROVALORIZZAZIONE Si prevedono interventi di recupero di alcune strutture del Maso per renderle più funzionali al ruolo didattico ed educativo (per esempio dotandole di pannelli illustrativi). È importante la diffusione di una cultura della conservazione che non faccia più apparire l’orso come nemico e che mostri come sia possibile proteggersi dalla sua presenza. SPENDEREMO COSÌ I FONDI RACCOLTI ANCHE GRAZIE AL TUO CONTRIBUTO Gli interventi che riusciremo a realizzare dipendono dai fondi che raccoglieremo e verranno spesi in funzione delle priorità di conservazione. 40euro POTREMO RECUPERAREPIANTE DAFRUTTOUTILIPER L’ALIMENTAZIONE DEGLIORSI 90euro CONTRIBUIRAI ALL’ACQUISTO DIUNKITPER LAREALIZZAZIONE DIUNARECINZIONE ELETTRIFICATA 120euro DOTEREMOL’AREA DIALCUNE ATTREZZATURE NECESSARIE PERLAVISITA QUESTEATTIVITÀSONO URGENTIEPRIORITARIE PEREVITAREALTRIM13. ILTUOAIUTO ÈFONDAMENTALE, ORAPIÙCHEMAI. DONAORA 42.000EURO Acquisto di 30 recinzioni elettrificate complete di pannello solare e recupero di vecchi frutteti abbandonati. 100.000EURO Ampliamento della superficie gestita e recupero di alcuni ruderi dell’area destinati a locali di servizio per la gestione dell’Oasi con recupero teleferica. ORSO AVVISTATO NELL’ADAMELLO BRENTA