2. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Perché parlare di tecnologie e
alfabetizzazione digitale soprattutto per le
donne?
Secondo l'ultimo rapporto ITU 'Il mondo nel 2013: ICT Facts and Figures
(27.02.2013) circa 2,7 miliardi di persone, ovvero il 39% della
popolazione mondiale, utilizzerà ed avrà accesso alla rete Internet
entro la fine dell'anno…
L’Europa diverrà la regione più connessa in tutto il mondo, con una
crescita degli accessi informatici che raggiungerà il 75% del totale
mondiale, superando quindi di gran lunga il 32 % di Asia e Pacifico
ed il 16% dell'Africa.
In ottica di genere, sono maggiormente gli uomini (41%) che utilizzano
le tecnologie informatiche rispetto alle donne (37%) su scala
mondiale. Ciò corrisponde quindi a 1,3 miliardi di donne rispetto a
1,5 miliardi di uomini.
3. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
.Donne e Media: la situazione europea
A fronte di un crescente impiego delle donne nelle professioni
dei media (i.e. giornaliste, etc) la cultura organizzativa di
supporto rimane prevalentemente maschile: le donne sono
ancora notevolmente sotto-rappresentate a tutti i livelli
decisionali, anche a causa dell’assenza di interventi
normativi e pratiche organizzative finalizzate all’inclusione.
I dati per paese evidenziano situazioni molto differenti fra loro:
• paesi come Bulgaria e Lettonia registrano un numero di
donne in percentuale superiore agli uomini a tutti i livelli
decisionali;
• paesi come Estonia, Lituania, Romania, Slovenia, Finlandia e
Svezia hanno percentuali di donne fra il 40% e il 50%;
• paesi come Irlanda, Grecia, Italia e Malta hanno invece
percentuali di donne molto al di sotto della media europea
(30%).
• (Fonte: EIGE- European Institut for Gender Equality – I Report on 27 Eu States
memebers + Croatia)
4. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Web 2.0 e sue applicazioni: I social Media
•L’innovazione tecnologica e la nascita e lo sviluppo
delle tecnologie dell’Informazione (ICT) hanno imposto
cambiamenti non solo in ambito organizzativo gestionale
ma hanno avuto un impatto molto rilevante anche sui
comportamenti sociali, sulla determinazione di ruoli e
dinamiche di potere e sulla creazione di nuovi modelli
relazionali.
(Castells 2002: modello a rete della Network Society)
•Anche il sistema dei media è stato coinvolto da questi
cambiamenti. A seguito della digitalizzazione i singoli
media hanno visto cambiare parte delle loro funzioni in
un processo di mediamorfosi.
(Menduni 2007: media digitali e usi sociali)
5. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
• Il termine 2.0 è un approccio evolutivo della Rete,
basato sull’utilizzo del WEB come piattaforma
abilitata da software e applicazioni sviluppate per
favorire la collaborazione, la condivisione e
l’interazione in rete.
(Di Bari 2007- nuovo modello comunicativo che pone al
centro la partecipazione del navigatore/utente)
• Il web 2.0 è una mediamorfosi della Rete che
permette di abbandonare il modello di
comunicazione top-down dell’informazione on-
line attivando la partecipazione collaborativa
degli utenti nella costruzione dei contenuti:
USER GENERATED CONTENT (UGC)
6. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Lo sviluppo della Società dell’informazione è stato una priorità
anche nell’agenda politica…italiana…nel marzo del 2012 viene
istituita l’Agenda Digitale Italiana (ADI)
Qualche dato nazionale:
Su circa 27 milioni di italiani che nel 2011 accedevano ad internet 21
milioni sono presenti on line su facebook e più della metà vi
accedono ogni giorno…
Oggi il 65% degli utenti adulti di Internet utilizza un sito di social
networking come MySpace, Facebook o LinkedIn rispetto al 29% nel
2008
L’uso dei social media si sta diffondendo anche nel settore della salute
pubblica: il 60% dei dipartimenti sanitari statali attualmente utilizza
almeno un’applicazione. Inoltre, un terzo degli adulti usa i social
media per accedere alle informazioni sulla salute e quasi l’80% dei
medici si consulta con i pazienti on-line utilizzando canali social per
creare o condividere contenuti medici.
7. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
I SOCIAL MEDIA
• I Social Media sono le tecnologie e pratiche
online (applicazioni del web 2.0) che gli utenti
adottano per condividere contenuti testuali,
immagini, video e audio ovvero quei media che
sono flessibili abbastanza per soddisfare le
capacità sociali dei cittadini (Shirky 2008)
• Diverse categorie di media sociali molto
diversificate tra loro: blog, podcasting, istant
messaging, social network, wiki, tagging, Rss…
alcuni esempi Youtube, Slidesshare, Twitter,
Wikipedia, Filckr, Facebook, MySpace etc…
8. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
• Diverse categorie ma con uguali
caratteristiche:
1.Favoriscono la creazione di legami tra gli
utenti;
2.Sono altamente decentralizzate;
3.Il loro funzionamento si basa su norme
sociali emergenti;
4.Sono estremamente flessibili;
La cultura si forma attraverso un processo di conoscenza che
è frutto della comunicazione tra individui
(creazione di reti, costruzione del sapere e esercizio del
potere)
9. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
I Social network Sites (SNS)
• Siti web che incoraggiano la costruzione di reti sociali
online composte da membri con interessi simili con i quali
comunicare scambiare informazioni e condividere
contenuti testuali e/o multimediali, attraverso l’utilizzo di
tecnologie e applicativi come chat aree di discussione
strumenti di mailing etc
• I SSN che permettono la condivisione di immagini
fotografiche e video creati dagli stessi utenti e
successivamente caricati in rete per essere condivisi con
le proprie reti sociali sono definiti media centered social
network ovvero siti web che hanno una specializzazione
mediale mettendo a disposizione nella piattaforma video,
fotografie o musica intorno ai quali si sviluppano discorsi e
conversazioni (YOUTUBE, FLICKR)
10. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Person- centered social Networks
• Questi siti sono quelli che danno priorità
all’individuo ed alla propria rete sociale più che a
un singolo mezzo o prodotto mediale (My Space,
Facebook, Google +)
Le cosidette member communities (che includono
sia i blog sia SNS) sono la terza categoria mediale
più popolare…precedendo anche l’uso della mail
della popolazione globale connessa!!!!!
SNS sono dunque uno strumento di promozione di
immagine e di marketing per il settore
pubblico/privato
11. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Facebook è il re dei Social Network con i suoi quasi
oltre 1 miliardo di utenti. Ci sono però vaste aree
del mondo, mercati potenzialmente interessanti,
in cui non è molto utilizzato a livello commerciale
o di servizio: la Cina innanzitutto, vaste aree del
Medio Oriente, la Russia e il Sud America. La
caratteristica vincente di Facebook è la capacità di
raccogliere e condividere tipi diversi di media:
post, foto, video, link, eventi.
Ogni tipo di contenuto può essere condiviso con amici e
conoscenti ed ottenere un’ampia visibilità o una visibilità
ristretta in base alle personali impostazioni di privacy e
sicurezza
12. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
FOURSQUARE E PINTEREST
• Social Network specializzato e
pensato per essere utilizzato con
gli smartphone.
La geolocalizzazione e la
registrazione dei luoghi lo rende
ideale, un vero e proprio must,
per tutte quelle attività che
hanno una presenza fisica sul
territorio: ristoranti, negozi,
luoghi d’incontro, discoteche. La
possibilità di far registrare i propri
clienti diffondendo così il nome
del locale sulla rete (tramite la
condivisione della registrazione
su Facebook e Twitter, ad
esempio) rende Foursquare uno
strumento molto potente.
E’ una vera e propria bacheca su cui
si possono appuntare pensieri ed
interessi sotto forma di
immagini. Ovviamente, anche
questo funziona molto bene sugli
smartphone e permette di
condividere con i follower e non
solo le immagini pubblicate.
Anche qui, come su Twitter, si
possono usare Hashtag e Repin
per diffondere ulteriormente i
propri post. N.B. Il suo pubblico
è per circa l’80% femminile il che
lo ha reso ideale per tutte le
attività rivolte all’universo
donna
13. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Twitter
• Il sistema del microblogging e del retweet è uno strumento
molto potente, se usato a dovere, per comunicare ad
un’ampia base di persone. Ideale da utilizzare con le nuove
tecnologie di fonia integrate: smartphone, iphone, tablet, e-
book.
• A livello business Twitter è ideale se vogliamo dare
informazioni di tipo corporate, oppure se vogliamo
coinvolgere un gran numero di persone in eventi o
promozioni. Usando a dovere hashtag, citazioni e retweet si
può arrivare ben più lontano rispetto alla propria base di
follower. L’interazione è però di tipo piramidale, non
orizzontale come su FB. Sono io che lancio un cinguettio e
lascio che il popolo di Twitter lo diffonda secondo una
dinamica di tipo multilevel. Le risposte sono ovviamente
possibili, ma meno interattive.
14. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Linkedin e gli altri
• Rete sociale fatta di professionisti
e manager di ogni settore.
All’estero è un requisito
fondamentale, in Italia ancora no,
ma i team delle risorse umane e
selezione del personale iniziano ad
utilizzarlo. Questo SNS è 100%
business oriented.
• Su LinkedIn si possono condividere
progetti, chiedere idee, trovare
partnership, sviluppare una rete di
contatti più o meno ampia che
possa diventare una potente leva
di sviluppo per un’attività o un
lavoro, o solo per crearsi delle
conoscenze utili alla ricerca di un
ruolo professionale migliore.
• Google+ è sostanzialmente un clone di
Facebook, fa le stesse cose ma ha avuto
qualche difficoltà a partire; Flickr è una
delle piattaforme leader per la
condivisione di album fotografici, utile
per attività che hanno bisogno di gallery
come ad esempio alberghi; Youtube è il
principale sito di condivisione di video.
• Meno conosciuti ma ugualmente
interessanti sono Tumblr, una sorta di
blog molto semplificato che consente
tra le altre cose di pubblicare articoli
dal web con un semplice clic, Instagram,
un simpatico strumento smartphone-
friendly per la condivisione di
fotografie, e MySpace, diventata ormai
spazio privato dei musicisti. Questi
sono i Social Network che in una
strategia di marketing e comunicazione
vanno assolutamente tenuti in
considerazione. Esistono poi quelli
specifici di settore, diversi da un Paese
all’altro.
15. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
E il futuro?
Secondo le previsioni più accreditate si passerà,
dagli attuali 200 milioni di navigatori
(internauti), al miliardo entro i prossimi 5
anni, mentre commercio mondiale, abitudini
di vita, struttura dell'occupazione e dei servizi,
risulteranno profondamente trasformati. La
diffusione del web determinerà una vera e
propria rivoluzione in molti settori come la
pubblicità e i servizi, primi fra tutti quelli
bancari con i modelli di banca virtuale.
16. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Ma
c’è ancora poca consapevolezza su un elemento critico della
gestione e utilizzo dei Social Media, il cosiddetto
BIG DATA
ovvero la gestione, l’organizzazione e l’analisi dell’enorme
quantità di informazioni, spesso disaggregate, che arrivano
dalla rete. Si stima che, entro il 2020, la quantità di
informazioni digitali create sarà cresciuta di 40 volte.
Identificare le informazioni utili all’interno di questo enorme
rumore di fondo e distillarle perché siano utilizzabili per il
business e per i servizi pubblici richiede un approccio nuovo alla
gestione della presenza digitale.
MENTRE
la visione dei benefici è abbastanza chiara: comunicazione più
friendly e più orientata all’utente/maggiore efficacia,
tracciabilità/monitoraggio delle abitudini utenti (acquisti,
ricerche, utilizzo servizio, etc), ottimizzazione costo/contatto,
collaborazione e sensibilizzazione su un tema o rischio
specifico, feedback per migliorare i prodotti e i servizi
17. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
L’impatto delle nuove tecnologie e il work life balance
L'emergere e il rapido sviluppo di queste nuove tecnologie
stanno cambiando le condizioni di lavoro e contaminando
gli ambienti di lavoro, si pensi al design dell'interfaccia
uomo-macchina, al monitoraggio in tempo reale dei
parametri lavorativi e al contempo molte di queste nuove
tecnologie stimolano le attività di ricerca in nuovi campi
come ad esempio lo sviluppo e l'applicazione di materiali
intelligenti e funzionali. Le nuove tecnologie hanno reso
possibile lavorare da qualsiasi postazione ed in ogni
momento della giornata creando però una maggiore
dispersione dell’attenzione sul lavoro e determinando
una forte frammentazione e interruzione delle attività
durante l’orario di lavoro.
18. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Questa continua evoluzione tecnologica ha
predisposto una rapida diffusione di nuovi
mezzi di comunicazione/informazione. Il
mutamento sociale genera nuovi stili di vita ai
quali adattarsi, e l’uso di smartphone e tablet,
perennemente connessi ad internet, consente
alle questioni di lavoro di occupare anche
tempi e spazi che dovrebbero essere privati. È
l’era dei “workaholics” ovvero gli assetati di
lavoro, dell' ufficio virtuale, e di un mondo
dove i confini tra dovere e piacere sono
divenuti inesistenti.
19. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Di tale situazione, come rileva uno studio internazionale
dell‘Università di Toronto con target di genere, ne
risentono principalmente le donne: contattate spesso
da supervisori, colleghi o clienti, riferiscono elevati
livelli di stress psicologico.
Le donne, in grado di destreggiarsi tra il proprio lavoro e
la propria vita familiare esattamente quanto gli
uomini, si sentono più in colpa, per il semplice fatto di
essere raggiunte dal lavoro e dunque distratte impegni
familiari, a dimostrazione del fatto che i
condizionamenti culturali sono fondamentali nella
formazione e definizione dei ruoli.
20. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Et Chez-nous?
Accanto alla maggiore difficoltà delle donne rispetto agli uomini sul
mercato del lavoro, l’Italia, presenta una forte asimmetria di genere
nella divisione dei ruoli nella coppia e l’organizzazione dei tempi si
mantiene fortemente differenziata anche in zone diverse e per classi
sociali.
Il 'gender gap' inizia infatti proprio dal tempo libero: gli uomini in
Italia ne hanno 80 minuti in più al giorno delle donne. In un anno si
arriva a 444 ore, calcola l'Ocse e la differenza, la maggiore in materia
tra i principali Paesi industrializzati, sta nel fatto che quell'ora e
mezza in più che gli uomini dedicano ogni giorno allo svago, le donne
la passano a pulire la casa (dati Ocse Studio Measuring leisure 2009).
Le donne italiane, sommando sia il tempo per il lavoro remunerato che
quello per il lavoro non remunerato, lavorano in realtà ben più degli
uomini.
21. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Il 77% del tempo dedicato al lavoro familiare è a
carico femminile, a testimonianza di una
persistente e significativa asimmetria di
genere; pur essendo i padri un po’ più
collaborativi rispetto al passato, i
cambiamenti sono lenti e la divisione dei ruoli
ancora molto rigida. I dati recenti mostrano,
infatti, che i maggiori cambiamenti nella
divisione del lavoro tra i due generi sono
avvenuti nell’ambito della cura dei figli,
molto meno invece nell’ambito del lavoro
domestico vero e proprio e di cura dei
familiari (genitori, disabili, etc)
22. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Un esempio positivo a cui guardare è quello della Danimarca
che per welfare, uguaglianza di genere e rappresentanza
femminile nel mondo del lavoro si colloca al top
nell’Unione Europea, potendo vantare sia un tasso di
natalità pari a 1,8 figli (contro una media europea di 1,5 )
per donna sia un tasso di occupazione femminile pari al
72%. (Dati OECD - Organisation for Economic Co-operation and Development
2013)
Il segreto sta nell’unione di fattori quali flessibilità,
adeguate misure di congedo di maternità, aiuti per la
cura dell’infanzia e stabilità sociale, fattori che da
sempre hanno ispirato il welfare dei paesi
nordeuropei, rendendoli degli esempi a cui guardare
sia nel campo dell’uguaglianza di genere sia per gli alti
standard di vita che possono offrire ai loro cittadini.
23. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Le ITC possono essere il punto di svolta epocale:
a) per una maggiore democratizzazione dei
processi partecipativi della cittadinanza attiva, e
quindi strumenti per una “rivoluzione” culturale e
di pensiero all’interno di tutta la società italiana.
b) possono essere una modalità utilizzata per
liberare i tempi di produzione e di lavoro a
favore di una migliore redistribuzione dei carichi
ed impegni socio-familiari, supportando dunque
anche il delicato compito delle organizzazioni
complesse nella redifinizione di nuovi modelli e
processi organizzativi, per un maggiore benessere
dell’individuo e migliore valorizzazione dei
percorsi lavorativi e di carriera anche femminili.
24. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
A dispetto di dati statistici e autorevoli studi internazionali
sulla positiva inclusione delle donne nel mercato del
lavoro e nell’economia globale, vi è ancora una
resistenza/persistenza diffusa a non valorizzare ed
incentivare la presenza delle donne all’interno dei
settori produttivi e decisionali, particolarmente in alcuni
ambienti di tipo corporativistico, tanto nazionali quanto
internazionali (in questo senso “ogni mondo è paese”)
che privano però tutti noi della possibilità di dar vita a
meccanismi virtuosi partendo dal confronto di diversi
punti di vista, dalla condivisione di diverse o
complementari esperienze per giungere ad una sintesi
positiva dei vari fattori e della varie professionalità e
grandezze messe in campo, come LEVE PER IL
CAMBIAMENTO da tutte le risorse umane della società.
25. GraficaacuradeIlgeko(ElenaRossi)http://ilgeko.daportfolio.com
Paradoxically, new technologies offer new
employment opportunities for women, but
also work against them, keeping them
confined to the lower, semi-skilled or
unskilled positions, in the attempt to
reduce the threat of women’s entry into
the men’s sphere of work and preserve the
masculine orientation towards work
Grazie dell’attenzione # !!!!
Emma Pietrafesa
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