La comunicazione esterna la responsabilità dei dirigente scoastico (sito, trasparenza, privacy). Materiale realizzato con il concorso dei colleghi impegnati nel concorso dirigenti scolastici 2011.
1. “Le leggi non possono superare le 22 parole
(tante quanto le lettere del loro alfabeto)
e devono essere espresse
nei termini più semplici e piani”
Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver
Alcuni appunti
a disposizione per la preparazione
del concorso dirigenti scolastici 2011
A cura di Alberto Ardizzone
e dei partecipanti della lista Google “concorso-ds”
La responsabilità del dirigente scolastico
nella gestione della comunicazione esterna
(sito istituzionale, trasparenza, privacy)
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2. La comunicazione
nei manuali di preparazione al concorso
Alcuni spunti desunti da una lettura, se pur limitata e spesso
non approfondita:
1. accento dato agli stili di comunicazione (gestione e conduzione di gruppi,
competenze relazionali);
2. riferimenti sullo stile di leadership;
3. crescente ruolo assegnato alla gestione collaborativa della conoscenza,
favorito dalla media education (educazione ai, con, per/tra i media) e dal
cosiddetto “web 2.0”;
4. Individuazione della/e rete/i come luogo privilegiato ove dare forma e
sostanza a relazioni significative con il studenti/famiglie e con il territorio;
5. Crescente ruolo assegnato al sito web scolastico;
6. Questione trasparenza spesso solo accennata e in riferimento alla L.
241/1990 (http://www.normattiva.it/uri-
res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:1990-07-08;241).
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3. La comunicazione
Di cosa parlo (prevalentemente) in queste slide?
1. Tratto di comunicazione esterna
2. attraverso in particolare il sito web della scuola (parte istituzionale),
3. del quale affronto in particolare l’aspetto della responsabilità
dirigenziale
4. tenendo presente alcune innovazioni normative
5. che coinvolgono la scuola in quanto pubblica amministrazione
6. e che non sempre sono considerate né dai manuali sulla dirigenza
scolastica, né dalle politiche scolastiche dell’amministrazione.
7. Abbozzo, infine, qualche riflessione sulle potenzialità della comunicazione
web (interna ed esterna) come premessa e strumento per la gestione e
la distribuzione della conoscenza dentro e fuori l’edificio scolastico
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4. Comunicazione
interna ed esterna
• Interna • Esterna
c) la comunicazione interna b) la comunicazione esterna
realizzata nell'ambito di rivolta ai cittadini, alle
ciascun ente. collettività e ad altri enti
attraverso ogni modalità
(L. 150/00, Art.1, comma2, punto c) tecnica ed organizzativa.
L. 150/00, Art.1, comma 2, punto b)
Riferimento: . L. 150/2000
Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione
delle pubbliche amministrazioni
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/00150l.htm
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5. Una premessa
La scuola è una pubblica amministrazione
2. Per amministrazioni pubbliche si intendono tutte le
amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di
ogni ordine e grado e le istituzioni educative (…)
(D.lgs. 165/2001, art.1, comma 2)
per un confronto con D.lgs. 150/2009:
http://www.riformabrunetta.it/sites/default/files/u3/d%20lgs%20165%20del%202001
%20dopo%20riforma%20Brunetta%20dic%2009.pdf
La premessa è necessaria, in quanto in questa presentazione
faccio riferimento a norme riferita alla pubblica amministrazione
(d’ora in avanti pa) e non provenienti direttamente dal settore
dell’istruzione.
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6. Legge 150/2000
La L. 150/2000 disciplina le attività di informazione e di comunicazione
delle PA finalizzandole a
• illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni normative al fine di
facilitarne l’applicazione
• illustrare attività e funzionamento delle istituzioni
• favorire l’accesso ai servizi pubblici
• promuovere conoscenze allargate su temi di rilevante interesse pubblico e
sociale
• favorire processi interni di semplificazione delle procedure e di
modernizzazione degli apparati nonché la conoscenza dell’avvio e del percorso
dei procedimenti amministrativi
• promuovere l’immagine delle amministrazioni e dell’Italia in Europa e nel
mondo dando visibilità a eventi di importanza locale, regionale, nazionale ed
internazionale
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7. Legge 150/2000
la comunicazione interna
• La comunicazione interna è complementare e
funzionale alla comunicazione esterna
• E’ chiave di volta dei cambiamenti organizzativi e
gestionali:
– rafforza il senso di appartenenza dei dipendenti
– stimola apporti costruttivi alla realizzazione dei programmi
• Modello misto
– top-down: info su politiche, regole, procedure, obiettivi, piani
dell’org, nomine, trasferimenti, provvedimenti in risposta al
rendimento, info sui risultati
– bottom-up: feed-back attraverso relazioni sull’andamento (utili
al monitoraggio)
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8. Legge 150/2000
le strutture (art. 6)
informazione comunicazione
portavoce Ufficio per le relazioni con il
Ufficio stampa pubblico
La L. 241/90 e la L. 150/2001 trovano poi completamento nel D. Lgs 165/2001
che propone un modello di organizzazione dei pubblici uffici, imperniato sui
principi di trasparenza dell’azione amministrativa.
In tale contesto vengono ridefiniti alcuni compiti degli URP.
Nel MIUR, il DPR 347/2000 ha attivato un apposito Servizio per la Comunicazione, cui
è stato affidato il coordinamento della comunicazione istituzionale, del sito web
dell’amministrazione, la promozione di attività e convenzioni editoriali e pubblicitarie,
le campagne di comunicazione, la promozione di monitoraggi e indagini demoscopiche,
il coordinamento delle attività degli uffici relazioni con il pubblico operanti a livello
centrale e periferico.
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9. Gli strumenti di comunicazione nella scuola sono di prevalentemente orientati ad intelrocutori interni
(Fonte: http://www.bergamo.istruzione.lombardia.it/riccione/documenti/h/bilanciosociale.pdf
Autore tabella: Franco De Anna) 9/57
10. E la comunicazione esterna?
• Spesso non organizzata, spesso non integrata con la
comunicazione interna, spesso non dotata di una sua
specificità
• Tra i vari ambiti in cui si può esprimere:
– sito web;
– bilancio sociale.
Comunicazione Comunicazione
Comunicazione
interna esterna
organizzativa
integrata
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11. La comunicazione istituzionale
attraverso il sito web
Alcuni riferimenti normativi
• Legge 4/2004
– Legge Stanca sull’accessibilità con Regolamento e DM 22 Requisiti
minimi (in bozza nuovi requisiti)
• Direttiva 8/2009
– Dominio .gov.it; riduzione siti web
• D.Lgs n. 235/2010
– Codice Amministrazione Digitale
(in particolare articoli 53 e 54)
• Linee guida sui siti web delle PA (ed. 2011)
– Contiene i contenuti minimi dei siti istituzionali
• Modalità di pubblicazione dei documenti nell’Albo online
(pdf)
– Vademecum – versione 2011
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12. Legge 4/2004
Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici
• La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere a
tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si
articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici. (Art, 1, comma 1)
• «accessibilità»: la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti
consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire
informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a
causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni
particolari (art, 2, comma 1)
• I soggetti di cui all’articolo 3, comma 1, non possono stipulare, a pena di
nullità, contratti per la realizzazione e la modifica di siti INTERNET quando
non è previsto che essi rispettino i requisiti di accessibilità (art. 4, comma 2)
• Le disposizioni della presente legge si applicano, altresì, al materiale
formativo e didattico utilizzato nelle scuole di ogni ordine e grado. (art. 5,
comma 1)
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13. L’accessibilità nel web …
• Le barriere web dipendono dal tipo di disabilità
testi testi
immagini
sotto forma di immagini lampeggianti
non descritte
documenti lunghi
contrasti
senza sommari
scarsi tabelle
complesse
link non chiari
linguaggio
e difficili da attivare
complicato
• Il risultato è la rinuncia alla fruizione o, nel migliore dei casi,
l’accesso solo parziale al documento
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14. … e nella comunicazione in generale
• Le barriere nella comunicazione possono dipendere dalla qualità
delle relazione
comunicazione condizioni
ambiguità
monosensoriale ambientali
del messaggio
blocchi emotivi
rumore
difficoltà
linguistiche
mancanza di linguaggio
relazione complicato
• possono esprimersi in differenti contesti, luoghi, ambienti
• attraversano la quotidianità delle relazioni
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15. Direttiva 8/2009
(riduzione siti web delle PA)
• le pubbliche amministrazioni sono tenute a provvedere all’iscrizione
al dominio “.gov.it” dei siti che intendono mantenere attivi. La
registrazione dei siti web delle pubbliche amministrazioni al dominio
“.gov.it” sarà l’occasione per iniziare a razionalizzare e ridurre, in
maniera consistente, il numero dei siti web pubblici.
• Il ministro […] promuove l’utilizzo delle Linee Guida di cui al
successivo articolo 4 (Caratteristiche generali e contenuti dei siti
web) e ne produce una revisione con frequenza almeno annuale,
previa consultazione pubblica
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16. D.Lgs. n. 235/2010
Art. 53, comma 1
Le pubbliche amministrazioni centrali realizzano siti
istituzionali su reti telematiche che rispettano i
princìpi di accessibilità, nonché di elevata
usabilità e reperibilità, anche da parte delle
persone disabili, completezza di informazione,
chiarezza di linguaggio, affidabilità, semplicità
dì consultazione, qualità, omogeneità ed
interoperabilità. Sono in particolare resi
facilmente reperibili e consultabili i dati di cui
all'articolo 54.
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17. D.Lgs. n. 235/2010
dagli art. 39 - 54
• Le pubbliche amministrazioni non possono richiedere l'uso
di moduli e formulari che non siano stati pubblicati; in caso di
omessa pubblicazione, i relativi procedimenti possono essere
avviati anche in assenza dei suddetti moduli o formulari. La
mancata pubblicazione è altresì rilevante ai fini della
misurazione e valutazione della performance individuale dei
dirigenti responsabili (art. 39)
• Le pubbliche amministrazioni garantiscono che le
informazioni contenute sui siti siano conformi e
corrispondenti alle informazioni contenute nei provvedimenti
amministrativi originali dei quali si fornisce comunicazione
tramite il sito (Art. 54)
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18. Linee guida per i siti delle PA
Qualche indicazione
• Trasparenza e contenuti minimi
• Mantenimento accessibilità e usabilità
• Implementazione servizi on line
• Uso formati e contenuti aperti
• Le linee guide sono soggette ad aggiornamento annuale
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19. La trasparenza nella pa
• Percorso normativo nato negli anni Novanta (per la comunicazione,
in particolare: L. 241/1990, L. 150/2000)
• Carta europea dei diritti del cittadino nella Società dell’informazione
e della conoscenza: riconosciti 4 diritti fondamentali:
– diritto all’accesso
– diritto all’educazione e allo sviluppo
– diritto all’informazione
– diritto alla partecipazione
• “Le pubbliche amministrazioni nell'organizzare autonomamente la
propria attività utilizzano le tecnologie dell'informazione e della
comunicazione per la realizzazione degli obiettivi di efficienza,
efficacia, economicità, imparzialità, trasparenza,
semplificazione e partecipazione, nonché per la garanzia dei diritti
dei cittadini e delle imprese.” (Codice dell’amministrazione digitale)
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20. Sulla trasparenza, un passo indietro
La svolta degli anni Novanta
Prima era Dopo, nuove parole d’ordine
• Disparità • Parità
• Riservatezza • Trasparenza
• Informazione • Comunicazione
• Unidirezionale • Bidirezionale
• Autoreferenzialità • Apertura
• Formalismo e stile involuto • Semplificazione del linguaggio
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21. Leggi “per la trasparenza” (anni Novanta)
trasparenza dimensione paritaria e partecipata
• L. 142/1990 • Leggi Bassanini sulla semplificazione
gli atti degli enti locali sono pubblici amministrativa
• L. 241/1990 – il testo* (pdf) – L. 59/1997
“legge sulla trasparenza”
Semplificazione delle procedure
• D. lgs 29/1993 – il testo (pdf) amministrative + federalismo
Art. 12: istituisce gli URP amministrativo
Principio di sussidiarietà
• L. 150/2000 – il testo (pdf)
attività di informazione – L. 127/1997 (Bassanini bis)
e di comunicazione delle P.A.” riforma dei procedimenti (snellimento)
• D. lgs 165/2001 – il testo (pdf) + riforma degli uffici (riorganizzazione)
modello di organizzazione dei – L. 191/1998 (Bassinini ter)
pubblici uffici Formazione (Formez), telelavoro e
*Testo L.241/90 mod. L. 15/2005 e DL 35/2005 edilizia scolastica
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22. Legge 241/1990
• Eleva il criterio di trasparenza (citato in modo esplicito con L.15/2005) a
principio generale dell’ordinamento giuridico (art.1 – I comma)
• Controllo democratico sull’operato dei poteri pubblici, onde verificarne
la rispondenza agli interessi sociali e ai precetti costituzionali
• Obbligo di conclusione del procedimento con l’adozione di un
provvedimento esplicito (art. 2 – primo comma)
• Obbligo di motivazione del provvedimento amministrativo (art.3) e
identificazione del responsabile del procedimento (articoli 4 - 6)
• Partecipazione dei cittadini e degli enti esponenziali all’iter
procedimentale (articoli 7 e 10)
• Disciplina del diritto di accesso dei cittadini ai documenti amministrativi
(articoli 22 – 28)
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23. Legge 241/90 e art.1, comma 1
Rif: (http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:1990-07-
08;241)
• 1. L'attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da
criteri di economicità, di efficacia e di pubblicità secondo le modalità
previste dalla presente legge e dalle altre disposizioni che disciplinano singoli
procedimenti. (dal 2-11-1990 al 7-3-2005)
• […] criteri di economicità, di efficacia, di pubblicità e di trasparenza (…)
secondo le modalità previste dalla presente legge e dalle altre disposizioni che
disciplinano singoli procedimenti, nonché dai principi dell'ordinamento
comunitario (dal 8-3-2005 al 3-7-2009)
• […] criteri di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di
trasparenza […] (dal 4-7-2009)
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24. D. lgs 29/1993
“Razionalizzazione dell’organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della
disciplina in materia di pubblico impiego a norma dell’articolo 2 della legge 23 ottobre
1992, n.421”
Art. 12 istituisce gli Uffici per le Relazioni con il Pubblico:
Gli uffici per le relazioni con il pubblico provvedono, anche mediante l'utilizzo di
tecnologie informatiche:
a) al servizio all'utenza per i diritti di partecipazione di cui al capo III della legge 7 agosto
1990, n. 241;
b) all'informazione all'utenza relativa agli atti e allo stato dei procedimenti;
c) alla ricerca ed analisi finalizzate alla formulazione di proposte alla propria
amministrazione sugli aspetti organizzativi e logistici del rapporto con l'utenza.
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25. Contenuti minimi siti della PA
• Organigramma
• URP
• Trasparenza, valutazione e merito (13
fonte: voci)
• Linee guida per i siti web • Procedimenti (4 voci)
delle PA (luglio 2011) • Caselle posta elettronica istituzionali
• Lettera di richiesta dominio • PEC
.gov.it • Pubblicazioni e comunicazioni
• Nuovo CAD (art. 54) • Concorsi e bandi di gara (2)
• Servizi on line (2)
• Qualità dei servizi (2)
• Privacy
• Note legali
• Altro – versione 2011 (11)
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26. Trasparenza, valutazione e merito
1. Programma triennale per la trasparenza
2. Piano e relazione sulle performance
3. Premi e compensi (2)
4. Nomi e CV valutatori
5. Nomi e CV dirigenti
6. Retribuzione dirigenti
7. Retribuzioni e CV per incarichi politici
8. Incarichi a dipendenti e soggetti privati
9. Assenze e presenze
10. Ruolo dei dirigenti
11. Codice disciplinare
12. Contratti integrativi
13. Contrattazione nazionale
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27. Albo pretorio on line
• Legge n. 69 del 18 giugno 2009 (art. 32, comma 1): “a far data dal 1
gennaio 2010 gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti
amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la
pubblicazione sui propri siti informatici da parte delle amministrazioni e
degli enti pubblici obbligati”
• Il D.L. 30.12.2009 n.194 cd. Decreto Mille proroghe) convertito, con
modificazioni, dalla L. 26.2.2010 n.25) dello stesso art. 32 rimanda al
termine del 1 gennaio 2011 a decorrere dal quale "le pubblicità effettuate
in forma cartacea non hanno effetto di pubblicità legale“.
• Da tale data l’Albo Pretorio on line va a sostituire in maniera definitiva il
vecchio Albo cartaceo esposto all’interno degli enti pubblici: la forma
cartacea rimane solo in originale, mentre è fatto espressamente obbligo
di pubblicazione sul proprio sito Internet istituzionale.
Rif. http://www.urp.it/Sezione.jsp?idSezione=1751
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28. Albo pretorio on line
• Le PA sono obbligate a pubblicare all’Albo Pretorio On-line gli atti e i
provvedimenti amministrativi per i quali una legge o un regolamento
preveda la pubblicazione obbligatoria all’Albo Pretorio
• Vademecum: Modalità di pubblicazione dei documenti nell’Albo
online
• Contenuti per la scuola
– Programma annuale, conto consultivo, gare e appalti, delibere organi
collegiali, regolamento, regolamento di disciplina, convocazione e odg
assemblee studenti, genitori, sindacali, regolamenti supplenze,
graduatorie, atti di nomina, contratti e convenzioni con aziende, beni in
comodati, esiti esami
• Lavori in corso (con riferimento a legislazione scolastica)
– https://docs.google.com/document/d/1xHiwhJfi0JujxoVn9wVV7OVT4VfAaD3znz
JiK6zTQB0/edit?hl=it
• L’albo sul tuo sito: alcuni docenti stanno studiando sistemi di
gestione dell’albo con Drupal, WordPress, Joomla e Plone.
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29. Trasparenza e privacy
Il garante della privacy
• consente la diffusione di dati personali per finalità di trasparenza e di
comunicazione nelle pubbliche amministrazioni ma sempre nel rispetto dei
principi di pertinenza, non eccedenza e indispensabilità dei dati da
pubblicare su internet e pone nuovamente cautele e limiti e richiede
l’adozione di misure di sicurezza per garantire il trattamento dei dati con
strumenti elettronici, (vedi anche Deliberazione n. 17 del 19 aprile 2007).
• sull’impiego delle nuove tecnologie sottolinea che gli enti dovranno sempre
assicurare l’esattezza, l’aggiornamento e la pertinenza dei dati pubblicati
in rete e garantire al tempo stesso, il “diritto all’oblio” dei dati delle persone
interessate.
Riferimenti
• D.Lgs. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali)
• La privacy tra i banchi di scuola:
http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1723730
• Trasparenza vs. privacy: http://www.urp.it/Sezione.jsp?idSezione=1751
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30. La privacy nel sito
Contenuti minimi
• Informativa sulla privacy: disponibile, ove possibile, in un’area
informativa a piè di pagina (footer) o, ove non previsto il footer, in
una apposita sezione del sito, collegata da tutte le pagine
indirizzato dalla etichetta “Privacy” o “Protezione dei dati personali”.
• Nella sezione “Privacy” devono essere descritte le modalità di
gestione del sito in riferimento al trattamento dei dati personali e
degli utenti che interagiscono con i servizi resi disponibili. Si
tratta di una informativa da rendere ai sensi del Decreto legislativo
2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”
• Riferimento: Linee guida, pag. 52 e seguenti, Capitolo Policy:
http://www.innovazionepa.gov.it/lazione-del-ministro/linee-guida-siti-
web-pa/indice/cap4-garantire-la-qualita-dei-siti/policy.aspx
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31. Sito web, pa e
responsabilità dirigenziale
• Un riferimento (slide di R. Scano, maggio 2011):
http://www.slideshare.net/rscano/siti-web-pa-responsabilit-e-sanzioni
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32. Il Cad, annessi e connessi
Fonte, Mario Varini, IC Castellucchio (MN)
http://www.iccastellucchio.gov.it/documenti/era_accesso/index.html
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33. …ma comunicare
nel web di tutti con tutti
è anche servire l’informazione
in modo diverso
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34. Comunico per farmi capire…
• semplificazione del linguaggio 11. Rapporti con il
pubblico:
• vicino alla lingua parlata dei cittadini 4. Nella redazione dei
testi scritti e in tutte le
• testi pensati e scritti per essere compresi altre comunicazioni il
• trasparenza dell’azione amministrativa dipendente adotta un
linguaggio chiaro e
comprensibile.
(dal CCNL 16-7-2010,
ALLEGATO 1: Codice di
comportamento dei
dipendenti delle pubbliche
amministrazioni)
efficacia
legittimità chiarezza
piano giuridico piano comunicativo
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35. … da tutti
• eliminazione delle barriere all’accesso Le pubbliche amministrazioni
centrali realizzano siti
• prima di scrivere, penso accessibile istituzionali su reti telematiche
che rispettano i princìpi di
accessibilità, nonché di elevata
usabilità e reperibilità, anche da
parte delle persone disabili,
completezza di informazione,
universalità chiarezza di linguaggio,
affidabilità, semplicità di
consultazione, qualità,
omogeneità ed interoperabilità.
(dal Codice dell’amministrazione
digitale, d.lgs. 235/2010)
legittimità chiarezza
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36. Guida per un controllo finale del testo
Un testo è semplice
se usa
• parole di uso comune
• parole brevi
• parole di significato non ambiguo
• parole di origine italiana
• parole intere (e non abbreviazioni, sigle, ecc.)
• parole tecnico-specialistiche necessarie e
accompagnate da spiegazione breve e comprensibile
Alfredo Fioritto (a cura di),
Manuale di stile, Il Mulino, 1997
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37. Guida per un controllo finale del testo
Un testo è materialmente leggibile
se usa alcuni accorgimenti tecnici che non sono secondari
né banali.
Per esempio contribuiscono a rendere più leggibile un testo
anche alcuni criteri grafico-tipografici e alcuni
accorgimenti redazionali:
• usare interlinea ca. 120%;
• separare verticalmente i blocchi di testo;
• evitare l’allineamento giustificato in testi senza sillabazione e di
larghezza limitata;
• limitare l’allineamento centrato.
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38. Indice di leggibilità. Gulpease
http://digilander.libero.it/RobertoRicci/variabilialeatorie/esperimenti/leggibilita.htm
• Considera la lunghezza delle parole
• Valuta rispetto alla scolarizzazione del lettore
G = 89-(LP/10)+3*FR
LP = (totale lettere*100) / totale parole
FR = (totale frasi*100) / totale parole
G<80 testi difficili per chi ha la licenza elementare
G<60 testi difficili per chi ha la licenza media
G<40 testi difficili per chi ha un diploma superiore
Fonte: GULP, Gruppo Universitario Linguistico Pedagogico, Università di Roma
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39. GULP
fonte:
www.eulogos.net
Pagina per la valutazione
on line dell’indice Gulpease
Licenza elementare Licenza media Licenza superiore
quasi incomprensibile 0<G<55 0<G<35 0<G<10
molto difficile 55<G<70 35<G<50 10<G<30
Difficile 70<G<80 50<G<60 30<G<40
Facile 80<G<95 60<G<80 40<G<70
molto facile 95<G<100 80<G<100 70<G<100
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40. Vocabolario di base
di Tullio De Mauro
• Il Vocabolario di base della lingua italiana di Tullio De
Mauro è un elenco di lemmi elaborato prevalentemente
secondo criteri statistici. Esso rappresenta la porzione
della lingua italiana usata e compresa dalla maggior
parte di coloro che parlano italiano.
• La scelta dei lemmi è stata fatta in base ai primi 5.000
lemmi del Lessico Italiano di Frequenza (LIF) [Bortolini et
a. 1972] (ridotti a circa 4.750 dopo averne verificato la
comprensibilità), integrati con un insieme di lemmi
determinati per altre vie.
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41. Vocabolario di base
Un esempio
Un esempio di scrittura ad alta leggibilità è il mensile due
parole (http://www.dueparole.it/).
I redattori di due parole scrivono articoli usando il
Vocabolario di base e spiegando le parole che non vi
appartengono.
Inoltre, la redazione applica anche altri criteri di
leggibilità, attinenti alla grafica (caratteri grandi,
illustrazioni che non spezzano il testo, ecc.) e al modo di
disporre i contenuti (riquadri di spiegazione, testo a nuova
riga per ogni frase, ecc.)
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42. La redazione di un documento
Alcune possibili scelte a misura di scuola
• Indicazioni per la redazione dei documenti della scuola
• Indicazioni per la stesura di contenuti web orientati al
cittadino
Leggibilità Etichette
tipografica (categorie, tag)
Sintassi Titoli
Lessico Abstract
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43. Il sito scolastico, poi,
è anche (o soprattutto?)
• Luogo di partecipazione
• Luogo di inte(g)razione
• Luogo di appartenenza e di comunicazione
• Luogo di passaggio verso altri ambienti didattici,
partecipativi
Oltre il sito istituzionale
i siti tematici
con meno vincoli,
pur ricordando il prerogativa del web
di essere di tutti
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44. “nuova” comunicazione, “nuovo” web
La “nuova” comunicazione: Alcune parole del “nuovo” web:
• Trasparente • Feed RSS
• Pubblica • Opendata
• Chiara e semplice • Creative Commons
• Al servizio del • Tag
cittadino • Folksonomia
• Accessibile • Social network
• Aperta
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45. Da Gutenberg aBerners Lee: Lee
Berners
Gutenberg: L’era dei mass media L’era degli user generated-content
• Utente come destinatario • Utente come produttore
• Target / Segmento di mercato • Community
• Tassonomia • Rete
• Capacità produttiva • Folksonomia
• Mercato di massa • Reputazione e competenza
• Top down / Bottom up • Massa di mercati
• Push • Peer to peer
• Pull
DISCORSO CONVERSAZIONE
Fonte: Scotti, Sica, Community Management
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46. Altri ambienti
per condividere conoscenze
• CMS per la scuola: Drupal, Wordpress, Plone, Joomla!,…
• Facebook - www.facebook.com/
• Twitter - http://twitter.com/
• Friendfeed - http://friendfeed.com/
• Google documenti (anche fogli di calcolo, presentazioni, disegni,
moduli)
• Doodle - www.doodle.com/
• Moodle -
• Docebo - www.mydocebo.com/
• …
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47. Perché condividere conoscenza?
• Per fare circolare l’informazione
• Per accrescere la reputazione propria e del proprio ufficio
• Per migliorare il proprio lavoro
• Per non partire da zero
• Per intessere nuove relazioni
• Per contribuire alla diffusione di buone pratiche
• Per una nuova definizione del merito nella pa
• Perché siamo pubblica amministrazione
Nessuno sa tutto, ognuno sa qualcosa,
la totalità del sapere risede nell’umanità.
(Pierre Levy, L’intelligenza collettiva)
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48. Siti web scolastici tra trasparenza
e condivisione della conoscenza
• CMS open source
• Pubblicità degli atti, ma anche delle circolari, delle comunicazioni
• Aree riservate solo se necessarie (es. dematerializzazione documenti)
• Rimozione barriere all’accesso
• Cura della qualità del sito istituzionale (accessibilità, usabilità,
chiarezza, …)
• Distribuzione contenuti sito e contenuti didattici con licenza Creative
Commons del tipo by-nc-nd (attribuzione, non commerciale,
condivisione)
• Partecipazione alla redazione di diversi soggetti, ma anche
implementazione di altri ambienti didattici e partecipativi
• Rendere pubblici CV, spese progetti, distribuzione fondo istituto (?)
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49. Comunicazione organizzativa
tra complessità e web 2.0…
Network Arcipelaghi
comunicativi e costellazioni
Silos Comunità di
organizzativi pratica
…e tra legami forti e deboli, identità multiple e entropia organizzativa
Fonte
Fabrizio Maimone, La comunicazione organizzativa
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50. La comunità di pratica
come gruppo di persone che
• share similar challanges; • condivide una pratica professionale;
• interacr regularly; • deve confrontarsi con problemi e sfide
simili;
• learn from and with each other;
• interagisce regolarmente;
• improve their ability to address • apprende dagli altri e con gli altri;
their challanges. • sviluppa la capacità di affrontare con
successo i problemi ne le sfide
(Etienne Wenger) condivise.
1. Partecipazione
2. Inclusione
3. Impegno
4. Identità
(Fabrizio Maimone)
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51. “Il passaggio verso un modello (…) informale della conoscenza
ha molte affinità con un approccio di tipo connessionistico
dell’apprendimento”
(Scotti, Sica, Community Management, Apogeo, 2010)
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52. Tra i principi del connessionismo
• L’apprendimento e la conoscenza hanno bisogno di una diversità di
opinione per potere cogliere l’insieme e potere selezionare gli approcci
migliori
• L’apprendimento è un processo di costituzione di una rete che connette
nodi specializzati o fonti di informazione
• La conoscenza rimane nelle reti
• La capacità di sapere di più è più critica rispetto a ciò che già si conosce
• Apprendere e conoscere sono processi continui: non hanno termine e
non generano prodotti
• La capacità di vedere connessioni, riconoscere modelli e creare
significati tra campi diversi, idee, concetti è la competenza principale per
le persone di oggi
• Prendere decisioni è apprendimento
da George Siemens, Knowing Knowledge, 2006
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53. Sitografia linguaggio
• Semplificazione linguaggio
– Regione Emilia – linguaggio burocratico
– URP degli URP
– Università di Padova – linguaggio amministrativo
– Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee –
Manuale interistituzionale di convenzioni redazionali
• Scrivere per il web
– www.mestierediscrivere.com (Luisa Carrada)
– www.palestradiscrittura.it (Alessandro Lucchini)
– http://chiaroesemplice.blogspot.com (M. Emanuela Piemontese)
• La cura dei documenti digitali a scuola e nella PA
– www.slideshare.net/giacomo.mason/usabilita-e-scrittura-dei-testi-per-il-web (Giacomo
Mason)
– Accessibilità dei documenti elettronici (Livio Mondini)
– www.porteapertesulweb.it/documenti-digitali-a-scuola/
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54. Sitografia istituzionale
comunicazione web
• Risorse dal Ministero per la pa e dell’innovazione
– Linee guida per i siti web delle PA
– Nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale
• DigitPA - http://www.digitpa.gov.it/
– Registrazione dominio .gov.it
– Accessibilità
– Accessibile.gov.it
E inoltre (temi non trattati in questa presentazione)
– Firma digitale
– Posta elettronica certificata
– Sistema Pubblico di Connettività
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55. Bibliografia linguaggio
• Semplificazione linguaggio
– Alfredo Fioritto, Manuale di stile dei documenti amministrativi, Carocci, 2009
– Tommaso Raso, La scrittura burocratica, Carocci, 2005
– Tullio De Mauro, Guida all’uso delle parole, Editori Riuniti, 2003
– Alfredo Fioritto (a cura di), Manuale di stile, Il Mulino, 1997
– Alessandro Lucchini, Business Writing, Sperling & Kupfer, 2006
– Beppe Severgnini, L'italiano. Lezioni semiserie, Rizzoli, 2007
• Scrivere per il web
– Luisa Carrada, Il mestiere di scrivere. Le parole al lavoro, tra carta e web,
Apogeo, 2008
– Giovanni Acerboni, Progettare e scrivere per internet, Mc Graw Hill, 2005
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56. Bibliografia siti e comunicazione 2.0
• Siti nella pubblica amministrazione
– Ernesto Bellisario, Gianluigi Cogo, Roberto Scano, I siti web delle pubbliche
amministrazioni, Maggioli, 2010
• Comunicazione 2.0
– Fabrizio Maimone, La comunicazione organizzativa, Angeli, 2010
– Emanuele Scotti, Rosario Sica, Community Management, Apogeo, 2010
– Giacomo Mason, Intranet 2.0, Tecniche Nuove, 2010
– Charlotte Hess e Elinor Ostrum (a cura di), La conoscenza come bene comune,
Mondadori, 2009
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57. Due parole
“Le parole sono fatte, prima che per essere dette,
per essere capite: proprio per questo, diceva un filosofo,
gli dei ci hanno dato una lingua e due orecchie.
Chi non si fa capire viola la libertà di parola dei suoi ascoltatori.
È un maleducato, se parla in privato e da privato.
È qualcosa di peggio se è un giornalista, un insegnante,
un dipendente pubblico, un eletto dal popolo.
Chi è al servizio di un pubblico ha il dovere costituzionale
di farsi capire.”
(Tullio De Mauro)
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