2. Il Mar Mediterraneo
• Il nome e la morfologia;
• Le caratteristiche fisiche;
• Il Mediterraneo nella Storia;
• Ecosistemi e produttori primari;
• L’inquinamento;
• Il clima;
• I vari mari.
3.
4. Il nome e la morfologia
Il termine Mediterraneo deriva dalla parola latina
Mediterraneus, che significa in mezzo alle terre. Per
quanto riguarda la topografia del fondale il
Mediterraneo è diviso in due bacini principali che si
possono considerare semichiusi. Il primo è quello del
Mediterraneo occidentale è delimitato dal canale di
Sicilia e caratterizzato da
ampie piane abissali, il
secondo, il Mediterraneo
orientale, è molto più
accidentato e dominato
dal sistema della dorsale
Mediterranea.
5. Le caratteristiche fisiche
Il mar Mediterraneo è un mare intercontinentale situato tra
Europa, Africa e Asia. La sua superficie approssimativa è di
2,51 milioni di km² ed ha uno sviluppo massimo lungo i
paralleli di circa 3700 km. Il Mediterraneo è collegato ad ovest
all'oceano Atlantico, attraverso lo stretto di Gibilterra. Ad est
attraverso il mar di Marmara, tramite i Dardanelli e il
Bosforo, è collegato al mar Nero. Le maree sono molto limitate
anche a causa dello scarso collegamento con l'oceano, che
limita la massa d'acqua complessiva investita dal fenomeno.
Le Temperature del Mediterraneo hanno estremi compresi fra
i 10 C e i 32 C. In genere si oscilla fra i 12 C - 18 C nei mesi
Invernali fino ai 23 C – 30 C nei mesi estivi, a seconda delle
zone.
6. Storia
Circa cinque milioni di anni fa, il Mar
Mediterraneo era una vallata profonda e secca
che divideva tre continenti: Europa, Africa e Asia,
fino a quando un cataclisma fece una breccia nel
muro di contenimento dell’oceano Atlantico ad
ovest, verso l’odierna Gibilterra. In un processo
durato molti, molti anni, una gigantesca cascata di
acqua ha incominciato ad inondare l’intero bacino
mediterraneo, facendo nascere un nuovo mare.
Analizzando più attentamente la configurazione di
questo nuovo mare troviamo che è formato piuttosto
da un insieme di mari: il mar Alborán, Golfo di
Lione, il Tirreno, lo Ionio, il mar Egeo, l’Adriatico,
ognuno con caratteristiche proprie.
7. Ecosistema e produttori
primari
Nell'ecosistema costiero del mar Mediterraneo un ruolo fondamentale è
svolto dalla Posidonia oceanica. Grazie al suo sviluppo fogliare produce
un'alta quantità di ossigeno, fino a 20 litri al giorno per ogni m² di
prateria. Contribuisce inoltre al consolidamento dei fondali e delle
spiagge, proteggendole dalla erosione. Ma soprattutto le praterie marine
di questa fanerogama sono l'ambiente ideale per la crescita di pesci,
crostacei e altre forme di vita, costituendo una vera e propria nursery
delle specie ittiche. Attualmente la Posidonia è in forte regressione in
tutto il bacino mediterraneo, a causa dell'inquinamento chimico, ma
anche delle opere di protezione costiera e dell'"aratura" dei fondali
provocata dalle ancore delle barche e dalla pesca a strascico, abusiva,
sotto costa.
8. L’inquinamento
L'inquinamento idrico è un'alterazione degli ecosistemi che
Hanno come componente fondamentale l'acqua. Esso è
causato da numerosi e differenti fattori, quali gli scarichi
diretti o indiretti di attività industriali o delle normali
attività umane (come i liquami domestici) che giungono nei
fiumi, laghi e mari dai grandi centri urbani senza
opportuno trattamento. L'inquinamento delle acque può
derivare anche da cause accidentali, ad esempio gli
incidenti alle petroliere.
9. Il clima
Il clima mediterraneo, è caratterizzato da un lungo periodo di
siccità estiva ed inverni miti, con gelate sporadiche.
L'associazione di estati secche con inverni piovosi rappresenta un
carattere peculiare del clima mediterraneo: nella quasi totalità
dei climi (esclusi quelli marittimi dalla piovosità costante e quelli
desertici dove non piove quasi mai) la maggior parte delle
precipitazioni cade nel semestre caldo. È da notare come la
scarsità di precipitazioni nel semestre caldo sfavorisca
l'agricoltura rispetto al clima sinico. Il mare contribuisce a
determinare il clima, il quale è temperato caldo, con escursioni
termiche giornaliere ed annue modeste (inferiori a 21 C): infatti,
il mare trattiene il calore estivo e lo rilascia durante l’inverno.
12. Mar Nero
Mar Mar
Bacino Adriatico
Algerino Ligure
Bacino
Mar Tirrenico Adriatico Mar
Bacino Tirrenico Egeo
Mar di Alborán Mar Ionio
Bacino dello
Ionio Mar di Levante Bacino di
Erodoto
Bacino Levantino
13. Il Mar Adriatico
Il Mare Adriatico ha una superficie di circa 135.000 km² e
una profondità massima di 1230 m. Da un punto di vista
morfologico può essere diviso in tre aree: la parte settentrionale
completamente dominata dal delta del Po è un lento declivio nel quale
la profondità non supera i 75 m, la parte centrale, tra Ancona e il
Gargano è caratterizzata dalla presenza di una depressione detta
“fossa del medio Adriatico" (266 m) mentre la zona meridionale ha una
piattaforma continentale che si restringe in corrispondenza della
Puglia fino a circa 20 km, fra la Puglia e l'Albania si trova la piana
adriatica con una profondità media di circa
1000 m e la massima di 1200 m. Da qui la
profondità risale a circa 800 m in corrispondenza
del canale d'Otranto che separa l'Adriatico
dallo Ionio.
14. Il Mar Ionio
Il mar Ionio si estende su una
superficie di circa 616.000 km² dalle
coste della Libia e della Tunisia fino
alla Grecia e all'Italia meridionale.
Raggiunge la massima profondità
(5.093 m) nella Fossa ellenica. Nello
Ionio si trova la piana abissale più
estesa del Mediterraneo.
15. Mar Egeo
Il Mar Egeo ha una superficie di circa 80.000
km² e oltre 200 isole. Lo collega allo Ionio il Golfo
di Corinto (56 m) e numerosi canali profondi fra i
300 m e gli 800 m fra le isole di Rodi e Creta.
Raggiunge la massima profondità (2.500 m) in
corrispondenza della fossa di Creta che si estende
dal Golfo di Argolide a Rodi.
16. Mar di Levante
Il mar di Levante è la parte più orientale del
Mediterraneo, ha una superficie di circa 320.000
km² ed è delimitato a ovest dalla linea che
congiunge Capo Ra's al-Hilal, in Libia con l'isola
di Gavdos presso Creta. La piattaforma
continentale è molto estesa sia presso il delta del
Nilo sia nel golfo di Iskenderun. La massima
profondità è di 4384 m in corrispondenza della
fossa di Plinio.