Más contenido relacionado
Más de Alessio Viscardi (20)
Default 7
- 1. 20 Cronache
Domenica 22 Dicembre 2013 Corriere della Sera
Il caso I pm di Torino ipotizzano anche l’omicidio colposo
«Ai malati di Stamina
cellule di altre persone
Una cura pericolosa»
Il rapporto degli esperti del ministero
«Ha sempre dichiarato di agire
senza fini di lucro, per uso compassionevole, ma di fatto la sua
azione era tesa ad ottenere da
ogni paziente o familiare somme
fino a 50 mila euro». È una nota
del procuratore di Torino, Raffaele Guariniello. Si riferisce a Davide Vannoni, presidente della Stamina Foundation, psicologo, «inventore» di un metodo basato
sulle staminali. Secondo l’inchiesta torinese, la Stamina avrebbe
chiesto dai 30 mila ai 50 mila euro
da versare come donazioni perché «questi trattamenti in Italia
sono fuori legge». Chi non pagava non riceveva cura. Agli atti le
documentazioni dei bonifici:
causale «contributo donazione».
Molti pazienti, o loro familiari, si
sono indebitati per poter usufrui-
re delle infusioni del metodo Stamina. Nel pacchetto c’era anche
l’offerta di mettere in «banca» le
cellule prelevate: con 7.000-8.000
euro all’anno si tenevano da parte, congelate, per infusioni future. Le carte dell’inchiesta, formalmente chiusa nell’agosto 2012
con 12 indagati, vedono come
protagonista Vannoni e alcuni
medici. Le vittime sarebbero una
settantina. Ieri, al quinto piano
del Palazzo di giustizia di Torino,
Le carte dell’inchiesta
C’è il video spot di una
paziente paralizzata dalla
Sla che si alza e cammina
dopo l’infusione Stamina
c’è stato un vertice. La richiesta di
rinvio a giudizio è pronta, ma bisogna ancora ascoltare qualche
persona e acquisire qualche carta
per vedere se aggravare l’ipotesi
di reato: all’associazione a delinquere, truffa, somministrazione
di farmaci pericolosi, si potrebbe
aggiungere l’omicidio colposo. E
questo dopo le segnalazioni legate al decesso di pazienti.
Agli atti, tra i vari documenti,
spicca un video con una giovane
donna affetta da Sla, paralizzata
in un letto, che si alza e cammina
dopo il trattamento. I depliant
della Fondazione fatti circolare
tra pazienti paraplegici, con numeri del genere: oltre mille casi
trattati, recupero del danno dal
70 al 100% (72 recuperi su 90 ictus curati). La testimonianza di
Cosa sono le staminali
TOTIPOTENTI
Sono in grado di sviluppare
un intero organismo e anche
tessuti extra-embrionali
come la placenta
Fecondazione
PLURIPOTENTI
Sono in grado di differenziarsi
in tutti i tipi di cellule di un
individuo adulto tranne che
nelle cellule extra-embrionali
Sviluppo
embrionale
Cellule
totipotenti
un paziente ricoverato nell’ospedale di Stato della Repubblica di
San Marino, sentitosi male dopo
la puntura lombare per il trattamento, che viene invitato a ritrattare, a scrivere che era «in stato
confusionale».
E ancora: 60 cartelle cliniche
di pazienti trattati con il metodo
Stamina esaminate dai periti del
procuratore. «Non c’è prova di
alcun miglioramento» è scritto.
Stessa frase dopo l’esame delle
36 dei pazienti infusi agli Spedali
Civili di Brescia. Il rapporto degli
esperti, depositato lo scorso 4
dicembre, scrive: «assenza di
qualsiasi oggettivo miglioramento delle condizioni dei pazienti», oltre a «una evidente
trasandatezza nella compilazione dei dati clinici». E quel «de-
MULTIPOTENTI
Hanno possibilità di differenziazione
ma in un ambito più ristretto.
Tali sono quelle da cui originano
sia i vasi sanguigni, sia i precursori
delle tante cellule diverse del sangue
UNIPOTENTI
Sono in grado di specializzarsi
in un solo tipo di cellule, come
le mesenchimali
Cellule
dell’osso
Spermatozoo
Cellula
uovo
Si tratta di cellule che si possono replicare all’infinito e differenziarsi in 200
tipi diversi di cellule dell’organismo. Sono divise in quattro gruppi
Cellule
del muscolo
Cellule
del cervello
Globulo
bianco
Globulo
rosso
Cellule
del sangue
cesso sospetto di un malato di
atrofia muscolare multi-sistemica, patologia simile al Parkinson
che solitamente non determina
rischio di morte repentina» che
ha allertato Guariniello. «Dalla
trasmissione di virus all’insorgenza di tumori», i rischi delle infusioni Vannoni già elencati nell’inchiesta di Torino.
Nono solo. «Il metodo Stamina
farebbe presupporre l’uso di Siero Fetale Bovino nei terreni di coltura», dicono i verbali del tavolo
tecnico 2012 composto da Istituto
superiore sanità, Agenzia italiana
del farmaco (Aifa), Centro nazionale trapianti e carabinieri del
Nas. Emergono timori su possibili «danni neurologici» e altri «effetti collaterali dopo infusione, da
verificare nel tempo». Il timore è
Piastrine
Il rapporto
Le ispezioni di Nas
e Agenzia del farmaco
Un rapporto di Nas, Cnt,
ministero della Salute
e Aifa individuava una
serie di incongruenze
nel metodo Stamina e
nella sua adozione già il
9 luglio del 2012, prima
del decreto Balduzzi
varato dal governo
I pazienti curati senza
requisiti d’urgenza
Le cure compassionevoli
sperimentali vengono
autorizzate solo se sono
urgenti. Valutazione che
manca, si legge nel
rapporto, per i primi 12
pazienti trattati a Brescia.
Tra questi c’è un dirigente
della Sanità della Regione
Lombardia, Luca Merlino
Il laboratorio
con i requisiti dubbi
Dall’autocertificazione
inviata all’Aifa emerge
anche che il laboratorio
degli Spedali Civili di
Brescia «non aveva la
richiesta esperienza»
nella «preparazione di
medicinali per terapia
cellulare somatica»
Il protocollo
senza basi scientifiche
Secondo la relazione
del 2012 il protocollo
sull’uso del metodo
Stamina risulta «non
datato» e «non è
supportato da dati
scientifici». Anche le
metodiche inoltre «non
sono dettagliate»
D’ARCO
«Mucca pazza». Altra gravissima
«pericolosità» evidenziata: «Sono infuse a un paziente le cellule
prelevate da altro paziente o addirittura da altri 3 pazienti, senza
alcun razionale biologico».
Massimo Dominici, dell’università di Modena e Reggio Emilia, è il ricercatore che ha esaminato i campioni della Stamina
Foundation prelevati dai Nas a
Brescia. Lo scopo era «ottenere
un differenziamento neuronale
mimando» il protocollo descritto
dal brevetto di Davide Vannoni ed
Erica Molino. La conclusione: «Il
razionale biologico è piuttosto
scadente... e la dose infusa la si
potrebbe definire omeopatica». A
parte possibili virus e batteri.
C’è poi un paziente con una
doppia veste, quella di malato e
quella di dirigente regionale della
sanità lombarda, firmatario di
documenti importanti per accreditare il laboratorio di Brescia che
ospiterà il metodo. Lo scrive il
rapporto, datato 9 luglio 2012,
successivo all’ispezione al laboratorio di Brescia. Il malato in lista
per le prime infusioni è un dirigente della Regione Lombardia,
settore servizi sanitari. È Luca
Merlino. Scrive il rapporto: «La
collaborazione fra l’Ao Spedali
Civili di Brescia e la Stamina
Foundation si sarebbe instaurato
a seguito di contatti con Fulvio
Porta, coordinatore del progetto,
e Luca Merlino, dirigente della
Regione Lombardia che tra l’altro
risulta avere stesso nome, cognome e data di nascita di uno dei pazienti in cura».
Riavvolgiamo il film su Stamina. Si parte dai trattamenti in
un sottoscala di via Giolitti a Torino dietro «donazione» di migliaia di euro a un laboratorio di
un ospedale di Brescia, a inchiesta per truffa in corso, dove si
cura gratis un paziente speciale.
Al momento, nessun guarito.
Altrimenti sarebbe già ripreso e
intervistato da ogni tv del mondo. E Vannoni che grida al
complotto.
Mario Pappagallo
@Mariopaps
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’incontro
Lorenzin al padre di Noemi:
come metodo non esiste
Ieri a sorpresa Andrea Sciarretta, il papà di Noemi, la bimba
abruzzese di 18 mesi per cui il giudice ha autorizzato la cura
Stamina (e che era stata ricevuta da papa Francesco), ha
incontrato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin (nella
foto), giunta all’ospedale di Chieti per inaugurare un nuovo
reparto. «Noemi non ha avuto le sue risposte, la sentenza c’è e
non è rispettata», ha detto Sciarretta. Il giovane padre ha poi
ribadito la convinzione che le critiche a Stamina (fatte dai
maggiori esperti di staminali in italia e da quelli internazionali
dell’autorevole rivista Nature) siano una «macchina del
fango». Il ministro Lorenzin gli spiegato che sta aspettando il
parere del nuovo comitato scientifico. «Il metodo Stamina non
esiste dal punto di vista scientifico, non abbiamo ancora le
prove». Lorenzin si è detta anche «preoccupata per la salute dei
cittadini» e per queste famiglie «in grandissima sofferenza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA