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4. VERSO LA TEORIA DELL’INTER-AZIONE SITUATA: CORPO, SPAZIO E INTENZIONE
1. VERSO LA TEORIA DELLA INTER-AZIONE SITUATA: CORPO, SPAZIO E INTENZIONE
2. Cosa rende un soggetto “ presente ” all’interno di una data situazione o attività? La chiave per trovare una risposta viene dalla teoria della cognizione incarnata
3. La TEORIA DELLA COGNIZIONE INCARNATA (EMBODIED COGNITION) considera la corporeità come condizione necessaria per lo sviluppo dei processi cognitivi e sociali La conoscenza è necessariamente “situata” e “incarnata”: richiede un feedback esterno continuo per coordinare tra loro percezione e azione .
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5. La conoscenza come capacità di azione porta a supporre l’esistenza di un sistema simulativo LA SIMULAZIONE INCARNATA Nell’osservatore vengono generate delle rappresentazioni interne degli stati corporei associati a quelle stesse azioni e sensazioni, “come se” stesse compiendo un’azione simile o provando una simile emozione o sensazione.
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7. Previc (1998) distingue le modalità di rappresentazione spaziale in relazione alla tipologia di azioni che il soggetto è grado di compiere al suo interno Spazio peripersonale (vicino) Spazio extrapersonale (lontano) Il confine tra queste due rappresentazioni spaziali sarebbe dato dall’azione diretta del soggetto: lo spazio peripersonale è direttamente raggiungibile dall’azione umana, senza spostare il proprio corpo; lo spazio extrapersonale include lo spazio che non è direttamente raggiungibile.
8. L’uso efficace di un artefatto estende lo “ spazio peripersonale” Durante un’azione efficace – in cui il soggetto è in grado di attuare la propria intenzione – l’artefatto viene percettualmente “incorporato” dal soggetto. Riuscendo ad attuare le proprie intenzioni attraverso l’artefatto, il soggetto diventa presente in esso.
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11. Che cosa consente al soggetto di dire che un’azione ha soddisfatto la sua intenzione? Ogni azione è caratterizzata da due componenti: movimento e intenzione . L’ intenzione rappresenta le condizioni di soddisfazione che devono essere soddisfatte nell’azione. Il movimento è lo strumento che viene analizzato per verificare il successo dell’intenzione. La rappresentazione delle condizioni di soddisfazione fa riferimento ad un’intenzione precedente , che definisce le condizioni di soddisfazione e ad uno sfondo in cui collocarle.
12. Nel rapporto mente-mondo il CORPO non rispetta la condizione di soddisfazione L’INTENZIONE IN AZIONE è un intenzione che ha nei movimento stesso le condizioni della propria soddisfazione (causalità auto-referenziale) Nel caso del corpo è l’azione di per sé ad essere condizione di soddisfazione
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14. La complessità della struttura intenzionale porta a suggerire l’esistenza di un meccanismo di tipo cognitivo la presenza in grado di svolgere la verifica della soddisfazione dell’intenzione senza richiedere l’attenzione consapevole del soggetto