1. PADRE ALESSANDRO MAZZUCCO
MONTAGNA, SCIENZA E DIDATTICA NEGLI ANNI OTTANTA DEL NOVECENTO
ATTI DEL CONVEGNO DI VARALLO
12 OTTOBRE 2012
contributi di
Mauro Agarla
Marisa Bressa
Roberto Cairo
Edoardo Dellarole
Roberto Fantoni
Mauro Festa Larel
Ferruccio Frigiolini
Piera Micheletti
Elvira Poletti
Giorgio Salina
Renato Zacquini
5. INDICE
Presentazioni 8
Mauro Agarla
Renato Zacquini
Edoardo Dellarole
Padre Alessandro Mazzucco. Montagna, scienza e didattica negli anni Ottanta del Novecento 13
Giorgio Salina
Da Pietro Calderini a Padre Mazzucco. Montagna, Scienza e didattica tra Ottocento e Novecento 15
Roberto Fantoni
PADRE ALESSANDRO MAZZUCCO
Ricordo di Padre Alessandro Mazzucco 23
Giorgio Salina
I Padri Dottrinari (Congregatio Patrum Doctrinae Christianae) e Padre Alessandro Mazzucco 27
Marisa Bressa
L'insegnante 33
Mauro Festa Larel
L'escursionista 35
Ferruccio Frigiolini
I SUOI STUDI
Montagne di carta 41
Roberto Cairo
Dagli appunti del Padre Prof. Alessandro Mazzucco sulle origini delle “coppelle” osservate in Valsesia.
“Gutta cavat lapidem non vi, sed saepe cadendo” 43
Piera Micheletti
I coni di ghiaccio 47
Alessandro Mazzucco
La toponomastica valsesiana 53
Elvira Poletti
La stazione meteorologica 57
Roberto Cairo
Ringraziamenti 63
5
7. La Congregazione dei Padri Dottrinari è particolarmente grata a quanti hanno voluto ricordare la vita operosa
e sacerdotale del Prof. Mazzucco Padre Alessandro che per tanti anni ha svolto la sua missione di Docente di
Scienze Naturali presso gli Istituti Superiori di Varallo.
La sua vita di insegnante, ricercatore e Sacerdote si unisce a quella di altri Dottrinari che hanno svolto la loro
missione di “glorificare Dio”, secondo lo spirito della Congregazione, animati dal desiderio di preparare alla
vita diverse generazioni di giovani del secolo scorso nell’ambito della cultura e della formazione umana e
cristiana.
La bellezza e la perfezione del creato ha animato Padre Mazzucco ad approfondire, con spirito di ricercatore
la natura, in modo particolare della Valsesia e del Monte Rosa, per leggerne le meraviglie nascoste e
divulgarne la conoscenza.
Ci sentiamo in dovere di ringraziare quanti hanno voluto raccogliere i suoi studi e le sue ricerche, non solo
come opera divulgativa, ma anche come coronamento del ricordo storico di tanti altri Sacerdoti che nei secoli
scorsi hanno dato il contributo di una vita alla diffusione di una cultura storica, scientifica, artistica e
religiosa della Valsesia.
A quanti hanno collaborato al buon esito del Convegno, l’augurio che il loro impegno serva a celebrare e
ricordare quanti hanno dedicato la vita all’amore del creato, e tramite il linguaggio muto ma comunicativo e
incisivo del creato, alla scoperta del Creatore, che Gesù ha insegnato a chiamare Padre.
In questo cammino di ricerca, Padre Mazzucco, per i famigliari e confratelli, per tante persone che lo hanno
conosciuto, ma soprattutto per allievi e colleghi che lo hanno frequentato quotidianamente, è stato un
silenzioso, umile ma efficace accompagnatore.
Padre Zacquini Renato
Congregazione dei Preti della Dottrina Cristiana
Casa S. Antonio, Varallo
Renato Zacquini
rettore della Congregazione di Varallo dei Padri Dottrinari
7
11. PADRE ALESSANDRO MAZZUCCO.
MONTAGNA, SCIENZA E DIDATTICA NEGLI ANNI OTTANTA DEL NOVECENTO
Giorgio Salina
In occasione del 40° anniversario della sua morte, pubblicato postumo nel 1993 sul Notiziario C.A.I.
alcuni varallesi hanno deciso di proporre un Varallo. Il lavoro viene ripresentato nel convegno e
convegno dedicato a una figura dimentica del clero ripubblicato negli Atti. Tra gli appunti, affidati a
valsesiano del secondo dopoguerra: Padre montagne di carta, sono stati identificati due temi
Alessandro Mazzuccco. principali di ricerca, le coppelle e la toponomastica
Il convegno, organizzato da Istituto Superiore valsesiana, trattati rispettivamemte da Piera
D'Adda (Varallo), Congregrazione dei Padri Micheletti ed Elvira Poletti. Viene inoltre descritta,
Dottrinari (Varallo) e dalla Commissione da Roberto Cairo, la stazione meteorologica
scientifica della sezione CAI di Varallo, si svolge allestita da Padre Mazzucco nell’Istituto D’Adda.
presso l’Istituto Superiore d’Adda di Varallo In questo volume sono raccolti i riassunti delle
sabato 12 ottobre 2012. comunicazioni presentate al convegno, preceduti
La figura di Padre Mazzucco viene delineata, a da un articolo di Roberto Fantoni dedicato a
livello pubblico e privato, nella prima sessione del Montagna, scienza e didattica tra Ottocento e
convegno, dai contributi di suoi colleghi, studenti e Novecento.
amici (Giorgio Salina, Marisa Bressa, Mauro Festa
Larel e Ferruccio Frigiolini.
Quasi tutti i suoi studi sono rimasti inediti, con la
sola eccezione di un lavoro sui Coni di ghiaccio,
PROGRAMMA DEL CONVEGNO
Sabato 12 ottobre 2012
Varallo, Istituo Superiore D’Adda
9.15 Apertura lavori e saluti dei rappresentanti degli enti organizzatori
Mauro Agarla (Preside dell'Istituto Superiore D’Adda di Varallo
Padre Renato Zacquini (Rettore della Congregazione di Varallo dei Padri Dottrinari)
Edoardo Dellarole (Presidente della Commissione scientifica della sezione CAI di Varallo)
9.30 Padre Mazzucco
Marisa Bressa: I Padri Dottrinari (Congregatio Patrum Doctrinae Christianae) e Padre Alessandro
Mazzucco
Giorgio Salina: Padre Alessandro Mazzucco
Mauro Festa Larel: L'insegnante
Ferruccio Frigiolini: L'escursionista
11.00 I suoi studi
Roberto Cairo: Montagne di carta
Piera Micheletti: Dagli appunti del Padre Prof. Alessandro Mazzucco sulle origini delle “coppelle”
osservate in Valsesia. “Gutta cavat lapidem non vi, sed saepe cadendo”
Mauro Festa Larel: I coni di ghiaccio
Elvira Poletti: La toponomastica valsesiana
Roberto Cairo: La stazione meteorologica
11
12.
13. DA DON PIETRO CALDERINI A PADRE ALESSANDRO MAZZUCCO
MONTAGNA, SCIENZA E DIDATTICA TRA OTTOCENTO E NOVECENTO
Roberto Fantoni
In Valsesia, come in altre zone del settore centro- origine delle popolazioni tedesche a sud del Monte
occidentali delle Alpi, nei decenni centrali Rosa. Il teologo Farinetti coniugò la montagna con
dell’Ottocento i preti furono i principali artefici una piccola patria di cui scoprì l’identità etnica.
della scoperta della montagna (Fantoni, 2011). Ma la montagna, dalla seconda metà
Giovanni Gnifetti, dopo aver ottenuto il dell’Ottocento, non rimase solo il luogo di imprese
sacerdozio, prese possesso della parrocchia in cui alpinistiche o di vette su cui issare bandiere.
era nato il 3 settembre 1834 e rimase parroco di
Alagna per 33 anni, sino alla morte, avvenuta nel
1867. Ai piedi del Monte Rosa veniva a
conoscenza delle imprese alpinistiche sostenute
nelle altre valli alpine e per spirito di emulazione
desiderava replicarne le imprese. Aveva come
unico obiettivo la conquista di una montagna, della
montagna che per chi vive ad Alagna è la
montagna per eccellenza, il Monte Rosa. Nel 1842,
al quarto tentativo, raggiunse la vetta della Signal
Kuppe, su cui lasciò un drappo rosso. Gnifetti
coniugò la montagna alla patria; ma nel momento
in cui raggiunse la vetta la patria era solo la piccola
patria alagnese, in cui era nato e vissuto.
Fig. 2 – Giuseppe Farinetti
MONTAGNA, SCIENZA E DIDATTICA NELLA
SECONDA METÀ DELL’OTTOCENTO: PIETRO
CALDERINI
Nella seconda metà dell’Ottocento la montagna si
aprì, fisicamente e culturalmente, alla ricerca
scientifica. Meteorologia e geologia furono i campi
di studio più frequentati durante questa scoperta
scientifica della montagna. In quegli anni Pietro
Calderini (1824-1906) gestiva l’apertura di
Fig. 1 – Giuseppe Gnifetti osservatori meteorologici a Varallo e al Colle di
Valdobbia e si dedicò con particolare competenza
agli studi geologici (Fantoni et alii, 2005, Fantoni,
Con Gnifetti salì sulla Signal Kuppe un giovane 2005).
alagnese, Giuseppe Farinetti (1821-1896). Il A Varallo, dove insegnava alle Scuole Tecniche, fu
Farinetti non fu solo un alpinista; nel 1878 artefice, nel 1867, della fondazione della
pubblicò sul Bollettino del CAI uno studio sulla succursale di Varallo del Club Alpino (Fantoni et
13
14. alii, in stampa) e della fondazione del Museo di
Storia Naturale (Dellarole, 2005).
Fig. 4 – L’abate Antonio Carestia
A fine secolo ci concluse il percorso
risorgimentale e declinò la parabola positivista. La
montagna sciolse il suo connubio con patria e
Fig. 3 – Pietro Calderini nelle sale del Museo di Storia scienza. La nazione era fatta, tutte le cime erano
Naturale di Varallo state conquistate. Quando stava per chiudersi
questo ciclo si affacciò sui monti valsesiani un
Per Calderini l’alpinista non era solo colui che altro prete valsesiano: don Luigi Ravelli (1879-
“ascende le ardue cime de’ monti solo per 1963). Non aveva predilezioni e non aveva
deliziare gli sguardi in un vasto e magnifico obiettivi particolari. Don Ravelli non scelse una
orizzonte […] nell’unico scopo di rafforzarsi le montagna, ma percorse tutte le valli e raggiunse
membra, o di rinfrancare la salute, o di respirare tutte le cime. Il risultato di questo lavoro fu la
una boccata di purissima aria”, ma anche chi stesura della guida Valsesia e Monte Rosa. Questo
osservava con attenzione la natura per allargare il tipo di guida, che si differenziava nettamente dalle
suo sapere, chi intraprendeva faticosi viaggi “per guide selettive redatte dai viaggiatori
studiare le epoche dei terreni che percorre, la dell’Ottocento, proponendo un taglio quasi
natura delle rocce che incontra, le erbe e i fiori enciclopedico, diverrà lo standard delle guide dei
che gli si parano davanti, i rettili che strisciano monti d’Italia CAI-TCI. L’atteggiamento di
sotto i piedi e gli uccelli che gli svolazzano Ravelli, che saliva e descriveva ogni montagna,
intorno” (Calderini, 1867). Calderini coniugava in indicava che la montagna post-risorgimentrale e
modo esemplare la montagna alla scienza e alla post-alpinistica era divenuta democratica: tutti, per
didattica. censo e per capacità fisica, potevano andare su
tutte le montagne (Fantoni, 2011).
Negli stessi anni si distinse in Valsesia anche
l’abate Carestia (1825-1908), insigne botanico e
storico dimenticato, che lasciò una montagna di
carte inedite (Fantoni, in stampa).
14
15. Alla scala valsesiana padre Eugenio Manni
raccolse in otto volumi appunti storici ed artistici
su tutte le parrocchie del territorio (Manni, 1973-
1986).
L’ARRIVO DEI PADRI DOTTRINARI: LA
DIDATTICA IN MONTAGNA
Nel secondo dopoguerra i Padri Dottrinari, che
avevano aperto una casa a Varallo nel 1937 ed una
a Borgosesia nel 1947, raggiunsero posizioni di
dirigenza nell’ambito delle scuole valsesiane, in
cui esercitavano anche l’insegnamento (Avondo,
1981a, 1981b; Bressa, questo volume, pp. 27-31).
Padre Battaglino fu preside del Liceo Scientifico di
Borgoseia dal 1947 al 1957 e dell’Istituo Tecnico
Commerciale B. Caimi dal 1960 al 1971.
Successore di Padre Battaglino fu Enrico Allovio,
preside al Liceo Scientifico nel biennio 1957-58 e
Fig. 5 – Don Ravelli poi preside della Scuole medie di Varallo dal 1964
al 1984. Nell’ambito di questa scuola nacque l’idea
di estendere il percorso formativo dei ragazzi dai
MONTAGNA E CULTURA DEL TERRITORIO banchi di scuola alle montagne valsesiane. Artefice
di questo progetto fu Padre Giovanni Gallino.
Nella seconda metà del Novecento l’attenzione per
la montagna dalle discipline scientifiche si estese a Padre Giovanni Gallino
quelle umanistiche. Una nuova generazione di preti Giovanni Gallino (1921-1986), di origini astigiane,
era pronta in Valsesia ad accogliere questo nuovo giunse per la prima volta in Valseia per compiere
compito. gli studi filosofici, terminati nel 1941; in questo
Questa attenzione per il territorio è esemplificata periodo prestò anche assistenza agli studenti del
alla scala parrocchiale da don Pietro Ferri (1958- Collegio D’Adda. Nel 1955 ritornò in Valsesia
1981), parroco di Boccioleto (Cagna, 2004). Fu come rettore dello stesso Collegio D’Adda. Dal
autore di numerosi articoli e curò per trent’anni la 1972 al 1983 insegnò Lettere alle scuole medie di
pubblicazione di un bollettino parrocchiale Varallo1. In questa scuola, su iniziativa dei
ricchissimo di notizie di carattere storico e artistico professori Carlo Beccaria e Giovanni Gallino, con
sul territorio di Boccioleto (Minonzio, 2004). Don il sostegno del preside Padre Allovio, fu fondato,
Ferri promosse inoltre la raccolta in un oratorio del nel 1971, il GRIM (Gruppo Ragazzi in Montagna).
centro parrocchiale delle opere d’arte provenienti L’associazione, costituitasi formalmente nel 1971,
da cappelle e oratori frazionali. Il suo esempio fu con la partecipazione dei soci CAI Giuseppe Tosi,
seguito da don PierCesare De Vecchi a Italo Grassi e Roberto Regis, condusse la prima
Campertogno (Ballarè, 2004). escursione alla Res di Fobello il 16 maggio 1971,
con la partecipazione di 60 ragazzi (Fontana,
1990). Dal GRIM nacque, l’8 aprile 1972, la
Commissione Alpisnismo Giovanile della sezione
CAI di Varallo, che si amplierà con la nascita dei
gruppi ESCAI di Borgosesia e Grignasco2.
1
Padre Gallino fu anche Autore di due libri dedicati a
figli e figlie dell'arte, in cui descrisse l’attività
artigianale di uomini e donne della Valsesia (Gallino,
1980).
2
La Commissione Centrale di Alpinismo Giovanile, con
delibera del 18 giugno 1988, deciderà di attribuire alla
memoria di padre Giovanni Gallino la qualifica di
“Accompagnatore Nazionale di Alpinismo Giovanile
Fig. 6 – Don Pietro Ferri Emerito” (ANAGE). A Padre Gallino è stata
recentemente dedicato un sentiero nei dintorni di
15
16. pp. 27-31). A scuola riusciva a coinvolgere tutti gli
allievi; su quelli meno interessati sapeva esercitare,
oltre alla sua competenza, la sua autorevolezza.
Nella scuola varallese utilizzò il nuovo laboratorio
di scienze, istituito nel 1969, in modo esemplare, e
ancora oggi armadi e cassettiere sono piene di
campioni, di materiali di studio, di strumenti per
organizzare delle lezioni pratiche di Padre
Mazzucco (Festa Larel, questo volume, p. 33).
Fig. 8 – Padre Mazzucco alla Bocchetta delle Pisse
Fig. 7 – Padre Gallino
MONTAGNA, SCIENZA E DIDATTICA NELLA Nella scuola il padre allestì anche una stazione
SECONDA METÀ DELL’OTTOCENTO: PADRE
metereologica, di cui fu osservatore dal 1962 al
ALESSANDRO MAZZUCCO 1992 (Cairo, questo volume, pp. 57-61).
Nel tempo libero dagli impegni scolastici
Nel secondo dopoguerra nelle scuole varallesi frequentava in modo assiduo le montagne
giungeva anche un altro padre dottrinario: valsesiane (Frigiolini, questo volume, pp. 35-37).
Alessandro Mazzucco (1921-1992; Salina, questo
Le montagne valsesiane divennero il suo
volume, pp. 23-25). La sua attenzione per la
laboratorio. Nei suoi appunti, di ritorno da
Valsesia risaliva agli anni in cui frequentava il
un’escursione nel Vallone del Maccagno, il 21
corso di Laurea in Scienze Naturali all’Università
agosto 1985, scriveva: “… sogno una gita
degli Studi di Torino, dove si laureò nel 1954 con
scolastica in questi luoghi, un libro vivo di
una tesi su “Diatomee e licheni della Valsesia” e
geomorfologia glaciale, che dicono in un istante
una tesina su “Faune plioceniche presso
ciò che mille “lezioni” s’illudono di insegnare”3.
Borgosesia”.
I suoi interessi culturali, seppur molto differenziati,
Dopo il conseguimento della laurea insegno per un
furono coltivati con metodo e competenza. In
breve periodo presso il Liceo Classico di Varallo.
questo ambito Padre Mazzucco si rivela come una
Nel 1956 si trasferì alla sede staccata di Varallo
persona dagli interessi poliedrici, capace di
dell’Istituto Tecnico Commerciale Cavour di
coniugare, come cent’anni prima Pietro Calderini,
Vercelli, che dal 1960, divenne sede autonoma. In
montagna, scienza e insegnamento. Era però una
queste scuole insegno sino al suo pensionamento,
persona riservata che, come fece cent’anni prima
avvenuto nel 1989, Scienze Naturali, Chimica,
l’abate Carestia, lasciò una mole impressionante di
Merceologia e Geografia (Bressa, questo volume,
3
Varallo. Una lapide lo ricorda alla Bocchetta di “Appunti sulle origini delle coppelle” con osservazioni
Campello (31.10.1921 25.5.86 / 27.9.87 / OGNI VETTA raccolte nel corso di escursioni in Valsesia, raccolte in
VALSESIANA / È UN ALTARE / SUL QUALE / PADRE un quaderno e fogli con scrittura a mano, trascritte su
GIOVANNI GALLINO / DOTTRINARIO / GIOVANE CON I supporto informatico computer dagli studenti
GIOVANI / SPEZZÒ / IL PANE DELLA FRATERNITÀ / UMANA dell’Istituto Superiore D’Adda di Varallo negli anni
/ ED OFFRÌ / IL VINO DELLA FATICA / DEL MONTANARO / scolastici 2007-2008 e 2008-2009. La frase è citata
NELL’ANNIVERSARIO DELLA MORTE). anche in Cavagnino (2010) e Frigiolini (questo volume).
16
17. appunti non finalizzati (Cairo, questo volume, p. Cavagnino G. (2010) – Le coppelle glaciali.
41). L’unica su pubblicazione è costituita da Notiziario C.A.I. Varallo, a. 24, pp. 57-58.
un’interessante memoria sui “coni di ghiaccio” del Dellarole E. (2005) - Il Museo di Storia Naturale
Monte Rosa, stampata postuma sul Notiziario della “Prof. Don P. Calderini”. In Fantoni R., Cerri R. e
sezione di Varallo nel 1993 (Mazzucco, 1993; Dellarole E (a cura di), D’acqua e di pietra. Il
questo volume pp. 47-51). Monte Fenera e le sue collezioni museali, pp. 53-
Negli anni in cui cresceva l’attenzione per le 58.
incisioni sui massi o su roccia, caratterizzate in Fantoni R., Cerri R., Dellarole E., Cagna M.G.,
Valsesia dalla netta prevalenza di coppelle (Manini Bonola M. e Mazzone P. (2005) - Pietro Calderini.
Calderini, 1975, 1978, 1990; Visconti, 1987), Biografia e Bibliografia In Fantoni R., Cerri R. e
seppe distinguere quelle naturali da quelle Dellarole E (a cura di), D’acqua e di pietra. Il
antropiche, e ne produsse un censimemento Monte Fenera e le sue collezioni museali, pp. 30-
(Micheletti, questo volume, pp. 43-45). Si dedicò 40.
inoltre con grande impegno agli studi Fantoni R. (2005) - Gli studi di Pietro Calderini
toponomastici, affrontati, cosa assai rara sulla geologia del Monte Fenera. Il contributo
nell’ambito dell’erudizione locale, analizzando scientifico dei ricercatori locali nell’Ottocento
anche la toponomastica storica (Poletti, questo valsesiano. Fantoni R., Cerri R. e Dellarole E (a
volume, pp. 52-54). cura di), D’acqua e di pietra. Il Monte Fenera e le
sue collezioni museali, pp. 44-52.
Fantoni R. (2011) - Preti valsesiani sui monti della
Valsesia. In Cerri (a cura di), “Patria, scienza e
montagna negli anni risorgimentali. una
prospettiva valsesiana”. Zeisciu, Magenta, pp. 133-
145.
Fantoni R. (in stampa) – L’abate Antonio Carestia.
Archivi e sentieri di montagna. In “Alle origini del
Club Alpino, Un progetto integrato di politica,
progresso, scienza e montagna”.
Fantoni R., Cerri R. e Vercellino A. (in stampa) –
Pietro Calderini, Carlo Montanaro e Carlo
Regaldi. Un progetto integrato di progresso,
scienza e montagna. In “Alle origini del Club
Fig. 9 - Padre Mazzucco alla Capanna Valsesia Alpino, Un progetto integrato di politica,
progresso, scienza e montagna”.
Farinetti G. (1878) - Ultimi studi sulla origine
BIBLIOGRAFIA delle popolazioni tedesche a sud del Monte Rosa.
Boll. CAI, v. XII, n. 35, pp. 319-327.
Avondo (1981) – P. Alfredo Battaglino. In Del Fontana E. (1990) – G.R.I.M. 20 anni. Notiziario
Signore G. Avondo, Manni E., “Belle Figure del C.A.I. Varallo, a. 4, n. 2, pp. 7-10.
Clero Valsesiano”, p. II, pp. 195-196. Gallino G. (1980) – Album Valsesiano 1979. I
Avondo (1981) – P. Enrico Allovio. In Del Figli dell’Arte. Edizioni Corradini, Borgosesia,
Signore G. Avondo, Manni E., “Belle Figure del s.i.p.
Clero Valsesiano”, p. II, pp. 192-193. Gallino G. (1981) – Le figlie dell’arte.
Ballarè E. (2002) – SN Giacomo maggiore Manini Calderini O. (1975) – Note preliminari ad
Campertogno. Inventario del Museo. Museo di una tipologia delle incisioni sui massi della
Campertogno, pp. 144. Valsesia. Boll. St. Prov. Novara, a. LXVI, n. 2, pp.
Cagna M.G. (2004) – Don Pietro Ferri, uomo di 39-55.
cultura. In Minonzio D. (a cura di), “All’Ombra Manini Calderini O. (1978) - Incisioni sui massi in
della torre, Il bollettino di don Ferri”, Borgosesia, Valsesia (Monte Fenera e Valduggia). Bull. Etudes
pp. 9-14. Prehist. Alpines, v. X, pp. 85-94.
Calderini P. (1867) - Per l'inaugurazione d'un Manini Calderini O. (1990) - Petroglifi: segni
Museo di Storia Naturale e d'una sede di soccorso dell’uomo sulla pietra. de Valle Sicida, n. 1, pp.
al Club Alpino Italiano fattasi a Varallo nei giorni 17-40.
28 e 29 settembre 1867. Discorso del Prof. Manni E. (1973-1986) – I Campanili della
Calderini Pietro Direttore della Scuola Tecnica Valsesia, Note di storia locale - ff. VIII, pp. 191,
Varallo, Colleoni, pp. 23. 249, 289, 309, 203, 282, 170, 165.
17
18. Massacessi L. (2006) - Uno zaino per la vita. In Avondo, Manni E., “Belle Figure del Clero
cammino con il GRIM di Padre Giovanni Gallino. Valsesiano”, p. II, pp. 281-286.
Mazzucco A. (1954) – Faune plioceniche della Ravelli L. (1924) - Valsesia e Monte Rosa.
Valsesia. Università degli Studi di Torino. Novara; rist. anast. Arnaldo Forni editore, Sala
Mazzucco A. (1954) – Diatomee e licheni della Bolognese, 1980, vv. 2, pp. 280 e 364.
Valsesia. Università degli Studi di Torino. Salina G. (1993) – Prof. Padre Alessandro
Mazzucco A. (1993) – “Coni di ghiaccio” sul Mazzucco (1921-1992). Notiziario C.A.I. Varallo,
Monte Rosa. Notiziario C.A.I. Varallo, a. 7, n. 2, a. 7, n. 2, pp. 35-36.
pp. 37-42. Visconti A. (1987) – Segni dell’arcaico passato
Minonzio D. (2004) - All’Ombra della torre, Il della Valle Sesia - Corriere valsesiano, a. 92, nn.
bollettino di don Ferri. Borgosesia. 42, 48 del 6 novembre e 18 dicembre 1987.
P.M. (1981) – Cav. Don Luigi Ravelli (1879-
1968) Parroco di Foresto. In Del Signore G.
18
23. RICORDO DI PADRE ALESSANDRO MAZZUCCO
Giorgio Salina
Testo tratto dall’articolo pubblicato sui settimamali Egli si affianca ora, nella pace eterna e nel nostro
Il Corriere Valsesiano e Il Monte Rosa (settembre ricordo, ai confratelli che lo hanno preceduto, da
1992). Padre Allovio a Padre Battaglino a Padre Gallino
ed altri ancora, la cui immagine ed il cui esempio
rimangono vivi nella memoria delle nostre
comunità per quanto seppero trasfondere in termini
di cultura e di principi di vita ai giovani che ebbero
la fortunata opportunità di sedere sui banchi delle
scuole in cui essi operarono.
Il Padre Professor Alessandro Mazzucco fu, fra
loro, uno di quelli che annoveravano la più lunga e
costante presenza nelle scuole varallesi, in
particolare presso l’Istituto Tecnico per Ragionieri
“B. Caimi” ove insegnò ininterrottamente dal 1955
al 1989 le materie scientifiche (Scienze Naturali,
Chimica, Geografia, Merceologia).
Fig. 1 - Padre Alessandro Mazzucco sul Ghiacciaio
delle Loccie (agosto 1969)
La mattina del 15 settembre, giorno dedicato alla
Vergine Addolorata di cui era molto devoto, Padre
Alessandro Mazzucco, della Congregazione dei
Padri Dottrinari di Varallo, concludeva
improvvisamente la sua vita terrena all’età di 71
anni.
Con lui scompare un’altra di quelle belle figure di
Sacerdoti-Insegnanti che nell’arco di mezzo secolo
hanno caratterizzato l’ambiente scolastico e
culturale, oltre che religioso, di Varallo e della
Fig. 2 – La discesa dal Ghiacciaio delle Loccie (agosto
Valsesia, lasciando un’impronta indelebile nella
1969)
formazione delle giovani generazioni.
23
24. Laureatosi brillantemente in Scienze Naturali A contatto della natura, e soprattutto delle
all’Università di Torino, dopo aver conseguito i montagne che tanto amava, Padre Mazzucco si
voti sacerdotali, Padre Mazzucco dedicò con animava di quell’ardore, di quella sete di conoscere
passione tutta la sua esistenza alla Scuola, nella e di contemplare, che sono sì proprie del
quale trovava la piena realizzazione di quei ricercatore, ma che in lui risentivano anche della
sentimenti e di quelle aspirazioni che ne avevano sua grande sensibilità d’animo per tutte le bellezze
determinato le scelte di vita: il trasmettere agli altri del creato e si traducevano in un inno al loro
le conoscenze – che possedeva vaste e profonde Creatore.
come raramente è dato d’incontrare – della natura
nelle sue varie forme e manifestazioni, sempre Ed è proprio sotto tale profilo che Padre Mazzucco
però quale espressione della grandezza e della ha avuto modo di farsi conoscere ed apprezzare
bontà di Dio, che ne ha consentito il nascere ed il anche in ambienti esterni a quelli usuali della
godimento da parte dell’uomo. professione scolastica e religiosa.
Per quanto rade e sempre caratterizzate dall’innata
riservatezza, le sue apparizioni fra la gente e gli
appassionati della montagna non mancavano di
suscitare sentimenti di reverente ammirazione.
Quel sacerdote minuto, dal passo svelto e lieve, dal
sorriso quasi angelico negli occhi azzurri al pari
del cielo e dei laghetti alpini, perennemente vestito
con l’abito talare che spiccava inusitato sul verde
dei pascoli e sul bianco dei ghiacciai, era per tutti il
simbolo di un ideale vissuto, un esempio di
coerenza di vita da prendere a riferimento,
indipendentemente dalle personali convinzioni
religiose o filosofiche.
Fig. 3 – La discesa dal Ghiacciaio delle Loccie (agosto Oggi Padre Alessandro Mazzucco non è più fra
1969) noi. Ne sentono il distacco i confratelli, fra i quali
visse – come si ebbe a dire nell’omelia di suffragio
– quasi “in punta di piedi”, timoroso di essere di
Infatti, il conoscere in rigorosi termini scientifici le peso o di disturbo per il sopravvenire dei mali
leggi che governano l’universo, ma proprio per dell’età (ed in ciò Dio non mancò di esaudirlo!);
questo, anche la consapevolezza dei limiti che la gli ex allievi; i colleghi ed il personale della scuola,
nostra natura umana pone ad un loro pieno fra i quali amava quotidianamente intrattenersi
possesso, costituivano per l’uomo-scienziato anche dopo il pensionamento, continuando a
l’ulteriore conferma di quelle convinzioni di ordine prestare la sua preziosa collaborazione nelle
soprannaturale che avevano formato l’uomo- attività collaterali alla didattica, come, in
religioso. E questa simbiosi era così perfetta e particolare, la piccola stazione meteorologica
spontanea nella personalità di Padre Mazzucco da dell’Istituto Caimi di Varallo, che fu una
farne l’immagine viva di come una verità superiore realizzazione da lui voluta e seguita fino agli ultimi
possa essere dimostrata e resa palpabile attraverso giorni con appassionata dedizione; gli amici delle
la scoperta dei fenomeni naturali terreni. escursioni alpine, ed in particolare della Sezione
varallese del CAI, cui non mancò di offrire la sua
Il suo carattere mite e schivo, ma per nulla collaborazione e testimonianza sacerdotale in più
introverso, come trovava felice momento di manifestazioni, ultima delle quali l’inagurazione
espressione durante le lezioni scolastiche e nel del rifugio all’Alpe Salei in Val Gronda, con la
diretto contatto con l’allievo, si arricchiva di spunti celebrazione della S.Messa, poco più di due mesi
umani profondi e di vere manifestazioni di gioia prima della sua morte; i valsesiani e tutti coloro
quando aveva l’opportunità di confrontarsi che ebbero modo di conoscerlo ed apprezzarlo
direttamente con l’ambiente naturale, trovandovi come figlio illustre di questa Terra, che tanto
quei riscontri alle nozioni scientifiche possedute. amava, e la cui opera scientifica condotta sui monti
Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e della Valsesia richiama quella di altri sacerdoti-
frequentarlo anche al di fuori dell’ambito scienziati, alpinisti, filantropi, scrittori, che lo
scolastico sa quanto ciò sia vero. precedettero ed ai quali viene oggi spontaneo
accomunarlo: dall’Abate Antonio Carestia al
24
25. Canonico Nicolao Sottile, da Don Luigi Ravelli al Padre Alessandro Mazzucco è passato fra noi sì “in
suo stesso confratello Padre Giovanni Gallino. punta di piedi”, com’era nella sua natura, ma la
traccia che ha lasciato, se non ha l’evidenza
immediata della pennellata ad olio, ha quella non
meno nitida ed indelebile del tratto a china, e tale
rimarrà nel nostro ricordo e nei nostri cuori.
Fig. 4 – Davanti alla parete valsesiana del Monte Rosa
(agosto 1969)
25
26.
27. I PADRI DOTTRINARI (CONGREGATIO PATRUM DOCTRINAE CHRISTIANAE)
E PADRE ALESSANDRO MAZZUCCO
Marisa Bressa
I PADRI DOTTRINARI I Dottrinari al Ginnasio-Liceo e al Collegio
D’Adda di Varallo
I Padri Dottrinari sono stati fondati da César de
Bus (1544-1607) il quale, dopo aver letto il In Valsesia la Congregazione è legata al Collegio
Catechismo fatto pubblicare dai Padri del Concilio D'Adda di Varallo, che vanta origini antiche
di Trento, ebbe “l’idea di formare una compagnia risalendo al “Seminarium Pauperum” (21
di insegnanti per dare una formazione religiosa ai settembre 1573).
bambini, ai poveri e agli ignoranti”. Si unirono a Questa istituzione annoverò tra i suoi insegnanti e i
lui alcuni sacerdoti che il 29 settembre 1592 suoi allievi personalità importanti che
radunò a L’isle-sur-la Sorgue, dove diede inizio valorizzarono la Valsesia nei più diversi settori.
alla Congregazione. Purtroppo il Collegio e le scuole di Varallo vissero
I Dottrinari vennero approvati da Papa Clemente tempi floridi a cui si alternarono tempi difficili
VIII con il breve del 23 dicembre 1597. Papa Paolo tanto che nel 1926 il Regio Ginnasio D'Adda
V con il breve del 9 aprile 1616 li unì ai Somaschi, veniva soppresso con la conseguente chiusura del
trasformandoli in religiosi di voti solenni. Papa Collegio.
Innocenzo X li ristrutturò in congregazione Le autorità civili però tenevano molto alla sua
autonoma e preti secolari con breve del 30 luglio sopravvivenza: infatti due anni dopo il podestà,
1647. Alessandro VII con breve del 19 aprile 1658 Cavalier De Marchi , ne otteneva la riapertura
confermò ai Dottrinari “il diritto di aprire scuole e affidando la direzione del Collegio e del Ginnasio
insegnare grammatica, retorica, filosofia” e nel privato a due sacerdoti, il Teologo Aurelio Belletti
1660 esentò loro e i loro allievi dalla giurisdizione e il Canonico Francesco Raspino.
vescovile. Papa Benedetto XIII con breve del 28 Fu per interessamento di quest'ultimo che il 30
settembre 1725 unì ai Dottrinari di de Bus quelli settembre 1935 il primo Padre Dottrinario, Padre
dell'omonima Congregazione di Napoli (fondata a Enrico Allovio, raggiungeva il Collegio D'Adda.
Laurito il 2 dicembre 1617) e nel 1726 affidò loro Se ne aggiunsero altri la cui opera educativa e
la Chiesa di S. Maria in Monticelli a Roma didattica, affrontata con coraggio ed entusiasmo, fu
(http://it.wikipedia.org/wiki/Dottrinari). tanto proficua che nel 1937 il Ginnasio riottenne la
parificazione alle Scuole Regie. Nello stesso anno i
I DOTTRINARI IN VALSESIA Padri assunsero la gestione e la direzione del
Collegio e del Ginnasio. Nel giugno 1939 Padre
Nel 1840 veniva eretta la Provincia dei Dottrinari Allovio, in qualità di Preside, al fine di completare
in Piemonte che comprendeva le case di Sospello, il corso ginnasiale con quello liceale, presentò al
dell'Annunziata e di S. Agostino in Ivrea. Dal 1852 Ministero la richiesta di autorizzazione per
al 1867 i Dottrinari diressero il Collegio di S. l'apertura delle prime due classi del Liceo che
Benigno Canavese e nel 1857 istituirono un nuovo veniva concessa dopo pochi mesi, mentre per il
Collegio a Cortemilia. Dopo il 1867 i Dottrinari di riconoscimento legale o parificazione si dovette
S. Benigno e di Cortemilia si trasferirono a Torino, attendere il Decreto del 5 aprile 1940. Per l'ultima
ove aprirono un Ginnasio con convitto. Con le classe del Liceo l’iter fu più difficoltoso:
offerte dei fedeli eressero la Chiesa parrocchiale di autorizzata l'apertura con Decreto Ministerale del
Gesù Nazareno che aprirono al pubblico nel 1913. 25 luglio 1940, per il riconoscimento legale si
A S. Damiano d'Asti ebbe sede la Casa Provinciale dovette attendere il Decreto del Ministro Bottai del
e il Noviziato. 3 agosto 1942.
Durante gli anni della guerra i Padri furono
In Valsesia i Dottrinari aprirono la Casa di Varallo esempio di coerenza, di integrità e di testimonianza
nel 1935 e la Casa di Borgosesia nel 1947. della verità; la Scuola e il Collegio furono palestra
di libertà e democrazia.
27
28. I Dottrinari nelle Scuole di Borgosesia l'insegnamento d'Italiano e Storia all’Istituto
Terminata la guerra, una lettera dei Padri Dottrinari Tecnico Commerciale (ITC) di Vigevano. Nel
di Varallo datata 3 luglio 1947 comunicava al 1959 chiede l'assegnazione all’ITC di Varallo,
Sindaco di Borgosesia l’intenzione di aprire una sorto nell'anno scolastico 1955-56 come sezione
Scuola Media e un Collegio a Borgosesia. Le staccata dell’ITC Cavour di Vercelli4. Padre
trattative avvennero tra Dottrinari, Comune e Battaglino, docente di Lettere e fiduciario della
Associazione industriali che, risorta nel 1945, sezione staccata dell’ITC Cavour di Vercelli,
aveva creato nel 1947 il Comitato scolastico ottenutane l'autonomia con DPR 1935 del 22
Valsesia-Valsessera. Con la convenzione maggio 1960, assunse la presidenza dell’ITC poi
dell'agosto 1947 il Comune cedette alla intitolato a padre Bernardino Caimi. Andò in
Congregazione la gestione della Scuola Media pensione il 1° ottobre 1971 e si dedicò con la
parificata “Guglielmo Marconi” esistente in consueta umanità all'apostolato a servizio degli
Borgosesia; come corrispettivo i Padri anziani (Casa Serena) e della Parrocchia fino alla
s'impegnarono a istituire a loro carico una classe morte, improvvisa e prematura, sopraggiunta il 7
(1947-48) e una quinta classe (1948-49) Ginnasio novembre 1978.
quale sezione staccata di Varallo. L'Associazione
Industriali con diplomazia, ma con decisione, Padre Enrico Allovio
ottenne dal Comune di chiedere ai Dottrinari di Padre Allovio subentrò a Padre Battaglino
convertire la IV e V Ginnasio nelle prime due assumendosi anche la Presidenza del Liceo
classi del Liceo Scientifico. Scientifico (dal 1957-58 al 1958-59). Con la
La Scuola Media di Borgosesia venne diretta dai statalizzazione dei licei (1959) continuò la sua
Padri fino alla statizzazione del 1951. Il Liceo funzione direttiva al Liceo Classico e alla Scuola
Scientifico venne autorizzato con Decreto Media di Varallo di cui assunse la Presidenza dal
Ministeriale del 16 ottobre 1947, mentre la 1964 fino alla morte (12 dicembre 1980).
parificazione avvenne con decreti annuali, classe Ne mettono in luce aspetti significativi il prof.
per classe (dal 1949 al 1954). Alberto Bossi: “(...) uomo di cultura, uomo della
lotta per la libertà e per la verità, grande
Padre Alfredo Battaglino pedagogista, alfiere del giornalismo cattolico,
Incaricato della presidenza del Liceo Scientifico vigoroso propugnatore di impegno politico”
dal 1947 al 1957 fu il Padre dottrinario, prof. (Bossi, 1985) e il dott. Luciano Castaldi, già
Alfredo Battaglino. Cappellano militare della Julia, Direttore didattico a Borgosesia: “(...) mosso da
era reduce dalla campagna di Russia, dalla profonda sensibilità educativa, e ricco di inventiva
prigionia in Germania e insignito della medaglia organizzativa (...)” (Castaldi, 2009, p. 25), come
d'argento al valor militare. Anche dal racconto di dimostrato nella soluzione dei problemi della
Nuto Revelli emerge il suo carattere volitivo, Scuola di Rimella creando un “unicum a livello
determinato e combattivo; nonostante la sofferenza nazionale”.
si preoccupa di adempiere ai propri doveri di Ha dedicato tutta la sua vita alla scuola, ha istruito
sacerdote nel confortare e confessare un ferito e formato generazioni di Varallesi e Valsesiani,
grave. “Il suo viso è disfatto, le mani avvolte in preoccupandosi di garantire il diritto allo studio
stracci, i piedi fasciati, cammina a stento, curvo, nelle zone più svantaggiate anche organizzando
quasi trascinandosi ( …) chiede se il ferito è reti di trasporto e di assistenza a vantaggio della
credente (…) vorrebbe confessare Grandi (…) divulgazione, dell'istruzione e della cultura in
acconsente Il cappellano si avvicina, si piega in Valsesia. Lo conferma anche l'Avvocato Enzo
due per parlare meglio e cammina, cammina a Barbano: “Fu senza dubbio l'artefice della scuola
lungo trascinandosi nella neve con uno sforzo valsesiana ed a lui, più che ad ogni altro, si deve se
immenso. Non si appoggia, non tocca la slitta. A la Valsesia è oggi un centro di studi”. (Barbano,
tratti sbanda, come se dovesse restare indietro, poi 1980).
si fa forza, si riprende, si alza infine affranto dalla Nel 1970 si meritò a ragion veduta il “Premio della
stanchezza. Mi ringrazia” (Revelli, 1962, p. 35). Rinascita Valsesiana”, la Medaglia d'Oro di
Inoltre è un buon organizzatore, aperto alle
innovazioni, possiede una carica umana
coinvolgente, dote che facilita i rapporti
interpersonali e rende efficace il lavoro con docenti 4 Va ricordato che Padre Allovio, che nel 1952 aveva
e studenti. aperto la Scuola Tecnica Commerciale, statizzata nel
Nel 1957 Padre Battaglino lascia il Liceo 1954 e poi annessa all'Istituto Alberghiero, aveva
suggerito nel 1955 l'apertura dell'Istituto Tecnico
Scientifico essendo nominato in ruolo per
Commerciale Statale.
28
29. Benemerito della Pubblica Istruzione e naturali, chimica,merceologia, geografia generale
l'onorificenza di Cavaliere della Repubblica. ed economica” nel febbraio1957.
Insegnò a Varallo prima presso il Liceo Classico e
Altri Dottrinari la Scuola Tecnica e poi presso la sezione staccata
Oltre ai Padri Allovio, Battaglino e Mazzucco, di di Varallo dell’Istituto Tecnico Commerciale
cui dirò in seguito, molti sono i Dottrinari che si Cavour di Vercelli (1956-1960) che, trasformatisi
avvicendarono nelle nostre scuole, parificate e in ITC B. Caimi con l'autonomia, lo annovera tra i
statali svolgendo attività d'insegnamento di propri docenti dal 1° ottobre 1960 e in ruolo dal 1°
Religione e di altre Discipline secondo le personali ottobre 1967 fino al pensionamento (1° settembre
specializzazioni, attività di assistenza durante la 1989) per l'insegnamento di Scienze naturali,
refezione scolastica, le ore libere dalle lezioni, la chimica, merceologia e geografia nelle prime tre
ricreazione, il viaggio sulle corriere, tutto a classi dell'Istituto.
vantaggio dell’educazione e della formazione
umana oltre che culturale dei giovani. Tento di Il collega
produrne un elenco che con tutta probabilità non Sono stata collega di Padre Mazzucco dal 1971 al
sarà esaustivo: Felice Morero, Giovanni Albera, 1989 e ho potuto constatarne quotidianamente la
Silvio Bagna, Mario Bagna, Raimondo Bollati, competenza, l'amore per la ricerca, la
Renato Bonaveri, Elia Tonin, Giovanni Gallino, contemplazione del Creato, sia per le discipline
Renato Canta, Renato Zacquini, Giuseppe Sticca, oggetto del suo insegnamento sia per la
Modesto Emanuelli, Luciano Mascarin. Alcuni si glorificazione di Dio, il Creatore, insieme agli
diressero in altre Case (S. Damiano, Saluzzo, studenti, ai colleghi e alle persone vicine,
Mondovì, Sanremo, Roma), altri in Brasile ove perfettamente in linea con la regola dei Dottrinari
avevano fondato la Missione, aprendo nuovi “In doctrinis glorificate Dominum”. Aveva un
orizzonti, via via sempre più ampi (Burundi, aspetto che definirei angelicato: lo sguardo
India). cristallino come la sua anima, gli occhi azzurri
come il cielo; con il suo abito talare, mai
Nel 1989 i Padri si trasferirono nell'ex Convento abbandonato, sembrava quasi volare ... e
dei Frati Francescani e istituirono la Casa S. comunque si porgeva agli altri sempre “in punta di
Antonio dei Padri Dottrinari, ove ancora oggi piedi”, quasi timoroso d'imporsi. Per contro era
Padre Tonin e Padre Zacquini, aiutati dal Padre sempre fermo e deciso nel trattare con alunni e
Arun Ekka, si dedicano con generosa disponibilità colleghi tematiche di attualità a sfondo etico che
ed efficace impegno all'apostolato, collaborando dibatteva sventolando “L’Ossevatore Romano “.
con la Parrocchia di Varallo al servizio della Il collega Emilio (Lello) Barbano si rammaricava
collettività. che Padre Alessandro fosse restio a pubblicizzare
Nel maggio del 2007 l’Amministrazione comunale le sue ricerche, avendone proprio valutata
di Varallo, interpretando i doverosi sentimenti di l'opportunità in tal senso con il CAI. Ebbene ora è
riconoscenza della popolazione, ha dedicato il giunto il momento di valorizzare la “sua grande e
piazzale antistante la Chiesa di S. Antonio (ex nascosta cultura”, come giustamente la definì il
“Campo di calcio dei Frati”) ai Padri Dottrinari. prof. Alberto Bossi.
PADRE ALESSANDRO MAZZUCCO Il conferimento del Diploma di benemerenza
Noi colleghi, per rispetto alla sua riservatezza non
E’ nel contesto varallese dei Padri Dottrinari che si osavamo spingerlo ad aprire lo “scrigno”, ma ci
inserisce Padre Alessandro Mazzucco fin dal 1945 facilitò il compito un evento esterno. Nell'anno
come insegnante di Religione al Ginnasio. scolastico 1985-86 fu nominato Preside di ruolo
Nato a Ticineto (Al) il 16 ottobre 1921, entrato l'Ing. Prof. Roberto Cresta, proveniente da
postulante nella Casa di S. Damiano, il 23 Alessandria, che ebbe modo di conoscerlo a fondo
dicembre 1944 si recò a piedi ad Asti per essere nei pomeriggi liberi da impegni scolastici, che
ordinato sacerdote. entrambi dedicavano all'Informatica a cui si erano
Si laureò in Scienze Naturali il 2 luglio 1954 appassionati. Con nota n. 562 del 23 maggio 1986
presso l'Università degli Studi di Torino con il Preside istruì la pratica per il conferimento del
110/110 e “dignità di stampa” della tesi su Diploma di benemerenza di I Classe con consegna
“Diatomee e licheni della Valsesia”. Conseguì di medaglia d'oro, allegando un’ampia relazione
l'abilitazione all'insegnamento in “Scienze fisiche e che evidenziava in modo dettagliato i vari aspetti
naturali, patologia vegetale, elementi di chimica e della personalità e dell'attività svolta dal prof.
industrie agrarie” nel novembre 1956 e in “Scienze Mazzucco e in cui si sottolineava:
29
30. - l'efficacia dell'azione didattica improntata vivamente di seguire la pratica, sottolineando
all'interazione tra insegnamento teorico e quanto Padre Mazzucco fosse “una persona e un
sperimentale preparando personalmente le prove docente non comune”. Riconoscente al Preside
ed esercitazioni di laboratorio, che contribuì ad Cresta per aver aperto lo “scrigno” e valorizzato le
attrezzare e arricchire fornendo materiali reperiti sue doti, mi adoperai per seguire l’iter prima
nei boschi e in montagna; utilizzando una presso il Provveditorato (con nota del 18 ottobre
metodologia originale ed efficace, accattivante per 1986) e poi presso il Ministero. Per questo mi
gli allievi; precorrendo i tempi venne in aiuto il Cav. Ottavio Regaldi, a quel
dell'interdisciplinarità spaziando dalle scienze tempo Sindaco di Cervatto. Ero ormai in servizio
naturali, alla chimica e alla merceologia; all'Istituto Motta di Mosso S. Maria quando mi
costituendo una biblioteca di classe delle scienze venne trasmesso un appunto che il Ministero della
costantemente aggiornata con manuali e riviste Pubblica Istruzione aveva inviato al Segretario
specializzate; particolare del Presidente della Repubblica, On.
- la passione per la ricerca e la competenza Oscar Luigi Scalfaro, attestante l’inserimento del
scientifica applicandosi efficacemente alla nominativo del Prof. Mazzucco fra le proposte
Meteorologia e all'Informatica e divenendo della Direzione Generale dell'Istruzione Tecnica
Responsabile del Centro di raccolta dei dati per l'anno 1993.
meteorologici, attrezzato con apparecchiature Nel frattempo la pratica era stata debitamente
qualificate e professionali ad opera integrata dalla Preside dell’epoca, prof. Flora
dell'Amministrazione provinciale di Vercelli; Valenti, con nota del 7 dicembre 1992. Inoltre il
analizzando i dati meteorologici che lo indussero Consiglio d'Istituto nella seduta del 12 marzo 1993
ad approfondire le conoscenze in Informatica e a aveva deliberato:
veicolarle con corsi integrativi che teneva in orario a) d’intitolare la Sala Insegnanti al prof. Battaglino
extrascolastico, contribuendo all'innovazione e Alfredo il quale “oltre ad essere stato il primo
all'aggiornamento di docenti e studenti e Preside dell'ITC “Caimi” ed averlo diretto sino al
introducendo l'Informatica per scopi gestionali momento dell'andata in quiescenza (1 ottobre
essendo, l'Istituto a indirizzo amministrativo; 1971), è considerato con buona ragione anche il
- l’utilità sociale e territoriale dell'informativa dei suo 'fondatore' tenuto conto dell'intenso impegno
dati raccolti fornita a vari Enti - Comune, profuso sia per la sua istituzione che per il suo
Provincia, Comunità Montana, Corpo delle consolidamento”;
Guardie forestali - i quali sulla base delle tendenze b) d’intitolare l’Aula di Scienze e relativo
meteorologiche in ordine alle precipitazioni Laboratorio alla memoria del prof. Mazzucco
piovose e nevose,mensili e annuali, potevano padre Alessandro il quale “ha contribuito col suo
costruire modelli statistici previsionali; viene incessante impegno a costituire un Laboratorio
rilevato che un'attività di tale significativa portata è Scientifico di prim'ordine, dedicandosi con
stata condotta a titolo gratuito senza oneri per costante interesse all'educazione e istruzione degli
l'Amministrazione; alunni lasciando nell'ambito scolastico varallese
- l'impegno culturale profuso generosamente nella una particolare e positiva impronta, unanimemente
scuola e sostenuto dall'alto senso morale derivante riconosciuta ed apprezzata. Inoltre è pure stato
dalla missione sacerdotale, l'atteggiamento l'ideatore, promotore e responsabile della Stazione
rispettoso dell'ambiente sociale e istituzionale Meteorologica, installata presso l'Istituto, a partire
sempre costruttivo, la riconosciuta competenza dal 1969 e fino al sett. '92 (momento del suo
scientifica conquistano la stima di colleghi, alunni decesso) continuando anche durante la quiescenza
e genitori, sensibili all'attenzione che il professore a dare la sua fattiva e preziosa collaborazione alla
dedica ai giovani in fase di formazione e crescita Presidenza per il buon funzionamento dell'Istituto”
come si legge nel suo piano di lavoro: “Cercherò di (proposta confermata dal Decreto del Provveditore
far capire agli alunni che non devono studiare solo agli Studi di Vercelli del 22 novembre 1994).
per il voto o per il diploma, ma perché il loro Finalmente il 23 settembre 1994 il Ministero della
lavoro sia base di vita vissuta e motivo di Pubblica Istruzione (Direzione Generale per
approfondimento della loro sensibilità per l'Istruzione Tecnica, Divisione III) trasmise al
contribuire al miglioramento proprio e della società Provveditore agli Studi di Vercelli il “Diploma di I
che chi più chi meno, in un modo o nell'altro, classe di benemerito della Scuola, della Cultura e
saranno, forse poi chiamati a dirigere”. dell'Arte”, conferito con DPR 22 aprile 1994 al
Il Preside Cresta si trasferì a Ovada nell'anno Prof. Mazzucco Don Alessandro” e il 22 ottobre
scolastico 1986-87 e io gli subentrai come preside 1994 inviò la relativa medaglia d'oro.
incaricata. Dandomi le consegne mi raccomandò
30
31. Pertanto, solo alla fine del 1994, purtroppo post Barbano E. (1980) – In doctrinis glorificate
mortem, ha avuto luogo la consegna del Diploma Dominum. Corriere Valsesiano, 22 dicembre 1980.
alla memoria e della medaglia agli eredi con Bossi A. (1985) - Il Collegio d'Adda ed i padri
doppia cerimonia a Vercelli presso il dottrinari. Il Monte Rosa, 6 aprile 1985.
Provveditorato agli Studi e a Varallo presso Barsi S. (1990, a cura di) - 30 anni di scuola e di
l’Istituto Caimi per esprimere riconoscenza e vita. Liceo Scientifico Statale G. Ferrari
gratitudine a un docente non comune e di grande Borgosesia. Tipolitografia di Borgosesia, pp. 131
valore. Castaldi L. (2009) - La Scuola Media a Rimella e
Padre Enrico Allovio. Remmalju, a. XX, pp. 24-
BIBLIOGRAFIA 26.
Piazzale F. e Garavaglia G. (2011) - Maiores
Allovio E. (1950) - Il civico Collegio “D'Adda” e i Nostri. Contributi alla storia del Liceo Classico
Padri Dottrinari. Scuola Tipografica, Varallo, pp. d'Adda di Varallo. Tipolitografia di Borgosesia,
80. pp. 61
Revelli N. (1962)- La guerra dei poveri. Torino,
Einaudi, ed. 2005, pp. X, 420. http://it.wikipedia.org/wiki/Dottrinari.
Essepi (1975) - Padre Cesare De Bus e ... un ex
allievo dei Dottrinari. Il Monte Rosa, 3 maggio Fonti archivistiche
1975. Archivio Istituto Superiore D’Adda (Varallo)
Zanfa R. (1980) - La scomparsa di Padre Allovio.
Corriere Valsesiano, 22 dicembre 1980.
31
32.
33. L’INSEGNANTE
Mauro Festa Larel
Non è facile descrivere e presentare una figura così completo trattando anche argomenti specifici di
complessa e preziosa come quella del professor Scienze della Terra.
Alessandro Mazzucco, ma cercherò di fare del mio Tornai a trovarlo parecchie volte anche nel periodo
meglio in base ai miei ricordi indelebili e alle universitario, anche per avere consigli sul piano di
sensazioni che ancora oggi provo mentre penso studi da intraprendere e lo trovavo sempre a
alle sue lezioni all’Istituto Tecnico Commerciale scuola, anche nei pomeriggi fino a sera, a preparare
“B. Caimi” di Varallo. le esercitazioni per i giorni successivi e a inserire i
Già a quel tempo ero appassionato alle Scienze dati della sua stazione meteorologica nei primi
Naturali e non vedevo l'ora che arrivassero le computer di cui la scuola si era munita.
lezioni di Padre Mazzucco, così ricche di esempi e A questo proposito lui era all'avanguardia: intuì
di stimoli su qualsiasi tema venisse trattato. subito quale era il grande aiuto di queste nuove
Durante quel triennio grazie a lui i miei interessi macchine per stilare elenchi6 e per l'elaborazione
per queste discipline aumentarono notevolmente5. dei dati numerici provenienti dagli strumenti.
In quegli anni padre Mazzucco fu l'unico Il laboratorio di Scienze in quegli anni (1969) era
insegnante che ci introdusse le sue discipline stato completamente messo a nuovo grazie alla
iniziando a spiegarci come si doveva studiare e nuova ala dell'edificio interamente dedicata
come affrontare un nuovo libro. Era all'Istituto Tecnico Commerciale “B. Caimi”.
profondamente convinto che vedere subito l'indice Penso che anche grazie a lui quell'aula e quel
e farsi un’idea dell'intero contenuto di un libro di gabinetto di preparazione dei materiali siano
testo risultasse di primaria importanza per ancora oggi ricchi di campioni, di materiali di
orientarsi durante le lezioni e nel corso dell'intero studio, di strumenti per organizzare delle lezioni
anno. pratiche.
Spesso ci assegnava il compito di fare delle sintesi In effetti in qualsiasi cassetto o armadio si vada a
e inizialmente pretendeva che copiassimo sul curiosare si trovano tabelle, appunti e manuali
quaderno di lavoro l'intero indice in modo da scritti con la sua calligrafia oltre ad una grande
averlo sempre ben presente. quantità di reperti raccolti in Valsesia, ed una
Di questo tipo di approccio ai libri e alla disciplina collezione di licheni di cui era appassionato7.
mi sono impadronito in quel periodo e non l'ho più Una figura che ha entusiasmato una grande
abbandonato. quantità di studenti che sono passati negli anni
Riusciva a coinvolgere tutti gli allievi; su quelli nell'Istituto per Ragionieri di Varallo. Molti di
meno interessati sapeva esercitare, oltre alla sua questi hanno imparato tramite lui ad avere un
competenza, la sua autorevolezza. Spesso piacere nel saper le cose, tutti lo hanno stimato.
procedeva con proverbi, a volte popolari a volte in
lingua latina, che ben colpivano l'immaginazione e
l'interpretazione della realtà.
Nel mio caso specifico fu proprio lui ad
indirizzarmi alla scelta universitaria con
competenza e convincimento anche se poi decisi di
intraprendere un corso di Laurea in Biologia e non 6
Per il suo utilizzo nell’ambiro del censimento
in Scienze Naturali, che secondo lui risultava più toponomastico si rimamda a Poletti (questo volume, pp.
45-48).
7
La passione eper i licheni era iniziata con la
5
All’inizio degli anni Settanta le scienze naturali preprazione della Tesi di Laurea svolta presso l’Istituto
venivano insegnate nel primo biennio e si concludevano di Botanica dell’Università degli Studi di Torino con il
con lo studio della Merceologia nel terzo anno del corso Prof. Arturo Ceruti.
di Ragioneria.
33
34.
35. L’ESCURSIONISTA
Ferruccio Frigiolini
Osservando tutte le caratteristiche fisiche del luogo dal Passo Tignaga verso le Pisse Belle, 23 agosto
(il greto largo e piatto, la ripa tagliata a gradino, la 1988)!”8
valanga residua) il viandante osserva e trascrive: Il viandante è Padre Alessandro Mazzucco. Le sue
“…Sogno una gita scolastica in questi luoghi, un parole mettono a fuoco il personaggio che siamo
libro vivo di geomorfologia glaciale, che dicono in qui a ricordare. C’è tutto: il Religioso,
un istante ciò che mille “lezioni” s’illudono di l’appassionato docente di scienze, l’escursionista
insegnare. Peccato che le gite scolastiche si che cammina col CUORE (acronimo coniato
svolgano sempre a Roma, Firenze, Venezia, Parigi nell’ambito del progetto Camminitalia: camminare
e altre grandi città! Credo che questi luoghi (la –udire – osservare – riflettere - emozionarsi).
montagna) lascino un’impronta indelebile nella Non ricordo esattamente quando conobbi P.
memoria e mostrino la grandezza della natura e la Mazzucco; l’impatto fu tiepido nei confronti di
piccolezza dell’uomo, mentre le grandi città, quel mostro sacro schivo, defilato, sempre di corsa
artistiche, industriali, centri di studi, di traffici, a preparare i momenti didattici. Non passò però
piene di vita esaltano la grandezza dell’uomo e molto tempo perché nascessero un’intesa ed
nascondano la natura. I luoghi montani lasciano un’amicizia importanti abbinate alla scoperta di
un’impronta perché costringono a guardare dentro aspetti sorprendenti.
se stessi e verso l’alto e in questa contemplazione,
nel silenzio e nella solitudine, offrono il loro dono
più bello: una sensazione indicibile di pace”
(Vallone del Maccagno, 21 agosto 1985).
Commento poetico ed accorato del solito
viandante. “Finalmente eccoti qua! Quanto dovevi
essere bella! Esposta al sole dal mattino alla sera!
Con le tue baite bianchissime di gneiss minuti, in
mezzo ai fiori dei tuoi pascoli e ai dossi montonati
delle tue rocce, i tuoi numerosi e facili sentieri, gli
abbeveratoi e la fontana e il bianco lastricato
dinanzi alle baite. Ora sei morta! Quanta
desolazione! E quante tracce del tuo splendore
passato! Le tue rovine, il tuo silenzio, la tua
solitudine, il tuo abbandono, quanto contrastano Fig. 1 – Al Colle del Termo
con la tua vita che immagino in tempi lontani, pur
sempre colma di fatiche e di stenti” (Alpe Grafen
Boden, 25 agosto 1986). LO SCIATORE
“In un acquitrino mi si leva dinanzi, a due metri di
distanza, un volo di pernici bianche (la madre e Negli anni ’80 organizzavo all’ITC B. Caimi uscite
cinque piccoli) che scompaiono dietro un masso. sciistiche pomeridiane a Mera. Ai primi giorni di
Le seguo e mi imbatto in un altro ogni anno scolastico arrivava la puntuale
piccolo….ritardatario che si alza in un volo raccomandazione di P. Mazzucco a rinnovare
stentato; non riesco ad afferrarlo, si nasconde tra i
massi. L’ho cercato senza risultato. Ha vinto lui 8
“Appunti sulle origini delle coppelle” con osservazioni
quella corsa ad ostacoli! Mi sarebbe tanto piaciuto
raccolte nel corso di escursioni in Valsesia, raccolte in
osservare da vicino, tenendolo in mano, quel un quaderno e fogli con scrittura a mano, trascritte su
batuffolo grigio, con le ali sfrangiate e ancora supporto informatico computer dagli studenti
incapace di una lunga autonomia di volo (Discesa dell’Istituto Superiore D’Adda di Varallo negli anni
scolastici 2007-2008 e 2008-2009. La prima frase è
citata anche in Cavagnino G. (2010) – Le coppelle
glaciali. Notiziario C.A.I. Varallo, a. 24, pp. 57-58.
35
36. l’iniziativa. Alle mie obiezioni (“non siamo Questo era P. Mazzucco: nella scuola figura
metereologi”) la sua candida ottimistica e risoluta severa, autorevole, esigente ma fuori,
previsione: “stai tranquillo, nevicherà!” E subito nell’ambiente naturale, emergeva il fanciullino di
nelle sue classi partiva l’operazione di propaganda- pascoliana memoria. L’età anagrafica lasciava il
reclutamento che ci portava spesso a riempire di posto ad un’età biologica-emotiva giovanile cui mi
allievi scivolanti un bus con 40-50 persone. Due dovevo allineare con adesioni volontariamente
anni fa, all’Istituto d’Adda, fu sufficiente un obbligatorie.
pulmino da 9 posti.
L’ESCURSIONISTA9.
Padre Mazzucco effettuò, dal 1968 al 1992,
numerose escursioni con Giorgio Salina Non ci fu
continuità temporale nelle uscite, ma la loro intesa
non si interruppe mai.
Dalle annotazioni delle 14 uscite riferisco quella
del 19-20 agosto 1969 alla Capanna Resegotti, con
la silenziosa recita serale del Rosario. Il 14 agosto
1971 ascensione alla Capanna Valsesia (ora fratelli
Gugliermina). L’escursione presentò notevoli
difficoltà (si scatenò anche un forte temporale)
specie nel superare, al ritorno, l’impetuoso Sesia,
con il Padre che guadò il torrente, imprecando
Fig. 2 – Con gli sci a Meggiana (gennaio 1977) (udite, udite!) per le approssimative tracce del
sentiero.
Alcune escursioni duravano anche anche tre giorni
Indren (il 17-18-19 agosto 1989 in Val Sorba, Rifugio
La colonnina di mercurio scende rapidamente Rivetti, Colle del Loo, Alpe Prato, Alpe Artorto).
molto al di sotto della doppia cifra ; fuggi fuggi Nel periodo invernale alle escursioni si alternavano
generale al caldo del rifugio. Due soli indomiti percorsi di sci alpinismo a Meggiana, Pizzo
(meglio,uno) a resistere. Il Padre sembra non Tracciora, Monte Capio.
accorgersene e lo sento esclamare, ripetutamente,
rivolto verso le nevi eterne: “che meraviglia!”
(Ghiacciaio d’Indren, febbraio/marzo primi anni
’80).
Alagna
Il padre a pomeriggio inoltrato non vuole
abbandonare le piste. Alle mie allarmate
preoccupazioni sulla chiusura degli impianti
replica, parole testuali, “non preoccuparti, ci
aspettano sicuramente!” Arriviamo alla stazione di
Zar Oltu ove ci attende solo un grande silenzio. Il
Padre, indomito e per nulla preoccupato, mi
rassicura: “Che fortuna , scieremo sino ad Alagna,
guarda quanta neve c’è ancora!” Una cinquantina Fig. 3 – Alla Capanna Resegotti (agosto 1969)
di metri innevati e alla prima curva solo pietraia.
Via a piedi, coi pesanti scarponi a farci da zavorra.
Arriviamo in paese sul tardi, stanchi e sciancati, Spesso partecipò ad escursioni organizzate
offrendo un momento di ilarità ad alcuni valligiani celebrando la S.Messa. Il 30 agosto 1980 officiò
ironicamente incuriositi (Alagna, 16 aprile 1985). con Padre Gallino, Don Carlo Elgo e altri tre
religiosi la cerimonia di inaugurazione della
In funivia Capanna Margherita.
Durante le salite in funivia al Monte Rosa erano
frequenti le domande, sempre molto rispettose, dei
viaggiatori sulla funzionalità dell’abito talare e 9
degli sci assai datati. Fonte d’informazione per questo paragrafo sono stati
P. Renato Zacquini, Giorgio Salina e Carlo Beccaria.
36
37. Nel 1983, in occasione del XX anniversario della avventurò da solo sui ghiacciai cadendo in un
morte di Don Luigi Ravelli, celebrò, al bivacco crepaccio dal quale sarebbe uscito da solo.
dedicato al sacerdote valsesiano, la S. Messa Le mie escursioni col Padre (una dozzina), anche
soffermandosi sull’azione pastorale da lui condotta se meno significative delle precedenti, furono
attraverso la pratica della montagna. sempre confortate da sintonia e condivisione di
valori.
Ricordo nitidamente l’ultima mia gita effettuata col
Padre al Lago Nero, il 16 luglio 1991, in una
bellissima giornata che ci vide assai renitenti a
prendere la via del ritorno.
Rammento ancora:
- le contrattazioni accanite circa l’orario di
partenza mattutino, siglate poi da un salomonico
compromesso;
- il mio ritorno alla condizione di studente, quando
il Padre-professore tracciato sul terreno un
quadrato di cm 50, parlava dottamente per
moltissimi minuti, riferendomi quanto c’era in quel
fazzoletto di montagna. Annuivo, ma…..
- le sparizioni momentanee del Padre alla ricerca,
Fig. 4 - In val Sorba (agosto 1989) tra l’altro, dell coppelle glaciali.
L’ultima escursione di Padre Mazzucco, risale al
settembre 1992, con meta il rifugio Zamboni-
Il 28 giugno1992 salì all’Alpe Salei, in Val Zappa sopra Macugnaga. Il Padre spirò il 15
Gronda, per l’inaugurazione del punto d’appoggio settembre.
della sezione CAI di Varallo. Dopo la funzione,
nonostante la giornata nebbiosa, decise di salire al Un rimpianto: solo in questo ultimi due decenni,
Lago della Seja (un’ora e più di cammino),con Ivo trasferitomi scolasticamente a Varallo, ho potuto
Selene, ma a pochi minuti dalla meta il Padre si organizzare all’Istituto D’Adda escursioni
arrese; non era assolutamente più in grado di pomeridiane feriali con la “Compagnia del Buon
proseguire. Fu una giornata molto impegnativa; cammino”10. Tutto molto bello, mancava però il
con difficoltà e molte soste anche durante il ritorno nostro amatissimo Padre.
a Rassa.
Fig. 5 – L’inaugurazione del punto di appoggio all’alpe
Salej (giugno 1992)
Anche da Carlo Beccaria ho avuto conferma di
loro ascensioni al Corno Bianco e sulla parete nord
10
del Tagliaferro. Da Carlo appresi che il padre, Una quarantina; tra queste il Bo di Valsesia, la
ammaliato dal demone della montagna, si Madonna del Balmone, l’Alpe Campello, l’Ometto,
Pianmisura,: l’ultima è stata la ciaspolata del 9 marzo
2010 da Cervarolo verso la Massa.
37
41. MONTAGNE DI CARTA
Roberto Cairo
Il titolo di questa breve relazione mi è subito parso elenchi di quote e coordinate geografiche di
azzeccato perché sintetizza in maniera efficace la località valsesiane disposte per ordine alfabetico od
mole di materiale che mi sono trovato ad affrontare ordinate per altimetria.
esaminando le relazioni, le foto, gli appunti, il
laboratorio di Padre Mazzucco nell’Istituto Caimi, Ci sono, ancora, i lavori sulla glaciologia, sulle
ora parte dell’Istituto Superiore D’Adda: non ho valanghe, le relazioni su alcune località valsesiane
trovato solo “tanta carta” ma il resoconto di tutta e sulle escursioni di particolare interesse
una serie di osservazioni, di tentativi, di pensieri, Una di queste relazioni, dedicata ai coni di
raccolti pazientemente, in maniera precisa e ghiaccio del Monte Rosa, è stata pubblicata
meticolosa. postuma nel 1993 sul Notiziario C.A.I. Varallo (a.
7, n. 2, pp. 37-42); il dattiloscritto originale è
conservato presso la Biblioteca della sezione CAI
Varallo.
Sono inoltre conservati i dati della stazione
meteorologica allestita da Padre Mazzuco presso
l’Istituto Caimi di Varallo, raccolti dal 1958 in poi,
ordinati e rielaborati in tabelle e grafici (Cairo,
questo volume, pp. 46-50).
Un discorso a sé meritano gli esperimenti effettuati
per realizzare la visualizzazione di immagini
tridimensionali, a quei tempi sicuramente
pionieristici e ora di attualità; in fogli fitti di
Fig. 1 – Montagne di carta appunti sono minuziosamente riportati le
esperienze, i dubbi, i fallimenti, i successi, almeno
Dei lavori effettuati durante il conseguimento della parziali, ottenuti in anni di sperimentazioni con
Laurea in Scienze Naturali, conseguita presso lenti, filtri colorati, pellicole: un lavoro che
l’Università di Torino nel 1954, è conservata a personalmente ho trovato di difficile comprensione
Varallo la tesina del 1954 sulle “Faune plioceniche sia per la lettura della grafia sia per l’argomento
presso Borgosesia”. La tesi, dedicata a “Diatomee stesso. Credo che al lettore interessino più le
e licheni della Valsesia”, non è disponbile in emozioni che non i risultati di questi studi, ormai
ambito valsesiano. superati, e presenterò, perciò, con i commenti
originali gli appunti scoraggiati sul costo della
La mole maggiore di dati e relativa alla stampa delle foto, del giorno in cui riuscì a ottenere
toponomastica valsesiana, costituita da appunti nette la sensazione del rilievo, e, infine, del giorno
manoscritti e da 5 edizioni a stampa da supporto in cui riuscì a strappare un commento positivo
informatico (Poletti, questo volume, pp. 50-54). anche al Prof. Bondioli!
Un altro patrimonio consistente è costituito da Questa breve relazione, con i suoi limiti, ha voluto
appunti e fotografie sulle coppelle in Valsesia essere solo una breve carrellata su alcuni aspetti
(Micheletti, questo volume, pp. 40-42), degli studi di Padre Mazzucco una visione a volo
recentemente trascritti su supporto informatico d’uccello sull’enorme mole di lavoro continuo e
dagli studenti dell’Istituto Superiore D’Adda. meticoloso di uno sperimentatore preciso, di un
insegnante per cui è stata fondamentale l’attività di
Come risultato di un’opera di schedatura su laboratorio, di un appassionato della montagna e
supporto informatico, sono conservate le stampe di della Valsesia.
41
42.
43. DAGLI APPUNTI DEL PADRE PROF. ALESSANDRO MAZZUCCO SULLE ORIGINI DELLE
“COPPELLE” OSSERVATE IN VALSESIA
“GUTTA CAVAT LAPIDEM NON VI, SED SAEPE CADENDO”
Piera Micheletti
Delle escursioni in Valsesia nel periodo 1985-
1990, Padre Alessandro Mazzucco ha lasciato
appunti che confermano l’eccezionale preparazione
e competenza con cui egli considerò e studiò i vari
aspetti naturalistici della montagna.
Attento a tutti i fenomeni, dai più vistosi ai meno
appariscenti, in quel periodo rivolse un particolare
interesse alle curiose incisioni di forma pressochè
circolare, poco profonde, che in numero più o
meno abbondante si presentano talora sulle rocce
levigate dai ghiacciai, incisioni a forma di scodella,
piccole coppe, ossia “coppelle” come quelle che,
scolpite dall’uomo preistorico, figurano nei disegni
rupestri di alcuni siti archeologici, ad esempio in Fig. 1 – Le incisioni all’alpe Valle inferiore (Rima)
Val Camonica, o sui massi erratici di alcune
località alpine, ad esempio nell’anfiteatro morenico
di Rivoli.
Le coppelle dei siti archeologici e dei massi erratici
sono manufatti, variamente interpretati (fra i più
accreditati il significato religioso-rituale). Per
quelle studiate da Padre Mazzucco, si possono
distingure quelle trovate presso gli insediamtmi da
quelle ubicate nei circhi glaciali.
LE COPPELLE TROVATE VICINO AD
INSEDIAMEMTI PERMANENTI O STAGIONALI
Le coppelle dei Ronchi e del Seccio (Boccioleto), Fig. 2 – Coppelle al Seccio
dell’alpe Vallé Inferiore (Rima), dell’alpe Ciletto
(Carcoforo) sono presumibilmente incise LE COPPELLE DEI CIRCHI GLACIALI
dall’uomo in tempi non eccessivamente lontani,
modellate poi dagli agenti esogeni fino ad Queste sono “sculture” naturali, sui cui Padre
assumere l’aspetto attuale. Mazzucco, nelle lunghe camminate in montagna,
Mai trovate su roccia in posto, si presentano su raccoglie una gran quantità di osservazioni e dati.
massi o lastroni di gneiss. Hanno contorno Le zone perlustrate sono ubicate nei comuni di
circolare o quadrangolare, pareti inclinate e fondo Alagna, Riva Valdobbia, Rassa, Rima, Carcoforo,
piatto, asse perpendicolare ai piani di scistosità. In Boccioleto e Vocca.
alcuni casi l’aspetto è sorprendente: al Vallé
Inferiore, su un grande masso di gneiss Alagna
ghiandolare, vicino all’ultima baita, le coppelle a) fronte ghiacciaio Locce – Alpe Vigne
sono raggruppate in forme del tutto simili Superiore;
all’impronta del piede di un ragazzo; a Vorco b) Punta Indren - Colle delle Pisse – Stolemberg
(Rima), scolpite in numero di sei sullo scalino di – Passo Salati – Istituto Scientifico Mosso – Col
una baita, sembrano disegnare l’Orsa Maggiore. d’Olen;
43
44. c) Acqua Bianca – Alpe Von Bitz – Alpe - Alpe Vallé di Sopra (percorso h)
Mittlentail – Alpe Faller – Alpe Testanera – Circo - Salita al Pizzo Moriana (percorso i)
glaciale Flua – Alpe Vigne Superiore. - Alpe Massero, vallone del colle della Bottiggia
d) Acqua Bianca – Alpe Grafenboden – Colle del (percorso m)
Turlo. - Pianoro di Sassiglioni (percorso o)
Riva Valdobbia
e) Alpe Camino – Alpe Maccagno – Lago Nero Padre Mazzucco segnala come più “belle” e
(Val Vogna); significative le coppelle del Passo dei Salati, quelle
Rassa del Colle Superiore delle Pisse (vicino all’ometto)
f) Alpe Dosso – Alpe Massucco – Lago e quelle dell’Alpe Massero.
Lamaccia (Val Sorba); Per ogni località di ritrovamento, i dati raccolti
Rima riguardano il numero (ora isolate, ora a migliaia),
g) Alagna – Colle Mud – Rima la forma (ora perfettamente circolari, ora ellittiche,
h) Rima – Alpe Vallé di Sopra – Cresta per Pizzo ora irregolari, ora fuse ad assumere aspetto
Montevecchio. petaloide), le dimensioni (da pochi cm. ad un
Carcoforo massimo di 10 cm di diametro), la morfologia delle
i) Alpe Busacca del Passone – Pizzo Moriana; rocce di ubicazione (quasi sempre rocce
l) Alpe Piovale – Pizzo Tignaga – Alpe Pisse montonate) e il litotipo (sempre rocce scistose: o
Belle – Alpe Pian delle Rose – Alpe Giaset – Pizzo gneiss minuti o gneiss ghiandolari. Unica
Moriana; eccezione: al pianoro di Sassiglioni le coppelle
m) Alpe Massero – Colle della Bottiggia. sono “su roccia non scistosa ma con molte
Boccioleto fessure”).
n) Val Cavaione.
Vocca
o) Sassiglioni
Come si può dedurre sia dall’osservazione diretta
sia dall’osservazione delle carte topografiche IGM
scala 1:25000, sono tutte aree di morfologia
glaciale: evidenti le conche dei circhi, scavate dal
bacino collettore, limitate da una cresta e aperte,
attraverso la soglia, verso la valle glaciale (o
fluvio-glaciale); numerosi i laghetti di circo (laghi
del Turlo, laghi dell’alta Val Vogna); frequenti, a
testimoniare il passaggio della lingua glaciale, i
depositi morenici, i massi erratici, i dossi
montonati e striati, le soglie vallive. Fig. 3 – Coppelle nelle vicinanze del Passo dei Salati
Sono, inoltre, indicative ed utili all’interpretazione
Poiché in tutte le sopraelencate zone si sono
del fenomeno le seguenti osservazioni:
trovate coppelle, è ragionevole pensare che siano
- le coppelle si trovano sempre in zone di
anch’esse effetti del modellamento glaciale. In
morfologia glaciale: abbondanti nei circhi e nei
dettaglio, le principali località di ritrovamento
fondi vallivi, mancano in cresta;
sono:
- sono generalmente su rocce in posto, spesso
- Fronte del ghiacciaio delle Locce, quota m 2852
montonate e striate, raramente su massi e lastroni
(percorso a)
(merita di essere segnalato un masso coppellato
- Passo dei Salati, scendendo verso l’Istituto
con dimensioni di 5 x 2 x 1 m, probabilmente
Scientifico Mosso (percorso b)
staccatosi da crestina sovrastante, tra il Col d’Olen
- Colle delle Pisse, nei pressi del laghetto (percorso
e l’Istituto Mosso);
b)
- generalmente a gruppi disordinati, sono talora
- Alpe Testanera e Alpe Vigne Superiore, poco
allineate in file rettilinee o formanti archi;
sotto la sommità della morena, quota m 2600
- spesso contengono pietruzze, sabbia, e presentano
(percorso c)
rilievi centrali;
- Alpe Grafenboden, lungo la mulattiera per i laghi
- sono, a volte, comunicanti tramite canaletti;
del Turlo (percorso d)
- Alpe Camino (percorso e)
- Alpe Dosso (percorso f)
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