1. All'origine della poesia:
il ruolo del poeta nei poemi omerici
Benché la poesia, in un paese di non lettori come l'Italia, sia il genere
forse meno frequentato, tuttavia essa non cessa di esercitare sulle
menti degli studenti un certo fascino arcano. Nei casi più fortunati lo
studente cerca di cogliere il mistero che si cela dietro parole solo
all’apparenza comuni, in realtà portatrici spesso di un senso "altro”, che
affascina proprio perché diverso; negli altri casi, lo studente arriva
almeno a chiedersi "Chi è il poeta", "Perché scrive cose tanto difficili e
inutili" e soprattutto "Perché devo studiarlo. .." ?
È una domanda abbastanza ovvia e
persino sensata!
I ragazzi, infatti, vanno educati alla
poesia, abituati ad accarezzarla, a
coltivarla, pur senza mai fidarsene
troppo: è un gatto che fa le fusa,
ma improvvisamente può graffiare e
scappare via.
2. Ciò vale soprattutto per i numerosi aspiranti poeti: per lo più ritengono
che per scrivere poesie basti l'ispirazione, il genio creativo, solo tardi si
accorgono che la poesia richiede molto studio e soprattutto molta
tecnica, un accurato labor limae, uno sguardo sempre volto al passato e
un sorriso aperto al futuro.
Proprio per questo motivo un argomento portante nella comprensione del
fatto poetico è l'evoluzione dello status del poeta e della poesia, quindi
della poetica, nel corso della storia della civiltà occidentale.
L'eurocentrismo, almeno fino al Novecento, è purtroppo inevitabile per
vari motivi: tempo, formazione culturale dei docenti ecc.
La poesia è un tema inattuale, come dice Pasolini; infatti il mondo
occidentale nell'età contemporanea ha perso il contatto con il linguaggio
poetico, come ha perso ogni contatto con la parola religiosa, perché è un
mondo mercificato, volto esclusivamente al profitto, all'utile.
3. E' quindi anche un tema "inutile", come disse Montale quando gli
assegnarono il premio Nobel per la Letteratura, "Io sono qui perché ho
scritto poesie, un prodotto assolutamente inutile, ma quasi mai nocivo".
Capire chi è il poeta significa, dunque, entrare in un mondo diverso, nel
mondo del non produttivo, pochi poeti hanno scritto best seller. Far
produttivo
penetrare il lettore e soprattutto il giovane in una dimensione così
diversa da ciò che lo circonda non può che lasciare un segno profondo.
Eppure, decisamente in contrasto con quanto affermato sino ad ora, ci si
potrebbe chiedere, perché mai si uccidono i poeti: ancora nel mondo
poeti
contemporaneo si contano numerosissimi casi di poeti ammazzati in periodi
di guerra o di dittatura, fino al caso del poeta kosovaro, ucciso dai Serbi
nel 1999, a pochi passi dall'Italia!
Questo dovrebbe portare a riflettere sul ruolo
guida che spesso i poeti hanno svolto, a partire
da Omero stesso, e svolgono nella coscienza di
un popolo e sulla paura che le parole fanno anche
a chi detiene armi e potere. La poesia deve
apparire in tutta la sua potenzialità: non solo
sfogo personale ed esistenziale, ma uno
strumento per analizzare il mondo e per creare
mondi nuovi e nuovi uomini.
4. L'argomento, molto vasto, deve essere delimitato da una serie di
domande:
Chi è il poeta, qual è il suo ruolo?
Di cosa parla?
Come si fa una poesia?
A cosa serve la poesia?
In questo caso mi propongo di indagare le radici della figura del
poeta nel mondo occidentale e il significato che la poesia rivestiva
alle origini della nostra civiltà.
Dunque, un insieme di osservazioni sulla figura dell’ aedo, vista
aedo
attraverso fonti d'eccezione: i poemi omerici, in particolare
l'Odissea.
Odissea
5. Questo percorso sulle orme del poeta e della poesia ci può invitare a
un'ultima, non per importanza, riflessione su come è cambiata la
comunicazione, non solo della poesia, ma in genere degli esseri umani:
dall’oralità dei primi poeti, vere enciclopedie del popolo, attraverso la
parola scritta, fino alla nuova oralità della radio, alla ripresa della
comunicazione visiva con la televisione, per giungere alla complessità
del mezzo informatico che veramente unisce in sé i codici più diversi, e
implica, con Internet, il paradosso di una comunicazione "solitaria" con
tutto il mondo, ma anche la possibilità di far conoscere le proprie
opere ovunque: ormai persino i concorsi di poesia si fanno su Internet!
6. Entriamo dunque nel cuore del problema,
analizzando le fonti.
Iliade, 6, 357/8, dove, dalle parole di
Iliade
Elena, risulta la coscienza del ruolo di
memoria e di conservazione esercitato dal
canto (dei professionisti);
Iliade, 9, 186/9, dove gli eroi trovano
Iliade
Achille che canta, ciò indica come il canto
fosse un' attività elevata, avesse la funzione
di calmare e la capacità di dilettare;
l'argomento erano le glorie degli eroi, quindi
doveva esistere un materiale pre-omerico, e
lo strumento una cetra costruita con cura
(φορµιγγι λιγειη);
Iliade, 20, 203/4, dove Enea incontra
Iliade
Achille e dal suo discorso di nuovo traspare
l'idea di una poesia (επεα προκλυτα .) come
memoria collettiva dei popoli;
7. Odissea, l,
Odissea 152/5, durante il banchetto dei Proci il canto non solo è fonte
di diletto, ma è accompagnato dalla danza -musica e danza sono
ornamento, (αναθηµατα ) al banchetto -, vi sono anche cenni allo
strumento, una cetra bellissima (κιθαριν περικαλλεα ) e alla tecnica,
tentando le corde (o φορµιζων);
Odissea, l, 325/6, ancora durante il banchetto, il canto di Femio coinvolge
Odissea
il pubblico che siede in silenzio, l'argomento è d'attualità: la guerra di
Troia e il ritorno degli Achei, dunque la poesia assume un altro ruolo, quasi
una cronaca di fatti "storici." o almeno abbastanza recenti;
Odissea, l, 336/42, dal breve
Odissea discorso di Penelope a Femio traspaiono di
nuovo il ruolo di coinvolgimento emotivo dei canti, detti affascinatori degli
uomini (θελκτηρια) che però possono straziare gli animi e il ruolo di
glorificare i fatti degli uomini e degli dei;
Odissea, l, 421/2, si ribadisce la funzione del canto nel banchetto, spesso
Odissea
accompagnato dalla musica, cioè dilettare ( τερποντο );
Odissea, 3, 325/6, Agamennone prima di partire affida la moglie a un
Odissea
aedo; il malcapitato sarà poi eliminato dalla poco raccomandabile
Clitemnestra, il che dimostra comunque l'importanza sociale nella corte del
cantore;
8. Odissea, 8, 43/5,62/9, siamo alla corte di Alcinoo, durante il banchetto
Odissea
(che è una costante) arriva il cantore Demodoco definito divino (θειον),
anche perché il canto viene definito un dono del dio e deriva dal cuore
(θυµο∫), dando così diletto a chi l'ascolta; questo dono è però pagato a
caro prezzo, infatti la Musa ha tolto al cantore il dono della vista (anche di
Omero si tramanda che fosse cieco);
Odissea, 8, 73/92, si ribadiscono alcune caratteristiche del canto e del
Odissea
cantore: il canto non solo diletta, ma coinvolge emotivamente, in questo
caso Ulisse; suo compito è eternare le glorie degli eroi; sua ispiratrice è
comunque la Musa;
Odissea, 8, 261/7 , in questo brano si accenna ad
Odissea
alcune tecniche di danza e di canto, l' argomento
del canto sono gli amori dì Ares e di Afrodite,
forse la danza era una sorta di mimesi delle parole
del poeta;
Odissea, 8, 471/80, l'aedo è venerato (τετιµενον)
Odissea
dal popolo, ne è la voce, è infatti onorato da tutti,
compreso Ulisse che gli offre la carne, è amato
dalle Muse che gli hanno insegnato i canti
(εδιδαξε... οιµα∫ );
9. Odissea, 8, 487/522, Ulisse ribadisce l'onore dovuto
Odissea
all’aedo, perché istruito dalle Muse e da Apollo stesso;
a questo punto gli chiede di cantare dello stratagemma
del cavallo; ciò può indicare che gli aedi cantavano
anche "su richiesta", cioè improvvisavano; infine oltre al
coinvolgimento emotivo creato dal canto c'è da
sottolineare la metafora della tessitura, Demodoco
infatti "tesseva (φαινε) il suo canto";
Odissea, 9, 2/7, quando è più bello ascoltare il cantore? Durante il
Odissea
banchetto. La ricchezza del cantore sta nella voce, pari a quella di un dio…;
Odissea,17, 381/5, nell'elenco di attività professionali utili ecco, oltre ai
Odissea
maestri, agli indovini, ai carpentieri, ai medici, c'è anche il cantore perché
diletta col suo canto: una lezione per l'età contemporanea!
Odissea, 22, 330/48 durante la strage dei proci, Femio, il cantore viene
Odissea
risparmiato segno d'un prestigio particolare, perché, se pure imparò l'arte
da solo (αυτοδιδακτο∫), la sua arte viene dal dio e la sua attività si rivolge
a uomini e dei; (Nel mondo antico, dunque, il poeta era molto rispettato!).
Non si dimentichi che Ulisse stesso alla corte dei Feaci diventa cantore di
se stesso!
10. Se si analizzano il lessico, ad esempio gli aggettivi che accompagnano la
figura del poeta, le situazioni e i diversi contesti, si possono mettere in
evidenza:
1. Ruolo e considerazione di cui gode il poeta (θειον, περικλυτο∫ ...)
2. Argomento dei canti (gesta di eroi, amori di dei. ..)
3. Tecniche e strumenti: ruolo di musica, danza improvvisazione
4. Origine della poesia: ispirata da divinità nel cuore del poeta
5. Reazioni del pubblico e quindi il ruolo di coinvolgimento emotivo
esercitato dalla poesia: Achille si diletta e si rallegra, Ulisse piange di
nostalgia, in genere si ascolta in silenzio e durante il banchetto;
6. Compiti della poesia: dilettare, conservare la memoria dei fatti,
glorificare uomini e dei, narrare fatti del recente passato.
11. In sintesi le caratteristiche del poeta “all’origine della poesia” erano:
• Enciclopedismo, il poeta è la voce del popolo, come dice Havelock, è
un‘enciclopedia tribale;
• Ecumenicità, i contenuti interessano tutta la comunità, la poesia non è
un fatto elitario;
• Empatia, l’autore-cantore e il pubblico sono legati da uno stato
emozionale di partecipazione collettiva;
• Memoria dei fatti, dei valori, della religione, degli usi e dei costumi di
un popolo;
12. • I racconti sono una sorta di "libri di testo” della società greca come si
evince anche da Platone;
• Statuto privilegiato del cantore, la cui funzione quasi divina (è ispirato
dalle Muse e da Apollo) è accentuata talvolta, come per gli indovini ad
esempio Tiresia, dalla cecità;
• Esistenza di racconti antecedenti i poemi omerici e presenza di una
serie di formule e di situazioni codificate;
• Capacità di improvvisazione e perizia tecnica nella versificazione e nella
musica.
Il re dei Feaci e sua figlia accolgono Odisseo