SlideShare una empresa de Scribd logo
1 de 84
Descargar para leer sin conexión
1
COMUNE DI VARALLO



       ARCHIVIO di STATO di VERCELLI
              Sez. VARALLO




         COMUNE DI BORGOSESIA




          CLUB ALPINO ITALIANO




    ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA S.p.A.
          FILATURA IN VALLE MOSSO - ITALY




    In copertina:
    Il Salone della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno
    fotografia storica
    Varallo, Archivio Società di Incoraggiamento e Conservazione

    In quarta di copertina:
    I Mille eroi e l’illustre loro duce
    litografia a colori del XIX secolo
    Varallo, Archivio Museo Calderini


2
“... SÌ BELLA E PERDUTA”.
L’UNITÀ D’ITALIA ATTRAVERSO IL CAMMINO
   DELLA SOCIETÀ D’INCORAGGIAMENTO
       ALLO STUDIO DEL DISEGNO




                        catalogo a cura di

                          Carla Falcone


                   progetto e cura della mostra

       Massimo Bonola, Antonella Chiodo, Carla Falcone




                      Soroptimist International d’Italia
                              Club di Valsesia
                                                           3
Pinacoteca di Varallo – Palazzo dei Musei, Varallo                         Comitato d’onore
    “… sì bella e perduta”. L’Unità d’Italia attraverso il cammino             MAURIZIO BETTOJA
    della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno                    ALESSANDRA PINTO
    17 giugno 2011 – 30 ottobre 2011                                           AMELIA TOESCA DI CASTELLAZZO

                                                                               Comitato scientifico
    La Regione Piemonte ha finanziato il restauro del Salone Storico delle     SIMONE BERARDI
    Adunanze della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno           MASSIMO BONOLA
    nell’ambito dei contributi stanziati per le “Celebrazioni per              MARIA GRAZIA CAGNA PAGNONE
    il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia” (L.R. n. 5/2007)   ALESSANDRA CESARE
                                                                               ANTONELLA CHIODO
                                                                               MARTA COLOBERTI
    Il Soroptimist Club Valsesia ha generosamente sostenuto il restauro        CARLA FALCONE
    del Salone Storico delle Adunanze della Società d’Incoraggiamento          GABRIELE FEDERICI
    allo Studio del Disegno                                                    CARLO RASTELLI
                                                                               MONICA SCHETTINO

    DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI PAESAGGISTICI
                                                                               Catalogo a cura di
    DEL PIEMONTE
                                                                               CARLA FALCONE, Direttore Conservatore Pinacoteca di Varallo
    Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
    EDITH GABRIELLI, Soprintendente
                                                                               Referenze Fotografiche
    REGIONE PIEMONTE                                                           Borgomanero (NO), Gianni Fornara, pp. 62-63 figg. 13-21
    VIRGINIA TIRABOSCHI, Direttore Cultura, Turismo e Sport                    Borgosesia (VC), Heliar Reolon, pp. 65-66 figg. 1-5
    PATRIZIA PICCHI, Dirigente Settore Musei e Patrimonio Culturale            Varallo (VC), Pinacoteca – Palazzo dei Musei – Archivio Società di In-
    GIANLUCA KANNÈS, Funzionario Assessorato alla Cultura                      coraggiamento allo Studio del Disegno e di Conservazione delle Ope-
                                                                               re d’Arte in Valsesia-Onlus – Fotografia di Simone Berardi p. 51 fig.
                                                                               14; Fotografie di Marta Coloberti pp. 40-43 figg. 46-56; Fotografie di
    PINACOTECA DI VARALLO – PALAZZO DEI MUSEI                                  Jacopo De Dominici p. 69 fig. 2, pp. 72-73 figg. 7-8; Fotografie di Sara
    VITTORIO GALLI, Presidente                                                 De Dedominici, pp. 12-16 figg. 1-7, pp. 21-39 figg. 1-45, pp. 46-49 figg.
    CARLA FALCONE, Direttore Conservatore                                      1-9, p. 50 fig. 12-13, pp. 51-56 figg. 15-30, pp. 58-61 figg. 1-12, p. 68 fig.
                                                                               1, pp. 70-71 figg. 3-6, p. 77 figg. 1-6; Fotografie di Silvano Ferraris p. 50
                                                                               fig. 11; Fotografie di Giorgio Oliviero, p. 50 fig. 10
    Progetto e cura della mostra
    CARLA FALCONE, Direttore Conservatore Pinacoteca di Varallo
                                                                               Ringraziamenti
    MASSIMO BONOLA
                                                                               Paola Angeleri, Giovanni Cerino Badone, Simone Berardi, Massimo
    ANTONELLA CHIODO, Pinacoteca di Varallo
                                                                               Bonola, Roberto Bonora, Lorena Brustio, Maria Grazia Cagna, Roberto
                                                                               Carrara, Alessandra Cesare, Antonella Chiodo, Remy Coates, Marta
                                                                               Coloberti, Adriana Dattrino, Casimiro Debiaggi, Fermo De Dominici,
    Progetto dell’allestimento
                                                                               Gabriella De Dominici, Jacopo De Dominici, Sara De Dominici, Elisa
    REMY COATES, Pinacoteca di Varallo
                                                                               Farinetti, Gabriele Federici, Gianni Fornara, Alice Freschi, Luciano
                                                                               Giacomone, Michele Gilardi, Gianluca Kannès, Donata Minonzio,
                                                                               Valentino Morello, Lucetta Patriarca, Davide Pianori, Carlo Raiteri,
    Elaborazioni grafiche
                                                                               Carlo Rastelli, Rita Regis, Donatella Mossello Rizzio, Monica Schettino,
    REMY COATES, Pinacoteca di Varallo
                                                                               Eraldo Sommacal, Heliar Reolon, Stefano Uffredi, Renzo Zenone e
    MARTA COLOBERTI, Pinacoteca di Varallo
                                                                               tutti coloro che, a vario titolo, hanno facilitato e reso possibile quest’iniziativa


    Restauri e interventi di manutenzione                                      Progetto grafico, stampa: Tipolitografia di Borgosesia s.a.s.
    FERMO DE DOMINICI, Varallo (Vc)                                            Giugno 2011


4
Sommario



 6   Presentazione
     Gianluca Buonanno

 7   Presentazione
     Vittorio Galli

 8   Presentazione
     Donatella Mossello Rizzio


     Studi e ricerche

11   “... sì bella e perduta”. L’Unità d’Italia attraverso il cammino della Società
     d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno
     Introduzione alla mostra
     Massimo Bonola

19   Sezione documentaria
     Maria Grazia Cagna

45   Sezione storico artistica
     Gianluca Kannès

57   Sezione storica
     Carlo Rastelli

65   Gli Antongini
     Gabriele Federici

67   Il Salone
     Alessandra Cesare


75   Il Salone oggi


79   Apparati

                                                                                      5
La scelta della Pinacoteca di Varallo di presentare nell’anno del 150° Anniversario del-
    l’Unità d’Italia i restauri del Salone d’Onore della Società d’Incoraggiamento, detto anche
    Sala delle Adunanze, si coniuga bene con la volontà di questa Amministrazione Comuna-
    le di valorizzare le ricchezze del patrimonio artistico e immobiliare di cui la Città di Varal-
    lo dispone, segno di un passato glorioso e di un presente che non può segnare il passo.
    Oggi si restituisce a Varallo un luogo, ricco di ricordi, che vuole tornare a essere centra-
    le nella vivace vita associativa cittadina e del territorio valsesiano. È uno spazio presti-
    gioso che merita, per le sue caratteristiche, di porsi nuovamente quale luogo di pubblica
    adunanza, nello spirito di consenso e condivisione dei suoi fondatori.
    E l’evento, realizzato grazie alla collaborazione tra Enti Locali e Associazioni, è un esem-
    pio concreto di come finalmente il nostro territorio, anche nel campo della cultura, sap-
    pia dare prova di grande unità.

                                                                         Gianluca Buonanno
                                                                            Sindaco di Varallo




6
La mostra che si presenta al pubblico racconta la partecipazione dei Valsesiani alle vicen-
de risorgimentali e alla costituzione dell’Italia unita e rende omaggio al Centocinquante-
simo Anniversario dell’Unità nazionale.
L’appartenenza e il legame di molti tra questi illustri personaggi alla Società d’Incoraggia-
mento allo Studio del Disegno e a quella per la Conservazione delle Opere d’Arte in Val-
sesia fanno della Pinacoteca la sede ideale per ospitare la celebrazione, nata dalla sinergia
tra gli Enti locali, i Comuni di Varallo e Borgosesia, la Sezione di Archivio di Stato di Va-
rallo, la Manifattura Lane di Borgosesia e la Sezione varallese del Club Alpino Italiano.
Una mostra che diventa l’occasione per inaugurare il restauro dello storico Salone delle
Adunanze della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno, realizzato nella pri-
ma metà dell’Ottocento e simbolo dell’impegno e dell’aggregazione culturale promossi in
Valsesia dalla Società, restituito oggi al Palazzo dei Musei e ai Valsesiani grazie al soste-
gno della Regione Piemonte e del Soroptimist Club Valsesia.
A corollario della mostra si pubblica il catalogo delle opere che raccoglie una ricca messe
di materiali: documenti d’archivio, dipinti, ma anche sculture in gesso e cimeli, testimo-
nianza visiva dei personaggi, esponenti illustri della Società e fautori del progetto unita-
rio. Si ripercorrono così quarant’anni di storia che vedono la terra della Valsesia legarsi ai
destini che fecero grande la nazione.

                                                         Vittorio Galli
                                   Presidente Società di Incoraggiamento allo Studio del Disegno
                                     e di Conservazione delle Opere d’Arte in Valsesia - Onlus




                                                                                                   7
Il ripristino dello storico Salone delle Adunanze della Società d’Incoraggiamento allo Stu-
    dio del Disegno è stato l’ambiziosissimo service con cui il Soroptimist International d’I-
    talia, Club di Valsesia ha coronato i suoi primi vent’anni di vita.
    L’idea è stata di Alice Freschi, nostra Presidente nel biennio 2007-2009 che, con la consue-
    ta attenzione al territorio in diverse occasioni dimostrata, ha saputo indicare nel Salone va-
    rallese un simbolo della nostra identità culturale degno di essere recuperato
    Nell’impresa, vasta e onerosa, il Club si è ritagliato il ruolo di ‘promotore’, finanziando
    il progetto esecutivo da presentare alle Soprintendenze, la Direzione dei lavori e assicuran-
    do una base che permettesse di accedere ai finanziamenti della Regione Piemonte (L.R. n.
    5/2007 “Celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia”).
    Il Salone delle Adunanze si trova infatti all’interno del Palazzo dei Musei, sede storica del-
    la Società d’Incoraggiamento (1831) nata allo scopo di sostenere l’antica pubblica Scuola di
    Disegno (1778) alla quale fu affiancato il Laboratorio Barolo di scultura lignea (1835-1838).
    La grande Aula delle Adunanze, realizzata intorno alla metà del secolo XIX come luogo di
    rappresentanza, “concepita per eccitare l’altrui filantropia ed amore per le belle arti”, si di-
    stingue per la ricchezza decorativa assente altrove e rappresenta un importante pezzo di sto-
    ria locale in cui la cittadinanza si riconosce e il cui ripristino significa il restituire alla Val-
    le intera un insostituibile ‘spazio della memoria’. La Pinacoteca viene così arricchita di un
    ambiente di prestigio dove ospitare e coinvolgere il pubblico ed… “eccitare l’altrui filantro-
    pia ed amore per le belle arti”, disposizioni dell’animo che hanno guidato e sostenuto Lucet-
    ta Patriarca, attuale Presidente del Soroptimist Club Valsesia, che ha creduto nel progetto e
    con determinazione lo ha portato a conclusione con il sostegno di tutte le socie. In questo
    stesso palazzo ad opera della Società per la Conservazione delle Opere d’Arte e dei Monumen-
    ti in Valsesia (1875) venne fondata la Pinacoteca (1887); insieme a quest’ultima oggi – esau-
    ritasi la funzione didattica – nella storica sede trovano luogo le raccolte naturalistiche del
    Museo Calderini (1867), straordinario esempio di eclettismo scientifico ottocentesco.
    In occasione della presentazione del restauro si inaugura nei locali della Pinacoteca la mo-
    stra realizzata con l’intento di illustrare la partecipazione dei Valsesiani alle vicende risor-
    gimentali e alla costituzione dell’Unità italiana: personaggi, come l’editore e libraio Pie-
    tro Rolandi, protettore degli esuli italiani a Londra, e Alessandro Antongini, proprieta-
    rio delle manifattura lane di Borgosesia cui spetta la confezione delle famose camicie ros-
    se garibaldine, appartenenti tutti alla Società d’Incoraggiamento.

                                                       Donatella Mossello Rizzio
                                               Soroptimist International d’Italia, Club di Valsesia


8
Studi e ricerche



                   9
10
“... sì bella e perduta”. L’Unità d’Italia attraverso il cammino
della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno

Introduzione alla mostra




Massimo Bonola     § L’associazionismo come prologo dell’unità       un’entità nazionale e statale, convertendosi
                   nazionale                                         dalla sua primitiva condizione di sudditan-
                                                                     za e di subalternità. Non poteva più conti-
                   Popolo, Nazione, Stato.                           nuare ad essere il “volgo disperso” e anoni-
                   È questo il percorso necessario, per alcuni la    mo stigmatizzato da Alessandro Manzoni,
                   ‘missione’, che l’Europa del XIX secolo dove-     una massa informe di individui senza nome,
                   va compiere, dalla Polonia alla Boemia, dal-      e, perciò, di semplici sudditi. Come sostiene
                   l’Ungheria asburgica al Piemonte italiano.        con forza Pietro Calderini (1824-1906), pro-
                   Tutto aveva avuto inizio dall’idea romantica      pugnatore del progresso sociale e nazionale,
                   di Popolo, dal riconoscersi in un’origine e       il “volgo deve rifarsi popolo”; 1 senza questa
                   identità comune, dal rispecchiarsi nella stes-    primitiva conversione, ogni altra prospettiva
                   sa lingua e cultura, dalla condivisione di        non avrebbe potuto avere seguito.
                   un’eredità storica che lasciava presagire an-     L’evoluzione del ‘volgo in popolo’, per usare
                   che un futuro solidale. Proprio per questa ra-    le parole care a Calderini, avviene in Piemon-
                   gione, il popolo doveva emanciparsi, diven-       te nel periodo compreso tra l’epoca giacobina
                   tando così il soggetto primario e necessario      e la metà del secolo successivo, ma la fase più
                   di ogni progetto di Nazione e poi di Stato na-    tumultuosa e dinamica si colloca tra il falli-
                   zionale; mentre dove esso tardava nel rico-       mento dei primi moti liberali (1821) e il Qua-
                   noscersi come soggetto di nazionalità, i due      rantotto della Costituzione e della prima
                   passaggi successivi diventavano più lenti e       guerra nazionale contro l’Impero Asburgico.
                   difficoltosi.                                     Proprio nel cuore di quel ventennio, gli anni
                   L’emancipazione del popolo, vecchia idea il-      più oscuri della Restaurazione che la storio-
                   luminista e giacobina, si concretizzava in un     grafia liberale ottocentesca e del secolo scor-
                   progresso di crescita ideale e materiale insie-   so lasciò volentieri in disparte, nasceva la So-
                   me, nel corso del quale esso poteva farsi pro-    cietà d’Incoraggiamento allo Studio del Di-
                   tagonista del processo di costituzione di         segno (1831), archetipo di ogni forma valse-

                                                                                                                  11
siana di associazionismo borghese e
Bandiera commemorativa, 1848        primo tentativo della locale società ci-
raso di seta ricamato in oro        vile di farsi protagonista della vita
velluto tagliato unito ricamato     pubblica, non più attraverso iniziative
in oro, con applicazione in seta,
                                    o carriere individuali o famigliari, ma
oro, cm 153 x 139
                                    mediante un’iniziativa collettiva, soli-
inv. 1015
Fig. 1 recto
                                    dale, condivisa nell’idea espressa dal
Fig. 2 verso                        comune statuto associativo. Il fenome-
                                    no spontaneo e popolare della sociabi-
                                    lità si evolveva così verso forme più
Giuseppe Antonini (Rima San         consistenti, organizzate e ben struttu-
Giuseppe 1833 – Varallo 1889)       rate, di associazionismo borghese.
Monumento a Vittorio Emanuele
                                    Coagulandosi in libere associazioni, es-
II, 1862
                                    sa precedeva di circa trent’anni il com-
marmo bianco scolpito, granito
Varallo, Piazza Vittorio
                                    pimento dell’Unità nazionale, ma, pro-
Emanuele II                         prio per questo, ne era il prologo, l’a-
Fig. 3                              vanzata in terra ancora sconosciuta di
                                    un’avanguardia eletta che doveva pre-
                                    correre i futuri movimenti delle masse.
                                    La prima fase, il primo ventennio di
                                    sviluppo della vita associativa dell’In-
                                    coraggiamento (1831- 1853), così viva-
                                    ce e decisivo per tracciare la fisionomia
                                    della società, coincide non casualmen-
                                    te sia con la fase di gestazione del pro-
                                    gramma risorgimentale italiano, che
                                    affronta anche le sue prime onerose
                                    prove, sia con la dinamica ascesa del-
                                    le élites borghesi della società piemon-
                                    tese, motivate tanto a rivendicare il
                                    proprio ruolo di ‘popolo eminente’,
                                    quanto a promuovere l’emancipazio-
                                    ne dei ceti popolari subalterni, stimo-
                                    lando così “il volgo a rifarsi popolo”.
                                    Non a caso, anche nel contesto esposi-
                                    tivo di questa mostra, la documenta-
                                    zione associativa e quella degli eventi

12
risorgimentali appare strettamente in-
Zeffirino Carestia (Riva           trecciata, sia nelle tematiche che affron-
Valdobbia 1854 – Novara 1908)      ta sia nelle vicende individuali dei pro-
Medaglione di Giuseppe Garibaldi   tagonisti (figg. 1-2). La promulgazione
bronzo
                                   dello Statuto Albertino (1848), al cul-
                                   mine di quel tormentato periodo, so-
Anonimo del XIX secolo
Lapide commemorativa di tutti i
                                   stenne questo processo di evoluzione
caduti valsesiani delle guerre     e integrazione in duplice modo: rico-
d’Indipendenza, 1890               noscendo, pur con molte riserve, il
marmo bianco, marmi colorati       principio di cittadinanza attiva, sebbe-
Varallo, Corso Umberto I           ne non ancora accompagnato dalla so-
Fig. 4                             vranità popolare, e valorizzando altre-
                                   sì il diritto di libera associazione come
                                   fondamento di una società modellata
                                   sulla collettività e non sull’individuo.
                                   Per la Società d’Incoraggiamento quel
                                   ventennio, posto nel cuore dell’ascesa
                                   risorgimentale, doveva rappresentare
                                   il banco di prova degli ideali espressi
                                   dai primi articoli del suo statuto: pro-
                                   muovere, sostenere e favorire , anche
                                   con sussidi economici per i ceti più de-
                                   boli, l’acquisizione di un’istruzione tec-
                                   nica capace di sostenere la loro eman-
                                   cipazione attraverso il lavoro, la loro
                                   crescita sociale, il loro ruolo attivo nel-
                                   la collettività.
                                   La storia della Società, presto seguita
                                   da altri modelli associativi ancora più
                                   popolari, come la Società Operaia, cor-
                                   re quindi parallela alla costituzione di
                                   un forte sentimento di coscienza nazio-
                                   nale, condiviso largamente e ramifica-
                                   to in tutte le componenti sociali. Come
                                   ho avuto modo di sostenere in altra se-
                                   de,2 il carattere filantropico di molte
                                   componenti associative, la promozio-

                                                                           13
ne dell’emancipazione attraverso l’istruzio-
Giuseppe Antonini (Rima San      ne e il lavoro qualificato, il solidarismo e la
Giuseppe 1833 – Varallo 1889)    mutua sussidiarietà esplicati dalle attività so-
Monumento a Giacomo Antonini,    ciali, favorirono il dialogo e l’integrazione tra
1889
                                 i ceti, prevenendo, per un lungo periodo, uno
marmo bianco scolpito, granito
                                 scontro frontale oppure una radicale divari-
Varallo, Ponte Giacomo
Antonini
                                 cazione tra gli interessi delle diverse forze so-
Fig. 5                           ciali. Il senso di solidarietà, la condivisione
                                 degli obiettivi e della vita associativa, la ge-
                                 stione democratica delle cariche, delle assem-
                                 blee, delle festività, nutrì inoltre il nascente
                                 ideale della partecipazione democratica alle
                                 scelte collettive, sebbene ancora nei limiti di
                                 tendenze egemoniche ed oligarchiche per ora
                                 difficilmente contenibili, ma ben radicate nel-
                                 la precedente storia valsesiana.


                                 § La monumentalizzazione: i nomi e i volti
                                 del Risorgimento

                                 L’ingente evidenza di documenti, sia a stam-
                                 pa che iconografici, reperiti negli archivi del
                                 territorio e riferibili alla fase di costruzione
                                 della memoria civile degli eventi risorgimen-
                                 tali, ben documentata nelle sezioni prima e
                                 seconda della mostra, lascia pensare che già a
                                 partire dai primi anni Sessanta e fino agli an-
                                 ni Novanta, sia stato intrapreso in Valsesia,
                                 con qualche anticipo rispetto ad altri territo-
                                 ri, un grande sforzo di monumentalizzazione
                                 del recente passato, finalizzato alla formazio-
                                 ne della coscienza collettiva della Nazione e
                                 alla corretta trasmissione, anche in sede edu-
                                 cativa, degli ideali che animarono quella lu-
                                 minosa stagione. Questo processo, avviato
                                 con l’erezione a Varallo del monumento al

14
primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II, nel         te e protettore degli esuli politici italiani a
Anonimo del XIX secolo             1862 (fig. 3), si sarebbe poi protratto per due      Londra, per finire poi con il ministro Quinti-
Lapide commemorativa di Quintino   decenni oltre il compimento dell’unità nazio-        no Sella (1827-1886; fig. 6), straordinario sta-
Sella                              nale, concentrandosi su due altre figure si-         tista della Destra Storica liberale in tutta la
bassorilievo in marmo, bronzo,
                                   gnificative e assai popolari delle vicende mi-       prima, difficile, fase del Regno, ma anche ben
cm 153 x 139
                                   litari e insurrezionali che avevano accompa-         radicato nella Valle, dove fu presidente del-
Varallo, Palazzo dei Musei,
scalone
                                   gnato processo risorgimentale. La prima è            la Società d’Incoraggiamento (dal 1877 al
non inv.                           quella di Giuseppe Garibaldi, il cui monu-           1883) e della sezione di Varallo del Club Alpi-
Fig. 6                             mento (1890) accorpa in sé, significativamen-        no Italiano.
                                   te, la lapide in memoria di tutti i caduti valse-    Anche questo processo di monumentalizza-
                                   siani nelle “patrie battaglie” (fig. 4); la secon-   zione é strettamente legato al fervore della
                                   da è rappresentata dalla personalità del mag-        vita associativa valsesiana, che riusciva ad
                                   gior combattente valsesiano nelle guerre per
                                   l’Indipendenza, il generale Giacomo Antoni-
                                   ni (1792-1854), elevato cosi al plauso nazio-
                                   nale (1891; fig. 5) e il cui braccio, amputato-
                                   gli dopo una ferita fatale nei pressi di Vicen-
                                   za, già nel 1862 veniva venerato come ‘reli-
                                   quia della Nazione’ e dal 1895 aveva trovato
                                   spazio presso il Museo Correr di Venezia.
                                   Ma, al di là di questi casi più eclatanti, che si
                                   materializzarono in autentici monumenti, dai
                                   fondi della Pinacoteca emergono numerosi
                                   bozzetti, disegni o quadri che celebrano altri
                                   protagonisti nazionali o locali della rinascita
                                   patria: Vittorio Alfieri, Vincenzo Gioberti,
                                   Carlo Alberto, Camillo Benso di Cavour, Sil-
                                   vio Pellico, e ancora gli stessi Garibaldi e Vit-
                                   torio Emanuele II, compaiono infatti ripetu-
                                   tamente nella produzione degli artisti locali,
                                   impegnati in una vera e propria campagna
                                   di diffusione pubblica delle loro immagini,
                                   mentre appaiono parimenti valorizzati anche
                                   gli eroi locali, dal deputato Aurelio Turcotti,
                                   primo rappresentante della Valsesia al Parla-
                                   mento Subalpino (dal 1848 al 1853), all’edi-
                                   tore Pietro Rolandi (1801-1862), già mecena-

                                                                                                                                     15
esprimere in quella fase figure politiche e cul-      § La casa comune: il fascino di un luogo
“Il Monte Rosa”, 31 ottobre 1861   turali di primo piano, acquisendo visibilità
Varallo, Biblioteca Museo          nazionale e proiettando i propri uomini mi-           L’occasione festosa della prima proclama-
Calderini                          gliori sulla ribalta pubblica della prima Italia      zione del Regno d’Italia, cui questa mostra
Fig. 7
                                   civile. Esso inoltre, unito ad a una crescente        intende dare il proprio contributo, si asso-
                                   attività pubblicistica in cui si distinse il setti-   cia felicemente all’inaugurazione dei restau-
                                   manale “Il Monte Rosa” (fig. 7), fondato dal-         ri del Salone d’Onore della Società d’Inco-
                                   lo stesso Pietro Calderini, contribuiva a “fare       raggiamento, denominato ai tempi anche la
                                   gli italiani”, missione oltremodo urgente e           Grand’aula, che da oggi viene restituito alla
                                   necessaria, e si sarebbe protratto a lungo, fino      funzione che rivestì nel pieno del periodo ri-
                                   alle soglie della Prima Guerra mondiale,              sorgimentale, cioè quella di accogliere e cu-
                                   quando sarà poi indispensabile sostituirlo            stodire al suo interno non solo la memoria,
                                   con la celebrazione di ben più tragiche e do-         ma soprattutto la vita presente, attiva e ope-
                                   lorose imprese nazionali.                             rosa di tutte le espressioni associative di que-
                                                                                         sta città e del suo territorio.
                                                                                         Restituirlo alla sua dimensione di casa comu-
                                                                                         ne di una collettività rappresenta un impe-
                                                                                         gno per il futuro, non soltanto un punto di
                                                                                         arrivo di un complesso percorso di recupe-
                                                                                         ro, ma soprattutto un punto di partenza. La
                                                                                         coscienza della sua rilevanza nella storia pas-
                                                                                         sata e recente di questa città ci impone il
                                                                                         compito di intraprendere un cammino che
                                                                                         non può limitarsi ad oggi ed appagarsi con
                                                                                         il semplice recupero di una struttura, seppu-
                                                                                         re bellissima, ma ci impegna nel dovere di ri-
                                                                                         flettere e attualizzare, nella nostra vita odier-
                                                                                         na, gli ideali che ispirarono i suoi fondatori,
                                                                                         ideali di solidarietà, di condivisione, di con-
                                                                                         senso, finalizzati ad un bene collettivo capa-
                                                                                         ce di trascendere la stessa volontà individua-
                                                                                         le dei singoli.
                                                                                         La sua storia ci indica con piena evidenza
                                                                                         questa prospettiva. Nella città di Varallo, che
                                                                                         ancora alla fine del Settecento contava ben
                                                                                         ventisette edifici religiosi, i luoghi di pubbli-
                                                                                         ca e civile riunione erano, nel periodo risorgi-

16
mentale, veramente scarsi e insufficienti. De-     1859 le Regie Scuole Tecniche, un passo im-
molito nel 1828 il vetusto Palazzo Pretorio,       portante per la modernizzazione della cultu-
sede deputata alle assemblee del Consiglio         ra scolastica della valle; qui, il 30 novembre
Generale della valle, e considerato il degra-      1862, veniva fondata la Società del Casino di
do progressivo dell’antico palazzo della Vi-       Lettura, cellula primigenia della sezione di
cinanza, ridotto principalmente ad “uso di         Varallo del Club Alpino Italiano; qui ancora,
pubblico teatro” (1881) per poi essere a sua       esattamente un anno dopo, avveniva il bat-
volta abbattuto nel 1898, non esistevano al-       tesimo delle scuole serali della Società Ope-
tre sedi dignitose ed adeguate a rappresen-        raia di Mutuo Soccorso; e ancora qui, il 29
tare un luogo di pubblica adunanza.                agosto 1869 si teneva il primo Congresso Na-
 La costruzione di questa grande “sala per le      zionale del Club Alpino, richiamando da
adunanze generali della Società” immagina-         ogni parte della neonata Italia l’attenzione
ta e prevista fin dal primo decennio di vita       dei cultori della montagna sulla Valsesia.
del sodalizio nell’ambito della riqualificazio-    Mi auguro dunque che la meravigliosa sala
ne urbanistica e architettonica dei tre fabbri-    di questa casa comune torni a rispecchiare
cati contigui di la cui la “filantropica istitu-   gli ideali condivisi di tutta una comunità;
zione” era entrata in possesso, fu affidata ini-   che essa non sia soltanto tempio della me-
zialmente alla maestria progettuale dell’ar-       moria, come ci ricordano i numerosi volti il-
chitetto Alessandro Antonelli, ma, dopo di-        lustri che la cingono come in un abbraccio,
verse traversie, qui ricostruite con puntuale      ma laboratorio di progetti e idealità per il
documentazione da Alessandra Cesare (pp.           presente e il futuro. Soltanto così il suo re-
67-74), fu completata solo nel 1853. Essa          cupero avrà raggiunto un senso compiuto,
giungeva comunque a coronare il primo ven-         che non si esaurisca nella venerazione dei
tennio di vita della Società d’Incoraggiamen-      nostri celebri antenati, ma si ponga altresì al
to, edificando finalmente quella casa comu-        servizio dei nostri, speriamo innumerevoli,
ne della società civile di cui da tempo si av-     discendenti.
vertiva la necessità e che poteva così ospitare,
in una prestigiosa cornice, non soltanto le as-
                                                   Note
semblee societarie, ma anche ogni altra occa-
                                                   1 P. Calderini, Discorso per l’inaugurazione di un Museo di
sione di incontro, celebrazione o rappresen-
                                                   Storia naturale e d’una sede di soccorso al Club Alpino Italia-
tanza della comunità cittadina. Questo av-         no, ora in La Valsesia. considerata sotto i suoi vari aspetti. Sag-
venne puntualmente, a partire dagli anni im-       gi e discorsi, a cura di M. Bonola, Varallo 1996, p. 115.
mediatamente successivi. A titolo di esem-         2 M. Bonola, “molti uniti assieme e con pochi sacrifizi”. For-
pio, e senza poterne qui esaminare l’ampio         me e ruoli dell’associazionismo borghese nella Valsesia risorgi-
                                                   mentale, in Patria scienza e montagna negli anni risorgimen-
significato, vorrei ricordare che proprio in       tali. Una prospettiva valsesiana, atti del convegno, a cura di
questa Grande Sala furono inaugurate nel           R. Cerri (Varallo, 16 ottobre 2010) in stampa.



                                                                                                                  17
Il catalogo non rispecchia l’allestimento della mostra: si è infatti                        nese, fu un punto di riferimento per gli esuli e la sua libreria un
        scelto di guidare il visitatore lungo un percorso espositivo carat-                         porto franco per i ‘cospiratori’. Intorno alla sua figura si sono rac-
        terizzato da alcuni temi di particolare rilevanza (si veda la piantina                      colti documenti che oggi consentono al patrimonio letterario del-
        qui allegata).                                                                              l’Incoraggiamento di fregiarsi di una collezione di autografi ric-
        L’allestimento è articolato in sezioni che ospitano documenti ar-                           ca e, soprattutto, di qualità straordinaria, in particolare per un
        chivistici e figurativi – busti e dipinti – che ‘raccontano’ la vicen-                      centro di piccole dimensioni come la città di Varallo. La raccol-
        da risorgimentale attraverso la storia della Società d’Incoraggia-                          ta annovera fogli vergati dalla mano di Ugo Foscolo, Giuseppe
        mento allo Studio del Disegno. Si può cogliere un doppio registro                           Mazzini e Garibaldi.
        che consente di leggere gli eventi che condussero all’Unità d’Ita-                          Se attraverso queste testimonianze è possibile indagare gli ideali
        lia: figure rappresentative della Società, personaggi che, con il                           risorgimentali, diverso è il discorso incentrato sul Generale Giaco-
        loro operato, sancirono l’importanza dei singoli all’interno della                          mo Antonini, uomo d’armi le cui vicende, millantate con orgoglio,
        Storia. Pietro Rolandi, in particolare, durante il soggiorno londi-                         lo fecero assurgere a modello di eroismo per la Valsesia intera.


                                 ritratto del generale Giacomo Antonini                                               busto di Don Pietro Calderini
     teca contenente il braccio del generale Giacomo Antonini                                                                      ritratto di Don Pietro Calderini
                                      armi del XIX sec.


          documenti del generale
                                                                                                                                                      ritratto di Pietro Rolandi
          Giacomo Antonini


     busto di Maria Adelaide
                                                                                                                                                      ritratto del deputato Aurelio Turcotti
        busto di Vittorio Emanuele II

     bozzetto di Silvio Pellico in carcere
                                                                                                                                                    ritratto di Quintino Sella
     bozzetto per il monumento
     di Vincenzo Gioberti                                         autografi
                                                                                                                                                             documenti della Società
     busto di Camillo Benso                                                                                                                                  d’Incoraggiamento
     di Cavour
     bozzetto per il monumento                                                                                   bandiera
     di Giuseppe mazzini

                                                  documenti di Carlo Alberto              documenti del Risorgimento



              ritratto di Carlo Alberto


                                                                                                                         manifesto dell’Esposizione Internazionale di Londra, 1862
                                                                                                                 manifesto dell’Esposizione Italiana, 1861
                                                                                                   camicia rossa di Pietro Galloppini
                                                                                    foto fratelli Antongini cambiale dei fratelli Antongini
                                                                          ritratto di Giuseppe Garibaldi




18
Maria Grazia Cagna




                     § Sezione documentaria                            Garibaldi, Vittorio Emanuele II e al genera-
                                                                       le Giacomo Antonini.
                     La sezione di documenti, curata dall’ Archi-      Per Giuseppe Garibaldi è stato scelto un
                     vio di Stato di Varallo, nell’ambito delle ce-    manifesto a stampa con il programma del
                     lebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia è      23° anniversario della Società Operaia di Va-
                     suddivisa in due parti. Da un lato è stata se-    rallo, tenutasi il 24 giugno 1882, durante la
                     lezionata della documentazione che avesse         quale fu commemorata la sua figura, defi-
                     qualche attinenza con il periodo risorgimen-      nita di “grande operaio” e alcuni documen-
                     tale, a partire dallo Statuto albertino del       ti relativi alla lapide dedicata a lui e ai ca-
                     1848, dall’altro, una seppur ridotta quantità     duti valsesiani per l’indipendenza italiana.
                     di carte, riguarda la Società d’Incoraggia-       Nel 1882, a poca distanza della morte del
                     mento allo Studio del Disegno, con riferi-        valoroso condottiero, avvenuta il 2 giugno
                     menti al Salone d’onore, terminato nel 1853       a Caprera, iniziò in Valsesia una raccolta di
                     e restaurato quest’anno.                          fondi a questo scopo. Il manufatto, a forma
                     La parte risorgimentale è illustrata da alcuni    di pergamena, fu realizzato dal marmista
                     manifesti a stampa riguardanti l’annuncio         Lorenzo Ceruti, su disegno del pittore Giu-
                     della proclamazione dello statuto, i festeggia-   lio Arienta (1826-1900). Il medaglione in
                     menti che ne seguirono o lo precedettero, in-     bassorilievo, raffigurante Garibaldi è dello
                     ni e sonetti dedicati al re Carlo Alberto.        scultore Zeffirino Carestia. L’inaugurazione
                     La scelta è poi caduta su una campionatura        della lapide, posta in piazza De Gasperi, av-
                     di carte, conservate in alcuni archivi storici    venne il 19 ottobre 1890.
                     comunali della Valsesia e in quello del Mu-       Il monumento a Vittorio Emanuele II, pri-
                     seo Calderini di Varallo, riferite alle campa-    mo re d’Italia, sorge sulla piazza centrale di
                     gne per le guerre d’indipendenza e ai mili-       Varallo, che prende il suo nome. La scultura
                     tari valsesiani che vi parteciparono, ai qua-     è opera di Giuseppe Antonini (1833-1889) e
                     li furono conferite medaglie e onorificenze       fu donata alla città di Varallo dallo zio, prof.
                     e che purtroppo persero anche la vita in bat-     Leone Antonini.
                     taglia. Un grazioso manifesto a colori, con       In mostra, accanto al disegno con la plani-
                     al centro la figura di Giuseppe Garibaldi a       metria della piazza e il progetto per la sta-
                     cavallo, ricorda la spedizione dei Mille.         tua, sono esposti anche una fotografia d’e-
                     Si passa quindi al settore riguardante i mo-      poca, nella quale si scorge la collocazione
                     numenti ricordo eretti a Varallo a Giuseppe       originale del monumento, e due sonetti

                                                                                                                    19
scritti in occasione dell’inaugurazione, che      di Venezia. Il senatore Rizzetti s’interessò
     ebbe luogo il 1° giugno 1862.                     per ottenere la cessione dello storico cime-
     Chiude questa parte di documentazione,            lio alla città di Varallo e, nel dicembre 1913,
     dedicata ai monumenti, quella relativa al         il direttore del Museo Correr accolse la sua
     generale Giacomo Antonini. A questo famo-         richiesta. Il braccio fu definitivamente con-
     so personaggio, nato a Prato Sesia, ma ori-       segnato al sindaco di Varallo nel settembre
     ginario di Vocca, partecipe di numerose bat-      1928 ed è custodito in un cofano realizzato
     taglie, è dedicato il monumento, situato al       dalla Laboratorio Barolo.
     centro della gradinata del ponte sul Mastal-      La seconda sezione comprende una piccola
     lone, inaugurato il 23 agosto 1891. Nel 1887,     campionatura di documenti provenienti dal-
     si costituì un comitato, presieduto dal cava-     l’archivio storico della Società d’Incoraggia-
     lier Giovanni Antonini, sindaco di Vocca,         mento allo Studio del Disegno, tra cui gli sta-
     per raccogliere i fondi necessari per l’erezio-   tuti organici del 1833 e un elenco dei soci.
     ne dell’opera. Lo scultore Giuseppe Antoni-       Il resto della carte esposte riguarda invece
     ni, che realizzò il modello in gesso della sta-   più direttamente il salone della Società, detto
     tua, morì nel 1889 e la scultura fu ultimata      anche aula magna, e il collocamento, nel cor-
     dal figlio Leone, direttore del Laboratorio       so degli anni, di busti e ricordi di benefattori,
     Barolo. In merito a questo argomento, sono        alcuni dei quali soci fondatori, oppure arti-
     esposti una decina di documenti relativi al       sti. Tra costoro è particolarmente ricordata
     monumento e alla sua inaugurazione, la ri-        come protettrice e insigne benefattrice del so-
     produzione di una foto in cui si nota, alla       dalizio la regina Maria Cristina, moglie di re
     base del piedestallo, l’aquila di bronzo for-     Carlo felice di Savoia. Il suo busto in marmo,
     nita dalla ditta Mazzola di Valduggia,            opera dello scultore Giovanni Albertoni, fu
     asportata durante l’ultimo conflitto mondia-      inaugurato il 28 settembre 1864, alla presen-
     le, e alcune lettere. Accanto a questi l’elen-    za delle autorità civili e militari di Varallo.
     co dei cimeli del generale, che Giuseppina        In questo settore sono esposte anche alcune
     Avondo Fassò donò nel 1891 al comune di           lettere, provenienti dalla prestigiosa colle-
     Varallo e che questi depositò presso la So-       zione di autografi, appartenenti al Museo
     cietà d’Incoraggiamento allo Studio del Di-       Calderini. I manoscritti fanno parte del car-
     segno e il verbale di consegna del braccio        teggio di Pietro Rolandi, l’editore-librario,
     del generale Antonini. Il 21 marzo 1848,          originario di Quarona, emigrato a Londra,
     mentre si batteva nei pressi di Vicenza con-      dove gestiva un emporio librario, che di-
     tro gli Austriaci, l’Antonini fu gravemente       venne il punto di riferimento dei profughi
     ferito e dovette subire l’amputazione del         italiani. Le lettere furono donate da Luigi
     braccio. L’arto fu conservato presso la con-      Rolandi, pronipote di Pietro, al prof. don
     tessa Maddalena Montalbo Comello fino al          Pietro Calderini, fondatore del Museo. Il
     1892, quando fu trasferito al Museo Correr        carteggio è detto Angeloni-Rolandi-Gianni-

20
ni, perché è formato da lettere dirette a Pie-     § Regesto
    tro Rolandi, Luigi Angeloni (1758-1842) e
    Silvio Giannini (1815-1860). Si tratta di una
    collezione che comprende autografi d’intel-        Risorgimento
    lettuali sensibili agli ideali del Risorgimento,
    come Silvio Pellico, Giuseppe Mazzini, Giu-        1) Varallo, 4 novembre 1847
    seppe Garibaldi, ecc.                              Inno a S. M. il Re Carlo Alberto
    Per l’esposizione sono stati scelti dieci scrit-   Varallo, tip. Colleoni
    ti di Garibaldi, Mazzini, Cavour, d’Azeglio,                                             MUSEO, b. 25
    Manzoni, Buonarroti, Gioberti e Bini.
    I manoscritti furono studiati e catalogati dal     2) Torino, 8 febbraio 1848
    dott. Annibale Campani che, nel 1900, pub-         Carlo Alberto annuncia l’intenzione di pro-
    blicò Una insigne collezione di autografi (Car-    mulgare lo Statuto
    teggio Angeloni-Rolandi-Giannini). Notizia e       Man. a st., Torino, stamperia Reale
    catalogo.                                                                                  BOR, b. 218




1                                                                                                            2



                                                                                                       21
3) Torino, 11 febbraio 1848                       5) Torino, 17 marzo 1848
         Il presidente della commissione eletta dai cit-   Carlo Alberto, su proposta del segretario di
         tadini di Torino, per regolare le dimostrazio-    stato per gli Affari Interni, convoca i collegi
         ni di esultanza del popolo, avvisa il sindaco     elettorali per le elezioni dei deputati, per il
         di Varallo, Girolamo Bevilacqua, che la festa     giorno 17 aprile e il Senato e la Camera dei
         nazionale, fissata per il 13 febbraio, è stata    deputati per il 27 aprile
         spostata al giorno 27                                                                   BOR, b. 124
         A st.
                                            VAR, b. 259    6) 1848
                                                           Il notaio Michele Cusa rivolge un appello ai
         4) Varallo, 29 marzo 1848                         Valsesiani, affinché raccolgano camicie e te-
         Carlo Alberto comunica la decisione d’intra-      la da inviare ai soldati che combattono per la
         prendere la guerra contro l’Impero Asburgi-       guerra d’Indipendenza
         co conducendo l’esercito piemontese in ap-        Man. a st., Varallo, tip. Colleoni
         poggio alla Lombardia insorta                                                              VI, b. 283
         Man. a st., Torino, stamp. Reale
                                            CAM, b. 149    7) 1848
                                                           La festa nazionale di Campertogno nel giorno 26
                                                           gennaio 1848
                                                           Op. a st. di pp. 56. Varallo, tip. Colleoni
                                                                                                  MUSEO, b. 33

                                                           8) Varallo, 5 maggio 1851
                                                           L’intendente della Valsesia, Carlo Balladore,
                                                           avvisa i sindaci della provincia che, per ricor-
                                                           dare la concessione dello statuto da parte di
                                                           re Carlo Alberto, il Parlamento ha approva-
                                                           to un progetto di legge per istituire una festa
                                                           nazionale da celebrare ogni anno nella secon-
                                                           da domenica del mese di maggio
                                                           A st.
                                                                                                 VAR, b. 373

                                                           9) Monza, 15 febbraio 1861
                                                           Il consiglio d’amministrazione del 9° Reggi-
                                                           mento Fanteria dichiara che il soldato Giu-
     3
                                                           seppe Margarini ha partecipato alla campa-

22
4        5




6        7



    23
gna militare del 1859 e ha ottenuto la meda-    gimento Bersaglieri di Cuneo, dichiara che
         glia francese commemorativa                     Gaudenzio Guglielmi ha partecipato alla
                                           VAL, b. 314   campagna del 1849, per cui ha diritto di
                                                         fregiarsi della medaglia commemorativa
         10) Monza, 6 marzo 1861                         delle guerre combattute per l’Indipenden-
         Il comandante del 9° Reggimento Fanteria,       za d’Italia
         Battaglione di deposito, comunica a Ignazio                                         VAL, b. 314
         Bugnanchi, impiegato presso l’ufficio di Go-
         verno della provincia di Novara che, dai ruo-   12) 16 gennaio 1867
         li, risulta il decesso del soldato Giuseppe     Il Comando militare della Valsesia scrive al
         Margarini di Valduggia, avvenuto presso l’o-    sindaco di Borgosesia Giovanni Cappellaro
         spedale di Ancona il 3 gennaio 1861             affinché avverta Francesco Tosale e Giusep-
                                           VAL, b. 314   pe Sella, di recarsi presso il Comando milita-
                                                         re per ritirare la dichiarazione di servizio du-
         11) Cuneo, 2 marzo 1866                         rante la campagna di guerra del 1866
         Il Consiglio d’amministrazione del 1° Reg-                                          BOR, b. 138




     8                                                                                                      9



24
10        11




12        13



     25
14



     26
13) Foresto, 17 dicembre 1884                     zione delle lire 695 assegnate alla Valsesia”
     Il sindaco Giovanni Bertoncini rende noti i                                           VI, b. 191
     nomi dei soldati residenti nel comune di Fo-
     resto, deceduti nelle campagne militari del       15) [Sec. XIX]
     1849 e 1856                                       “A Carlo Alberto Re. Per le generose riforme
                                        BOR, b. 138    annunziate il 30 ottobre 1847. Inno”
                                                       Ms. anonimo
     14) [Sec. XIX]                                                                   MUSEO, b. 25
     “Nota dei soldati partiti per la guerra d’O-
     riente, le cui famiglie a tenore della Commis-    16) [Fine del secolo XIX]
     sione Centrale Governativa, in data 1° agosto     Elenco dei Valsesiani caduti nelle guerre per
     1856 vennero dalla sottocommissione locale        l’Indipendenza d’Italia dal 1848 al 1866
     giudicate in diritto di ricevere un eguale por-                                     VAR, b. 293




15                                                                                                      16



                                                                                                  27
Monumenti e ricordi                              Varallo con una pubblica commemorazione
                                                           di Giuseppe Garibaldi, deceduto il 2 giugno
          17) Vienna, 7 giugno 1882                        nell’isola di Caprera
          Giulio Axerio di Rima, residente a Vienna, in-   Man. a st. Varallo, tip. Colleoni
          via a Gian Giacomo Massarotti, direttore del                                         VAR, b. 293
          giornale “Valsesia”, un’offerta di 60 fiorini
                                                           19) [1890]
          per iniziare la sottoscrizione pubblica allo
                                                           Nota delle spese sostenute dal pittore Giulio
          scopo di erigere in Varallo un ricordo a Giu-
                                                           Arienta per la medaglia di bronzo, raffigu-
          seppe Garibaldi
                                                           rante Giuseppe Garibaldi, realizzata a Roma
                                           VAR, b. 293
                                                           dallo scultore Zeffirino Carestia
                                                                                               VAR, b. 293
          18) Varallo, 24 giugno 1882
          Programma per la celebrazione della festa        20) Varallo, 22 maggio 1890
          del 23° anniversario della Società Operaia di    Preventivo del marmista Lorenzo Ceruti di




     17                                                                                                      18



28
Varallo, per la realizzazione della lapide ai        guerre per l’Indipendenza e del ricordo eret-
     caduti per l’indipendenza italiana                   to a Giuseppe Garibaldi”
                                           VAR, b. 293                                           VAR, b. 293

     21) Varallo, 10 ottobre 1890                         23) [Sec. XIX]
     Programma per l’inaugurazione di due ricor-          “I Mille eroi e l’illustre loro duce”
     di a Giuseppe Garibaldi e ai caduti per l’Indi-      Genova, lit. Armanino, copia a st.
     pendenza italiana                                                                         MUSEO, b. 33
     A st., Varallo, tip. Camaschella e Zanfa
                                                          24) Borgosesia, 17 luglio 1861
                                           VAR., b. 293
                                                          Planimetria della piazza del teatro di Varal-
     22) Varallo, 19 ottobre 1890                         lo con il progetto del monumento da erigere
     “Verbale dell’inaugurazione e della consegna         al re Vittorio Emanuele II
     fatta al municipio di Varallo della lapide che       Ing. Giuseppe Antonini; mm. 691x612
     commemora i Valsesiani caduti durante le                                            VAR, b. 298 bis




19                                                                                                             20



                                                                                                         29
21   22




     23



30
24




25) 1862                                          27) [Ante 1930]
Sonetti scritti in occasione dell’inaugurazione   Piazza Vittorio Emanuele II con il monumen-
del monumento al re Vittorio Emanuele II          to e la chiesa di S. Marta
A st. Varallo, tip. Colleoni                      Foto b/n
                                 MUSEO, b. 25                                  VAR, b. 298 bis

26) Novara, 3 aprile 1870                         28) Borgosesia, 23 luglio 1887
Celestino Dago ringrazia la Società d’Inco-       Alessandro Antongini accetta di fare parte
raggiamento allo Studio del Disegno per           del comitato nato allo scopo di raccogliere
aver accettato di depositare nelle sale della     fondi per l’erezione di un monumento al ge-
Società il quadro raffigurante Vittorio Ema-      nerale Giacomo Antonini, pur affermando
nuele II, realizzato dal fratello Gaudenzio       che a causa dei suoi numerosi impegni nel-
                                 SOCINC, b.11     la gestione della Manifattura Lane di Bor-

                                                                                           31
25a                                                        25b




           gosesia, il suo contributo sarà forzatamente
           limitato
           Sott. aut.
                                                  VAR b. 293

           29) Prato Sesia, 14 agosto 1891
           Estratto dell’atto di nascita del generale Gia-
           como Antonini
                                                  VAR, b. 293

           30) Varallo, 16 agosto 1891
           Il sindaco di Varallo, Carlo Boccioloni, avver-
           te che per l’inaugurazione del monumento
           del generale Antonini sarà vietato il transito
           dei veicoli sul ponte del Mastallone
           Man. a st., tip. Camaschella e Zanfa
     26
                                                  VAR, b. 293

32
27



33
28   29




     30   31



34
31) Varallo, 23 agosto 1891                      de al presidente della Società d’Incoraggia-
     Verbale di consegna del monumento a Gia-         mento allo Studio del Disegno di poter de-
     como Antonini, rappresentato in divisa da        positare presso il museo i cimeli del genera-
     generale, in atto di sguainare la spada          le Giacomo Antonini, donati alla città di Va-
                                        VAR, b. 293   rallo da Giuseppina Avondo Fassò, vedova
                                                      dell’ingegnere Giuseppe Antonini
     32) 23 agosto 1891                                                                   SOCINC, b. 11
     Sonetto composto dall’avvocato Giovanni
     Zoppetti, in occasione dell’inaugurazione        34) 1891
     del monumento al generale Giacomo An-            Discorso pronunciato il 28 agosto 1891 dall’av-
     tonini                                           vocato Antonio Grober nell’atto in cui inaugura-
                                        VAR, b. 293   vasi in Varallo il monumento al generale Giaco-
                                                      mo Antonini
     33) Varallo, 31 agosto 1891                      Varallo, tip. Camaschella e Zanfa
     Il sindaco di Varallo, Carlo Bocciolone, chie-                                       MUSEO, b. 22




32                                                                                                        33



                                                                                                    35
35) Venezia, 8 settembre 1928
          Il direttore del museo Correr di Venezia, dott.
          Ricciotti Bracchi, consegna al podestà di Va-
          rallo Vittorio De Marchi, il braccio del gene-
          rale Giacomo Antonini
                                              VAR, b. 293

          36) Varallo, 21 settembre 1929
          L’amministrazione comunale di Varallo de-
          libera di elargire lire 340, come contributo al-
          la spesa di un cofanetto per la conservazio-
          ne del braccio del generale Antonini
                                          SOCONS, b. 19



                                                             35




     34                                                      36



36
La Società d’Incoraggiamento allo Studio
     del Disegno in Valsesia

     37) Varallo, 25 settembre 1836
     Elenco dei membri componenti la Società d’inco-
     raggiamento allo studio del disegno nella provin-
     cia di Valsesia
     Varallo tip. Rachetti
                                        SOCINC, b. 6

     38) Varallo, 18 aprile 1833
     Statuti organici della Società d’incoraggiamento
     allo studio del disegno in Valsesia
     Varallo, tip. Caligaris
                                        SOCINC, b. 1
37




38                                                       39



                                                   37
40   41




     42   43



38
43) Varallo, 22 agosto 1908
                                                            Programma della festa d’inaugurazione del
                                                            vessillo della Società d’Incoraggiamento allo
                                                            Studio del Disegno
                                                                                             SOCINC, b. 7

                                                            44) Varallo, 7 settembre 1934
                                                            Elenco dei monumenti-ricordo collocati nel-
                                                            l’aula magna della Società
                                                                                             SOCINC, b. 7
44

                                                            45) S.d.
                                                            Progetto di regolamento per il collocamento
     39) Varallo, 1846                                      dei ricordi nelle sale del palazzo sociale del-
     Il pittore Giovanni Battista Zali sottoscrive          la Società d’Incoraggiamento allo Studio del
     un’azione per la realizzazione di un busto in          Disegno
     marmo al canonico Nicolao Sottile                                                       SOCINC, b. 7
                                          SOCINC, b. 7

     40) Varallo, 28 settembre 1864
     Nella solenne inaugurazione di un busto in mar-
     mo eretto in Varallo alla maestà della regina Ma-
     ria Cristina per cura della valsesiana Società d’in-
     coraggiamento allo studio del disegno
     Varallo, tip. Colleoni
                                          SOCINC, b. 7

     41) Torino, 31 dicembre 1887
     Lo scultore Giacomo Ginotti dichiara di rice-
     vere dal conte Gioacchino Toesca di Castel-
     lazzo, il saldo per la fornitura del busto del
     poeta Giuseppe Regaldi
                                          SOCINC, b. 7

     42) Vanzone, 17 giugno 1895
     Il pittore Andrea Bonini informa il notaio
     Giovanni Ferrari, presidente della Società
     d’Incoraggiamento, di accettare l’incarico per
     la decorazione del Salone della Società
                                                                                                              45
                                         SOCINC, b. 58

                                                                                                        39
§ Autografi                                      47) 20 luglio 1838
                                                           Giuseppe Mazzini a Carlo Bini
          46) Bruxelles, 26 luglio 1828                    Ha scritto a diverse persone senza ottenere
          Filippo Buonarroti a Luigi Angeloni              risposta. Se avesse saputo che poteva aiutar-
          Lo omaggia di una copia della sua opera          lo si sarebbe rivolto a lui. Chiedeva un pre-
          più conosciuta dal titolo Conspiration pour      stito di 4000 franchi con interessi e la restitu-
          l’égalité dite de Babeuf, con alcune conside-    zione del capitale dopo tre anni e non l’ha ot-
          razioni sulle loro differenze di pensiero: “tu   tenuto, anche se tutti sanno che la sua fami-
          neghi la legge e il gius di natura ed io l’am-   glia è ricca ed egli è figlio unico. “Pietro mi
          metto; tu impugni l’uguaglianza morale tra       ha convertito l’imprestito in elemosina, mi ha
          gli uomini ed io la credo verissima”, pur        mandato di suo mille franchi, non mi ha sal-
          ammettendo che, su alcuni punti, le loro         vato dalle angustie, mi ha fatto arrossire, mi
          idee convergono e cioè “la sovranità del         ha messo una spina nel core”. Parla delle tri-
          popolo, l’odio dei tiranni, l’amor di libertà,   sti condizioni dei tempi, dello scioglimento
          il rovescio delle cose monarchiche e nobili-     della Giovine Italia: “la gioventù italiana si è
          stiche ...”                                      arrestata davanti alle prime persecuzioni, ai




     46                                                                                                        47



40
primi moti de’ governi ridesti, si è messa l’a-
nima in pace”. Conclude la lunghissima let-
tera con le parole. “addio fratello, segui ad
amarmi, tanto pochi mi amano ed io non vi-
vo più d’altro che di qualche ricordo, delle
passioni solitarie dell’anima mia e di un po’
di amore”

48) Milano, 6 giugno 1843
Alessandro Manzoni a Pietro Rolandi
Da Parigi gli sono stati nuovamente richiesti
i politipi dell’edizione illustrata dei Promessi
sposi. Egli è disposto a spedire i legni della ri-
produzione, purché se ne assicuri la vendita
in Germania e in Inghilterra. Chiede se il sig.
Feather Stonough sarebbe disposto ad acqui-
stare l’intera collezione per 9400 franchi. Par-
la dei 150 esemplari dei Promessi sposi illu-
strati, rimasti in sospeso nelle trattative col
Rolandi

49) Roma, 7 maggio 1847                                                                                48

Massimo d’Azeglio a Silvio Giannini
Ha ricevuto i due discorsi che gli ha man-
dato. Afferma di non voler stampare, se
non apertamente, qualunque scritto che ri-           stampa delle Mie prigioni e neppure la ripro-
guardi lo Stato Pontificio, almeno per il            duzione in francese e italiano dei capitoli “di
tempo in cui vivrà a Roma, ospite di Pio IX,         giunta dal Latour pubblicati”
e dove “il consiglio di censura è così largo
nel permettere la stampa di qualunque                51) 24 ottobre 1847
scritto politico”                                    Vincenzo Gioberti a Pietro Rolandi
                                                     Lo ringrazia del suo cortesissimo foglio, do-
50) Torino, 17 maggio 1847                           ve si era fatto interprete dei sentimenti dei
Silvio Pellico a Silvio Giannini                     compatrioti verso di lui “benché io non pos-
Gli dispiace di non poterlo accontentare, ma         sa in coscienza accettare le lodi che ella mi
un impegno preso con il libraio Giuseppe             da”. Spera che ripassando per Parigi non di-
Bocca, non gli permette di consentire la ri-         mentichi di fargli visita

                                                                                                 41
49   50




     51   52



42
53        54




55        56



     43
52) Firenze, 4 novembre 1848                       55) s.d.
     Giuseppe Garibaldi ad Antonio Torricelli a         Camillo Cavour al generale Dabormida
     Livorno                                            Lo prega di trasmettere un piego
     Desidera che lo consideri suo amico ovun-
     que e sempre e promette che farà il possibi-       56) s.d.
     le per essere di fatto, vicino a quei valorosi     Carlo Bini ad Adriano (Biscardi)
     assediati                                          “L’abbominio è consumato. La Costituzione
                                                        trionfa e mi strascina nella sua carriera di
     53) s.d                                            viltà”. Per una colletta, oppure un prestito di
     Giuseppe Mazzini a Pietro Rolandi                  soldi a favore di Giuseppe Mazzini, ha rice-
     Emilio gli ha dato il Purgatorio e sembra va-      vuto rifiuti: Foà ha scritto un biglietto “che
     da bene “mi bisogna ora attaccare le varian-       vale un tesoro per la sua quintessenza giu-
     ti al testo e rivedere quest’ultimo anche una      daica”. Bastogi aveva disposto di far dare al
     volta paragonandolo”. Il copista può quindi        Mazzini quel tanto che bastava per non la-
     essere retribuito: chiede uno scellino per can-    sciarlo morire di fame e che in seguito gli
     to. Cita poi il manoscritto del Foscolo sulla      avrebbe mandato 500 0 600 franchi, prote-
     Divina Commedia                                    stando di non poter fare di più.
                                                        Inveisce quindi di nuovo contro la Costitu-
     54) s.d.                                           zione, defindendola “una gran fattucchiera,
     Camillo Cavour a M. A. Castelli                    così gesuitica, così santamente perfida, così
     Gli fissa un appuntamento al Ministero per         prestigiatrice da far apparire bene il male e
     conferire “sulla risposta a farsi al Santa Rosa”   male il bene”




44
Gianluca Kannès




                  § Sezione storico artistica                           occasioni di monumenti pubblici su scala ur-
                                                                        bana che vi furono, nei primi decenni postu-
                  Gli anni tra il 1870 e il 1890 vedono un po’ in       nitari, a Varallo. Il capoluogo valsesiano si se-
                  tutta Italia, ma in primo luogo a Torino, il          gnala per un episodio di eccezione. È la pri-
                  diffondersi di quello che gli stessi contempo-        ma città a dedicare, con il Vittorio Emanuele
                  ranei battezzarono, con termine ironico, ‘mo-         annuncia l’Italia all’Europa di Giuseppe Anto-
                  numentomania’. Parchi, piazze e principali            nini (vedi fig. 3 p. 12), inaugurato il 9 giugno
                  snodi urbani si popolano dei simboli del nuo-         1862, una statua a un Savoia nelle vesti di so-
                  vo Stato unitario, generalmente frutto di sotto-      vrano non del Piemonte, ma del nuovo Stato
                  scrizioni che erano, per le élites locali, al tempo   unitario. Ma è significativo che si sia tratta-
                  stesso un modo per mettersi in mostra e sot-          to, nella sostanza, di un dono offerto alla città
                  tolineare il proprio ruolo. L’elenco dei contri-      da uno zio parente in secondo grado dello
                  butori veniva pubblicato sui giornali locali; le      scultore, Leone Antonini, che finanziò quasi
                  inaugurazioni alla presenza di alte persona-          integralmente l’operazione: il sincero omag-
                  lità fornivano occasioni per consolidare il pro-      gio dinastico si combina con la volontà di
                  prio tessuto di relazioni e, a volte, per mettere     agevolare la carriera del nipote, che, anche
                  in evidenza schieramenti politici di corrente.1       grazie a questo biglietto da visita, otterrà, cir-
                  L’obiettivo era quello di costruire un reperto-       ca otto anni più tardi, la nomina a Direttore
                  rio iconico di forte valore simbolico che addi-       del Laboratorio Barolo.2
                  tasse alle generazioni future le guide spiritua-      Se si esclude forse il bel medaglione che Zef-
                  li e politiche della nuova nazione. Ma nel mo-        firino Carestia (1849-1908) dedicò nel 1890 a
                  mento stesso in cui accettano di partecipare a        Garibaldi nell’attuale Corso Umberto I (vedi
                  questo processo di selezione di modelli co-           fig. 4 p. 13), le altre iniziative celebrative per il
                  muni per tutto lo Stato, i vari centri italiani,      centro cittadino riflettono anch’esse questo
                  quasi timorosi di perdere la propria identità,        sforzo per far assurgere a livello nazionale dei
                  restano attenti a non perdere di vista una esi-       simboli di identità locale. Questo vale in mo-
                  genza che può sembrare a tratti antitetica:           do esemplare per la statua del generale Gia-
                  quella di promuovere il rilancio delle proprie        como Antonini (vedi fig. 5 p. 14), reduce maz-
                  specificità locali attraverso l’esaltazione dei       ziniano e deputato della valle al Parlamento
                  ‘genius loci’ utili a propagandarle.                  subalpino, realizzata tra il 1887 e il 1891, ma
                  Di fondo, lo stretto intreccio fra queste due         anche per il Monumento a Gaudenzio Ferra-
                  tendenze è evidente proprio nelle principali          ri, frutto di una sottoscrizione che, allo scopo

                                                                                                                         45
di consolidare il riconoscimento di un ruolo
Pier Celestino Gilardi              sovra regionale per l’artista, si tentò con pre-
(Campertogno 1837 –                 cisa valenza pubblicitaria di allargare a tutti i
Borgosesia 1905)                    maggiori comuni italiani . L’iniziativa, in ge-
Ritratto di Quintino Sella, 1885
                                    stazione dal 1864, figura in consonanza, per
circa
                                    cronologia, con quanto proponevano all’epo-
olio su tela, cm 170 x 107
committente il Club Alpino
                                    ca altri centri della penisola: Cento, dove il
Italiano – sezione di Varallo       Monumento a Guercino è del 1862; Parma,
Varallo, Club Alpino Italiano –     dove l’inaugurazione del Monumento a Cor-
sezione di Varallo                  reggio risale al 1870; Foligno che nel 1865 pro-
non inv.                            gettò un analogo riconoscimento per il capo-
Fig. 1

Pier Celestino Gilardi
                                                                                        scuola locale, Nicolò di Liberatore detto L’A-
(Campertogno 1837 –
Borgosesia 1905)
                                                                                        lunno, inaugurandolo nel 1872.3
Prigioniero                                                                             Ma a Varallo è significativo che già sul gior-
cera dipinta, cm 13,5 x 25,5 x 14                                                       nale locale “Il Monte Rosa” del 8 aprile 1865
inv. 530                                                                                compaia un primo appello affinché l’artista
Fig. 2                                                                                  prescelto per realizzare la statua fosse un val-
                                                                                        sesiano, condizione poi ribadita dal bando di
                                                                                        concorso nel 1869. La strategia da adottare per
                                                                                        rilanciare il ruolo della città come piccola ca-
                                                                                        pitale artistica è, in effetti, un tema dominan-
                                                                                        te fra l’intellettualità locale dell’Ottocento; e in
                                                                                        quella sorta di Pantheon valsesiano in cui si
                                                                                        tentò di trasformare negli anni il Salone d’o-
                                                                                        nore della Società d’Incoraggiamento la scel-
                                                                                        ta degli effigiati non è meno importante di
                                                                                        quella delle personalità chiamate a ritrarli, ve-
                                                                                        dendosi nell’affido delle commissioni al tem-
                                                                                        po stesso un modo per creare in valle un’an-
                                                                                        tologia dei migliori artisti contemporanei.
                                                                                        Da qui la qualità particolarmente alta dei ma-
                                                                                        teriali che le istituzioni valsesiane si sono di-
                                                                                        mostrate in grado di fornire per il presente ca-
                                                                                        talogo. Si attira l’attenzione anzitutto sul ri-
                                                                                        tratto di Quintino Sella, commissionato nel

46
Giuseppe Antonini (Rima San
Giuseppe 1833 – Varallo 1889)
Busto di Camillo Benso di Cavour
gesso, cm 92 x 69 x 45
dono degli eredi di Giuseppe
Antonini, 1918
inv. 3069
Fig. 3

Giuseppe Antonini (Rima San
Giuseppe 1833 – Varallo 1889)
Busto di Vittorio Emanuele II
gesso, cm 93 x 73 x 39
dono degli eredi di Giuseppe
Antonini, 1918
inv. 3070
Fig. 4

Giovanni Albertoni (Varallo
1806-1887)
Bozzetto per il monumento a
Vincenzo Gioberti (Torino, Piazza
Carignano), 1859 circa
gesso, cm 72 x 30 x 25
acquisto della Società per la
Conservazione delle Opere
d’Arte e dei Monumenti in
Valsesia, 1891
inv. 983
Fig. 5

Giovanni Albertoni (Varallo
1806-1887)
Busto di Maria Adelaide
d’Austria, 1856
gesso, cm 90 x 69 x 31
dono della moglie di Giovanni
Albertoni, 1898
inv. 806
Fig. 6



                                    47
Giulio Arienta (Varallo 1826-
1900)
Ritratto di Giuseppe Garibaldi
olio su tela, cm 33,5 x 27
dono degli eredi di Giulio
Arienta (?), 1903
inv. 247
Fig. 7




48
1886 a Pier Celestino Gilardi 4 (1837-
Luigi Belli (Torino 1848-1919)      1905; fig. 1) dalla Sezione di Varallo in
Bozzetto per il monumento a         onore del fondatore del Club Alpino
Giuseppe Mazzini (Torino, via dei   Italiano. L’opera, finora poco nota, è
Mille), 1915-1917
                                    giunta in mostra corredata dalla cor-
gesso patinato a bronzo, cm 43 x
                                    nice originaria curata dal laboratorio
33,5 x 25,5
dono di Ernestina Belli, 1941
                                    Barolo e dai mandati di pagamento
inv. 990                            firmati da Pietro Calderini e Giusep-
Fig. 8                              pe Antonini; dello stesso autore la
                                    ‘prova’ giovanile in cera raffigurante
Attribuito a Leone Antonini         forse Silvio Pellico in carcere (fig. 2) e
(Varallo 1861 – Milano 1941)        i due busti di Camillo Cavour e di
Busto di don Pietro Calderini
                                    Vittorio Emanuele II (figg. 3-4). Ma
gesso, cm 51,5 x 48 x 32,5
                                    anche Giovanni Albertoni (1806-1887;
Varallo, Museo Calderini
Fig. 9
                                    fig. 5), il principale scultore valsesia-
                                    no di metà Ottocento, l’ambasciatore
                                    informale della valle presso il mondo
                                    artistico torinese come lui stesso
                                    scherzosamente si definiva in una sua
                                    lettera del giugno 1864 a Pietro Cal-
                                    derini,5 è testimoniato da opere di
                                    grande raffinatezza, quali il ritratto
                                    della prima moglie di Vittorio Ema-




                                                                           49
Giovanni Maria Baccarlino
(Cadarafagno di Breia 1826 –
Borgosesia 1889)
Ritratto di don Pietro Calderini
olio su tela, cm 54,7 x 47
dono, 1953
inv. 897
Fig. 10

Giuseppe Dedominici (Rossa
1758-1840)
Ritratto di Carlo Alberto
olio su tela, cm 83,5 x 61
deposito dalla Società
d’Incoraggiamento allo Studio
del Disegno
inv. 69
Fig. 11

Gaudenzio Dago (Rimella
1821/1822 – Novara 1865/1866)
Ritratto di Vittorio Emanuele II
olio su tela, cm 90 x 69
dono dei fratelli di Gaudenzio
Dago, 1873
inv. 198
Fig. 12

Tommaso Festa (Crevola di
Varallo 1819-1879)
Ritratto di Aurelio Turcotti
olio su tela, cm 82 x 66,5
dono dell’autore alla Società
d’Incoraggiamento allo Studio
del Disegno, 1885
inv. 208
Fig. 13




50
Tommaso Festa (Crevola di
Varallo 1819-1879)
Ritratto di Vittorio Emanuele II,
1864
disegno acquerellato, mm 300 x
230
dono di Alberto Durio, 1942
inv. 427
Fig. 14

Carlo Arienti (Arcore 1801 –
Bologna 1873)
Ritratto del generale Giacomo
Antonini
olio su tela, cm 84 x 61,5
dono di Giuseppina Avondo
vedova Fassò, 1893
inv. 916
Fig. 15
                                    nuele II, Maria Adelaide (fig. 6). Assieme al-
Anonimo del XIX secolo              l’Albertoni, Giulio Arienta fu, nel 1875, subi-
Ritratto di Pietro Rolandi
                                    to dopo il suo rientro dall’Argentina, il princi-
olio su tela, cm 100 x 86,5
                                    pale promotore della nascita della Società per
deposito dalla Società
d’Incoraggiamento allo Studio
                                    la Conservazione delle Opere d’Arte e dei
del Disegno                         Monumenti in Valsesia, organismo progetta-
inv. 932                            to alle origini per supplire la Società d’Inco-
Fig. 16                             raggiamento, troppo impegnata nelle scuole e
                                    con le collezioni scientifiche, nella raccolta di
                                    fondi per i restauri al Sacro Monte “e per di-
                                    sporre in unico luogo gli oggetti che si possa-
                                    no acquisire” 6 (fig. 7). Degli altri artisti valse-
                                    siani Luigi Belli (1848-1919) è l’autore nel
                                    1915-1917 del monumento a Torino per Maz-
                                    zini (fig. 8), notoriamente un personaggio il
                                    cui culto fu per lungo tempo controverso, da-
                                    te le posizioni ostili alla monarchia. Leone
                                    Antonini (1861-1941) è probabilmente presen-
                                    te con il busto di Pietro Calderini7 (fig. 9), una

                                                                                     51
Giovanni Albertoni (Varallo
1806-1887)
Busto di Maria Cristina di Savoia,
1864
marmo bianco scolpito, cm 103
x 68 x 33
non inv.
Fig. 17

Giuseppe Antonini (Rima San
Giuseppe 1833 – Varallo 1889)
Busto del conte Benedetto Carelli
marmo bianco scolpito, cm 90 x
61 x 36
non inv.
Fig. 18

Pietro Della Vedova (Rima 1831
– Torino 1898)
Busto di Giovanni Benedetto
Rachetti, 1864
marmo bianco scolpito, cm 83 x
61 x 38
non inv.
Fig. 19

Giuseppe Antonini (Rima San
Giuseppe 1833 – Varallo 1889)
Busto di Giacomo Geniani, 1874
marmo bianco scolpito, cm 102
x 67 x 50
non inv.
Fig. 20




52
Albertina noto al momento soprattutto per
Giuseppe Antonini (Rima San                                                           l’attività a Bra e nel braidese, autore dell’olio
Giuseppe 1833 – Varallo 1889)                                                         raffigurante il deputato Andrea Turcotti e del
Busto del generale Giacomo                                                            disegno di grande qualità con Vittorio Ema-
Antonini
                                                                                      nuele II (1864) (fig. 14), e il non valsesiano Car-
marmo bianco scolpito, cm 86 x
                                                                                      lo Arienti (1801-1873; fig. 15), professore di pit-
53 x 43
non inv.
                                                                                      tura sempre all’Albertina di Torino dal 1843 al
Fig. 21                                                                               1859, poi a Bologna fino al 1871. Merita inol-
                                                                                      tre una menzione, per l’importanza che rivestì
Zeffirino Carestia (Riva                                                              nel contesto risorgimentale il personaggio ef-
Valdobbia 1854 – Novara 1908)                                                         figiato – Pietro Rolandi – il dipinto realizzato
Busto di Carlo Frigiolini, 1884                                                       da un anonimo del XIX secolo 9 (fig. 16).
marmo bianco scolpito, cm 114 x
                                                                                      Ma forse vale la pena di sottolineare soprat-
75 x 48
                                                                                      tutto come funzioni di interscambio fra cele-
non inv.
Fig. 22




                                  delle opere più caratteristiche del suo con-
                                  temperare le sollecitazioni della modernità
                                  con un verismo di impianto antibistolfiano; 8
                                  il fondatore del Museo di Storia Naturale è
                                  raffigurato anche in una tela di Giovanni Ma-
                                  ria Baccarlino (1826-1889; fig. 10). Giuseppe
                                  De Dominici (1758-1840) è tra i principali rap-
                                  presentanti in valle della fase neoclassica (fig.
                                  11) e Gaudenzio Dago (1821/1822-1865/1866;
                                  fig. 12), attivo soprattutto a Novara, fu una
                                  delle più promettenti figure uscite negli anni
                                  Quaranta dalle scuole di Varallo, purtroppo
                                  stroncato da morte precoce.
                                  Occorre ricordare anche Tommaso Festa
                                  (1819-1879; fig. 13), un allievo dell’Accademia

                                                                                                                                      53
brazione locale e miti nazionali, tra culto de-
Leone Antonini (Varallo 1861 –      gli eroi e rilancio della riconoscibilità di Va-
Milano 1941)                        rallo come centro artistico siano sempre state
Monumento a don Pietro Calderini,   tipiche del Salone d’onore del Palazzo Socia-
1909
                                    le che, del resto, fu usato già nel 1869 proprio
bassorilievo in bronzo, cm 356 x
                                    per esporre i bozzetti presentati a concorso
153 x 50
non inv.
                                    per il Monumento a Gaudenzio Ferrari già
Fig. 23                             citato in queste pagine.

Anonimo del XIX secolo
Lapide commemorativa di don
Pietro Camaschella, 1897
bassorilievo in bronzo, cm 148 x
148,5 x 15
non inv.
Fig. 24



                                                                                       L’allestimento che ci viene descritto dal Ca-
                                                                                       nonico Romerio nel 1924 10 registra poi come
                                                                                       si configurasse a quella data la sequenza ca-
                                                                                       nonica, suggerita dalla bozza di regolamento
                                                                                       del 1904, di ricordi di valsesiani insigni, arti-
                                                                                       sti e benefattori della Società d’Incoraggia-
                                                                                       mento: Gaudenzio Ferrari (vedi fig. 6 p. 73),
                                                                                       Maria Cristina di Savoia (1812-1836; fig. 17),
                                                                                       il conte Benedetto Carelli (1772-1852; fig. 18),
                                                                                       il Giovanni Benedetto Rachetti (1701-1772;
                                                                                       fig. 19), Giacomo Geniani (1796-1849; fig. 20),
                                                                                       il generale Giacomo Antonini (fig. 21), Carlo
                                                                                       Frigiolini (1814-1880; fig. 22), i canonici Ni-
                                                                                       colao Sottile (1751-1832; vedi fig. 3 p. 70) e
                                                                                       don Pietro Calderini (fig. 23), don Cama-
                                                                                       schella (fig. 24), il poeta Giuseppe Regaldi
                                                                                       (1809-1883; fig. 25), lo scultore Giovanni Al-
                                                                                       bertoni (fig. 26), il marchese Tancredi Falletti
                                                                                       di Barolo (1782-1838; vedi fig. 1 p. 68), il mar-
                                                                                       chese Paolo d’Adda Salvaterra (1797-1842;

54
Giacomo Ginotti (Brugaro di
Cravagliana 1845 – Torino 1897)
Busto di Giuseppe Regaldi, 1886
marmo bianco scolpito, cm 117 x
65 x 64
non inv.
Fig. 25

Antonio Lusardi (Varallo 1860 –
Domodossola 1927)
Busto di Giovanni Albertoni, 1894
marmo bianco scolpito, cm 75 x
64 x 37
non inv.
Fig. 26

Giuseppe Antonini (Rima San
Giuseppe 1833 – Varallo 1889)
Busto del protomedico Giuseppe
Antonini
marmo bianco scolpito, cm 61 x
34,5 x 25
non inv.
Fig. 27

Leone Antonini (Varallo 1776-
1862)
Lapide e busto di Filippo
Termignoni
bassorilievo in marmo bianco
parzialmente dorato, marmo
bianco scolpito, bronzo, cm 138
x 90,5 x 31,5
non inv.
Fig. 28




                                    55
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca
Volume Mostra Pinacoteca

Más contenido relacionado

Destacado

Conduzione elettrica delle soluzioni
Conduzione elettrica delle soluzioniConduzione elettrica delle soluzioni
Conduzione elettrica delle soluzionicampustralenuvole
 
L'inquinamento domestico: detersivi e cosmetici
L'inquinamento domestico: detersivi e cosmeticiL'inquinamento domestico: detersivi e cosmetici
L'inquinamento domestico: detersivi e cosmeticicampustralenuvole
 
Regni e imperi del vicino oriente antico approfondimenti
Regni e imperi del vicino oriente antico   approfondimentiRegni e imperi del vicino oriente antico   approfondimenti
Regni e imperi del vicino oriente antico approfondimenticampustralenuvole
 
Regni e imperi nel vicino oriente
Regni e imperi nel vicino orienteRegni e imperi nel vicino oriente
Regni e imperi nel vicino orientecampustralenuvole
 
Le leggi dei gas perfetti 1° parte
Le leggi dei gas perfetti  1° parteLe leggi dei gas perfetti  1° parte
Le leggi dei gas perfetti 1° partecampustralenuvole
 
Pensieri sparsi su Jane Austen e "Ragione e sentimento"
Pensieri sparsi su Jane Austen e "Ragione e sentimento"Pensieri sparsi su Jane Austen e "Ragione e sentimento"
Pensieri sparsi su Jane Austen e "Ragione e sentimento"campustralenuvole
 
Plateforme d'enseignement à distance : efront
Plateforme d'enseignement à distance : efrontPlateforme d'enseignement à distance : efront
Plateforme d'enseignement à distance : efrontKhaled Fayala
 

Destacado (14)

Opuscolo perunabiblioteca
Opuscolo perunabibliotecaOpuscolo perunabiblioteca
Opuscolo perunabiblioteca
 
Conduzione elettrica delle soluzioni
Conduzione elettrica delle soluzioniConduzione elettrica delle soluzioni
Conduzione elettrica delle soluzioni
 
Simone Weil e l'Iliade
Simone Weil e l'Iliade Simone Weil e l'Iliade
Simone Weil e l'Iliade
 
Nerone
NeroneNerone
Nerone
 
L'inquinamento domestico: detersivi e cosmetici
L'inquinamento domestico: detersivi e cosmeticiL'inquinamento domestico: detersivi e cosmetici
L'inquinamento domestico: detersivi e cosmetici
 
Regni e imperi del vicino oriente antico approfondimenti
Regni e imperi del vicino oriente antico   approfondimentiRegni e imperi del vicino oriente antico   approfondimenti
Regni e imperi del vicino oriente antico approfondimenti
 
Regni e imperi nel vicino oriente
Regni e imperi nel vicino orienteRegni e imperi nel vicino oriente
Regni e imperi nel vicino oriente
 
Psicomotricità
PsicomotricitàPsicomotricità
Psicomotricità
 
Le leggi dei gas perfetti 1° parte
Le leggi dei gas perfetti  1° parteLe leggi dei gas perfetti  1° parte
Le leggi dei gas perfetti 1° parte
 
Pensieri sparsi su Jane Austen e "Ragione e sentimento"
Pensieri sparsi su Jane Austen e "Ragione e sentimento"Pensieri sparsi su Jane Austen e "Ragione e sentimento"
Pensieri sparsi su Jane Austen e "Ragione e sentimento"
 
I fenici
I feniciI fenici
I fenici
 
Teatro, arte del corpo
Teatro, arte del corpoTeatro, arte del corpo
Teatro, arte del corpo
 
Sull'Educazione Emotiva
Sull'Educazione EmotivaSull'Educazione Emotiva
Sull'Educazione Emotiva
 
Plateforme d'enseignement à distance : efront
Plateforme d'enseignement à distance : efrontPlateforme d'enseignement à distance : efront
Plateforme d'enseignement à distance : efront
 

Similar a Volume Mostra Pinacoteca

Ceramic Support for Tibet Pavilion
Ceramic Support for Tibet PavilionCeramic Support for Tibet Pavilion
Ceramic Support for Tibet PavilionGianluca Anselmo
 
Trivio e quadrivio festival a Maiolati Spontini
Trivio e quadrivio   festival a Maiolati SpontiniTrivio e quadrivio   festival a Maiolati Spontini
Trivio e quadrivio festival a Maiolati SpontiniPaolo Picci
 
Accademia venezia tese_san_cristoforo
Accademia venezia tese_san_cristoforoAccademia venezia tese_san_cristoforo
Accademia venezia tese_san_cristoforoFrattura Scomposta
 
Giotto francavilla cartstampa (1)
Giotto francavilla cartstampa (1)Giotto francavilla cartstampa (1)
Giotto francavilla cartstampa (1)www.oria.info
 
Mostra di Caravaggio alle Scuderie del Quirinale 2010
Mostra di Caravaggio alle Scuderie del Quirinale 2010Mostra di Caravaggio alle Scuderie del Quirinale 2010
Mostra di Caravaggio alle Scuderie del Quirinale 2010Lola32
 
Omnibus 2011
Omnibus 2011Omnibus 2011
Omnibus 2011novellara
 
WWF Italia: Art for WWF
WWF Italia: Art for WWFWWF Italia: Art for WWF
WWF Italia: Art for WWFWWF ITALIA
 
Biografia
BiografiaBiografia
Biografiadelso
 
Biografia
BiografiaBiografia
Biografiadelso
 
La Basilica di Maria Ausiliatrice compie 150 anni
La Basilica di Maria Ausiliatrice compie 150 anniLa Basilica di Maria Ausiliatrice compie 150 anni
La Basilica di Maria Ausiliatrice compie 150 anniuBroker
 
Cecilia Frosinini, OPD
Cecilia Frosinini, OPDCecilia Frosinini, OPD
Cecilia Frosinini, OPDE-RIHS
 
Presentazione del Progetto Integra e del Volume "Crescere ai margini"
Presentazione del Progetto Integra e del Volume "Crescere ai margini"Presentazione del Progetto Integra e del Volume "Crescere ai margini"
Presentazione del Progetto Integra e del Volume "Crescere ai margini"Fausta Sabatano
 
Villa Contemporanea. Un anno vissuto intensamente
Villa Contemporanea. Un anno vissuto intensamenteVilla Contemporanea. Un anno vissuto intensamente
Villa Contemporanea. Un anno vissuto intensamentevorrei
 
Programma Palio San Donato 2013 - Cividale del Friuli
Programma Palio San Donato 2013 - Cividale del FriuliProgramma Palio San Donato 2013 - Cividale del Friuli
Programma Palio San Donato 2013 - Cividale del FriuliComunicatecivi
 

Similar a Volume Mostra Pinacoteca (20)

Ceramic Support for Tibet Pavilion
Ceramic Support for Tibet PavilionCeramic Support for Tibet Pavilion
Ceramic Support for Tibet Pavilion
 
Trivio e quadrivio festival a Maiolati Spontini
Trivio e quadrivio   festival a Maiolati SpontiniTrivio e quadrivio   festival a Maiolati Spontini
Trivio e quadrivio festival a Maiolati Spontini
 
eventi vicenza 13 19 agosto 2012
eventi vicenza 13 19 agosto 2012eventi vicenza 13 19 agosto 2012
eventi vicenza 13 19 agosto 2012
 
Accademia venezia tese_san_cristoforo
Accademia venezia tese_san_cristoforoAccademia venezia tese_san_cristoforo
Accademia venezia tese_san_cristoforo
 
2_salvalartebeli.pdf
2_salvalartebeli.pdf2_salvalartebeli.pdf
2_salvalartebeli.pdf
 
Giotto francavilla cartstampa (1)
Giotto francavilla cartstampa (1)Giotto francavilla cartstampa (1)
Giotto francavilla cartstampa (1)
 
Microsoft word comunicato stampa - oratorio passionis 12 abdm.doc
Microsoft word   comunicato stampa - oratorio passionis 12 abdm.docMicrosoft word   comunicato stampa - oratorio passionis 12 abdm.doc
Microsoft word comunicato stampa - oratorio passionis 12 abdm.doc
 
Mostra di Caravaggio alle Scuderie del Quirinale 2010
Mostra di Caravaggio alle Scuderie del Quirinale 2010Mostra di Caravaggio alle Scuderie del Quirinale 2010
Mostra di Caravaggio alle Scuderie del Quirinale 2010
 
Omnibus 2011
Omnibus 2011Omnibus 2011
Omnibus 2011
 
WWF Italia: Art for WWF
WWF Italia: Art for WWFWWF Italia: Art for WWF
WWF Italia: Art for WWF
 
IL DIVISIONISMO - La Luce del Moderno
IL DIVISIONISMO - La Luce del ModernoIL DIVISIONISMO - La Luce del Moderno
IL DIVISIONISMO - La Luce del Moderno
 
Biografia
BiografiaBiografia
Biografia
 
Biografia
BiografiaBiografia
Biografia
 
La Basilica di Maria Ausiliatrice compie 150 anni
La Basilica di Maria Ausiliatrice compie 150 anniLa Basilica di Maria Ausiliatrice compie 150 anni
La Basilica di Maria Ausiliatrice compie 150 anni
 
20 26 agosto 2012
20 26 agosto 201220 26 agosto 2012
20 26 agosto 2012
 
Cecilia Frosinini, OPD
Cecilia Frosinini, OPDCecilia Frosinini, OPD
Cecilia Frosinini, OPD
 
“Locandine teatrali di un tempo che fu”. Rassegna Stampa
“Locandine teatrali di un tempo che fu”. Rassegna Stampa“Locandine teatrali di un tempo che fu”. Rassegna Stampa
“Locandine teatrali di un tempo che fu”. Rassegna Stampa
 
Presentazione del Progetto Integra e del Volume "Crescere ai margini"
Presentazione del Progetto Integra e del Volume "Crescere ai margini"Presentazione del Progetto Integra e del Volume "Crescere ai margini"
Presentazione del Progetto Integra e del Volume "Crescere ai margini"
 
Villa Contemporanea. Un anno vissuto intensamente
Villa Contemporanea. Un anno vissuto intensamenteVilla Contemporanea. Un anno vissuto intensamente
Villa Contemporanea. Un anno vissuto intensamente
 
Programma Palio San Donato 2013 - Cividale del Friuli
Programma Palio San Donato 2013 - Cividale del FriuliProgramma Palio San Donato 2013 - Cividale del Friuli
Programma Palio San Donato 2013 - Cividale del Friuli
 

Más de campustralenuvole

Más de campustralenuvole (19)

Campane a martello per seguitare banditi
Campane a martello per seguitare banditiCampane a martello per seguitare banditi
Campane a martello per seguitare banditi
 
Pane e rivolta del pane nei Promessi Sposi
Pane e rivolta del pane nei Promessi SposiPane e rivolta del pane nei Promessi Sposi
Pane e rivolta del pane nei Promessi Sposi
 
L'Oriente a Occidente
L'Oriente a OccidenteL'Oriente a Occidente
L'Oriente a Occidente
 
Le acque superficiali
Le acque superficialiLe acque superficiali
Le acque superficiali
 
Il mare secondo Montale e Pessoa
Il mare secondo Montale e PessoaIl mare secondo Montale e Pessoa
Il mare secondo Montale e Pessoa
 
Acidi Grassi, lezione di scienze di Andrea Piazza
Acidi Grassi, lezione di scienze di Andrea PiazzaAcidi Grassi, lezione di scienze di Andrea Piazza
Acidi Grassi, lezione di scienze di Andrea Piazza
 
Metamorfosi
MetamorfosiMetamorfosi
Metamorfosi
 
Cinematica
CinematicaCinematica
Cinematica
 
Insediamenti e antropizzazione
Insediamenti e antropizzazioneInsediamenti e antropizzazione
Insediamenti e antropizzazione
 
Navigando nella poesia
Navigando nella poesiaNavigando nella poesia
Navigando nella poesia
 
Linguaggio Sessuato
Linguaggio SessuatoLinguaggio Sessuato
Linguaggio Sessuato
 
Elettrostatica elettrodinamica
Elettrostatica   elettrodinamicaElettrostatica   elettrodinamica
Elettrostatica elettrodinamica
 
La Madonna nella Poesia italiana
La Madonna nella Poesia italianaLa Madonna nella Poesia italiana
La Madonna nella Poesia italiana
 
Apogeo impero romano
Apogeo impero romanoApogeo impero romano
Apogeo impero romano
 
Dante letto da Borges
Dante letto da BorgesDante letto da Borges
Dante letto da Borges
 
Come l'attività fisica accompagna la nostra vita
Come l'attività fisica accompagna la nostra vitaCome l'attività fisica accompagna la nostra vita
Come l'attività fisica accompagna la nostra vita
 
Poeta inomero
Poeta inomeroPoeta inomero
Poeta inomero
 
Parla come pensi
Parla come pensiParla come pensi
Parla come pensi
 
1 prima lezione di greco
1 prima lezione di greco1 prima lezione di greco
1 prima lezione di greco
 

Último

Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxStoria dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxOrianaOcchino
 
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieLa seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieVincenzoPantalena1
 
La produzione e la gestione degli Open Data
La produzione e la gestione degli Open DataLa produzione e la gestione degli Open Data
La produzione e la gestione degli Open DataGianluigi Cogo
 
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaTiconzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaPierLuigi Albini
 
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaIL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaRafael Figueredo
 
Esame finale - riunione genitori 2024.pptx
Esame finale - riunione genitori 2024.pptxEsame finale - riunione genitori 2024.pptx
Esame finale - riunione genitori 2024.pptxfedericodellacosta2
 
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superioreEsperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiorevaleriodinoia35
 
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldilezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldivaleriodinoia35
 

Último (8)

Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptxStoria dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
Storia dell’Inghilterra nell’Età Moderna.pptx
 
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medieLa seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
 
La produzione e la gestione degli Open Data
La produzione e la gestione degli Open DataLa produzione e la gestione degli Open Data
La produzione e la gestione degli Open Data
 
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza culturaTiconzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
Ticonzero news 148.pdf aprile 2024 Terza cultura
 
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla CresimaIL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
 
Esame finale - riunione genitori 2024.pptx
Esame finale - riunione genitori 2024.pptxEsame finale - riunione genitori 2024.pptx
Esame finale - riunione genitori 2024.pptx
 
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superioreEsperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
 
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldilezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
lezione di fisica_I moti nel piano_Amaldi
 

Volume Mostra Pinacoteca

  • 1. 1
  • 2. COMUNE DI VARALLO ARCHIVIO di STATO di VERCELLI Sez. VARALLO COMUNE DI BORGOSESIA CLUB ALPINO ITALIANO ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA S.p.A. FILATURA IN VALLE MOSSO - ITALY In copertina: Il Salone della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno fotografia storica Varallo, Archivio Società di Incoraggiamento e Conservazione In quarta di copertina: I Mille eroi e l’illustre loro duce litografia a colori del XIX secolo Varallo, Archivio Museo Calderini 2
  • 3. “... SÌ BELLA E PERDUTA”. L’UNITÀ D’ITALIA ATTRAVERSO IL CAMMINO DELLA SOCIETÀ D’INCORAGGIAMENTO ALLO STUDIO DEL DISEGNO catalogo a cura di Carla Falcone progetto e cura della mostra Massimo Bonola, Antonella Chiodo, Carla Falcone Soroptimist International d’Italia Club di Valsesia 3
  • 4. Pinacoteca di Varallo – Palazzo dei Musei, Varallo Comitato d’onore “… sì bella e perduta”. L’Unità d’Italia attraverso il cammino MAURIZIO BETTOJA della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno ALESSANDRA PINTO 17 giugno 2011 – 30 ottobre 2011 AMELIA TOESCA DI CASTELLAZZO Comitato scientifico La Regione Piemonte ha finanziato il restauro del Salone Storico delle SIMONE BERARDI Adunanze della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno MASSIMO BONOLA nell’ambito dei contributi stanziati per le “Celebrazioni per MARIA GRAZIA CAGNA PAGNONE il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia” (L.R. n. 5/2007) ALESSANDRA CESARE ANTONELLA CHIODO MARTA COLOBERTI Il Soroptimist Club Valsesia ha generosamente sostenuto il restauro CARLA FALCONE del Salone Storico delle Adunanze della Società d’Incoraggiamento GABRIELE FEDERICI allo Studio del Disegno CARLO RASTELLI MONICA SCHETTINO DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI PAESAGGISTICI Catalogo a cura di DEL PIEMONTE CARLA FALCONE, Direttore Conservatore Pinacoteca di Varallo Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici EDITH GABRIELLI, Soprintendente Referenze Fotografiche REGIONE PIEMONTE Borgomanero (NO), Gianni Fornara, pp. 62-63 figg. 13-21 VIRGINIA TIRABOSCHI, Direttore Cultura, Turismo e Sport Borgosesia (VC), Heliar Reolon, pp. 65-66 figg. 1-5 PATRIZIA PICCHI, Dirigente Settore Musei e Patrimonio Culturale Varallo (VC), Pinacoteca – Palazzo dei Musei – Archivio Società di In- GIANLUCA KANNÈS, Funzionario Assessorato alla Cultura coraggiamento allo Studio del Disegno e di Conservazione delle Ope- re d’Arte in Valsesia-Onlus – Fotografia di Simone Berardi p. 51 fig. 14; Fotografie di Marta Coloberti pp. 40-43 figg. 46-56; Fotografie di PINACOTECA DI VARALLO – PALAZZO DEI MUSEI Jacopo De Dominici p. 69 fig. 2, pp. 72-73 figg. 7-8; Fotografie di Sara VITTORIO GALLI, Presidente De Dedominici, pp. 12-16 figg. 1-7, pp. 21-39 figg. 1-45, pp. 46-49 figg. CARLA FALCONE, Direttore Conservatore 1-9, p. 50 fig. 12-13, pp. 51-56 figg. 15-30, pp. 58-61 figg. 1-12, p. 68 fig. 1, pp. 70-71 figg. 3-6, p. 77 figg. 1-6; Fotografie di Silvano Ferraris p. 50 fig. 11; Fotografie di Giorgio Oliviero, p. 50 fig. 10 Progetto e cura della mostra CARLA FALCONE, Direttore Conservatore Pinacoteca di Varallo Ringraziamenti MASSIMO BONOLA Paola Angeleri, Giovanni Cerino Badone, Simone Berardi, Massimo ANTONELLA CHIODO, Pinacoteca di Varallo Bonola, Roberto Bonora, Lorena Brustio, Maria Grazia Cagna, Roberto Carrara, Alessandra Cesare, Antonella Chiodo, Remy Coates, Marta Coloberti, Adriana Dattrino, Casimiro Debiaggi, Fermo De Dominici, Progetto dell’allestimento Gabriella De Dominici, Jacopo De Dominici, Sara De Dominici, Elisa REMY COATES, Pinacoteca di Varallo Farinetti, Gabriele Federici, Gianni Fornara, Alice Freschi, Luciano Giacomone, Michele Gilardi, Gianluca Kannès, Donata Minonzio, Valentino Morello, Lucetta Patriarca, Davide Pianori, Carlo Raiteri, Elaborazioni grafiche Carlo Rastelli, Rita Regis, Donatella Mossello Rizzio, Monica Schettino, REMY COATES, Pinacoteca di Varallo Eraldo Sommacal, Heliar Reolon, Stefano Uffredi, Renzo Zenone e MARTA COLOBERTI, Pinacoteca di Varallo tutti coloro che, a vario titolo, hanno facilitato e reso possibile quest’iniziativa Restauri e interventi di manutenzione Progetto grafico, stampa: Tipolitografia di Borgosesia s.a.s. FERMO DE DOMINICI, Varallo (Vc) Giugno 2011 4
  • 5. Sommario 6 Presentazione Gianluca Buonanno 7 Presentazione Vittorio Galli 8 Presentazione Donatella Mossello Rizzio Studi e ricerche 11 “... sì bella e perduta”. L’Unità d’Italia attraverso il cammino della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno Introduzione alla mostra Massimo Bonola 19 Sezione documentaria Maria Grazia Cagna 45 Sezione storico artistica Gianluca Kannès 57 Sezione storica Carlo Rastelli 65 Gli Antongini Gabriele Federici 67 Il Salone Alessandra Cesare 75 Il Salone oggi 79 Apparati 5
  • 6. La scelta della Pinacoteca di Varallo di presentare nell’anno del 150° Anniversario del- l’Unità d’Italia i restauri del Salone d’Onore della Società d’Incoraggiamento, detto anche Sala delle Adunanze, si coniuga bene con la volontà di questa Amministrazione Comuna- le di valorizzare le ricchezze del patrimonio artistico e immobiliare di cui la Città di Varal- lo dispone, segno di un passato glorioso e di un presente che non può segnare il passo. Oggi si restituisce a Varallo un luogo, ricco di ricordi, che vuole tornare a essere centra- le nella vivace vita associativa cittadina e del territorio valsesiano. È uno spazio presti- gioso che merita, per le sue caratteristiche, di porsi nuovamente quale luogo di pubblica adunanza, nello spirito di consenso e condivisione dei suoi fondatori. E l’evento, realizzato grazie alla collaborazione tra Enti Locali e Associazioni, è un esem- pio concreto di come finalmente il nostro territorio, anche nel campo della cultura, sap- pia dare prova di grande unità. Gianluca Buonanno Sindaco di Varallo 6
  • 7. La mostra che si presenta al pubblico racconta la partecipazione dei Valsesiani alle vicen- de risorgimentali e alla costituzione dell’Italia unita e rende omaggio al Centocinquante- simo Anniversario dell’Unità nazionale. L’appartenenza e il legame di molti tra questi illustri personaggi alla Società d’Incoraggia- mento allo Studio del Disegno e a quella per la Conservazione delle Opere d’Arte in Val- sesia fanno della Pinacoteca la sede ideale per ospitare la celebrazione, nata dalla sinergia tra gli Enti locali, i Comuni di Varallo e Borgosesia, la Sezione di Archivio di Stato di Va- rallo, la Manifattura Lane di Borgosesia e la Sezione varallese del Club Alpino Italiano. Una mostra che diventa l’occasione per inaugurare il restauro dello storico Salone delle Adunanze della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno, realizzato nella pri- ma metà dell’Ottocento e simbolo dell’impegno e dell’aggregazione culturale promossi in Valsesia dalla Società, restituito oggi al Palazzo dei Musei e ai Valsesiani grazie al soste- gno della Regione Piemonte e del Soroptimist Club Valsesia. A corollario della mostra si pubblica il catalogo delle opere che raccoglie una ricca messe di materiali: documenti d’archivio, dipinti, ma anche sculture in gesso e cimeli, testimo- nianza visiva dei personaggi, esponenti illustri della Società e fautori del progetto unita- rio. Si ripercorrono così quarant’anni di storia che vedono la terra della Valsesia legarsi ai destini che fecero grande la nazione. Vittorio Galli Presidente Società di Incoraggiamento allo Studio del Disegno e di Conservazione delle Opere d’Arte in Valsesia - Onlus 7
  • 8. Il ripristino dello storico Salone delle Adunanze della Società d’Incoraggiamento allo Stu- dio del Disegno è stato l’ambiziosissimo service con cui il Soroptimist International d’I- talia, Club di Valsesia ha coronato i suoi primi vent’anni di vita. L’idea è stata di Alice Freschi, nostra Presidente nel biennio 2007-2009 che, con la consue- ta attenzione al territorio in diverse occasioni dimostrata, ha saputo indicare nel Salone va- rallese un simbolo della nostra identità culturale degno di essere recuperato Nell’impresa, vasta e onerosa, il Club si è ritagliato il ruolo di ‘promotore’, finanziando il progetto esecutivo da presentare alle Soprintendenze, la Direzione dei lavori e assicuran- do una base che permettesse di accedere ai finanziamenti della Regione Piemonte (L.R. n. 5/2007 “Celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia”). Il Salone delle Adunanze si trova infatti all’interno del Palazzo dei Musei, sede storica del- la Società d’Incoraggiamento (1831) nata allo scopo di sostenere l’antica pubblica Scuola di Disegno (1778) alla quale fu affiancato il Laboratorio Barolo di scultura lignea (1835-1838). La grande Aula delle Adunanze, realizzata intorno alla metà del secolo XIX come luogo di rappresentanza, “concepita per eccitare l’altrui filantropia ed amore per le belle arti”, si di- stingue per la ricchezza decorativa assente altrove e rappresenta un importante pezzo di sto- ria locale in cui la cittadinanza si riconosce e il cui ripristino significa il restituire alla Val- le intera un insostituibile ‘spazio della memoria’. La Pinacoteca viene così arricchita di un ambiente di prestigio dove ospitare e coinvolgere il pubblico ed… “eccitare l’altrui filantro- pia ed amore per le belle arti”, disposizioni dell’animo che hanno guidato e sostenuto Lucet- ta Patriarca, attuale Presidente del Soroptimist Club Valsesia, che ha creduto nel progetto e con determinazione lo ha portato a conclusione con il sostegno di tutte le socie. In questo stesso palazzo ad opera della Società per la Conservazione delle Opere d’Arte e dei Monumen- ti in Valsesia (1875) venne fondata la Pinacoteca (1887); insieme a quest’ultima oggi – esau- ritasi la funzione didattica – nella storica sede trovano luogo le raccolte naturalistiche del Museo Calderini (1867), straordinario esempio di eclettismo scientifico ottocentesco. In occasione della presentazione del restauro si inaugura nei locali della Pinacoteca la mo- stra realizzata con l’intento di illustrare la partecipazione dei Valsesiani alle vicende risor- gimentali e alla costituzione dell’Unità italiana: personaggi, come l’editore e libraio Pie- tro Rolandi, protettore degli esuli italiani a Londra, e Alessandro Antongini, proprieta- rio delle manifattura lane di Borgosesia cui spetta la confezione delle famose camicie ros- se garibaldine, appartenenti tutti alla Società d’Incoraggiamento. Donatella Mossello Rizzio Soroptimist International d’Italia, Club di Valsesia 8
  • 10. 10
  • 11. “... sì bella e perduta”. L’Unità d’Italia attraverso il cammino della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno Introduzione alla mostra Massimo Bonola § L’associazionismo come prologo dell’unità un’entità nazionale e statale, convertendosi nazionale dalla sua primitiva condizione di sudditan- za e di subalternità. Non poteva più conti- Popolo, Nazione, Stato. nuare ad essere il “volgo disperso” e anoni- È questo il percorso necessario, per alcuni la mo stigmatizzato da Alessandro Manzoni, ‘missione’, che l’Europa del XIX secolo dove- una massa informe di individui senza nome, va compiere, dalla Polonia alla Boemia, dal- e, perciò, di semplici sudditi. Come sostiene l’Ungheria asburgica al Piemonte italiano. con forza Pietro Calderini (1824-1906), pro- Tutto aveva avuto inizio dall’idea romantica pugnatore del progresso sociale e nazionale, di Popolo, dal riconoscersi in un’origine e il “volgo deve rifarsi popolo”; 1 senza questa identità comune, dal rispecchiarsi nella stes- primitiva conversione, ogni altra prospettiva sa lingua e cultura, dalla condivisione di non avrebbe potuto avere seguito. un’eredità storica che lasciava presagire an- L’evoluzione del ‘volgo in popolo’, per usare che un futuro solidale. Proprio per questa ra- le parole care a Calderini, avviene in Piemon- gione, il popolo doveva emanciparsi, diven- te nel periodo compreso tra l’epoca giacobina tando così il soggetto primario e necessario e la metà del secolo successivo, ma la fase più di ogni progetto di Nazione e poi di Stato na- tumultuosa e dinamica si colloca tra il falli- zionale; mentre dove esso tardava nel rico- mento dei primi moti liberali (1821) e il Qua- noscersi come soggetto di nazionalità, i due rantotto della Costituzione e della prima passaggi successivi diventavano più lenti e guerra nazionale contro l’Impero Asburgico. difficoltosi. Proprio nel cuore di quel ventennio, gli anni L’emancipazione del popolo, vecchia idea il- più oscuri della Restaurazione che la storio- luminista e giacobina, si concretizzava in un grafia liberale ottocentesca e del secolo scor- progresso di crescita ideale e materiale insie- so lasciò volentieri in disparte, nasceva la So- me, nel corso del quale esso poteva farsi pro- cietà d’Incoraggiamento allo Studio del Di- tagonista del processo di costituzione di segno (1831), archetipo di ogni forma valse- 11
  • 12. siana di associazionismo borghese e Bandiera commemorativa, 1848 primo tentativo della locale società ci- raso di seta ricamato in oro vile di farsi protagonista della vita velluto tagliato unito ricamato pubblica, non più attraverso iniziative in oro, con applicazione in seta, o carriere individuali o famigliari, ma oro, cm 153 x 139 mediante un’iniziativa collettiva, soli- inv. 1015 Fig. 1 recto dale, condivisa nell’idea espressa dal Fig. 2 verso comune statuto associativo. Il fenome- no spontaneo e popolare della sociabi- lità si evolveva così verso forme più Giuseppe Antonini (Rima San consistenti, organizzate e ben struttu- Giuseppe 1833 – Varallo 1889) rate, di associazionismo borghese. Monumento a Vittorio Emanuele Coagulandosi in libere associazioni, es- II, 1862 sa precedeva di circa trent’anni il com- marmo bianco scolpito, granito Varallo, Piazza Vittorio pimento dell’Unità nazionale, ma, pro- Emanuele II prio per questo, ne era il prologo, l’a- Fig. 3 vanzata in terra ancora sconosciuta di un’avanguardia eletta che doveva pre- correre i futuri movimenti delle masse. La prima fase, il primo ventennio di sviluppo della vita associativa dell’In- coraggiamento (1831- 1853), così viva- ce e decisivo per tracciare la fisionomia della società, coincide non casualmen- te sia con la fase di gestazione del pro- gramma risorgimentale italiano, che affronta anche le sue prime onerose prove, sia con la dinamica ascesa del- le élites borghesi della società piemon- tese, motivate tanto a rivendicare il proprio ruolo di ‘popolo eminente’, quanto a promuovere l’emancipazio- ne dei ceti popolari subalterni, stimo- lando così “il volgo a rifarsi popolo”. Non a caso, anche nel contesto esposi- tivo di questa mostra, la documenta- zione associativa e quella degli eventi 12
  • 13. risorgimentali appare strettamente in- Zeffirino Carestia (Riva trecciata, sia nelle tematiche che affron- Valdobbia 1854 – Novara 1908) ta sia nelle vicende individuali dei pro- Medaglione di Giuseppe Garibaldi tagonisti (figg. 1-2). La promulgazione bronzo dello Statuto Albertino (1848), al cul- mine di quel tormentato periodo, so- Anonimo del XIX secolo Lapide commemorativa di tutti i stenne questo processo di evoluzione caduti valsesiani delle guerre e integrazione in duplice modo: rico- d’Indipendenza, 1890 noscendo, pur con molte riserve, il marmo bianco, marmi colorati principio di cittadinanza attiva, sebbe- Varallo, Corso Umberto I ne non ancora accompagnato dalla so- Fig. 4 vranità popolare, e valorizzando altre- sì il diritto di libera associazione come fondamento di una società modellata sulla collettività e non sull’individuo. Per la Società d’Incoraggiamento quel ventennio, posto nel cuore dell’ascesa risorgimentale, doveva rappresentare il banco di prova degli ideali espressi dai primi articoli del suo statuto: pro- muovere, sostenere e favorire , anche con sussidi economici per i ceti più de- boli, l’acquisizione di un’istruzione tec- nica capace di sostenere la loro eman- cipazione attraverso il lavoro, la loro crescita sociale, il loro ruolo attivo nel- la collettività. La storia della Società, presto seguita da altri modelli associativi ancora più popolari, come la Società Operaia, cor- re quindi parallela alla costituzione di un forte sentimento di coscienza nazio- nale, condiviso largamente e ramifica- to in tutte le componenti sociali. Come ho avuto modo di sostenere in altra se- de,2 il carattere filantropico di molte componenti associative, la promozio- 13
  • 14. ne dell’emancipazione attraverso l’istruzio- Giuseppe Antonini (Rima San ne e il lavoro qualificato, il solidarismo e la Giuseppe 1833 – Varallo 1889) mutua sussidiarietà esplicati dalle attività so- Monumento a Giacomo Antonini, ciali, favorirono il dialogo e l’integrazione tra 1889 i ceti, prevenendo, per un lungo periodo, uno marmo bianco scolpito, granito scontro frontale oppure una radicale divari- Varallo, Ponte Giacomo Antonini cazione tra gli interessi delle diverse forze so- Fig. 5 ciali. Il senso di solidarietà, la condivisione degli obiettivi e della vita associativa, la ge- stione democratica delle cariche, delle assem- blee, delle festività, nutrì inoltre il nascente ideale della partecipazione democratica alle scelte collettive, sebbene ancora nei limiti di tendenze egemoniche ed oligarchiche per ora difficilmente contenibili, ma ben radicate nel- la precedente storia valsesiana. § La monumentalizzazione: i nomi e i volti del Risorgimento L’ingente evidenza di documenti, sia a stam- pa che iconografici, reperiti negli archivi del territorio e riferibili alla fase di costruzione della memoria civile degli eventi risorgimen- tali, ben documentata nelle sezioni prima e seconda della mostra, lascia pensare che già a partire dai primi anni Sessanta e fino agli an- ni Novanta, sia stato intrapreso in Valsesia, con qualche anticipo rispetto ad altri territo- ri, un grande sforzo di monumentalizzazione del recente passato, finalizzato alla formazio- ne della coscienza collettiva della Nazione e alla corretta trasmissione, anche in sede edu- cativa, degli ideali che animarono quella lu- minosa stagione. Questo processo, avviato con l’erezione a Varallo del monumento al 14
  • 15. primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II, nel te e protettore degli esuli politici italiani a Anonimo del XIX secolo 1862 (fig. 3), si sarebbe poi protratto per due Londra, per finire poi con il ministro Quinti- Lapide commemorativa di Quintino decenni oltre il compimento dell’unità nazio- no Sella (1827-1886; fig. 6), straordinario sta- Sella nale, concentrandosi su due altre figure si- tista della Destra Storica liberale in tutta la bassorilievo in marmo, bronzo, gnificative e assai popolari delle vicende mi- prima, difficile, fase del Regno, ma anche ben cm 153 x 139 litari e insurrezionali che avevano accompa- radicato nella Valle, dove fu presidente del- Varallo, Palazzo dei Musei, scalone gnato processo risorgimentale. La prima è la Società d’Incoraggiamento (dal 1877 al non inv. quella di Giuseppe Garibaldi, il cui monu- 1883) e della sezione di Varallo del Club Alpi- Fig. 6 mento (1890) accorpa in sé, significativamen- no Italiano. te, la lapide in memoria di tutti i caduti valse- Anche questo processo di monumentalizza- siani nelle “patrie battaglie” (fig. 4); la secon- zione é strettamente legato al fervore della da è rappresentata dalla personalità del mag- vita associativa valsesiana, che riusciva ad gior combattente valsesiano nelle guerre per l’Indipendenza, il generale Giacomo Antoni- ni (1792-1854), elevato cosi al plauso nazio- nale (1891; fig. 5) e il cui braccio, amputato- gli dopo una ferita fatale nei pressi di Vicen- za, già nel 1862 veniva venerato come ‘reli- quia della Nazione’ e dal 1895 aveva trovato spazio presso il Museo Correr di Venezia. Ma, al di là di questi casi più eclatanti, che si materializzarono in autentici monumenti, dai fondi della Pinacoteca emergono numerosi bozzetti, disegni o quadri che celebrano altri protagonisti nazionali o locali della rinascita patria: Vittorio Alfieri, Vincenzo Gioberti, Carlo Alberto, Camillo Benso di Cavour, Sil- vio Pellico, e ancora gli stessi Garibaldi e Vit- torio Emanuele II, compaiono infatti ripetu- tamente nella produzione degli artisti locali, impegnati in una vera e propria campagna di diffusione pubblica delle loro immagini, mentre appaiono parimenti valorizzati anche gli eroi locali, dal deputato Aurelio Turcotti, primo rappresentante della Valsesia al Parla- mento Subalpino (dal 1848 al 1853), all’edi- tore Pietro Rolandi (1801-1862), già mecena- 15
  • 16. esprimere in quella fase figure politiche e cul- § La casa comune: il fascino di un luogo “Il Monte Rosa”, 31 ottobre 1861 turali di primo piano, acquisendo visibilità Varallo, Biblioteca Museo nazionale e proiettando i propri uomini mi- L’occasione festosa della prima proclama- Calderini gliori sulla ribalta pubblica della prima Italia zione del Regno d’Italia, cui questa mostra Fig. 7 civile. Esso inoltre, unito ad a una crescente intende dare il proprio contributo, si asso- attività pubblicistica in cui si distinse il setti- cia felicemente all’inaugurazione dei restau- manale “Il Monte Rosa” (fig. 7), fondato dal- ri del Salone d’Onore della Società d’Inco- lo stesso Pietro Calderini, contribuiva a “fare raggiamento, denominato ai tempi anche la gli italiani”, missione oltremodo urgente e Grand’aula, che da oggi viene restituito alla necessaria, e si sarebbe protratto a lungo, fino funzione che rivestì nel pieno del periodo ri- alle soglie della Prima Guerra mondiale, sorgimentale, cioè quella di accogliere e cu- quando sarà poi indispensabile sostituirlo stodire al suo interno non solo la memoria, con la celebrazione di ben più tragiche e do- ma soprattutto la vita presente, attiva e ope- lorose imprese nazionali. rosa di tutte le espressioni associative di que- sta città e del suo territorio. Restituirlo alla sua dimensione di casa comu- ne di una collettività rappresenta un impe- gno per il futuro, non soltanto un punto di arrivo di un complesso percorso di recupe- ro, ma soprattutto un punto di partenza. La coscienza della sua rilevanza nella storia pas- sata e recente di questa città ci impone il compito di intraprendere un cammino che non può limitarsi ad oggi ed appagarsi con il semplice recupero di una struttura, seppu- re bellissima, ma ci impegna nel dovere di ri- flettere e attualizzare, nella nostra vita odier- na, gli ideali che ispirarono i suoi fondatori, ideali di solidarietà, di condivisione, di con- senso, finalizzati ad un bene collettivo capa- ce di trascendere la stessa volontà individua- le dei singoli. La sua storia ci indica con piena evidenza questa prospettiva. Nella città di Varallo, che ancora alla fine del Settecento contava ben ventisette edifici religiosi, i luoghi di pubbli- ca e civile riunione erano, nel periodo risorgi- 16
  • 17. mentale, veramente scarsi e insufficienti. De- 1859 le Regie Scuole Tecniche, un passo im- molito nel 1828 il vetusto Palazzo Pretorio, portante per la modernizzazione della cultu- sede deputata alle assemblee del Consiglio ra scolastica della valle; qui, il 30 novembre Generale della valle, e considerato il degra- 1862, veniva fondata la Società del Casino di do progressivo dell’antico palazzo della Vi- Lettura, cellula primigenia della sezione di cinanza, ridotto principalmente ad “uso di Varallo del Club Alpino Italiano; qui ancora, pubblico teatro” (1881) per poi essere a sua esattamente un anno dopo, avveniva il bat- volta abbattuto nel 1898, non esistevano al- tesimo delle scuole serali della Società Ope- tre sedi dignitose ed adeguate a rappresen- raia di Mutuo Soccorso; e ancora qui, il 29 tare un luogo di pubblica adunanza. agosto 1869 si teneva il primo Congresso Na- La costruzione di questa grande “sala per le zionale del Club Alpino, richiamando da adunanze generali della Società” immagina- ogni parte della neonata Italia l’attenzione ta e prevista fin dal primo decennio di vita dei cultori della montagna sulla Valsesia. del sodalizio nell’ambito della riqualificazio- Mi auguro dunque che la meravigliosa sala ne urbanistica e architettonica dei tre fabbri- di questa casa comune torni a rispecchiare cati contigui di la cui la “filantropica istitu- gli ideali condivisi di tutta una comunità; zione” era entrata in possesso, fu affidata ini- che essa non sia soltanto tempio della me- zialmente alla maestria progettuale dell’ar- moria, come ci ricordano i numerosi volti il- chitetto Alessandro Antonelli, ma, dopo di- lustri che la cingono come in un abbraccio, verse traversie, qui ricostruite con puntuale ma laboratorio di progetti e idealità per il documentazione da Alessandra Cesare (pp. presente e il futuro. Soltanto così il suo re- 67-74), fu completata solo nel 1853. Essa cupero avrà raggiunto un senso compiuto, giungeva comunque a coronare il primo ven- che non si esaurisca nella venerazione dei tennio di vita della Società d’Incoraggiamen- nostri celebri antenati, ma si ponga altresì al to, edificando finalmente quella casa comu- servizio dei nostri, speriamo innumerevoli, ne della società civile di cui da tempo si av- discendenti. vertiva la necessità e che poteva così ospitare, in una prestigiosa cornice, non soltanto le as- Note semblee societarie, ma anche ogni altra occa- 1 P. Calderini, Discorso per l’inaugurazione di un Museo di sione di incontro, celebrazione o rappresen- Storia naturale e d’una sede di soccorso al Club Alpino Italia- tanza della comunità cittadina. Questo av- no, ora in La Valsesia. considerata sotto i suoi vari aspetti. Sag- venne puntualmente, a partire dagli anni im- gi e discorsi, a cura di M. Bonola, Varallo 1996, p. 115. mediatamente successivi. A titolo di esem- 2 M. Bonola, “molti uniti assieme e con pochi sacrifizi”. For- pio, e senza poterne qui esaminare l’ampio me e ruoli dell’associazionismo borghese nella Valsesia risorgi- mentale, in Patria scienza e montagna negli anni risorgimen- significato, vorrei ricordare che proprio in tali. Una prospettiva valsesiana, atti del convegno, a cura di questa Grande Sala furono inaugurate nel R. Cerri (Varallo, 16 ottobre 2010) in stampa. 17
  • 18. Il catalogo non rispecchia l’allestimento della mostra: si è infatti nese, fu un punto di riferimento per gli esuli e la sua libreria un scelto di guidare il visitatore lungo un percorso espositivo carat- porto franco per i ‘cospiratori’. Intorno alla sua figura si sono rac- terizzato da alcuni temi di particolare rilevanza (si veda la piantina colti documenti che oggi consentono al patrimonio letterario del- qui allegata). l’Incoraggiamento di fregiarsi di una collezione di autografi ric- L’allestimento è articolato in sezioni che ospitano documenti ar- ca e, soprattutto, di qualità straordinaria, in particolare per un chivistici e figurativi – busti e dipinti – che ‘raccontano’ la vicen- centro di piccole dimensioni come la città di Varallo. La raccol- da risorgimentale attraverso la storia della Società d’Incoraggia- ta annovera fogli vergati dalla mano di Ugo Foscolo, Giuseppe mento allo Studio del Disegno. Si può cogliere un doppio registro Mazzini e Garibaldi. che consente di leggere gli eventi che condussero all’Unità d’Ita- Se attraverso queste testimonianze è possibile indagare gli ideali lia: figure rappresentative della Società, personaggi che, con il risorgimentali, diverso è il discorso incentrato sul Generale Giaco- loro operato, sancirono l’importanza dei singoli all’interno della mo Antonini, uomo d’armi le cui vicende, millantate con orgoglio, Storia. Pietro Rolandi, in particolare, durante il soggiorno londi- lo fecero assurgere a modello di eroismo per la Valsesia intera. ritratto del generale Giacomo Antonini busto di Don Pietro Calderini teca contenente il braccio del generale Giacomo Antonini ritratto di Don Pietro Calderini armi del XIX sec. documenti del generale ritratto di Pietro Rolandi Giacomo Antonini busto di Maria Adelaide ritratto del deputato Aurelio Turcotti busto di Vittorio Emanuele II bozzetto di Silvio Pellico in carcere ritratto di Quintino Sella bozzetto per il monumento di Vincenzo Gioberti autografi documenti della Società busto di Camillo Benso d’Incoraggiamento di Cavour bozzetto per il monumento bandiera di Giuseppe mazzini documenti di Carlo Alberto documenti del Risorgimento ritratto di Carlo Alberto manifesto dell’Esposizione Internazionale di Londra, 1862 manifesto dell’Esposizione Italiana, 1861 camicia rossa di Pietro Galloppini foto fratelli Antongini cambiale dei fratelli Antongini ritratto di Giuseppe Garibaldi 18
  • 19. Maria Grazia Cagna § Sezione documentaria Garibaldi, Vittorio Emanuele II e al genera- le Giacomo Antonini. La sezione di documenti, curata dall’ Archi- Per Giuseppe Garibaldi è stato scelto un vio di Stato di Varallo, nell’ambito delle ce- manifesto a stampa con il programma del lebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia è 23° anniversario della Società Operaia di Va- suddivisa in due parti. Da un lato è stata se- rallo, tenutasi il 24 giugno 1882, durante la lezionata della documentazione che avesse quale fu commemorata la sua figura, defi- qualche attinenza con il periodo risorgimen- nita di “grande operaio” e alcuni documen- tale, a partire dallo Statuto albertino del ti relativi alla lapide dedicata a lui e ai ca- 1848, dall’altro, una seppur ridotta quantità duti valsesiani per l’indipendenza italiana. di carte, riguarda la Società d’Incoraggia- Nel 1882, a poca distanza della morte del mento allo Studio del Disegno, con riferi- valoroso condottiero, avvenuta il 2 giugno menti al Salone d’onore, terminato nel 1853 a Caprera, iniziò in Valsesia una raccolta di e restaurato quest’anno. fondi a questo scopo. Il manufatto, a forma La parte risorgimentale è illustrata da alcuni di pergamena, fu realizzato dal marmista manifesti a stampa riguardanti l’annuncio Lorenzo Ceruti, su disegno del pittore Giu- della proclamazione dello statuto, i festeggia- lio Arienta (1826-1900). Il medaglione in menti che ne seguirono o lo precedettero, in- bassorilievo, raffigurante Garibaldi è dello ni e sonetti dedicati al re Carlo Alberto. scultore Zeffirino Carestia. L’inaugurazione La scelta è poi caduta su una campionatura della lapide, posta in piazza De Gasperi, av- di carte, conservate in alcuni archivi storici venne il 19 ottobre 1890. comunali della Valsesia e in quello del Mu- Il monumento a Vittorio Emanuele II, pri- seo Calderini di Varallo, riferite alle campa- mo re d’Italia, sorge sulla piazza centrale di gne per le guerre d’indipendenza e ai mili- Varallo, che prende il suo nome. La scultura tari valsesiani che vi parteciparono, ai qua- è opera di Giuseppe Antonini (1833-1889) e li furono conferite medaglie e onorificenze fu donata alla città di Varallo dallo zio, prof. e che purtroppo persero anche la vita in bat- Leone Antonini. taglia. Un grazioso manifesto a colori, con In mostra, accanto al disegno con la plani- al centro la figura di Giuseppe Garibaldi a metria della piazza e il progetto per la sta- cavallo, ricorda la spedizione dei Mille. tua, sono esposti anche una fotografia d’e- Si passa quindi al settore riguardante i mo- poca, nella quale si scorge la collocazione numenti ricordo eretti a Varallo a Giuseppe originale del monumento, e due sonetti 19
  • 20. scritti in occasione dell’inaugurazione, che di Venezia. Il senatore Rizzetti s’interessò ebbe luogo il 1° giugno 1862. per ottenere la cessione dello storico cime- Chiude questa parte di documentazione, lio alla città di Varallo e, nel dicembre 1913, dedicata ai monumenti, quella relativa al il direttore del Museo Correr accolse la sua generale Giacomo Antonini. A questo famo- richiesta. Il braccio fu definitivamente con- so personaggio, nato a Prato Sesia, ma ori- segnato al sindaco di Varallo nel settembre ginario di Vocca, partecipe di numerose bat- 1928 ed è custodito in un cofano realizzato taglie, è dedicato il monumento, situato al dalla Laboratorio Barolo. centro della gradinata del ponte sul Mastal- La seconda sezione comprende una piccola lone, inaugurato il 23 agosto 1891. Nel 1887, campionatura di documenti provenienti dal- si costituì un comitato, presieduto dal cava- l’archivio storico della Società d’Incoraggia- lier Giovanni Antonini, sindaco di Vocca, mento allo Studio del Disegno, tra cui gli sta- per raccogliere i fondi necessari per l’erezio- tuti organici del 1833 e un elenco dei soci. ne dell’opera. Lo scultore Giuseppe Antoni- Il resto della carte esposte riguarda invece ni, che realizzò il modello in gesso della sta- più direttamente il salone della Società, detto tua, morì nel 1889 e la scultura fu ultimata anche aula magna, e il collocamento, nel cor- dal figlio Leone, direttore del Laboratorio so degli anni, di busti e ricordi di benefattori, Barolo. In merito a questo argomento, sono alcuni dei quali soci fondatori, oppure arti- esposti una decina di documenti relativi al sti. Tra costoro è particolarmente ricordata monumento e alla sua inaugurazione, la ri- come protettrice e insigne benefattrice del so- produzione di una foto in cui si nota, alla dalizio la regina Maria Cristina, moglie di re base del piedestallo, l’aquila di bronzo for- Carlo felice di Savoia. Il suo busto in marmo, nita dalla ditta Mazzola di Valduggia, opera dello scultore Giovanni Albertoni, fu asportata durante l’ultimo conflitto mondia- inaugurato il 28 settembre 1864, alla presen- le, e alcune lettere. Accanto a questi l’elen- za delle autorità civili e militari di Varallo. co dei cimeli del generale, che Giuseppina In questo settore sono esposte anche alcune Avondo Fassò donò nel 1891 al comune di lettere, provenienti dalla prestigiosa colle- Varallo e che questi depositò presso la So- zione di autografi, appartenenti al Museo cietà d’Incoraggiamento allo Studio del Di- Calderini. I manoscritti fanno parte del car- segno e il verbale di consegna del braccio teggio di Pietro Rolandi, l’editore-librario, del generale Antonini. Il 21 marzo 1848, originario di Quarona, emigrato a Londra, mentre si batteva nei pressi di Vicenza con- dove gestiva un emporio librario, che di- tro gli Austriaci, l’Antonini fu gravemente venne il punto di riferimento dei profughi ferito e dovette subire l’amputazione del italiani. Le lettere furono donate da Luigi braccio. L’arto fu conservato presso la con- Rolandi, pronipote di Pietro, al prof. don tessa Maddalena Montalbo Comello fino al Pietro Calderini, fondatore del Museo. Il 1892, quando fu trasferito al Museo Correr carteggio è detto Angeloni-Rolandi-Gianni- 20
  • 21. ni, perché è formato da lettere dirette a Pie- § Regesto tro Rolandi, Luigi Angeloni (1758-1842) e Silvio Giannini (1815-1860). Si tratta di una collezione che comprende autografi d’intel- Risorgimento lettuali sensibili agli ideali del Risorgimento, come Silvio Pellico, Giuseppe Mazzini, Giu- 1) Varallo, 4 novembre 1847 seppe Garibaldi, ecc. Inno a S. M. il Re Carlo Alberto Per l’esposizione sono stati scelti dieci scrit- Varallo, tip. Colleoni ti di Garibaldi, Mazzini, Cavour, d’Azeglio, MUSEO, b. 25 Manzoni, Buonarroti, Gioberti e Bini. I manoscritti furono studiati e catalogati dal 2) Torino, 8 febbraio 1848 dott. Annibale Campani che, nel 1900, pub- Carlo Alberto annuncia l’intenzione di pro- blicò Una insigne collezione di autografi (Car- mulgare lo Statuto teggio Angeloni-Rolandi-Giannini). Notizia e Man. a st., Torino, stamperia Reale catalogo. BOR, b. 218 1 2 21
  • 22. 3) Torino, 11 febbraio 1848 5) Torino, 17 marzo 1848 Il presidente della commissione eletta dai cit- Carlo Alberto, su proposta del segretario di tadini di Torino, per regolare le dimostrazio- stato per gli Affari Interni, convoca i collegi ni di esultanza del popolo, avvisa il sindaco elettorali per le elezioni dei deputati, per il di Varallo, Girolamo Bevilacqua, che la festa giorno 17 aprile e il Senato e la Camera dei nazionale, fissata per il 13 febbraio, è stata deputati per il 27 aprile spostata al giorno 27 BOR, b. 124 A st. VAR, b. 259 6) 1848 Il notaio Michele Cusa rivolge un appello ai 4) Varallo, 29 marzo 1848 Valsesiani, affinché raccolgano camicie e te- Carlo Alberto comunica la decisione d’intra- la da inviare ai soldati che combattono per la prendere la guerra contro l’Impero Asburgi- guerra d’Indipendenza co conducendo l’esercito piemontese in ap- Man. a st., Varallo, tip. Colleoni poggio alla Lombardia insorta VI, b. 283 Man. a st., Torino, stamp. Reale CAM, b. 149 7) 1848 La festa nazionale di Campertogno nel giorno 26 gennaio 1848 Op. a st. di pp. 56. Varallo, tip. Colleoni MUSEO, b. 33 8) Varallo, 5 maggio 1851 L’intendente della Valsesia, Carlo Balladore, avvisa i sindaci della provincia che, per ricor- dare la concessione dello statuto da parte di re Carlo Alberto, il Parlamento ha approva- to un progetto di legge per istituire una festa nazionale da celebrare ogni anno nella secon- da domenica del mese di maggio A st. VAR, b. 373 9) Monza, 15 febbraio 1861 Il consiglio d’amministrazione del 9° Reggi- mento Fanteria dichiara che il soldato Giu- 3 seppe Margarini ha partecipato alla campa- 22
  • 23. 4 5 6 7 23
  • 24. gna militare del 1859 e ha ottenuto la meda- gimento Bersaglieri di Cuneo, dichiara che glia francese commemorativa Gaudenzio Guglielmi ha partecipato alla VAL, b. 314 campagna del 1849, per cui ha diritto di fregiarsi della medaglia commemorativa 10) Monza, 6 marzo 1861 delle guerre combattute per l’Indipenden- Il comandante del 9° Reggimento Fanteria, za d’Italia Battaglione di deposito, comunica a Ignazio VAL, b. 314 Bugnanchi, impiegato presso l’ufficio di Go- verno della provincia di Novara che, dai ruo- 12) 16 gennaio 1867 li, risulta il decesso del soldato Giuseppe Il Comando militare della Valsesia scrive al Margarini di Valduggia, avvenuto presso l’o- sindaco di Borgosesia Giovanni Cappellaro spedale di Ancona il 3 gennaio 1861 affinché avverta Francesco Tosale e Giusep- VAL, b. 314 pe Sella, di recarsi presso il Comando milita- re per ritirare la dichiarazione di servizio du- 11) Cuneo, 2 marzo 1866 rante la campagna di guerra del 1866 Il Consiglio d’amministrazione del 1° Reg- BOR, b. 138 8 9 24
  • 25. 10 11 12 13 25
  • 26. 14 26
  • 27. 13) Foresto, 17 dicembre 1884 zione delle lire 695 assegnate alla Valsesia” Il sindaco Giovanni Bertoncini rende noti i VI, b. 191 nomi dei soldati residenti nel comune di Fo- resto, deceduti nelle campagne militari del 15) [Sec. XIX] 1849 e 1856 “A Carlo Alberto Re. Per le generose riforme BOR, b. 138 annunziate il 30 ottobre 1847. Inno” Ms. anonimo 14) [Sec. XIX] MUSEO, b. 25 “Nota dei soldati partiti per la guerra d’O- riente, le cui famiglie a tenore della Commis- 16) [Fine del secolo XIX] sione Centrale Governativa, in data 1° agosto Elenco dei Valsesiani caduti nelle guerre per 1856 vennero dalla sottocommissione locale l’Indipendenza d’Italia dal 1848 al 1866 giudicate in diritto di ricevere un eguale por- VAR, b. 293 15 16 27
  • 28. Monumenti e ricordi Varallo con una pubblica commemorazione di Giuseppe Garibaldi, deceduto il 2 giugno 17) Vienna, 7 giugno 1882 nell’isola di Caprera Giulio Axerio di Rima, residente a Vienna, in- Man. a st. Varallo, tip. Colleoni via a Gian Giacomo Massarotti, direttore del VAR, b. 293 giornale “Valsesia”, un’offerta di 60 fiorini 19) [1890] per iniziare la sottoscrizione pubblica allo Nota delle spese sostenute dal pittore Giulio scopo di erigere in Varallo un ricordo a Giu- Arienta per la medaglia di bronzo, raffigu- seppe Garibaldi rante Giuseppe Garibaldi, realizzata a Roma VAR, b. 293 dallo scultore Zeffirino Carestia VAR, b. 293 18) Varallo, 24 giugno 1882 Programma per la celebrazione della festa 20) Varallo, 22 maggio 1890 del 23° anniversario della Società Operaia di Preventivo del marmista Lorenzo Ceruti di 17 18 28
  • 29. Varallo, per la realizzazione della lapide ai guerre per l’Indipendenza e del ricordo eret- caduti per l’indipendenza italiana to a Giuseppe Garibaldi” VAR, b. 293 VAR, b. 293 21) Varallo, 10 ottobre 1890 23) [Sec. XIX] Programma per l’inaugurazione di due ricor- “I Mille eroi e l’illustre loro duce” di a Giuseppe Garibaldi e ai caduti per l’Indi- Genova, lit. Armanino, copia a st. pendenza italiana MUSEO, b. 33 A st., Varallo, tip. Camaschella e Zanfa 24) Borgosesia, 17 luglio 1861 VAR., b. 293 Planimetria della piazza del teatro di Varal- 22) Varallo, 19 ottobre 1890 lo con il progetto del monumento da erigere “Verbale dell’inaugurazione e della consegna al re Vittorio Emanuele II fatta al municipio di Varallo della lapide che Ing. Giuseppe Antonini; mm. 691x612 commemora i Valsesiani caduti durante le VAR, b. 298 bis 19 20 29
  • 30. 21 22 23 30
  • 31. 24 25) 1862 27) [Ante 1930] Sonetti scritti in occasione dell’inaugurazione Piazza Vittorio Emanuele II con il monumen- del monumento al re Vittorio Emanuele II to e la chiesa di S. Marta A st. Varallo, tip. Colleoni Foto b/n MUSEO, b. 25 VAR, b. 298 bis 26) Novara, 3 aprile 1870 28) Borgosesia, 23 luglio 1887 Celestino Dago ringrazia la Società d’Inco- Alessandro Antongini accetta di fare parte raggiamento allo Studio del Disegno per del comitato nato allo scopo di raccogliere aver accettato di depositare nelle sale della fondi per l’erezione di un monumento al ge- Società il quadro raffigurante Vittorio Ema- nerale Giacomo Antonini, pur affermando nuele II, realizzato dal fratello Gaudenzio che a causa dei suoi numerosi impegni nel- SOCINC, b.11 la gestione della Manifattura Lane di Bor- 31
  • 32. 25a 25b gosesia, il suo contributo sarà forzatamente limitato Sott. aut. VAR b. 293 29) Prato Sesia, 14 agosto 1891 Estratto dell’atto di nascita del generale Gia- como Antonini VAR, b. 293 30) Varallo, 16 agosto 1891 Il sindaco di Varallo, Carlo Boccioloni, avver- te che per l’inaugurazione del monumento del generale Antonini sarà vietato il transito dei veicoli sul ponte del Mastallone Man. a st., tip. Camaschella e Zanfa 26 VAR, b. 293 32
  • 33. 27 33
  • 34. 28 29 30 31 34
  • 35. 31) Varallo, 23 agosto 1891 de al presidente della Società d’Incoraggia- Verbale di consegna del monumento a Gia- mento allo Studio del Disegno di poter de- como Antonini, rappresentato in divisa da positare presso il museo i cimeli del genera- generale, in atto di sguainare la spada le Giacomo Antonini, donati alla città di Va- VAR, b. 293 rallo da Giuseppina Avondo Fassò, vedova dell’ingegnere Giuseppe Antonini 32) 23 agosto 1891 SOCINC, b. 11 Sonetto composto dall’avvocato Giovanni Zoppetti, in occasione dell’inaugurazione 34) 1891 del monumento al generale Giacomo An- Discorso pronunciato il 28 agosto 1891 dall’av- tonini vocato Antonio Grober nell’atto in cui inaugura- VAR, b. 293 vasi in Varallo il monumento al generale Giaco- mo Antonini 33) Varallo, 31 agosto 1891 Varallo, tip. Camaschella e Zanfa Il sindaco di Varallo, Carlo Bocciolone, chie- MUSEO, b. 22 32 33 35
  • 36. 35) Venezia, 8 settembre 1928 Il direttore del museo Correr di Venezia, dott. Ricciotti Bracchi, consegna al podestà di Va- rallo Vittorio De Marchi, il braccio del gene- rale Giacomo Antonini VAR, b. 293 36) Varallo, 21 settembre 1929 L’amministrazione comunale di Varallo de- libera di elargire lire 340, come contributo al- la spesa di un cofanetto per la conservazio- ne del braccio del generale Antonini SOCONS, b. 19 35 34 36 36
  • 37. La Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno in Valsesia 37) Varallo, 25 settembre 1836 Elenco dei membri componenti la Società d’inco- raggiamento allo studio del disegno nella provin- cia di Valsesia Varallo tip. Rachetti SOCINC, b. 6 38) Varallo, 18 aprile 1833 Statuti organici della Società d’incoraggiamento allo studio del disegno in Valsesia Varallo, tip. Caligaris SOCINC, b. 1 37 38 39 37
  • 38. 40 41 42 43 38
  • 39. 43) Varallo, 22 agosto 1908 Programma della festa d’inaugurazione del vessillo della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno SOCINC, b. 7 44) Varallo, 7 settembre 1934 Elenco dei monumenti-ricordo collocati nel- l’aula magna della Società SOCINC, b. 7 44 45) S.d. Progetto di regolamento per il collocamento 39) Varallo, 1846 dei ricordi nelle sale del palazzo sociale del- Il pittore Giovanni Battista Zali sottoscrive la Società d’Incoraggiamento allo Studio del un’azione per la realizzazione di un busto in Disegno marmo al canonico Nicolao Sottile SOCINC, b. 7 SOCINC, b. 7 40) Varallo, 28 settembre 1864 Nella solenne inaugurazione di un busto in mar- mo eretto in Varallo alla maestà della regina Ma- ria Cristina per cura della valsesiana Società d’in- coraggiamento allo studio del disegno Varallo, tip. Colleoni SOCINC, b. 7 41) Torino, 31 dicembre 1887 Lo scultore Giacomo Ginotti dichiara di rice- vere dal conte Gioacchino Toesca di Castel- lazzo, il saldo per la fornitura del busto del poeta Giuseppe Regaldi SOCINC, b. 7 42) Vanzone, 17 giugno 1895 Il pittore Andrea Bonini informa il notaio Giovanni Ferrari, presidente della Società d’Incoraggiamento, di accettare l’incarico per la decorazione del Salone della Società 45 SOCINC, b. 58 39
  • 40. § Autografi 47) 20 luglio 1838 Giuseppe Mazzini a Carlo Bini 46) Bruxelles, 26 luglio 1828 Ha scritto a diverse persone senza ottenere Filippo Buonarroti a Luigi Angeloni risposta. Se avesse saputo che poteva aiutar- Lo omaggia di una copia della sua opera lo si sarebbe rivolto a lui. Chiedeva un pre- più conosciuta dal titolo Conspiration pour stito di 4000 franchi con interessi e la restitu- l’égalité dite de Babeuf, con alcune conside- zione del capitale dopo tre anni e non l’ha ot- razioni sulle loro differenze di pensiero: “tu tenuto, anche se tutti sanno che la sua fami- neghi la legge e il gius di natura ed io l’am- glia è ricca ed egli è figlio unico. “Pietro mi metto; tu impugni l’uguaglianza morale tra ha convertito l’imprestito in elemosina, mi ha gli uomini ed io la credo verissima”, pur mandato di suo mille franchi, non mi ha sal- ammettendo che, su alcuni punti, le loro vato dalle angustie, mi ha fatto arrossire, mi idee convergono e cioè “la sovranità del ha messo una spina nel core”. Parla delle tri- popolo, l’odio dei tiranni, l’amor di libertà, sti condizioni dei tempi, dello scioglimento il rovescio delle cose monarchiche e nobili- della Giovine Italia: “la gioventù italiana si è stiche ...” arrestata davanti alle prime persecuzioni, ai 46 47 40
  • 41. primi moti de’ governi ridesti, si è messa l’a- nima in pace”. Conclude la lunghissima let- tera con le parole. “addio fratello, segui ad amarmi, tanto pochi mi amano ed io non vi- vo più d’altro che di qualche ricordo, delle passioni solitarie dell’anima mia e di un po’ di amore” 48) Milano, 6 giugno 1843 Alessandro Manzoni a Pietro Rolandi Da Parigi gli sono stati nuovamente richiesti i politipi dell’edizione illustrata dei Promessi sposi. Egli è disposto a spedire i legni della ri- produzione, purché se ne assicuri la vendita in Germania e in Inghilterra. Chiede se il sig. Feather Stonough sarebbe disposto ad acqui- stare l’intera collezione per 9400 franchi. Par- la dei 150 esemplari dei Promessi sposi illu- strati, rimasti in sospeso nelle trattative col Rolandi 49) Roma, 7 maggio 1847 48 Massimo d’Azeglio a Silvio Giannini Ha ricevuto i due discorsi che gli ha man- dato. Afferma di non voler stampare, se non apertamente, qualunque scritto che ri- stampa delle Mie prigioni e neppure la ripro- guardi lo Stato Pontificio, almeno per il duzione in francese e italiano dei capitoli “di tempo in cui vivrà a Roma, ospite di Pio IX, giunta dal Latour pubblicati” e dove “il consiglio di censura è così largo nel permettere la stampa di qualunque 51) 24 ottobre 1847 scritto politico” Vincenzo Gioberti a Pietro Rolandi Lo ringrazia del suo cortesissimo foglio, do- 50) Torino, 17 maggio 1847 ve si era fatto interprete dei sentimenti dei Silvio Pellico a Silvio Giannini compatrioti verso di lui “benché io non pos- Gli dispiace di non poterlo accontentare, ma sa in coscienza accettare le lodi che ella mi un impegno preso con il libraio Giuseppe da”. Spera che ripassando per Parigi non di- Bocca, non gli permette di consentire la ri- mentichi di fargli visita 41
  • 42. 49 50 51 52 42
  • 43. 53 54 55 56 43
  • 44. 52) Firenze, 4 novembre 1848 55) s.d. Giuseppe Garibaldi ad Antonio Torricelli a Camillo Cavour al generale Dabormida Livorno Lo prega di trasmettere un piego Desidera che lo consideri suo amico ovun- que e sempre e promette che farà il possibi- 56) s.d. le per essere di fatto, vicino a quei valorosi Carlo Bini ad Adriano (Biscardi) assediati “L’abbominio è consumato. La Costituzione trionfa e mi strascina nella sua carriera di 53) s.d viltà”. Per una colletta, oppure un prestito di Giuseppe Mazzini a Pietro Rolandi soldi a favore di Giuseppe Mazzini, ha rice- Emilio gli ha dato il Purgatorio e sembra va- vuto rifiuti: Foà ha scritto un biglietto “che da bene “mi bisogna ora attaccare le varian- vale un tesoro per la sua quintessenza giu- ti al testo e rivedere quest’ultimo anche una daica”. Bastogi aveva disposto di far dare al volta paragonandolo”. Il copista può quindi Mazzini quel tanto che bastava per non la- essere retribuito: chiede uno scellino per can- sciarlo morire di fame e che in seguito gli to. Cita poi il manoscritto del Foscolo sulla avrebbe mandato 500 0 600 franchi, prote- Divina Commedia stando di non poter fare di più. Inveisce quindi di nuovo contro la Costitu- 54) s.d. zione, defindendola “una gran fattucchiera, Camillo Cavour a M. A. Castelli così gesuitica, così santamente perfida, così Gli fissa un appuntamento al Ministero per prestigiatrice da far apparire bene il male e conferire “sulla risposta a farsi al Santa Rosa” male il bene” 44
  • 45. Gianluca Kannès § Sezione storico artistica occasioni di monumenti pubblici su scala ur- bana che vi furono, nei primi decenni postu- Gli anni tra il 1870 e il 1890 vedono un po’ in nitari, a Varallo. Il capoluogo valsesiano si se- tutta Italia, ma in primo luogo a Torino, il gnala per un episodio di eccezione. È la pri- diffondersi di quello che gli stessi contempo- ma città a dedicare, con il Vittorio Emanuele ranei battezzarono, con termine ironico, ‘mo- annuncia l’Italia all’Europa di Giuseppe Anto- numentomania’. Parchi, piazze e principali nini (vedi fig. 3 p. 12), inaugurato il 9 giugno snodi urbani si popolano dei simboli del nuo- 1862, una statua a un Savoia nelle vesti di so- vo Stato unitario, generalmente frutto di sotto- vrano non del Piemonte, ma del nuovo Stato scrizioni che erano, per le élites locali, al tempo unitario. Ma è significativo che si sia tratta- stesso un modo per mettersi in mostra e sot- to, nella sostanza, di un dono offerto alla città tolineare il proprio ruolo. L’elenco dei contri- da uno zio parente in secondo grado dello butori veniva pubblicato sui giornali locali; le scultore, Leone Antonini, che finanziò quasi inaugurazioni alla presenza di alte persona- integralmente l’operazione: il sincero omag- lità fornivano occasioni per consolidare il pro- gio dinastico si combina con la volontà di prio tessuto di relazioni e, a volte, per mettere agevolare la carriera del nipote, che, anche in evidenza schieramenti politici di corrente.1 grazie a questo biglietto da visita, otterrà, cir- L’obiettivo era quello di costruire un reperto- ca otto anni più tardi, la nomina a Direttore rio iconico di forte valore simbolico che addi- del Laboratorio Barolo.2 tasse alle generazioni future le guide spiritua- Se si esclude forse il bel medaglione che Zef- li e politiche della nuova nazione. Ma nel mo- firino Carestia (1849-1908) dedicò nel 1890 a mento stesso in cui accettano di partecipare a Garibaldi nell’attuale Corso Umberto I (vedi questo processo di selezione di modelli co- fig. 4 p. 13), le altre iniziative celebrative per il muni per tutto lo Stato, i vari centri italiani, centro cittadino riflettono anch’esse questo quasi timorosi di perdere la propria identità, sforzo per far assurgere a livello nazionale dei restano attenti a non perdere di vista una esi- simboli di identità locale. Questo vale in mo- genza che può sembrare a tratti antitetica: do esemplare per la statua del generale Gia- quella di promuovere il rilancio delle proprie como Antonini (vedi fig. 5 p. 14), reduce maz- specificità locali attraverso l’esaltazione dei ziniano e deputato della valle al Parlamento ‘genius loci’ utili a propagandarle. subalpino, realizzata tra il 1887 e il 1891, ma Di fondo, lo stretto intreccio fra queste due anche per il Monumento a Gaudenzio Ferra- tendenze è evidente proprio nelle principali ri, frutto di una sottoscrizione che, allo scopo 45
  • 46. di consolidare il riconoscimento di un ruolo Pier Celestino Gilardi sovra regionale per l’artista, si tentò con pre- (Campertogno 1837 – cisa valenza pubblicitaria di allargare a tutti i Borgosesia 1905) maggiori comuni italiani . L’iniziativa, in ge- Ritratto di Quintino Sella, 1885 stazione dal 1864, figura in consonanza, per circa cronologia, con quanto proponevano all’epo- olio su tela, cm 170 x 107 committente il Club Alpino ca altri centri della penisola: Cento, dove il Italiano – sezione di Varallo Monumento a Guercino è del 1862; Parma, Varallo, Club Alpino Italiano – dove l’inaugurazione del Monumento a Cor- sezione di Varallo reggio risale al 1870; Foligno che nel 1865 pro- non inv. gettò un analogo riconoscimento per il capo- Fig. 1 Pier Celestino Gilardi scuola locale, Nicolò di Liberatore detto L’A- (Campertogno 1837 – Borgosesia 1905) lunno, inaugurandolo nel 1872.3 Prigioniero Ma a Varallo è significativo che già sul gior- cera dipinta, cm 13,5 x 25,5 x 14 nale locale “Il Monte Rosa” del 8 aprile 1865 inv. 530 compaia un primo appello affinché l’artista Fig. 2 prescelto per realizzare la statua fosse un val- sesiano, condizione poi ribadita dal bando di concorso nel 1869. La strategia da adottare per rilanciare il ruolo della città come piccola ca- pitale artistica è, in effetti, un tema dominan- te fra l’intellettualità locale dell’Ottocento; e in quella sorta di Pantheon valsesiano in cui si tentò di trasformare negli anni il Salone d’o- nore della Società d’Incoraggiamento la scel- ta degli effigiati non è meno importante di quella delle personalità chiamate a ritrarli, ve- dendosi nell’affido delle commissioni al tem- po stesso un modo per creare in valle un’an- tologia dei migliori artisti contemporanei. Da qui la qualità particolarmente alta dei ma- teriali che le istituzioni valsesiane si sono di- mostrate in grado di fornire per il presente ca- talogo. Si attira l’attenzione anzitutto sul ri- tratto di Quintino Sella, commissionato nel 46
  • 47. Giuseppe Antonini (Rima San Giuseppe 1833 – Varallo 1889) Busto di Camillo Benso di Cavour gesso, cm 92 x 69 x 45 dono degli eredi di Giuseppe Antonini, 1918 inv. 3069 Fig. 3 Giuseppe Antonini (Rima San Giuseppe 1833 – Varallo 1889) Busto di Vittorio Emanuele II gesso, cm 93 x 73 x 39 dono degli eredi di Giuseppe Antonini, 1918 inv. 3070 Fig. 4 Giovanni Albertoni (Varallo 1806-1887) Bozzetto per il monumento a Vincenzo Gioberti (Torino, Piazza Carignano), 1859 circa gesso, cm 72 x 30 x 25 acquisto della Società per la Conservazione delle Opere d’Arte e dei Monumenti in Valsesia, 1891 inv. 983 Fig. 5 Giovanni Albertoni (Varallo 1806-1887) Busto di Maria Adelaide d’Austria, 1856 gesso, cm 90 x 69 x 31 dono della moglie di Giovanni Albertoni, 1898 inv. 806 Fig. 6 47
  • 48. Giulio Arienta (Varallo 1826- 1900) Ritratto di Giuseppe Garibaldi olio su tela, cm 33,5 x 27 dono degli eredi di Giulio Arienta (?), 1903 inv. 247 Fig. 7 48
  • 49. 1886 a Pier Celestino Gilardi 4 (1837- Luigi Belli (Torino 1848-1919) 1905; fig. 1) dalla Sezione di Varallo in Bozzetto per il monumento a onore del fondatore del Club Alpino Giuseppe Mazzini (Torino, via dei Italiano. L’opera, finora poco nota, è Mille), 1915-1917 giunta in mostra corredata dalla cor- gesso patinato a bronzo, cm 43 x nice originaria curata dal laboratorio 33,5 x 25,5 dono di Ernestina Belli, 1941 Barolo e dai mandati di pagamento inv. 990 firmati da Pietro Calderini e Giusep- Fig. 8 pe Antonini; dello stesso autore la ‘prova’ giovanile in cera raffigurante Attribuito a Leone Antonini forse Silvio Pellico in carcere (fig. 2) e (Varallo 1861 – Milano 1941) i due busti di Camillo Cavour e di Busto di don Pietro Calderini Vittorio Emanuele II (figg. 3-4). Ma gesso, cm 51,5 x 48 x 32,5 anche Giovanni Albertoni (1806-1887; Varallo, Museo Calderini Fig. 9 fig. 5), il principale scultore valsesia- no di metà Ottocento, l’ambasciatore informale della valle presso il mondo artistico torinese come lui stesso scherzosamente si definiva in una sua lettera del giugno 1864 a Pietro Cal- derini,5 è testimoniato da opere di grande raffinatezza, quali il ritratto della prima moglie di Vittorio Ema- 49
  • 50. Giovanni Maria Baccarlino (Cadarafagno di Breia 1826 – Borgosesia 1889) Ritratto di don Pietro Calderini olio su tela, cm 54,7 x 47 dono, 1953 inv. 897 Fig. 10 Giuseppe Dedominici (Rossa 1758-1840) Ritratto di Carlo Alberto olio su tela, cm 83,5 x 61 deposito dalla Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno inv. 69 Fig. 11 Gaudenzio Dago (Rimella 1821/1822 – Novara 1865/1866) Ritratto di Vittorio Emanuele II olio su tela, cm 90 x 69 dono dei fratelli di Gaudenzio Dago, 1873 inv. 198 Fig. 12 Tommaso Festa (Crevola di Varallo 1819-1879) Ritratto di Aurelio Turcotti olio su tela, cm 82 x 66,5 dono dell’autore alla Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno, 1885 inv. 208 Fig. 13 50
  • 51. Tommaso Festa (Crevola di Varallo 1819-1879) Ritratto di Vittorio Emanuele II, 1864 disegno acquerellato, mm 300 x 230 dono di Alberto Durio, 1942 inv. 427 Fig. 14 Carlo Arienti (Arcore 1801 – Bologna 1873) Ritratto del generale Giacomo Antonini olio su tela, cm 84 x 61,5 dono di Giuseppina Avondo vedova Fassò, 1893 inv. 916 Fig. 15 nuele II, Maria Adelaide (fig. 6). Assieme al- Anonimo del XIX secolo l’Albertoni, Giulio Arienta fu, nel 1875, subi- Ritratto di Pietro Rolandi to dopo il suo rientro dall’Argentina, il princi- olio su tela, cm 100 x 86,5 pale promotore della nascita della Società per deposito dalla Società d’Incoraggiamento allo Studio la Conservazione delle Opere d’Arte e dei del Disegno Monumenti in Valsesia, organismo progetta- inv. 932 to alle origini per supplire la Società d’Inco- Fig. 16 raggiamento, troppo impegnata nelle scuole e con le collezioni scientifiche, nella raccolta di fondi per i restauri al Sacro Monte “e per di- sporre in unico luogo gli oggetti che si possa- no acquisire” 6 (fig. 7). Degli altri artisti valse- siani Luigi Belli (1848-1919) è l’autore nel 1915-1917 del monumento a Torino per Maz- zini (fig. 8), notoriamente un personaggio il cui culto fu per lungo tempo controverso, da- te le posizioni ostili alla monarchia. Leone Antonini (1861-1941) è probabilmente presen- te con il busto di Pietro Calderini7 (fig. 9), una 51
  • 52. Giovanni Albertoni (Varallo 1806-1887) Busto di Maria Cristina di Savoia, 1864 marmo bianco scolpito, cm 103 x 68 x 33 non inv. Fig. 17 Giuseppe Antonini (Rima San Giuseppe 1833 – Varallo 1889) Busto del conte Benedetto Carelli marmo bianco scolpito, cm 90 x 61 x 36 non inv. Fig. 18 Pietro Della Vedova (Rima 1831 – Torino 1898) Busto di Giovanni Benedetto Rachetti, 1864 marmo bianco scolpito, cm 83 x 61 x 38 non inv. Fig. 19 Giuseppe Antonini (Rima San Giuseppe 1833 – Varallo 1889) Busto di Giacomo Geniani, 1874 marmo bianco scolpito, cm 102 x 67 x 50 non inv. Fig. 20 52
  • 53. Albertina noto al momento soprattutto per Giuseppe Antonini (Rima San l’attività a Bra e nel braidese, autore dell’olio Giuseppe 1833 – Varallo 1889) raffigurante il deputato Andrea Turcotti e del Busto del generale Giacomo disegno di grande qualità con Vittorio Ema- Antonini nuele II (1864) (fig. 14), e il non valsesiano Car- marmo bianco scolpito, cm 86 x lo Arienti (1801-1873; fig. 15), professore di pit- 53 x 43 non inv. tura sempre all’Albertina di Torino dal 1843 al Fig. 21 1859, poi a Bologna fino al 1871. Merita inol- tre una menzione, per l’importanza che rivestì Zeffirino Carestia (Riva nel contesto risorgimentale il personaggio ef- Valdobbia 1854 – Novara 1908) figiato – Pietro Rolandi – il dipinto realizzato Busto di Carlo Frigiolini, 1884 da un anonimo del XIX secolo 9 (fig. 16). marmo bianco scolpito, cm 114 x Ma forse vale la pena di sottolineare soprat- 75 x 48 tutto come funzioni di interscambio fra cele- non inv. Fig. 22 delle opere più caratteristiche del suo con- temperare le sollecitazioni della modernità con un verismo di impianto antibistolfiano; 8 il fondatore del Museo di Storia Naturale è raffigurato anche in una tela di Giovanni Ma- ria Baccarlino (1826-1889; fig. 10). Giuseppe De Dominici (1758-1840) è tra i principali rap- presentanti in valle della fase neoclassica (fig. 11) e Gaudenzio Dago (1821/1822-1865/1866; fig. 12), attivo soprattutto a Novara, fu una delle più promettenti figure uscite negli anni Quaranta dalle scuole di Varallo, purtroppo stroncato da morte precoce. Occorre ricordare anche Tommaso Festa (1819-1879; fig. 13), un allievo dell’Accademia 53
  • 54. brazione locale e miti nazionali, tra culto de- Leone Antonini (Varallo 1861 – gli eroi e rilancio della riconoscibilità di Va- Milano 1941) rallo come centro artistico siano sempre state Monumento a don Pietro Calderini, tipiche del Salone d’onore del Palazzo Socia- 1909 le che, del resto, fu usato già nel 1869 proprio bassorilievo in bronzo, cm 356 x per esporre i bozzetti presentati a concorso 153 x 50 non inv. per il Monumento a Gaudenzio Ferrari già Fig. 23 citato in queste pagine. Anonimo del XIX secolo Lapide commemorativa di don Pietro Camaschella, 1897 bassorilievo in bronzo, cm 148 x 148,5 x 15 non inv. Fig. 24 L’allestimento che ci viene descritto dal Ca- nonico Romerio nel 1924 10 registra poi come si configurasse a quella data la sequenza ca- nonica, suggerita dalla bozza di regolamento del 1904, di ricordi di valsesiani insigni, arti- sti e benefattori della Società d’Incoraggia- mento: Gaudenzio Ferrari (vedi fig. 6 p. 73), Maria Cristina di Savoia (1812-1836; fig. 17), il conte Benedetto Carelli (1772-1852; fig. 18), il Giovanni Benedetto Rachetti (1701-1772; fig. 19), Giacomo Geniani (1796-1849; fig. 20), il generale Giacomo Antonini (fig. 21), Carlo Frigiolini (1814-1880; fig. 22), i canonici Ni- colao Sottile (1751-1832; vedi fig. 3 p. 70) e don Pietro Calderini (fig. 23), don Cama- schella (fig. 24), il poeta Giuseppe Regaldi (1809-1883; fig. 25), lo scultore Giovanni Al- bertoni (fig. 26), il marchese Tancredi Falletti di Barolo (1782-1838; vedi fig. 1 p. 68), il mar- chese Paolo d’Adda Salvaterra (1797-1842; 54
  • 55. Giacomo Ginotti (Brugaro di Cravagliana 1845 – Torino 1897) Busto di Giuseppe Regaldi, 1886 marmo bianco scolpito, cm 117 x 65 x 64 non inv. Fig. 25 Antonio Lusardi (Varallo 1860 – Domodossola 1927) Busto di Giovanni Albertoni, 1894 marmo bianco scolpito, cm 75 x 64 x 37 non inv. Fig. 26 Giuseppe Antonini (Rima San Giuseppe 1833 – Varallo 1889) Busto del protomedico Giuseppe Antonini marmo bianco scolpito, cm 61 x 34,5 x 25 non inv. Fig. 27 Leone Antonini (Varallo 1776- 1862) Lapide e busto di Filippo Termignoni bassorilievo in marmo bianco parzialmente dorato, marmo bianco scolpito, bronzo, cm 138 x 90,5 x 31,5 non inv. Fig. 28 55