CCPB srl e SISTE (Società Italiana delle Scienze e delle Tecniche Erboristiche), organizzano un convegno su uno dei temi più importanti e controversi del cosmetico naturale e biologico. La comunicazione infatti spesso si muove in un ambiente in cui mancano regole e standard che garantiscano da un lato la qualità del prodotto, dall’altro, soprattutto in ambito pubblicitario, una corretta informazione per i consumatori.
Marinella Trovato Presidente SISTE - Milano
“Le regole e le attese del consumatore”
Silvia Gatti Microna srl
“Veri cosmetici naturali e biologici: il ruolo del formulatore”
Julie Tyrrell Direttore Generale NATRUE – Bruxelles
“NATRUE : Un marchio di cui i consumatori possono fidarsi.”
Fabrizio Piva Amministratore Delegato CCPB srl - Bologna
“Certificazione e comunicazione”
Vincenzo Guggino Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria - Milano
“I criteri di liceità della comunicazione commerciale dei prodotti cosmetici”
Zootecnia biologica in Italia: problematiche, trend e prospettive di mercato
Il cosmetico naturale e biologico: comunicarlo senza inganni
1. Convegno
IL COSMETICO NATURALE E BIOLOGICO: Comunicarlo senza
inganni
Le regole e le attese del
consumatore
Marinella Trovato
Presidente S.I.S.T.E.
2. Il trend dei prodotti verdi è in crescita, nonostante
la crisi che rallenta tutti i consumi
Questo trend riguarda anche i
cosmetici…all’interno dei quali le piante
costituiscono elemento “innovativo”
Non c’è pubblicità di cosmetici che non rivendichi
la presenza della tal pianta o di quell’estratto o
della particolare cellula vegetale in grado di fare
cose straordinarie sulla pelle.
3. Ragioni successo
Rifiuto prodotti di origine chimica/farmaci
Rifiuto prodotti di origine animale (epidemie animali e
sensibilità a benessere animali)
Ritorno a tradizione
Ricerca di rimedi e trattamenti meno aggressivi, meno
onnipotenti
Naturale considerato sinonimo di “familiare” e di “sicuro”
Naturale come sinonimo di NO LOGO
Eco e equo sostenibilità
Certtificazioni
4. Consumatore tipo
Donne > uomini
elevata classe socio-economica
cultura medio-alta
ricchezza di interessi culturali
presenza di bambini
5. “Naturalità” non sempre certa
Le suggestive evocazioni
di naturalità che
caratterizzano le etichette
e le pubblicità di molti
cosmetici, non sono
sempre supportate da
certezze, sia in termini di
efficacia che di reali
contenuti…
6. Evoluzione comunicazione
Naturale (anni ’80)
Ecologico , bio ecologico, eco compatibile
(anni ‘’90 Ozono-problemi ambientali)
Biologico, naturale (98,5-100%)……“polare” (anni
2000)
Cosmetici puliti
No silicone, prodotti petrolchimica, TEA,
DEA, parabeni, ammoniaca, coloranti e
profumi sintetici, conservanti etc
7. Già negli anni ’70 il Consiglio di Europa (COE)
aveva deplorato la presenza sul mercato di “un
considerevole numero di cosmetici presentati
come naturali che possono contenere invece
molti ingredienti non naturali”.
Il COE aveva, quindi, cercato di stabilire dei
criteri base per l’utilizzo almeno del termine
naturale in cosmetica, basandosi sulle linee
guida sviluppate dall’ente di certificazione
tedesco BDiH, pioniero nella certificazione del
prodotto naturale.
8. Le regole
La produzione e la commercializzazione di
cosmetici in Europa è sottoposta specifica
disciplina
9. Le regole
Direttiva CEE 76/768 prima e
Regolamento (CE) 1223/09 oggi
disciplinano la produzione e la
commercializzazione di cosmetici in
Europa
Finalità primaria garantire la qualità del
prodotto ai fini della tutela della salute
del consumatore
10. Cosmetici
Sostanze e preparazioni,
diverse dai medicinali,
destinate ad essere applicate sulle superfici esterne
del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e
capelli,unghie,labbra, organi genitali esterni)
oppure sui denti e sulle mucose della bocca
allo scopo esclusivo o prevalente
di pulirli
profumarli
modificarne l'aspetto
correggere gli odori corporei
proteggerli o
mantenerli in buono stato
11. Principio fondamentale
I cosmetici commercializzati all'interno della
Comunità non devono causare danni alla
salute umana se applicati in condizioni
d'uso normali ed in quelle ragionevolmente
prevedibili…
12. Sicurezza ingredienti
La sicurezza del prodotto finito è basata sulla
sicurezza degli ingredienti che “potrebbero
danneggiare il consumatore in relazione a
proprietà intrinseche di pericolosità”.
Le migliaia di diverse categorie di prodotti
cosmetici presenti sul mercato comunitario
derivano da un numero relativamente limitato di
ingredienti…
13. Liste sostanze regolamentate
Lista delle sostanze che non possono essere
contenute nei prodotti cosmetici finiti
Lista delle sostanze che non possono essere
contenute nei prodotti cosmetici se non in
determinati limiti ed a particolari condizioni
Liste delle sostanze autorizzate per specifiche
finalità (coloranti, conservanti, filtri solari)
14. Sostanze vietate
Aconitum napellus L. - Adonis vernalis L. -
Ammi maius L. - Atropa belladonna L. -
Cantharis vesicatoria - Claviceps purpurea
- Conium maculatum L.- Anamirta cocculus
L. - Colchicum autumnale L. - Hyoscyamus
niger L. - Lobelia inflata L - Pilocarpus
iaborandj Holmes -Prunus laurocerasus L.
(acqua distillata di lauroceraso)-Juniperus
sabina L. (foglie, oli essenziali e preparati)-
Acido aristolochico e suoi Sali-Aristolochia
Spp. e suoi preparati-Laurus nobilis olio di
semi
15. Sostanze vietate
come ingredienti di profumi
Metileugenolo (salvo tenori normali nelle
essenze naturali utilizzate ed a
condizione che la concentrazione non
ecceda:
0.01% nei profumi
0.004% nelle eau de toilette
0.002% nelle creme profumate
0.001% nei prodotti da risciacquo
0.0002% negli altri prodotti destinati a
rimanere a contatto con la pelle e nei
prodotti per l’igiene orale
16. Sostanze ammesse
Amil cinnamale; Alcool benzilico; Alcool
cinnamilico; Citrale; Eugenolo;
Idrossicitronellale; Isoeugenolo; Alcool beta
pentil cinnamilico; Salicilato di benzile;
Cinnamaldeide; Cumarina; Geraniolo; Aldeide
idrossimetil-pentilcicloesencarbossilica; Alcool
anisilico; Cinnamato di benzile; Farnesolo ;
Aldeide 2-(4-tert-butilbenzil) propionica;
Linalolo; Benzoato di benzile ; Citronellolo;
Aldeide esilcinnamica; d-limonene ; Carbonato
di metileptino; 3-metil-4-(2,6,6-trimetil-2-
cicloesen-1-il)-3-buten-2-one; Estratto di
evernia prunastri; Estratto di evernia
furfuracea.
Indicare in etichetta se la concentrazione
supera i seguenti valori:
– 0,001 % nei prodotti non destinati a
risciacquo,
– 0,01 % nei prodotti destinati a risciacquo
Possibile presenza in profumi, aromi, oli essenziali ed estratti vegetali
17. Sicurezza
Valutazione della sicurezza basata
sui principi e sulla pratica del
processo di valutazione del rischio
(WHO 2001)
Etichettatura prodotto atta ad evitare
usi scorretti prevedibili anche nel
caso di applicazioni in aree o su
consumatori particolarmente sensibili
18. Trasparenza etichette
Dal’93 in UE è obbligatorio indicare in etichetta
gli ingredienti (in ordine decrescente p/p) con
nome INCI
INCI delle sostanze di sintesi è in lingua inglese..
INCI dei botanici è il nome di Linneo della pianta
con parte della pianta utilizzata e tipo di
estratto…
INCI dei nomi volgari (latte, miele ecc..) è il
nome latino…
19. Le regole sui cosmetici riguardano gli aspetti della
sicurezza del prodotto ai fini della tutela della
salute del consumatore e non della tutela della sua
buonafede
L’Europa che “legifera” non ha tra le priorità
proporre norme similari a quella del “biologico” per
gli alimenti anche per i cosmetici..non avrebbe
significatività in termini di maggior sicurezza dei
prodotti
I cosmetici devono rispondere agli stessi requisiti di
qualità ed essere sicuri qualunque composizione
abbiano
20. Altre norme a Tutela
consumatore
Autodisciplina pubblicitaria
(pubblicità ingannevole)
Antitrust – (Codice consumo)
Codice Penale (frode in commercio)
21. Certificazioni
Miriadi di loghi e marchi
Disomogeneità dei criteri ( dal X% al
100%)
Scorrettezza di fondo nei confronti del
consumatore che a “parità” di presenza di
un logo trova prodotti molto diversi tra
loro
Marchi e loghi in una sorta di competizione
tra loro per mancanza di regole ufficiali
univoche europee
22. Commissione europea
“Ad oggi non esistono standard armonizzati che stabiliscano
criteri per i cosmetici naturali e biologici. Tuttavia, sembra che
la pubblicità che viene effettuata da alcuni organismi europei di
certificazione parli di norme europee armonizzate riferendosi ai
propri standard per cosmetici naturali e biologici.
Questa pratica porta a pratiche sleali e ingannevoli per i
consumatori e a distorsioni del mercato interno. Pertanto, non
può essere accettata.
Per quanto riguarda i criteri delle dichiarazioni utilizzate per i
prodotti cosmetici, i servizi della Commissione hanno lavorato,
in attuazione dell'articolo 20 del regolamento (CE) n. 1223/2009
(regolamento UE cosmetici). In tale contesto, la DG Salute e
tutela dei consumatori (DG SANCO) ha istituito nel 2010 un
gruppo di lavoro per esaminare alle dichiarazioni/pubblicità
attualmente utilizzate per i prodotti cosmetici e per individuare
alcune categorie di asserzioni per le quali dovrebbero essere
applicati criteri comuni.
23. Commissione europea
Il gruppo ha convenuto che il suo primo obiettivo era di
sviluppare criteri generali comuni per tutti i tipi di affermazioni
usate per prodotti cosmetici, naturali e biologici compresi.
Una volta stabiliti criteri di carattere generale, il gruppo
esaminerà se sia necessario definire criteri più specifici per le
affermazioni relative a naturalità e biologicità.
È stato osservato che, attualmente, nell’ambito
dell’Organizzazione internazionale per la Standardizzazione
(ISO), si sta lavorando alla definizione di uno standard per i
prodotti cosmetici naturali e biologici.
Al fine di evitare la duplicazione delle attività a livello di UE e di
ISO, il gruppo terrà conto dei progressi del futuro standard
ISO e valuterà se sarà o meno necessario sviluppare criteri
specifici a livello europeo per “claims” che riguardino i
cosmetici naturali e biologici.”
25. IL COSMETICO NATURALE BIOLOGICO
“Veri “ cosmetici naturali e biologici:
Il ruolo del formulatore
Bologna, Sana, 10 settembre 2012
Silvia Gatti
Microna S.r.l.
1
26. Il cosmetico certificato
per il consumatore
La certificazione fornisce al consumatore la garanzia
che si sia operato in modo tale da fornire in modo
trasparente garanzie di
Rispetto per l’ambiente
“Naturalità”
2
27. Il compito del formulatore è delicato
Deve mettere a punto un prodotto nel rispetto delle
Norme di certificazione volontaria, ma che sia anche
♦ Piacevole dal punto di vista organolettico e di
applicazione
♦ Stabile sia come forma cosmetica sia dal punto di
vista microbiologico
♦ Innocuo
♦ Funzionale
3
28. La formulazione deve quindi soddisfare
♦ Esigenze del Marketing
♦ Richieste legislative (Regolamento 1223/09)
♦ Norma di certificazione volontaria
4
29. Esigenze aziendali
Primo step della progettazione
Scegliere il tipo di certificazione volontaria che si
desidera ottenere
Concordare con il Marketing le caratteristiche
attese in termini di: texture, profumazione, claim
da vantare
5
30. Deve rispondere ai requisiti legislativi
Regolamento CE 1223/09
Deve essere documentata e valutata
INNOCUITA’
STABILITA’
ATTIVITA’
6
31. Le Norme del biologico e del naturale
impongono anche
Rispetto dell’ambiente e degli ecosistemi
naturali
La raccolta spontanea di piante non può riguardare
specie protette
Non è permesso l’utilizzo di ingredienti che
potrebbero causare rischi ignoti (OGM, radiazioni
ionizzanti)
7
32. Esigenze di contenuto per prodotti biologici
e naturali
Deve essere presente un’altissima percentuale (95%) di
ingredienti naturali o di origine naturale
Divieto di impiego di ingredienti ottenuti attraverso processi
chimici considerati indesiderabili quali etossilazione, solfonazione,
ecc..
Divieto di impiego di materie prime considerate inaccettabili quali i
derivati del petrolio, i siliconi, ecc..
La presenza di ingredienti di sintesi è molto limitata sia
quantitativamente che qualitativamente (elenchi)
8
33. Per il “biologico“ le Norme richiedono inoltre:
Una percentuale elevata di ingredienti certificati biologici
Quali ingredienti possono essere certificati biologici?
La pianta deve provenire da coltivazione biologica
(regolamento CE 834/2007) o da raccolta spontanea
Il trattamento per l’ottenimento dell’ingrediente deve
avvenire con mezzi fisici
un ingrediente biologico può essere di origine animale, ma
deve appartenere alle categorie citate negli elenchi positivi
Deve essere identificata tutta la filiera produttiva
In pratica si può dire che la scelta di ingredienti biologici è limitata a
oli e cere, oli essenziali, estratti vegetali (acque distillate, estratti
vegetali acquosi, secchi,idroalcoolici ed idroglicerici) e ad alcune
materie prime quali miele, latte, alcool etilico, ecc..
9
34. La progettazione di una formula naturale
scelta degli ingredienti
Ingredienti naturali
Verifica della fonte e della filiera produttiva
Ingredienti di origine naturale
Fonte naturale non GMO e ottenuti attraverso
processi chimici ammessi
Ingredienti sintetici
Solo quelli degli elenchi positivi
10
35. La progettazione di una formula biologica
scelta degli ingredienti
Ingredienti biologici
certificazione
Ingredienti di origine naturale
Fonte naturale non GMO e ottenuti attraverso
processi chimici ammessi
Ingredienti sintetici
Solo quelli degli elenchi positivi
11
36. Documentazione di ogni ingrediente cosmetico
Ogni ingrediente di un prodotto cosmetico deve essere identificato
chiaramente e deve essere corredato di
♦Specifiche chimico-fisiche
♦Certificati di analisi (determinazione metalli pesanti, impurezze)
♦Informazioni sull’eventuale presenza di additivi e/o conservanti
♦Specifiche microbiologiche)
12
37. Documentazione aggiuntiva per gli ingredienti
dei cosmetici certificati
Per tutti gli ingredienti deve essere garantita una completa
rintracciabilità
Inoltre per gli ingredienti di origine naturale deve essere identificata:
♦Origine
♦Filiera produttiva e processi di ottenimento
Inoltre per gli ingredienti biologici deve essere documentata
♦Certificazione secondo Regolamento CE 834/2007 o altri Enti
Internazionali
13
38. Progettazione del prodotto
Per il rispetto di molte Norme è
♦ necessario chiarire, per ciascun ingrediente naturale/biologico
ottenuto per estrazione/distillazione, la percentuale di attivo
utile per i conteggi.
♦ Necessario valutare attentamente quali ingredienti privilegiare
onde soddisfare i requisiti per ottenere un certo tipo di
certificazione
14
39. Progettazione del prodotto
Se il cosmetico contiene acqua sarà necessaria
un’adeguata conservazione
♦ Conservanti ammessi per Legge: circa 50 (allegato V)
♦ Conservanti ammessi dalle Norme: 6
Quasi tutti i conservanti ammessi dalle Norme agiscono
solo in ambiente acido
È indispensabile la collaborazione tra
formulatore e microbiologo
15
40. “Strategia di conservazione”
Bisogna valutare:
♦ pH
♦ Acqua libera
♦ Sostanze che aiutano a limitare lo
sviluppo microbico
♦ Conservanti ammessi
Solo tenendo conto di ciò si può ottenere un
cosmetico stabile dal punto di vista
microbiologico.
16
41. Schema formulativo di una
EMULSIONE: O/A e A/O
emulsionanti
lipidi
acqua
conservanti
umettanti
sostanze funzionali
oli essenziali/profumo
Possono essere inoltre presenti:
Modificatori reologici, (antischiuma), chelanti, coloranti, ecc..
17
42. Lipidi – sostanze funzionali – oli
essenziali -profumi
Possono essere biologici o naturale .
Il formulatore può scegliere in base alle caratteristiche che
desidera conferire alla sua emulsione.
tuttavia
deve operare le sue scelte tenendo conto che dovrà soddisfare
i requisiti minimi di contenuto di prodotti certificati secondo la
norma che segue (naturale/biologico).
Per le norme di certificazione del prodotto “naturale” questi
calcoli potrebbero non essere necessari; in ogni caso deve
sincerarsi che:
•i prodotti naturali siano documentati in modo chiaro come
filiera di produzione
18
43. Acqua e terre
L’acqua è un ingrediente naturale, ma non è di origine
agricola, quindi non può essere certificata biologica e non
entra nel computo dei certificabili biologici
Alcuni componenti quali terre (talco, argilla, ecc.), alghe,
ecc sono naturali, ma non essendo di origine agricola, non
possono essere certificati biologici e non entrano nel
computo dei certificabili.
19
44. Emulsionanti – umettanti, ecc..
Devono essere di origine naturale.
Emulsionanti, umettanti, etreri ed esteri, modificatori
reologici, ecc.. possono essere solo di origine naturale in
quanto per il loro ottenimento e stato necessario un
processo chimico.
Devono essere soddisfatte queste condizioni:
ִ Fonte naturale
ִ Processo chimico ammesso
ִ Filiera produttiva chiaramente identificata
Diversi produttori hanno sottoposto i loro ingredienti a
ispezione per cui propongono materie prime “approved” il
che significa che un Ente certificatore ha già valutato che
queste condizioni fossero rispettate. Questo sicuramente
semplifica le procedure di verifica.
20
45. Ingredienti sintetici
Tutte le norme prevedono degli elenchi di
ingredienti utilizzabili
Limitati quantitativamente (5%)
21
46. INNOCUITA’
Naturalità non è sinonimo di innocuità (oli essenziali
irritanti, impurezze derivanti da contaminazione ambientale)
La LEGGE impone la valutazione della sicurezza del
cosmetico in base agli ingredienti di cui si considera:
profilo tossicologico
struttura chimica
dose di impiego
A supporto di questa documentazione possono essere eseguite
sperimentazioni di innocuità
Sperimentazioni “in vitro”
Sperimentazioni “in vivo”
22
47. SPERIMENTAZIONE – INNOCUITA’
SPERIMENTAZIONI “IN VITRO”:
SU EPIDERMIDE UMANA RICOSTITUITA “IN VITRO”
potenziale irritante (danno cellulare, produzione citochine)
SPERIMENTAZIONI “IN VIVO”:
SULL’UOMO
Patch test su volontari informati
23
48. DOCUMENTAZIONE DI ATTIVITA’
Teorica, in base all’attività degli ingredienti e in relazione al
loro dosaggio
test “in vitro”
Test “in vivo” e/o questionari di autovalutazione
la documentazione necessaria dipende da:
Tipologia di attività da dimostrare
24
49. QUALITA’
Attività
Rispetto
Cosmetico
delle Innocuità
Naturale/Biologico
Norme
Stabilità
25
50. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Bologna, 10 settembre 2012
«Il cosmetico naturale e biologico, comunicarlo senza inganni»
I CRITERI DI LICEITÀ DELLA
COMUNICAZIONE COMMERCIALE
DEI PRODOTTI COSMETICI
Vincenzo Guggino
Segretario Generale
Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
51. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Scopo dell’Autodisciplina Pubblicitaria è che la
comunicazione commerciale sia sempre più «onesta,
veritiera e corretta» a tutela del pubblico dei
consumatori e delle imprese.
Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale
52. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Chi riconosce il Codice di Autodisciplina
AZIENDE STAMPA
UPA FIEG
Assofin ANES
AGENZIE CONCESSIONARIE
AssoComunicazione FCP
UNICOM
AFFISSIONI
TELEVISIONI E RADIO AAPI
MEDIASET
RAI INTERNET
SKY Italia Fedoweb
Telecom Italia Media IAB ITALIA
AERANTI/CORALLO
FRT PUBBLICITÀ SOCIALE
Pubblicità Progresso
53. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Rapidità di giudizio
Indipendenza degli organi di controllo
Efficacia della sanzione
CARATTERISTICHE DEL
SISTEMA Gratuità e facilità di accesso per il consumatore
AUTODISCIPLINARE
Tutela del consumatore
Rispetto del contraddittorio
Flessibilità del sistema
Prevenzione come primo obiettivo
54. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Rapidità di giudizio
Istanze al Giurì: tempo medio dall’istanza alla decisione: dagli 8
ai 12 giorni (73,5%)
Ingiunzioni di desistenza: efficacia provvisoria immediata;
efficacia definitiva dopo 10 giorni
Pareri preventivi: da 1 a 5 giorni
Modifiche informali richieste dal Comitato di Controllo agli
inserzionisti: da 2 a 8 giorni
57. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Gratuità e facilità di accesso per il consumatore
CHI EFFETTUA LA SEGNALAZIONE
Nome * ________________________
Cognome *_____________________
Indirizzo _________________________
Comune _________________________
Provincia _________________________ CAP ______
E-mail * _________________________
Telefono _________________________
COMUNICAZIONE COMMERCIALE DA SEGNALARE
Nome del prodotto * ___________________
Nome del produttore________________________
Dove è stato diffuso il messaggio *___________________________
Motivi della segnalazione *___________________________
* Dati obbligatori
60. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Trasparenza delle decisioni
Indice delle decisioni 2012
44/2012
Comitato di Controllo nei confronti di Named spa
(Ingiunzione del 4/6/2012)
39/2012
Comitato di Controllo nei confronti di Zephyrus
(Ingiunzione del 25/5/2012)
37/2012
Wind Telecomunicazioni spa contro Telecom
Italia spa
(Pronuncia del 29/5/2012)
36/2012
Comitato di Controllo nei confronti di Helios
Impianti spa
(Ingiunzione del 7/5/2012)
35/2012
Comitato di Controllo nei confronti di Rougj
Cosmetici - Giangi srl
(Ingiunzione del 9/5/2012)
61. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Flessibilità del sistema
Le regole del Codice si adattano e modificano in relazione
all’evoluzione della società e ai progressi tecnologici
È ATTUALMENTE IN VIGORE LA 54^ EDIZIONE DEL
CODICE DI AUTODISCIPLINA
(54 EDIZIONI IN 45 ANNI)
62. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Prevenzione primo obiettivo
È il metodo più efficace per garantire la correttezza nella
comunicazione commerciale
I SERVIZI OFFERTI
Pareri preventivi su
Protezione creatività
pubblicità non
di future campagne
ancora diffuse
(pre-emption)
63. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale
Art. 23 – Prodotti cosmetici e per l'igiene personale
La comunicazione commerciale relativa ai prodotti cosmetici e per l'igiene
personale non deve indurre a ritenere che essi abbiano caratteristiche, proprietà
e funzioni diverse da quella di essere applicati sulle superfici del corpo
umano, sui denti e sulle mucose della bocca, allo scopo esclusivo o
prevalente di pulirli, deodorarli, profumarli, correggerne l'aspetto estetico,
ovvero proteggerli per mantenerli in buono stato.
Tale comunicazione commerciale, quindi, pur potendo presentare detti prodotti
come aventi caratteristiche sussidiarie per la prevenzione di particolari situazioni
patologiche, purché a tale scopo abbiano formule e ingredienti specifici, non
deve indurre il consumatore a confondere i prodotti cosmetici o per l'igiene
personale con i medicinali, con i presìdi medico-chirurgici e coi trattamenti
curativi.
64. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale
Art. 25 – Prodotti medicinali e trattamenti curativi
… omissis …
Inoltre la comunicazione commerciale relativa alle specialità medicinali da
banco o ai trattamenti curativi non deve:
indurre a ritenere che l'efficacia del medicinale sia priva di effetti secondari,
o che la sua sicurezza o la sua efficacia sia dovuta al fatto che si tratta di una
sostanza naturale;
naturale
assimilare il medicinale ad un prodotto alimentare, cosmetico o ad un altro
prodotto di consumo;
… omissis …
65. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Il messaggio pubblicitario: valutazione caso per caso
Capire a chi è rivolto il messaggio
Capire quali sono gli effetti vantati e se tutti possono essere
valutati da prove sperimentali
Valutare l’impianto complessivo del messaggio
Valutare la percezione e la lettura interpretativa del
consumatore medio
66. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Claim dimostrabili
Esempi
Riduzione media delle rughe
Idratazione
Riduzione inestetismi della cellulite
Riduzione inestetismi delle smagliature
Compattezza cutanea
Tono ed elasticità della pelle
67. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Rivendicazioni accettabili
Aiuta a prevenire la carie
Facilita il rinnovamento cellulare
Contribuisce a contrastare la formazione di smagliature
Previene gli arrossamenti della pelle
Favorisce la riduzione del sebo in eccesso
Rivendicazioni non accettabili
Affermazioni con effetti rapidi e assoluti, risultati certi e raggiungibili
Esempi
100% diminuzione delle rughe
100% protezione radicali liberi
Aiuta a snellire rapidamente
Novità mondiale
100% naturale
68. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Trasparenza e semplicità delle informazioni
Rivendicazioni comprensibili e dimostrabili
Profili di ingannevolezza
Caratteri ridotti, sovraffollamento di asterischi
Linguaggio spesso incomprensibile per il consumatore medio
Aurea di scientificità che rende poco chiaro il messaggio
Esempi
"Protegge il DNA, difendendo la naturale capacità della pelle di auto-
rinnovarsi"* (*GP4G test in vitro su cheratinociti“)
“Riduce il carico allergenico nel corpo”
69. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Aspetti più frequenti di ingannevolezza
• Ambiguità della comunicazione (es. legame con il trattamento
farmacologico)
• Attività non attribuibili ad un prodotto cosmetico
• Claim esorbitanti Impossibilità di dimostrare i risultati
• I test effettuati e la trasposizione nel messaggio pubblicitario
• Riferimenti ingannevoli
71. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Ambiguità della comunicazione
(es. legame con il trattamento farmacologico)
PRONUNCIA N. 48/2007
Crema antirughe:
• visual raffigurante un “applicatore di precisione graduato” (una
vera e propria siringa con ago mozzo), ed un flaconcino in vetro
con tappo di gomma e metallo (in tutto identificabile con quelli
comunemente usati per antibiotici), colorazione pressoché assente
(colore grigio, scritte in nero su pagina bianca).
• “concentrazioni diversificate” del prodotto (1000, 3000, 5000,
7000, 9000) “la cui scelta viene indicata in base alla gravità delle
rughe”.
72. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Attività non attribuibili ad un prodotto cosmetico
Nessun riferimento alla perdita di peso è accettabile nella comunicazione di un
prodotto cosmetico.
“Effetto snellente” può invece essere accettabile, in quanto il termine “effetto”
riferisce di una percezione o di una impressione dell’utilizzatrice e non di un risultato
oggettivo.
Termine “rimodellare”:
improprio in un contesto che attribuisce al prodotto cosmetico un’efficacia
‘snellente’ (perdita di peso)
accettabile se riferito esplicitamente ed unicamente ad un’azione di
miglioramento della compattezza e tonicità cutanea.
Termine “drenante”:
accettabile se riferito ad un’azione coadiuvante sulla circolazione (favorita
dal massaggio)
73. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Attività non attribuibili ad un prodotto cosmetico
PRONUNCIA N. 104/2004
Crema anticellulite
“ .... perdi fino a 1 taglia”,
“ – 2,7 cm nel giro vita; - 2,2 cm sui fianchi”
Accostamento cellulite dimagrimento
L’uso della preposizione “fino”, inserito nel complesso del messaggio (immagini
e riferimenti a test valutativi), rafforza e non attenua la portata della
promessa, inducendo ad una decodifica di un risultato concreto raggiungibile
dalla consumatrice che si accosta al prodotto.
75. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Claim esorbitanti Impossibilità di dimostrare i risultati
PRONUNCIA N. 65/2007
“Riguadagna in tonicità quello che perdi in cellulite * ”
“Cellule grasse che si svuotano?”, “E poi diventano toniche?”,
“Magnifico!”, “Il primo anticellulite effetto morphing, agisce sulla morfologia
del tessuto adiposo, che si trasforma in tessuto snello e sodo”.
“Riduce il volume degli adipociti”, “Induce una modificazione morfologica
che equivale ad una riduzione di numero”; “Trasforma la cellulite in tessuto
ricco di fibre. Diminuisce l'ingombro, aumenta il tono”; “Sparisce la pelle a
buccia d'arancia”
* contro gli inestetismi della cellulite
Tali effetti non sono attribuibili a un prodotto cosmetico, e la perentorietà di tali
affermazioni non può essere assolutamente attenuata dalla presenza dei vari
asterischi che rimandano a una nota comunque lontanissima dal testo e di corpo
tipografico ridotto.
77. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Claim esorbitanti Impossibilità di dimostrare i risultati
INGIUNZIONE N. 109/2007
“Turgore + 34% in 6 settimane" ed "elasticità + 16% in 24 h“
"Via il bisturi, rifatti il seno!“
•Assenza di test in vivo idonei a supportare le percentuali vantate
nell'annuncio (34% turgore e 16% elasticità)
•Promessa di risultati rilevanti in termini di aumento e rialzo del seno, accentuate
da un disegno che evidenzia il sollevamento del seno.
•Via il bisturi, rifatti il seno suggestiva associazione tra gli effetti del
cosmetico pubblicizzato e quelli conseguibili con la chirurgia estetica
78. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
I test effettuati e la trasposizione nel messaggio pubblicitario
È necessario distinguere in modo chiaro e comprensibile per il consumatore, la
natura dei test (autovalutazione o test in vitro o test in vivo).
Il test di autovalutazione evidenzia la % dei soggetti che è rimasto soddisfatto a
seguito dell’utilizzo del prodotto o che ne ha percepito l’effetto rivendicato
La misura (valore strumentale) sull’efficacia del prodotto può essere riferita solo
ad un test clinico
La pubblicità deve fare riferimento, di regola, ai risultati medi ottenuti sull’insieme
dei soggetti sottoposti al test e si deve trattare di dati statisticamente
significativi (deve essere indicato il numero totale dei soggetti sottoposti allo
studio).
• Non ammissibile il risultato massimo ottenuto
• L’efficacia di un componente non supporta di per sé l’efficacia del prodotto
80. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
I test effettuati e la trasposizione nel messaggio pubblicitario
PRONUNCIA N. 106/2008
SHAMPOO
“Già durante il lavaggio la caffeina penetra nel follicolo pilifero rallentando la caduta
dei capelli, contribuendo a prolungare le fasi di crescita delle singole radici contrastando
la predisposizione ereditaria…fino a raggiungere nuovamente la loro lunghezza
naturale”.
Limiti studi in vivo effettuati:
a) esiguità del campione sottoposto al test, privo di significatività statistica
b) mancata indicazione dei criteri di inclusione nel test dei soggetti considerati, senza
distinzione in sottogruppi con caratteristiche simili
c) mancata descrizione del protocollo
I claims utilizzati attribuiscono al prodotto proprietà indimostrate: il processo
cinetico della caffeina per il quale essa è capace di penetrare nel follicolo pilifero,
non giustifica l’affermazione che lo shampoo pubblicizzato rinforzi la crescita dei
capelli e ne riduca la caduta solo perché contiene caffeina.
88. Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Art. 6 – Dimostrazione della
verità della comunicazione
commerciale
Chiunque si vale della
comunicazione commerciale
deve essere in grado di
dimostrare, a richiesta del Giurì
o del Comitato di Controllo, la
veridicità dei dati, delle
descrizioni, affermazioni,
illustrazioni e la consistenza
delle testimonianze usate.
93. NATRUE - A Label in which consumers can trust
Julie Tyrrell – Director General
SANA - Bologna - 10th September 2012
94. NATRUE Organization
discover our activities
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95. NATRUE: Our Mission
NATRUE unites those who support true Natural and Organic
Cosmetics made in honest respect for people and nature.
We embrace all who commit to our high standards of quality and
integrity to join us so people worldwide can enjoy Natural
Cosmetics truly worthy of that name.
NATRUE - A Label in which consumers can trust - SANA - Bologna 10th September 2012
96. NATRUE Organization
Membership Assembly
Board of Directors NATRUE Scientific
Committee
Criteria and Label
Secretariat
Regulatory
Communication and Scientific Advisory
Working Group Working Board
Group
NATRUE - A Label in which consumers can trust - SANA - Bologna 10th September 2012
97. What we do
WE PROVIDE INFORMATION
AND EXPERTISE
DG SANCO – Health
and Consumers
Contribution to
ISO (TC 217 WG 4)
NATRUE - A Label in which consumers can trust - SANA - Bologna 10th September 2012
98. What we do
WE REACH OUT TO
FRIENDS AND PARTNERS
Harmonization with US ANSI
Standards for N&O cosmetics
Memorandum of
Understanding
NATRUE - A Label in which consumers can trust - SANA - Bologna 10th September 2012
99. Our services: members are our force, NATRUE is
their voice
We coordinate internal working groups
We issue position papers and press
releases on key issues
We monitor and inform our members
We participate in EU funded projects
NATRUE - A Label in which consumers can trust - SANA - Bologna 10th September 2012
100. We monitor and inform our members
SCCS
OPINION
The Scientific Committee for
on Fragrance
Consumer Safety (SCCS) Allergens
of the European Commission adopted
the final opinion on fragrance Allergens at
the 15th Plenary Session on 26-27 July
2012 and it is published on 31st of July.
In this opinion, allergenic potential of some
components of fragrance materials as well
as natural extracts to sensitive population
were discussed.
NATRUE - A Label in which consumers can trust - SANA - Bologna 10th September 2012
101. We monitor and inform our members
Impact on Natural and Organic Cosmetics
10 substances of concern – Components of
essential oils are impacted
Key issue:
Threshold
Thresholds concentration
of 0.01%
Reformulation? (100 ppm)
Scent?
… the very identity of the product could
be lost…
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102. We monitor and inform our members
Impact on Natural and Organic Cosmetics
28 additional single substances and 28
natural extracts would have to be labeled
Key issue:
Labeling
Packaging
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103. We monitor and inform our members
While protecting the vulnerable
population is very important, we
believe that we need to communicate
this sensitive issue in another way
than suggested by the SCCS opinion
so that it does not create a misleading
image of natural fragrance substances
and natural and organic cosmetic SCCS
products. OPINION
on Fragrance
Allergens
NATRUE - A Label in which consumers can trust - SANA - Bologna 10th September 2012
104. NATRUE‘s involvement and commitment
Closely monitor the future development
Keep in close contact with relevant DG at the EU Commission
(DG SANCO, DG ENTER)
Inform and update Regulatory and Scientific Working groups
members as soon as possible
Continue to work closely with other stakeholders
Participate in all the future consultations/hearings/meetings
Raise the awareness of the issues among the NOC community
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105. NATRUE is taking part in an EU funded research project on developing new
2012-2014
surfactants made out of waste products of organic agriculture. This three-year
project is aiming at producing natural surfactants gained out of organic
agricultural production through fermentation. The surfactants will be developed
in accordance with NATRUE criteria.
The patent for the surfactants will be shared with other SME organizations.
www.organic4surfactants.eu
O4S project is funded under the Seventh Framework Programme of the European Community for research; technological development and demonstration activities Research for the benefit of the SME Associations:
Grant Agreement Nr: 286859.
106. NATRUE Label
one logo one world:
strict, not for profit,
international and
transparent
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107. NATRUE Label
We have one
common goal:
to promote
and protect
natural beauty
and skin care
products
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108. International Label Management Center – ILMC Organizational
set-up
NATRUE
Scientific Committee
Board of Criteria and Label
Directors
International Label
Management Center
NATRUE NATRUE
Approved Approved
Certifier Certifier
NATRUE NATRUE LU
Approved Approved LU
LU LU
Certifier Certifier LU LU
LU
LU
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109. NATRUE
CRITERIA
3 level of
certification
Meets
75 % rule – Avoiding Greenwashing consumer
13 product categories
Each product is as natural as it could be expectations
Transparency Criteria on line
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110. Results and trends
FINISHED PRODUCTS
More than 2600 Certified Products to date
average of 85
new products
p/month
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111. Results and trends
more than
new from US, Lebanon, 90 Brands
Sweden, Ireland, Poland and Australia
Watch out!
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112. Results and trends
RAW MATERIALS almost
200!
Search
function
available
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113. LAUNCH 2012 : NATRUE FORMULA
APPROVAL
Meeting our sector needs:
Possibility of getting the
NATRUE NATRUE Formula Approval
for cosmetic formulations
FORMULA in compliance with
the NATRUE Criteria
APPROVAL Third Party Manufacturer or a Raw
Material producers will be able to
sell formulation with the
incredible added value of bearing
the NATRUE Label
More information in our dedicated press release!
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114. The way we
communicate,
the way we are
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115. NATRUE
Available in Website
English, French and German
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116. NATRUE: the product database
Like it!
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117. NATRUE: more than a certification
Product
database
in 4
languages
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118. NATRUE: more than a certification
Values,
people and
environment
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119. International visibility is a precious asset:
QR Tags and on line community
QR TAGs
Bring you directly
to the NATRUE
Mobile site
Have a try!
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120. NATRUE COMMUNITY: join us on Facebook
and Twitter!
More than
2500
Facebook
friends...
will you be
the next?
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121. NATRUE
International Natural and Organic Cosmetics Association
Floor 2· Rue Washington 40 - 1000 Brussels · Belgium
Phone +32 (0) 2 613 29 30 · Fax: +3226132939
info@natrue.eu · www.natrue.org
NATRUE · International Label Management Centre (ILMC)
Floor 2· Rue Washington 40 - 1000 Brussels · Belgium
Phone +32 (0) 2 613 29 34·
ilmc@natrue.eu ·
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122. IL COSMETICO NATURALE E BIOLOGICO:
COMUNICARLO SENZA INGANNI
“Certificazione e comunicazione”
Fabrizio Piva – Amministratore Delegato CCPB srl – BOLOGNA
Tel. 0039 051 6089811 e mail: fpiva@ccpb.it
BOLOGNA – FIERA SANA – Sala Notturno - 10 Settembre 2012
123. CHI SIAMO
BOLOGNA1988
BOLOGNA 2004
CERTIFICAZIONE PRODOTTI BIOLOGICI AI SENSI DEL
REG. CE 834/07.
CERTIFICAZIONI DI PRODOTTO IN AMBITO
VOLONTARIO.
CERTIFICAZIONE COSMETICI BIOLOGICI E NATURALI.
CONTROLLI E VERIFICHE DI PARTE SECONDA.
124. I VALORI DELLA CERTIFICAZIONE
• CRESCITA DELLA E NELLA RESPONSABILITA’ DEL SISTEMA PRODUTTIVO;
• ELEVARE IL LIVELLO QUALITATIVO DEL SISTEMA PRODUTTIVO;
• PRESENZA DI ORGANISMI IN GRADO DI ESPLICARE COMPETENZA,
TRASPARENZA, RISERVATEZZA, INDIPENDENZA, TERZIETA’, SOLIDITA’ A
TUTELA DELLA VALUTAZIONE ESEGUITA E DEL SISTEMA PRODUTTIVO
VALUTATO;
• CONFORMITA’/ACCREDITAMENTO IN BASE ALLA NORMA ISO/IEC 17065
(OGGI UNI EN ISO 45011);
• VALUTAZIONE DELLA CONFORMITA’ AD UNA DETERMINATA NORMA;
• FORNIRE GARANZIE SUL RAGGIUNGIMENTO DI SPECIFICHE ED
OGGETTIVE CARATTERISTICHE DI PROCESSO/PRODOTTO NEL TEMPO IN
MODO CONTINUO E COSTANTE. ALL’AUMENTO DEL VALORE AGGIUNTO;
• RAFFORZARE UNA LEALE COMPETIZIONE FRA GLI OPERATORI DELLA
FILIERA;
• TRASFERIRE AL MERCATO ED AL CONSUMATORE CONCETTI E
CONTENUTI UNIVOCI IN RELAZIONE AI PROCESSI ED AI PRODOTTI
CERTIFICATI.
125. IL COSMETICO BIOLOGICO E NATURALE: IL VALORE
DELLO STANDARD
STRETTA INTERCONNESSIONE CON IL SETTORE AGROALIMENTARE ED
AVVICINAMENTO AL CONCETTO DI BIOLOGICO CHE IL CONSUMATORE
HA VISSUTO IN QUESTI ULTIMI 20 ANNI.
IL PRINCIPIO DELL’IDENTIFICAZIONE E DELLA RINTRACCIABILITA’.
STANDARD DI PROCESSO CON CRITERI E LISTA POSITIVA DEGLI
INGREDIENTI ED ADDITIVI AMMESSI.
REGOLE CHIARE ED UNIVOCHE PER L’ETICHETTATURA E LA
PRESENTAZIONE COMMERCIALE.
DEFINIZIONE DELL’OBBLIGO DELLA CERTIFICAZIONE DI PARTE
TERZA E DEI REQUISITI MINIMI DI CONTROLLO.
RESPONSABILITA’ DEL PRODUTTORE E MONITORAGGIO SU
PROCESSI E PRODOTTI.
DEFINIZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO COERENTE CON GLI
OBIETTIVI DI UNA NORMA UNIVOCA IN AMBITO UE.
126. RAPPORTO FRA CERTIFICAZIONE E COMUNICAZIONE
IL PROCESSO DI CERTIFICAZIONE ALLA STREGUA DI UN PROCESSO DI
MEDIAZIONE FRA SISTEMA PRODUTTIVO E MERCATO.
LA TRASPARENZA DEL PROCESSO PRODUTTIVO COME ELEMENTO DI
QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO.
LA VOLONTA’ DEL SISTEMA PRODUTTIVO DI COMUNICARE CHE IL
PRODOTTO HA, COME PRIMO STEP, SUPERATO LA SOGLIA
UNIVOCA, OLTRE LA QUALE IL PRODOTTO E’ BIOLOGICO.
REGOLE CHIARE ED UNIVOCHE PER L’ETICHETTATURA E LA
PRESENTAZIONE COMMERCIALE, POSTE SOTTO IL CONTROLLO DI
UN ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE.
OLTRE ALLA “NATURALITA’, VIENE COMUNICATA ANCHE LA LEALE
COMPETIZIONE, UNA COMPETIZIONE CHE NON DEVE ESSERE
FATTA “SULLA PELLE” DELLE REGOLE.
IN QUESTO MODO LA COMUNICAZIONE COMPLETA IL PROCESSO DI
CERTIFICAZIONE NEL VALORIZZARE IL PRODOTTO, L’IMPRESA
COINVOLTA ED IL SISTEMA PRODUTTIVO NEL SUO COMPLESSO.
127. I REQUISITI MINIMI DI CONTROLLO
I CONTROLLI DA PARTE DEGLI OPERATORI
I CONTROLLI SU MATERIE PRIME E PRODOTTI FINITI:
- CONTROLLI DOCUMENTALI IN ENTRATA ED IN USCITA DEI PRODOTTI.
- TEST SULLA STABILITA’ DEL PRODOTTO (CHALLENGE TEST) PER OGNI
FORMULAZIONE, SE GIUSTIFICATO DALLA NATURA DEL PRODOTTO O
DAL TIPO DI IMBALLAGGIO CON CUI VIENE CEDUTO AL CONSUMATORE
FINALE.
- CBT < (DEFINIRE LIMITI PER PRODOTTO), MUFFE E LIEVITI (DEFINIRE
LIMITI PER PRODOTTO) PER OGNI LOTTO DI PRODOTTO FINITO.
- CONTROLLI ANALITICI: RESIDUI FITOFARMACI E OGM (SOLO NEL CASO
IN CUI VI SIA MATERIALE PROTEICO E/O DNA PRESENTE). CONTROLLI
SULLA COMPOSIZIONE QUALI-QUANTITATIVA.
- CONTROLLI INTERNI DI PROCESSO IN MATERIA DI RINTRACCIABILITA’ E
MONITORAGGIO LUNGO LA FILIERA DEFINITA SECONDO UN PIANO
INTERNO DI CONTROLLO APPROVATO DALL’O. DI C.
128. I REQUISITI MINIMI DI CONTROLLO
I CONTROLLI DA PARTE DELL’ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE
- APPROCCIO BASATO SUL RISCHIO DI TROVARE SITUAZIONI NON
CONFORMI. DEFINIZIONE DI UNA MATRICE DI CLASSIFICAZIONE DEI
RISCHI.
- MINIMO 1 VERIFICA/ANNUA PER OGNI OFFICINA.
- ANALISI AGROFARMACI/OGM E SULLA COMPOSIZIONE DEI
PRODOTTI IN FUNZIONE DEL MAGGIOR RISCHIO DI TROVARE
SITUAZIONI NON CONFORMI O IN CASO DI SOSPETTO CIRCA
L’UTILIZZO DI PRODOTTI NON CONFORMI.
- OBBLIGO DI ASSOGGETTAMENTO DA PARTE DI TUTTE LE OFFICINE
CHE PREPARANO COSMETICI ED INTRODUZIONE NELLA LORO FILIERA
DELLE AZIENDE CHE FORNISCONO LORO MATERIE PRIME ED
INGREDIENTI (NON ADDITIVI DI SINTESI) CON DEFINIZIONE DA PARTE
DELL’O. DI C. DI UN PIANO DI CONTROLLO CHE INTERESSI TUTTA LA
PROFONDITA’ DELLA FILIERA DEFINITA.
129. LA REALTA’ EUROPEA ED INTERNAZIONALE OGGI
• TROPPI STANDARD. IN QUESTO CONTESTO NATRUE HA GIOCATO
UN RUOLO POSITIVO DI CATALIZZAZIONE DELL’INTERESSE E DEL
MERCATO;
• IL SISTEMA PRODUTTIVO NON SI DEVE LIMITARE AL TEMA
DELLA COMUNICAZIONE;
• BARRIERE “NON TARIFFARIE” E LIMITAZIONE DEL MERCATO;
• CONFUSIONE DEL CONCETTO DI BIOLOGICO PER IL MERCATO;
• “INCOMUNICABILITA’” FRA GLI STANDARD;
• LIMITAZIONE “DELL’AZIONE CERTIFICATIVA” LUNGO LA FILIERA,
REQUISITI MINIMI DI CONTROLLO DIVERSI CON “PROFONDITA’” DI
CONTROLLO DIFFERENTI A SECONDA DELL’O. DI C.;
• MOLTE AZIENDE “SFUGGONO” ALLO STANDARD ED ALLA
CERTIFICAZIONE, NON RICONOSCENDONE IL VALORE;
130. LE PROSPETTIVE
• IL MERCATO E’, NONOSTANTE TUTTO, IN CRESCITA;
• PER FAR CRESCERE IL MERCATO OLTRE LA NICCHIA
OCCORRE UNO STANDARD UNIVOCO, MEGLIO SE PUBBLICO;
• LE REGOLE DEL CONTROLLO E DELLA CERTIFICAZIONE
DEVONO ESSERE “APERTE A TUTTI” IN CONFORMITA’ ALLE
NORME INTERNAZIONALI: UNI CEI EN 45011 (ISO 65);
• LE MODALITA’ DI COMUNICAZIONE POTREBBERO FUNGERE
DA ELEMENTO DI NORMALIZZAZIONE E UNIFICAZIONE
• I SETTORI PRODUTTIVI DEVONO ELABORARE STRATEGIE
CONDIVISE CHE RISPONDANO ALLE LORO ESIGENZE, PENA
L’IMPOSIZIONE DI REGOLE ALTRUI;
131. GRAZIE PER LA VOSTRA
ATTENZIONE
BOLOGNA – FIERA SANA – Sala Notturno - 10 Settembre 2012