Carlo di Lorenzo Napoli Caso ebay carlo di lorenzo 2006
1. Formazione e cultura tecnologica
Prof.ssa Ornella de Sanctis
La costruzione di fiducia nella
comunicazione mediata:
il caso
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Moderatore: A cura di Carlo di Lorenzo
Prof.ssa Maria D’Ambrosio Matr. 020001317
2. Menu principale
• L’oggetto dell’indagine
• Obiettivo
• Target di riferimento
• Conclusioni
• Approfondimenti
• Home
3. Conclusioni
• L’esperienza di eBay ci suggerisce due
considerazioni:
• 1) il problema della fiducia nelle transazioni sulla
rete può essere positivamente risolto, sia attraverso
il contributo dei singoli componenti la comunità, sia
attraverso una gestione oculata della piattaforma,
che va costantemente implementata non solo di
garanzie “dichiarate”, ma soprattutto sperimentate
nel concreto.
• La limitatezza imposta dal medium diviene un
problema solo se si continua a ragionare in termini
“tradizionali” e non si accetta il fatto che la rete
favorisce il consolidamento di un modello culturale
e di valori che, nella realtà delle relazioni sembrano
invece stentare ad imporsi.
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4. A proposito della
cultura…
“La cultura è costituita dall'insieme d’abitudini,
costumi, pratiche, saper fare, saperi,
regole, norme, divieti, strategie, credenze,
idee, valori, miti, che si perpetua di
generazione in generazione, si riproduce in
ciascun individuo, genera e rigenera la
complessità sociale” [1]
[1] Cfr. E.Morin, I sette saperi necessari all’educazione del futuro, Milano, Cortina editore, 2001. Citato nella
dispensa Modulo 1> Unità 5> Ruolo formativo della cultura
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5. I valori della Community
di
• Crediamo che le persone siano fondamentalmente
buone.
• Crediamo che ognuno di noi possa dare il proprio
contributo.
• Crediamo che un ambiente onesto e aperto possa
spingere le persone a comportarsi al meglio delle
loro possibilità.
• Crediamo nel rispetto delle singole persone e della
loro individualità.
• Crediamo nell'incoraggiare i nostri utenti a trattare
gli altri come vorrebbero che gli altri trattassero
loro. Informazioni sui valori della Community...
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6. Target di riferimento
• Gli utenti potenziali della comunità di e-Bay, cui dimostrare che
l’impiego di questo strumento è sicuro ed efficace
• Mancando la possibilità di accedere ai dati personali degli utenti
non è possibile definire con precisione “scientifica” il profilo degli
utenti attuali di e-bay. Tuttavia, la disamina delle comunicazioni
presenti nella sezione “il salotto di ebay” potrà dare indicazioni utili
in questo senso. In particolare, i contenuti dei messaggi,
il registro linguistico adottato, gli stessi indirizzi di posta elettronica
sono alquanto significativi in questo senso. Da una prima lettura si
dedurrebbe che, tendenzialmente, il pubblico abituale di e-bay
(almeno quello che partecipa ai forum) è costituito da giovani nati
intorno agli anni ’70, di media cultura e con una certa propensione
verso il consumo voluttuario, in particolare di tecnologie. Non
manca una fetta rappresentata da collezionisti (di oggetti di genere
vario, dai vecchi strumenti musicali ad oggetti d’antiquariato) ed in
questo caso l’età media (tra i 30 e i 40 anni) potrebbe essere
anche più avanzata.
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7. Il forum di
• “Nell’approccio interazionista il concetto di
forum è fondamentale: esso è il luogo di
scontro e di cooperazione fra mondi sociali”
(P. Flichy, L’innovazione tecnologica,
Milano, Feltrinelli, 2001,p. 121)
• Nel forum di e-Bay sembra prevalere il
concetto di cooperazione. Queste le sezioni
proposte:
– Forum di Aiuto e delle categorie
– Forum di aiuto
– Il salotto
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8. Obiettivo
• Comprendere come si articoli, nell’artefatto
culturale determinato da Internet,
il problema della fiducia nella definizione degli scam
• Dimostrare che la fiducia, da valore “etico”,
si trasforma attraverso la rete in
prodotto di un’intelligenza collettiva
• Riflettere su quanto
le nuove tecnologie di scambio (di cui eBay
rappresenta un esempio vincente) saranno
in grado di generare la diffusione di nuovi
modelli di organizzazione
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9. L’intelligenza collettiva
• All’intelligenza collettiva Pierre Lévy, ha dedicato un libro nel quale, tra l’altro, offre
una definizione esaustiva del concetto:
• “Credo che le nuove tecnologie di comunicazione e, in particolare, le tecniche di
comunicazione su supporto digitale aprano prospettive completamente nuove. Quello
che tento di fare con questo libro è di vedere quali sono, fra tutte le possibilità, quelle
più positive da un punto di vista sociale, culturale e politico. E mi sembra che questo
dell'intelligenza collettiva sia un vero e proprio progetto di civilizzazione che parte
dalle nuove possibilità che si stanno aprendo. Che cos'è l'intelligenza collettiva? In
primo luogo bisogna riconoscere che l'intelligenza è distribuita dovunque c'è umanità, e
che questa intelligenza, distribuita dappertutto, può essere valorizzata al massimo
mediante le nuove tecniche, soprattutto mettendola in sinergia. Oggi, se due persone
distanti sanno due cose complementari, per il tramite delle nuove tecnologie,
possono davvero entrare in comunicazione l'una con l'altra, scambiare il loro
sapere, cooperare. Detto in modo assai generale, per grandi linee, è questa in fondo
l'intelligenza collettiva”.
• “C'è un'etica dell'intelligenza collettiva. (…) L'etica dell'intelligenza collettiva
consiste appunto nel riconoscere alle persone l'insieme delle loro qualità umane
e fare in modo che essi possano condividerle con altri per farne beneficiare la
comunità”.
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10. Per approfondimenti
• P. Flichy, L’innovazione tecnologica, Milano, Feltrinelli,
1996
• AA.VV., Il testo multimediale e le sue potenzialità
didattiche, Napoli, CUEN, 2003
• E. Morin, I sette saperi necessari all’educazione del
futuro, Milano, Cortina, 2001
• P. Lévy, L’intelligenza collettiva – per un’antropologia del
cyberspazio, Milano, Feltrinelli, 2001
• G. Mantovani, Comunicazione e identità, Bologna, Il
Mulino, 1995
• http://gloriaoriggi.blogspot.com/2005/06/fidarsi-di-
internet.html
• http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/l/levy.htm#link001
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11. Il problema della fiducia
negli scambi in rete
• Il problema può essere affrontato
tenendo come riferimento modelli
diversi di fiducia:
1) Fiducia strategica
2) Fiducia morale o “affettiva”
3) Fiducia epistemica
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12. Fiducia morale o “affettiva”
• Secondo questo modello, la fiducia diviene qualcosa di
prossimo alla sfera dei “sentimenti morali” che pure guidano
ed influenzano i comportamenti degli individui.
• Entra in gioco quando l’informazione è talmente scarsa da
non consentire alcun calcolo di probabilità.
• Secondo la sociologia tradizionale questo tipo di fiducia
caratterizzerebbe solo le interazioni in piccoli gruppi sociali.
• Se questo fosse del tutto vero, Internet sarebbe il luogo
meno adatto per questo tipo di fiducia. Tuttavia, la
costruzione di “comunità virtuali” sembra che ristabilisca in
qualche modo la dimensione di “piccola comunità”, non tanto
per i numeri in gioco (che certamente sono molto più elevati)
quanto piuttosto per la possibilità di condividere
esplicitamente orizzonti d’interesse comune, presupposto
indispensabile per il consolidamento di ogni legame sociale.
Ed in eBay, cosa accade?
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13. La fiducia in
Per eBay il problema delle “tracce” sui comportamenti passati
degli attori in gioco è risolto grazie alla risorsa “feedback”
Attraverso l’attivazione dei forum e lo scambio disinteressato di
informazioni si costituisce così un legame tra persone che
sembrano avere un interesse comune: potere acquistare ciò
che loro interessa, proteggendosi reciprocamente dal rischio
di truffe.
Si dà il caso però che eBay (e la rete in generale) non sempre
consente di ricostruire delle “identità” al di fuori di sé stessa.
In questo senso il commerciante abituale e quello occasionale
si ritrovano sulla stessa linea di partenza: entrambi dovranno
guadagnarsi fiducia allo stesso modo ed utilizzando lo
stesso strumento: il linguaggio iconico e verbale, senza
potere fare ricorso ad altre modalità di comunicazione che
caratterizzano l’interazione de visu (paraverbale, non-
verbale, prossemico, ecc.) e/o ad elementi referenziali (la
storia di ciascuno).
Ci si può dunque fidare di e-Bay?
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14. La costruzione di identità
attraverso il discorso
estemporaneo dei forum
Capita di frequente che persone si ritrovino ad accendere
discussioni all’interno di forum, senza tuttavia
conoscere i profili reciproci (non sempre infatti si
prevede, all’interno di portali e/o piattaforme, uno
spazio per la registrazione dei profili). Il che implica che
le conoscenze si determinino nella pura discorsività del
momento: tempi di risposta,pertinenza degli interventi,
registri linguistici, frequenza alla partecipazione,
divengono indizi sui quali ciascuno costruisce dell’altro
un’immagine che però non ha modo, all’interno del
mezzo, di essere verificata, a meno che non si decida
di accedere a spazi relazionali “extrarete” cosa che, di
fatto, accade talvolta.
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15. Nuove tecnologie e
dinamiche relazionali
• “Se la tecnologia ha lo scopo di produrre
strumenti sempre più efficaci, e se facendo
ciò essa trasforma continuamente
l'ambiente fisico, sociale e culturale che la
ospita, allora essa è un fattore permanente
di sovvertimento dell'ordine tradizionale” G.
Mantovani, Comunicazione e identità – dalle situazioni quotidiane agli
ambienti virtuali, Bologna, Il Mulino, 1995.
• Le nuove tecnologie rimodellano non solo le
dinamiche relazionali, ma anche le strutture
gerarchiche secondo le quali tali relazioni si
sviluppano:
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16. Ci si può fidare di e-Bay?
SI!
Perché…
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17. Perché ci si può fidare
di
• La pratica discorsiva, così come si determina in e-Bay, diviene garante di una
fiducia collettiva, che è a sua volta prodotto di un’intelligenza collettiva, perché:
• 1) consente di condividere gli esiti di scambi individuali all’intera comunità, che
diventa in questo modo garante ed “autority” di se stessa;
• 2) costringe ad una forma di comunicazione non “edulcorata” da espedienti
retorici che vadano ad intaccare la natura sostanziale dell’informazione, che
deve viaggiare leggera ed esaustiva, se vuole essere credibile;
• 3) crea un clima generale di “solidarietà diffusa” (dal momento che favorisce,
attraverso la concentrazione di orizzonti d’interesse, l’istituzione di “legami
sociali”, seppure virtuali);
• 4) questo clima generale determina modelli di comportamento “etico” che il
singolo individuo tenderà facilmente ad emulare, per il configurarsi di una
fiducia che è a un tempo:
– “strategica” (il mio comportamento avrà conseguenze amplificate sul futuro delle mie
relazioni con gli altri all’interno della comunità)
– “emotiva” (il mio comportamento deve armonizzarsi con quello degli altri);
– “epistemica” (il mio comportamento determinerà, rispetto agli altri, un maggiore o
minore grado di autorevolezza della mia persona, che l’intera comunità sarà disposta a
riconoscermi).
Inoltre, comprare su e-Bay conviene perché tende a ridurre notevolmente i
costi “psicologici” della transazione e a favorire i benefici:
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18. Fiducia epistemica
• è quella che entra in gioco, quando ci ritroviamo a
valutare il livello di competenza di chi fornisce
determinate informazioni (affidabilità epistemica).
• Il problema della fiducia epistemica su Internet è che
molti dei criteri indiretti di valutazione della
competenza dei nostri informatori in rete dipendono
dall’ordine epistemico tradizionale che non è
rispecchiato nella rete. Ad esempio, per “ordine
epistemico tradizionale” sono tendenzialmente portato
a credere più al commerciate che opera sul mercato
da anni, piuttosto che a quello che lo è divenuto in
maniera occasionale e per un tempo limitato (dal
momento che lo reputo più competente).
• Ed in e-Bay, cosa accade?
•
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19. La fiducia strategica
Si basa sostanzialmente sulla:
– teoria della scelta razionale: si agisce in un certo modo sulla
base della valutazione della probabilità di azioni future.
Questa valutazione di probabilità può dipendere dal peso
delle interazioni passate (se l’altro per il passato si è
comportato in un certo modo, è probabile che continui a
comportarsi analogamente)
– razionale valutazione di quanto sia nell’interesse dell’altro di
tener conto dei miei propri interessi (ad esempio: l’altro si
comporterà correttamente perché teme mie risposte
negative).
– sull’assunto secondo il quale cooperare è scelta razionale in
quanto conveniente (esempio di questo caso è il famoso
“Dilemma del Prigioniero”).
Questo modello di fiducia, in realtà, mal s’accorda ad internet,
spazio nel quale gli attori in gioco, spesso, non hanno a
disposizione informazioni sufficienti sul contesto passato per
determinare un accettabile calcolo di probabilità sui
comportamenti futuri. Ed in e-Bay cosa accade?
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20. La risorsa feedback
• È lo strumento attraverso cui la comunità informa se
stessa circa la correttezza e l’affidabilità del
venditore.
• Si tratta di uno spazio, visibile a tutti, all’interno del
quale ciascuno può inserire una nota di merito (o di
demerito) relativa all’acquirente col quale ha
effettuato la negoziazione.
• Si tratta di un deterrente molto efficace, e non è un
caso, forse, che la grandissima maggioranza dei
venditori può vantare un ritorno positivo che quasi
mai è al di sotto del 95% e che molto spesso è del
100%.
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Leggi la nota del fondatore di eBay,
Pierre Omidyar, nella quale vengono Torna allo scambio linguistico
spiegati la filosofia, i valori e i
vantaggi dell'Area Feedback.
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22. Le dinamiche relazionali
• Ogni dinamica relazionale implica in sé una serie di
operazioni conoscitive
• “Ogni operazione conoscitiva è diretta ad un oggetto
e tende ad instaurare con l’oggetto stesso un
rapporto dal quale emerga una caratteristica effettiva
di esso” [1]
• La conoscenza si traduce in rappresentazioni che si
configurano anche sulla base dei filtri che vengono
ad interporsi tra l’oggetto conosciuto ed il soggetto
conoscente (esperienze pregresse, schemi mentali,
pregiudizi e quanto altro).
• Ed in e-Bay?
• [1] Cfr. Appunti dispensa Modulo 1> Unità 4> Circolarità innovazione tecnologica/
cultura
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23. Dinamiche relazionali in
• La dinamica cognitiva che sembra mettersi in moto in e-Bay
riduce il potere “aberrante” di molti filtri cognitivi, grazie alla
situazione comunicativa determinata dal medium stesso.
• Il carattere “virtuale” del contatto fa sì che le esperienze (e i
conseguenti filtri culturali) maturate nell’ambito di una
comunicazione agita in contesti “off line”, siano “neutralizzate” da
una dimensione comunicativa in cui, il sedimentarsi delle
esperienze avviene in un contesto “on line” che ricostruisce da
zero la sua stratificazione esperienziale e che, dichiaratamente,
intende promuovere alcuni valori.
• Tra le intenzionalità degli attori in gioco non c’è spazio per la
frapposizione di fattori di disturbo provenienti da un contesto “off
line”: lo scambio/tipo procede secondo una logica essenziale
priva di elementi extracontestuali.
• Le relazioni “interpersonali” su e-Bay passano per la maggior
parte attraverso lo scambio linguistico.
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24. Lo scambio linguistico in
• è necessario fare attenzione al modo in cui
gli attori in gioco si muovano,
linguisticamente, all’interno della
piattaforma. Vediamo l’annuncio/tipo di un
venditore abituale, che vanta al suo attivo
ben 226 feedback, tutti positivi) che,
nell’annuncio in questione, offre una
vecchia radio Ducati da egli stesso
restaurata…
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25. Lo scambio/tipo su
• Il venditore mette all’asta il bene/servizio che intende
vendere ad un prezzo/base
• In alcuni casi offre l’opzione di vendita immediata ad
un prezzo predefinito
• Allo scadere dell’asta si avvia, “off line” (via e-mail
ma spesso anche via telefonica) la transazione tra il
venditore e l’ultimo offerente
• A transazione conclusa l’acquirente ha la possibilità
di segnalare alla Community l’esito della
transazione, attraverso lo strumento del feedback
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26. La scheda dell’annuncio
• Nella scheda di riferimento dell’annuncio appaiono i
seguenti tools:
– Quotazione dell’ultima offerta
– Possibilità di fare un’ulteriore offerta
– Ora di scadenza dell’offerta
– Luogo in cui si trova l’oggetto
– Cronologia (quante offerte ha ricevuto
l’annuncio)
– Nome del migliore offerente
– Possibilità di tenere d’occhio l’oggetto (ovvero di
inserirlo in una lista di preferenze fino a un max
di 10 item)
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27. Cos’è un venditore
abituale su
Essere venditori abituali di eBay non vuol dire essere
commercianti di professione. Molto interessante, a
questo proposito, l’articolo apparso su L’Espresso n.
14 del 13 aprile 2006, pag. 194, Noi, gli eBay boys di
Adriana Polveroni, in cui si riporta la testimonianza
di due giovani studenti romani che hanno iniziato per
gioco a vendere cover per cellulari e che oggi
guadagnano 4 mila euro ciascuno al mese, senza
peraltro essersi ancora configurati come
commercianti di professione.
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28. Annuncio/tipo di un
venditore
“SPLENDIDA E FUNZIONANTE – RADIO
D'EPOCA: modello RR 2352 La radio è
sinceramente uno splendore!!! Il mobile,
interamente in legno, l' ho completamente
restaurato: smontato, pulito e poi, come vuole la
più tradizionale arte dell'ebanisteria, ho steso
sei strati di gomma lacca interamente a
tampone ed alla fine ho protetto la laccatura con
cera naturale d'api. I componenti sono tutti
originali. La scala parlante è perfetta, riceve
onde medie e onde corte.......... Ed il risultato è
quello che potete vedere nelle foto, un vero
splendore!!! Le venature e il calore della radica
di noce fanno tutto il resto.......... LE
DIMENSIONI SONO: larghezza cm. 52, altezza
cm. 28,5, profondità cm. 21”
Commento linguistico
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29. Commento linguistico
all’annuncio/tipo
• L’annuncio analizzato comprende ben quattordici fotografie descrittive che
riprendono l’apparecchio in ogni possibile angolazione ed una doviziosa
scheda tecnica che fornisce informazioni leggibili solo da uno specialista;
• Completano l’annuncio le indicazioni relative alle modalità di pagamento
• L’annuncio si chiude poi con un “Non mi resta che augurarvi BUONA
ASTA!!!!”
• Annuncio decisamente informale, che nelle scelte lessicali e nella struttura
complessiva restituisce l’immagine di una persona disponibile, onesta, e
che, peraltro, vende qualcosa che ha anche un valore affettivo
• Le foto sono di buona qualità e doviziose di dettagli
• Anche il modo in cui suggerisce le modalità di pagamento ribadisce l’idea
di disponibilità: segnala quelli possibili evidenziandone i vantaggi e lascia
persino una possibilità di opzione ulteriore, non prevista, a chi lo desideri.
• L’esempio preso in esame in realtà rappresenta registro linguistico
alquanto diffuso nella comunità di eBay.
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30. Il registro linguistico
dominante in
• Il registro dominante in e-Bay è quello informale, ben lontano sia
dalla comunicazione commerciale di routine, sia dagli artifici
retorici tipici della comunicazione pubblicitaria di professione.
• Si tratta di un modo di comunicare che appare naif in certi casi, di
una naivetè che suggerisce l’idea di persone che cercano di
impiegare al massimo delle proprie possibilità espressive l’unico
strumento disponibile, che è quello discorsivo.
• Il registro discorsivo ricostruisce un’impressione di
“confidenzialità” che un discorso strutturato secondo logiche
formali basate anche su artifici retorici consapevoli, non sarebbe
in grado di ricostruire.
• Pertanto, anche attraverso il registro linguistico, in e-Bay si
costruisce fiducia
Mostra la scheda dell’annuncio
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31. • è il più grande mercato virtuale nel
quale gli utenti possono
vendere e acquistare qualsiasi tipo di oggetto
grazie a
un’interfaccia molto semplice da
utilizzare e a un sistema di
regolamentazione delle transazioni.
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32. Cosa si vende in e-Bay?
• Abbigliamento e accessori, Arte e Antiquariato,
Audio, TV, Elettronica, Auto, Moto e Scooter,
Bellezza e Salute, Casa e Bricolage, Collezionismo,
Film e DVD, Fotografia e Video, Francobolli,
Fumetti, Giocattoli e Modellismo, Infanzia e
Premaman, Informatica e Ufficio, Libri e Riviste,
Monete e Banconote, Musica, CD e Vinili,
Orologi e Gioielli, Sport, Nautica e Viaggi,
Strumenti musicali, Telefonia e Cellulari,
Videogiochi e Console, Vini e Gastronomia.
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33. L’interfaccia di
Benvenuto! Accedi oppure rgistrati.
Benvenuto! Accedi/Disconnetti. Cerca
Nuova ricerca
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| registrati | accedi | mappa del sito
Vai direttamente al sito http://www.ebay.it/
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34. Artefatto
• Nel suo significato letterale designa
un’opera eseguita con arte dalla mano
dell'uomo.
Anche la tecnologia è un artefatto - ovvero
un prodotto culturale di natura tecnica e
simbolica al tempo stesso – e come tale si
configura come attività sociale che richiede
e provoca mutamenti sociali e organizzativi.
La tecnologia consiste non nella
progettazione di oggetti fisici, ma nella
progettazione di pratiche e possibilità da
realizzare tramite gli artefatti.
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35. Monjardet
• “A e B, la tecnologia e l’organizzazione, hanno il
medesimo statuto: lo statuto di mezzi disponibili in
vista della realizzazione di un’intenzione economica
su un mercato, C. Non è possibile concepire una
relazione fra A e B indipendentemente da C. Ne
deriva che ogni paradigma concernente soltanto le
relazioni fra tecnologia e organizzazione è
necessariamente falso” [1]
•
[1] Cfr. D. Monjardet, Organisation, technologie et marché de l’entreprise industrielle, “Sociologie du
travail”, n. 1, 1980, p. 88. (citato in P. Flichy, L’innovazione tecnologica, Milano, Feltrinelli, 1996, p. 69.
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36. Cosa sono i costi psicologici di una
transazione
Costo d’acquisto = costi economici + costi psicologici.
• Ad esempio, acquisto un’auto di un certo prestigio: oltre al valore oggettivo
delle sue prestazioni, acquisisco la sicurezza psicologica di viaggiare
senza pericolo.
• L’incidenza dei costi e dei rientri psicologici investe in vari modi anche gli
acquisti sul web. Ad esempio, se acquisto un pezzo della mia collezione
(una radio d’epoca, ad esempio) a mezzo asta di eBay, oltre ad un
probabile vantaggio economico del risparmio, avrò anche il rientro
psicologico: ho speso bene il mio tempo nel ricercare una soluzione che,
per le vie tradizionali (visite ai mercatini di antiquariato, ad esempio) mi
avrebbe portato via molto più tempo e mi avrebbe sottoposto, forse, ad un
maggiore rischio di “imbroglio”, dal momento che il rapporto, nella
contrattazione venditore/acquirente, sarebbe stato di 1 a 1 e non si
sarebbe svolto sotto gli occhi di una comunità che tende a tutelare gli
interessi reciproci, segnalando di volta in volta l’affidabilità di questo e/o
quel venditore);
•
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37. Il meccanismo dell’asta
Il meccanismo dell’asta fa sì che il prezzo del prodotto
sia determinato dal potenziale d’interesse che
l’oggetto suscita.
Un oggetto, anche molto prezioso, se suscita poco
interesse, potrà essere aggiudicato anche ad un
costo molto conveniente.
Non accade altrettanto nella contrattazione “ad
personam” dove molto spesso il venditore, rilevando
l’interesse dell’acquirente, tende a fare di esso una
leva psicologica per sue richieste anche
sovradimensionate rispetto al valore intrinseco
dell’oggetto.
Questo meccanismo favorisce l’instaurarsi di fiducia
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38. I vantaggi di acquistare in
• acquisto ciò che, seguendo i canali tradizionali, sarebbe stato più
difficilmente reperibile (o in ogni caso mi avrebbe sottratto del
tempo);
• acquisto ad un prezzo “equo” in quanto determinato da una reale
dialettica domanda/offerta condivisa all’interno di una comunità;
• il tempo necessario all’utente per raccogliere le informazioni
necessarie all’atto decisionale è ridotto all’essenziale;
• le informazioni sono essenziali ed esaustive, nella misura in cui è
interesse del venditore, ancor prima dell’acquirente, che lo siano;
• l’offerta del prodotto/servizio si presenta su eBay con una serie di
possibilità di contatto con gruppi che condividono interessi
analoghi e che possono scambiarsi informazioni, in maniera del
tutto disinteressata sugli oggetti del loro interesse e che, in un
certo senso, conferiscono un “valore aggiunto” al tempo che io
investo per individuare ciò che mi interessa.
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39. L’intenzione economica
• Se l’intenzione economica è qualcosa che si
determina anche in relazione a un sistema valoriale
e se la tecnologia rappresentata dalla rete è un
sistema che, in qualche modo e per i motivi sopra
detti, è in grado di modulare nuovi comportamenti e
diffondere valori quali la pariteticità, l’orizzontalità
degli scambi, la “fiducia” quale prodotto spontaneo di
un sistema di cooperazione, è probabile che la Rete,
in quanto tecnologia, possa in qualche modo
contribuire al consolidarsi, all’interno di un mercato
anche non virtuale, di una logica di scambio più
“etica” e meno “aggressiva”.
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