FARE politica, FARE sviluppo locale. 12/09/2015 incontro con Fabrizio Barca -...
FARE politica, FARE sviluppo locale. 12/09/2015 incontro con Fabrizio Barca
1. 1
1. OBIETTIVO
Salvare posti di lavoro
2. STRATEGIA
Tutelare e promuovere le filiere del Made in Italy
3. INQUADRAMENTO
La globalizzazione ha determinato nei paesi extra UE importanti quote di produzione che non rispettano
regole di sicurezza, tutela ambientale ed equità sociale indebolendo in tal modo le filiere del Made in Italy.
In questa situazione il Regolamento Europeo REACH non aiuta a difendere la competitività del Made in Italy
al contrario determina un ulteriore squilibrio tra i produttori europei (con vincoli e costi) e i produttori extra
europei (naturalmente esenti) senza peraltro definire precisi requisiti per gli importatori di articoli.
In sintesi, le PMI italiane sono svantaggiate rispetto ai loro competitor a basso costo anche in merito a
queste tematiche dovendo inoltre sottostare ad ogni sorta di richieste e di certificazioni internazionali.
4. ESIGENZE DELLE AZIENDE
Le imprese italiane schematicamente necessitano quindi di:
1. ridurre i rischi di contenziosi molto onerosi o addirittura insostenibili con i propri clienti;
2. ridurre i costi di gestione delle innumerevoli richieste inerenti la eco-tossicologia degli articoli;
3. valorizzare i requisiti di “sicurezza” dei propri articoli;
4. promuovere intere filiere che operano garantendo la salute ed anche la sostenibilità;
5. differenziarsi dai competitor a basso prezzo;
6. ricercare la reciprocità con altri Paesi in merito all’import – export di articoli.
5. COS’E’ E COSA FA TESSILE E SALUTE
Associazione no profit;
Consiglio Direttivo: ASL Biella - Camera di Commercio di Biella - Camera Nazionale della Moda
Italiana - Città Studi - CNA nazionale – Federchimica - Radici Group - Sistema Moda Italia - Unione
Industriale Biellese;
Associati: più di 90, la maggior parte imprese di 13 province diverse.
ATTIVITA' ISTITUZIONALE
Fin dalla sua nascita l’Associazione collabora, ed ha realizzato numerosi studi e ricerche, con:
Ministero della Salute
Istituto Superiore di Sanità,
Ministero dello Sviluppo Economico
ICE Istituto Commercio Estero
Commissione Europea e ECHA European Chemicals Agency
Inoltre le competenze acquisite hanno permesso:
5.1 Tavolo interistituzionale
A fronte della decennale collaborazione e per incrementare ulteriormente le sinergie e le attività, il
Ministero della Salute a fine luglio 2015 ha avviato la costituzione di un “Tavolo interistituzionale
Tessile e Salute” con il Ministero dello Sviluppo economico, Il Ministero degli Affari Esteri, l’Istituto
Superiore di Sanità, l’Agenzia ICE e l’Associazione Tessile e Salute.
2. 2
5.2 Controllo del mercato
L'Associazione è il terminale tecnico nazionale del Ministero della Salute per il controllo degli articoli
in circolazione in collaborazione con i NAS, le ASL e le Procure della Repubblica. I controlli sono
sicuramente molto limitati rispetto alla mole di articoli circolanti ma sono gli unici che vengono fatti in
Italia.
Dalle indagini emerge che la maggior parte degli articoli “incriminati” è prodotta nei seguenti
Paesi:52% Cina, 9 % India, 5% Bangladesh, 24 % Paese sconosciuto ma riconducibile al Far East.
5.3 Applicazione del Regolamento europeo REACH
L’Associazione è referente tecnico del Ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità per
l'applicazione del Regolamento REACH nei comparti Tessile /Abbigliamento e Pelletteria/Calzature
al fine di ridurre le criticità per le Imprese.
ATTIVITA’ PER LE AZIENDE
5.4 Tessile e Salute è il referente tecnico della Camera Nazionale della Moda Italiana e di tutti i
brand italiani (Armani, Ermenegildo Zegna, Gucci, Prada, Valentino, ecc. ecc.);
5.5 Rilascia la “Dichiarazione di partecipazione al Progetto Tessile e Salute“ che, monitorando la
totale tracciabilità e trasparenza della filiera produttiva e conoscendone tutte le sostanze chimiche
impiegate (e le modalità di utilizzo), attesta che una determinata famiglia di articoli e/o di lavorazioni
tutela la salute e l’ambiente.
6. OBIETTIVO DELLE AZIONI IN CORSO
In un mercato in cui si parla molto di sostenibilità, le imprese/filiere del Made in Italy, in generale, sono già
più sostenibili di altre loro concorrenti.
Diversi sono i fattori alla base di questa affermazione e derivano dalla storicità, dalla legislazione esistente in
merito alla tutela ambientale, al rispetto della salute degli addetti e da quella che regola i rapporti di lavoro. A
questi si aggiungono il Regolamento Europeo REACH, ma anche l’impegno concreto da parte dei produttori
(in termini di risorse umane dedicate e di investimenti tecnologici) nella realizzazione di prodotti sicuri e nel
rispetto delle normative ambientali.
Le aziende e le filiere italiane hanno una grande occasione per migliorare la propria competitività e
rendersi “uniche” nel panorama internazionale, differenziandosi dai competitor internazionali: tale
occasione è insita nella parola “sostenibilità”.
L’operatività in atto, rende perfettamente tracciate e trasparenti le filiere ed i risultati attengono ad un
duplice livello: riduzione dei rischi e dei costi per le PMI e promozione delle filiere del Made in Italy.
La soluzione per mettere in sicurezza le filiere del Made in Italy e promuoverle sui mercati
internazionali è, quindi, una certificazione rigorosa che attesti quanto sopra.
7. COSA OCCORRE FARE
Tessile e Salute:
7.1 è nata e cresciuta a Biella non per caso; e sta portando avanti una partita a livello nazionale ma che
ha forti ripercussioni in ambito locale tanto che tutte le più importanti realtà industriali biellesi sono
associate;
7.2 un accordo firmato tra Ministero delle Salute e Regione Piemonte a dicembre del 2009 ed un articolo
della legge finanziaria della Regione Piemonte del 2010 avrebbero dovuto fare dell’Associazione
l’Osservatorio Nazionale;
7.3 purtroppo la trasformazione di Associazione Tessile e Salute da associazione in fondazione e
conseguentemente in Osservatorio Nazionale Tessile Abbigliamento Pelle e Calzature non è
ancora avvenuta;
7.4 naturalmente tale trasformazione darebbe maggior autorevolezza ed incisività a quello che si sta
facendo;
7.5 quindi occorrerebbe un’opera di lobby della Politica tesa a portare a casa questo risultato
che, oltre ad aiutare la competitività del settore manifatturiero, farebbe di Biella il centro
europeo sulla tematica della sostenibilità del tessile.