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Direzione Didattica di Vestone ANNO SCOLASTICO 2010 - 2011 "I bambini insegnano ai bambini" Plesso di Treviso Bresciano Responsabile Progetto: Greco Elvira RENDICONTAZIONE DEI CONTRIBUTI RICEVUTI PER IL PROGETTO Apprendimento Multimediale
“ Lavorare coi bambini vuol dire avere a che fare con poche certezze e molte incertezze: ciò che salva è il cercare. Occorre avere il coraggio di produrre ostinatamente progetti e scelte. Questo compete alla scuola e all'educazione”  Loris Malaguzzi
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Precisazione !
Plesso dove è stato sviluppato il Progetto: Scuola Primaria Treviso Bresciano La scuola primaria di Treviso Bresciano è un piccolo plesso di montagna, facente parte della Direzione Didattica di Vestone. Accoglie 36 alunni (di cui 1 disabile) distribuiti in tre classi, in cui operano quattro insegnanti, più un insegnante di religione e una insegnante di sostegno
L’ obiettivo primario del nostro Circolo è quello di garantire il successo formativo di ciascun alunno in una prospettiva di valorizzazione delle differenze e degli stili di apprendimento; si opera per favorire il recupero dello svantaggio e delle difficoltà individuali, ancorandosi al principio educativo in base al quale, la proposta formativa deve essere differenziata e proporzionale alle difficoltà e alle esigenze di ciascuno. Il lavoro di gruppo ipotizzato nel suddetto progetto è finalizzato a garantire a tutti le opportunità formative necessarie per poter raggiungere obiettivi coerenti con il progetto educativo elaborato dalla scuola. Il libretto confezionato dai bambini, seppur visto nella sua semplicità, sarà il ponte tra gli alunni della scuola dell’infanzia e i bambini della scuola primaria. Un testimone importante che parla di  accoglienza, continuità, cambiamento.  Il perché del progetto!
Il percorso…..   Il progetto è stato sviluppato nel secondo quadrimestre con inizio nel mese di Febbraio. I tre gruppi misti, ognuno dei quali composto da sette alunni, hanno lavorato nel piano terra dell’edificio in “open space”. Le lezioni di lingua, matematica e informatica sono state affrontate nel primo quadrimestre.  L’insegnante di lingua di classe 1^ e 2^  ha dedicato al progetto 12 ore, 4 delle quali servendosi del laboratorio informatico per utilizzare i softwares didattici. La collega ha ulteriormente dedicato al progetto 2 ore per i lavori di gruppo.  TOT ORE= 14 Le lezioni da lei affrontate hanno avuto l’obiettivo di promuovere l’abilità di scrittura e lettura in classe 1^ e consolidamento dei principali suoni difficili in classe 2^, presupposto indispensabile per lo svolgimento successivo del progetto. La docente si è avvalsa di un metodo iconico-grafico: accostando ad ogni sillaba, parola, semplice frase, un simbolo figurativo che spieghi il contenuto. La lettura è stata proposta stimolando la naturale curiosità dell’alunno nei confronti di temi o situazioni strettamente connesse al percorso di apprendimento o al suo vissuto. L’insegnante di lingua ha inoltre sviluppato il tema sulla diversità proponendo letture specifiche e favorendo il dialogo sull’ argomento attraverso domande stimolo. (uno dei testi letti:  Elmer l’elefantino Variopinto)
…… didattico L’insegnante di lingua e matematica di classe 4^ ha dedicato al progetto 16 ore. La collega ha ulteriormente dedicato al progetto 2 ore per i lavori di gruppo.  TOT ORE= 18. ( 6 lezioni di lingua X 2 ore ciascuna )  Le lezioni da lei affrontate hanno avuto l’obiettivo di far interagire gli allievi in conversazioni mirate sul tema della diversità favorendo interventi pertinenti con l’ausilio di domande stimolo; ascolto di brani narrati o letti da adulti e bambini e visione di film. Riconoscere gli elementi della frase minima, etc..  Avvalendosi dell’apprendimento cooperativo informale, è stata   motivata la scrittura , in special  modo, utilizzando il  notebook (la digitazione si verificava a turno)  per l’elaborazione di semplici testi. La produzione scritta e la ricerca di immagini, inerenti i testi letti, hanno avuto luogo nel laboratorio multimediale. In aula multimediale sono presenti 7 computers ma 5 funzionanti, essi sono stati utilizzati a coppia: un bambino fungeva da scriba e un altro dettava. (alcuni testi di riferimento per l’ascolto “Calimero e l’amico speciale” –  www.autismile.it  – “Storia di un cagnolino”) Per quel che concerne le lezioni di matematica (4 ore dedicate al progetto – 2 lezioni X 2 ore) sono state affrontate lezioni riguardanti l’individuazione del precedente e successivo – drammatizzazione problem solving mediante modalità di lavoro ludico (cruciverba numerico, disegno da sequenza numerico, mercatino) L’insegnante di sostegno ha sempre preso parte alle lezioni delle colleghe in classe 4^ decidendo di comune accordo il piano d’intervento. N.B.   LE INSEGNANTI NON HANNO FATTO USO DI UNITA’ DI APPRENDIMENTO
I  gruppi   misti   per   la   realizzazione   del  “ libretto ” PRIMO INCONTRO = ore spese 2 ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Secondo incontro: ore spese 2 ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],* Mi è piaciuta la considerazione di un bambino che diceva: “Non scriviamo che non si può correre in classe altrimenti io non lo posso più fare! (Antonio cl 1^)
Terzo incontro: ore spese 2 ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Quarto incontro: ore spese 2 ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Maestre coinvolte nei lavori di gruppo: Betta – Consoli Cristina – Consoli Vincenzina – Sberna ( l’insegnante di religione è stata coinvolta laddove le attività incomplete dovevano essere ancora ultimate) – Greco.
Alcune pagine del “pocket memory book”
Valutazione Cosa dicono gli insegnanti …   ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
…  cosa dicono gli alunni Attraverso la realizzazione dei gruppi misti gli alunni interessati hanno avuto modo di intensificare la conoscenza reciproca e rivalutare le capacità e le potenzialità del bambino disabile.  Per gli alunni l’ esperienza è risultata essere molto positiva e nonostante le “originali” manifestazioni di L. il gruppo (composto da altri bambini)  si è adattato subito alle modalità del compagno.  La collaborazione è stata spontanea , naturale e immediata. I bambini, per natura genuini e liberi da ogni pregiudizio, non si sono sottratti al nuovo compito, accogliendo questa nuova prova di buon grado.  Ciò di cui, invece, si sono lamentati  è stato il poco tempo (secondo loro) per realizzare altri disegni e utilizzare i computer.
CONCLUSIONI L’esperienza è stata stimolante, sia dal punto di vista dei bambini che degli adulti. I bambini si sono impegnati e speso il loro entusiasmo in ogni attività, specialmente a quelle legate all’utilizzo dei computer. È stato interessante osservare tutti i bambini collaborare e trovare soluzioni adeguate a determinate problematiche, così come è stato interessante osservare lo studente disabile interagire con nuovi compagni. L’ integrazione scolastica, a mio avviso, è proprio questa cioè dove le diversità individuali di  ciascun allievo diventano motivo di apprendimento per l'intero  gruppo scolastico e quando i risultati dell' attività scolastica manifestano effettivamente la presenza di tutti e di ciascuno. Tale  obiettivo  si  realizza  quando  l'allievo  sente  di  essere “accettato” dall'ambiente scolastico, ma soprattutto quando partecipa alle proposte di apprendimento in un processo articolato ma unitario.

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  • 1. Direzione Didattica di Vestone ANNO SCOLASTICO 2010 - 2011 "I bambini insegnano ai bambini" Plesso di Treviso Bresciano Responsabile Progetto: Greco Elvira RENDICONTAZIONE DEI CONTRIBUTI RICEVUTI PER IL PROGETTO Apprendimento Multimediale
  • 2. “ Lavorare coi bambini vuol dire avere a che fare con poche certezze e molte incertezze: ciò che salva è il cercare. Occorre avere il coraggio di produrre ostinatamente progetti e scelte. Questo compete alla scuola e all'educazione” Loris Malaguzzi
  • 3.
  • 4. Plesso dove è stato sviluppato il Progetto: Scuola Primaria Treviso Bresciano La scuola primaria di Treviso Bresciano è un piccolo plesso di montagna, facente parte della Direzione Didattica di Vestone. Accoglie 36 alunni (di cui 1 disabile) distribuiti in tre classi, in cui operano quattro insegnanti, più un insegnante di religione e una insegnante di sostegno
  • 5. L’ obiettivo primario del nostro Circolo è quello di garantire il successo formativo di ciascun alunno in una prospettiva di valorizzazione delle differenze e degli stili di apprendimento; si opera per favorire il recupero dello svantaggio e delle difficoltà individuali, ancorandosi al principio educativo in base al quale, la proposta formativa deve essere differenziata e proporzionale alle difficoltà e alle esigenze di ciascuno. Il lavoro di gruppo ipotizzato nel suddetto progetto è finalizzato a garantire a tutti le opportunità formative necessarie per poter raggiungere obiettivi coerenti con il progetto educativo elaborato dalla scuola. Il libretto confezionato dai bambini, seppur visto nella sua semplicità, sarà il ponte tra gli alunni della scuola dell’infanzia e i bambini della scuola primaria. Un testimone importante che parla di accoglienza, continuità, cambiamento. Il perché del progetto!
  • 6. Il percorso….. Il progetto è stato sviluppato nel secondo quadrimestre con inizio nel mese di Febbraio. I tre gruppi misti, ognuno dei quali composto da sette alunni, hanno lavorato nel piano terra dell’edificio in “open space”. Le lezioni di lingua, matematica e informatica sono state affrontate nel primo quadrimestre. L’insegnante di lingua di classe 1^ e 2^ ha dedicato al progetto 12 ore, 4 delle quali servendosi del laboratorio informatico per utilizzare i softwares didattici. La collega ha ulteriormente dedicato al progetto 2 ore per i lavori di gruppo. TOT ORE= 14 Le lezioni da lei affrontate hanno avuto l’obiettivo di promuovere l’abilità di scrittura e lettura in classe 1^ e consolidamento dei principali suoni difficili in classe 2^, presupposto indispensabile per lo svolgimento successivo del progetto. La docente si è avvalsa di un metodo iconico-grafico: accostando ad ogni sillaba, parola, semplice frase, un simbolo figurativo che spieghi il contenuto. La lettura è stata proposta stimolando la naturale curiosità dell’alunno nei confronti di temi o situazioni strettamente connesse al percorso di apprendimento o al suo vissuto. L’insegnante di lingua ha inoltre sviluppato il tema sulla diversità proponendo letture specifiche e favorendo il dialogo sull’ argomento attraverso domande stimolo. (uno dei testi letti: Elmer l’elefantino Variopinto)
  • 7. …… didattico L’insegnante di lingua e matematica di classe 4^ ha dedicato al progetto 16 ore. La collega ha ulteriormente dedicato al progetto 2 ore per i lavori di gruppo. TOT ORE= 18. ( 6 lezioni di lingua X 2 ore ciascuna ) Le lezioni da lei affrontate hanno avuto l’obiettivo di far interagire gli allievi in conversazioni mirate sul tema della diversità favorendo interventi pertinenti con l’ausilio di domande stimolo; ascolto di brani narrati o letti da adulti e bambini e visione di film. Riconoscere gli elementi della frase minima, etc.. Avvalendosi dell’apprendimento cooperativo informale, è stata motivata la scrittura , in special modo, utilizzando il notebook (la digitazione si verificava a turno) per l’elaborazione di semplici testi. La produzione scritta e la ricerca di immagini, inerenti i testi letti, hanno avuto luogo nel laboratorio multimediale. In aula multimediale sono presenti 7 computers ma 5 funzionanti, essi sono stati utilizzati a coppia: un bambino fungeva da scriba e un altro dettava. (alcuni testi di riferimento per l’ascolto “Calimero e l’amico speciale” – www.autismile.it – “Storia di un cagnolino”) Per quel che concerne le lezioni di matematica (4 ore dedicate al progetto – 2 lezioni X 2 ore) sono state affrontate lezioni riguardanti l’individuazione del precedente e successivo – drammatizzazione problem solving mediante modalità di lavoro ludico (cruciverba numerico, disegno da sequenza numerico, mercatino) L’insegnante di sostegno ha sempre preso parte alle lezioni delle colleghe in classe 4^ decidendo di comune accordo il piano d’intervento. N.B. LE INSEGNANTI NON HANNO FATTO USO DI UNITA’ DI APPRENDIMENTO
  • 8.
  • 9.
  • 10.
  • 11.
  • 12. Alcune pagine del “pocket memory book”
  • 13.
  • 14. … cosa dicono gli alunni Attraverso la realizzazione dei gruppi misti gli alunni interessati hanno avuto modo di intensificare la conoscenza reciproca e rivalutare le capacità e le potenzialità del bambino disabile. Per gli alunni l’ esperienza è risultata essere molto positiva e nonostante le “originali” manifestazioni di L. il gruppo (composto da altri bambini) si è adattato subito alle modalità del compagno. La collaborazione è stata spontanea , naturale e immediata. I bambini, per natura genuini e liberi da ogni pregiudizio, non si sono sottratti al nuovo compito, accogliendo questa nuova prova di buon grado. Ciò di cui, invece, si sono lamentati è stato il poco tempo (secondo loro) per realizzare altri disegni e utilizzare i computer.
  • 15. CONCLUSIONI L’esperienza è stata stimolante, sia dal punto di vista dei bambini che degli adulti. I bambini si sono impegnati e speso il loro entusiasmo in ogni attività, specialmente a quelle legate all’utilizzo dei computer. È stato interessante osservare tutti i bambini collaborare e trovare soluzioni adeguate a determinate problematiche, così come è stato interessante osservare lo studente disabile interagire con nuovi compagni. L’ integrazione scolastica, a mio avviso, è proprio questa cioè dove le diversità individuali di ciascun allievo diventano motivo di apprendimento per l'intero gruppo scolastico e quando i risultati dell' attività scolastica manifestano effettivamente la presenza di tutti e di ciascuno. Tale obiettivo si realizza quando l'allievo sente di essere “accettato” dall'ambiente scolastico, ma soprattutto quando partecipa alle proposte di apprendimento in un processo articolato ma unitario.