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CISEM - Centro per l’innovazione e la sperimentazione educativa Milano
 Istituto di ricerca della Provincia di Milano e dell’Unione Province d’Italia – 20146 Milano - Via L: Soderini, 24
 Tel.: 02 7740 4763 – 4764 – Fax: 02 7740 4166




 Libri               Repertorio delle pubblicazioni (1980-2004)




la cultura della riforma

Scienze motorie
                                                     Giuseppe Bertagna (a cura di)

                                                     Scuola in movimento
                                                     La pedagogia e la didattica delle scienze motorie e sportive tra riforma
                                                     della scuola e dell'università
                                                     Cisem, Quaderni, Franco Angeli, Milano, 2004

                                         Scuola in movimento. Ma si poteva anche scrivere il docente di educazione
                                         fisica e sportiva in movimento.
                                         La riforma del sistema di istruzione e di formazione varata dal nostro paese
                                         nel 2003 costringe, infatti, a rivedere in maniera significativa il quadro
                                         complessivo dei rapporti tra educazione ed educazione fisica e sportiva, tra
                                         cultura e scienze motorie e sportive, tra docenti di educazione fisica e
                                         sportiva e scuole.
                                         Il focus di questa ristrutturazione è la collocazione organica e non
                                         aggiuntiva dell’educazione fisica e sportiva nell’intero dell’educazione, della
                                         cultura e della scuola. Come? Non è facile. I problemi restano aperti.
                                         Questo volume, però, non solo li censisce, ma offre anche piste per una
                                         loro possibile soluzione operativa.
                                         Destinato agli studenti delle Facoltà di scienze motorie che, con la riforma,
                                         dovranno riconvertire non poco i propri piani di studio; destinato nondimeno
ai professori in servizio di educazione fisica e sportiva, per il loro aggiornamento in servizio; ma utile, in
generale, anche a tutti i docenti della scuola italiana perché lo schema dei rapporti tracciati nel volume tra
educazione fisica e sportiva, da un lato, ed educazione-cultura e scuola, dall’altro, si può estendere per
analogia a tutte le discipline, questo libro, dopo un’Introduzione nella quale si legittima sul piano pedagogico la
presenza dell’educazione fisica e sportiva a scuola, è distinto in tre parti.
Nella prima si ricostruisce la storia e il significato di questa disciplina nella scuola italiana dal 1859 ai nostri
giorni.
Nella seconda, si garantiscono ai docenti gli strumenti informativi e concettuali per lavorare secondo i nuovi
orizzonti professionali tracciati dalla riforma.
Nell’ultima, infine, si presentano alcune piste operative di lavoro, ricavate dalle migliori esperienze scolastiche
che hanno anticipato gli scenari della riforma.
Fisica

                                       Fabio Bevilacqua (a cura di), Storia della fisica. Un contributo per
                                       l’insegnamento della fisica, Franco Angeli, 1983

                                       "Fino ad oggi questa immagine (dell'impresa scientifica, n.d.r.) è stata
                                       ricavata principalmente dallo studio dei risultati scientifici definitivi, quali si
                                       trovano registrati nei classici della scienza e più recentemente nei manuali
                                       scientifici, dai quali ogni generazione di scienziati impara la pratica del
                                       proprio mestiere. E' però inevitabile che i libri di tal genere abbiano uno
                                       scopo persuasivo e pedagogico: una concezione della scienza ricavata da
                                       essi non è verosimilmente più adeguata a rappresentare l'attività che li
                                       ha prodotti di quanto lo sia l'immagine della cultura di una nazione
                                       ricavata da un opuscolo turistico o da una grammatica della lingua. (T.
                                       Kuhn).
                                                                                                          “
                                       L'esclusivo privilegiamento della scienza "normale" o ricerca stabilizzata”
                                       rispetto al momento della scienza "straordinaria" o ricerca “fluida”
                                       induce ad una visione prevalentemente dogmatica dell'impresa scientifica,
                                       trascurando la "tensione essenziale” fra tradizione e innovazione.
                                       Quest'ultima, assieme alla sottolineatura delle discontinuità insite nello
                                       sviluppo conoscitivo (sostituzione di paradigmi, slittamento gestaltico),
                                       giustifica il grande interesse che la più moderna e raffinata
                                       epistemologia ha rivolto alla storia della scienza, delle idee come delle
                                       istituzioni.
Senza negare l'insostituibilità del libro di testo, del manuale, sembra dunque fondamentale che una rinnovata
didattica della scienza comprenda tanto l'insegnamento conservativo che innovativo: l'analisi così del
sorgere di nuovi modelli concettuali, del complesso rapporto teoria-esperienza, dell'interpretazione di
sofisticate misure sperimentali, dell'influenza sulle teorie fisiche delle specifiche teorie matematiche
utilizzate, ecc. A questa più articolata impostazione il volume intende fornire, cogli indispensabili
riferimenti, una serie di proposte e di indicazioni, raccogliendo le analisi di "casi storici" (teorici e
sperimentali) che esemplificano il rilevante valore culturale che l'insegnamento scientifico può assumere.

Scienze naturali
Orecchia A. M. e altri, Linee innovative per l’insegnamento delle scienze naturali, Milano, p. 40, Cisem,
1980.

                                       A.L. Camellini, L. Frizzi, A, Gainotti, Capire l’evoluzione. Itinerari per un
                                       museo, Milano, p. 196, fig. 10, Franco Angeli, 1982

                                       Un museo di storia naturale è forse l’unico luogo a disposizione degli
                                       appassionati delle scienze della natura in cui è possibile osservare
                                       direttamente molti esemplari di specie sia viventi che estinte.
                                       Questo libro ci aiuta a scoprire alcuni segreti del mondo degli animali
                                       guidandoci attraverso le sale del museo di storia naturale di Milano.
                                       Esso è nato dalla convinzione che non può esserci una conoscenza
                                       scientifica che non sia basata sull’osservazione diretta della natura. E’
                                       rivolto ai naturalisti dilettanti ed agli insegnanti che riconoscendo
                                       nell’evoluzione l’idea-guida della biologia moderna, vogliono servirsi del
                                       museo come un laboratorio unico e insostituibile per le loro osservazioni.
                                       La compilazione delle schede-domanda sarà un esercizio utile e divertente
                                       per il naturalista e lo studente che potranno così cimentarsi e valutare la
                                       loro capacità di osservazione e di apprendimento in modo piacevole




                                                                                                                        2
Sociologia

                                       Antonio Cobalti, Sociologia dell’educazione. Teorie e ricerche sul
                                       sistema scolastico, F. Angeli, Milano, p. 146, Franco Angeli, 1983

                                        In che rapporto stanno scuola e società? A cosa, più in particolare, è
                                        ricollegabile la vertiginosa crescita numerica della popolazione scolastica,
                                        cui si è assistito nella seconda metà del secolo XX? Per dare una risposta a
                                        queste domande vari studiosi hanno fatto ricorso alle funzioni che la scuola
                                        svolge nella società: di mantenimento dell’ordine sociale, di riproduzione
                                        dei rapporti di produzione, di predisposizione di manodopera qualificata per
                                        i bisogni della moderna società industriale.
                                        Altri sociologi si sono posti domande diverse: perché gli individui scelgono
                                        di andare a scuola anche per lunghi anni? Cosa si propongono di ottenere
                                        dalla scolarizzazione? perché intorno alla scuola si accendono grosse
                                        battaglie politiche?
                                        Si tratta di due serie di interrogativi che si rifanno a modi diversi di intendere
                                        l’analisi sociologica, addirittura alle “due sociologie” presentate da Dawe: la
                                        sociologia del sistema, centrata sull’analisi funzionale della scuola
                                        considerata in relazione ai bisogni sociali che soddisfa; la sociologia
                                        dell’azione, caratterizzata dall’indagine sui bisogni individuali che spiegano
                                        la presenza a scuola di tanti individui. Questo libro esamina le principali
                                        teorizzazioni sulla scuola (sono qui considerati i lavori di Warewner, di
Pasons, dei funzionalisti tecnici, di Althusser e di Collins), facendo vedere come siano riconducibili all’una o
all’altra delle due sociologie. Gli intenti del lavoro però, sono più generali: partendo da una tematica specifica,
quella della scuola, l’Autore si è proposto di introdurre il lettore all’esame di importanti “ferri del mestiere
concettuali, che il sociologo impiega nelle sue analisi, e della metodologia con cui procede.


Economia
Campanella F., Economia politica e scienze sociali nella scuola secondaria superiore; problemi attuali e
prospettive di riforma, Milano, p. 31, Cisem, 1980.

                                        Francesco Campanella (a cura di), “L’insegnamento dell’economia
                                        politica nella scuola secondaria superiore: problemi e proposte”,
                                        Milano, p. 261, Franco Angeli, 1982

                                        Questo volume raccoglie i più significativi risultati della
                                        collaborazione intercorsa tra il Cisem di Milano (Centro per la
                                        innovazione e la sperimentazione educativa milanese) e la Sezione studi
                                        ricerche sulla didattica dell'economia politica dell'Istituto di scienze
                                        economiche e statistiche, Facoltà di economia e commercio,
                                        dell'Università degli studi di Pavia in tema “di aggiornamento e di
                                        formazione degli insegnanti di economia preesso gli istituti tecnici”.

                                        La prima parte è dedicata all'analisi dei principali problemi di ordine
                                        didattico-curriculare dell'insegnamento dell'economia politica nelle
                                        scuole secondarie superiori, con particolare riferimento alla situazione
                                        attuale così come appare dalla struttura dei principali libri di testo.
                                        La seconda comprende alcune proposte curriculari che intendono
                                        "anticipare" le linee della riforma dell'insegnamento dell'economia
                                        politica, intesa come una "scienza sociale" particolarmente idonea, se
                                        affrontata con un taglio storico-analitico-sistematico, a fornire agli allievi

                                                                                                                        3
visioni critiche alternative circa il funzionamento dei sistemi economici contemporanei.
Hanno collaborato all'estensione del volume, curato da Francesco Campanella, docenti universitar i e
insegnanti della scuola secondaria superiore, organizzatisi in un gruppo permanente di studio.


il dibattito
                                    G. Franchi, M. Casiraghi (a cura di)
                                    Riforma della scuola secondaria superiore. Ruolo e compiti degli Enti
                                    Locali
                                    F. Angeli, Milano, 1983


                                        Dopo anni di dibattito, il progetto di legge di riforma della scuola secondaria
                                        superiore sembra vicino all'approvazione. Nel contesto della nuova legge,
                                        compiti e funzioni di grande rilievo sono esplicitamente o implicitamente
                                        assegnati agli Enti Locali. Questo volume si propone di offrire una
                                        panoramica sufficientemente dettagliata dei problemi già affrontati e ancora
                                        da affrontare, nell'ambito di una visione complessiva del sistema formativo
                                        post-obbligatorio e di uno sforzo di coordinamento delle competenze
                                        istituzionali chiamate in causa dalla riforma.
                                        Attraverso varie proposte e l'analisi delle esperienze di alcune Regioni e
                                        Province, viene offerta un'informazione critica circa le linee di intervento
                                        possibili e già praticate, gli ostacoli da rimuovere, gli strumenti operativi
                                        necessari.
                                        La necessità del decentramento di alcune funzioni di governo della scuola; la
                                        programmazione delle opportunità formative sul territorio; il rapporto tra
                                        tipologie architettoniche, innovazione didattica, riconversione e riuso
dell'edilizia scolastica esistente; il rapporto tra scuola secondaria e formazione professionale; la formulazione dei
modelli previsionali sull'andamento della domanda di formazione; le connessioni tra servizi scolastici e servizi
sociali per la cultura, lo sport e il tempo libero; questi e altri sono i temi trattati nei vari scritti.




                                                                                                                     4
Scuola/lavoro professionalità e formazione

                                             Giuseppe Bertagna (a cura di)

                                             Alternanza scuola lavoro
                                             Ipotesi, modelli, strumenti dopo la riforma Moratti
                                             Cisem, Quaderni, Franco Angeli, Milano 2003

                                              L’alternanza scuola lavoro non è un terzo percorso formativo tra i Licei
                                              e gli Istituti dell’istruzione e formazione professionale. Essa è piuttosto
                                              una metodologia formativa disponibile per i ragazzi che frequentano
                                              sia i Licei sia gli Istituti dell’istruzione e formazione professionale allo
                                              scopo di maturare meglio che in aula le competenze previste dai Profili
                                              educativi culturali e professionali dei differenti corsi di studio. Questa
                                              metodologia formativa ha bisogno di un rapporto vivo, reale e costante
                                              con i processi produttivi e sociali presenti in un territorio. Ha bisogno di
                                              considerare i servizi e le imprese pubbliche e private come giacimenti
                                              culturali, sociali ed educativi a cui la scuola può attingere per
                                              migliorare le conoscenze e le abilità degli allievi e per trasformare
                                              queste conoscenze e abilità in competenze. Il volume del Cisem mette
                                              a fuoco questa problematica sul piano pedagogico, metodologico ed
                                              organizzativo e mostra come, perché, quando e a quali condizioni
                                              l’alternanza scuola lavoro può costituire una straordinaria occasione
per riqualificare il servizio di istruzione e di formazione nazionale e, soprattutto, per rispondere alle esigenze di
apprendimento personalizzato degli studenti.


                                        T. Segantini, L. Pizzetti (a cura di)
                                        Start, Progetto di sperimentazione contro la dispersione nel
                                        passaggio fra scuola media inferiore e biennio, Ed. Mursia, Milano,
                                        1994

                                        Le caratteristiche e gli obiettivi dell'intervento formativo configurato dal
                                        PROGETTO START trovano fondamento e giustificazione in una ricerca
                                        effettuata dal Cisem nel primo semestre del 1990 e pubblicata su
                                        Cisem/Informazioni nel numero di novembre-dicembre 1992.
                                        Tale ricerca ha condotto negli anni successivi alla elaborazione,
                                        sperimentazione e validazione sul campo, cioè nelle classi delle scuole
                                        che hanno partecipato alla sperimentazione, dei Moduli e delle relative
                                        Unità Didattiche che costituiscono START.
                                        Il materiale è composto da:
                                            1 testo-guida per gli insegnanti
                                            4 fascicoli per gli studenti:
                                                     Il Modulo dell'ACCOGLIENZA
                                                     Il Modulo dell'AUTONOMIA
                                                     Il Modulo di RIORIENTAMENTO
                                        Unità Didattiche di rafforzamento:
                                        L'ASCOLTO, GLI APPUNTI, IL VERBALE

Le strategie dell'intervento formativo proposto individuano infatti nelle azioni dell'accoglienza, nel governo del
processo di autonomia e nello sviluppo delle capacità decisionali la risposta ai bisogni degli alunni in quel
particolare momento di disagio e di malessere che spesso accompagna l'inizio della scuola media superiore.
Tale situazione di disorientamento, che si traduce in termini di ripetenza, di abbandoni, di mancato
potenziamento, è il frutto di un sistema di dispersioni nel quale interagiscono, oltre agli studenti, numerosi altri
soggetti del nostro sistema scolastico.
L'obiettivo di START, al fine di contrastare questo sistema di dispersioni, è quello di sviluppare nello studente
quelle capacità che lo mettano in grado di giocare una parte attiva, con decisioni propositive.
                                                                                                                        5
Le attività proposte da START, oltre a perseguire gli obiettivi già esposti, consentono ai docenti di osservare
negli studenti capacità e abilità di tipo trasversale, che possono avere positive ricadute nei vari ambiti disciplinari
e che talvolta non è possibile far emergere all'interno di una tradizionale prassi scolastica.

LA STRUTTURA DEL MATERIALE DI START
Nel testo-guida l'insegnante trova ogni minima indicazione per svolgere in classe i lavori proposti e i fascicoli per
i ragazzi contengono tutto il materiale necessario per operare. Il testo guida contiene anche il materiale dei
   fascicoli dei ragazzi, esattamente nella stessa forma.


I MODULI                                                 LE UNITÀ DIDATTICHE
Nel testo-guida per l'insegnante ogni Modulo è
aperto da un'analisi dei problemi che intende            La presentazione di ogni U.D. è articolata in:
affrontare, del tipo di soluzione che propone e              Durata
degli obiettivi che quindi perseguirà.                       Insegnate preposto alla conduzione
Segue la presentazione della struttura del                   Obiettivo
Modulo.                                                      Prodotti
Sono quindi proposte in sequenza le Unità                    Fasi di lavoro
Didattiche che compongono il Modulo.                     ed eventualmente:
Ogni Modulo si conclude con una Scheda                       Materiali da predisporre
Informativa per il Consiglio di Classe e con le          La schematica presentazione è corredata da un esame
griglie per l'osservazione e la valutazione del          delle problematiche e delle finalità specifiche di quella
lavoro degli studenti.                                   U.D.
                                                         Segue poi la descrizione dettagliata del lavoro da fare in
                                                         classe con i ragazzi, completata dal materiale,
                                                         opportunamente segnalato, che i ragazzi hanno nei loro
                                                         fascicoli




Il lavoro è suddiviso in fasi e per ogni fase si troverà scritto cosa deve fare l'insegnante, cosa deve fare lo
studente, quali sono le modalità di lavoro e il tempo previsto.

L'intervento formativo configurato da start è indirizzato alle prime classi di qualunque scuola media superiore,
dai licei, agli istituti tecnici, agli istituti professionali.

Il progetto start viene distribuito da: Gruppo Ugo Mursia Editore s.p.a.- Via Tadino, 29 - Milano.



                                         Cisem/Irrsae Lombardia/Irrsae Liguria, La sperimentazione allo
                                         specchio. Il lavoro docente nell’indirizzo meccanico tra ricerca e
                                         innovazione, a cura di A. Falletti, E. Colombi, E. Miccoli, Milano, 1990

                                         La ricerca condotta nel 1986 sull'evoluzione del PIM (Perito Industriale
                                         Meccanico) dagli stessi autori di questo volume aveva consentito di
                                         accentrare l'attenzione attorno ad alcune questioni di fondo:
                                         • la necessità persistente nel settore meccanico di una figura di
                                             operatore intermedio tra lavoro progettuale e manuale;
                                         • il mutamento delle competenze richieste a questo operatore pur nel
                                             quadro di mansioni sostanzialmente immutate;
                                         • la necessità di conferire negli Itis a questo operatore una base di
                                             formazione da specificarsi successivamente in relazione ai potenziali
                                             contesti occupazionali;
                                         • la velocità dei mutamenti nel settore, tale da consentire tempi di
                                             riflessione e analisi non affrettati.

                                                                                                                      6
Alla luce di queste prime considerazioni questo volume, frutto della collaborazione tra Cisem, Irrsae Liguria e
Irrsae Lombardia, si interroga sullo stato attuale della sperimentazione nell'indirizzo meccanico analizzando il
rapporto tra sperimentazione/assetto istituzionale/docenti in un contesto geografico limitato ma assai
significativo, per l'elevato numero di Itis di tale indirizzo in esso situati.
Infatti il quadro complessivo delle sperimentazioni in Italia evidenzia al contempo notevoli capacità e impegno
degli operatori e insufficiente apporto istituzionale, e ciò vale anche per l'indirizzo meccanico, nel quale le
iniziative si sviluppano in un contesto apparentemente a forte caratterizzazione istituzionale (vedi progetto
   Ergon) mentre in realtà l'accentuata autonomia didattica rischia di tradursi in una sorta di isolamento
autoreferente nei singoli Istituti.
In questa situazione indagare i processi di sperimentazione dal punto di vista dei docenti, come fa questo testo,
ha un duplice significato: da una parte fornisce non modelli cartacei, ma dati di realtà enucleati dalla prassi
quotidiana degli operatori; dall'altra consente di focalizzare l'attenzione sulla consapevolezza, sovente
inadeguata, che i docenti stessi e le istituzioni rivelano circa la complessità crescente della figura docente come
somma di funzioni specifiche di ricerca/sperimentazione/innovazione.


                                          Cisem/Irrsae Lombardia/Irrsae Piemonte
                                          La professionalità biologica, a cura di S. Michelagnoli, Milano, 1990

                                             Il notevole sviluppo che si è verificato ultimamente nel campo delle
                                             scienze biologiche e una crescente e sempre più consapevole
                                             attenzione alle problematiche legate alla qualità della vita, hanno
                                             provocato l'incremento di alcuni settori di applicazione tecnologica e di
                                             conseguenza la necessità di nuove (o rinnovate) figure professionali.
                                             Mentre l'Università sembra recepire queste richieste con l'istituzione di
                                             nuovi corsi di laurea, non c'è ancora una risposta chiara per quanto
                                             riguarda la formazione di tecnici di livello intermedio.
                                             Nell'ambito della scuola secondaria superiore non esiste infatti uno
                                             specifico indirizzo biologico. Tuttavia, in attesa di una riforma che ne
                                             migliori l'assetto istituzionale, il sistema formativo ha dato l'avvio a
                                             progetti di sperimentazione che, con una grande varietà di
                                             denominazioni e contenuti, hanno cercato di rispondere ai bisogni di
                                             formazione in campo biologico. A più di dieci anni dal varo dei progetti,
                                             il panorama delle sperimentazioni permane molto variegato e tale da
                                             non rappresentare una chiara offerta per il mercato del lavoro. In questo
                                             scenario così complesso e ancora in via di evoluzione, si colloca il
                                             presente volume che riporta le tappe salienti e gli esiti di una ricerca -
                                             frutto della collaborazione tra Cisem, Irrsae Lombardia, Irrsae Piemonte
- che si è proposta di verificare la legittimità di esistenza di un indirizzo biologico nella secondaria superiore e di
individuarne le caratteristiche principali.
Quattro sono le tappe di questa ricerca.
1. Una approfondita indagine nel mondo del lavoro volta a determinare i settori e le strutture che esprimono una
    domanda di professionalità in campo biologico.
2. Una ricostruzione della professionalità biologica e una puntualizzazione delle caratteristiche che la
    distinguono da altre professionalità limitrofe, attraverso la rielaborazione dei dati emersi dall'indagine
    compiuta e in base a riflessioni sull'organizzazione e l'evoluzione delle scienze biologiche.
3. La traduzione dalla professionalità intesa come insieme di prestazioni da svolgere in situazione di lavoro, alla
    professionalità intesa come insieme integrato e coordinato di conoscenze ed abilità.
4. L'individuazione della professionalità di base - costituita dall'insieme di competenze considerate irrinunciabili
    per molte e diverse figure professionali - che rappresenta l'obiettivo da raggiungere in un indirizzo di scuola
    secondaria superiore.
Per rendere concreti i criteri enunciati e fornire una base di discussione a ulteriori approfondimenti, nell'ultima
parte del volume vengono presentati alcuni possibili percorsi disciplinari corredati da unità didattiche.




                                                                                                                     7
Cisem/Efmec, Il settore delle costruzioni, a cura di M. Todeschini, F. Angeli,
 copertina non                     Milano, 1985
 disponibile
                                    Il volume è il risultato di alcuni anni di collaborazione fra Provincia di
                                    Milano/Cisem e Ente formazione maestranze edili e complementari/Efmec;
                                    l'ambito di ricerca e intervento attiene la "questione dei tecnici" nel settore delle
                                    costruzione (professione e formazione).
                                    Per le varie figure professionali che a diversi livelli svolgono ruoli tecnici nel
                                    settore, assistiamo a una crescita di domanda in termini quantitativi, a una
sostanziale ridefinizione delle competenze richieste, a un aumento dei bisogni di formazione. La comprensione
di tali dinamiche è andata di pari passo con l'attivazione di iniziative e interventi operativi.
Sul versante che compete direttamente all'Efmec si è perseguito lo sviluppo di un sistema di formazione dei
tecnici tramite attività di prima formazione professionale post-diploma e attività di formazione e aggiornamento
per personale dipendente. Nello stesso tempo però si è inteso costruire, in stretta collaborazione con il sistema
dell'istruzione secondaria superiore tecnicamente attinente al settore (istituti tecnici, Provincia di Milano/Cisem),
attività di integrazione utili a inserire, o reinserire, nei programmi svolti, le concrete esigenze di formazione del
settore delle costruzioni.
Lo scenario è quello della riforma della scuola secondaria superiore e del dibattito in corso, l'obiettivo è quello di
praticare "hic et nunc" alcune linee innovative acquisite e indifferibili. Costante modalità di lavoro è stata la
consultazione ampia e sistematica degli operatori del settore delle costruzioni al fine di ottenere dati di prima
mano, evitando così rischi di incongruità e di ristrettezza di orizzonte tipici delle elaborazioni fatte a tavolino. Il
risultato che qui si offre potrà pertanto servire non solo a orientare e qualificare le future iniziative concrete nel
territorio della Provincia di Milano, ma altresì a rendere più informata e avvertita l'auspicata opera di riforma
istituzionale.

                                               B. Mapelli (a cura di), Le 150 ore e la formazione professionale in
                                               azienda. Il caso Italtel, F. Angeli, Milano, 1985

                                      Il volume segue la nascita e il primo anno di attuazione di
                                      un'esperienza che, nonostante oggettivi limiti di dimensione, riveste
                                      un grande interesse per il suo carattere di esemplarità rispetto a
                                      nuove, future iniziative dello stesso genere. Si tratta infatti della
                                      sperimentazione di raccordo tra un corso 150 ore di scuola media e
                                      un corso di formazione professionale aziendale.
                                      I promotori e i conduttori dell'iniziativa con il loro contributo di
                                      esperienze e riflessioni sono gli autori di questo libro, nel cui
                                      sviluppo è possibile per il lettore ricostruire il percorso complesso di
                                      accordi tra attori di formazione tradizionalmente lontani - l'azienda, il
                                      sindacato, la scuola - e il percorso didattico tra moduli formativi che
                                      hanno sempre vissuto vite parallele o addirittura divergenti.
                                      Nel volume sono toccati temi e problemi affrontati in questi anni in
                                      particolar modo dai settori dell'industria rivolti alla introduzione di
                                      nuove tecnologie elettroniche nella società italiana.
                                      L'azienda presa in esame è l'Italtel, che conosce questa profonda
                                      innovazione non solo tecnica ma di completo rinnovamento
                                      nell'organizzazione del lavoro, sul duplice fronte delle tecnologie di
                                      prodotto. Negli interventi sono proposti alcuni temi del dibattito sulle
                                      nuove tecnologie con l'intenzione di porre in evidenza le diverse
                                      "culture" di cui queste sono portatrici, i rapporti sociali che ne
conseguono, fuori e dentro l'azienda, e infine la possibilità prospettata di reali e concreti rapporti
scuola/azienda/aula/posto di lavoro.




                                                                                                                       8
M. Todeschini (a cura di), Professione e formazione dei tecnici. I settori
                                     applicativi delle scienze biologiche, F. Angeli, Milano, 1984
                                     Nella tematica complessa (e aggrovigliata) della trasformazione di quell'area
                                     di formazione che segue all'assolvimento dell'obbligo scolastico, qualche
                                     problema tutt'altro che marginale merita, fra i tanti, d'essere posto con più
                                     attenzione e insistenza sotto la luce dei riflettori a evitare il rischio che le
                                     soluzioni vi si improvvisino: in quali ambiti deve/può intervenire
                                     l'amministrazione centrale dello stato, in quali quella regionale?
                                     Deve proprio essere, napoleonicamente, identica in tutto e per tutto e
                                     dappertutto, la scuola statale? Che cosa significa parlare di "aree" e di
                                     "indirizzi"? Posto che abbia senso, debbono venire essi "ridefiniti" (cioè, in
                                     buona sostanza, "ritoccati" con più o meno vasta sapienza cosmetica) o non
                                     piuttosto "definiti" (cioè progettati con razionale equilibrazione di fini e di
                                     mezzi)?
                                     Entro il quadro di una iniziativa ampia, il progetto-pilota sulla "Transizione
                                     dalla scuola al lavoro" condotto dalla Provincia di Milano con il patrocinio della
                                     Comunità europea, che ha prodotto anche in altri settori esiti analoghi a quello
                                     qui presentato, un gruppo di lavoro, ha cercato di individuare, percorrere e
                                     mantenere una rotta utile a navigare senza disperdersi o naufragare, per un
                                     mare così difficile e procelloso. Di questa navigazione si dà qui un resoconto
dettagliato, con diario, carte nautiche e portolani.
Non si sono scoperte terre incognite o favolose, non è stata aperta una nuova via delle spezie per le Indie:
sicuramente però, quanti vogliano conoscere l'area composita e multiforme della produzione di beni e di servizi
che fanno riferimento alle scienze biologiche, troveranno in questo rapporto un'informazione ricca e abbondante
che non potrà mancare di rivelarsi anche utile.



                                      M. Todeschini (a cura di), Quattro anni di "scuola/Lavoro", F. Angeli,
                                      Milano, 1984

                                        Obiettivo di Scuola/Lavoro non è stato di costituire il luogo del dibattito
                                        teorico sui problemi della integrazione fra scuola e lavoro, ma piuttosto di
                                        facilitare lo scambio informativo.
                                        Le sue pagine sono state a disposizione come veicolo d'informazione delle
                                        molteplici esperienze in atto o in corso di maturazione: aperte a quanti
                                        operano nel settore come formatori, imprenditori, sindacalisti, amministratori
                                        pubblici, ecc.
                                        Poiché le esperienze nascono da riflessioni ed ipotesi su problemi, aprono
                                        la via ad altre ipotesi, danno esiti la cui valutazione può essere oggetto di
                                        controversia, esso è stato anche luogo di dibattito: uno spazio adeguato
                                        hanno avuto analisi sulle questioni connesse all'integrazione-transizione
                                        (dinamiche occupazionali, trasformazioni curricolari, etc.). Si è cercato di
                                        contribuire alla conoscenza delle iniziative pratiche, alla discussione e al
                                        chiarimento di nodi problematici di carattere teorico, normativo,
                                        organizzativo, tecnico che ancora attendono una sistemazione
                                        soddisfacente.
                                        Nonostante una tiratura elevata, i vari numeri si sono venuti via via
esaurendo; si è provveduto quindi ad una ristampa antologica: semplice ristampa perché intervenire a
modificare i testi originali avrebbe indotti, in sostanza, ad un rifacimento; ma la scelta antologica ha consentito di
riorganizzare il materiale secondo uno schema logico, non cronologico, che ha dato nuovo significato ai materiali
raccolti.




                                                                                                                     9
Genere ed educazione

                                   R. Calbi, M. Laraia, M. A. Selvaggio, F. Squitieri
                                   Nel segno della complessità.
                                   L'identità studentesca nell'area napoletana
                                   Indagine del CPE con Arcidonna
                                   Cisem/Quaderni Osservatorio Donne Istruzione n. 9, F. Angeli, Milano, 1994

                                      Vengono presentati in questo volume i risultati di un'indagine che ha visto
                                      impegnata l'Associazione Arcidonna-Napoli negli ultimi anni (1991-1992)
                                      nell'ambito del Progetto donna del Centro per i problemi dell'educazione
                                      dell'Amministrazione provinciale di Napoli. L'idea di promuovere una ricerca
                                      sulle nuove identità delle studentesse e degli studenti nell'area napoletana è
                                      nata da due tipi di considerazioni: in primo luogo, dalla constatazione della
                                      carenza di conoscenze relative alla realtà studentesca meridionale e in
                                      particolare napoletana; in secondo luogo dalla consapevolezza che la
                                      massiccia presenza delle ragazze nel settore dell'istruzione superiore non ha
                                      avuto finora adeguato riscontro sul piano dei modelli formativi e orientativi.
                                      Inoltre, rispondendo al bisogno di approfondire la conoscenza delle nuove
                                      identità giovanili e femminili, questo lavoro rientra in un percorso di studi e di
                                      attività che ha tra le sue finalità quella d'incidere nell'ambito della formazione e
                                      dell'orientamento nella prospettiva della piena valorizzazione del genere
femminile. In un contesto sociale e politico disgregato e contraddittorio come quello attuale, in cui i valori e i
grandi ideali sembrano essersi frantumati in tempi incredibilmente brevi, l'unica istituzione rimasa salda e sicura
appare la famiglia.
Una famiglia, tuttavia, modificata nelle funzioni e nei ruoli rispetto al tradizionale modello gerarchico e rivissuta in
un ambito di circolarità e complementarierà di rapporti tra i membri che la costituiscono.
La società napoletana, inoltre, carica di contraddizioni e problemi, viene sentita per lo più come opprimente e
immodificabile, verso la realtà in cui vivono le giovani e i giovani intervistati mostrano un atteggiamento pervaso
di disagio e disincantato, ma con essa stanno imparando a convivere.
E la scuola? Verso di essa il rapporto è un misto di accettazione e critica: non vi è forte contestazione, nè
passione. Insomma, dalla triade famiglia-scuola-società, sembra che oggi la prima offra valori e riferimenti di
lunga durata, colmando limiti e deficienze delle altre istituzioni; la seconda rappresenta una fase di transizione;
la terza è l'orizzonte, il limite con cui bisogna fare i conti.


                                      Barbara Mapelli (a cura di) Sentimenti, gesti, parole. Una ricerca
                                      sull'educazione sessuale nella scuola, Cisem/Quaderni Osservatorio
                                      Donne Istruzione n. 8, F. Angeli, Milano, 1993

                                      Ragazze e ragazzi parlano di educazione sessuale e nelle loro parole essa
                                      diviene educazione ai sentimenti, educazione ai rapporti, alla comunicazione
                                      tra i sessi, alla comprensione di sé e degli altri. Mai i discorsi dei giovani
                                      propongono riflessioni anche sul ruolo della scuola, problematizzano quello
                                      dei docenti, rivelano l'insufficienza o l'assenza delle famiglie. E ancora:
                                      discutono sull'amicizia, sull'amore, sul complesso intreccio degli affetti e dei
                                      rapporti tra i sessi che presenta aree di impegno, coinvolgimento e critica
                                      assai diverse rispetto al passato anche recente.
                                      E la scuola? Nella ricerca vengono analizzati alcuni interventi realizzati in
                                      trenta istituti superiori nelle aree metropolitane di Milano e Napoli e la lettura
                                      delle esperienze dimostra come l'educazione sessuale, partendo
                                      dall'informazione, si estenda ben presto a contenuti e intenti diversi, che
                                      trattano i temi dell'identità personale e della relazione tra i sessi e investono
                                      il complessivo impianto didattico e formativo della scuola.
                                      L'approvazione della legge nazionale, che ci si augura vicina, offrirà al
                                      sistema d'istruzione un'occasione per ridiscutere gli obiettivi e i significati
dell'intervento educativo, il senso di una formazione scolastica, che dovrebbe assumersi la responsabilità di
                                                                                                                       10
creare per studentesse e studenti le condizioni migliori per una crescita armonica a desideri, capacità, vocazioni
di ciascuno.


                                      Il Filo di Arianna (a cura di) La differenza non sia un fiore di serra
                                      Atti del convegno organizzato a Verona l’1 e 2 dicembre 1990
                                      Cisem/Quaderni Osservatorio Donne Istruzione n. 7, F. Angeli, Milano, 1991

                                      Il convegno “La differenza non sia un fiore di serra” – promosso
                                      dall’Associazione Il Filo di Arianna l’1 e 2 dicembre 1990 a Verona e di cui
                                      ora vengono pubblicati gli atti – ha segnato una tappa importante nel
                                      travagliato ma fecondo percorso dell’elaborazione femminista sul pensiero
                                      della differenza sessuale. Il tema proposto – che ha visto i contributi
                                      significativi di alcune fra le più autorevoli esponenti del mondo femminista –
                                      invitava ad una riflessione comune sulla pratica politica da percorrere
                                      perché il pensiero della differenza trovi radicamento, si diffonda e, in
                                      particolare, sia trasmesso anche alle nuove generazioni di donne.
                                      La complessità crescente di posizioni, di elaborazioni, ha costituito un utile
                                      stimolo a confrontarsi con le differenze di cui è intessuta la somiglianza
                                      dell’essere donne. Una forte provocazione in tale direzione l’ha lanciata Rosi
                                      Braidotti insistendo sull’opportunità che il femminismo abbandoni un
                                      pensiero fondato su un ordine gerarchico delle differenze, che privilegia la
                                      differenza sessuale, per pensare anche altre differenze, quella di razza, di
                                      classe, di nazionalità, di preferenze sessuali, di cultura, di scelte di vita …
                                      Riuscire a pensare la molteplicità, e non solo il due o l’una, sembra essere
la sfida sulla quale il movimento delle donne è chiamato ad interrogarsi nel prossimo futuro.




                                  L. Erlicher (a cura di)
                                  Donne a scuola in Europa
                                  Cisem - Quaderni Osservatorio Donne Istruzione n.6
                                  F. Angeli, 1989


                                   La forte crescita della scolarizzazione femminile, verificatasi in Italia negli anni
                                   80, quali conferme trova nel più ampio contesto europeo e come si caratterizza
                                   nei differenti sistemi scolastici, culturali ed economici? Quali sono le
                                   conseguenze di una ampia e consolidata presenza delle giovani donne a
                                   scuola sui processi di identificazione femminile, suoi ruoli sociali, sulla
                                   produzione culturale e scientifica e sui modi di funzionamento tradizionali
                                   dell'istituzione scolastica?
                                   Come mai permangono comportamenti contraddittori tra le ragazze nel
                                   momento in cui operano scelte scolastiche e professionali che le tengono
                                   lontane dalla scienza e dalla tecnica?
                                   Questo volume si propone di chiarire le problematiche del rapporto
                                   donne/istruzione attraverso una comparazione internazionale. Fornisce un
                                   quadro dettagliato degli aspetti quantitativi e qualitativi della presenza delle
ragazze a scuola e degli strumenti legislativi e operativi attivati in alcuni paesi della comunità europea sul tema
della parità tra i sessi a scuola. Vengono inoltre descritti i programmi di azioni positive promossi in campo
educativo come le iniziative di orientamento al femminile; le misure contro le molestie sessuali; le azioni per
introdurre nella didattica la cultura prodotta dalla ricerca femminista; la formazione dei docenti alla parità tra i
sessi e alla valorizzazione dei comportamenti, degli atteggiamenti, delle strategie cognitive delle studentesse; le
ricerche volte ad analizzare la specificità del rapporto delle giovani donne con la scienza e la tecnica. I dati e le
informazioni raccolti in questo testo, insieme alle valutazioni critiche proposte, costituiscono un patrimonio di


                                                                                                                    11
risorse per chi, singolo soggetto o istituzione, intenda riflettere sulla presenza delle donne a scuola o farsi
promotore di iniziative per lo sviluppo dei processi di identificazione femminile nell'educazione.


                                 S. Menapace, D. Fiorini (a cura di)
                                 Lavoro femminile e nuove culture. Il caso AEM
                                 Cisem - Quaderni Osservatorio Donne/Istruzione n. 4, F. Angeli, Milano, 1989

                                 La criticità della risorsa umana porta le aziende modernamente organizzate a
                                 confrontarsi ogni giorno con il mercato del lavoro per analizzare i vari aspetti e
                                 valutarne le possibili ripercussioni all'interno della propria realtà organizzativa.
                                 La tendenza scolastica ed occupazionale in atto sembra attribuire alle donne un
                                 ruolo sempre più significativo. Occorre dunque costituire le basi per
                                 l'integrazione di differenti culture, integrazione fra donne e uomini ma anche fra
                                 donne con aspirazioni e valori profondamente diversi.
                                 In questo contesto l'Azienda energetica municipale di Milano ha indagato la
                                 problematica femminile ai vari livelli: sia nell'ambito aziendale che nel suo clima
                                 complessivo, nella cultura aziendale, vista attraverso i comportamenti, gli
                                 atteggiamenti e l'immaginario delle lavoratrici e dei lavoratori; al fine di trarre
                                 dall'esperienza e dalle opinioni della popolazione aziendale stessa elementi e
                                 concetti da tradurre in strategie di sviluppo dell'uguaglianza di opportunità.



                                      Osservatorio Donne Istruzione n. 2, F. Angeli, Milano, 1988A. Cannavale
                                      Quatela, Gilou Combel (a cura di), Orientamento, lavoro e pari
                                      opportunità. L'esperienza Retravailler in Italia, Cisem - Quaderni

                                        La pubblicazione degli atti del Convegno "Donne e istruzione politecnica"
                                        offre Osservatorio Donne/Istruzione n. 3, F. Angeli, Milano, 1989
                                        l'opportunità di sottolineare nuovamente l'importanza del tema trattato. Le
                                        scelte scolastiche delle studentesse, infatti, sono ancora troppo poco
                                        orientate verso La pubblicazione degli atti del Convegno "Orientamento,
                                        Lavoro e Pari gli studi tecnico-scientifici che, invece, offrono buone
                                        possibilità di inserimento Opportunità" tenutosi nel febbraio '88 a Milano,
                                        vuole rappresentare nel mercato del lavoro.un'occasione di riflessione per
                                        tutti coloro che si interessano di orientamento e in generale di problemi
                                        occupazionali.
                                        In un momento in cui si vanno definendo strategie sempre più attive di Su
                                        questo tema si sono espresse, alla giornata del 21 settembre 1987, nata
                                        politiche del lavoro, l'Associazione "Orientamento Lavoro" ha inteso, con
                                        dalla collaborazione tra il Politecnico di Milano e la Italtel, personalità
                                        qualificate questo Convegno, ribadire l'importanza di un orientamento che
                                        sia di tra cui Antonio Ruberti, Ministro per la Ricerca Scientifica; Ottorino
                                        Beltrami, integrazione tra il momento puramente informativo (che pure è
                                        importante Presidente dell'Assolombarda; Emilio Massa, Cesare Stevan e
Arrigo Vallata del in alcuni casi) e quello, più pregnante e complesso, della formazione intesa Politecnico di
Milano; Elserino Piol, Direttore Generale Strategie e Sviluppo della come consapevolezza delle proprie risorse.
Olivetti. La proposta di corsi di orientamento (che non si limiti ad un'informazione Il forte incremento della
scolarità femminile, rilevato nelle scuole secondarie da "esterna") rappresenta una novità di sicuro interesse,
tanto che si è una ricerca svolta dal Cisem e presentata in questa occasione, deve essere rapidamente diffusa
ad opera di centri pubblici e privati la metodologia meglio orientato nelle successive scelte universitarie, come è
emerso in particolare dalle relazioni di Amalia messa a punto dall'Associazione ed ispirata a quella ormai
famosa di Ercoli Finzi della Facoltà di Ingegneria e Raffaella Crespi della facoltà di Architettura del
Politecnico."Retravailler". In un periodo di grosse trasformazioni del mercato del lavoro Incontri di questo tipo
possono contribuire a un costruttivo avvicinamento tra il mondo del lavoro e il mondo della e di evidenti
modificazioni socio-culturali, un orientamento inteso come scuola e alla realizzazione di iniziative proficue per

                                                                                                                  12
entrambi.servizio che consenta alle persone di recuperare la consapevolezza delle proprie risorse e competenze
specifiche, alle Istituzioni e agli Enti preposti di mettere a punto strategie reali di inserimento/reinserimento, è
senz'altro stimolante, ma pone allo stesso tempo una serie di problematiche aperte, che questo libro vuole offrire
all'attenzione generale.



                                  B. Mapelli (a cura di), Donna e istruzione politecnica, Cisem - Quaderni
                                  Osservatorio Donne Istruzione n. 2, F. Angeli, Milano, 1988

                                  La pubblicazione degli atti del Convegno "Donne e istruzione politecnica" offre
                                  l'opportunità di sottolineare nuovamente l'importanza del tema trattato. Le scelte
                                  scolastiche delle studentesse, infatti, sono ancora troppo poco orientate verso
                                  gli studi tecnico-scientifici che, invece, offrono buone possibilità di inserimento
                                  nel mercato del lavoro.
                                  Su questo tema si sono espresse, alla giornata del 21 settembre 1987, nata
                                  dalla collaborazione tra il Politecnico di Milano e la Italtel, personalità qualificate
                                  tra cui Antonio Ruberti, Ministro per la Ricerca Scientifica; Ottorino Beltrami,
                                  Presidente dell'Assolombarda; Emilio Massa, Cesare Stevan e Arrigo Vallata del
                                  Politecnico di Milano; Elserino Piol, Direttore Generale Strategie e Sviluppo della
                                  Olivetti.

                                  Il forte incremento della scolarità femminile, rilevato nelle scuole secondarie da
                                  una ricerca svolta dal Cisem e presentata in questa occasione, deve essere
                                  meglio orientato nelle successive scelte universitarie, come è emerso in
particolare dalle relazioni di Amalia Ercoli Finzi della Facoltà di Ingegneria e Raffaella Crespi della facoltà di
Architettura del Politecnico.
Incontri di questo tipo possono contribuire a un costruttivo avvicinamento tra il mondo del lavoro e il mondo della
scuola e alla realizzazione di iniziative proficue per entrambi.

                                    G. Franchi, B. Mapelli, G. Librando (a cura di)
                                    Donne a scuola. Scolarizzazione e processi di crescita di identità
                                    femminile negli anni 70 e 80
                                    Cisem-Quaderni Osservatorio Donne Istruzione n. 1, F. Angeli, Milano, 1987

                                      In un decennio circa sono entrate nella scuola secondaria superiore poco
                                      meno di mezzo milione di giovani donne, il 70% di tutta la scolarità aggiuntiva.
                                      Questo processo, che negli ultimi anni ha subito un'accelerazione notevole, ha
                                      fatto sì che l'indice di scolarità femminile superasse quello maschile (mentre da
                                      sempre la situazione era capovolta) al punto che il tasso di scolarità per le
                                      donne scavalca la percentuale femminile nella popolazione.
                                      Si è cercato pertanto di ricostruire la dimensione di questi fenomeni, i percorsi
                                      specifici, le scelte rispetto agli indirizzi di studio, i comportamenti di fronte ai
                                      diversi episodi di "formazione diffusa", grazie ad un'ampia base documentaria,
                                      sulla quale far crescere letture e interpretazioni più approfondite. Il volume
                                      pertanto è suddiviso in due parti. Nella prima si è cercato di ripercorrere e
                                      descrivere le dinamiche degli andamenti scolastici e formativi degli anni '70 e
                                      '80: gli andamenti generali e i comportamenti scolastici (capitolo primo); le
                                      scelte di indirizzo di studio, la presenza nella formazione professionale, i primi
                                      riscontri sulla transizione istruzione/lavoro (capitolo secondo); i comportamenti
nella "formazione diffusa" (capitolo terzo). Questa parte si chiude con alcune considerazioni finalizzate
soprattutto ad individuare possibili linee di approfondimento futuro.
La seconda parte contiene il complesso delle informazioni statistiche relative agli andamenti scolastici nazionali,
alle aree territoriali nord, centro, sud, isole e alle singole regioni.




                                                                                                                       13
Rapporti sull’istruzione

                                     Cisem, T. Segantini (a cura di), Giovani fuori classe. Percorsi giovanili
                                     nella formazione diffusa, F. Angeli, Milano, 1986


                                     Destinati ad un incerto futuro lavorativo, soggetti di una cultura della
                                     precarietà, della discontinuità e del piacere: mai come negli ultimi quindici anni
                                     l'universo giovanile è stato tanto studiato e mai con risultati tanto sconfortanti.
                                     L'indagine che il Cisem in collaborazione con l'Istituto superiore di sociologia
                                     di Milano ha condotto su un campione di studenti milanesi dai 14 ai 18 anni
                                     corregge in parte queste considerazioni, benché in un certo senso sollevi
                                     inquietudini ancora maggiori.
                                     La novità dell'analisi sta nell'aver indagato le potenzialità culturali degli
                                     studenti indipendentemente dai canoni di controllo scolastico. Tempo libero e
                                     consumo culturale restituiscono, straordinariamente, una fotografia di giovani
                                     con vivaci aspettative culturali indubbiamente sollecitate da un sistema di
                                     mass-media sempre più attento alla questione giovanile, ma anche da una
                                     frequenza scolastica più consistente.
                                     Il volume delinea il mondo culturale giovanile e le caratteristiche di consumo,
                                     la condizione giovani e la condizione studente, le occasioni, gli stimoli e i
                                     canali della cultura dei giovani, il ruolo della scuola e delle attività culturali
extrascolastiche.
Nel suo insieme il campione degli studenti milanesi dimostra dati straordinari per il cinema, la musica, la lettura,
le mostre e così via, fino a delineare un universo studentesco che non si estranea a priori da alcun processo
culturale, ma nel contempo non è "figlio" di alcuna cultura dell'oggi.
"Fuori" quindi dai sistemi culturali e dalla cultura scolastica è il significato del titolo del volume "Fuori-classe" con
un segnale di forte preoccupazione: controllarli, coordinarli, potenziarli è pertanto impossibile. Ma va segnalato
anche il dato positivo di questi studenti di area metropolitana: "fuori-classe" per la capacità di approfittare di ogni
occasione, di rinnovare ogni curiosità intellettuale, di salvaguardare i forti legami amicali e di tutelare gli
"ambienti" - scuola compresa - dove far crescere valori e caratteri di grande omogeneità generazionale.


                                      Cisem, T. Segantini, F. Colombo (a cura di)
                                      La formazione diffusa. Offerta culturale e scuola
                                      F. Angeli, Milano, 1986

                                     L'esistenza di una ricca ed ampia offerta territoriale di occasioni ed
                                     opportunità culturali che insieme al ruolo svolto dai mass media
                                     costituiscono oggi una parte cospicua della moderna problematica formativa,
                                     accanto a quella scolastica, è il tema affrontato in questo volume.
                                     L'oggetto dell'analisi è una realtà metropolitana quale quella milanese, della
                                     quale sono stati considerati cinquecento enti che nei vari campi e settori
                                     offrono iniziative culturali, con particolare attenzione a quelle rivolte al
                                     pubblico giovanile ed alla scuola. Ne è emerso un quadro molto articolato di
                                     risorse culturali che è stato riorganizzato per ambiti di intervento (pubblico e
                                     privato) e per settori (cinema, teatro, arte, scienze politiche e sociali, rapporti
                                     con l'estero, scienza e tecnica, il libro e la lettura, e così via), allo scopo di
                                     favorirne la percezione (troppo spesso difficile a causa della sovrapposizione
                                     di messaggi), ma anche l'interpretazione e la riflessione sul possibile utilizzo
                                     "nella" scuola e "per" la scuola di questa importante massa di risorse.
                                     L'ampiezza della realtà esaminata ed il tentativo di ridare l'immagine stessa
                                     dell'offerta culturale, attraverso la riproduzione dei materiali illustrativi dei vari
enti, fanno di questa ricerca una delle più complete tra quelle svolte in Italia.
Operatori scolastici ed operatori culturali sono i primi destinatari di questo volume.

                                                                                                                        14
"Istruzione '85. Un rapporto sulla situazione scolastica e formativa post-obbligatoria italiana",
Cisem/Informazioni, nn. 19/21, 1985
Questo numero speciale di Cisem/Informazioni contiene i risultati dell'analisi svolta dal Cisem su alcuni problemi
chiave della situazione formativa italiana quali: l'evoluzione della scolarità, il sistema scolastico, i comportamenti
  e le aspettative degli utenti, i problemi di programmazione, sviluppo e governo del sistema formativo. Pur non
pretendendo di esaurirne la problematicità, offre un quadro utile alla comprensione della complessa realtà
attuale.



                                      Cisem/Provincia di Milano, Formazione post-obbligatoria, F. Angeli,
                                      Milano, 1993

                                      Le ricerche contenute in questo Rapporto sulla situazione formativa della
                                      provincia di Milano, elaborato dal Cisem e destinato a divenire un
                                      appuntamento periodico, offrono uno spaccato sufficientemente ampio
                                      della realtà della formazione post-obbligatoria e pre-universitaria della
                                      provincia di Milano: una realtà che rappresenta circa un dodicesimo di tutta
                                      la situazione nazionale. L'approccio utilizzato in questo primo Rapporto è
                                      storico, nel senso che si è tentato di ricostruire gli andamenti ed i fenomeni
                                      che si sono presentati nel corso degli anni '70 giungendo sino ad oggi, al
                                      duplice scopo di verificare i mutamenti di maggior rilievo e di capire con
                                      quale quadro di problemi si tratta di confrontarsi. Il volume è organizzato in
                                      due parti, premesse da un saggio introduttivo (mutamenti sociali e sistema
                                      di istruzione) nel quale viene offerta una interpretazione di insieme dei
                                      risultati delle analisi svolte.




                                  G. Franchi, B. Mapelli. M. Monfredini
                                  Percorsi discontinui.
                                  Abbandoni scolastici all'istituto Caterina da Siena 1984/87
                                  Cisem - Quaderni Osservatorio Donne Istruzione n. 5, F. Angeli, Milano, 1989

                                  Chi abbandona la scuola presenta sin dall'inizio caratteristiche particolari o
                                  motivazioni allo studio più deboli di chi prosegue? Quali sono tra le molteplici
                                  cause che possono determinare l'abbandono quelle di maggior peso? Quelle
                                  legate alla diversità dell'impianto della secondaria superiore rispetto
                                  all'esperienza scolastica precedente o quelle legate alla specificità dei soggetti
                                  e al loro vissuto e contesto sociale e familiare? Cosa accade dopo un
                                  abbandono? C'è il passaggio a un altro percorso formativo, al lavoro o una crisi
                                  forte di disadattamento? E l'abbandono in sé quali conseguenze soggettive può
                                  avere?
                                  L'analisi del fenomeno degli abbandoni - data la molteplicità di aspetti che in
                                  esso interagiscono - è qui affrontata considerando piani diversi. Il primo, una
                                  rilettura degli andamenti degli abbandoni in Italia nel corso degli anni settanta e
                                  ottanta, che rivela l'esistenza di fasi specifiche (e quindi di cause che a volta a
                                  volta hanno assunto preminenza) così come di differenti comportamenti
femminili e maschili. Il secondo, una ricerca sulle studentesse dell'Istituto professionale femminile "Caterina Da

                                                                                                                   15
Siena" di Milano, di cui sono stati analizzati gli atteggiamenti e le aspettative all'atto dell'iscrizione, le motivazioni
dell'abbandono, i percorsi successivi allo stesso.
Concludono il volume singole "storie" di ragazze che evidenziano ulteriormente come l'abbandono sia fenomeno
complesso, ricco di implicazioni interne ed esterne ai soggetti, difficilmente riducibile a una causalità
semplificata, che deve farlo considerare non come un fatto isolato, bensì all'interno, oltre che di un contesto
sociale e scolastico, di un percorso biografico individuale, con un prima e un dopo ad esso strettamente
collegati.

    Isfol. Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero del Lavoro, Rapporto sulle attività di orientamento in
    Italia. Indagine 1986-1987, Maggioli, Rimini, 1988

    Cisem, Ministero della pubblica istruzione, L’orientamento tra valenza formativa e servizio informativo.
    Linee di trasformazione ed esperienze italiane ed europee, in MPI, Atti della Conferenza nazionale sulal
    scuola, Roma, 30 genn,/3 febbr. 1990, vol. IV, pp, 571-698, Ed. Sciascia, Caltanissetta, 1991



Scuola in Europa


    Franchi G., Todeschini M. (a cura di), Persistenza e innovazione nei sistemi scolastici e formativi di Svezia,
    Francia, Rft, Gran Bretagna, scritti di G. Franchi, M. Todeschini, P. Albè, M. Casiraghi, E.Morini, R. Pasini.
    Milano, p. 323, Isedi, 1977, l. 7.000

Il volume offre un’interpretazione delle tendenze evolutive in atto nei sistemi formativi dell’Europa occidentale.
Due sono i criteri attraverso i quali è stata condotta la lettura: il primo è la necessità di una visione più ampia di
quella tradizionale, che guardi a tutte le strutture formtive esistenti, e non soltanto alla scuola; il secondo è la
stretta correlazione tra scelte di politica economica e del lavoro, e soluzioni di politica formativa.

    Franchi G., M. Todeschini (a cura di), La riforma in Europa, Isedi, Milano, 1977
                                             Originato da un seminario di ricerca dell'Istituto di pedagogia dell'Università
                                             degli studi di Milano condotto n collaborazione col Cisem, questo volume offre
                                             un'interpretazione delle tendenze evolutive presenti nei sistemi formativi
                                             dell'Europa occidentale.
                                             Due sono i criteri attraverso i quali è stata condotta la lettura: il primo è la
                                             necessità di una visione più ampia di quella tradizionale, che guardi a tutte le
                                             strutture formative esistenti e non soltanto alla scuola; il secondo è la stretta
                                             correlazione tra scelte di politica economica e del lavoro e soluzioni di politica
                                             formativa.




                                             Neave G., Sviluppi neri servizi educativi nella fascia 16-19 anni in
                                             Europa, Milano, p. 30, Cisem, 1980


                                             R. Moscati (a cura di), I "cicli brevi" nell'istruzione superiore.
                                             Esperienze straniere in una prospettiva italiana, F. Angeli, Milano,
                                             1986

                                          L'esperienza dei cicli brevi a livello universitario è entrata da tempo
                                          nel panorama dell'istruzione superiore di paesi diversi, caratterizzati
                                          da logiche formative e da sistemi produttivi assai spesso tra loro
                                          disomogenei. La motivazione maggiormente ricorrente che sottende
                                          la creazione dei cicli brevi è quella legata al fabbisogno di formazione
tecnica a livello superiore che tuttavia si rivolge a figure professionali intermedie. Ma il diffondersi di simili

                                                                                                                            16
itinerari formativi deriva altresì dal tentativo (o se si vuole, dalla necessità) di indirizzare in maniera più precisa la
domanda sociale di istruzione superiore, sviluppatasi negli ultimi due decenni in gran parte dei paesi
industrializzati o in fase di industrializzazione.
L'intreccio di questi due blocchi di motivazioni (economiche e sociali) con le diverse funzioni che svolge il
sistema formativo nello stato moderno e quindi anche con i ruoli della formazione privata nei riguardi e in
relazione a quella pubblica, suscita non pochi problemi circa l'opportunità e le modalità dell'eventuale
introduzione dei cicli brevi anche nel nostro paese. La presente raccolta di saggi descrive le esperienze condotte
   in alcuni contesti stranieri che sono apparsi di maggiore interesse. Si intende così fornire una base di
discussione per un dibattito troppo importante per restare a livello di episodicità e di strumentalizzazioni diverse
nel quale è stato sin qui confinato.



Edilizia scolastica e programmazione territoriale dei sistemi di formazione


                                          Provincia di Milano/Cisem, Una scuola per la riforma, Unicopli, Milano,
                                          1985

                                          Sono contenuti in questo libro almeno quindici anni di storia della scuola italiana.
                                          Anni importanti, permeati, soprattutto i primi, da una diffusa volontà di riforma, della
                                          quale si è dibattuto e si dibatte ancora a proposito di finalità e contenuti - ma per la
                                          quale poco si è fatto e poco si fa in generale in relazione ai problemi concreti relativi
                                          alla sua realizzazione sul territorio nazionale in materia di strutture edilizie e di
                                          organizzazione urbanistica. Le uniche esperienze sul campo sono quelle degli Enti
                                          Locali i quali, ciascuno per proprio conto, hanno affrontato in vario modo il problema
                                          e se senza dubbio vi è stata un'osmosi di esperienza a livello tecnico così come a
                                          livello politico e amministrativo, è mancata tuttavia una visione di insieme, una
                                          riflessione sistematica a carattere nazionale.
                                          Nel libro è documentata l'esperienza compiuta dalla Provincia di Milano:
                                          un'esperienza che si è sviluppata con continuità e progressivi approfondimenti dai
                                          primi anni 70 ad oggi e che costituisce indubbiamente un contributo significativo sia
                                          sul piano quantitativo che su quello qualitativo in tema di edilizia scolastica, dei
                                          rapporti scuola/territorio, del rapporto spazi/didattica.
Organizzato in quattro capitoli che corrispondono alle fasi salienti dello sviluppo dell'esperienza, il volume si pone allo stesso
tempo, come una puntuale documentazione di quanto fatto e come uno strumento di lavoro: un contributo all'ulteriore
sviluppo di tutta la tematica.




                                         Guenzi, P. Merloni, G. Franchi, Arredo e attrezzature didattiche nella
                                         scuola superiore, F. Angeli, Milano, 1985

                                         Questo volume, destinato sia agli "addetti ai lavori" (progettisti, funzionari di
                                         EELL) che ai docenti, riassume un articolato lavoro di ricerca e di confronto
                                         svolto dalla Provincia di Milano e dal Cisem sul tema degli arredi scolastici.
                                         Questa ricerca sviluppa la tematica spazi-attrezzature-didattica e tenta di
                                         superare       la    separazione       tra    il   progetto      architettonico,
                                         impiantistico/energetico e dall'altra, arredi e attrezzature didattiche. Essa
                                         tende a ricomporre una "unità progettuale" sul piano metodologico,
                                         normativo e culturale e di approfondire le diverse tematiche secondo
                                         approcci fortemente interdisciplinari.
                                         Momento centrale di questo processo di ricomposizione delle diverse
                                         tematiche è stata ed è la proposta di una "griglia esigenziale" degli spazi
                                         didattici: in sostanza, per ogni "spazio" che compone l'insieme dell'edificio
                                         scolastico si definiscono le proposte ed i suggerimenti sul piano

                                                                                                                                17
dimensionale, compositivo, tecnologico-impiantistico, degli arredi, dei sussidi informatici, audiovisivi ed
audiovisuali, di organizzazione della didattica, etc.
Il volume è organizzato in tre capitoli.
Nel primo viene pubblicata ordinata e con commenti critici, la normativa relativa agli appalti .
Il secondo capitolo è dedicato al rapporto che può intercorrere tra le esigenze di innovazione didattica, gli spazi
e gli arredi: sono esemplificate le necessità di attrezzature per diversi indirizzi di studio, una raccolta di
esperienze ed esempi di realizzazioni italiani e stranieri, contributi sugli aspetti di gestione degli arredi.
   Il terzo capitolo, infine, affronta le questioni del controllo di qualità del prodotto, del collaudo, delle normative
prestazionali e si conclude con la proposta di un catalogo nazionale degli arredi.


                                               Provincia di Milano/Cisem
                                               Mario Scheichenbauer, Giorgio Ponti (a cura di)
                                               Risparmiamo energia nelle scuole
                                               Manuale pratico di informazione ed orientamento
                                               Tip. G. Ronchi, Marzo 1985
                                               Manuale pratico di informazione ed orientamento che intende
                                               mettere in evidenza il triplice aspetto della tematica energetica nella
                                               scuola: l’educazione energetica, l’energetica come materia di
                                               studio, il contenimento dei consumi energetici nella progettazione
                                               degli edifici scolastici.
                                               La prima parte (sia nel testo che nelle illustrazioni) si rivolge ad un
                                               pubblico ampio (docenti, genitori, studenti – non solo di scuola
                                               media superiore – cittadini, etc.), guidandolo con semplicità e
                                               chiarezza tra i temi di fondo del risparmio energetico, con riferimenti
                                               utili e significativi sia per gli edifici scolastici che per qualsiasi
                                               edificio pubblico e privato.
                                               I testi e le illustrazioni si prestano ad una utilizzazione didattica e
                                               propedeutica di estrema semplicità.
                                               La seconda parte ha un taglio più tecnico e politico amministrativo,
                                               senza peraltro assumere i toni specialistici eccessivi e di difficile
                                               comprensione.
                                               La stessa, quindi, può essere utilizzata come strumento di verifica
                                               da parte dei pubblici amministratori, come strumento di lavoro da
                                               parte dei progettisti di edifici scolastici o come guida per una serie
di lezioni in alcune materie tecniche nella scuola media superiore.



                                            Cisem/Ministero della Pubblica Istruzione, Governo e gestione del
                                            sistema di istruzione. Nuovi compiti e ruoli degli Enti Locali nella
                                            prospettiva dell'autonomia delle unità scolastiche, in MPI, Atti della
                                            Conferenza nazionale sulla scuola, Roma, 30 genn./3 febbr. 1990, vol.
                                            IV, pp. 467-512, Ed. Sciascia, Caltanissetta, 1991.


                                            Provincia di Milano/Cisem, Scuola anni '90. Linee di programmazione
                                            scolastica nel settore secondario superiore, Tip. Ronchi, 1988.
                                        Il decentramento di competenze e funzioni di governo della scuola agli
                                        Enti Locali, in presenza di un quadro normativo e legislativo scoordinato e
                                        carente, ha sin qui confinato il loro ruolo all'attuazione di interventi edilizi.
                                        Nella situazione complessa e mutevole del sistema formativo (che ha più
                                        volte evidenziato, negli ultimi tempi, contraddizioni e tensioni anche acute)
                                        è invece necessario che l'Ente Locale individui per tempo le linee di
                                        trasformazione fondamentali che permettano politiche di intervento non
                                        costrette nella logica della contingenza o dell'emergenza.

                                                                                                                      18
Le analisi presentate in questo volume affrontano alcuni dei nodi più rilevanti per il governo del sistema
formativo post-obbligatorio: il quadro istituzionale e la frammentazione delle competenze, il rapporto
domanda/offerta di formazione, la programmazione territoriale e le tipologie edilizie, le caratteristiche mutate
dell'utenza, i problemi posti dalla prevedibile fase di transizione tra l'ordinamento scolastico attuale e quello
ipotizzato nelle diverse proposte legislative di riforma della scuola secondaria superiore.
Le linee di programmazione che emergono dalle analisi, rappresentano chiavi di lettura e strumenti di lavoro per
quanti, a vario titolo, si occupano del problema della scuola, affinché le scelte che la Provincia è chiamata a
  compiere sino frutto di confronto e lavoro comune, e trovino la partecipazione e il consenso di tutte le forze
sociali.


    Comune di Milano/Settore educazione, Cisem, La scuola secondaria superiore a Milano. Linee di
                                         programmazione scolastica negli indirizzi di studio di
                                         competenza comunale, Tip. Ronchi, 1990

                                            Nonostante il continuo rinvio della riforma ed in particolare
                                            dell'elevamento dell'obbligo scolastico a 16 anni, la frequenza ai
                                            primi due anni della scuola secondaria superiore è pressoché totale
                                            (o è molto prossima alla totalità) e ormai da alcuni anni a questa
                                            parte la tendenza a proseguire gli studi anche nel triennio
                                            successivo è sempre più evidente. Siamo quindi in presenza di
                                            processi che tendono ad una frequenza generalizzata a tutta la
                                            secondaria superiore, dove si possono prevedere a breve indici di
                                            scolarità per i giovani tra i 14 e i 18 anni superiori al 70%.
                                            In un contesto di questo tipo il compito dell'amministratore è
                                            oltremodo complesso. Da un lato si tratta di dover contribuire a
                                            stimolare, talora con forza, perché le soluzioni legislative vengano
                                            presto attuate.
                                            Dall'altro, si tratta di dover gestire la situazione concreta, basandosi
                                            sulle competenze e sul quadro di riferimento istituzionale attuali, ma
                                            volendo/dovendo affrontare il nuovo e cercando di farsene carico e
                                            di prefigurarlo.
                                            Il terreno su cui tutto ciò può essere materializzato è quello della
                                            programmazione scolastica, non considerata solo come lo
                                            strumento per raggiungere un equilibrio quantitativo tra la domanda
e l'offerta, ma come un atto più ampio nel quale cercare di rispondere anche alle domande qualitative,
individuando ruoli nuovi e propri per l'Ente Locale, spingendo contemporaneamente per una complessiva
trasformazione in senso positivo del nostro sistema di istruzione.
La ricerca qui presentata offre alcune risposte ai problemi sollevati: in particolare essa interviene sul rapporto
domanda/offerta di istruzione post-obbligatoria, inserendo l'analisi sulla parte di scolarità di competenza del
Comune di Milano nel quadro più complessivo della scolarità post-obbligatoria e delle sue trasformazioni




                                                                                                                 19
Cultura e processi culturali


                                  Upi/Cisem
                                  La rete e gli eventi
                                  Linee di politica culturale delle Province italiane
                                  Upi Editoria e Servizi, Roma 1989

                                  Un’analisi attenta e dettagliata su tutte le attività delle Province italiane in
                                  campo culturale: le biblioteche; i beni culturali; gli eventi culturali; i circuiti
                                  culturali; i servizi culturali permanenti; i centri di ricerca e studio delle
                                  Province; l’educazione permanente; l’editoria; la valorizzazione delle
                                  risorse del territorio




                     Provincia di Milano/Cisem, Fuoritesto. Catalogo dell’offerta culturale per la
                     scuola, Tip.Scotti, Milano, 1987
                     Sono raccolte in questo volume 557 schede degli enti culturali della città di Milano e
                     dei comuni della provincia che hanno dato la loro disponibilità a organizzare iniziative
                     per la scuola secondaria.
                     “Fuoritesto” vuole essere uno strumento utile al raccordo tra la scuola e le agenzie
                     culturali del territorio per una formazione diffusa e integrata, nonché al riequilibrio tra
                     domanda e offerta di opportunità educative.
                     L’Amministrazione provinciale di Milano e il Cisem in questo modo hanno inteso
                     accogliere le esigenze espresse dagli operatori scolastici e dagli enti del territorio di
                     dare avvio a iniziative di formazione e di catalogazione dell’offerta culturale.
                     In ogni scheda ciascun ente indica il tipo di iniziative, le finalità generali e/o specifiche
                     nei confronti del mondo giovanile e le modalità di rapporto
                     Il catalogo è corredato da indici di sevizio che raccolgono gli enti per genere e campo
                     di intervento e rendono la consultazione funzionale all’uso didattico.




                                                                                                                  20

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XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
 

Cisem elenco delle pubblicazioni 1980-2004

  • 1. CISEM - Centro per l’innovazione e la sperimentazione educativa Milano Istituto di ricerca della Provincia di Milano e dell’Unione Province d’Italia – 20146 Milano - Via L: Soderini, 24 Tel.: 02 7740 4763 – 4764 – Fax: 02 7740 4166 Libri Repertorio delle pubblicazioni (1980-2004) la cultura della riforma Scienze motorie Giuseppe Bertagna (a cura di) Scuola in movimento La pedagogia e la didattica delle scienze motorie e sportive tra riforma della scuola e dell'università Cisem, Quaderni, Franco Angeli, Milano, 2004 Scuola in movimento. Ma si poteva anche scrivere il docente di educazione fisica e sportiva in movimento. La riforma del sistema di istruzione e di formazione varata dal nostro paese nel 2003 costringe, infatti, a rivedere in maniera significativa il quadro complessivo dei rapporti tra educazione ed educazione fisica e sportiva, tra cultura e scienze motorie e sportive, tra docenti di educazione fisica e sportiva e scuole. Il focus di questa ristrutturazione è la collocazione organica e non aggiuntiva dell’educazione fisica e sportiva nell’intero dell’educazione, della cultura e della scuola. Come? Non è facile. I problemi restano aperti. Questo volume, però, non solo li censisce, ma offre anche piste per una loro possibile soluzione operativa. Destinato agli studenti delle Facoltà di scienze motorie che, con la riforma, dovranno riconvertire non poco i propri piani di studio; destinato nondimeno ai professori in servizio di educazione fisica e sportiva, per il loro aggiornamento in servizio; ma utile, in generale, anche a tutti i docenti della scuola italiana perché lo schema dei rapporti tracciati nel volume tra educazione fisica e sportiva, da un lato, ed educazione-cultura e scuola, dall’altro, si può estendere per analogia a tutte le discipline, questo libro, dopo un’Introduzione nella quale si legittima sul piano pedagogico la presenza dell’educazione fisica e sportiva a scuola, è distinto in tre parti. Nella prima si ricostruisce la storia e il significato di questa disciplina nella scuola italiana dal 1859 ai nostri giorni. Nella seconda, si garantiscono ai docenti gli strumenti informativi e concettuali per lavorare secondo i nuovi orizzonti professionali tracciati dalla riforma. Nell’ultima, infine, si presentano alcune piste operative di lavoro, ricavate dalle migliori esperienze scolastiche che hanno anticipato gli scenari della riforma.
  • 2. Fisica Fabio Bevilacqua (a cura di), Storia della fisica. Un contributo per l’insegnamento della fisica, Franco Angeli, 1983 "Fino ad oggi questa immagine (dell'impresa scientifica, n.d.r.) è stata ricavata principalmente dallo studio dei risultati scientifici definitivi, quali si trovano registrati nei classici della scienza e più recentemente nei manuali scientifici, dai quali ogni generazione di scienziati impara la pratica del proprio mestiere. E' però inevitabile che i libri di tal genere abbiano uno scopo persuasivo e pedagogico: una concezione della scienza ricavata da essi non è verosimilmente più adeguata a rappresentare l'attività che li ha prodotti di quanto lo sia l'immagine della cultura di una nazione ricavata da un opuscolo turistico o da una grammatica della lingua. (T. Kuhn). “ L'esclusivo privilegiamento della scienza "normale" o ricerca stabilizzata” rispetto al momento della scienza "straordinaria" o ricerca “fluida” induce ad una visione prevalentemente dogmatica dell'impresa scientifica, trascurando la "tensione essenziale” fra tradizione e innovazione. Quest'ultima, assieme alla sottolineatura delle discontinuità insite nello sviluppo conoscitivo (sostituzione di paradigmi, slittamento gestaltico), giustifica il grande interesse che la più moderna e raffinata epistemologia ha rivolto alla storia della scienza, delle idee come delle istituzioni. Senza negare l'insostituibilità del libro di testo, del manuale, sembra dunque fondamentale che una rinnovata didattica della scienza comprenda tanto l'insegnamento conservativo che innovativo: l'analisi così del sorgere di nuovi modelli concettuali, del complesso rapporto teoria-esperienza, dell'interpretazione di sofisticate misure sperimentali, dell'influenza sulle teorie fisiche delle specifiche teorie matematiche utilizzate, ecc. A questa più articolata impostazione il volume intende fornire, cogli indispensabili riferimenti, una serie di proposte e di indicazioni, raccogliendo le analisi di "casi storici" (teorici e sperimentali) che esemplificano il rilevante valore culturale che l'insegnamento scientifico può assumere. Scienze naturali Orecchia A. M. e altri, Linee innovative per l’insegnamento delle scienze naturali, Milano, p. 40, Cisem, 1980. A.L. Camellini, L. Frizzi, A, Gainotti, Capire l’evoluzione. Itinerari per un museo, Milano, p. 196, fig. 10, Franco Angeli, 1982 Un museo di storia naturale è forse l’unico luogo a disposizione degli appassionati delle scienze della natura in cui è possibile osservare direttamente molti esemplari di specie sia viventi che estinte. Questo libro ci aiuta a scoprire alcuni segreti del mondo degli animali guidandoci attraverso le sale del museo di storia naturale di Milano. Esso è nato dalla convinzione che non può esserci una conoscenza scientifica che non sia basata sull’osservazione diretta della natura. E’ rivolto ai naturalisti dilettanti ed agli insegnanti che riconoscendo nell’evoluzione l’idea-guida della biologia moderna, vogliono servirsi del museo come un laboratorio unico e insostituibile per le loro osservazioni. La compilazione delle schede-domanda sarà un esercizio utile e divertente per il naturalista e lo studente che potranno così cimentarsi e valutare la loro capacità di osservazione e di apprendimento in modo piacevole 2
  • 3. Sociologia Antonio Cobalti, Sociologia dell’educazione. Teorie e ricerche sul sistema scolastico, F. Angeli, Milano, p. 146, Franco Angeli, 1983 In che rapporto stanno scuola e società? A cosa, più in particolare, è ricollegabile la vertiginosa crescita numerica della popolazione scolastica, cui si è assistito nella seconda metà del secolo XX? Per dare una risposta a queste domande vari studiosi hanno fatto ricorso alle funzioni che la scuola svolge nella società: di mantenimento dell’ordine sociale, di riproduzione dei rapporti di produzione, di predisposizione di manodopera qualificata per i bisogni della moderna società industriale. Altri sociologi si sono posti domande diverse: perché gli individui scelgono di andare a scuola anche per lunghi anni? Cosa si propongono di ottenere dalla scolarizzazione? perché intorno alla scuola si accendono grosse battaglie politiche? Si tratta di due serie di interrogativi che si rifanno a modi diversi di intendere l’analisi sociologica, addirittura alle “due sociologie” presentate da Dawe: la sociologia del sistema, centrata sull’analisi funzionale della scuola considerata in relazione ai bisogni sociali che soddisfa; la sociologia dell’azione, caratterizzata dall’indagine sui bisogni individuali che spiegano la presenza a scuola di tanti individui. Questo libro esamina le principali teorizzazioni sulla scuola (sono qui considerati i lavori di Warewner, di Pasons, dei funzionalisti tecnici, di Althusser e di Collins), facendo vedere come siano riconducibili all’una o all’altra delle due sociologie. Gli intenti del lavoro però, sono più generali: partendo da una tematica specifica, quella della scuola, l’Autore si è proposto di introdurre il lettore all’esame di importanti “ferri del mestiere concettuali, che il sociologo impiega nelle sue analisi, e della metodologia con cui procede. Economia Campanella F., Economia politica e scienze sociali nella scuola secondaria superiore; problemi attuali e prospettive di riforma, Milano, p. 31, Cisem, 1980. Francesco Campanella (a cura di), “L’insegnamento dell’economia politica nella scuola secondaria superiore: problemi e proposte”, Milano, p. 261, Franco Angeli, 1982 Questo volume raccoglie i più significativi risultati della collaborazione intercorsa tra il Cisem di Milano (Centro per la innovazione e la sperimentazione educativa milanese) e la Sezione studi ricerche sulla didattica dell'economia politica dell'Istituto di scienze economiche e statistiche, Facoltà di economia e commercio, dell'Università degli studi di Pavia in tema “di aggiornamento e di formazione degli insegnanti di economia preesso gli istituti tecnici”. La prima parte è dedicata all'analisi dei principali problemi di ordine didattico-curriculare dell'insegnamento dell'economia politica nelle scuole secondarie superiori, con particolare riferimento alla situazione attuale così come appare dalla struttura dei principali libri di testo. La seconda comprende alcune proposte curriculari che intendono "anticipare" le linee della riforma dell'insegnamento dell'economia politica, intesa come una "scienza sociale" particolarmente idonea, se affrontata con un taglio storico-analitico-sistematico, a fornire agli allievi 3
  • 4. visioni critiche alternative circa il funzionamento dei sistemi economici contemporanei. Hanno collaborato all'estensione del volume, curato da Francesco Campanella, docenti universitar i e insegnanti della scuola secondaria superiore, organizzatisi in un gruppo permanente di studio. il dibattito G. Franchi, M. Casiraghi (a cura di) Riforma della scuola secondaria superiore. Ruolo e compiti degli Enti Locali F. Angeli, Milano, 1983 Dopo anni di dibattito, il progetto di legge di riforma della scuola secondaria superiore sembra vicino all'approvazione. Nel contesto della nuova legge, compiti e funzioni di grande rilievo sono esplicitamente o implicitamente assegnati agli Enti Locali. Questo volume si propone di offrire una panoramica sufficientemente dettagliata dei problemi già affrontati e ancora da affrontare, nell'ambito di una visione complessiva del sistema formativo post-obbligatorio e di uno sforzo di coordinamento delle competenze istituzionali chiamate in causa dalla riforma. Attraverso varie proposte e l'analisi delle esperienze di alcune Regioni e Province, viene offerta un'informazione critica circa le linee di intervento possibili e già praticate, gli ostacoli da rimuovere, gli strumenti operativi necessari. La necessità del decentramento di alcune funzioni di governo della scuola; la programmazione delle opportunità formative sul territorio; il rapporto tra tipologie architettoniche, innovazione didattica, riconversione e riuso dell'edilizia scolastica esistente; il rapporto tra scuola secondaria e formazione professionale; la formulazione dei modelli previsionali sull'andamento della domanda di formazione; le connessioni tra servizi scolastici e servizi sociali per la cultura, lo sport e il tempo libero; questi e altri sono i temi trattati nei vari scritti. 4
  • 5. Scuola/lavoro professionalità e formazione Giuseppe Bertagna (a cura di) Alternanza scuola lavoro Ipotesi, modelli, strumenti dopo la riforma Moratti Cisem, Quaderni, Franco Angeli, Milano 2003 L’alternanza scuola lavoro non è un terzo percorso formativo tra i Licei e gli Istituti dell’istruzione e formazione professionale. Essa è piuttosto una metodologia formativa disponibile per i ragazzi che frequentano sia i Licei sia gli Istituti dell’istruzione e formazione professionale allo scopo di maturare meglio che in aula le competenze previste dai Profili educativi culturali e professionali dei differenti corsi di studio. Questa metodologia formativa ha bisogno di un rapporto vivo, reale e costante con i processi produttivi e sociali presenti in un territorio. Ha bisogno di considerare i servizi e le imprese pubbliche e private come giacimenti culturali, sociali ed educativi a cui la scuola può attingere per migliorare le conoscenze e le abilità degli allievi e per trasformare queste conoscenze e abilità in competenze. Il volume del Cisem mette a fuoco questa problematica sul piano pedagogico, metodologico ed organizzativo e mostra come, perché, quando e a quali condizioni l’alternanza scuola lavoro può costituire una straordinaria occasione per riqualificare il servizio di istruzione e di formazione nazionale e, soprattutto, per rispondere alle esigenze di apprendimento personalizzato degli studenti. T. Segantini, L. Pizzetti (a cura di) Start, Progetto di sperimentazione contro la dispersione nel passaggio fra scuola media inferiore e biennio, Ed. Mursia, Milano, 1994 Le caratteristiche e gli obiettivi dell'intervento formativo configurato dal PROGETTO START trovano fondamento e giustificazione in una ricerca effettuata dal Cisem nel primo semestre del 1990 e pubblicata su Cisem/Informazioni nel numero di novembre-dicembre 1992. Tale ricerca ha condotto negli anni successivi alla elaborazione, sperimentazione e validazione sul campo, cioè nelle classi delle scuole che hanno partecipato alla sperimentazione, dei Moduli e delle relative Unità Didattiche che costituiscono START. Il materiale è composto da: 1 testo-guida per gli insegnanti 4 fascicoli per gli studenti: Il Modulo dell'ACCOGLIENZA Il Modulo dell'AUTONOMIA Il Modulo di RIORIENTAMENTO Unità Didattiche di rafforzamento: L'ASCOLTO, GLI APPUNTI, IL VERBALE Le strategie dell'intervento formativo proposto individuano infatti nelle azioni dell'accoglienza, nel governo del processo di autonomia e nello sviluppo delle capacità decisionali la risposta ai bisogni degli alunni in quel particolare momento di disagio e di malessere che spesso accompagna l'inizio della scuola media superiore. Tale situazione di disorientamento, che si traduce in termini di ripetenza, di abbandoni, di mancato potenziamento, è il frutto di un sistema di dispersioni nel quale interagiscono, oltre agli studenti, numerosi altri soggetti del nostro sistema scolastico. L'obiettivo di START, al fine di contrastare questo sistema di dispersioni, è quello di sviluppare nello studente quelle capacità che lo mettano in grado di giocare una parte attiva, con decisioni propositive. 5
  • 6. Le attività proposte da START, oltre a perseguire gli obiettivi già esposti, consentono ai docenti di osservare negli studenti capacità e abilità di tipo trasversale, che possono avere positive ricadute nei vari ambiti disciplinari e che talvolta non è possibile far emergere all'interno di una tradizionale prassi scolastica. LA STRUTTURA DEL MATERIALE DI START Nel testo-guida l'insegnante trova ogni minima indicazione per svolgere in classe i lavori proposti e i fascicoli per i ragazzi contengono tutto il materiale necessario per operare. Il testo guida contiene anche il materiale dei fascicoli dei ragazzi, esattamente nella stessa forma. I MODULI LE UNITÀ DIDATTICHE Nel testo-guida per l'insegnante ogni Modulo è aperto da un'analisi dei problemi che intende La presentazione di ogni U.D. è articolata in: affrontare, del tipo di soluzione che propone e Durata degli obiettivi che quindi perseguirà. Insegnate preposto alla conduzione Segue la presentazione della struttura del Obiettivo Modulo. Prodotti Sono quindi proposte in sequenza le Unità Fasi di lavoro Didattiche che compongono il Modulo. ed eventualmente: Ogni Modulo si conclude con una Scheda Materiali da predisporre Informativa per il Consiglio di Classe e con le La schematica presentazione è corredata da un esame griglie per l'osservazione e la valutazione del delle problematiche e delle finalità specifiche di quella lavoro degli studenti. U.D. Segue poi la descrizione dettagliata del lavoro da fare in classe con i ragazzi, completata dal materiale, opportunamente segnalato, che i ragazzi hanno nei loro fascicoli Il lavoro è suddiviso in fasi e per ogni fase si troverà scritto cosa deve fare l'insegnante, cosa deve fare lo studente, quali sono le modalità di lavoro e il tempo previsto. L'intervento formativo configurato da start è indirizzato alle prime classi di qualunque scuola media superiore, dai licei, agli istituti tecnici, agli istituti professionali. Il progetto start viene distribuito da: Gruppo Ugo Mursia Editore s.p.a.- Via Tadino, 29 - Milano. Cisem/Irrsae Lombardia/Irrsae Liguria, La sperimentazione allo specchio. Il lavoro docente nell’indirizzo meccanico tra ricerca e innovazione, a cura di A. Falletti, E. Colombi, E. Miccoli, Milano, 1990 La ricerca condotta nel 1986 sull'evoluzione del PIM (Perito Industriale Meccanico) dagli stessi autori di questo volume aveva consentito di accentrare l'attenzione attorno ad alcune questioni di fondo: • la necessità persistente nel settore meccanico di una figura di operatore intermedio tra lavoro progettuale e manuale; • il mutamento delle competenze richieste a questo operatore pur nel quadro di mansioni sostanzialmente immutate; • la necessità di conferire negli Itis a questo operatore una base di formazione da specificarsi successivamente in relazione ai potenziali contesti occupazionali; • la velocità dei mutamenti nel settore, tale da consentire tempi di riflessione e analisi non affrettati. 6
  • 7. Alla luce di queste prime considerazioni questo volume, frutto della collaborazione tra Cisem, Irrsae Liguria e Irrsae Lombardia, si interroga sullo stato attuale della sperimentazione nell'indirizzo meccanico analizzando il rapporto tra sperimentazione/assetto istituzionale/docenti in un contesto geografico limitato ma assai significativo, per l'elevato numero di Itis di tale indirizzo in esso situati. Infatti il quadro complessivo delle sperimentazioni in Italia evidenzia al contempo notevoli capacità e impegno degli operatori e insufficiente apporto istituzionale, e ciò vale anche per l'indirizzo meccanico, nel quale le iniziative si sviluppano in un contesto apparentemente a forte caratterizzazione istituzionale (vedi progetto Ergon) mentre in realtà l'accentuata autonomia didattica rischia di tradursi in una sorta di isolamento autoreferente nei singoli Istituti. In questa situazione indagare i processi di sperimentazione dal punto di vista dei docenti, come fa questo testo, ha un duplice significato: da una parte fornisce non modelli cartacei, ma dati di realtà enucleati dalla prassi quotidiana degli operatori; dall'altra consente di focalizzare l'attenzione sulla consapevolezza, sovente inadeguata, che i docenti stessi e le istituzioni rivelano circa la complessità crescente della figura docente come somma di funzioni specifiche di ricerca/sperimentazione/innovazione. Cisem/Irrsae Lombardia/Irrsae Piemonte La professionalità biologica, a cura di S. Michelagnoli, Milano, 1990 Il notevole sviluppo che si è verificato ultimamente nel campo delle scienze biologiche e una crescente e sempre più consapevole attenzione alle problematiche legate alla qualità della vita, hanno provocato l'incremento di alcuni settori di applicazione tecnologica e di conseguenza la necessità di nuove (o rinnovate) figure professionali. Mentre l'Università sembra recepire queste richieste con l'istituzione di nuovi corsi di laurea, non c'è ancora una risposta chiara per quanto riguarda la formazione di tecnici di livello intermedio. Nell'ambito della scuola secondaria superiore non esiste infatti uno specifico indirizzo biologico. Tuttavia, in attesa di una riforma che ne migliori l'assetto istituzionale, il sistema formativo ha dato l'avvio a progetti di sperimentazione che, con una grande varietà di denominazioni e contenuti, hanno cercato di rispondere ai bisogni di formazione in campo biologico. A più di dieci anni dal varo dei progetti, il panorama delle sperimentazioni permane molto variegato e tale da non rappresentare una chiara offerta per il mercato del lavoro. In questo scenario così complesso e ancora in via di evoluzione, si colloca il presente volume che riporta le tappe salienti e gli esiti di una ricerca - frutto della collaborazione tra Cisem, Irrsae Lombardia, Irrsae Piemonte - che si è proposta di verificare la legittimità di esistenza di un indirizzo biologico nella secondaria superiore e di individuarne le caratteristiche principali. Quattro sono le tappe di questa ricerca. 1. Una approfondita indagine nel mondo del lavoro volta a determinare i settori e le strutture che esprimono una domanda di professionalità in campo biologico. 2. Una ricostruzione della professionalità biologica e una puntualizzazione delle caratteristiche che la distinguono da altre professionalità limitrofe, attraverso la rielaborazione dei dati emersi dall'indagine compiuta e in base a riflessioni sull'organizzazione e l'evoluzione delle scienze biologiche. 3. La traduzione dalla professionalità intesa come insieme di prestazioni da svolgere in situazione di lavoro, alla professionalità intesa come insieme integrato e coordinato di conoscenze ed abilità. 4. L'individuazione della professionalità di base - costituita dall'insieme di competenze considerate irrinunciabili per molte e diverse figure professionali - che rappresenta l'obiettivo da raggiungere in un indirizzo di scuola secondaria superiore. Per rendere concreti i criteri enunciati e fornire una base di discussione a ulteriori approfondimenti, nell'ultima parte del volume vengono presentati alcuni possibili percorsi disciplinari corredati da unità didattiche. 7
  • 8. Cisem/Efmec, Il settore delle costruzioni, a cura di M. Todeschini, F. Angeli, copertina non Milano, 1985 disponibile Il volume è il risultato di alcuni anni di collaborazione fra Provincia di Milano/Cisem e Ente formazione maestranze edili e complementari/Efmec; l'ambito di ricerca e intervento attiene la "questione dei tecnici" nel settore delle costruzione (professione e formazione). Per le varie figure professionali che a diversi livelli svolgono ruoli tecnici nel settore, assistiamo a una crescita di domanda in termini quantitativi, a una sostanziale ridefinizione delle competenze richieste, a un aumento dei bisogni di formazione. La comprensione di tali dinamiche è andata di pari passo con l'attivazione di iniziative e interventi operativi. Sul versante che compete direttamente all'Efmec si è perseguito lo sviluppo di un sistema di formazione dei tecnici tramite attività di prima formazione professionale post-diploma e attività di formazione e aggiornamento per personale dipendente. Nello stesso tempo però si è inteso costruire, in stretta collaborazione con il sistema dell'istruzione secondaria superiore tecnicamente attinente al settore (istituti tecnici, Provincia di Milano/Cisem), attività di integrazione utili a inserire, o reinserire, nei programmi svolti, le concrete esigenze di formazione del settore delle costruzioni. Lo scenario è quello della riforma della scuola secondaria superiore e del dibattito in corso, l'obiettivo è quello di praticare "hic et nunc" alcune linee innovative acquisite e indifferibili. Costante modalità di lavoro è stata la consultazione ampia e sistematica degli operatori del settore delle costruzioni al fine di ottenere dati di prima mano, evitando così rischi di incongruità e di ristrettezza di orizzonte tipici delle elaborazioni fatte a tavolino. Il risultato che qui si offre potrà pertanto servire non solo a orientare e qualificare le future iniziative concrete nel territorio della Provincia di Milano, ma altresì a rendere più informata e avvertita l'auspicata opera di riforma istituzionale. B. Mapelli (a cura di), Le 150 ore e la formazione professionale in azienda. Il caso Italtel, F. Angeli, Milano, 1985 Il volume segue la nascita e il primo anno di attuazione di un'esperienza che, nonostante oggettivi limiti di dimensione, riveste un grande interesse per il suo carattere di esemplarità rispetto a nuove, future iniziative dello stesso genere. Si tratta infatti della sperimentazione di raccordo tra un corso 150 ore di scuola media e un corso di formazione professionale aziendale. I promotori e i conduttori dell'iniziativa con il loro contributo di esperienze e riflessioni sono gli autori di questo libro, nel cui sviluppo è possibile per il lettore ricostruire il percorso complesso di accordi tra attori di formazione tradizionalmente lontani - l'azienda, il sindacato, la scuola - e il percorso didattico tra moduli formativi che hanno sempre vissuto vite parallele o addirittura divergenti. Nel volume sono toccati temi e problemi affrontati in questi anni in particolar modo dai settori dell'industria rivolti alla introduzione di nuove tecnologie elettroniche nella società italiana. L'azienda presa in esame è l'Italtel, che conosce questa profonda innovazione non solo tecnica ma di completo rinnovamento nell'organizzazione del lavoro, sul duplice fronte delle tecnologie di prodotto. Negli interventi sono proposti alcuni temi del dibattito sulle nuove tecnologie con l'intenzione di porre in evidenza le diverse "culture" di cui queste sono portatrici, i rapporti sociali che ne conseguono, fuori e dentro l'azienda, e infine la possibilità prospettata di reali e concreti rapporti scuola/azienda/aula/posto di lavoro. 8
  • 9. M. Todeschini (a cura di), Professione e formazione dei tecnici. I settori applicativi delle scienze biologiche, F. Angeli, Milano, 1984 Nella tematica complessa (e aggrovigliata) della trasformazione di quell'area di formazione che segue all'assolvimento dell'obbligo scolastico, qualche problema tutt'altro che marginale merita, fra i tanti, d'essere posto con più attenzione e insistenza sotto la luce dei riflettori a evitare il rischio che le soluzioni vi si improvvisino: in quali ambiti deve/può intervenire l'amministrazione centrale dello stato, in quali quella regionale? Deve proprio essere, napoleonicamente, identica in tutto e per tutto e dappertutto, la scuola statale? Che cosa significa parlare di "aree" e di "indirizzi"? Posto che abbia senso, debbono venire essi "ridefiniti" (cioè, in buona sostanza, "ritoccati" con più o meno vasta sapienza cosmetica) o non piuttosto "definiti" (cioè progettati con razionale equilibrazione di fini e di mezzi)? Entro il quadro di una iniziativa ampia, il progetto-pilota sulla "Transizione dalla scuola al lavoro" condotto dalla Provincia di Milano con il patrocinio della Comunità europea, che ha prodotto anche in altri settori esiti analoghi a quello qui presentato, un gruppo di lavoro, ha cercato di individuare, percorrere e mantenere una rotta utile a navigare senza disperdersi o naufragare, per un mare così difficile e procelloso. Di questa navigazione si dà qui un resoconto dettagliato, con diario, carte nautiche e portolani. Non si sono scoperte terre incognite o favolose, non è stata aperta una nuova via delle spezie per le Indie: sicuramente però, quanti vogliano conoscere l'area composita e multiforme della produzione di beni e di servizi che fanno riferimento alle scienze biologiche, troveranno in questo rapporto un'informazione ricca e abbondante che non potrà mancare di rivelarsi anche utile. M. Todeschini (a cura di), Quattro anni di "scuola/Lavoro", F. Angeli, Milano, 1984 Obiettivo di Scuola/Lavoro non è stato di costituire il luogo del dibattito teorico sui problemi della integrazione fra scuola e lavoro, ma piuttosto di facilitare lo scambio informativo. Le sue pagine sono state a disposizione come veicolo d'informazione delle molteplici esperienze in atto o in corso di maturazione: aperte a quanti operano nel settore come formatori, imprenditori, sindacalisti, amministratori pubblici, ecc. Poiché le esperienze nascono da riflessioni ed ipotesi su problemi, aprono la via ad altre ipotesi, danno esiti la cui valutazione può essere oggetto di controversia, esso è stato anche luogo di dibattito: uno spazio adeguato hanno avuto analisi sulle questioni connesse all'integrazione-transizione (dinamiche occupazionali, trasformazioni curricolari, etc.). Si è cercato di contribuire alla conoscenza delle iniziative pratiche, alla discussione e al chiarimento di nodi problematici di carattere teorico, normativo, organizzativo, tecnico che ancora attendono una sistemazione soddisfacente. Nonostante una tiratura elevata, i vari numeri si sono venuti via via esaurendo; si è provveduto quindi ad una ristampa antologica: semplice ristampa perché intervenire a modificare i testi originali avrebbe indotti, in sostanza, ad un rifacimento; ma la scelta antologica ha consentito di riorganizzare il materiale secondo uno schema logico, non cronologico, che ha dato nuovo significato ai materiali raccolti. 9
  • 10. Genere ed educazione R. Calbi, M. Laraia, M. A. Selvaggio, F. Squitieri Nel segno della complessità. L'identità studentesca nell'area napoletana Indagine del CPE con Arcidonna Cisem/Quaderni Osservatorio Donne Istruzione n. 9, F. Angeli, Milano, 1994 Vengono presentati in questo volume i risultati di un'indagine che ha visto impegnata l'Associazione Arcidonna-Napoli negli ultimi anni (1991-1992) nell'ambito del Progetto donna del Centro per i problemi dell'educazione dell'Amministrazione provinciale di Napoli. L'idea di promuovere una ricerca sulle nuove identità delle studentesse e degli studenti nell'area napoletana è nata da due tipi di considerazioni: in primo luogo, dalla constatazione della carenza di conoscenze relative alla realtà studentesca meridionale e in particolare napoletana; in secondo luogo dalla consapevolezza che la massiccia presenza delle ragazze nel settore dell'istruzione superiore non ha avuto finora adeguato riscontro sul piano dei modelli formativi e orientativi. Inoltre, rispondendo al bisogno di approfondire la conoscenza delle nuove identità giovanili e femminili, questo lavoro rientra in un percorso di studi e di attività che ha tra le sue finalità quella d'incidere nell'ambito della formazione e dell'orientamento nella prospettiva della piena valorizzazione del genere femminile. In un contesto sociale e politico disgregato e contraddittorio come quello attuale, in cui i valori e i grandi ideali sembrano essersi frantumati in tempi incredibilmente brevi, l'unica istituzione rimasa salda e sicura appare la famiglia. Una famiglia, tuttavia, modificata nelle funzioni e nei ruoli rispetto al tradizionale modello gerarchico e rivissuta in un ambito di circolarità e complementarierà di rapporti tra i membri che la costituiscono. La società napoletana, inoltre, carica di contraddizioni e problemi, viene sentita per lo più come opprimente e immodificabile, verso la realtà in cui vivono le giovani e i giovani intervistati mostrano un atteggiamento pervaso di disagio e disincantato, ma con essa stanno imparando a convivere. E la scuola? Verso di essa il rapporto è un misto di accettazione e critica: non vi è forte contestazione, nè passione. Insomma, dalla triade famiglia-scuola-società, sembra che oggi la prima offra valori e riferimenti di lunga durata, colmando limiti e deficienze delle altre istituzioni; la seconda rappresenta una fase di transizione; la terza è l'orizzonte, il limite con cui bisogna fare i conti. Barbara Mapelli (a cura di) Sentimenti, gesti, parole. Una ricerca sull'educazione sessuale nella scuola, Cisem/Quaderni Osservatorio Donne Istruzione n. 8, F. Angeli, Milano, 1993 Ragazze e ragazzi parlano di educazione sessuale e nelle loro parole essa diviene educazione ai sentimenti, educazione ai rapporti, alla comunicazione tra i sessi, alla comprensione di sé e degli altri. Mai i discorsi dei giovani propongono riflessioni anche sul ruolo della scuola, problematizzano quello dei docenti, rivelano l'insufficienza o l'assenza delle famiglie. E ancora: discutono sull'amicizia, sull'amore, sul complesso intreccio degli affetti e dei rapporti tra i sessi che presenta aree di impegno, coinvolgimento e critica assai diverse rispetto al passato anche recente. E la scuola? Nella ricerca vengono analizzati alcuni interventi realizzati in trenta istituti superiori nelle aree metropolitane di Milano e Napoli e la lettura delle esperienze dimostra come l'educazione sessuale, partendo dall'informazione, si estenda ben presto a contenuti e intenti diversi, che trattano i temi dell'identità personale e della relazione tra i sessi e investono il complessivo impianto didattico e formativo della scuola. L'approvazione della legge nazionale, che ci si augura vicina, offrirà al sistema d'istruzione un'occasione per ridiscutere gli obiettivi e i significati dell'intervento educativo, il senso di una formazione scolastica, che dovrebbe assumersi la responsabilità di 10
  • 11. creare per studentesse e studenti le condizioni migliori per una crescita armonica a desideri, capacità, vocazioni di ciascuno. Il Filo di Arianna (a cura di) La differenza non sia un fiore di serra Atti del convegno organizzato a Verona l’1 e 2 dicembre 1990 Cisem/Quaderni Osservatorio Donne Istruzione n. 7, F. Angeli, Milano, 1991 Il convegno “La differenza non sia un fiore di serra” – promosso dall’Associazione Il Filo di Arianna l’1 e 2 dicembre 1990 a Verona e di cui ora vengono pubblicati gli atti – ha segnato una tappa importante nel travagliato ma fecondo percorso dell’elaborazione femminista sul pensiero della differenza sessuale. Il tema proposto – che ha visto i contributi significativi di alcune fra le più autorevoli esponenti del mondo femminista – invitava ad una riflessione comune sulla pratica politica da percorrere perché il pensiero della differenza trovi radicamento, si diffonda e, in particolare, sia trasmesso anche alle nuove generazioni di donne. La complessità crescente di posizioni, di elaborazioni, ha costituito un utile stimolo a confrontarsi con le differenze di cui è intessuta la somiglianza dell’essere donne. Una forte provocazione in tale direzione l’ha lanciata Rosi Braidotti insistendo sull’opportunità che il femminismo abbandoni un pensiero fondato su un ordine gerarchico delle differenze, che privilegia la differenza sessuale, per pensare anche altre differenze, quella di razza, di classe, di nazionalità, di preferenze sessuali, di cultura, di scelte di vita … Riuscire a pensare la molteplicità, e non solo il due o l’una, sembra essere la sfida sulla quale il movimento delle donne è chiamato ad interrogarsi nel prossimo futuro. L. Erlicher (a cura di) Donne a scuola in Europa Cisem - Quaderni Osservatorio Donne Istruzione n.6 F. Angeli, 1989 La forte crescita della scolarizzazione femminile, verificatasi in Italia negli anni 80, quali conferme trova nel più ampio contesto europeo e come si caratterizza nei differenti sistemi scolastici, culturali ed economici? Quali sono le conseguenze di una ampia e consolidata presenza delle giovani donne a scuola sui processi di identificazione femminile, suoi ruoli sociali, sulla produzione culturale e scientifica e sui modi di funzionamento tradizionali dell'istituzione scolastica? Come mai permangono comportamenti contraddittori tra le ragazze nel momento in cui operano scelte scolastiche e professionali che le tengono lontane dalla scienza e dalla tecnica? Questo volume si propone di chiarire le problematiche del rapporto donne/istruzione attraverso una comparazione internazionale. Fornisce un quadro dettagliato degli aspetti quantitativi e qualitativi della presenza delle ragazze a scuola e degli strumenti legislativi e operativi attivati in alcuni paesi della comunità europea sul tema della parità tra i sessi a scuola. Vengono inoltre descritti i programmi di azioni positive promossi in campo educativo come le iniziative di orientamento al femminile; le misure contro le molestie sessuali; le azioni per introdurre nella didattica la cultura prodotta dalla ricerca femminista; la formazione dei docenti alla parità tra i sessi e alla valorizzazione dei comportamenti, degli atteggiamenti, delle strategie cognitive delle studentesse; le ricerche volte ad analizzare la specificità del rapporto delle giovani donne con la scienza e la tecnica. I dati e le informazioni raccolti in questo testo, insieme alle valutazioni critiche proposte, costituiscono un patrimonio di 11
  • 12. risorse per chi, singolo soggetto o istituzione, intenda riflettere sulla presenza delle donne a scuola o farsi promotore di iniziative per lo sviluppo dei processi di identificazione femminile nell'educazione. S. Menapace, D. Fiorini (a cura di) Lavoro femminile e nuove culture. Il caso AEM Cisem - Quaderni Osservatorio Donne/Istruzione n. 4, F. Angeli, Milano, 1989 La criticità della risorsa umana porta le aziende modernamente organizzate a confrontarsi ogni giorno con il mercato del lavoro per analizzare i vari aspetti e valutarne le possibili ripercussioni all'interno della propria realtà organizzativa. La tendenza scolastica ed occupazionale in atto sembra attribuire alle donne un ruolo sempre più significativo. Occorre dunque costituire le basi per l'integrazione di differenti culture, integrazione fra donne e uomini ma anche fra donne con aspirazioni e valori profondamente diversi. In questo contesto l'Azienda energetica municipale di Milano ha indagato la problematica femminile ai vari livelli: sia nell'ambito aziendale che nel suo clima complessivo, nella cultura aziendale, vista attraverso i comportamenti, gli atteggiamenti e l'immaginario delle lavoratrici e dei lavoratori; al fine di trarre dall'esperienza e dalle opinioni della popolazione aziendale stessa elementi e concetti da tradurre in strategie di sviluppo dell'uguaglianza di opportunità. Osservatorio Donne Istruzione n. 2, F. Angeli, Milano, 1988A. Cannavale Quatela, Gilou Combel (a cura di), Orientamento, lavoro e pari opportunità. L'esperienza Retravailler in Italia, Cisem - Quaderni La pubblicazione degli atti del Convegno "Donne e istruzione politecnica" offre Osservatorio Donne/Istruzione n. 3, F. Angeli, Milano, 1989 l'opportunità di sottolineare nuovamente l'importanza del tema trattato. Le scelte scolastiche delle studentesse, infatti, sono ancora troppo poco orientate verso La pubblicazione degli atti del Convegno "Orientamento, Lavoro e Pari gli studi tecnico-scientifici che, invece, offrono buone possibilità di inserimento Opportunità" tenutosi nel febbraio '88 a Milano, vuole rappresentare nel mercato del lavoro.un'occasione di riflessione per tutti coloro che si interessano di orientamento e in generale di problemi occupazionali. In un momento in cui si vanno definendo strategie sempre più attive di Su questo tema si sono espresse, alla giornata del 21 settembre 1987, nata politiche del lavoro, l'Associazione "Orientamento Lavoro" ha inteso, con dalla collaborazione tra il Politecnico di Milano e la Italtel, personalità qualificate questo Convegno, ribadire l'importanza di un orientamento che sia di tra cui Antonio Ruberti, Ministro per la Ricerca Scientifica; Ottorino Beltrami, integrazione tra il momento puramente informativo (che pure è importante Presidente dell'Assolombarda; Emilio Massa, Cesare Stevan e Arrigo Vallata del in alcuni casi) e quello, più pregnante e complesso, della formazione intesa Politecnico di Milano; Elserino Piol, Direttore Generale Strategie e Sviluppo della come consapevolezza delle proprie risorse. Olivetti. La proposta di corsi di orientamento (che non si limiti ad un'informazione Il forte incremento della scolarità femminile, rilevato nelle scuole secondarie da "esterna") rappresenta una novità di sicuro interesse, tanto che si è una ricerca svolta dal Cisem e presentata in questa occasione, deve essere rapidamente diffusa ad opera di centri pubblici e privati la metodologia meglio orientato nelle successive scelte universitarie, come è emerso in particolare dalle relazioni di Amalia messa a punto dall'Associazione ed ispirata a quella ormai famosa di Ercoli Finzi della Facoltà di Ingegneria e Raffaella Crespi della facoltà di Architettura del Politecnico."Retravailler". In un periodo di grosse trasformazioni del mercato del lavoro Incontri di questo tipo possono contribuire a un costruttivo avvicinamento tra il mondo del lavoro e il mondo della e di evidenti modificazioni socio-culturali, un orientamento inteso come scuola e alla realizzazione di iniziative proficue per 12
  • 13. entrambi.servizio che consenta alle persone di recuperare la consapevolezza delle proprie risorse e competenze specifiche, alle Istituzioni e agli Enti preposti di mettere a punto strategie reali di inserimento/reinserimento, è senz'altro stimolante, ma pone allo stesso tempo una serie di problematiche aperte, che questo libro vuole offrire all'attenzione generale. B. Mapelli (a cura di), Donna e istruzione politecnica, Cisem - Quaderni Osservatorio Donne Istruzione n. 2, F. Angeli, Milano, 1988 La pubblicazione degli atti del Convegno "Donne e istruzione politecnica" offre l'opportunità di sottolineare nuovamente l'importanza del tema trattato. Le scelte scolastiche delle studentesse, infatti, sono ancora troppo poco orientate verso gli studi tecnico-scientifici che, invece, offrono buone possibilità di inserimento nel mercato del lavoro. Su questo tema si sono espresse, alla giornata del 21 settembre 1987, nata dalla collaborazione tra il Politecnico di Milano e la Italtel, personalità qualificate tra cui Antonio Ruberti, Ministro per la Ricerca Scientifica; Ottorino Beltrami, Presidente dell'Assolombarda; Emilio Massa, Cesare Stevan e Arrigo Vallata del Politecnico di Milano; Elserino Piol, Direttore Generale Strategie e Sviluppo della Olivetti. Il forte incremento della scolarità femminile, rilevato nelle scuole secondarie da una ricerca svolta dal Cisem e presentata in questa occasione, deve essere meglio orientato nelle successive scelte universitarie, come è emerso in particolare dalle relazioni di Amalia Ercoli Finzi della Facoltà di Ingegneria e Raffaella Crespi della facoltà di Architettura del Politecnico. Incontri di questo tipo possono contribuire a un costruttivo avvicinamento tra il mondo del lavoro e il mondo della scuola e alla realizzazione di iniziative proficue per entrambi. G. Franchi, B. Mapelli, G. Librando (a cura di) Donne a scuola. Scolarizzazione e processi di crescita di identità femminile negli anni 70 e 80 Cisem-Quaderni Osservatorio Donne Istruzione n. 1, F. Angeli, Milano, 1987 In un decennio circa sono entrate nella scuola secondaria superiore poco meno di mezzo milione di giovani donne, il 70% di tutta la scolarità aggiuntiva. Questo processo, che negli ultimi anni ha subito un'accelerazione notevole, ha fatto sì che l'indice di scolarità femminile superasse quello maschile (mentre da sempre la situazione era capovolta) al punto che il tasso di scolarità per le donne scavalca la percentuale femminile nella popolazione. Si è cercato pertanto di ricostruire la dimensione di questi fenomeni, i percorsi specifici, le scelte rispetto agli indirizzi di studio, i comportamenti di fronte ai diversi episodi di "formazione diffusa", grazie ad un'ampia base documentaria, sulla quale far crescere letture e interpretazioni più approfondite. Il volume pertanto è suddiviso in due parti. Nella prima si è cercato di ripercorrere e descrivere le dinamiche degli andamenti scolastici e formativi degli anni '70 e '80: gli andamenti generali e i comportamenti scolastici (capitolo primo); le scelte di indirizzo di studio, la presenza nella formazione professionale, i primi riscontri sulla transizione istruzione/lavoro (capitolo secondo); i comportamenti nella "formazione diffusa" (capitolo terzo). Questa parte si chiude con alcune considerazioni finalizzate soprattutto ad individuare possibili linee di approfondimento futuro. La seconda parte contiene il complesso delle informazioni statistiche relative agli andamenti scolastici nazionali, alle aree territoriali nord, centro, sud, isole e alle singole regioni. 13
  • 14. Rapporti sull’istruzione Cisem, T. Segantini (a cura di), Giovani fuori classe. Percorsi giovanili nella formazione diffusa, F. Angeli, Milano, 1986 Destinati ad un incerto futuro lavorativo, soggetti di una cultura della precarietà, della discontinuità e del piacere: mai come negli ultimi quindici anni l'universo giovanile è stato tanto studiato e mai con risultati tanto sconfortanti. L'indagine che il Cisem in collaborazione con l'Istituto superiore di sociologia di Milano ha condotto su un campione di studenti milanesi dai 14 ai 18 anni corregge in parte queste considerazioni, benché in un certo senso sollevi inquietudini ancora maggiori. La novità dell'analisi sta nell'aver indagato le potenzialità culturali degli studenti indipendentemente dai canoni di controllo scolastico. Tempo libero e consumo culturale restituiscono, straordinariamente, una fotografia di giovani con vivaci aspettative culturali indubbiamente sollecitate da un sistema di mass-media sempre più attento alla questione giovanile, ma anche da una frequenza scolastica più consistente. Il volume delinea il mondo culturale giovanile e le caratteristiche di consumo, la condizione giovani e la condizione studente, le occasioni, gli stimoli e i canali della cultura dei giovani, il ruolo della scuola e delle attività culturali extrascolastiche. Nel suo insieme il campione degli studenti milanesi dimostra dati straordinari per il cinema, la musica, la lettura, le mostre e così via, fino a delineare un universo studentesco che non si estranea a priori da alcun processo culturale, ma nel contempo non è "figlio" di alcuna cultura dell'oggi. "Fuori" quindi dai sistemi culturali e dalla cultura scolastica è il significato del titolo del volume "Fuori-classe" con un segnale di forte preoccupazione: controllarli, coordinarli, potenziarli è pertanto impossibile. Ma va segnalato anche il dato positivo di questi studenti di area metropolitana: "fuori-classe" per la capacità di approfittare di ogni occasione, di rinnovare ogni curiosità intellettuale, di salvaguardare i forti legami amicali e di tutelare gli "ambienti" - scuola compresa - dove far crescere valori e caratteri di grande omogeneità generazionale. Cisem, T. Segantini, F. Colombo (a cura di) La formazione diffusa. Offerta culturale e scuola F. Angeli, Milano, 1986 L'esistenza di una ricca ed ampia offerta territoriale di occasioni ed opportunità culturali che insieme al ruolo svolto dai mass media costituiscono oggi una parte cospicua della moderna problematica formativa, accanto a quella scolastica, è il tema affrontato in questo volume. L'oggetto dell'analisi è una realtà metropolitana quale quella milanese, della quale sono stati considerati cinquecento enti che nei vari campi e settori offrono iniziative culturali, con particolare attenzione a quelle rivolte al pubblico giovanile ed alla scuola. Ne è emerso un quadro molto articolato di risorse culturali che è stato riorganizzato per ambiti di intervento (pubblico e privato) e per settori (cinema, teatro, arte, scienze politiche e sociali, rapporti con l'estero, scienza e tecnica, il libro e la lettura, e così via), allo scopo di favorirne la percezione (troppo spesso difficile a causa della sovrapposizione di messaggi), ma anche l'interpretazione e la riflessione sul possibile utilizzo "nella" scuola e "per" la scuola di questa importante massa di risorse. L'ampiezza della realtà esaminata ed il tentativo di ridare l'immagine stessa dell'offerta culturale, attraverso la riproduzione dei materiali illustrativi dei vari enti, fanno di questa ricerca una delle più complete tra quelle svolte in Italia. Operatori scolastici ed operatori culturali sono i primi destinatari di questo volume. 14
  • 15. "Istruzione '85. Un rapporto sulla situazione scolastica e formativa post-obbligatoria italiana", Cisem/Informazioni, nn. 19/21, 1985 Questo numero speciale di Cisem/Informazioni contiene i risultati dell'analisi svolta dal Cisem su alcuni problemi chiave della situazione formativa italiana quali: l'evoluzione della scolarità, il sistema scolastico, i comportamenti e le aspettative degli utenti, i problemi di programmazione, sviluppo e governo del sistema formativo. Pur non pretendendo di esaurirne la problematicità, offre un quadro utile alla comprensione della complessa realtà attuale. Cisem/Provincia di Milano, Formazione post-obbligatoria, F. Angeli, Milano, 1993 Le ricerche contenute in questo Rapporto sulla situazione formativa della provincia di Milano, elaborato dal Cisem e destinato a divenire un appuntamento periodico, offrono uno spaccato sufficientemente ampio della realtà della formazione post-obbligatoria e pre-universitaria della provincia di Milano: una realtà che rappresenta circa un dodicesimo di tutta la situazione nazionale. L'approccio utilizzato in questo primo Rapporto è storico, nel senso che si è tentato di ricostruire gli andamenti ed i fenomeni che si sono presentati nel corso degli anni '70 giungendo sino ad oggi, al duplice scopo di verificare i mutamenti di maggior rilievo e di capire con quale quadro di problemi si tratta di confrontarsi. Il volume è organizzato in due parti, premesse da un saggio introduttivo (mutamenti sociali e sistema di istruzione) nel quale viene offerta una interpretazione di insieme dei risultati delle analisi svolte. G. Franchi, B. Mapelli. M. Monfredini Percorsi discontinui. Abbandoni scolastici all'istituto Caterina da Siena 1984/87 Cisem - Quaderni Osservatorio Donne Istruzione n. 5, F. Angeli, Milano, 1989 Chi abbandona la scuola presenta sin dall'inizio caratteristiche particolari o motivazioni allo studio più deboli di chi prosegue? Quali sono tra le molteplici cause che possono determinare l'abbandono quelle di maggior peso? Quelle legate alla diversità dell'impianto della secondaria superiore rispetto all'esperienza scolastica precedente o quelle legate alla specificità dei soggetti e al loro vissuto e contesto sociale e familiare? Cosa accade dopo un abbandono? C'è il passaggio a un altro percorso formativo, al lavoro o una crisi forte di disadattamento? E l'abbandono in sé quali conseguenze soggettive può avere? L'analisi del fenomeno degli abbandoni - data la molteplicità di aspetti che in esso interagiscono - è qui affrontata considerando piani diversi. Il primo, una rilettura degli andamenti degli abbandoni in Italia nel corso degli anni settanta e ottanta, che rivela l'esistenza di fasi specifiche (e quindi di cause che a volta a volta hanno assunto preminenza) così come di differenti comportamenti femminili e maschili. Il secondo, una ricerca sulle studentesse dell'Istituto professionale femminile "Caterina Da 15
  • 16. Siena" di Milano, di cui sono stati analizzati gli atteggiamenti e le aspettative all'atto dell'iscrizione, le motivazioni dell'abbandono, i percorsi successivi allo stesso. Concludono il volume singole "storie" di ragazze che evidenziano ulteriormente come l'abbandono sia fenomeno complesso, ricco di implicazioni interne ed esterne ai soggetti, difficilmente riducibile a una causalità semplificata, che deve farlo considerare non come un fatto isolato, bensì all'interno, oltre che di un contesto sociale e scolastico, di un percorso biografico individuale, con un prima e un dopo ad esso strettamente collegati. Isfol. Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero del Lavoro, Rapporto sulle attività di orientamento in Italia. Indagine 1986-1987, Maggioli, Rimini, 1988 Cisem, Ministero della pubblica istruzione, L’orientamento tra valenza formativa e servizio informativo. Linee di trasformazione ed esperienze italiane ed europee, in MPI, Atti della Conferenza nazionale sulal scuola, Roma, 30 genn,/3 febbr. 1990, vol. IV, pp, 571-698, Ed. Sciascia, Caltanissetta, 1991 Scuola in Europa Franchi G., Todeschini M. (a cura di), Persistenza e innovazione nei sistemi scolastici e formativi di Svezia, Francia, Rft, Gran Bretagna, scritti di G. Franchi, M. Todeschini, P. Albè, M. Casiraghi, E.Morini, R. Pasini. Milano, p. 323, Isedi, 1977, l. 7.000 Il volume offre un’interpretazione delle tendenze evolutive in atto nei sistemi formativi dell’Europa occidentale. Due sono i criteri attraverso i quali è stata condotta la lettura: il primo è la necessità di una visione più ampia di quella tradizionale, che guardi a tutte le strutture formtive esistenti, e non soltanto alla scuola; il secondo è la stretta correlazione tra scelte di politica economica e del lavoro, e soluzioni di politica formativa. Franchi G., M. Todeschini (a cura di), La riforma in Europa, Isedi, Milano, 1977 Originato da un seminario di ricerca dell'Istituto di pedagogia dell'Università degli studi di Milano condotto n collaborazione col Cisem, questo volume offre un'interpretazione delle tendenze evolutive presenti nei sistemi formativi dell'Europa occidentale. Due sono i criteri attraverso i quali è stata condotta la lettura: il primo è la necessità di una visione più ampia di quella tradizionale, che guardi a tutte le strutture formative esistenti e non soltanto alla scuola; il secondo è la stretta correlazione tra scelte di politica economica e del lavoro e soluzioni di politica formativa. Neave G., Sviluppi neri servizi educativi nella fascia 16-19 anni in Europa, Milano, p. 30, Cisem, 1980 R. Moscati (a cura di), I "cicli brevi" nell'istruzione superiore. Esperienze straniere in una prospettiva italiana, F. Angeli, Milano, 1986 L'esperienza dei cicli brevi a livello universitario è entrata da tempo nel panorama dell'istruzione superiore di paesi diversi, caratterizzati da logiche formative e da sistemi produttivi assai spesso tra loro disomogenei. La motivazione maggiormente ricorrente che sottende la creazione dei cicli brevi è quella legata al fabbisogno di formazione tecnica a livello superiore che tuttavia si rivolge a figure professionali intermedie. Ma il diffondersi di simili 16
  • 17. itinerari formativi deriva altresì dal tentativo (o se si vuole, dalla necessità) di indirizzare in maniera più precisa la domanda sociale di istruzione superiore, sviluppatasi negli ultimi due decenni in gran parte dei paesi industrializzati o in fase di industrializzazione. L'intreccio di questi due blocchi di motivazioni (economiche e sociali) con le diverse funzioni che svolge il sistema formativo nello stato moderno e quindi anche con i ruoli della formazione privata nei riguardi e in relazione a quella pubblica, suscita non pochi problemi circa l'opportunità e le modalità dell'eventuale introduzione dei cicli brevi anche nel nostro paese. La presente raccolta di saggi descrive le esperienze condotte in alcuni contesti stranieri che sono apparsi di maggiore interesse. Si intende così fornire una base di discussione per un dibattito troppo importante per restare a livello di episodicità e di strumentalizzazioni diverse nel quale è stato sin qui confinato. Edilizia scolastica e programmazione territoriale dei sistemi di formazione Provincia di Milano/Cisem, Una scuola per la riforma, Unicopli, Milano, 1985 Sono contenuti in questo libro almeno quindici anni di storia della scuola italiana. Anni importanti, permeati, soprattutto i primi, da una diffusa volontà di riforma, della quale si è dibattuto e si dibatte ancora a proposito di finalità e contenuti - ma per la quale poco si è fatto e poco si fa in generale in relazione ai problemi concreti relativi alla sua realizzazione sul territorio nazionale in materia di strutture edilizie e di organizzazione urbanistica. Le uniche esperienze sul campo sono quelle degli Enti Locali i quali, ciascuno per proprio conto, hanno affrontato in vario modo il problema e se senza dubbio vi è stata un'osmosi di esperienza a livello tecnico così come a livello politico e amministrativo, è mancata tuttavia una visione di insieme, una riflessione sistematica a carattere nazionale. Nel libro è documentata l'esperienza compiuta dalla Provincia di Milano: un'esperienza che si è sviluppata con continuità e progressivi approfondimenti dai primi anni 70 ad oggi e che costituisce indubbiamente un contributo significativo sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo in tema di edilizia scolastica, dei rapporti scuola/territorio, del rapporto spazi/didattica. Organizzato in quattro capitoli che corrispondono alle fasi salienti dello sviluppo dell'esperienza, il volume si pone allo stesso tempo, come una puntuale documentazione di quanto fatto e come uno strumento di lavoro: un contributo all'ulteriore sviluppo di tutta la tematica. Guenzi, P. Merloni, G. Franchi, Arredo e attrezzature didattiche nella scuola superiore, F. Angeli, Milano, 1985 Questo volume, destinato sia agli "addetti ai lavori" (progettisti, funzionari di EELL) che ai docenti, riassume un articolato lavoro di ricerca e di confronto svolto dalla Provincia di Milano e dal Cisem sul tema degli arredi scolastici. Questa ricerca sviluppa la tematica spazi-attrezzature-didattica e tenta di superare la separazione tra il progetto architettonico, impiantistico/energetico e dall'altra, arredi e attrezzature didattiche. Essa tende a ricomporre una "unità progettuale" sul piano metodologico, normativo e culturale e di approfondire le diverse tematiche secondo approcci fortemente interdisciplinari. Momento centrale di questo processo di ricomposizione delle diverse tematiche è stata ed è la proposta di una "griglia esigenziale" degli spazi didattici: in sostanza, per ogni "spazio" che compone l'insieme dell'edificio scolastico si definiscono le proposte ed i suggerimenti sul piano 17
  • 18. dimensionale, compositivo, tecnologico-impiantistico, degli arredi, dei sussidi informatici, audiovisivi ed audiovisuali, di organizzazione della didattica, etc. Il volume è organizzato in tre capitoli. Nel primo viene pubblicata ordinata e con commenti critici, la normativa relativa agli appalti . Il secondo capitolo è dedicato al rapporto che può intercorrere tra le esigenze di innovazione didattica, gli spazi e gli arredi: sono esemplificate le necessità di attrezzature per diversi indirizzi di studio, una raccolta di esperienze ed esempi di realizzazioni italiani e stranieri, contributi sugli aspetti di gestione degli arredi. Il terzo capitolo, infine, affronta le questioni del controllo di qualità del prodotto, del collaudo, delle normative prestazionali e si conclude con la proposta di un catalogo nazionale degli arredi. Provincia di Milano/Cisem Mario Scheichenbauer, Giorgio Ponti (a cura di) Risparmiamo energia nelle scuole Manuale pratico di informazione ed orientamento Tip. G. Ronchi, Marzo 1985 Manuale pratico di informazione ed orientamento che intende mettere in evidenza il triplice aspetto della tematica energetica nella scuola: l’educazione energetica, l’energetica come materia di studio, il contenimento dei consumi energetici nella progettazione degli edifici scolastici. La prima parte (sia nel testo che nelle illustrazioni) si rivolge ad un pubblico ampio (docenti, genitori, studenti – non solo di scuola media superiore – cittadini, etc.), guidandolo con semplicità e chiarezza tra i temi di fondo del risparmio energetico, con riferimenti utili e significativi sia per gli edifici scolastici che per qualsiasi edificio pubblico e privato. I testi e le illustrazioni si prestano ad una utilizzazione didattica e propedeutica di estrema semplicità. La seconda parte ha un taglio più tecnico e politico amministrativo, senza peraltro assumere i toni specialistici eccessivi e di difficile comprensione. La stessa, quindi, può essere utilizzata come strumento di verifica da parte dei pubblici amministratori, come strumento di lavoro da parte dei progettisti di edifici scolastici o come guida per una serie di lezioni in alcune materie tecniche nella scuola media superiore. Cisem/Ministero della Pubblica Istruzione, Governo e gestione del sistema di istruzione. Nuovi compiti e ruoli degli Enti Locali nella prospettiva dell'autonomia delle unità scolastiche, in MPI, Atti della Conferenza nazionale sulla scuola, Roma, 30 genn./3 febbr. 1990, vol. IV, pp. 467-512, Ed. Sciascia, Caltanissetta, 1991. Provincia di Milano/Cisem, Scuola anni '90. Linee di programmazione scolastica nel settore secondario superiore, Tip. Ronchi, 1988. Il decentramento di competenze e funzioni di governo della scuola agli Enti Locali, in presenza di un quadro normativo e legislativo scoordinato e carente, ha sin qui confinato il loro ruolo all'attuazione di interventi edilizi. Nella situazione complessa e mutevole del sistema formativo (che ha più volte evidenziato, negli ultimi tempi, contraddizioni e tensioni anche acute) è invece necessario che l'Ente Locale individui per tempo le linee di trasformazione fondamentali che permettano politiche di intervento non costrette nella logica della contingenza o dell'emergenza. 18
  • 19. Le analisi presentate in questo volume affrontano alcuni dei nodi più rilevanti per il governo del sistema formativo post-obbligatorio: il quadro istituzionale e la frammentazione delle competenze, il rapporto domanda/offerta di formazione, la programmazione territoriale e le tipologie edilizie, le caratteristiche mutate dell'utenza, i problemi posti dalla prevedibile fase di transizione tra l'ordinamento scolastico attuale e quello ipotizzato nelle diverse proposte legislative di riforma della scuola secondaria superiore. Le linee di programmazione che emergono dalle analisi, rappresentano chiavi di lettura e strumenti di lavoro per quanti, a vario titolo, si occupano del problema della scuola, affinché le scelte che la Provincia è chiamata a compiere sino frutto di confronto e lavoro comune, e trovino la partecipazione e il consenso di tutte le forze sociali. Comune di Milano/Settore educazione, Cisem, La scuola secondaria superiore a Milano. Linee di programmazione scolastica negli indirizzi di studio di competenza comunale, Tip. Ronchi, 1990 Nonostante il continuo rinvio della riforma ed in particolare dell'elevamento dell'obbligo scolastico a 16 anni, la frequenza ai primi due anni della scuola secondaria superiore è pressoché totale (o è molto prossima alla totalità) e ormai da alcuni anni a questa parte la tendenza a proseguire gli studi anche nel triennio successivo è sempre più evidente. Siamo quindi in presenza di processi che tendono ad una frequenza generalizzata a tutta la secondaria superiore, dove si possono prevedere a breve indici di scolarità per i giovani tra i 14 e i 18 anni superiori al 70%. In un contesto di questo tipo il compito dell'amministratore è oltremodo complesso. Da un lato si tratta di dover contribuire a stimolare, talora con forza, perché le soluzioni legislative vengano presto attuate. Dall'altro, si tratta di dover gestire la situazione concreta, basandosi sulle competenze e sul quadro di riferimento istituzionale attuali, ma volendo/dovendo affrontare il nuovo e cercando di farsene carico e di prefigurarlo. Il terreno su cui tutto ciò può essere materializzato è quello della programmazione scolastica, non considerata solo come lo strumento per raggiungere un equilibrio quantitativo tra la domanda e l'offerta, ma come un atto più ampio nel quale cercare di rispondere anche alle domande qualitative, individuando ruoli nuovi e propri per l'Ente Locale, spingendo contemporaneamente per una complessiva trasformazione in senso positivo del nostro sistema di istruzione. La ricerca qui presentata offre alcune risposte ai problemi sollevati: in particolare essa interviene sul rapporto domanda/offerta di istruzione post-obbligatoria, inserendo l'analisi sulla parte di scolarità di competenza del Comune di Milano nel quadro più complessivo della scolarità post-obbligatoria e delle sue trasformazioni 19
  • 20. Cultura e processi culturali Upi/Cisem La rete e gli eventi Linee di politica culturale delle Province italiane Upi Editoria e Servizi, Roma 1989 Un’analisi attenta e dettagliata su tutte le attività delle Province italiane in campo culturale: le biblioteche; i beni culturali; gli eventi culturali; i circuiti culturali; i servizi culturali permanenti; i centri di ricerca e studio delle Province; l’educazione permanente; l’editoria; la valorizzazione delle risorse del territorio Provincia di Milano/Cisem, Fuoritesto. Catalogo dell’offerta culturale per la scuola, Tip.Scotti, Milano, 1987 Sono raccolte in questo volume 557 schede degli enti culturali della città di Milano e dei comuni della provincia che hanno dato la loro disponibilità a organizzare iniziative per la scuola secondaria. “Fuoritesto” vuole essere uno strumento utile al raccordo tra la scuola e le agenzie culturali del territorio per una formazione diffusa e integrata, nonché al riequilibrio tra domanda e offerta di opportunità educative. L’Amministrazione provinciale di Milano e il Cisem in questo modo hanno inteso accogliere le esigenze espresse dagli operatori scolastici e dagli enti del territorio di dare avvio a iniziative di formazione e di catalogazione dell’offerta culturale. In ogni scheda ciascun ente indica il tipo di iniziative, le finalità generali e/o specifiche nei confronti del mondo giovanile e le modalità di rapporto Il catalogo è corredato da indici di sevizio che raccolgono gli enti per genere e campo di intervento e rendono la consultazione funzionale all’uso didattico. 20